Dicembre 2015- Pagina 29

“Settimane della Sicurezza” per non dimenticare

thyssen3Sono passati ormai sette anni da quando, un maledetto 6 dicembre 2007, sette operai della ThyssenKrupp di Torino (Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola) persero la vita in un tragico incidente sul lavoro

 

Sono iniziate il 1 dicembre le “Settimane della Sicurezza” per non dimenticare. E il 6 dicembre 2007 si consumava il dramma della ThyssenKrupp (nella foto) Sono passati ormai sette anni da quando, un maledetto giorno di dicembre, sette operai della ThyssenKrupp di Torino (Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola) persero la vita in un tragico incidente sul lavoro. Da cinque anni a questa parte la rivista Sicurezza e Lavoro, in collaborazione con Cit Turin LDE, ed il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino, organizza le “Settimane della Sicurezza”. Per il 2014 una serie di iniziative si snoderanno dal 1 al 14 dicembre, a cominciare dalla presentazione dei diversi eventi, di lunedì 1 dicembre, all’impianto sportivo Cit Tirun LDE in corso Ferrucci 63/A a Torino.

 

Nell’occasione è stato presentato il anteprima il sito web con banca dati e forum dedicato a 400 RLS e RLS-T, ideato da Cgil Torino. Si tratta della prima piattaforma on line realizzata in Italia da un sindacato per promuovere la formazione, l’informazione in tempi rapidi e il confronto tra RLS sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Si è tenuta anche l’inagurazione della mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia. aggiornata con nuovi pannelli, realizzata da Sicurezza e Lavoro e Regione Piemonte, in collaborazione con Inail, Museo Nazionale del Cinema, Festival internazionale CinemAmbiente.

 

Sono intervenuti rappresentanti di Sicurezza e Lavoro, Prefettura di Torino, Istituzioni (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Comune di Cavagnolo, Sindacati, familiari vittime ed ex operai ThyssenKrupp, associazioni ed enti che aderiscono alle iniziative.

 

Massimo Iaretti

 (Foto: il Torinese)

Le Sette Canzoni popolari di Manuel de Falla nell'orchestrazione di Luciano Berio

Anita Rachbvelishvili e Maria Toledo interpreti d’eccezione di un concerto di musica spagnola diretto da Josep Pons

 

FallaIl concerto di giovedì 3 dicembre, con replica venerdì 4 dicembre, all’Auditorium Rai di Torino, propone due diverse composizioni di Manuel de Falla, capaci di unire la tradizione classica al folklore spagnolo. La prima si intitola “Siete canciones populares espanolas”, presentate nel l’orchestrazione di Luciano Berio, risalente al 1978, e interpretate da Anita Rachbvelishvili,  la seconda è una gitaneria in un atto e due quadri, dal titolo “El amor brujo”, proposta nella versione del 1915 e cantata da Maria Toledo.

 

“Le Siete canciones – spiega l’ interprete Anita Rachbvelishvili –  sono un brano di musica da camera che richiede un approccio vocale totalmente diverso da quello operistico. Ciò che deve mutare è soprattutto lo stile, che si deve necessariamente richiamare al flamenco”. Di queste sette Canzoni spagnole colpisce certamente la gestualità coreutica e il fatto di non avere, a differenza di quasi tutte le altre canzoni popolari, il titolo di una specifica danza del folklore spagnolo. Le Canzoni popolari furono scritte da De Falla a Parigi tra il 1913 e il 1914, immediatamente prima del ritorno in patria antecedente lo scoppio della guerra. La loro fortuna si misura sul numero di trascrizioni esistenti, tra cui quella per violoncello di Maurice Marechal e quella per orchestra di Luciano Berio.

 

Di fronte alla polemica e al dibattito dell’epoca sulla musica di De Falla, che verteva sul carattere folkloristico dell’operetta “La Vida breve”, ambientata a Siviglia, il compositore rispose con un lavoro ancor più esplicitamente spagnolo. Prese spunto da una serie di melodie popolari trovate in alcune fonti del tardo Ottocento, animate da un grande amore per la loro terra, ma prive di metodo scientifico.  De Falla riuscì, tuttavia, a esprimere perfettamente la sua personalità musicale, che si è manifestata nella semplicità e nella sottile intelligenza con cui ha rivestito le melodie popolari.

 

Le due interpreti del concerto, Anita Rachbvelishvili e Maria Toledo, esprimono due diverse vocalità femminili. Maria Toledo è una tra le più rinomate e innovative cantanti di flamenco,  mentre Anita Rachbvelishvili,  georgiana, ha ottenuto un gran successo nel ruolo di Carmen nell’opera presentata il 7 dicembre 2009 al teatro La Scala di Milano. Al Regio di Torino ha recentemente trionfato nel ruolo di Amneris in Aida.

 

Sul podio dell’orchestra Rai a dirigere sarà il direttore catalano Josep Pons,  anche Direttore musicale del Gran Teatre del Liceu di Barcellona,  che aprirà il concerto con quattro danze dal balletto Estancia del compositore argentino Alberto Ginastera,  per la prima volta eseguite sotto forma orchestrale nel 1943. I concerti avranno luogo all’Auditorium Arturo Toscanini della Rai, in piazza Rossaro, alle 20.30. Il concerto di giovedì 3 dicembre sarà trasmesso in diretta su Radio 3.

 

“El amor brujo – afferma Maria Tokedo- è scritto per essere appositamente cantato da una voce flamenco,  capace di valorizzare il modo specifico e individuale di costruire il lamento. Il personaggio di Candela mi consente di esprimere con il mio canto l’odio, l’amore e la passionalità,  caratteristiche tutte femminili”. 

 

Mara Martellotta

Il ritorno di Alberto Fortis a Torino

Il 12  dicembre un concerto al Conservatorio per scopo benefico, grazie alla sua collaborazione e a quella di Rotary Crocetta e Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori)

 

fortisIl suo ultimo album “ Do l’anima”, uscito il 30 settembre 2014, sta riscuotendo successo, dimostrando che nonostante il passare degli anni i grandi artisti restano nella vita e nelle emozioni del loro pubblico. Lui è Alberto Fortis cantautore italiano che negli anni ’80-’90 scalò le vette delle classifiche musicali con le sue canzoni ed essendo tornato a Torino per una nobile causa – il 12 dicembre 2015 terrà nell’aula del Conservatorio, un concerto di beneficenza per la ricerca medica – noi del “Il Torinese” non potevamo non incontrarlo e fargli qualche domanda.

 

Qual è il tuo rapporto con la città di Torino?

Essendo nato a Domodossola, la città di Torino ha sempre fatto in qualche modo parte della mia vita, anche grazie a mio padre che, avendo studiato medicina all’Università di Torino, ha vissuto in questa città per parecchio tempo. E’ una città a cui sono molto affezionato non solo per i vari concerti fatti e per le varie amicizie che si sono instaurate nel corso degli anni, ma anche perché ritengo che Torino abbia un’emanazione storica ed artistica pressoché unica. Qualche tempo fa, l’incontro con Massimo Stringa, Presidente di Polis, ha fatto nascere l’idea di fare un concerto a Torino per scopo benefico e grazie alla sua collaborazione e a quella di Rotary Crocetta e Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), questo mese potrò in qualche modo tornare a vivermi questa città in tutto il suo splendore artistico e umano.

 

Il tuo spettacolo è a scopo benefico e tocca un argomento importante come quello della ricerca e della prevenzione medica. Quanto pensi sia importante oggi come oggi fare dei concerti a scopo benefico?Pensi che da parte degli altri artisti venga data la giusta attenzione a questi eventi?

Partendo dal presupposto che in ogni ambito e in ogni epoca il “business” continua e continuerà a regnare sovrano, credo che ci troviamo in un momento storico, sociale ed artistico nel quale la voglia di “fare per gli altri” stia pian piano crescendo e non per becero opportunismo ma più che altro per la volontà, da parte delle persone che fanno il mio stesso lavoro, di motivare di più il loro pubblico con un nuovo “credo artistico”. Sono convinto che in un momento come questo di difficoltà economica e per certi versi sociale, sia molto importante la figura dell’artista che, trasmettendo un messaggio di condivisione, speranza e voglia di aiutare, nobilita in un certo senso la sua arte nel modo più umano possibile. Ritengo che i concerti,gli spettacoli a scopo benefico, siano forse l’espressione più pura e significativa del talento di un’artista.

 

Negli anni 80′-90′ sei stato uno dei cantautori italiani più amato dal pubblico, tanto che il tuo album “La grande grotta” è stato in cima alle classifiche per molto tempo. Com’è cambiato il tuo pubblico rispetto a quegli anni?I giovani di oggi ascoltano ancora le tue canzoni?

Penso che un’ artista, soprattutto un cantautore, tenda sempre a rivolgersi ad un pubblico con una fascia d’età corrispondente alla sua e che poifortis2 solo con il passare del tempo e con l’affermarsi della propria musica, aspiri ad arrivare a tutti. Posso dire che per me, effettivamente, è stato un po’ così. All’epoca ovviamente le mie canzoni, vuoi per la musica, vuoi per il messaggio racchiuso nel testo, erano molto seguite e apprezzate dai ragazzi della mia età. Oggi posso dire che quei ragazzi sono diventati madri o padri che forse hanno per così dire “tramandato” o per certi versi “inculcato” ai loro figli o nipoti i loro gusti musicali, facendo così conoscere il passato alla nuova generazione. Nei miei concerti sono presenti diverse generazioni, poi è ovvio che non bisogna mai dimenticarsi dell’elemento classifica: se il tuo brano è tra i primi posti della classifica significa che sei tornato con un pezzo che arriva a tutti e che di conseguenza attirerà persone di diversa generazione.

 

Nei tuoi testi oltre a bellissime parole d’amore, sono presenti importanti messaggi di denuncia e ribellione. Pensi che i cantanti che stanno in cima alle classifiche comunichino le stesse cose?

Penso che oggi tutto venga preso, metabolizzato, vissuto e gettato molto velocemente. Mi è sempre piaciuto vedere la figura degli artisti un po’ come animali della giungla che a seconda di come si nutrono, di conseguenza vivono. Ritengo che i cantautori di oggi si nutrano di una realtà un po’ più sedimentata rispetto a quella che vivevamo “noi” e che di conseguenza vi sia una rappresentazione del sociale di impronta un po’ più bassa. Ovviamente ritengo che esistano ancora moltissimi artisti capaci di essere “cantautori di protesta” e cioè capaci di sintetizzare e rappresentare molto bene le tematiche sociale odierne; credo che però la grande differenza sia proprio nel fatto che per quanto arrabbiati, per quanto furibondi e contestatori, spesso l’importanza ricada più sulla sneakers di moda, sul tatuaggio giusto o sul bracciale più in voga. Sono convinto che ci siano ancora molti artisti capaci di esprimere e comunicare le loro ideologie e le loro convinzioni, solo che forse a differenza di prima, oggi tutto tende a ricadere inevitabilmente nel mondo del “business”.

 

Com’è cambiato oggi il tuo modo di far musica rispetto al passato?

Il mio modo di fare musica è cambiato soprattutto in base alle esperienze fatte e di conseguenza agli stimoli ricevuti. Ad esempio lavorare parecchio tempo negli Stati Uniti è stata per me un’esperienza fondamentale che mi ha donato per quanto mi riguarda grande professionalità, voglia di mettersi sempre in gioco e di sperimentare.Oggi forse, grazie alla “palestra di qualità” fatta negli anni, cerco di dare maggiore attenzione fortis3alla melodia e cerco di avere una percezione diversa e più attuale per il segnale sonoro in modo da cambiare e trasformare il mio mondo ritmico ma senza “scimmiottare” qualcuno o qualcosa. Ritengo che l’arte sia un po’ come l’amore: se non sperimenti e non fatichi, difficilmente riuscirai a tenerla viva. Nel mio ultimo album “Do l’Anima” forse grazie anche all’inserimento e all’apparizione di una band, si respira tutto questo.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto che terrai a Torino il 12 dicembre?

Ritengo che il concerto che si terrà il 12 dicembre sia davvero qualcosa di unico, sia da un punto di visto artistico ma soprattutto da un punto di vista per così dire “umano”. La formula principale dello spettacolo sarà <<pianoforte più voce>> e vi sarà anche la proiezione di un video creato appositamente per questo concerto. Sarà una sorta di percorso visivo e musicale che ripercorre un po’ i momenti più importanti della mia carriera artistica e di conseguenza della mia vita. Sono molto entusiasta di questo progetto perché mi ha dato non solo la possibilità di esprimermi artisticamente per una nobile causa, ma anche di poter ritornare in una città a cui sono molto legato e affezionato. La responsabilità del progetto è molto forte sia per lo scopo ma anche per il luogo in cui si svolgerà il concerto: ritengo che la Sala del Conservatorio Giuseppe Verdi possa essere definito una sorta di tempio musicale meraviglioso. Mi auguro che il concerto del 12 dicembre possa lasciare un’impronta positiva e che possa sottolineare l’importanza della musica come portavoce di solidarietà.

 

 

Simona Pili Stella

Con Blue Solutions il car sharing elettrico sotto la Mole

blue sharing to Il servizio entro il 2017 doterà la città  di 400 auto,  212 stazioni e  700 colonnine di ricarica

 

Il car sharing elettrico sbarca anche a Torino, grazie alla società  Blue Solutions, del gruppo Bolloré. Gestirà il servizio che, entro il 2017, doterà la città  di 400 auto, 212 stazioni e  700 colonnine di ricarica. Queste  potranno essere impiegate non solo per il car sharing, ma da ogni tipo di auto elettrica, anche privata. Il servizio inizierà a marzo, con 30 auto e 15 stazioni. Si giungerà a 100 vetture e 50 stazioni entro il prossimo giugno.
   

“Timbuktu” al Comunale di Condove

film cinema La pellicola ha concorso alla Palma d’oro di Cannes

 

E’ un tema forte e di stretta attualità quello che la campagna “Io sto con il Valsusa Filmfest” propone per giovedì 3 dicembre, alle ore 21, al Cinema Comunale di Condove in piazza Martiri della Libertà 13. Sullo schermo, infatti, c’è “Timbuktu”, del regista  mauritano Adberrahmane Sissaki che è incentrato sul tema della repressione jihadista in Africa, argomento ancora troppo poco conosciuto. La pellicola ha concorso alla Palma d’oro di Cannes 2014, dove ha vinto il premio della giuria ecumenina ed il Francois Chalais Prize. Inoltre ha ricevuto la candidatura all’Oscar come miglior film straniero 2015. Nel film un pastore vive con la sua famiglia in un villaggio nei pressi di Timbuktu nel Mali, la cui tranquillità viene bruscamente disturbata dall’arrivo di elementi armati jihadisti che imponegono la Sharia.

 

Massimo Iaretti

TORINO CESENA 4-1, poker facile per i Granata

toro cesenaTORO STADIOTORINO-CESENA 4-1

 

Marcatori: 3′ pt Gazzi, 13′ pt Moretti, 5′ st Maxi Lopez, 22′ st Cascione, 36′ st Benassi.

 

Torino (3-5-2): Ichazo; Bovo (39′ st Pryima), Jansson, Moretti; Zappacosta, Benassi, Gazzi, Baselli (1′ st Prcic), Molinaro; Maxi Lopez (14′ st Amauri), Martinez. All. Ventura.

 

Cesena (4-3-3): Agliardi; De Col (1′ st Perico), Lucchini, Magnusson, Renzetti; Valzania, Cascione, Tabanelli; Molina (14′ st Ragusa), Rosseti (24′ st Succi), Moncini. All. Drago.

 

Poker facile facile per i granata che in casa si portano a casa un 4-1 nella prima giornata del quarto turno di Coppa Italia contro il Cesena. Ventura e i suoi ora se la dovranno vedere di nuovo contro i cugini bianconeri, in quel che si preannuncia essere un vero e proprio derby prenatalizio. Nella compagine di casa ampio turnover con Glik in panchina, Quagliarella non convocato e Ichazo al posto di Padelli. Dall’altra parte il Cesena schiera Moncini in avanti con Tabanelli e Valzania a centrocampo.

 

Neanche il tempo di scaldarsi che il Torino trova subito il gol del vantaggio: è su calcio d’angolo che nasce l’azione decisiva quando il portiere bianconero respinge prontamente il colpo di Martinez, ma Gazzi è pronto a metterci del suo con un tap-in dritto dritto in rete. La scelta di Martinez si risulta azzeccata, perché è ancora l’attaccante granata a farsi vedere in avanti: fermato al 12′ da Magnusson dopo una serie di giocate non può avanzare verso la porta. Ci riprova Bovo di testa su calcio di punizione, palla fuori di poco per una deviazione. Tutti tentano e alla fine a centrare il raddoppio è Moretti che sempre da calcio d’angolo trova il guizzo vincente su una respinta di Agliardi. Si fa in salita la strada per il Cesena messo sotto dalla squadra di casa decisa a non finirla qui. Intorno al 20′ è la volta di Maxi Lopez che serve efficacemente Zappacosta, la palla finisce di nuovo tra i piedi di Martinez che sembra aver trovato la traiettoria giusta, ma questa volta Maxi Lopez devia il pallone, nulla di fatto. Grandi scambi tra i due granata in questo frangente di gara con un Toro compatto e alquanto pericoloso per gli avversari decisamente poco in partita.

 

Stesso copione, o quasi, nella seconda metà di gara, con il Torino che trova il tris al 5′ grazie al solito Maxi Lopez, ancora una volta efficace lo scambio con lo scatenato Martinez. Di sicuro non meno prodigiosa la prestazione di Agliardi che sembra volerle parare tutte o quasi. Al 10′ è infatti grazie a lui se Ventura e i suoi non mettono dentro il quarto di giornata. Il portiere bianconero respinge il tiro da fuori di Prcic, sulla ribattuta arriva Benassi ma ancora la palla trova i guantoni di Agliardi. Dopo circa 20′ sembra riaccendersi una flebile fiamma di speranza per Drago e i suoi: Cascione di prima accorcia le distanze servito da Ragusa. A poco serve, in realtà, la rete degli ospiti dato che sul finire del match Benassi cala il poker con un tiro dai 20 metri questa volta non intercettato da Agliardi. Splendida forma e momento decisamente sì per il Torino ripresosi perfettamente dalla crisi, il difficile sarà dimostrarlo anche nella super sfida di campionato contro la Roma ormai alle porte.

Valeria Tuberosi

20° compleanno del Salone del Gusto in versione popolare gratis e all'aperto

gusto terragusto fruttaLa rassegna si terrà in alcuni tra i luoghi più belli di Torino: dal Valentino a Palazzo Reale, al  Teatro Carignano

 

La rassegna Terra Madre-Salone del Gusto, ideata da Carlin Petrini e promossa ogni anno da Slow Food con  Regione Piemonte e Città di Torino, che nel 2016 compie 20 anni trasloca all’aperto e anticipa a settembre. La novità vuole permettere ai visitatori di avvicinarsi meglio al mondo del cibo e dell’ambiente (e consentire di risparmiare sui salati affitti del Lingotto, nonostante il centro fieristico abbia “abbassato” la locazione a 800 mila euro). La kermesse sarà dunque visitabile gratuitamente: una novità non da poco visti i prezzi dei biglietti piuttosto salati. Il Salone si terrà in alcuni tra i luoghi più belli di Torino: dal Valentino a Palazzo Reale, al  Teatro Carignano. Soddisfatti i partner istituzionali Chiamparino e Fassino, che hanno sottolineato come questa svolta sia positiva per la città.

 

(Foto: il Torinese)

Cannabis. Sel, vogliamo l’ultimo atto: “la fine della cura proibita”

sel“Continueremo a batterci per non limitare l’uso terapeutico della canapa e la sua produzione. Vogliamo che nessun malato sia più costretto ad acquistare la canapa dalle mafie.”

 

L’Assessore Saitta ha risposto  in aula all’interrogazione urgente presentata dal Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, per chiedere di intervenire per modificare lo schema del “Decreto Lorenzin”, che escluda la possibilità di prescrizione e di eventuale rimborso dei farmaci cannabinoidi per Parkinson, Alzheimer, Epilessia, Chron, SLA ed Epatite C, in contrasto con i risultati delle più recenti ricerche mediche e scientifiche.

 

L’Assessore ha sottolineato che nel testo approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni si fa esplicito riferimento alla necessità di un continuo aggiornamento delle evidenze scientifiche e che le indicazioni terapeutiche della Regione verranno adeguate alle nuove conoscenze disponibili.

 

“Continueremo a batterci per non limitare l’uso terapeutico della canapa e la sua produzione. Vogliamo che nessun malato sia più costretto ad acquistare la canapa dalle mafie.” – dichiara Grimaldi – “Oggi abbiamo voluto anche ribadire che la legge regionale 11/2015 sull’uso terapeutico della canapa autorizza la Giunta ad avviare azioni sperimentali e progetti pilota per la produzione di medicinali cannabinoidi non solo con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, ma anche ‘con altri soggetti autorizzati, secondo la normativa vigente’, ossia in coerenza con il Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti (l’Art. 17 del D.P.R. n. 309 del 1990).

È un passaggio importante, che non abbiamo inserito per caso: per noi si tratta anche di restituire al Piemonte una vocazione produttiva in cui in passato eccelleva e che ha perduto solo a causa di proibizionismo e oscurantismo”.

 

Le donne vittime di violenza non pagheranno il ticket sanitario

consiglio lascarisE’ deciso da una mozione del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, approvata all’unanimità

 

Saranno esentate dal pagamento del ticket sanitario in Piemonte le donne vittime di violenza. E’ deciso da una mozione del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, approvata all’unanimità nella seduta in concomitanza con la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne di mercoledì 25. La Giunta regionale, inoltre,  ha presentato con l’assessore Monica Cerutti un programma da 750 mila euro per il sostegno di  attività di contrasto alla violenza di genere.

 

(foto: IL TORINESE)