Panoramiche verticali
Le mani della terra
Attaccamento per altrove
Smarrito nel credo di cuori distanti
Si confuse nel cerchio di facili istinti
Indigna con sdegno un celebre minuto
Poiché tagliente fu l’appiglio a un fragile sentimento.
Allorché innocente si dichiarò l’adulto
In lui in cui cresce il trauma infantile
Di colpe e inganni tra dèi e autoritari
Che alla mente non sfugge il pensiero di altrove.
Lukas in MD
“1.23 a.m.”
Resina del tempo
Pesca e fango
Notte Blu
Una bugia con gli occhi azzurri
Le poesie di Alessia Savoini
Eravamo nella mia testa e ci dicevamo il male che ancora non ci eravamo fatti, circoscritti nel buio di una folla ubriaca, circostante. È un demone intrappolato in quei fottuti occhi oceano, cerco la scelta sbagliata nei loro occhi, ma in quegli sguardi non c’è nessun demone. Eravamo nella mia testa, perché incontrarlo avrebbe dato importanza alle bugie di vite che non avremmo vissuto. E a cui, però, forse, abbiamo entrambi creduto per un qualche istante. Mi ferì lo sguardo di colpa, ghiacciato a schegge azzurre a contornare pupille a spillo, senza nemmeno riuscire ad ammettere di aver cambiato idea. Bugiardo carnefice di disillusioni spezzate, mi lasciò sola in mezzo al sudore e all’odore di respiri, inalati e rubati in una vecchia scuderia, in centro città. Per questo, ciò che avvenne dopo, fu un incontro nella mia testa, dove tutto era possibile, anche non averlo desiderato tanto.