Luglio 2017- Pagina 6

Un hotel nella vecchia stazione di Porta Susa

La società della Ferrovie lancia  il bando per la vecchia stazione di Torino Porta Susa, ormai in disuso da quattro anni. Fallita l’operazione del Mercato Metropolitano con caffè e negozi chiusi da mesi, ora è aperta la gara, con  base dell’offerta 6,1 milioni di euro per 8 mila metri quadri di superficie, scade  il 22 settembre. E’ prevista la realizzazione di un grande albergo, per il quale l’amministrazione comunale ha già avviato contatti al Mipim di Cannes. Ferrovie pensa alla nascita nelle aree edificabili di attività del terziario e in particolare del turismo, settore che a Torino continua a crescere. “Torino ha ancora ampie zone  da trasformare, per un po’ abbiamo rallentato, e ora è il momento di ripartire”, ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica della Città, Guido Montanari.

Andrea Doria, la “nave più bella del mondo” rivive in un romanzo

Il Consiglio regionale sale a bordo di uno storico transatlantico e ne ripercorre la drammatica vicenda. Un viaggio ideale, reso possibile dal libro Clandestino sull’oceano. Andrea Doria, otto giorni di navigazione prima del disastro, dello scrittore Claudio Cantore, presentato giovedì 27 luglio presso la sala Udp di Palazzo Lascaris, a Torino.

Sono intervenuti, oltre all’autore, Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale, Silvana Rizzato, sindaca di San Martino Canavese, Celestino Torta, sindaco di Reano, il professor Piero Leonardi, divulgatore letterario ed esperto di teatro di narrazione che ha letto alcuni brani tratti dal romanzo e, quale ospite speciale Pierette Simpson, statunitense originaria di Pranzalito (frazione di San Martino Canavese), che ha portato la sua testimonianza di sopravvissuta al naufragio del transatlantico, avvenuto nella nelle prime ore del 26 luglio 1956, mentre l’imbarcazione stava per raggiungere la sua meta finale, nel porto di New York.“È necessario tornare sulle cause e sulle responsabilità di quella irreparabile sciagura che non furono mai del tutto chiarite e che, all’epoca dei fatti, vennero addossate al capitano Piero Calamai e all’equipaggio dell’Andrea Doria, gettando forte discredito sulla Marina italiana. Ma ‘la storia non muore’ ed è giusto che qualcuno voglia ripercorrerla per approfondire la realtà dei fatti. È il caso della giovane fanciulla natia di Pranzalito – diventata in America professoressa di lingue e letteratura – che, forse anche per rimuovere i tristi ricordi della tragedia vissuta, si è incamminata su questo impegnativo percorso. Su questa strada, con i sindaci di Reano e San Martino, con tutti i presenti e con l’autore Claudio Cantore – che attraverso Johnny ripercorre quei momenti – noi la vogliamo accompagnare per saperne di più”, ha affermato Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale.

Il romanzo intreccia la storia e le avventure a lieto fine di Johnny, un giovane apprendista pasticcere, salito a bordo dell’Andrea Doria come clandestino, con gli ultimi giorni di navigazione prima dello speronamento che decretò l’affondamento della nave. “L’Andrea Doria era il simbolo della rinascita di un’Italia uscita sconfitta e distrutta da una Guerra mondiale”, afferma Cantore. “Lei era la ‘nave dei sogni’ e solo uno sperone rinforzato di una rompighiaccio, colpendola sul fianco, poteva spezzare questo sogno, tramutandolo in leggenda”.

Il racconto, nel precisare le responsabilità del disastro, attribuito all’errata e fatale interpretazione della scala della distanza del radar a bordo dello Stockholm, l’altra nave coinvolta nell’incidente, getta una luce nuova sulla figura del comandante Piero Calamai. Costui venne infatti colpevolizzato sul momento dalle circostanze di comodo della compagnia assicurativa, mentre i suoi uomini e i fatti, così come si sono svolti, lo hanno riabilitato evidenziandone il coraggio e la correttezza delle scelte.

L’impegno dei membri dell’equipaggio e del comandante Calamai  – costretto dai suoi a lasciare la nave quando ormai a bordo non c’era più nessuno da salvare – sono stati sottolineati dalla toccante testimonianza di Pierette Simpson, che aveva 9 anni quando, con i nonni, si imbarcò sulla nave ammiraglia della flotta italiana per intraprendere il viaggio verso l’America e ricongiungersi con la madre, già emigrata anni prima a Detroit. Il ricordo della sciagura che fece 52 vittime, le storie degli immigrati che si erano imbarcati in cerca di fortuna oltreoceano e il salvataggio dei naufraghi con un’operazione di soccorso perfetta sono stati raccontati anche in un libro scritto dalla stessa SimpsonL’ultima notte dell’Andrea Doria e trasposto nel docu-film, Andrea Doria: i passeggeri sono in salvo?, diretto da Luca Guardabascio. La proiezione del film in Piemonte, a Ivrea e a San Martino Canavese rivolta alle scuole e alla cittadinanza tutta, è stata promossa l’anno scorso dal Consiglio regionale e dalla sua Consulta femminile. La pellicola è stata girata tra Genova, gli Stati Uniti (in special modo a Detroit) e nel Canavese (a Pranzalito e San Martino) dove la popolazione locale, dalle istituzioni ai singoli cittadini, si è messa a disposizione per realizzare un vero miracolo cinematografico, facendo rivivere con dispendio di mezzi ed energie, la storia della partenza della piccola Piera con i suoi nonni.

Le operazioni di soccorso dell’Andrea Doria  da parte del transatlantico Île de France e di tutti gli altri mezzi navali a disposizione, vista la rapidità e il modo in cui si svolsero, fecero del disastro di quel ‘grattacielo viaggiante’, con 700 cabine distribuite su 11 livelli e  1.706 persone a bordo, la più grande operazione di soccorso della storia marittima dell’epoca. Il relitto dell’Andrea Doria, mai recuperato, giace tuttora posato sul fianco di dritta a una profondità di 75 metri.

ec – www.cr.piemonte.it

Tratta di esseri umani con Libia e Nigeria. Il quartier generale aveva sede a Torino

A Torino aveva sede  il quartier generale di un traffico di esseri umani scoperto e smantellato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari. Sono state arrestate 7 persone dai poliziotti della squadra mobile di Nuoro per immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. A Torino abitavano due sorelle chiamate Precious e Juliet: erano loro a coordinare la  tratta, facendo da tramite tra i trafficanti in Libia e Nigeria e i loro connazionali sparsi in Italia e un po’ in tutta Europa. Le ragazze  reclutate in Nigeria con l’inganno di una falsa promessa di lavoro mentre venivano avviate alla prostituzione tra minacce e riti voodoo.

 

(foto: il Torinese)

Il pd attacca l’insegnante per il post “fascista” su Fb

“Sono esternazioni al limite del reato di apologia del fascismo”, sostiene il Pd di Castellamonte, cittadina  dove ha insegnato nell’ultimo anno Alessandra Pettorruso, maestra precaria che su Facebook aveva condiviso un post della pagina ‘Grazie a Dio sono fascista’. lnsegnante di scuola elementare, residente a Rivarossa, è stata segnalata alla Polizia Postale e all’Ufficio Scolastico regionale dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Piemonte. lei però replica: “Non sono fascista. La mia era solo una ricerca sociologica per vedere quali fossero le reazioni ad un argomento delicato come il fascismo”. Forza Nuova  si è schierata con lei, che comunque dice di non aver mai aderito ad alcun partito politico.

Juventus batte Paris Saint-Germain 3-2

I bianconeri battono per  3-2 il Paris Saint-Germain all’Hard Rock Stadium di Miami.  Higuain e Marchisio, autore di una doppietta, hanno segnato le reti nell’International Champions Cup (Icc). L’attaccante argentino ha segnato  al 45′ del primo tempo, poi  pareggio dei francesi al 9′ della ripresa con Guedes e Marchisio  che raddoppia al 17′. Infine  al 35′ Pastore riconquista il pareggio, fino al gol della vittoria con il rigore trasformato da Marchisio al 44′. “Gli scontri diretti sono tutti alla fine e mai come quest’anno il campionato si chiuderà all’ultima partita. Cercheremo di vincere il settimo scudetto e la differenza la faranno le motivazioni”. Così all’Ansa Massimiliano Allegri da Miami sul sorteggio dei calendari. “Dobbiamo alzare l’asticella e provare ad arrivare di nuovo in finale di Champions e magari questa volta vincerla”.

 

foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net

Il ritratto di Leonardo visibile anche nel weekend

Le Imprese Socie della Consulta di Torino promuovono una nuova opportunità di visita alla Biblioteca Reale

 

Una nuova opportunità di visita per conoscere da vicino il celebre Autoritratto a sanguigna di Leonardo da Vinci e il patrimonio di disegni rinascimentali custodito dai Musei Reali di Torino oggi esposto nella mostra Intorno a Leonardo nel caveau della Biblioteca Reale. A partire da domenica 23 luglio la mostra sarà aperta tutte le domeniche fino al 17 settembre con orario 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17,30). Nel trentennale della sua istituzione, le Aziende e gli Enti Soci della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino di Torino confermano il loro impegno per sostenere e per promuovere il grande patrimonio dei Musei Reali e per trasformarli in un luogo sempre più aperto e accessibile, in grado di contribuire allo sviluppo della città attraverso un’offerta culturale e turistica più ampia e aggiornata. Dopo un investimento di quasi 4 milioni di euro dal 1987, coronati dal lancio della nuova immagine e del nuovo logo dei Musei Reali di Torino nel 2017, le imprese socie di Consulta si impegnano a valorizzarne il patrimonio sostenendo l’apertura domenicale della mostra che espone uno dei beni destinati ad essere colonna portante del complesso museale, l’Autoritratto a sanguigna di Leonardo da Vinci. Intorno a Leonardo segna il via alle celebrazioni che nel 2019 ricorderanno Leonardo a cinquecento anni dalla sua morte ed espone, oltre alla celebre icona del Maestro toscano, una parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto: oltre quaranta disegni italiani del ‘400 e del ‘500, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge dell’esposizione.

 

La mostra

I disegni sono presentati in modo da illustrare l’evoluzione dell’arte italiana secondo il racconto Giorgio Vasari: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il ‘500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni. Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori di Giorgio Vasari, pubblicate in una prima edizione nel 1550 e poi in forma definitiva nel 1568, costituiscono un fondamentale vademecum per la conoscenza dell’arte italiana fino al Cinquecento e un imprescindibile modello per la storiografia artistica. A Vasari, architetto e pittore al servizio del granduca di Toscana Cosimo de’ Medici, si deve la codificazione di molti concetti che oggi diamo per scontati: il ruolo delle tre arti ‘maggiori’ (architettura, scultura e pittura), la periodizzazione storico-artistica per cronologia e per scuole, la visione evolutiva del Rinascimento italiano che raggiunge il suo culmine con Michelangelo, il concetto di Manierismo. Nell’introduzione alle ViteVasari definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”. I disegni esposti illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali. Due sono le edizioni antiche delle Vite custodite nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l’edizione giuntina, ampliata, corretta e aggiornata con l’inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo. La collezione della Biblioteca Reale offre un’ampia panoramica della storia dell’arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia. La più celebre e nota al grande pubblico è certamente l’opera di Leonardo da Vinci: un uomo canuto, con capelli e barba lunghi, ma con ampia stempiatura, dallo sguardo corrucciato e dall’espressione severa. È l’intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che è divenuta nel tempo quasi l’icona simbolica dell’artista rinascimentale intesa come espressione del genio e del talento applicato ai campi più diversi.

A Leonardo fanno corona opere di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi (Giulio Romano, Perin del Vaga); uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina; uno dei rari disegni del veneziano Lorenzo Lotto; e validi esempi dell’eleganza del Manierismo emiliano e veneto, dal Parmigianino ad Andrea Schiavone. Di particolare interesse sono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini a quelli del taccuino di Girolamo da Carpi.

 

Orari della mostra

-dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30 (ultimo ingresso 17,30)

-sabato dalle 9 alle 14 (ultimo ingresso 13,30)

-domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17,30)

 

Biglietto della mostra

Il costo del biglietto è di 5 Euro; il biglietto è acquistabile da martedì a domenica presso la biglietteria dei Musei Reali e lunedì direttamente presso la Biblioteca.
Ingresso libero per i possessori di Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card.

 

Visite guidate

Ogni mercoledì alle 17 sono previste delle visite guidate di approfondimento alla mostra al costo di 5 Euro (max 25 persone, solo su prenotazione al tel: 011 543 855 o mail: mr-to.info@beniculturali.it).

 

“Io e Ascanio”: film a tema oncologico al concorso per il miglior cortometraggio

Sul tema “Oncologia e Cinema” 

 

Giovedì 27 luglio 2017 alle ore 20,30, presso il Cinema Lux di Torino (Galleria San Federico) verrà presentato in anteprima il cortometraggio a tema oncologico “Io e Ascanio”, girato presso l’Oncologia dell’ospedale Mauriziano di Torino. Il film, scritto e diretto da Enzo Dino, parteciperà al concorso dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica – Premio AIOM 2017 per il miglior cortometraggio italiano sul tema “Oncologia e Cinema”. Il cortometraggio “Io e Ascanio” è stato realizzato dall’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, nell’ambito di un progetto sul miglioramento della comunicazione tra medico e paziente, in collaborazione con la casa produttrice Adrama. Basato su un soggetto del professor Massimo Di Maio (Direttore di Oncologia Medica universitaria dell’ospedale Mauriziano), il cortometraggio è stato scritto e diretto da Enzo Dino. Il film parla della storia di due pazienti oncologici, Federica ed Ascanio, che si incontrano per caso in day hospital, e condividono una parte del loro percorso di malattia. Si tratta di due figure molto diverse: lei è una giovane neolaureata, lui è un imprenditore di mezza età. L’amicizia, nata in ospedale, arricchirà entrambi e li porterà a condividere anche la scrittura di un libro, testimonianza della loro storia e dello spirito con il quale hanno affrontato la malattia. Il cortometraggio ha visto la partecipazione di Stefano Saccotelli nel ruolo di Ascanio e di Elena Rotari nel ruolo di Federica. Hanno partecipato alla realizzazione anche alcuni medici ed infermieri dell’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. Le scene ospedaliere sono state girate negli ambienti dell’Oncologia Medica dell’ospedale.

 

(foto: il Torinese)

Affitti, gli aiuti del governo

PER CHI CHI NON CE LA FA A PAGARLI

Di Patrizia Polliotto *

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Sono stati previsti dall’Esecutivo contributi sino a 12mila euro l’anno per chi non riesce a pagare l’affitto. Lo prevede il Decreto delle Infrastrutture del 30 marzo 2016, grazie al quale il Governo ha stanziato 60 milioni di euro a favore dei cosiddetti morosi incolpevoli. In questa categoria rientrano tutti quegli inquilini che versano in una situazione di indigenza che gli impedisce di pagare regolarmente il canone di locazione. L’art. 2 del decreto indica espressamente che per “morosità incolpevole si intende la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”. Una condizione di fatto, dunque, che deriva dal verificarsi dei seguenti fattori: perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali che hanno provocato una riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria in grado di limitare notevolmente la capacità reddituale, mancato rinnovo di contratti di lavoro atipici oppure a termine, cessazioni di attività libero-professionali oppure di imprese registrate, dovute a cause di forza maggiore, malattia grave, infortunio oppure decesso di un componente del nucleo familiare in grado di comportare una consistente riduzione del reddito complessivo o la necessità di impiegarne gran parte per coprire spese mediche e assistenziali rilevanti. Il decreto del 30 marzo ha definito anche i criteri per accedere ai contributi, che competono al Comune di Residenza, presso il quale è possibile richiedere tutte le informazioni a riguardo.

 

*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE
TEL. 011 5611800, Via Roma 366 – Torino
EMAIL: UNC.CONSUMATORITORINO@GMAIL.COM

Speciale Venere di Botticelli a #Realedisera

Dalle 18,30 con visita guidata al capolavoro. Ingresso al prezzo speciale di 3 Euro

 

Dopo essersi fatta ammirare negli Stati Uniti e aver entusiasmato i pubblici d’oltreoceano, torna a casa la Venere di Botticelli dei Musei Reali di Torino, ospite d’onore di una serata speciale di #Realedisera interamente dedicata a lei, proprio di venerdì, nel giorno che gli antichi consideravano consacrato a Venere. Il 28 luglio, dalle ore 18,30 i visitatori possono vedere il capolavoro del maestro fiorentino nell’ambito delle serate di apertura straordinaria dei Musei Reali, usufruendo dell’ingresso al vantaggioso prezzo di 3 Euro. Ma non solo: per tutti coloro che vogliono conoscere di più sulla “Venere di Torino” e sulla sua storia, è prevista una visita guidata all’opera a cura della direttrice della Galleria Sabauda Annamaria Bava alle 21 (inclusa nel biglietto d’ingresso).

Qual è la storia che si cela dietro al rapporto tra Sandro Botticelli e Simonetta Vespucci, amata da Giuliano de’ Medici e morta tragicamente all’età di ventitré anni, la cui bellezza è stata resa immortale in quest’opera, amata e riconosciuta in tutto il mondo? Già durante la vita dell’artista, il mercante fiorentino Antonio Billi scriveva che l’artista dipingeva bellissime donne nude e Giorgio Vasari, nelle sue Vite, confermava la testimonianza con queste parole: “Per la città, in diverse case fece tondi di sua mano, e femmine ignude assai”. Solo tre Veneri sopravvivono, attribuibili a Sandro o alla sua bottega: la Venere di Berlino, quella di Torino e una già in collezione privata a Ginevra. Le prime due sono state esposte entrambe ai Musei Reali in occasione della prima edizione di Confronti, nel 2016. Si tratta di nudi monumentali, che possono essere annoverati tra i primi dipinti profani dell’Europa postclassica e che trovano ispirazione in un modello antico che conosciamo come Venere de’ Medici, o Venere pudica, dove la Dea è sorpresa a coprirsi con le mani il seno e il pube. La “Venere di Torino” proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dell’opera risale al 1844 quanto fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. L’opera si pensava perduta nell’incendio della casa di quest’ultimo ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistò il grande collezionista biellese Riccardo Gualino. Nel 1930 la Venere, realizzata da Botticelli con la collaborazione dei suoi allievi, divenne patrimonio della Galleria Sabauda. L’opera rientra brevemente in Italia dopo un lungo viaggio negli Stati Uniti (Boston in Massachusetts, e Williamsburg in Virginia); in autunno potrebbe riprendere il suo ruolo di testimonial dell’italianità nel mondo. #Realedisera rappresenta anche un’ottima occasione per ammirare le diverse mostre in corso ai Musei Reali, con visite guidate tenute dai curatori di ognuna. Gli appuntamenti previsti per i prossimi venerdì sono:

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Venerdì 28 luglio

–      19,45 – Museo di Antichità

Prima del bottone. Accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità, con Elisa Panero

–      21 – Galleria Sabauda

Visita alla Venere di Botticelli, con Annamaria Bava

–      21,30 – Galleria Sabauda

Le bianche statuine. I biscuit di Palazzo Reale, con Franco Gualano

 

Venerdì 4 agosto

–      19,45 – Museo di Antichità

Prima del bottone. Accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità

–      21 – Galleria Sabauda

Visita alla Venere di Botticelli, con Annamaria Bava

–      21,30 – Galleria Sabauda

Le invenzioni di Grechetto, con Giorgio Careddu

 

#Realedisera Si tiene ogni venerdì fino al 6 ottobre e prevede l’accesso ai Musei Reali fino alle 22,30 (ultimo ingresso alle 21,30). Il costo del biglietto è di 3 Euro (fatte salve le gratuità di legge e possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card); la tariffa speciale si applica dalle 18,30.

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MUSEI REALI TORINO

www.museireali.beniculturali.it

Hilton Hotel a Torino con il “Double Tree”

Hilton Hotel arriva a Torino e accresce la presenza in Italia. Il gruppo ha firmato un accordo di franchise con Lingotto Hotels che, con un’operazione di rebranding, includerà l’attuale Nh Lingotto Tech all’interno del brand DoubleTree by Hilton, a partire dal 2018. La struttura di 142 camere si chiamerà DoubleTree by Hilton Turin Lingotto e verrà ristrutturato per un valore di 1.6 milioni di euro. Patrick Fitzgibbon, senior vice president, development, Emea, di Hilton: “Per noi è un ottimo investimento, Torino è una destinazione unica che unisce alla perfezione l’anima turistica e quella business. Le Olimpiadi Invernali del 2006 hanno contribuito all’incremento di turisti nel capoluogo piemontese”