Dicembre 2015- Pagina 30

Furto nell'atelier dell'artista Stefano Veronesi

VERONESI4VERONESI3VERONESI2VERONESI1Tutti pezzi registrati erano catalogati e già esposti nel corso degli anni dal Quirinale, al museo di Dante a Firenze, al Museo del Risorgimento a Torino, oltre che in diverse esposizioni internazionali tra Las Vegas, Parigi, Praga e Colonia

 

Il furto è avvenuto la notte del 26 novembre nell’atelier dell’artista Stefano Veronesi,  in  via delle Rosine 12. I ladri hanno orchestrato un colpo mirato alla collezione delle sculture e a qualche tela. Sono stati rubati ben 12 pezzi per un valore complessivo stimato e comprovato dalle autentiche, pari a circa 50.000 euro.

 

Tutti pezzi registrati erano catalogati e già esposti nel corso degli anni dal Quirinale, al museo di Dante a Firenze, al Museo del Risorgimento a Torino, oltre che in diverse esposizioni internazionali tra Las Vegas, Parigi, Praga e Colonia.

 

Amareggiato l’ artista,  sgomento per la notizia appresa dalla  polizia intervenuta sul luogo del furto: “Posso solo dire a chiunque sia stato ad orchestrare e a portare a termine questo atto criminale commenta Veronesi – che mi hanno portato via una parte del mio passato ma non del mio presente e che questo gesto non preclude il mio futuro artistico. Ora continuerò con ancora più forza e determinazione”.

 

Nelle immagini alcune delle opere rubate

Taurinense, accresciuto impegno in Libano

alpini due comandantiA Shama si sono incontrati alcuni giorni fa gli Stati Maggiori del Sector West di UNIFIL

 

La Brigata Alpina Taurinense accresce la cooperazione con le Forze Armate del Libano. A Shama, si sono incontrati alcuni giorni fa gli Stati Maggiori del Sector West di UNIFIL, che vede impegnate la Taurinense, e la 5/a Brigata delle Forze Armate Libanesi (LAF). Il momento di confronto tra  i due staff è stato finalizzato ad incrementare le attività congiunte tra i due Comandi e a migliorare ulteriormente l’integrazione.
    

FELICITA' E INTEGRAZIONE ALLA 2^ MARATONINA DEL PARCO COLLETTA

PRO.CIVI.CO.S. onlus che l’ha organizzata, devolverà il ricavato all’acquisto di un furgone per le attività di protezione civile che l’associazione svolge sul territorio dal 2002, mentre sono già iniziati i preparativi per l’edizione 2016

 

MARATONINA36 km totali di percorso (km 21, 10 e 5), circa 300 partecipanti, un centinaio di persone impegnate in diverse forme di volontariato, quattro pattuglie della Polizia Municipale, una dozzina di sponsor sostenitori, podisti giunti dalle Marche, dalla Toscana, dalla Lombardia, dalla Svizzera, dalla Liguria e da svariate provincie piemontesi, oltre 10.000 copie della guida al buon senso di L. Ron Hubbard “La Via della Felicità” in fase di distribuzione, tanta, tantissima amicizia e divertimento. 

 

Sono queste le cifre della 2^ Maratonina della Felicità – Memorial Valter Caporaso che si è corsa domenica 29 novembre 2015, manifestazione podistica ludico-motoria a scopo benefico inserita nel calendario ufficiale di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport e affiliata alla Federazione Italiana Amatori Sport Per tutti (FIASP) con il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 7.

 

Madrina della manifestazione è stata la pallanuotista di Serie A ed ex campionessa europea Giulia Bartolini in forza al Mediostar Prato Waterpolo che assieme all’ultra maratoneta Simone Leo hanno dato il via a quello che vuole diventare un appuntamento fisso nel panorama dello sport popolare torinese. 

 

Nessun premio a Morignouma Kamara velocissimo atleta di punta dell’associazione podistica Novara che Corre che per la seconda volta consecutiva ha tagliato per primo il traguardo della 21 km nella bellissima cornice del Parco Colletta.

 

 <<Perché la Maratonina della Felicità – spiegano gli organizzatori – è autenticamente non competitiva e chi partecipa lo sa. L’unica piccola coppa l’ha ricevuta un podista che al traguardo ha colto il senso dell’evento in una frase: “Questa è una maratonina della felicità e dell’integrazione, perché lungo il percorso ho scoperto cose della mia città che mi hanno fatto riflettere.”>>

 

In una mattinata fredda, ma soleggiata, alla partenza e all’arrivo si sono visti mamme con bimbi in passeggino, podisti giovanissimi e meno giovani, tra i quali una pimpante signora di 82 anni, runner esperti e camminatori, famiglie e single e questo vuole essere lo spirito di una manifestazione simile a molte altre, ma allo stesso tempo decisamente diversa.

 

PRO.CIVI.CO.S. onlus che l’ha organizzata, devolverà il ricavato all’acquisto di un furgone per le attività di protezione civile che l’associazione svolge sul territorio dal 2002, mentre sono già iniziati i preparativi per l’edizione 2016.

Danilo, dal "pruché" rivivi gli Anni '50

barbiere5Sul modello delle antiche barberie, qui si può fare un tuffo negli Anni ’50 con arredi e immagini del passato e riscoprire il fascino di un tempo

 

Il negozio del Pruché Danilo, in via Nizza 45/c  a Torinobarbiere4 nel quartiere San Salvario è presente da 21 anni. Svolge attività di parrucchiere & barbiere per soli uomini ed è specializzato in tagli per bambino.barbiere3

 

Ma non è una semplice bottega: sul modello delle barbiere2barbiere1antiche barberie, qui si può fare un tuffo negli Anni ’50 con arredi e immagini del passato e riscoprire il fascino di un tempo.

 

Prossimamente verrà rintrodotto il servizio di barba con panni caldi

+ bio – CO2

IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

bio ambienteIl mondo del bio, in contemporanea con l’apertura della Conferenza sul Clima di Parigi, evidenzia l’impatto positivo sul clima, e non solo, dell’agricoltura biologica e chiede maggiore supporto istituzionale per una crescita del settore a livello nazionale e internazionale

 

Se tutte le superfici agricole fossero coltivate con metodi biologici, le emissioni di CO2 causate dall’agricoltura potrebbero ridursi del 23% in Europa e del 36% negli Usa. Lo dice uno studio, pubblicato nel 2013 e diretto da Andreas Gattinger (del FiBL, l’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica con sedi in Svizzera, Germania e Austria), con la collaborazione di un gruppo di ricercatori internazionali. La ricerca ha esaminato i risultati di 74 studi internazionali che hanno paragonato gli effetti sul terreno delle coltivazioni biologiche e di quelle convenzionali e dimostra come l’agricoltura biologica permetta di fissare nel terreno quantità di carbonio significativamente superiori, garantendo un importante contributo per frenare il riscaldamento globale. Gli autori hanno inoltre calcolato che ciò corrisponderebbe a circa il 13% della riduzione complessiva necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.

 

I risultati di un altro studio «Enviromental Impact of different agricultural management practices: conventional versus organic agriculture», apparso sulla rivista «Critical reviews in plant sciences», realizzato dai ricercatori guidati da Maurizio Paoletti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova in collaborazione con l’Università di Cornell (Usa) evidenzia: “I terreni gestiti con il metodo bio hanno una maggiore capacità di sequestrare CO2 e di trattenere acqua, con conseguente miglior rendimento in condizioni climatiche di scarsità di precipitazioni”.

 

In concomitanza con l’inizio della conferenza COP21 di Parigi, Federbio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, e le associazioni del biologico evidenziano il forte impatto ambientale che l’agricoltura intensiva ha giocato nei decenni passati, sottolineando la necessità di promuovere e adottare sempre più un metodo di produzione innovativo e al tempo stesso rispettoso dell’ambiente, in tutte le sue declinazioni.

 

“Come abbiamo dimostrato con la Carta del Bio in EXPO, il modello agricolo e alimentare biologico è la risposta più efficace alle sfide del futuro in quanto capace di conciliare la tutela dell’ambiente, la salute e la nutrizione adeguata della popolazione con un’economia rurale equa e migliore. – sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Questo anche perché le tecniche di agricoltura e allevamento biologico possono concretamente contribuire alla lotta al cambiamento climatico e, comunque, assicurano migliore resilienza all’agricoltura, soprattutto se si utilizza la biodiversità locale. L’Italia è già un Paese leader per il biologico, deve quindi avere il coraggio di fare del biologico il proprio modello agricolo e alimentare e proporlo quale strategia globale anzitutto in occasione della conferenza di Parigi.”

 

“I terreni biodinamici sequestrano almeno il 15% in più di carbonio organico rispetto a quelli coltivati con l’agricoltura convenzionale. Si tratta di un vero e proprio servizio che viene fornito al contrasto dei cambiamenti climatici”, continua Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. “Oltre a questa capacità maggiore di riassorbimento dei gas che provocano l’effetto serra, i terreni coltivai in modo ecologico reagiscono meglio agli eventi estremi, sono più stabili rispetto al dissesto idrogeologico provocato anche dalle mutate condizioni climatiche. L’agricoltura biologica e biodinamica sono quindi tra le possibili medicine alla febbre del pianeta: il governo italiano è quello che maggiormente può far sentire a Parigi il peso e l’importanza di questa realtà, e a maggior ragione potrà farlo se continuerà a dare forza allo sviluppo dell’agricoltura ecologica che nel nostro Paese è una realtà in continua espansione”.

 

L’agricoltura biologica è, dunque, fondamentale nella sfida, definita la più grande del nostro tempo, per arginare il riscaldamento globale che minaccia il nostro Pianeta grazie alla sua capacità di favorire naturalmente lo stoccaggio nel terreno di grandi quantità di gas serra, come la CO2.

Ciascuno di noi può contribuire al raggiungimento del risultato con le sue scelte quotidiane: scegliere di mangiare bio è un gesto di responsabilità verso se stessi e verso l’ambiente in cui viviamo!

 

 

* Presidente Italiabio

 

ciao@italiabio.net

 

Edilizia: mini ripresa e maxi previsione di disoccupati

edilizia casa lavoroLe aziende del settore prevedono nei prossimi mesi una  riduzione di fatturato

 

Segnali (deboli) di  ripresa per l’edilizia a Torino e nella provincia. Lo si deve anche alla nuova Legge di Stabilità che ha prorogato gli incentivi  per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica e abolisce la Tasi sulla prima casa. Le aziende del settore prevedono però nei prossimi mesi una  riduzione di fatturato e addirittura il 38% di riduzione dell’occupazione. E’ l’analisi del Collegio Costruttori edili di Torino che ha presentato i dati del 2015.

 

(Foto: il Torinese)

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