Torino- Pagina 82

Chi sono gli acquirenti delle case a Torino?

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate nel primo semestre del 2020 attraverso le proprie agenzie attive nel comune di Torino. L’obiettivo della ricerca è quello di capire da dove arrivano gli acquirenti che acquistano nel capoluogo piemontese e quali sono le loro scelte.

Nella prima parte del 2020 l’87,8% delle persone che ha comprato casa a Torino ha cittadinanza italiana, mentre nel 12,2% dei casi si tratta di stranieri (comunitari ed extracomunitari). Il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato dalla comparsa della pandemia e da un lungo periodo di lockdown, ma nonostante questo non si registrano particolari cambiamenti rispetto al 2019 ed al 2018 quando gli acquisti da parte di stranieri si attestavano rispettivamente all’11,5% ed al 13,1%. A Torino la percentuale di acquisto da parte di stranieri è più alta se confrontata con quella di altre grandi città italiane: ad esempio a Milano la quota di acquirenti stranieri si ferma all’8,0%, mentre a Roma la percentuale è ancora più bassa e si attesta al 5,5%.

Per quanto riguarda gli acquirenti italiani, chi compra a Torino nel 76,6% dei casi è già residente in città, il 15,4% arriva dalla provincia di Torino e l’8,0% proviene da altre province e da altre regioni. Si tratta di percentuali molto simili a quelle registrate un anno fa, con una lieve diminuzione della percentuale di coloro che arrivano dalla provincia di Torino, si passa infatti dal 16,4% all’attuale 15,4%.

Prendendo in considerazione solo il 23,4% di acquirenti in arrivo da fuori città risulta che il 65,7% di questi arriva dalla provincia di Torino, il 16,4% arriva da altre province del Piemonte, mentre nel 17,9% dei casi si tratta di persone in arrivo da altre regioni italiane. Chi arriva a Torino per comprare casa, nel 91,0% dei casi proviene da comuni del Nord Italia, nel 6,0% dei casi proviene dal Sud Italia e nel 3,0% dei casi proviene dal Centro Italia.

L’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, poi, si sofferma sul motivo dell’acquisto da parte di chi proviene da fuori città: nel primo semestre del 2020 ben il 57,8% di queste compravendite riguardano l’investimento, mentre nel 42,2% dei casi si tratta di acquisti di abitazione principale. Un anno fa, nel primo semestre del 2019, la percentuale di acquisti per investimento da parte di acquirenti in arrivo da fuori Torino era più bassa e si fermava al 41,4%.

Più di 160 dosi di crack, cocaina ed eroina a Barriera Milano

Due cittadini extracomunitari arrestati, tre denunciati, rinvenuti 9200 € in contanti

 
Un cittadino cinquantenne di nazionalità senegalese è stato arrestato lo scorso lunedì dagli agenti del Comm.to Barriera Milano in via Bra. L’uomo non ha opposto alcuna resistenza al controllo degli agenti, ammettendo di avere con sé dello stupefacente. Nelle sue tasche, infatti, 53 ovuli di cocaina ed eroina oltre alla somma in contanti di oltre 500 €. Dai controlli effettuati successivamente è emerso però che lo stesso si fosse reso irreperibile dal 2017, essendo colpito da un ordine di carcerazione. 
Appena qualche ora prima, invece, nel pomeriggio di domenica, personale del medesimo Comm.to ha controllato un ventunenne gambiano; il giovane inizialmente appare tranquillo e collaborativo, alla richiesta degli agenti mostra il contenuto delle tasche, ma all’improvviso si dà a repentina fuga lungo via Pinerolo. I poliziotti lo inseguono e lo fermano proprio mentre sta cercando di disfarsi di un calzino contenente 109 dosi di crack (oltre 100 grammi di stupefacente).  Il giovane, ha a suo carico numerosissimi precedenti penali per violazione della legge sugli stupefacenti; ed è irregolare sul t.n. Sul suo cellulare centinaia di messaggi inerenti all’illecita attività di spaccio. Oltre all’arresto per la detenzione del crack è stato denunciato perché inottemperante all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.
Infine, venerdì pomeriggio, durante un controllo nell’alloggio ove vivono una coppia di senegalesi e un gabonese, gli agenti del Comm.to Barriera Milano hanno rinvenuto 5 grammi di cocaina e la somma di 8700 € in contanti, composta per la maggior parte di banconote di piccolo taglio. I tre sono stati denunciati per violazione della legge sugli stupefacenti in concorso.

“Impresa… Elementare!”, i bimbi diventano imprenditori

L’esordio del 19 dicembre 2019 con il primo “Game” dei 24 previsti dal programma e poi la sospensione causa Covid a febbraio 2020.  oggi ritorna nella classi elementari l’innovativo progetto ideato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino per far sviluppare nei bambini dai 6 agli 11 anni quelle competenze utili e necessarie per il loro futuro nel mondo del lavoro

 

 Era il 19 dicembre del 2019 quando per la prima volta i bambini di una scuola elementare di Torino hanno potuto iniziare ad apprendere le nozioni e i concetti propedeutici dell’attività imprenditoriale direttamente dai protagonisti del settore. Il tutto giocando, confrontandosi e ragionando insieme. Poi altri quattro “game” e infine l’inevitabile stop dovuto al dilagare della pandemia.

Oggi, a un anno di distanza dall’ultima lezione e nel rispetto delle norme anti contagio dettate da Governo ed enti locali, è ripartito dalla 4°B della scuola elementare Italo Calvino – Istituto Comprensivo Duca d’Aosta di Torino – il progetto pilota “Impresa… Elementare!”, ideato e organizzato per la prima volta in Italia dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e Banco Azzoaglio, con il patrocinio del Comune di Torino e con il supporto tecnico di alcune aziende partner, per far sviluppare e accrescere nei bambini dai 6 agli 11 anni, attraverso attività ludiche e di ragionamento, alcuni concetti basilari e capacità imprenditoriali che si riveleranno utili e necessari nella loro vita, in particolare quella professionale.

In programma per questa edizione 24 lezioni, denominate “game”, che si terranno durante l’anno scolastico, fino al 16 aprile 2021 e sono concordate dal Gruppo Giovani Imprenditori insieme con il Dirigente dell’Istituto, che non dovrà sostenere alcun costo per la partecipazione. Il progetto “Impresa… Elementare!” si declina su 3 tipologie di attività (sviluppo di competenze “soft”; sviluppo di una maggiore sensibilità ai temi ambientali, miglioramento e riqualificazione di alcuni specifici ambiti di edilizia scolastica) e ognuna di queste vuole rappresentare proprio ciò che un imprenditore fa quotidianamente nella propria azienda, puntando al perfezionamento continuo delle sue competenze e di quelle dei suoi collaboratori e al miglioramento degli ambienti interni condivisi dai dipendenti.

È passato quasi un anno da quando sono stati sospesi tutti gli eventi in presenza e oggi ci sentiamo di risorgere grazie alla prima attività del Gruppo Giovani Imprenditori in presenza nell’ambito dell’educazione. Ritengo importante proseguire con tenacia il percorso che avevamo intrapreso con questo progetto per cercare di sviluppare già nei bambini delle elementari attitudini e competenze come il problem solving, la negoziazione, la creatività, lo spirito d’iniziativa, la capacità decisionale, il lavoro in team, attraverso attività ludiche da svolgere in classe volte a stimolare la loro creatività e a far germogliare attitudini su cui si basa il successo di un imprenditore. La novità di quest’anno prevede anche un game sui temi dell’educazione finanziaria di base, come per esempio comprendere il denaro, il suo uso e funzionamento, che è stato possibile realizzare grazie alla collaborazione  di esperti del Banco Azzoaglio”.

Alberto Lazzaro, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’U.I. Torino

 

Per lo svolgimento dei game risulta fondamentale il supporto tecnico delle aziende partner del progetto e alla “lezione della ripresa” era presente Carla Bertuzzi, founder di CoderDojoUpTo, un club gratuito, aperto e indipendente il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli, che ha spiegato ai bambini come utilizzare la piattaforma Scratch, un ambiente di programmazione disponibile gratuitamente online, per sviluppare in loro il pensiero logico e la creatività. “Le persone apprendono più profondamente se hanno la possibilità di esplorare, provare e manipolare.” – commenta Carla Bertuzzi – “Scratch, sviluppato nei laboratori del media lab al MIT, se vissuto attraverso l’apprendimento creativo, permette proprio questo. Trasformando i bambini, e anche gli adulti, da  “consumatori” passivi di informazioni e tecnologia a “produttori” attivi di conoscenza capaci di gestire con spirito critico le tecnologie che li circondano”.

Pazzo Toro in rimonta, Juve scatenata

Atalanta-Torino 3-3
Ilicic(A)           Belotti (T)
Aut Sirigu (A). Bremer(T)
Muriel(A).        Bonazzoli(T)
Juventus-Roma 2-0
Ronaldo
Aut.Ibanez

Qui Juve: scatenata e cinica.Questa è la Juve di Andrea Pirlo.Battuta una Roma ben disposta in campo ma evanescente davanti.Ancora Ronaldo protagonista che oramai ha frantumato tutti i record possibili ed immaginabili.Quando smetterà sarà,a questo punto,ricordato come il giocatore di calcio più forte di tutti i tempi,scavalcando Pelé,Maradona e Messi,attuale eterno rivale
La squadra bianconera occupa in maniera maniacale tutti gli spazi del campo,non dà respiro alla squadra avversaria ed ha delle ripartenze folgoranti.I tre punti di oggi la portano ad un passo dal primo posto.La Juve c’è anche per lo scudetto.Ricordiamo che c’è ancora da recuperare la gara rinviata contro il Napoli.

Qui Toro: pazzo Toro ma che cuore! Sotto di tre gol,contro la solita grande Atalanta,fino al 43esimo del primo tempo,segna 2 gol in tre minuti prima del riposo,con Belotti e Bremer,pareggio finale con Bonazzoli nel secondo tempo,dopo aver fallito varie occasioni per segnare il quarto gol.Un punto d’oro
frutto di una rimonta che diventa la terza consecutiva da quando c’è il nuovo allenatore Davide Nicola che non solo ha trasformato la squadra dal punto di vista tecnico tattico ma soprattutto caratteriale.Urla continue a bordo campo,indicazioni tattiche e soprattutto lettura perfetta delle partita attraverso i cambi sempre azzeccati.Oggi ottimo esordio del neoarrivaro regista Mandragora,bene Belotti e tutti gli altri giocatori,male come quasi sempre in questo campionato, l’ex bravo portiere Sirigu.Anche oggi colpevole sui gol subiti, è sempre un giocatore in più per la squadra avversaria.Deve accomodarsi in panchina.A fine stagione andrà via senza rimpianto né da parte sua e neanche della tifoseria granata.

Vincenzo Grassano

Cerca di ferire i poliziotti con una siringa

Sono circa le 12 nei giardini pubblici di piazza Carlo Felice quando gli agenti del commissariato Centro, impegnati in un servizio di pattugliamento, notano un soggetto che, alla loro vista, cambia improvvisamente direzione, dileguandosi verso la stazione Porta Nuova.

Sospettando che l’uomo, cittadino italiano di 50 anni, voglia sottrarsi ad un eventuale controllo, i poliziotti lo raggiungono e gli chiedono di esibire un documento. Questi riferisce di esserne sprovvisto, declinando a voce i propri dati. L’insofferenza dell’uomo appare evidente sin da subito: ripete senza sosta agli operatori di non avere nulla da nascondere. Invitato alla calma, il cinquantenne decide d’iniziativa di vuotare le proprie tasche come gesto dimostrativo. Tra gli effetti personali emergono 2 ovuli di sostanza stupefacente ed una siringa. Nel chiedere contezza di quanto appena mostrato, i poliziotti tentano nuovamente di riportarlo alla tranquillità ma il reo, con uno scatto fulmineo, si impadronisce degli ovuli con la siringa ed inizia a correre. La fuga dura solo pochi metri ma, una volta fermato, l’italiano ingaggia una violenta colluttazione con gli operatori, colpendoli. Non pago della resistenza messa in atto, inizia a brandire la siringa che aveva in mano, nel tentativo di attingerli. Dopo averlo immobilizzato ed avergli impedito di deglutire la droga in suo possesso, vengono rinvenuti nella tasca della giacca i documenti dell’uomo, potendo così appurarne la reale identità.Il reo, con numerosi precedenti di Polizia ed un provvedimento di libertà vigilata in atto, è stato arrestato per resistenza a P.U, denunciato per false attestazioni e sanzionato per possesso di sostanze stupefacenti.

Gli Asili Notturni Umberto I accolgono gli amici a 4 zampe degli ospiti senza fissa dimora

L’inevitabile abbandono del proprio amico a 4 zampe ha spesso contribuito a rendere più penoso il ricovero o la convalescenza di coloro che si sono confrontati con il  COVID 19.

Ecco perché in via Ravenna 8, dove gli Asili Notturni Umberto I di Torino ad Aprile 2020 hanno dato vita a un nuovo spazio – frutto di un protocollo d’intesa con il Comune di Torino  inizialmente teso a coadiuvare la fase emergenziale connessa al COVID 19 – è stata organizzata anche una residenza canina in grado di ospitare gli eventuali fedeli amici di coloro che in caso di ricovero in questa sede non  avrebbero più dovuto lasciare il loro cane da solo e senza padrone. Sono stati pertanto predisposti dei box, con le cucce persino riscaldate, e delle aree attrezzate per realizzare un modernissimo canile con una zona di passeggio e un prato per farli correre o per farli interagire tra loro. A tale proposito Sergio Rosso – presidente degli Asili Notturni di Torino – ci spiega di aver voluto contemplare anche questo importante servizio, che sotto il profilo umano può rivestire un gran sollievo per i soggetti senza fissa dimora che vengono ospitati in Via Ravenna. La zona identificata per creare i box si trova nell’angolo più remoto del giardino, ha uno spazio che può facilmente diventare la toilette ed ha un prato di fronte dove, al guinzaglio, il cane può passeggiare anche con il proprietario. Questo luogo – aggiunge Sergio Rosso – è ideale perché oltre ad avere le dimensioni necessarie, è ben ombreggiato, è riparato dal vento ed è schermato dal verde in modo che i cani non abbiano troppi stimoli esterni. La scelta di creare questi spazi per gli amici a 4 zampe è nata – ci dice Sergio Rosso – dalla istintiva attenzione che noi degli Asili Notturni cerchiamo di rivolgere a quegli ospiti che, tolti dalla strada, hanno un compagno che amano visceralmente e che non possono e non vogliono abbandonare. Nel corso della nostra esperienza abbiamo cercato, infatti, di comprendere fino in fondo i problemi di questi emarginati, comprese le ragioni per le quali non riescono a considerare una vita normale. Tentare di aiutare a risolvere i complessi problemi di chi dorme sotto i portici, significa anche prendere in considerazione l’importanza che arreca loro il distacco dal proprio cane, uno dei maggiori affetti della loro vita. Come si può pensare, infatti, che un senza fissa dimora accetti un rifugio per se stesso abbandonando in strada il suo affetto più caro? Pertanto è con questo spirito che, a prescindere dalle considerazioni recentemente emerse a Torino – e che ipotizzano l’esistenza di un racket dietro la presenza di un cane che affianca un senzatetto – noi abbiamo visto unicamente l’aspetto umano ed emotivo, che è il solo che da sempre ci interessa e ci coinvolge, insieme agli autentici bisogni di queste persone delle quali ci occupiamo integralmente cercando di assisterle a 360 gradi. Ed è in questo specifico scenario che abbiamo scelto di realizzare in ambito socioassistenziale, la prima ed unica struttura che accoglie ed ospita sia il senza fissa dimora che il suo inseparabile amico a 4 zampe con la certezza di aver ancora una volta contribuito a guardare, focalizzare e tentare di alleviare sofferenze e problemi dei cosiddetti “invisibili” della nostra società.

Per saperne di più: www.asilinotturni.org

Il bollettino Covid di sabato 6 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 717nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 125dopo test antigenico), pari al 3,7% dei 19.359 tamponi eseguiti, di cui 13.121 antigenici. Dei 717 nuovi casi, gli asintomatici sono282 (39,3%).

I casi sono così ripartiti:  126 screening, 391 contatti di caso, 200 con indagine in corso; per ambito: 27 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 74 scolastico, 616 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 231.683 così suddivisi su base provinciale: 20.651 Alessandria, 12.042 Asti, 7975 Biella, 31.749 Cuneo, 18.163 Novara, 121.169 Torino, 8601 Vercelli, 8336 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1831 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 140 (7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2007 (14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.018.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.603.348 (+19.359rispetto a ieri), di cui 1.052.764 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8994

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8994 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1359 Alessandria, 582 Asti, 373 Biella, 1064 Cuneo, 748 Novara, 4087 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

210.524 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 210.524 (+709 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.372 Alessandria, 10.840 Asti, 7199 Biella, 29.328 Cuneo, 16.521 Novara, 110.062Torino, 7843 Vercelli, 7605 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075extraregione e 1679 in fase di definizione.

I ristoranti torinesi pronti a riaprire fino alle 22

A Torino e in Piemonte si potrebbe tornare in tempi brevi al ristorante a cena fino alle 22.

in questo giorno prosegue infatti il confronto di Ascom e Confesercenti con il Comitato Tecnico Scientifico procede ed emergono spiragli a fronte del massimo rigore nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria: il distanziamento di un metro tra i tavoli e anche nelle aree di passaggio, l’utilizzo  dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, l’esposizione di una chiara informativa all’esterno dei locali con l’indicazione della capienza massima consentita.

Oltre 5 tonnellate di alimenti sottoposte a sequestro, multe per 16 mila euro

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Venerdì mattina, personale della Polizia di Stato del Comm.to Barriera Nizza, congiuntamente ad agenti della Polizia Locale, Comando Sezione VIII, hanno svolto un servizio finalizzato alla verifica dei titoli autorizzativi e delle norme  che regolano i pubblici esercizi, volto la tutela del consumatore, nel quartiere San Salvario.

A concorrere ai controlli anche personale dell’ASL S.I.A.N e dello S.Pre.S.AL.

Il personale di Polizia impiegato ha sottoposto a controllo complessivamente 5 esercizi pubblici: due panifici, due esercizi di vicinato e un’attività artigianale di acconciatore: in quest’ultimo non sono stati riscontrati illeciti amministrativi.

In un esercizio di vicinato/internet point di via Galliari è stata riscontrata l’apertura abusiva, con conseguente sanzione amministrativa di oltre 5000 €.

Sempre in via Galliari, in un secondo esercizio di vicinato extralimentare, sono stati riscontrati diversi illeciti amministrativi relativi all’indicazione dei prezzi posti in vendita, condizioni igienico-sanitarie precarie e violazioni relative al Covid 19, per un totale di sanzioni elevate 2432 €.

 

All’interno di un panificio sito in via Ormea, personale dell’ASL SIAN ha riscontrato irregolarità di natura strutturale e autorizzative, diffidando la titolare dal prosieguo dell’attività, in attesa del provvedimento di sospensione, e sanzionandola per la somma di 1000 €.

 

Infine, durante il controllo di un secondo panificio, di fatto abusivo, sito in via Canova angolo Ormea, gestito da un cittadino marocchino di 48 anni, gli agenti hanno trovato una diffusa e consolidata sporcizia, accumulata nel tempo, e disordine nella lavorazione. I locali si presentavano infatti in pessimo stato, con muffa su tutte le pareti, una pessima condizione igienica sulle assi di legno su cui venivano riposte le forme di pane e sulle attrezzature da lavoro; carrelli e teglie usate per infornare il pane risultavano arrugginite con sporco incrostato da tempo. L’impianto elettrico, privo di qualsiasi certificazione, era di fattura precaria, con alto rischio di corto circuito ed elettrocuzione per i lavoratori e pertanto ad alto rischio per la vita umana. Nel deposito, ben 211 sacchi di farina, (per un peso complessivo superiore alle 5 tonnellate) in pessimo stato di conservazione: sia a terra che sui muri veniva riscontrata la presenza di blatte morte e larve di insetti della farina vivi. Pertanto, considerati i rischi per la salute umana data dagli alimenti e le farine contaminate da muffe e infestanti, l’alto rischio d’incendio dovuto a sovraccarico elettrico e dal rischio di esplosione, gli agenti hanno provveduto al sequestro penale del laboratorio di panificazione e del deposito farine, con tutte le masserizie e gli alimenti presenti.  Ulteriori 200 kg, di alimenti in cattivo stato di conservazione già lavorati, quali pane, pizze, focacce, olio e sacchi di farina che erano presenti nel laboratorio sono stati sottoposti a sequestro.

La Polizia Locale accertava e contestava l’apertura abusiva di panificazione in quanto mancante il titolo autorizzativo, per un totale di 5164 € di sanzioni.

L’ASL SIAN intimava la chiusura immediata dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti, con conseguente sanzione amministrativa per la mancata autorizzazione sanitaria, per un totale di 3000 €. Inoltre, numerose irregolarità anche per quanto attiene alla sicurezza sui luoghi di lavoro (impianti elettrici non a norma, mancanza del piano antincendio, mancanza impianto meccanizzato di ricambio di aria). Il proprietario è stato dunque denunciato poiché deteneva sostanze alimentari, destinate alla vendita e alla somministrazione al pubblico, in cattivo stato di conservazione e per le irregolarità riscontrate in merito alla sicurezza negli ambienti di lavoro.

 

“World Press Photo of the Year 2020” riapre a Palazzo Madama

 La mostra dedicata al più importante concorso di fotogiornalismo al mondo. Prorogata fino al 19 febbraio e mercoledì 10 incontro Facebook con uno dei vincitori italiani

Immagini graffianti, poetiche e coraggiose. Emozionanti “finestre spalancate sul mondo”. Sui fatti, i racconti, le voci, i volti e i corpi che hanno fatto la storia del Pianeta nel 2019. Ecco la prima su tutte. Un ragazzo, illuminato dalle luci dei telefoni cellulari, durante una manifestazione in Sudan, recita una poesia in mezzo ad altre persone che lo incitano e lo applaudono.

Lo scatto è stato realizzato a Khartum nel giugno del 2019, dopo il golpe militare contro Omar al-Bashir, dal fotografo giapponese Yasuyoshi Chiba dell’“Agence France-Press”. Il titolo è “Straight Voice” e allo scatto è stato assegnato il premio “World Press Photo of the Year 2020”, come migliore scatto dell’anno, secondo la giuria (presieduta da Lekgetho Makola, direttore del “Market Photo Workshop” di Johannesburg) del Premio di fotogiornalismo più importante al mondo, organizzato dalla Fondazione “World Press Photo” di Amsterdam, che con la mostra delle foto finaliste (curata da Jerzy Brinkhof e presente in oltre cento città e più di 45 Paesi) è ritornata a Torino nell’ottobre scorso e per il quarto anno consecutivo, nella Sala Senato di Palazzo Madama. Organizzata dall’Associazione pugliese CIME, fra i maggiori partner europei della “World Press Photo”, e dalla Fondazione Torino Musei, la rassegna (chiusa per la pandemia e riaperta nei giorni scorsi) porta in mostra la “crème de la crème” dei lavori dei 4.282 fotografi iscritti, provenienti da 125 Paesi, per un totale di 73.996 immagini. 44 i fotoreporter (collaboratori delle maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, dalla “CNN” a “Le Monde” e ad “El Pais”) provenienti da 24 Paesi, arrivati in finale nelle otto diverse categorie del concorso. Accanto a Yasuyoshi Chiba, sono cinque gli altri finalisti per la foto dell’anno: Tomer Kaczor, che ha ritratto una rifugiata armena affetta dalla sindrome da rassegnazione, Mulugeta Ayene con una foto scattata durante i funerali delle vittime del volo Ethiopian Airlines 302, Farouk Batiche con le proteste antigovernative in Algeria, Ivor Prickett, che ha raccontato la lotta dei curdi in Iraq e Nikita Teryoshin, presente alla più grande conferenza sulla difesa nel Medio Oriente. Di grande freschezza e forza emotiva anche l’immagine del danese Nicolas Asfouri dell’“Agence France-Presse” che ferma la protesta a Hong Kong di giovani studentesse dai grembiuli azzurri, con mascherina e mano nella mano, nell’ambito delle manifestazioni organizzate in risposta alle proposte del governo di permettere l’estradizione verso la Cina continentale. Con lo scatto “Kho, the Genesis of a Revolt”, il francese Romain Laurendeau ha invece vinto il “World Press Photo Story of the Year”, categoria dedicata alla migliore sequenza di immagini di rilevanza giornalistica, che in questo caso documenta il disagio giovanile in Algeria e la forza ispiratrice delle nuove generazioni nelle proteste del 2019. Sul podio anche sei italiani, fra cui il torinese Fabio Bucciarelli, classe 1980, secondo premio nella sezione “Stories” della categoria “General News”  per un servizio realizzato per “L’Espresso” sulle proteste in Cile del 2019 ed il cuneese Nicolò Filippo Rosso giunto, invece, terzo nella sezione “Stories” della categoria “Contemporary Issues”, con un lavoro sugli effetti della crisi politica e socio-economica in Venezuela e sulla migrazione dei venezuelani in Colombia. Gli altri quattri italiani finalisti nelle varie sezioni: il ravennate e “Premio Pulitzer 2018” Lorenzo Tugnoli primo premio per una lunga serie dedicata alla guerra in Afghanistan, Luca Locatelli anche lui primo premio con immagini futuribili (dalla Danimarca agli States) documentanti soluzioni alla cosiddetta economia circolare, il siciliano Alessio Mamo secondo premio nella categoria “General News” e Daniele Volpe terzo posto nella sezione “Stories” con una ricca serie di scatti in cui si racconta il genocidio del popolo Ixil in Guatemala. Dove Volpe risiede.

Gianni Milani
“World Press Photo Exhibition 2020”
Palazzo Madama – Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it
Fino al 19 febbraio
Orari: merc. e giov. 11/19 e ven. 11/20
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Appuntamento da annotare
Mercoledì 10 febbraio alle 17,15, sulla pagina Facebook dell’esposizione, è previsto un incontro online con il fotografo cuneese Nicolò Filippo Rosso, insieme alla giornalista Ilaria Blangetti e a Vito Cramarossa, presidente di CIME, realtà che organizza la tappa torinese della mostra. La conferenza online sarà un’occasione per rispondere alle domande del pubblico, parlare di lavori passati e futuri di Rosso e dei suoi scatti attualmente esposti a “World Press Photo”, che raccontano gli effetti della crisi politica e socio-economica in Venezuela e la migrazione dei venezuelani in Colombia.

Nelle foto, immagini di
– Yasuyoshi Chiba
– Nicolas Asfouri
– Romain Laurendeau
– Nicolò Filippo Rosso