Luglio 2016- Pagina 4

Muore ragazzo di 26 anni a causa di un terribile scontro

A bordo dell’altra macchina vi erano quattro ragazze, rimaste tutte ferite ma non in gravi condizioni.

soccorso cto ambulanza ospedaleE’ morto ieri sera, in un tragico incidente avvenuto sulla strada provinciale 23 a Pinerolo, Alessandro Girone, un giovane di 26 anni residente a Roletto. Lo schianto è avvenuto intorno alle ore 18, poco prima dello svincolo di Porte Chisone. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo alla guida di una Smart, avrebbe fatto un’inversione azzardata, finendo con la fiancata del lato del conducente contro il muso di una Fiat Stilo che stava arrivando dalla parte opposta. A bordo dell’altra macchina vi erano quattro ragazze, rimaste tutte ferite ma non in gravi condizioni. È stato purtroppo inutile l’intervento del 118 accorso immediatamente sul luogo dell’impatto, poiché il giovane è morto sul colpo. Le quattro ragazze dopo essere state liberate dalle lamiere grazie all’intervento dei vigili del fuoco, sono state trasportate immediatamente all’ospedale più vicino: nessuna di loro ha riportato ferite gravi ma erano tutte sotto shock. La polizia sta ancora indagando sull’accaduto per capire meglio la dinamica dell’incidente. Alessandro si era da poco laureato alla Facoltà di Architettura di Torino.

Il no pentastellato ai rifiuti dalla Sicilia

inceneritoreUn no deciso dall’M5S del Comune di Torino alle 15mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Sicilia. Dopo il parere favorevole del presidente Chiamparino, arriva lo stop del Movimento  che dice no al conferimento nell’inceneritore del Gerbido. “Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere – afferma la Giunta Appendino –  che l’incenerimento non sia la soluzione al problema dei rifiuti, ovunque essi siano prodotti. Rimaniamo quindi perplessi e preoccupati del fatto che si facciano scelte come questa”.  Chiamparino sottolinea: “se le verifiche di compatibilità con i nostri impianti avranno esito positivo, non vedo che differenza possa fare la provenienza geografica di questi rifiuti, dalla Sicilia, dalla Liguria o da altra regione”.

(foto: il Torinese)

Esercito, conclusa “Una Acies”

esercito aciesSi è conclusa l’esercitazione congiunta “Una Acies” che per l’intero mese di luglio ha visto milleseicento militari dell’Esercito addestrarsi in Friuli Venezia Giulia prevalentemente nei territori di Udine e Pordenone. Tre gli eventi che hanno caratterizzato la fase finale di un ambizioso progetto formativo rivolto agli Allievi della Scuola di Applicazione di Torino dell’Accademia Militare di Modena ed alla Scuola Sottufficiali di Viterbo. Nei dintorni di Venzone e Gemona i plotoni delle scuole militari sono stati protagonisti di una marcia zavorrata competitiva lungo il cui percorso sono stati previsti esercizi ginnico militari, prove di topografia, tiri di precisione con l’arma individuale e spostamento di un carico pesante su lunga distanza. Ad aggiudicarsi il primo posto gli Allievi Marescialli di Viterbo. Ad Artegna si è svolto un atto tattico ambientato in un centro urbano e nel quale sono stati impiegati mezzi tattici Lince e Puma, la blindo Centauro, elicotteri d’attacco AW 129 e da trasporto AB 212. Lo scenario ha permesso gli Allievi di mostrare le competenze acquisite nel superamento di ostacoli, nel soccorso sanitario, nella bonifica di edifici da elementi ostili e congegni esplosivi improvvisati. Nella caserma Feruglio di Venzone, sede dell’8° reggimento alpini, si è svolta infine la cerimonia militare alla quale hanno preso parte il Gen. Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione Specializzazione e Dottrina dell’Esercito e numerose autorità civili e militari. Il Comandante dell’esercitazione Gen.esercito acies 2 Claudio Berto si è detto soddisfatto dei risultati conseguiti “in uno sforzo indubbiamente rilevante ma essenziale per uniformare ed accrescere la preparazione dei futuri quadri dell’Esercito”. Nel corso dell’esercitazione “Una Acies” gli Allievi idealmente riuniti in “un’unica schiera” hanno avuto modo di approfondire la conoscenza di armamenti e materiali tecnici di ultima generazione, standardizzare le diverse procedure d’impiego e migliorare la preparazione al combattimento diurno e notturno in aree urbane, in montagna e esercito selezionatain ambiente anfibio. Presenti alla giornata finale di “Una Acies” anche gli Addetti per la Difesa di India ed Emirati Arabi Uniti interessati a una esercitazione alla quale hanno preso parte accanto ai commilitoni italiani ventuno Allievi provenienti da Albania, Afghanistan, Armenia, Libano, Libia, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Perù e Tailandia. Nel corso del suo intervento il Gen. Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito ha ribadito la gratitudine della Forza Armata nei confronti delle istituzioni e della popolazione del Friuli Venezia Giulia per il calore e l’amicizia con cui i nostri militari sono stati accolti in un territorio di straordinaria importanza per la storia del Paese e dell’Esercito.

European Innovation Academy per giovani talenti

politecnicoAl Lingotto, dall’11 al 29 Luglio, si tiene la European Innovation Academy, programma di accelerazione di startup che riunisce studenti e giovani talenti provenienti dalle università di tutto il mondo. I partecipanti sono supportati da mentor e investitori provenienti prevalentemente da aziende della Silicon Valley e del territorio piemontese: Ferrero, Intesa San Paolo, FCA (imain sponsor del programma, insieme al Politecnico di Torino) che forniscono la propria esperienza e le proprie conoscenze come strumenti per costruire la propria startup di successo. Un gruppo di studenti di Torino sta partecipando all’EIA con il progetto di una piattaforma che permetta a gruppi di persone di trovare eventi, luoghi e attività adatti alle preferenze e agli interessi dei partecipanti, al fine di suggerire le soluzioni più adatte al gruppo. Il prototipo dell’idea può essere visualizzato sul sito www.awanlo.itVenerdì 29 luglio i team partecipanti al programma presenteranno la loro idea agli investitori, che sceglieranno le dieci idee migliori.

Fonti: awanlo.cominacademy.eu

Foto: il Torinese

Librolandia, the day after: politica e istituzioni si interrogano sulla débâcle

LE REAZIONI DELLE ISTITUZIONI

“La parola ‘scippo’ non mi appartiene, ci serve un progetto forte che possa aprirechiampa laus
un nuovo ciclo trentennale del Salone con Torino come capofila e punto di riferimento”.
Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,  “Alla luce della decisione presa dal Consiglio Generale dell’Aie, sentiamo la necessità di lanciare un nostro progetto altamente innovativo, un progetto nazionale. Il futuro del Salone dipende dal progetto che riusciremo ad elaborare. Non possiamo pensare di fare leva solo sulle divisioni interne all’Aie correndo il rischio di fare due ‘saloncini’. 
L’ assemblea dei soci della Fondazione per il libro, convocata per venerdì .secondo il governatore”Sarà un’occasione utile per un primo confronto, credo non sia prudente in questa fase procedere con le nomine le rimandiamo a dopo agosto, quando il progetto sarà più definito”.

appendino CITTAGORA“L’obiettivo del dottor Motta era chiaro. Noi andiamo avanti per la nostra strada: il Salone del Libro è un valore aggiunto per Torino e per il Piemonte. L’edizione 2017 si farà. Lavoreremo con gli editori che non la pensano come il dottor Motta (presidente Aie – ndr) e che si renderanno disponibili. Inizia ora una nuova fase per rilanciare il Salone del Libro con progetti innovativi, potendo contare sul supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Miur, della Regione Piemonte e di Banca Intesa San Paolo” ha dichiarato la Sindaca di Torino, Chiara Appendino. “Appena insediati, anche per l’eco dirompente dell’inchiesta giudiziaria che ha portato alle misure cautelari di diverse persone, abbiamo azzerato i vertici della Fondazione e rinegoziato il contratto con GL events, ottenendo il dimezzamento del canone d’affitto e un sostengo finanziario. Anche Itedi ha manifestato qualche giorno fa la sua disponibilità a supportare la manifestazione del 2017 assicurando una forte partnership. Ma erano evidentemente troppi gli errori del passato che hanno portato a questa situazione. Abbiamo appreso che il dottor Motta, già dal 25 dello scorso febbraio, aveva deciso di deliberare l’organizzazione di un evento concorrente a Milano, cosa che avrebbe potuto dire onestamente fin dal principio. Sapremo cogliere l’occasione per rinnovare il format, mettendo a sistema le competenze di ciascun partner per rendere Torino ancora di più la capitale del Libro e della lettura” ha concluso Chiara Appendino.

“Le responsabilità di Fassino negli ultimi cinque anni al Comune e diruffino daniela Chiamparino come presidente della Regione sono evidenti: il Pd si è beato dell’immagine di una posticcia realtà della Torino post-olimpica dove tutto , dicevano loro,  andava bene, dal turismo alla cultura, mentre il terreno stava già franando sotto i piedi. La situazione piena di ombre nella gestione del Lingotto, sfociata nelle recenti vicende giudiziarie ha dato il colpo di grazia alle aspettative torinesi di conservare il Salone del Libro”. E’ il commento della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte  Daniela Ruffino (FI), alla decisione dell’Associazione degli editori di spostare la rassegna culturale a Milano.“La sindaca Appendino è appena arrivata, – aggiunge Ruffino – ma certo non ha brillato in peso specifico se le sue preghiere corali con il Pd per mantenere la kermesse libraria nella nostra città a nulla sono valse”.“Il danno con cui Torino dovrà fare i conti non è di sola immagine. Si pensi ai posti di lavoro, all’indotto portato dal Salone e al fatto che il Lingotto (già rimasto orfano dal Salone del Gusto) si trova sguarnito delle sue due più importanti rassegne fieristiche”, osserva la vicepresidente dell’Assemblea piemontese.“Torino non può perdere la tradizione, il patrimonio e l’esperienza di decenni di Salone. Se è vero, come dicono notizie giornalistiche, che una trentesima edizione della manifestazione si terrà ancora in città, allora non ci si limiti a questo. Ma le forze politiche, economiche e culturali cittadine si attivino perché un “contro-Salone”, non con intenti di rivincita verso Milano, ma con l’obiettivo di non far morire una realtà che è esclusivamente torinese, venga organizzato ogni anno anche in futuro  a Torino. Un evento che dia spazio all’innovazione, alle nuove tecnologie dell’editoria e della comunicazione, alle case editrici di nuova generazione “, conclude Ruffino.

MASSIMO IARETTI E’ IL RESPONSABILE NAZIONALE APIDGE

iarman iarisMassimo Iaretti, piemontese di Casale Monferrato, è il responsabile nazionale per il settore Sicurezza sul Lavoro di APIDGE (Associazione Professionale Insegnanti di Scienze Giuridiche ed Economiche ). Docente di diritto e di economia politica in Provincia di Alessandria, con un lungo periodo maturato nella formazione professionale nel settore specifico, Iaretti, era stato coordinatore piemontese dal 2014, pochi mesi dopo la nascita dell’Associazione, incarico nel quale ha ceduto il testimone al nuovo coordinatore Manuela Martino. La designazione a responsabile è stata fatta dal Presidente APIDGE, Ezio Sina. Spiega Iaretti nel delineare le prime linee di azione nello svolgimento dell’incarico: “L’impegno è quello di diffondere la cultura della sicurezza dei luoghi di lavoro e della tutela della salute dei lavoratori a partire dal percorso scolastico con l’obiettivo che questa materia diventi parte curricolare. Come APIDGE abbiamo sempre stimolato questo passaggio, come è stato anche sottolineato recentemente nel convegno svoltosi al Salone del Libro al Lingotto di Torino. Ed è significativo che si sia partiti da Torino e che il Piemonte diventi il primo laboratorio, per allargarsi a tutta Italia, se si tiene conto dei drammatici fatti che si sono verificati negli anni passati. Come APIDGE intendiamo, da un lato, sensibilizzare i colleghi docenti di diritto e di economia politica, a sentire e fare propria questa materia per il ruolo che gioca nella società e nel mondo del lavoro, soprattutto alla luce dei riflessi concreti che ha, e le Istituzioni, scolastiche e non, per la realizzazione di percorsi e di momenti di confronto e di approfondimento”.

Quale futuro per il Moi? Incontro tra Comune, Regione, atenei

moi scontri1Quale futuro per l’ex Moi? Oggi si sono incontrati il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, il Rettore del Politecnico, Marco Gilli, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e la Sindaca di Torino, Chiara Appendino per discutere della situazione dell’ex villaggio olimpico . Tutti i soggetti – si legge nella nota congiunta – hannomoi2 confermato la volontà di ripartire dal progetto scientifico originario per verificarne la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica. Alla luce dell’avvio dell’iter che porterà all’autorizzazione del progetto del Parco della Salute bisognerà ripensare quali saranno le modalità di integrazione di quell’area. Entro fine settembre, i due Rettori, il presidente Chiamparino e la Sindaca Appendino si ritroveranno per valutare le considerazioni di merito e decidere sulla fattibilità del progetto”.

(foto: il Torinese)

Le moschee con i soldi del petrolio?

moscheaCaro direttore, sembra che a Torino siano ripartiti i lavori per la moschea in via Urbino, in un vecchio immobile acquistato con il contributo finanziario del Ministero degli Affari Religiosi del Marocco. Come se un Ministero italiano investisse dei soldi per realizzare delle chiese cristiane in giro per il mondo! Veramente curioso. Ma non basta. Il Marocco avrebbe mal accettato la mancata adesione per la moschea dell’Unione Musulmani Italiani, e della Comunità Religiosa Islamica Italiana. Tutte beghe tra islamici che forse verranno “sanate” con l’apertura della nuova moschea ? Non si sa! Ma se poi pensiamo che a Roma, vicino al Vaticano, culla del cattolicesimo, esiste la più grande moschea d’Europa, non dobbiamo stupirci se a Torino le moschee cresceranno come funghi grazie ai soldi dei Paesi Islamici che ci vendono il petrolio, cioè grazie ai nostri soldi!

Marbert

Allarme bomba a Porta Nuova: “Esploderà tra quattro ore”. Artificieri in azione

porta nuova1E’ scattato l’allarme bomba alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, a causa di una telefonata anonima alla centrale del 118 che annunciava: “esploderà tra quattro ore”. Le forze di sicurezza hanno iniziato immediatamente la bonifica, con l’aiuto degliporta nuova atrio artificieri. I treni, al momento, sono regolari e si è deciso di non evacuare la stazione. Se, come si spera, si tratta di un falso allarme, sarebbe opportuno punire severamente gli imbecilli irresponsabili, dovessero mai essere scovati.

(foto: il Torinese)

Addio Salone del Libro, vince Milano. Ma la 30^ edizione (forse) sarà torinese

salone 2016 libroL’Aie, associazione degli editori riunitasi questa mattina a Milano ha calato la mannaia sul salone di Torino.  Gli editori, dopo un vivace dibattito,  hanno deciso che il progetto “MiBook”, presso la Fiera di Rho, è il migliore. La città della Mole – anticipa La Stampa –  organizzerà comunque il suo  Salone del Trentennale  al Lingotto. Neanche la notizia di Massimo Bray, SALONE 569già ministro della Cultura, alla presidenza della Fondazione per il Libro, gli interventi del sindaco Appendino e del presidente Chiamparino e l’endosement pro-Torino del ministro della Cultura Franceschini sono riusciti a salvare Librolandia. E’ un giorno pessimo per la nostra città.

(foto: il Torinese)