Febbraio 2016- Pagina 7

Radicali: "Mettere in rete i compensi per il grattacielo della Regione"

grattacielo r2Il Capo gabinetto dell’ente risponde a accesso civico radicale: “non sappiamo se possiamo mettere online elenco compensi dati in tre anni ai dipendenti regionali impegnati nell’opera” (1.323.552,60 euro). Chiesto un parere a Cantone. Manfredi: “la legge è chiara e non prevede intervento Anac” 
 

 Riceviamo e pubblichiamo

Il 12 febbraio 2016 il capo di gabinetto della Giunta Regionale, Dott. Luciano Conterno, ha risposto all’ “accesso civico” presentato da Giulio Manfredi (Radicali Italiani), con la quale si rinnovava la richiesta (già presentata al Responsabile della Trasparenza della Regione Piemonte) di pubblicare online le determinazioni (con allegati elenchi nominali e relativi importi) inerenti gli incentivi assegnati ai dipendenti regionali impegnati nella realizzazione della “Sede Unica” della Regione Piemonte; per la precisione, le determinazioni dirigenziali n. 1001 (DB0700-ST0701) del 28/11/2012, n. 70 (SB0100 STS102) del 8/11/2013 e n. 161 (SB0100-STS102) del 25/11/2014 nonché eventuali altri provvedimenti relativi alla fattispecie lingotto grattacieloindicata, ai sensi dell’art. 18 del D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33. L’importo totale delle tre determinazioni è pari a 1.323.552,60 euro.

Il Dott. Conterno non ha accolto né rigettato l’“accesso civico” radicale ma ha preso tempo, avendo richiesto (il 28 ottobre 2015) un parere all’Autorità nazionale Anticorruzione sulla natura dei compensi incentivanti dopo che la Cisl/Funzione Pubblica aveva richiesto gli stessi provvedimenti con un “accesso agli atti”, ai sensi della L. 241/90.

Giulio Manfredi :” Il testo dell’art. 18 del D. lgs. 33/2013 è chiaro e la legge sulla trasparenza non contiene alcuna previsione di interventograttacielo r4 dell’Autorità nazionale Anticorruzione. La CISL/Funzione Pubblica ha fatto un accesso agli atti ed ha ottenuto i provvedimenti senza, però, un elenco analitico da cui risulti chi ha preso quanto. Noi radicali chiediamo la pubblicazione integrale online a tutela della trasparenza della pubblica amministrazione; non ci interessa avere solo noi i provvedimenti, peraltro in versione inadeguata e incompleta.Avevo a suo tempo segnalato l’inadempienza della Regione Piemonte – stiamo parlando di provvedimenti vecchi di anni – all’Autorità nazionale Anticorruzione (segnalazione 2145 del 1/12/2015) e al Difensore Civico regionale (n. 1962 del 3 dicembre 2015), che ho risollecitato ad intervenire dopo il “NI” del Dott. Conterno della settimana scorsa”.

(Foto: il Torinese)

Quando è pronto il grattacielo della Regione? Si saprà solo entro la fine di marzo

Le tensioni sulle parcelle lievitate negli anni sono ormai acqua passata e tra Fuksas e il governatore Sergio Chiamparino è pace conclamata da qualche mese. Reschigna ha fatto il punto sullo stato dei lavori, interrotti dopo la messa in liquidazione di Coop Sette, la società capofila della Ati che si è aggiudicata la costruzione dell’opera

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Tra inchieste, polemiche e ritardi, a che punto è il palazzo unico, la Torre denominata proprio “Unica”,  progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas per riunire tutti gli uffici regionali, oggi sparsi per Torino? L’occasione per parlarne è venuta in Consiglio regionale, dove il vicepresidente  della Regione Aldo Reschigna ha risposto all’interrogazione del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi.

grattacielo r4Le tensioni sulle parcelle lievitate negli anni sono ormai acqua passata e tra Fuksas e il governatore Sergio Chiamparino è pace conclamata da qualche mese. Reschigna ha fatto il punto sullo stato dei lavori, interrotti dopo la messa in liquidazione di Coop Sette, la società capofila della Ati che si è aggiudicata la costruzione dell’opera.

“E’ in corso una trattativa con le parti per risolvere gli ultimi nodi rimasti da sciogliere, entro metà marzo sapremo con sicurezza la data precisa sulla ripresa dei lavori”, ha spiegato Reschigna. Dal momento della ripresa sono necessari 195 giorni per concludere l’opera e avviare il trasferimento dei dipendenti. Da parte nostra sono in corso di valutazione i risultati delle gare sulla fornitura delle dotazioni informatiche e degli arredi; saremo in grado di entrare nel palazzo appena ci verrà consegnato”.grattacielo r2

Per quanto riguarda la realizzazione dell’asilo nido all’interno della nuova struttura, il Vicepresidente ha motivato la decisione di sospenderne la realizzazione “con l’assenza di un bisogno reale, in un numero tale da giustificare il servizio, da parte del personale regionale. Anche alla richiesta di quale necessità del servizio ci sia da parte degli abitanti della zona, rivolta ai servizi comunali, è stata data risposta negativa. Non è escluso che una volta realizzata la Città della salute e la domanda del servizio dovesse crescere, se ancora disponibile lo spazio, non si possa arrivare all’insediamento dell’asilo nido”.

lingotto grattacieloSulla bonifica dell’amianto nell’area dell’ex Avio, Reschigna ha precisato che “la bonifica è in corso secondo i paramenti definiti dal piano approvato dalla conferenza dei servizi, sotto la stretta sorveglianza di Arpa e Asl. Nelle aree circostanti il palazzo non sono comunque presenti cumuli con materiali inquinanti che possano mettere a rischio la salute dei cittadini residenti e dei futuri ospiti del palazzo stesso”.

“Chiediamo alla Regione di fare di tutto affinché i lavori riprendano a fine marzo e non si rinvii ulteriormente, affinché il piano di dismissione dei locali in affitto abbia seguito – questo l’auspicio del consigliere Grimaldi. – Chiediamo inoltre che si mantenga aperto il confronto tra Regione, città di Torino e rappresentanze sindacali sul tema dell’asilo, anche in vista del progetto definitivo della Città della Salute.”

(Foto: il Torinese)

Giovanni Polli e i primi esperimenti di cremazione

CREMAZIONE36“Tutto ha origine e tutto ritorna nel fuoco”

 

Villa “Solitudine”, immersa in un vasto parco, si trova nel tratto di litoranea che passa da Oggebbio, località  sulla sponda piemontese dell’alto lago Maggiore, a quindici chilometri dal confine con la Svizzera. E’ lì che viveva il personaggio più famoso del comune rivierasco, il  professor Giovanni Polli che nel 1876 effettuò la prima cremazione umana in Europa al cimitero monumentale di Milano. Nato ad Oggebbio il 1° ottobre 1812, Polli si laureò in medicina e chirurgia a Pavia. Fu professore di chimica all’Istituto Tecnico Superiore di Milano e membro anziano del Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Nella sua carriera di medico e ricercatore effettuò studi approfonditi sul sangue e fu il propugnatore della purificazione dei cadaveri col fuoco tanto che,  nella  sua “Villa Solitudine”, realizzò i primi esperimenti  crematori. L’illustre studioso , nel corso dell’Ottocento ( morì nel 1880) , CREMAZIONE3fu un vero pioniere della scienza medica che si distinse anche per le sue sperimentazioni con la cannabis, risultando  in assoluto uno dei primi a studiarne gli effetti e le potenzialità. Ma è stato il suo ruolo nella lotta a favore della cremazione dei cadaveri, conclusasi con l’incinerazione della salma di Alberto Keller effettuata a Milano il 22 gennaio 1876, di fatto la prima cremazione ufficiale in Italia, a consegnarlo alla storia. Quando il 23 gennaio del 1874 morì il cavalier Alberto Keller, ricco industriale di Milano, noto per le sue opere filantropiche, si apprese che nel testamento aveva disposto che la sua salma venisse data alle fiamme. A tal fine nominava esecutore testamentario proprio il  professore piemontese ,destinando  una somma notevole per gli studi sperimentali sulla cremazione. Pur non esistendo in Italia una legge che ammettesse la cremazione, il Polli, che aveva già fatto numerosi esperimenti , d’intesa  con l’ingegner Clericetti, fece costruire un tempio crematorio, (opera dell’architetto Carlo Maciachini) reso possibile dalla generosità finanziaria della famiglia Keller e dalla cessione gratuita del terreno nel Cimitero monumentale da parte del Comune di Milano. Fu quello il primo tempio crematorio costruito in Italia e nel mondo, funzionante a gas illuminante. Venne inaugurato il 22 gennaio 1876 (“ un gelido giorno di fango e neve”, secondo le cronache del tempo)  per cremare la salma imbalsamata di Keller, deceduto due anni prima. Le modalità furono in seguito descritte con precisione: dall’iniezione nel corpo (arti superiori ed inferiori, cavità toracica e cavità addominale) del liquido antisettico composto da fenolo, alcool e canfora fino alla bendatura finale con fasce inumidite. La salma , adagiata all’interno della cassa mortuaria, collocata sopra una griglia di ferro e coperta da un funereo velo, venne  sospinta nell’urna  dove 280 fiammelle a gas determinarono rapidamente la combustione. Si poté leggere nella relazione come  i primi secondi garantirono l’evaporazione dell’acqua contenuta nei tessuti del corpo e successivamente la combustione del carbone formatosi lasciando del signor Keller circa tre chilogrammi di cenere, polvere e minuscoli frammenti ossei. In quello stesso anno nacque la Società milanese di cremazione. Successivamente sorsero le prime Società di cremazione (SO.CREM.) un po’ ovunque che, nel tempo, tra mille difficoltà, ostacoli e anche divieti hanno consentito lo sviluppo della cremazione in Italia. Ad essere precisi, la prima cremazione in Italia risaliva al 1822 allorché venne cremata la salma del poeta inglese Percy Bysshe Shelley, annegato nel golfo di La Spezia. Il suo corpo fu bruciato nella spiaggia di Viareggio sopra una pira sparsa di balsami per volontà dell’amicoCREMAZIONE1 e poeta Lord Byron. Ma si trattava più di una sorta di rito che di una vero e proprio esperimento crematorio.  Alla morte di Giovanni Polli, Il Corriere del Verbano, nella sua edizione di mercoledì 23 giugno 1880,  scriveva : “ Oggebbio ha perduto, lunedì 14 corrente alle 3 pomeridiane, il suo più distinto cittadino, il chiarissimo professore commendatore Giovanni Polli…Nato il 1 ottobre 1812 da Giuseppe Polli e da Angiola De Filippi nativa di Cannobio, fin dai primi anni dimostrò grande amore agli studi ed ingegno svegliatissimo. Ancor giovane ottenne nell`Università di Pavia la Laurea in medicina e chirurgia; subito in Milano ebbe una clientela estesissima e fra le migliori famiglie patrizie, perché alla scienza univa modi affabilissimi, inspirava agli ammalati grande fiducia.…Fece studi profondi sul sangue, e ne pubblicò opere importantissime. Introdusse pel primo l`uso dei solfiti nelle malattie da fermento morbifico e con grande vantaggio. Fu promotore della Cremazione dei cadaveri. Nella sua carriera medica ebbe dal Governo e dal municipio di Milano continui ed importanti incombenti. Godeva fama di medico valentissimo in Italia e fuori. Fu fregiato di più ordini cavallereschi nostrali ed esteri”. Il rimpianto per la scomparsa emergeva potente dal testo: “…Già da molti anni in Milano ogni giovedì l`aveva destinato alle visite gratuite dei poveri, e chi scrive ebbe molte volte a vedere la via Amedei piena di ammalati, che correvano da lui per farsi visitare.  Come potrà dunque Oggebbio dimenticare il suo Polli? Ah! no, o caro Giovanni, la tua memoria sarà indelebile in quei cuori riconoscenti”. E le stesse esequie, solennemente celebrate nella cattedrale di Milano, videro “ la società di Cremazione inaugurare mestamente il suo stendardo accompagnando all`ultima dimora la salma del compianto prof. Polli.  Lo stendardo è semplicissimo , nero, ricamato in bianco e sormontato da urna cineraria d`argento, di bella fattura, che tien posto della lancia”. Ovviamente anche la salma del Polli venne cremata, così che “dell`uomo illustre non rimanevano che poche bianchissime ceneri”. Per l’esattezza la sua cremazione era la 68° eseguita in Milano dal gennaio 1876 “… tempo in cui Giovanni Polli purificava per la prima volta colle fiamme del suo crematoio la salma di Alberto Keller”.

 

Marco Travaglini

 

Folla delle grandi occasioni per la festa del 10° compleanno della metropolitana

Sono stati 45 milioni i chilometri percorsi dall’apertura ad oggi, pari a quattro volte il tragitto dalla Terra alla Luna. L’opera è costata un miliardo di euro, ne serviranno altri 500mila per i prolungamenti in programma FOTOSERVIZIO “IL TORINESE”
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metro festa6Era il  4 febbraio 2006 quando il primo treno inaugurò la  tratta della nuova metropolitana torinese tra Porta Nuova e la stazione Fermi di Collegno. In occasione del decennale il Comune e Gtt hanno deciso di festeggiare, domenica 21 febbraio, con una giornata di spettacoli all’interno del metrò. Nonostante il bellissimo sole (o forse anche per quello) la folla è stata da grandi occasioni.

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La festa ha coinvolto anche la linea 13, che da poco è tornata ad essere coperta dai tram anziché dagli autobus. Per festeggiare i dieci anni del metrò, è stato riproposto il biglietto unico a 1,50 euro. In numerose stazioni, prese d’assalto da migliaia di torinesi, sono stati organizzati eventi con musica e animazioni nei locali sotterranei delle fermate. Particolarmente affollata Porta Nuova dove si è svolta la diretta live di Radio Gtt. Tantissimi passeggeri-spettatori anche al Lingotto, per partecipare alle lezioni di Tango, a Porta Susa con le associazioni di volontariato (sono stati organizzati percorsi “bendati” per gli utenti che hanno così potuto rendersi conto delle difficoltà quotidiane dei non vedenti) e a Vinzaglio, con i giochi di magia dedicati ai bambini.metro festa 5

Nel  corso del 2015 la metropolitana (lunga 13,2metro festa 12 km da Lingotto a Collegno) ha registrato una media di circa 110mila passaggi quotidiani. Sono stati 45 milioni i chilometri percorsi dall’apertura ad oggi, pari a quattro volte il tragitto dalla Terra alla Luna. L’opera è costata un miliardo di euro, ne serviranno altri 500mila per i prolungamenti in programma. Nel 2015 i passeggeri sono stati più di 41 milioni. Il totale nei dieci anni è di 277 milioni per  un milione di corse.

 
 
 
10 anni di Metropolitana: breve storia della Metropolitana automatica di Torino (fonte: Gtt)metro 1
1998: la Città di Torino affida a SATTI (oggi GTT) l’incarico di gestire progettazione, realizzazione ed esercizio dell’opera.
1999: il 21 aprile viene firmata la delibera CIPE che aumenta dal 35 al 60% la quota di finanziamento garantita dal Governo centrale.
2000: il 19 Dicembre, a Collegno, si da il via ai lavori della Linea 1 della metropolitana automatica di Torino.
2002: il 22 ottobre la talpa “Valentina” inizia a scavare il tunnel sotto corso Francia dalla stazione Fermi. Il 20 gennaio 2003 conclude lo scavo alla stazione Pozzo Strada.
2003: il 7 marzo la talpa “Madama Cristina” inizia a scavare dalla stazione Principi d’Acaja e termina il lavoro alla stazione Pozzo Strada il 9 dicembre.
2004: dal 4 febbraio al 17 giugno la talpa “Valeria” realizza il tratto di galleria tra Porta Susa e Principi d’Acaja. Il 10 Novembre arriva il primo treno dallo stabilimento Siemens di Praga.metro festa 3
2005: il 18 marzo, con l’arrivo della talpa “Valeria” nella stazione di Porta Nuova, viene completata la galleria della metro, dalla stazione Fermi, a Collegno, sino a Porta Nuova, a Torino. Il 9 settembre, nel tratto XVIII Dicembre-Massaua, viene realizzato il primo viaggio prova con le autorità cittadine.
2006: il 4 febbraio viene inaugurata a Torino la prima tratta della linea 1 della prima Metropolitana Automatica d’Italia. Il 20 marzo viene metro 10trasportato il 1° milione di passeggeri. Il 30 marzo iniziano in via Nizza i lavori per la realizzazione del prolungamento della linea 1 da Porta Nuova a Lingotto.
2007: il 5 ottobre viene inaugurata la seconda tratta della linea 1 da XVIII Dicembre a Porta Nuova.
2011: il 6 marzo viene inaugurato la tratta della linea 1 da Porta Nuova a Lingotto.
2011: il 9 settembre viene aperta la stazione metro Porta Susa integrata con la ferrovia.
2012: iniziano i lavori per il prolungamento Sud “Lingotto – Bengasi”.
2015: viene redatto il progetto preliminare della tratta “Collegno – Cascine Vica”, attualmente in attesa di approvazione da parte del CIPE
(Foto: il Torinese)

"LOVEfEVER sex@love", sesso e amore diventano arte

sesso mostrasesso mostra 3sesso mostra2La chiave di lettura è l’ironia; a partire dall’immagine della locandina in cui campeggia un divertente Pippo che pare insidiare la virtù di Clarabella nella Pippo dance. In mostra a Internocortile

 

Sesso e amore diventano arte nella mostra collettiva “LOVEfEVER sex@love”, allestita a Internocortile a Torino, dal 9 febbraio all’11 marzo. Nello spazio creativo ideato da Silvia Tardy (aperto alle nuove tendenze artistiche e di design) l’amore è di gruppo, con 6 giovani e affermati artisti che affidano a sculture, fotografie, pittura e installazioni, il loro racconto di momenti reali o fantastici legati alla sessualità e al sentimento che la infiamma. La chiave di lettura è comunque l’ironia; a partire dall’immagine della locandina in cui campeggia un divertente Pippo che pare insidiare la virtù di Clarabella nella Pippo dance.

 

Alfredo Cabrini, (ideatore del progetto milanese “Terrariumart”) ha creato per”LOVEfEVER sex@love” una decina di vasi di vetro, in cui, tra muschio e felci, ambienta tante scene in miniatura che parlano di vita amorosa ed ironici incontri sessuali. In “Social sexual” una coppia nuda fa sesso en plein air, su un letto nel bel mezzo di un parco, con una variegata schiera di spettatori ad ammirare tanta passionalità. Poi “Cupido lottery”, in cui la magica freccia potrebbe colpire anche una vecchietta in trepida attesa. E non manca il più che mai attuale amore gay in “AILOVEIU”: terrario in cui la classica dichiarazione  in ginocchio, con tanto di fiori in mano, la fa un uomo, ma ad un altro uomo. E se il sesso in miniatura decidete di portarvelo a casa, la buona notizia è che la manutenzione sarà ben più facile di quella del reale rapporto di coppia. Istruzioni per l’uso: ogni tanto arieggiate togliendo il coperchio e una sola volta al mese spruzzate pochissima acqua piovana o demineralizzata. Poi divertitevi anche ad immaginare come potrebbe commentare l’evoluzione hard del suo Terrarium (piccole felci e muschio che vivono e crescono in una bottiglia di vetro chiusa) il fisico inglese Ward che lo inventò nell’800. 

 

Bixio Braghieri, milanese, ha al suo attivo numerose personali e collettive, sia in Italia che all’estero (fra cui la mostra indiana itinerante “Dadaumpop”, da New Delhi a Mumbay e Calcutta).

E’ decisamente esplicito e provocatorio nel raccontare le molteplici sfumature della sessualità.

Su una parete nera di Internocortile saltano subito all’occhio i suoi “Hot water color”. Acquerelli molto piccoli (9X12) e più grandi (50X50) con tutte le declinazioni possibili (e oltre) di sesso orale, contorsionismo e varianti assortite di ginniche posizioni erotiche. I colori sono tenui, le tonalità per lo più calde; ma mai quanto i contenuti…decisamente bollenti. Se per caso alla mostra ci andate con  piccola prole al seguito -e non siete ancora pronti a rispondere a ingenue curiosità- incominciate pure ad ingegnarvi per indirizzare la loro attenzione altrove.

 

Francesco De Molfetta, giovane con curriculum di tutto rispetto, affida a tecnica mista e massicce dosi d’ironia la sua idea di sesso e amore. Spiazza ogni luogo comune e affila l’ingegno per sottolineare la precarietà dell’impeto amoroso, a volte anche in modo estremo. Come nell’installazione “Lam’ore” in cui due teste infilzate su un’enorme forbice cercano di baciarsi, ma pericolosamente in bilico su lame taglienti. O in “Jack lo squartatore”, opera in cui la carta del fante di cuori -il principe per eccellenza- domina dall’alto un parterre di carte al femminile -regina di cuori compresa- strappate, fatte a pezzi e insanguinate. La critica è più sottesa, ma ugualmente spietata in “BI-CI VEDIAMO” dove incornicia un paio di occhiali con un uomo e una donna in bicicletta che pedalano per incontrarsi; non ci riusciranno mai dal momento che sono come imprigionati ognuno dentro una lente… beffardamente …rosa. E non meno interessante è “Il pazzo” che sbuca dalla cerniera di un jeans.

 

Decisamente più soft Giorgio Maggiorelli che da bambino dipingeva ascoltando musica con i genitori, immerso in personalissimo caleidoscopio di sogni. E si vede. Da come attinge soprattutto dal mondo dell’infanzia e, negli oli su tela, mescola atmosfere, luoghi e colori che parlano di intimità domestica e senso di protezione degli affetti. Ma non c’è solo il rassicurante azzurro carta da zucchero nelle sue opere. Anche lui individua ed esprime l’inevitabile contrasto tra ideale e realtà, e racconta quei lati oscuri dell’amore, fatti di ambiguità e pericolo. Un esempio? Il Mickey Mouse per metà sorridente e con un pacco dono in mano; nell’altra metà, invece, agghiacciante ghigno da serial killer e un coltello stretto nel pugno.

 

Anna Turina mette a fuoco la doppia valenza del concetto di “casa”: luogo per eccellenza della relazione con se stessi e con gli altri, denso di certezze, ma anche impregnato di limiti e compromessi. Le sue sculture in ferro e vernice nera raccontano come nella domus ci si può non solo adagiare; ma anche restare sospesi tra dentro e fuori, in bilico tra condivisione e voglia di privacy. Le sue “case abitate” lo sono solo a metà e le gambe che escono penzolanti sembrano quasi anticipare un possibile scatto di fuga. In mostra però porta anche altre 2 serie di casette, molto più serene e accomodanti. Sono quelle corporee, piccole e meno cupe, da cui spuntano faccine di bimbi che sorridono nel sonno; o quelle accoglienti che porgono antichi vasi di farmacia con sostanze curative per l’amore.

 

Si intitola “Breadcrum” il progetto della fotografa e videoartist Chiara Paderi , che presenta una serie di stampe fotografiche su ceramica di piatti d’epoca. Le sue creazioni sono metafora delle tante fasi della complessa ed articolata vita amorosa. Così, varie sono le portate di cui a fine pasto, nelle stoviglie rimangono i resti di ciò che ha nutrito il sentimento. Dal sonno sognante che rappresenta la fase dell’innamoramento, al movimento di gambe che esprime il corteggiamento, alle briciole come  tracce di  vita amorosa, per finire ad un frammento di cuore di  cioccolato, simbolo del dono d’amore che, una volta assaggiato dal partner, giace rotto e tristemente spezzato sul fondo del piatto.

Laura Goria

 

How to: “LOVEfEVER sex@love”, mostra collettiva a Internocortile

Via Villa Glori 6 (zona P.zza Zara)

Torino

 

Dal 9 febbraio all’11 marzo 2016-02-07

Inaugurazione: martedì 9 febbraio, dalle ore 18

Orari mostra: da martedì a sabato 11-13 e 15,30-19.

In altri orari: su appuntamento.

Informazioni: www.internocortile.it

L’uomo tecnologico

E’ riconoscibile dall’aria vacua, il dito fulmineo, la tasca rigonfia di Aggeggi Tecnologici dai quali è impossibile separarlo, in qualsiasi momento della giornata

L’uomo tecnologico è trasversale, è sia etero sia gay, sia giovane che vecchio, bello e brutto, ricco e povero, moro e biondo, elegante e sportivo.

E’ riconoscibile dall’aria vacua, il dito fulmineo, la tasca rigonfia di Aggeggi Tecnologici dai quali è impossibile separarlo, in qualsiasi momento della giornata. Al bar poserà sul marmo del bancone l’ultimo Iphone accanto al caffè, al ristorante invece non potrà fare a meno di porre delicatamente accanto a sè l’I-pad, come una creatura palpitante e bisognosa di continue cure. Poco importa se la tovaglia è candida, l’atmosfera rischiarata da candele, e davanti ha una bellissima donna dagli occhi luminosi e un profumo inebriante.

“Poco importa se la ragazza seduta di fronte ha una scollatura seducente e le mani morbide ed eleganti, come notano gli uomini intorno dallo sguardo ammiccante.. lui resterà incollato con fare febbricitante al suo Gioiello Tecnologico, lo sfiorerà con dolcezza, lo guarderà come si guarda un quadrifoglio appena trovato, come un frutto succoso, come una perla che ha trovato a terra in un mare di ciottoli. Inutile chiedersi quali Risposte Sull’Universo troverà in quell’oggetto freddo e immobile. Non chiedetevelo.

E’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. E’ un dato di fatto. Al giapponese, quello a rullo, ho osservato per un’ora intera un uomo sui quaranta con una trentenne dai riccioli biondi e un bellissimo sorriso: lui sfiorava continuamente la tastiera, avanti e indietro, con gli occhi sbarrati, e annuiva distrattamente non ascoltandola affatto. Il sorriso si spegneva lentamente, mentre lui pareva tanto assorto da non accorgersene. Forse, mentre cercava in un quadrato di 10 cm il Santo Graal, si stava perdendo qualcosa.

Voi che dite?

Federica Billone

http://www.tuttigliuominidilola.it/

Prevenzione incendi, arresti tra vigili del fuoco e professionisti

Versamenti di denaro o regali per ottenere valutazioni più economiche
carabinieri 332

Sono tre i funzionari dei vigili del fuoco e cinque i professionisti e imprenditori  arrestati dai carabinieri di Torino con l’accusa di concorso in corruzione in relazione al rilascio delle certificazioni e delle autorizzazioni per la prevenzione incendi. L’operazione è in corso a Torino, Milano e Roma, su ordine di custodia cautelare da parte del gip di Torino. L’indagine, scattata nel 2014 dopo una segnalazione del comando provinciale dei vigili del fuoco di Torino, ha messo allo scoperto diversi episodi di corruzione tra imprenditori, professionisti e funzionari del corpo, che prospettavano costi di adeguamento degli impianti antincendio molto alti, orientando a versamenti di denaro o regali per ottenere valutazioni più economiche.

Le agevolazioni della legge di stabilità. Il nuovo regime forfettario

raspinoUna brevissima introduzione alla legge di stabilità 2016
 

– Cosa si intende per regime forfettario?

Il regime forfettario introdotto dalla legge finanziaria dello scorso anno è un regime contabile e fiscale speciale.

La legge di stabilità del 2016 lo ha recentemente riformato rendendolo maggiormente interessante se non in alcuni casi assolutamente preferibile a qualsiasi altro regime fiscale.

– A quali soggetti è rivolto?

Il regime forfettario è rivolto esclusivamente ad imprenditori individuali e professionisti di piccole dimensioni. La normativa al riguardo è piuttosto stringente e prevede per l’accesso limiti dimensionali con riferimento per esempio al fatturato prodotto, all’ammontare dei compensi pagati a collaboratori, al costo complessivo di beni strumentali in dotazione.

Con particolare riferimento al fatturato prodotto, esiste un importo massimo consentito per accedere o rimanere nel regime forfettario diverso a seconda delle attività svolte dai contribuenti.

– Quali sono i limiti di fatturato e qualche esempio al riguardo

COMMERCIALISTA FISCO TASSELa norma ha creato 9 gruppi di settore all’interno dei quali ogni contribuente può verificare la propria appartenenza sulla base del suo codice attività ATECO.

Ogni settore ha diversi limiti di fatturato e coefficienti di redditività.

Mediamente i gruppi riferibili ai professionisti hanno un limite di fatturato di trentamila euro.

Per gli imprenditori esiste una forbice di fatturato che passa dai venticinquemila euro per gli intermediari del commercio ai cinquantamila euro per gli esercenti attività di ristorazione.

– Cosa si intende per “coefficienti di redditività”?

I coefficienti di redditività, come dicevo diversi per gruppo di settore, servono a determinare sulla base del fatturato generato il reddito fiscalmente imponibile per il fisco.

Questo significa che al fisco non interessa più conoscere i costi che vengono sostenuti perché li presume.

Per esempio un agente di commercio che fattura ventimila euro all’anno applica il proprio coefficiente di redditività presunto dal fisco (62%) e determina il proprio reddito imponibile di Euro 12.400,00.

  • Quanta IRPEF devono pagare i forfettari?

Chi applica il regime forfettario non paga irpef, ma un imposta sostitutiva dell’Irpef e della varie addizionali regionali e comunali che negli ultimi anni sono molto cresciute un po’ in tutta Italia.

L’aliquota applicata al reddito imponibile è del 15% per i forfettari che entrano nel regime a partire dal 2016 e che negli anni precedenti erano già attivi.

Ricordo che l’aliquota Irpef prevista per lo scaglione più basso è del 23%.

Davvero particolarmente vantaggiosa è la situazione di chi apre l’attività nel 2016 ed ha i requisiti per accedere al regime : per loro la tassazione sarà del 5% per i primi cinque anni di attività.

euro denaro– L’aliquota fiscale del 5%. L’Italia, paradiso fiscale?

Certamente si tratta di un aliquota molto interessante.

Però attenzione, per poter avere diritto a questa straordinaria aliquota non basta aprire la partita Iva nel 2016.

Occorre anche non aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, qualsiasi attività professionale o di impresa e che l’attività da esercitare non costituisca in nessun modo una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per il periodo di pratica obbligatoria per i professionisti.

Inoltre, qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati l’anno prima non deve essere superiore ai limiti di fatturato di cui le ho parlato prima.

– Sono previste particolari semplificazioni per i forfettari?

Sono diverse le semplificazioni cui possono accedere i forfettari.

Per esempio pagano le imposte solo quando incassano le fatture (anche se sono imprenditori individuali), non devono esporre l’iva sulle proprie fatture e non sono interessati ai meccanismi della ritenuta d’acconto.

Inoltre non si devono preoccupare di registrare e tenere le scritture contabili, non sono assoggettati a parametri o studi di settore.

 – Allora si tratterebbe proprio di un’interessante agevolazione da consigliare a tutti i soggetti che ne abbiano i requisiti. È proprio vero?

Certamente può essere un’agevolazione interessante. Ma attenzione perché in determinate condizioni accedere al regime può essere anche svantaggioso.

– Entrando nel tecnico, non nascono forse delle perplessità sulla convenienza di questo regime?

Abbiamo detto che è una tassazione sostitutiva dell’Irpef.

Significa che in presenza di soli redditi professionali o di redditi di impresa si rinuncia a quasi tutte le deduzioni e detrazioni previste per l’Irpef . Queste agevolazioni spesso, specialmente per redditi non particolarmente alti, portano l’Irpef ad una aliquota reale anche inferiore al 15%.

Inoltre, per i soggetti che transitano dal sistema di tassazione ordinario al regime dei forfettari, può esserci il problema della rettifica alla detrazione Iva sui beni strumentali acquistati in passato. In alcuni casi il conto del passaggio al regime forfettario può diventare davvero salato.

Adesso stiamo entrando troppo nel tecnico ed incominciamo ad avere delle perplessità sulla convenienza del regime.

Purtroppo la materia fiscale è spesso insidiosa e non sempre ciò che appare conveniente lo è veramente.

Certamente il regime forfetario per alcuni contribuenti può essere estremamente conveniente. Il suggerimento è tuttavia quello di rivolgersi ad un esperto in materia fiscale per operare una scelta pienamente consapevole prima di imbattersi in cattive sorprese.

Fulvio Raspino / Studio Raspino – Commercialisti in Rete

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Sottotetto in fiamme, evacuate 60 famiglie

incendio vigiliincendio vigili 2Un uomo è rimasto intossicato dal fumo e un agente di polizia si è ferito a una mano durante le operazioni di soccorso
 
Circa 60 famiglie sono state evacuate da un edificio di corso Vigevano, a causa di un incendio scoppiato nel sottotetto  (nelle foto di

Nicoleta Mihoianu).

Un uomo è rimasto intossicato dal fumo e un agente di polizia si è ferito a una mano durante le operazioni di soccorso. I vigili del fuoco sono intervenuti con sette squadre per spegnere il rogo, sulle cause del quale sono in corso gli

Cultura, a chi la scelta dei contributi? La Giunta: "A noi"

giunta regionale chiampaLa scelta dei beneficiari e l’ammontare dei contributi passa dalla competenza del Consiglio a quella della Giunta
 

Mini-rivoluzione in Regione Piemonte sulle norme per l’erogazione dei contributi  della cultura.Un disegno di legge dell’assessore Antonella Parigi, approvato dalla Giunta, prevede nuove regole che modificano le procedure: la scelta dei beneficiari e l’ammontare dei contributi passa dalla competenza del Consiglio a quella della Giunta. Polemico il Movimento 5 Stelle: “un colpo di mano contro il mondo della cultura poiché così si concentra il potere in poche mani – dice la consigliera M5S Francesca Frediani – delegando al Consiglio regionale ruoli puramente formali ed escludendo le minoranze da ogni percorso realmente decisionale. La cultura piemontese ha bisogno di una profonda riforma che sappia premiare il merito, e Parigi è la persona meno adatta a questa rivoluzione”.