XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia
Scende il numero dei detenuti nelle carceri italiane ma non sembrano migliorare significativamente le condizioni di detenzione all’interno delle carceri. È quanto emerge leggendo “Oltre i tre metri quadrati”, XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia e in Europa, redatto dall’Associazione Antigone ed edito dal Gruppo Abele. Alla presentazione del volume, promossa e moderata dal Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano giovedì 23 aprile a Palazzo Lascaris, sono intervenuti il presidente dell’Osservatorio sul fenomeno dell’Usura Riccardo Molinari,i professori di Diritto penale e penitenziario dell’Università di Torino Giovanni Torrente, coordinatore di redazione della rivista Antigone, e di Filosofia del diritto dell’Università di Torino Claudio Sarzotti, presidente dell’Associazione e il componente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino Flavio Campagna.
Molinari ha ribadito l’impegno dell’Assemblea legislativa piemontese sul tema delle carceri e l’appoggio alle molteplici attività messe in atto dall’Ufficio del Garante a meno di un anno dal proprio insediamento.
Torrente ha evidenziato come, nonostante casi di sovraffollamento in Piemonte si registrino ancora a Torino e ad Asti, non è cambiato il modo di intendere la pena, a carattere quasi esclusivamente detentivo e incapace in troppi casi di offrire ai carcerati la possibilità di acquisire strumenti di conoscenza e di lavoro che possano consentire – una volta fuori dal carcere – un’esistenza meno precaria.
Sarzotti ha evidenziato numerosi spunti che l’Europa potrebbe offrire all’Italia per risolvere problemi che paiono insormontabili. In Francia, per esempio, le carceri ospitano stanze in cui i detenuti possono condividere fino a 72 ore consecutive con i propri cari, e in Spagna la polizia si occupa esclusivamente della difesa delle mura esterne, mentre gli spazi interni al carcere sono gestiti da personale civile.
Campagna ha annunciato la decisione della Commissione Affari penali dell’Ordine degli avvocati di Torino di stilare al più presto un vademecum che possa essere d’aiuto ai detenuti alla prima esperienza per far sì che possano farsi un’idea di che cosa li aspetta all’interno del carcere.
Mellano – infine – ha sottolineato l’urgenza sempre più impellente – al di là dei proclami della politica e degli umori dell’opinione pubblica – di impiegare ogni energia per far sì che la pena sia un’occasione di recupero e non di “parcheggio” per le persone che hanno infranto la legge.
ctagliani – www.cr.piemonte.it
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