TORINO-MILAN 2-0

Toro, la Champions League non è più un “pensiero indecente”

I granata fanno loro lo scontro diretto col Milan

Decidono i centri di Andrea Belotti (su rigore) al 58′ e di Alejandro Berenguer al 69′
 
Un Torino sempre più convinto dei propri mezzi si aggiudica lo scontro diretto col Milan, agganciando i meneghini a quota 56 punti (ma scavalcandoli per la classifica avulsa). La bella vittoria sui rosso-neri, frutto di una partita attenta e “da Toro”, ufficializza l’inserimento dei granata nella corsa per un posto in Champions League: attualmente la quarta piazza (ultima utile per l’accesso all’ex Coppa dei Campioni) è appannaggio dell’Atalanta, con 59 punti, seguita a ruota dalla Roma a 58 e dalla coppia formata da Toro e Milan a 56 (senza dimenticare la Lazio a 55). Chiuso il primo tempo sullo 0-0, il Torino sblocca la situazione a inizio ripresa, grazie a un calcio di rigore concesso per un fallo di Kessie su Izzo e freddamente trasformato da capitan “Gallo” Belotti (58′): dopo una traversa colpita al 67′ dal rosso-nero Bakayoko (una volta tanto la Dea bendata si è ricordata dei granata…), al 69′ arriva il 2-0 torinista, con Alejandro Berenguer che insacca con un destro che s’infila nel “sette” alla sinistra del portiere ospite Donnarumma. Realizzato il raddoppio, gli uomini di mister Walter Mazzarri controllano la partita, rischiando solamente all’80’, quando un bel colpo di testa di Bakayoko viene prodigiosamente respinto dell’ottimo Salvatore (di nome e di fatto) Sirigu, sempre più meritevole della maglia da titolare della Nazionale azzurra. Finisce, quindi, col meritatissimo successo granata: per il Toro è un ritorno alla vittoria contro il Milan, dopo un’attesa che durava dall’1-0 (con rete di Cristiano Lucarelli al 26′) della decima giornata della stagione 2001-2002, cioè dal 4 novembre 2001. Gioia doppia per il presidente Urbano Cairo, sotto la cui gestione (cioè dal 2005) il Toro non era ancora riuscito a battere i rosso-neri. I tre punti conquistati al cospetto del “Diavolo” meneghino “iscrivono”, quindi, i granata alla corsa alla Champions League, con gli ultimi impegni di campionato (nell’ordine, in trasferta con la Juventus, in casa col Sassuolo, in trasferta con l’Empoli e in casa con la Lazio) che diventano sostanzialmente quattro finali, dalle quali racimolare il maggior numero possibile di punti, in modo da conquistare quel piazzamento Champions che fino a qualche settimana or sono pareva un “pensiero indecente” e che, invece, è diventato una possibilità concreta. Il grande ritorno nella “Coppa dalle grandi orecchie” sarebbe un modo straordinario per onorare la memoria degli Invincibili, di quel Grande Torino tragicamente scomparso quel maledetto 4 maggio 1949: da lassù, anche loro tiferanno per i granata attuali. Sognare la Champions? Non solo si può, ma si deve.

Giuseppe Livraghi