Settembre 2015- Pagina 16

A futura memoria: il "caso Tortora"

Venerdì 20 febbraio 1987, Tortora tornò in televisione e aprì la nuova edizione di “Portobello” con la stessa frase che disse Luigi Einaudi quando riprese a collaborare al Corriere della sera dopo il fascismo: “Dove eravamo rimasti?”

 

MELLANO“A futura memoria” è il titolo dell’ultimo libro di Leonardo Sciascia. Il volume, che è una raccolta di articoli pubblicati dal grande scrittore sui diversi giornali con cui collaborava, riporta un significativo sottotitolo: “se la memoria ha un futuro”. Gran parte degli scritti si riferiscono alla lotta alla mafia e molti di essi parlano della “vicenda Tortora”. Enzo Tortora, celeberrimo anchorman televisivo, fu arrestato il 17 giugno 1983 con grande clamore mediatico perché accusato di associazione di stampo camorristico e traffico di droga, sulla base di dichiarazioni di pentiti poi rivelatesi false. Dovette scontare oltre sette mesi di carcere e arresti domiciliari ed affrontare un lungo iter processuale, che portò anche ad una condanna in primo grado a dieci anni di reclusione, prima di essere scagionato nel processo d’appello e definitivamente dichiarato estraneo ai fatti dalla Corte di Cassazione nel 1987. Tortora lottò attivamente per una “Giustizia Giusta” impegnandosi in politica fino ad essere eletto deputato al Parlamento europeo.

 

Venerdì 20 febbraio 1987, Tortora tornò in televisione e aprì la nuova edizione di “Portobello” con la stessa frase che disse Luigi Einaudi quando riprese a collaborare al Corriere della sera dopo il fascismo: “Dove eravamo rimasti? “. Poi aggiunse: ”Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche, ma me lo consentirete. Molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me, questi terribili anni; molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. Questo grazie a questa cara, buona gente dovete consentirmi di dirlo. L’ho detto, e un’altra cosa aggiungo: io sono qui e lo sono anche per parlare per conto di quelli che parlare non possono. E sono molti. E sono troppi. Sarò qui e resterò qui anche per loro.” Profondamente minato nel fisico morì poco tempo dopo, il 18 maggio 1988, non ancora sessantenne.

 

Proprio ieri, 16 settembre, ho partecipato a Torino, nella centrale Piazza Solferino, ad una toccante cerimonia in occasione dell’intitolazione di una galleria del centro città a Enzo Tortora. Alla cerimonia erano presenti molte autorità, dal Sindaco di Torino Fassino, al Presidente del Consiglio comunale Porcino, al Vicepresidente del Consiglio regionale Boeti, alla consigliera regionale Accossato, al redattore del TG2 e Direttore di “Notizie Radicali” Vecellio. Ma tra i vari interventi succedutisi il più emozionante è stato quello di Piero Angela, amico personale di Tortora, con il quale iniziò la sua carriera di giornalista televisivo, che ne ha tratteggiato un affettuoso profilo umano e professionale.

 

Se dagli esempi occorre imparare, la vicenda Tortora, definita da Giorgio Bocca “il più grande esempio di macelleria giudiziaria all’ingrosso del nostro Paese”, sembra tuttavia non aver insegnato molto alla giustizia italiana se è vero, come è vero, che ancora oggi molte persone sono in carcere da innocenti. La contabilità della giustizia italiana – infatti – registra come un terzo della popolazione detenuta sia in attesa di giudizio e come la metà di essi, al termine dell’iter processuale, venga dichiarata estranea ai fatti loro ascritti, innocente, o comunque non colpevole. Come Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale sono ancora in attesa che qualche altra città piemontese, oltre a Torino, Asti e Mondovì, intitoli una via a Enzo Tortora e magari, coraggiosamente, proprio una via di accesso a un istituto penitenziario, come doveroso tributo alla sofferenza di un uomo giusto ma anche come memento per tutti gli operatori della giustizia, perché il “caso Tortora” sia finalmente considerato un “caso Italia”.

 

 

Bruno Mellano
garante.detenuti@cr.piemonte.it

Giovane si impicca, i genitori accusano: la causa è il bullismo

Suoi coetanei lo avevano chiuso addirittura in un cassonetto dell’immondizia, per fotografarlo e pubblicare l’immagine su Facebook

 

bulli giovaniA  26 anni si è impiccato. I  genitori chiedono giustizia: dicono che all’origine del dramma ci sarebbero stati atti di bullismo contro il  ragazzo. Suoi coetanei lo avevano chiuso addirittura in un cassonetto dell’immondizia, per fotografarlo e pubblicare l’immagine su Facebook. Prima di uccidersi, lo stesso giovane, della provincia di Vercelli, aveva raccontato queste violenze alla polizia postale, che aveva fatto rimuovere la pagina dal web e trasmesso poi gli atti alla procura. Dopo, però, il ragazzo è caduto in depressione, tanto che da mesi ormai  usciva di casa solo se accompagnato, finché si è impiccato nella camera al secondo piano della casa dove abitava con i  suoi genitori.

 

(Foto: archivio)
 

Tempo di bilanci: si privatizza e le perdite sono pubbliche

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto 

 

Scusate, in tutti questi anni dove erano i sindaci, o comunque chi doveva controllare i conti? Ricette posticce del passato non hanno funzionato. Tanto che il disastro è sotto gli occhi di tutti. La realtà ci impone di essere pessimisti. Sì, mi sembra proprio che la situazione sia fuori controllo

 

La nostra testata giornalistica è “gentile” e clemente verso il debito della Regione Piemonte: 5 Miliardi. Altri sono giàSALONE 569 arrivati a 5,2. Va bene, milioni in più milioni in meno. Probabilmente non è la fotografia definitiva. Grazie ad un alto funzionario dell’assessorato Bilancio della nostra regione, andato in pensione, ho imparato che non si può e non si devono giudicare i bilanci pubblici con i parametri delle società private. Infatti, ad esempio, un debito non esiste fin tanto non viene iscritto dal bilancio stesso. Come, suppongo,  la Regione Piemonte non ha 5 miliardi di patrimonio. Mi sembra che la situazione sia  fuori controllo. In questi giorni le commissioni consiliari regionali hanno avuto seri problemi nel raggiungere il numero legale. Non dovrebbe essere il politico che dà l’esempio? I conti del Salone del Libro non tornano, sono fortemente  deficitari. Scusate, in tutti questi anni dove erano i sindaci, o comunque chi doveva controllare i conti? Intanto il sindaco Fassino incontra Janes Eudes Rabut, direttore generale di Gl Events, padrone e gestore di Lingotto Fiere. Nulla è cambiato. Anzi, è venuto fori qualcosa d’incredibile. Dal 2009 la Gl Event doveva dare annualmenteREGIONE PALAZZO una  fidejussione bancaria che ovviamente non ha dato. Citiamo l’assessore alla Cultura Braccialarghe. Non possiamo mettere in crisi i bilanci degli eventi culturali per pagare prezzi che sono fuori mercato a Gl . In altre parole, come da italica tradizione: privatizzare gli utili e rendere pubbliche le perdite. E poi se la magistratura dovesse vedere gli estremi di una azione penale, con i tempi processuali i reati sono quasi già prescritti. Qui tutto finisce a tarallucci e vino. Ma a qualcuno, mi sa, rimarrà il cerino in mano e si brucerà le dita. Semplice risanare tutto, basta non pagare i fornitori. Magari, del resto, hanno dovuto portare i libri in tribunale. E vi assicuro, FinPiemonte,  Eurofidi, Eurogroup, ed altre società parapubbliche  non stanno meglio, sono alle prese con drastici tagli del personale. Il caso di CSI piemonte è “scoppiato” da alcuni anni. Non invidio chi dovrà cercare di superare questi problemi. Ora il tutto è sul tavolo del Governo. Ricette posticce del passato non hanno funzionato. Tanto che il disastro è sotto gli occhi di tutti. La realtà ci impone di essere pessimisti. Sì, mi sembra proprio che la situazione sia fuori controllo.

"Ragazzi in aula" compie 18 anni

Ragazzi in Aula diventa “maggiorenne”La nuova edizione del concorso, organizzata dall’Assemblea legislativa piemontese in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e aperta agli studenti delle scuole secondarie del Piemonte che intendono, almeno per una volta, “indossare” i panni di consiglieri regionali per formulare progetti di legge, non è più a tema libero

 

ragazzi_aulaGiunto alla boa del diciottesimo anno, Ragazzi in Aula cambia pelle. La nuova edizione del concorso, organizzata dall’Assemblea legislativa piemontese in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e aperta agli studenti delle scuole secondarie del Piemonte che intendono, almeno per una volta, “indossare” i panni di consiglieri regionali per formulare progetti di legge, non è più a tema libero. Nell’ambito degli Stati generali dello Sport – di cui l’Assemblea regionale è promotrice – e in occasione di Torino capitale europea dello Sport, infatti, gli organizzatori hanno stabilito che i progetti di legge devono riguardare il mondo sportivo nei suoi molteplici aspetti, dal contrasto al doping alla pratica sportiva come strumento di prevenzione sanitaria, dai canali di finanziamento attraverso gli sponsor alla valorizzazione degli impianti.

Le proposte, elaborate da gruppi di sette studenti, devono essere inviate all’Ufficio scolastico regionale entro il 15 dicembre. I relatori delle proposte di legge che verranno selezionate dalla Commissione giudicatrice parteciperanno, insieme all’intera classe, a due sedute formative presso la sede del Consiglio regionale: nel corso della prima verranno forniti gli elementi di diritto regionale necessari a comprendere il funzionamento dell’Assemblea e l’iter del processo legislativo; nella seconda sarà simulata una seduta di Commissione consiliare e verrà offerta agli studenti l’occasione di condividere più velocemente pareri, opinioni e idee inerenti i progetti di legge utilizzando una piattaforma digitale appositamente dedicata. Le proposte, poi, saranno inserite all’ordine del giorno dei lavori della seduta speciale dell’Assemblea regionale che i componenti dell’Ufficio di presidenza presiederanno nel prossimo aprile.

 

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Capitani coraggiosi

Omaggio a Giorgio Ferrini e Gaetano Scirea

 

ferrini-scirea“Due grandi uomini, prima che due grandi atleti”. Così Domenico Beccaria, presidente del Museo del Grande Torino, ha introdotto a Palazzo Lascaris la presentazione della mostra organizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte “Capitani Coraggiosi”, omaggio a Giorgio Ferrini e Gaetano Scirea. Erano presenti la signora Ferrini e la signora Maroso, vedova di Virgilio, caduto a Superga con i compagni del Grande Torino, nonché Giampaolo Muliari, direttore del Museo. Il figlio di Ferrini, Amos, ha spiegato che “la nostra famiglia ha apprezzato enormemente l’accostamento di mio padre Giorgio al capitano juventino Gaetano, per i valori di sportività che la sua figura ha espresso”. E il nipote di Don Aldo Rabino, Luca, ha portato un ricordo del cappellano del Toro, scomparso da poche settimane. Beppe Franzo, presidente dell’associazione “Filadelfia 88”, ha ripercorso le tappe della fulgida carriera di Scirea, spiegando che “dimostrò sui campi di calcio la classe, l’estro la signorilità e la correttezza. Lui era il capitano e lo è rimasto per antonomasia”. Il dirigente del Torino Fc Antonio Comi ha portato “i saluti del presidente Urbano Cairo alla famiglia Ferrini: Giorgio è stato un esempio per tutti, con le sue 566 presenze resta il numero uno nella nostra storia e per noi questo è motivo d’orgoglio”. È intervenuto anche Claudio Sala, ricordando che “Giorgio è stato il mio capitano e da lui ho ereditato la fascia dello scudetto. Sfortune da toro: Ferrini ha giocato 16 anni è appena ha smesso, abbiamo vinto il titolo”. Serino Rampanti, poi, ha rammentato i suoi inizi: “Sono entrato al Toro a nove anni e Giorgio con gli altri venivano a vederci. Se loro non ci valutavano bravi anche come comportamento, non si entrava in prima squadra”.

 

La mostra “Capitani coraggiosi” sarà visibile gratuitamente dal 19 settembre al 15 novembre al Museo del Toro, a villa Claretta Assandri in via La Salle 87  Grugliasco, nei giorni di sabato dalle 14 alle 19 e di domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso sempre alle 17.30).

 

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L'argento 999 incontra le pietre preziose

cantoni logoLa caratteristica principale della linea riguarda gli ornamenti che sono realizzati a mano dagli artigiani orafi della maison in argento puro 999/1000

 

Per plasmare l’estate all’insegna della perfezione e del glamour, nasce il primo gioiello  GC CANTONI in argento purissimo . La perfezione viene indossata e pervade la personalità che si arricchisce di fascino e dona unicità. La caratteristica principale della linea riguarda gli ornamenti che sono realizzati a mano dagli artigiani orafi della maison in argento puro 999/1000. È’  il primo gioiello brandizzato in argento puro. In questa collezione l’argento 999 incontra le pietre preziose: brillanti, rubini, zaffiri, smeraldi.

 

Per ammirare  l’intera collezione e conoscere nello specifico le relative caratteristiche, visitare il sito www.giovannacantoni.com

 

 

LINEA JOY IN ARGENTO PURO 999,9

 

 La linea Joy racconta la gioia di vivere ed è la prima collezione GC CANTONI che si veste di argento purissimo…999,9. Per la prima volta l’argento puroCANTONIGRUPPO come offerto in natura, senza il ricorso ad altre leghe utilizzate nei metodi tradizionali di lavorazione, ed è questa l’unicità e originalità dei gioielli in argento puro GC CANTONI. L’innovativa missione aziendale della maison che nasce dal desiderio di fondere la passione per i gioielli e i metalli preziosi puri in un’unica soluzione, da indossare senza alcuna contaminazione da parte di altri metalli, abbraccia anche il mondo dei gioielli in argento. L’elemento caratterizzante riguarda gli ornamenti in quanto realizzati a mano da artigiani orafi utilizzando il particolare metodo di lavorazione descritto nella domanda di brevetto per invenzione industriale che ha dato vita al progetto della GC CANTONI. Si può possedere un gioiello in argento puro solo acquistando un prezioso della collezione GC CANTONI. Si tratta quindi di una novità assoluta, di un gioiello unico nel suo genere: la propria collezione di preziosi non è completa se manca un gioiello GC CANTONI perché originale rispetto a tutti gli altri presenti sul mercatoL’argento puro incontra per la prima volta le pietre preziose.. brillanti, rubini, zaffiri, smeraldi, topazi rosa, topazi azzurri.. e il loro colore racconta le sensazioni che si desidera assaporare… 

 

 CANTONIROSSO

Il bianco del BRILLANTE. VITA – La gioia di salutare ogni giorno ed affacciarsi al successivo avendo vissuto la vita che desideri: la tua. 

 

Il rosso del RUBINO. AMORE – Quel sentimento che muove il monedo e accende gli sguardi. 

 

Il verde dello SMERALDO. SPERANZA – La speranza di vivere nel mondo con la consapevolezza di aver abbracciato ogni istante inondandoti di enusiasmo. 

 

L’azzurro del TOPAZIO AZZURRO. LIBERTA‘ – Un tuffo nella sensazione inebriante di sentirsi svincolati da obblighi ed imposizioni. Semplicemente essere se stessi.

 

CANTONIBLUIl blu dello ZAFFIRO. FORZA – L’entusiasmo nei progetti che ti permettono di vivere una favola.Un tuffo nella sensazione inebriante di sentirsi svincolati da obblighi ed imposizioni. Semplicemente essere se stessi.

 

Il rosa del TOPAZIO ROSA. AMICIZIA – Il sole delle giornate buie e di quelle felici: un eterno respiro di condivisione.

 

 

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Italia da Amare, turismo in piazza

italia amare 2Non sarai più solo un turista ma sarai un viaggiatore. Una vetrina che promuove non le grandi città o le località oggetto di turismo di massa ma i borghi storici, i parchi, le montagne, le aree marine protette, le marinerie, i comuni montani e gli ambienti rurali

 

Vetrina di un turismo di qualità, ecologico e sociale. Una vetrina che promuova non le grandi città o le località oggetto di turismo di massa ma i borghi storici, i parchi, le montagne, le aree marine protette, le marinerie, i comuni montani e gli ambienti rurali. Un patrimonio artistico, storico e culturale che, per il loro fascino e la loro unicità offrono una ragione di visita ai turisti italiani e stranieri. È un tentativo per far conoscere quell’Italia minore, o meglio poco conosciuta, ricca di natura, di arte, di cultura e tradizioni, di itinerari romantici, enogastronomici, di accoglienza di qualità e di intense emozioni.

 

Insomma, l’Italia quella vera. Un turismo questo, per ora, ancora di nicchia ma, in considerazione dell’enorme patrimonio paesaggistico,sicilia 2 naturalistico ed artistico del nostro paese, destinato a crescere e a far crescere i territori interessati contribuendo alla tutela ambientale e alla crescita economica dei medesimi. L’iniziativa funge da azione di valorizzazione e marketing dei territori, finalizzata a promuovere non solo un prodotto specifico in quanto tale ma una nuova emergente cultura del turismo, una filosofia e uno stile di vita che privilegia la qualità, l’originalità, la sostenibilità ambientale, la ricerca e la scoperta, il rispetto della storia, delle tradizioni, delle culture e del territorio. In sintonia con l’oggetto della manifestazione le strutture ricettive invitate saranno gli agriturismi, gli alberghi diffusi, i rifugi alpini, i bikers hotel, le case per ferie, le strutture eco-concerto in montagnaturistiche e più in generale tutte quelle realtà impegnate sulle tematiche ambientali ed inserite in un territorio ricco di paesaggi e bellezze naturali. 

 

Oltre a quanto detto, Italia da Amare darà modo ai visitatori di conoscere anche i prodotti e i piatti tipici di questi luoghi, l’eccellenza della nostra produzione agroalimentare, gli sport a contatto con la natura, i percorsi di scoperta di quella Italia magica e silenziosa doveponte mole vittorio paesaggi e luoghi si legano alle leggende e al mistero (Fanta-turismo). L’intento è quello di attivare una promozione turistica che unisca le nostre “perle nascoste” al grande pubblico dei turisti, inducendolo a riscoprire il piacere di viaggiare. Non sarai più solo un turista ma sarai un viaggiatore.

 

www.italiadaamare.it

F35, volo "fotografico" per calendario

Sui  media la notizia è stata riportata ampiamente, sottolineando che il caccia aveva effettuato il volo di circa un’ora sopra l’aeroporto novarese

 

aereo f35Nei giorni scorsi  il cielo del Piemonte è stato solcato da un F 35, il primo esemplare di caccia assemblato interamente a Cameri in Provincia di Novara.  Ed è stato notato e fotografato anche sopra Casale Monferrato. L’ F 35A era affiancato da un Eurofighter e da un MB 339.  La presenza di questo aereo, che viene utilizzato per rilievi fotografici, e le modalità di sorvolo su Casale, fanno pensare che quest’ultimo stesse probabilmente fotografando gli altri due velivoli in volo e la città di Sant’Evasio e le colline del Monferrato, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e che quanto scattato diventi probabilmente oggetto di un poster o di un calendario. Sui  media internet e televisivi la notizia è stata riportata ampiamente, sottolineando che il caccia aveva effettuato il volo di circa un’ora sopra l’aeroporto novarese.

 

Massimo Iaretti

“Diario per amico” si presenta a Oulx

SCUOLA4

E’ stato realizzato dagli alunni di una rete di scuole elementari di Rivoli, Grugliasco, Omegna, Avigliana, Susa, Giaveno, Oulx, Sestriere, con la collaborazione dei sindaci e dei genitori

 

 

Il  tema del progetto “Diario per amico” per l’anno scolastico 2015-2016  è “l’Europa vista attraverso gli occhi dei bambini”. La pubblicazione, curata da  22 anni dall’ Editrice Graffio,  ha l’intento di coinvolgere gli studenti  nella realizzazione di un diario scolastico personalizzato, che valorizzi al meglio la loro fantasia attraverso la guida dei docenti. L’iniziativa sarà presentata sabato 19 settembre, alle ore 10, presso l’auditorium “Des Ambrois” di Oulx (To), in occasione dell’incontro: “L’Europa non è un luogo, ma un’idea”, promosso per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico.  Interverranno, tra gli altri, la vicepresidente dell’Assemblea regionale, Daniela Ruffino, l’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero e il parlamentare europeo Daniele Viotti. Il “Diario per amico”   è stato realizzato dagli alunni di una rete di scuole elementari di Rivoli, Grugliasco, Omegna, Avigliana, Susa, Giaveno, Oulx, Sestriere, con la collaborazione dei sindaci e dei genitori dei bambini. L’iniziativa è patrocinata  dal Consiglio regionale del Piemonte e dalla Consulta regionale Europea: 300 copie della pubblicazione sono in  distribuzione per le scolaresche in visita a palazzo Lascaris. 

 

droselli – www.cr.piemonte.it

Papa Francesco "regala" un milione e 200 mila euro alle famiglie in difficoltà e ai giovani

papa 333papa vittorio 333papa esclusiva pallone Su questi fronti, dunque, si muoveranno gli  interventi che la Diocesi di Torino intende sostenere

 

Il milione e 200 mila euro raccolti dalle offerte dei fedeli in occasione della visita di papa Francesco a Torino andranno alle famiglie in difficoltà e ai giovani. La decisione è del Santo Padre in persona che ha chiesto all’arcivescovo Cesare Nosiglia di prestare un’attenzione particolare al problema casa e lavoro. Su questi fronti, dunque, si muoveranno gli  interventi che la Diocesi di Torino intende sostenere con il ‘regalo del Papa’, al quale il Pontefice aveva rinunciato dopo la sua visita a Torino per l’ostensione della Sindone. “Si tratta di progetti – spiega l’arcivescovo, mons. Nosiglia – che vanno al di là dell’emergenza”.

 

(Foto: il Torinese)