SPETTACOLI- Pagina 25

Monfrà Jazz Fest, il festival delle buone pratiche

Venerdì 14 giugno prenderà il via una nuova edizione

 

Sta per ricominciare anche quest’anno il Monfrà Jazz Fest, che vuole essere una cassa di risonanza delle buona pratiche: partendo dalla musica jazz come potente mezzo di inclusione, il Fest vuole proporsi come uno strumento che contribuisca alla sostenibilità diffondendo comportamenti virtuosi di conservazione e tutela della biodiversità, contro lo spreco dell’acqua e la salvaguardia degli alberi, ma anche la tutela dei diritti umani, la tolleranza e l’inclusione.

Venerdì 14 giugno prenderà il via la settima edizione del Monfrà Jazz Fest, manifestazione organizzata dall’Accademia Europea d’Arte “Le Muse” di Casale Monferrato, per far conoscere il Jazz, i prodotti di qualità e le bellezze del territorio, da dieci anni patrimonio dell’UNESCO, unitamente a buone pratiche per la salvaguardia delle risorse naturali, dell’ambiente e dei diritti umani. Il tema 2024 del Monfrà Jazz Fest è “Play & Be Jazz-suona, gioca e sii te stesso”, a sottolineare il potere del Jazz, di coinvolgere l’improvvisazione e l’espressione personale simultaneamente.

“Si tratta di un invito a suonare e a essere liberi, buoni, green, felici, premurosi e ad immergersi liberamente nelle tante esperienze in programma”, sono queste le parole di Ima Ganora, Presidente dell’Accademia e direttrice artistica del Festival, coadiuvata da Luigi Andreone, che dice: ”Siamo impazienti di riprendere perché gli appuntamenti sono davvero tanti e tutti coinvolgenti”. Quest’anno il mese di giugno del Monfrà Jazz Fest ospiterà anche la rassegna “Per chi crea”, realizzata col sostegno del MIC e di SIAE, un progetto nazionale che promuove la creatività giovanile e che vedrà la partecipazione di sei gruppi emergenti italiani , di cui metà guidati da talenti femminili, a conferma dell’impegno del Fest verso le Pari Opportunità, la diversità e l’inclusione nel mondo della musica. La partenza del Fest avverrà il 14 giugno tra le vigne delle aziende Marco Botto Vini, a Sala Monferrato, per festeggiare i dieci anni dalla proclamazione UNESCO dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato, e gustarsi un aperitivo a cura della Cantina Marco Botto. La Cantina curerà un aperitivo di tradizionali stuzzichini monferrini e una degustazione di vini. Nell’ambito di “Per chi crea”, la serata vedrà esibirsi il Nugara Trio in “Point of Convergency”, i cui componenti del gruppo, Viden Spassov, Francesco Negri e Francesco Parsi, risultano essere i vincitori delle annuali borse di studio dedicate agli allievi più meritevoli ai seminari estivi di Nuoro Jazz 2021, tra i più prestigiosi in Italia, fondato dal famoso trombettista Paolo Fresu. Il concerto in vigna avrà inizio alle ore 20 con ingresso gratuito. Per la consumazione, a pagamento, è gradita la prenotazione al numero 340 8509299.

Sempre venerdì 14 giugno, presso il castello di Casale, Manica Lunga, alle ore 17 ci sarà l’inaugurazione di Biocultural Heritage “La vita nel fiume”, un progetto di Le Muse Accademia Europea d’Arte e Parco del Po Piemontese per conoscere meglio la flora e la fauna locali, unitamente alla Mostra di Scultura in Legno di Antonio Giammei, una raccolta di essenze lignee collezionate nel parco Nazionale dei Monti Simbruini e altre località Montane, realizzata in collaborazione con il Festival molisano Borgo in jazz. Le mostre a ingresso gratuito saranno visitabili fino al 23 giugno. L’inaugurazione al castello sarà preceduta dal convegno Custodi di orchidee, alle 15, mentre alle 18 vi sarà la presentazione libraria “Il Ritorno delle piante” di Fabio Marzano.

Sabato 15 giugno il festival si sposterà sul fiume con due concerti on the river all’imbarcadero di viale lungo Po Gramsci a Casale con MonJF PER CHI CREA “Eusocamilla” Camilla Baraggia voce e Max Romagnoli contrabbasso, che proporranno brani inediti composti da loro e a seguire “Mega” dei SLWJM, Leonardo Barbierato basso, Paolo Longhini basso, Lorenzo Morra piano e keyboard, Davide Mancini batteria e percussioni.

Gli SlowJam sono un Quartetto di musicisti provenienti da diverse città, che hanno come base Asti. Letteralmente il loro nome significa “marmellata lenta” con Slow che si riferisce a un mondo rilassato e ricercato e jam che, specialmente nell’ambito jazz, sta a indicare una commistione di personalità e stili differenti , oltre ad un forte interplay che unisce parti scritte a parti improvvisate, per rendere diversa ogni esibizione.

Mega è il loro primo album, frutto di esperienze live e affiatamento tra i quattro musicisti e che li ha portati a integrare meglio le loro radici musicali. Questo ha partorito un sound con diverse sfaccettature, dalle influenze più sfacciatamente jazz/fusion a quelle più tipicamente mb e soul. L’apertura musicale sarà alle 19.30 per offrire il meraviglioso spettacolo del Po al tramonto e ci sarà la possibilità di assaporare la classica Merenda sinora a cura degli Amici del Po. Ingresso gratuito. Consumazioni a pagamento.

Al pomeriggio, invece, spazio a Play&Be JAZZ and feeling green e le fiabe in jazz “Amica terra musicale” con Giulia Motta, laboratori, spettacoli del format Musicanto per bambini dai 3 ai 9 anni a cura dell’Accademia Le Muse, in collaborazione con la Biblioteca Ragazzi di Casale Monferrato alle ore 16 e alle ore 17. Ingresso gratuito. Necessaria prenotazione.

Domenica 16 giugno l’appuntamento che forse registra la maggior partecipazione di pubblico, con il concerto delle 8 all’Imbarcadero di Viale Lungo Po Gramsci, preceduto dalla colazione monferrina a base di panino al gorgonzola, bagnetto o muletta a cura degli Amici del Po. Il risveglio all’alba sul Po sarà affidato quest’anno al Giulia Damico 4et: Giulia Damico al piano, Vicenza Spassov al contrabbasso, Didier Yon al trombone a Francesca Remigi alla batteria con il loro “Sympatheia”, progetto della cantante e cantautrice torinese Giulia Damico, artista completa del panorama jazz, della musica moderna e di ricerca.

Ingresso gratuito al concerto. Consumazioni a pagamento.

La giornata continuerà in compagnia del grande fiume all’insegna del Play &Be Jazz and Feeling GREEN con le fiabe in jazz, “Musiche Farfalle”QQQ, a cura di Giulia Motta alle ore 10 e alle ore 11. Ci sarà anche la possibilità di fare un giro in barca sul Po con gli Amici del Po e andare alla scoperta delle farfalle con il Parco del Po Piemontese.

Nel pomeriggio dalle 16.30 le note del Fest invaderanno anche il centro di Casale Monferrato con l’allegra Swing Parade dei The KITCHEN SWING, che si esibiranno accompagnati dalla musica di Mr Rhythm the swing selecta, trasformando le vie del centro in una grande Ballroom di Lindy Hop a cielo aperto.

Per il programma completo visitare il sito www.monjazzfest.it

Mara Martellotta

Al via la diciottesima edizione del Festival Pirandello

Il Festival Luigi Pirandello, che ha come direttore artistico Giulio Graglia, compie quest’anno diciotto anni e diventa maggiorenne. È stato presentato il 10 giugno 2024 presso il Circolo dei Lettori di Torino, in via Bogino 9, alla presenza delle istituzioni, tra cui il Dott. Carlo Picco, in rappresentanza della Compagnia di San Paolo, il Dott. Giampiero Leo, in rappresentanza della Fondazione CRT, Stefano Allasia, già presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e Emidio Martino, Assessore alla Cultura del Comune di Coazze.

Lo spunto per la creazione del Festival, avvenuto nel 2007, è legato al soggiorno che Luigi Pirandello fece nel 1901 a Coazze, ospite della sorella Lina, viaggiando da Roma a Torino in treno e poi spostandosi con il trenino fino a Giaveno, approdando a Coazze in calesse.

Torino, con i teatri Alfieri e Carignano, ha assunto un ruolo fondamentale nella vita del drammaturgo siciliano, nonostante il pubblico sabaudo e la critica non siano mai stati benevoli nei suoi confronti. Ciò che ha influenzato la creatività del Premio Nobel per la letteratura sono stati gli abitanti e il paesaggio della Valsangone. A Coazze Pirandello si fermò, infatti, due mesi e vi scrisse “Il taccuino di Coazze”, la commedia “Ciascuno a suo modo”, due novelle, la prima intitolata “Gioventù”, la seconda “La messa di quest’anno”, e il romanzo “Giustino Roncella nato Boggiolo”.

Il Festival, oltre al programma artistico, ospita il premio Giovanni Graglia, nato nel 2005 e presieduto dalla scrittrice Sabrina Gonzatto.

“Ogni edizione racchiude un’avventura – dichiara il direttore artistico Giulio Graglia – rappresentata dalla creazione del cartellone, dai panel degli eventi e le nuove collaborazioni, che costituiscono una sfida che si fa sempre più esigente di anno in anno. Il Festival, come noto, abbraccia anche i protagonisti letterari e artistici del ‘900. Il 2024 vede alcuni anniversari che andremo a ricordare dal momento che riteniamo questo un dovere prioritario; sul valore della memoria prendiamo spunto da Oscar Wilde, che affermò che la memoria “è il diario che ciascuno di noi porta con sé”. È inevitabile che gli eventi epocali influenzino la nostra esistenza, e non soltanto perché possiamo averli vissuti, ma perché ci sono stati tramandati, e a noi spetta il compito di tramandarli ai posteri”.

Sono venti gli appuntamenti inseriti nel programma 2024 del Festival Pirandello, comprendente anche diversi autori del Novecento.

“L’apertura verso la cultura del XX secolo – aggiunge Graglia – ci permette di ricordare coloro che hanno preceduto, affiancato e seguito il drammaturgo siciliano. Il nostro pubblico sa che amiamo le contaminazioni, gli incroci con la musica, il cinema, la televisione e l’attualità. Amiamo incentivare i giovani talenti e valorizzare i profili più affermati”.

L’edizione 2024 ricorda quattro anniversari: i 100 anni della radio, che vedono due appuntamenti intitolati “Radio Days”, di lunedì 10 giugno, alle ore 18, presso Rai Teche di Torino, organizzato da Linguadoc e Accademia Mario Brusa, e “100 anni di radio – il teatro in radio”, in programma al teatro Gobetti giovedì 13 giugno alle 19.30, promosso da Linguadoc e Centro Studi del Teatro Stabile di Torino. Il secondo anniversario ricordato riguarderà i settant’anni della televisione, con l’appuntamento “Donne e Tv”, promosso dall’Evergreen Fest a Torino, in collaborazione con Linguadoc e Tedacà. Verrà ricordato il centenario della morte dello scrittore praghese Franz Kafka, con l’appuntamento “Pirandello e Kafka” presso il Circolo dei Lettori di Torinomartedì 25 giugno alle ore 18, promosso da Linguadoc in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Il centenario della nascita di Franco Basaglia sarà ricordato martedì 24 settembre, alle ore 20.30, in una location di recente restauro come il Castello di Lucento, a Torino, con l’incontro intitolato “180-la rivoluzione di Franco Basaglia”, curato da Sabrina Gonzatto.

Tra gli spettacoli in prosa si segnalano venerdì 21 giugno, alle 20.30, la pièce “Non si sa come” di Luigi Pirandello, con i giovani talenti dell’Accademia Mario Brusa, presso il Punto 13 di via Farinelli 36/9, a Torino. L’Accademia dei Folli ha prodotto lo spettacolo “Canzoni delle osterie di fuori porta”, in programma venerdì 28 giugno alle 20.45, al Palafeste di Coazze. Nella stessa location avrà luogo la rappresentazione di “Hotel Borges”, con la Piccola Compagnia della Magnolia, venerdì 5 luglio alle 20.45. Il venerdì successivo, alla medesima ora, al Palafeste di Coazze, la Compagnia Tedacà metterà in scena “Frida – un nastro intorno alla bomba”. Venerdì 19 luglio, alle 20.45, promosso da Linguadoc, andrà in scena “Storie di Barriera”. In una location affascinante come Villa Tosco Prever (Prever fu sindaco di Coazze durante il soggiorno di Pirandello), l’Orchestra Classica di Alessandria proporrà “Uno, Nessuno e Centomila”, musiche e testi ispirati all’opera dello scrittore e al cinema, con replicamercoledì 25 settembre alle 20.45 al teatro Romualdo Marenco di Novi Ligure (AL).

Martedì 18 giugno alle ore 18, a Torino, presso il Circolo dei Lettori, andrà in scena lo spettacolo “1964”, promosso da Linguadoc per ricordare l’anno di nascita, in Inghilterra, della Pop Art. In giugno e luglio gli amanti dei luoghi frequentati a Coazze da Pirandello potranno ripercorrerli nelle “Passeggiate Pirandelliane”, curate da Piero Leonardi, sabato 29 giugno alle ore 16 e domenica 14 luglio sempre alle ore 16. Il Festival Pirandello propone un ricordo di una delle sue colonne portanti, Lorenzo Mondo, attraverso un incontro dal titolo “Le colonne della cultura”, promosso da Linguadoc e Pavese Festival, che si terrà a Santo Stefano Belbo nella chiesa dei SS Giacomo e Cristoforo,mercoledì 4 settembre alle ore 20.45.

Il Festival includerà anche lo sport, considerandolo espressione culturale, con l’evento di venerdì 14 giugno alle ore 18 “Pirandello Vs Soriano”, partita di calcio solidale che si svolgerà al Circolo della Stampa Sporting, in corso G. Agnelli 45, a cura di Linguadoc e in collaborazione con la Nazionale Italiana Cantanti e ASL Città di Torino.

Gli eventi di Coazze sono realizzati in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Corto Circuito Piemonte. Le “passeggiate pirandelliane” in collaborazione con il Comune di Coazze.

Il Premio Giovanni Graglia avrà luogo giovedì 12 settembre, alle ore 18, al Circolo della Stampa Sporting, e sarà curato da Linguadoc, e prevede l’intervento delle istituzioni e sarà presieduto da Sabrina Gonzatto.

 

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino: Colapesce Di Martino e il trio Righeira-Li Calzi -Carlone

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Blah Blah suona il quartetto Matsumoto Zoku.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana si esibisce Carlo Pestelli e Federico Bagnasco. Al PalaExpo di Moncalieri debutta il festival “Ritmika”con il duo Colapesce Di Martino preceduto da Marco Castello.

Alla Tesoriera per “Evergreen Fest” sono di scena Johnson Righeira, Giorgio Li Calzi, Gian Luigi Carlone. Al Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour rap con Murubutu.

Giovedì. Al Blah Blah si esibiscono gli Urban Cairo. Al Circolo della Musica di Rivoli suonano i Liquami. Per “Ritmika” a Moncalieri si esibisce Emma. Allo Spazio 211 per il festival “Creativ Africa”sono di scena Narconauta e Amira Kheir.

Venerdì. Al Blah Blah sono di scena gli Sfregio. Per “Ritmika”si esibisce Ariete con Giove. Al Peocio di Trofarello suona il chitarrista Andre Nieri. Al Combo è di scena James Ferraro. Al Magazzino sul Po si esibisce Epoque con il Dj set di Catu Diosis. Nel cortile dell’Hiroshima suonano i Derozer.

Sabato. Allo stadio Olimpico primo di 2 concerti consecutivi per Ultimo. Al Blah Blah sono di scena gli Underdocks mentre allo Ziggy suonano i Fucktotum. Radio Blackout  organizza a El Paso un concerto con i Baratro e gli Scummadomar.  All’Inalpi Arena è di scena Ne-Yo. Allo Spazio 211 si esibiscono Ibson Daone, Ladies In Action e i Sound Rebels.

Domenica. Termina “Fans Out” con il cantautore Joe Little. Al Bunker si esibisce Pino D’Angiò.

Pier Luigi Fuggetta

I concerti di Professione Orchestra

Fondazione Accademia di Musica
Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
presentano

PROFESSIONE ORCHESTRA

IN CONCERTO

2 CONCERTI PER 7 GIOVANI TALENTI

nell’ambito di Professione Orchestra

il percorso di perfezionamento per futuri professori d’orchestra

di Fondazione Accademia di Musica e Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

Domenica 9 giugno | ore 18

Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino 

L’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

E I BORSISTI DI PROFESSIONE ORCHESTRA

DIRETTI DA NICOLÒ FORON

Domenica 16 giugno | ore 21:00 | Sala Tajo di Pinerolo

I BORSISTI DI PROFESSIONE ORCHESTRA

Il sogno di diventare professore d’orchestra per un giorno, e di suonare al fianco di Maestri come quelli dell’OSN RAI guidati dalla bacchetta di importanti direttori, anche quest’anno si realizza per sette talentuosi musicisti, selezionati tra i più di sessanta iscritti alla settima edizione di Professione Orchestra, il percorso formativo professionalizzante nato dalla partnership tra la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Dopo il training on the job che li ha visti impegnati l’autunno scorso con lezioni di strumento e a sezione con le Prime parti RAI, dopo la tanto apprezzata simulazione di un’audizione, due seminari per il miglioramento della performance artistica e un incontro di approfondimento della vita d’orchestra, grazie alle borse di studio hanno poi proseguito il loro cammino con lezioni di strumento e di musica da camera con le Prime parti, e il tanto atteso affiancamento delle prove d’orchestra delle produzioni Rai.

Il percorso si chiude ora con due esibizioni dal vivo su palchi di prestigio, tassello fondamentale nella formazione di ogni musicista.

Il primo appuntamento è con il concerto di domenica 9 giugno alle ore 18 presso l’Auditorium Rai ‘Arturo Toscanini’ di Torino che vede protagonisti sullo stesso palco l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e sette borsisti di Professione Orchestra: Samuele Cocchi violino (prof. A. Milani); Michela Di Mento flauto (prof. Barletta); Luca Tonolli clarinetto (prof. L. Milani); Matteo Borga trombone (prof. Di Mario); Vincenzo De Stradis trombone (prof. Di Mario); Andrea Iaccino timpani (prof. Zoli e Bartezzaghi); Alessandro Cozza timpani (prof. Zoli e Bartezzati). Sul podio è impegnato Nicolò Foron. In programma la Sinfonia n. 8 in si minore “Incompiuta” di Schuberte la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60 di Beethoven.

(I biglietti, proposti al prezzo unico di 5 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino).

Il secondo appuntamento è per domenica 16 giugno alle ore 21 a Pinerolo. Sono quattro i musicisti a salire sul palco della suggestiva Sala concerti Italo Tajo (ex Chiesa di San Giuseppe, via S. Giuseppe, Pinerolo) a conclusione del training on the job di Professione Orchestra: Samuele Cocchi violino (prof. A. Milani); Anzhe Zuo violoncello (prof. Toso); Michela Di Mento flauto (prof. Barletta); Luca Tonolli clarinetto (prof. L. Milani) accompagnati da Stefano Musso al pianoforte. In programma musiche di Paganini, Massenet, Martin, Bach, Piazzolla, Beethoven, Rota. Il concerto si tiene nell’ambito della seconda parte de I venerdì del Corelli (non solo di venerdì) ed è a ingresso libero.

Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore).

Sofar Sounds: l’evento musicale misterioso a Torino

E’ un venerdì sera qualunque a Torino, una di quelle serata che portano con il sapore di un’ estate che fa fatica ad arrivare ma che mette ugualmente voglia di uscire. Per questo si va in centro, al civico 45/A di Via Maria Vittoria dove ha sede quella che un tempo era una ex officina trasformata ad oggi una vera e propria boutique di architettura che prende il nome “Officina8A”.

Lo studio d’architetti associati è uno spazio bellissimo in cui, tra ampie scrivanie e pianti rampicanti, si ha la sensazione di essere in un luogo in cui la creatività fa da padrona. Ed è questa la perfetta location che Sofar Sounds Torino ha scelto per ospitare il concerto del mese di maggio.

Sofar Sounds un format internazionale- nato a Londra nel 2009 ed oggi attivo in più di 400 città in tutto il mondo spaziando da Parigi a New York Cityla cui intenzione è quella di trasformare uno spazio inusuale in una location per concerti intimi e delicati dove la musica faccia da padrona assoluta alla scena. Non solo il luogo, ma anche le modalità di fruizione sono diverse da quello a cui siamo normalmente abituati: gli spettatori possono sedersi direttamente per terra o su cuscini e portarsi qualcosa da bere da casa e, proprio da lì, assistere al concerto che prende vita nella stanza. Questo ambiente crea immediatamente un’atmosfera intima data dalla forte vicinanza- fisica ed emotiva- tra l’artista e il pubblico e da vita ad una vera e propria magia.

L’intenzione del format è quella di plasmare un’ irripetibile atmosfera che è non è realizzabile in altri luoghi e che vuole esprimere dal nome scelto per questo evento ovveroSofarche sta per songs from a room”, canzoni da una stanza, ideata dai creatori da Rafe Offer, Rocky Start e Dave Alexander.

Il centro della scena rimane la musica, che viene appositamente scelta dalla squadra di curator di ciascuna città che selezionano gli artisti per la serata tra band emergenti, ma anche cantanti affermati. In alcuni Sofar internazionali hanno preso parte alle esibizioni anche alcuni cantanti che avrebbero poi calcato i palchi di tutto il mondo.

E anche a Torino, l’ultimo venerdì di maggio, questa magia si è ripetuta al Sofar che si è svolto nello studio di “Officina8A” dove per più di due ore si sono esibiti 3 artisti che hanno avuto la capacità di intrattenere il pubblico con la musica da loro scritta e prodotta. Diversi per stili e tipologia di approccio musicale, l’ultimo Sofar Sounds Torino ha ospitato gli artisti Zoë,
Leandro
e il gruppo The Spell Of Ducks. La diversità di genere musicale dei 3 protagonisti ha permesso al pubblico di spaziare su note e stili molto diversi fra di loro dando la possibilità di sperimentare di diversi sound, che hanno reso l’intrattenimento ancora più interessante. L’organizzazione del Sofar Sounds Torino è curata da un impeccabile squadra di volontari che, grazie ad una perfetta organizzazione, gestiscono tutte le sfumature dell’evento: dal marketing, alla scelta degli artisti, passando per la selezione del locale alla comunicazione via social.

Il team torinese è composto da Bruno Bertelli (curator), Giacomo Bera, Elena Rajteri e Giovanni Zabardi (alla produzione), Asya Benedini (alla Direzione artistica), Carlo Conversano
(
fotografo), Vittorio Elia e Alberto Costa (in qualità di videomaker) e da Angelo Tarditi, Matilde Capello (alla comunicazione).

Per partecipare ai prossimi eventi torinesi è necessario inserire la propria email sul sito ufficiale dell’evento (https://www.sofarsounds.com/) e, se selezionati, si dovrà attendere la conferma. Da lì a pochi giorni prima dell’evento verrà comunicata la location, che rimane misteriosa fino all’ultimo momento. Sofar Sounds si conferma, quindi, come un’iniziativa internazionale unica nel suo genere che finalmente anima la notte anche della nostra città.

Valeria Rombolà

“La memoria del futuro”, ovvero musical prosa e danza tra giovani talenti

Presentata la stagione di Alfieri e Gioiello

È con un certo – e giusto – orgoglio che Luciano Cannito, direttore artistico dei teatri Alfieri e Gioiello, durante la conferenza stampa di presentazione della stagione, tira fuori dal suo cappello magico una roboante cifra come fosse un numero magico: “Siamo passati da 95 mila a 211.588 spettatori, con molti spettacoli sold out e con un incremento del 116%”. Forse un successo persino insperato dai responsabili della nuova gestione – gli siede accanto Frabrizio Di Fiore, Ceo e general manager del FDF Entertainment, che in più interventi non può che riconoscere l’ottimo risultato del lavoro svolto in questo primo anno e la scelta che Cannito ha fatto per quanto riguarda gli spettacoli degli spettacoli che circoleranno -, un approccio ormai decisamente varato con il pubblico torinese, un gran bel salto.

La memoria del futuro” è il titolo della stagione 2024/25. “Questa espressione – precisa Cannito – evoca un ponte tra passato e futuro, suggerendo che le esperienze, le storie e le emozioni che il teatro ci offre non sono solo un richiamo alla memoria collettiva e individuale, ma anche una guida per immaginare e costruire il nostro domani.” Da un lato il patrimonio culturale mai dimenticato, fatto di tradizioni e di narrazioni antiche, dall’altro il desiderio di innovare guardando alle nuove possibilità che ci attendono. Quindi 78 titolo disseminati lungo l’intera stagione, dalla prosa al musical, dalla danza alla commedia brillante, titoli di alto livello, che hanno tra le loro aspirazioni quella più incisiva di aprire la strada e dare spazio ai volti e ai nomi nuovi dello spettacolo, a quei ragazzi che non improvvisando nulla ma esclusivamente con l’impegno stanno costruendo un loro preciso quanto affermativo percorso. Tutte le prime, maggiori aspettative sono per Pierpaolo Pretelli, la trentina superata, faccia pulita e quel tanto di gossip che non guasta, pronto a salire sul ring impugnando i guantoni (stanno esposti in questi giorni nella mostra alla Mole) di “Rocky” (Balboa) – dal 18 al 27 ottobre all’Alfieri, canzoni e musiche per un premio Oscar di enorme successo, l’amore per Adriana, fragile commessa di un piccolo negozio di animali (non è ancora tempo di svelare il nome dell’interprete: ma “tanta robbba”, assicura Pretelli) e la sfida contro Apollo Creed, la passione e la disciplina dell’allenamento, na nascita di una vera personalità e la costruzione di una propria forza interiore. Traduzione adattamento regia di Luciano Cannito.

Anche nella stagione prossima FDF Entertainment manterrà la promessa fatta lo scorso anno, ospitando a Torino tutte le prime nazionali che portano il marchio Di Fiore. E musical sia, da “La sposa cadavere” di Gregory Eve, con Beatrice Baldaccini, Luca Avagliano e Claudia Campolongo, per la serata di Halloween, storia già portata con successo sullo schermo nel 2005 da Tim Burton, a “Broadway Celebration”, un concerto che farà rivivere le più belle canzoni dei musical, da “Peter Pan” con le musiche di Edoardo Bennato alle riprese, richiestissime, a Fame – Saranno famosi”, da “Mare fuori” con tutti i protagonisti della serie televisiva a “Cabaret”, “con 108 repliche è divenuto lo spettacolo più rappresentato in Italia, mai come in questo periodo maledettamente attuale”, coregia e interpretazione di Arturo Brachetti, che riproporrà anche in finale di stagione il suo “Solo”, all’immancabile “Grease”, “un altro titolo che il pubblico continua a richiedere”. E musical di successo, per un Alfieri che si rivela sempre più come tempio del genere, saranno anche “Sapore di mare”, tra gli interpreti Paolo Ruffini, regia di Maurizio Colombi, coautore con Enrico Vanzina e Fausto Brizzi, cult cinematografico che ci riporterà indietro ancora una volta agli anni Sessanta; “Van Gogh” scritto e diretto da Andrea Ortis, “My Fair Lady” di Lerner e Loewe dal “Pigmalione” di Shaw, interprete Serena Autieri con Ivan Castiglione nel ruolo del professor Higgins, il fiore all’occhiello di “Cantando sotto la pioggia” per chi ama il cinema e le canzoni indimenticabili, regia e coreografia di Luciano Cannito, unica piazza Torino, “pronti a distribuirlo tra un paio d’anni in tutti i maggiori teatri d’Italia”. Forse la ciliegina sulla torta è il musical che in Francia ha fatto 400 mila spettatori e che ha spopolato e ancora spopolerà in occasione dell’Anno Santo nell’Auditorium della Conciliazione a Roma (2200 posti): “Bernadette de Lourdes”, regia di Serge Denoncourt, direttore musicale Céline Dion.

Grossa curiosità per “Rocco” (4 novembre, quante/quanti si segneranno la data!), quando Rocco Siffredi in novanta minuti racconta di sé e dei successi e delle emozioni, anche le delusioni e le situazioni difficili, tra divertimento e (forse) poesia: “con una sorpresa finale, che non è assolutamente quella che state pensando”, ci tiene a precisare Cannito. La grande danza con “Schiaccianoci” e “Il lago dei cigni”, ancora la prosa con “Il fu Mattia Pascal” con Geppy Gleijeses diretto da Marco Tullio Giordana, Violante Placido e Ninni Brischetta a proporre “1984”, tratto da Orwell, “La strana coppia”, ancora un Simon sui palcoscenici torinesi, Gianluca Guidi regista e interprete con Giampiero Ingrassia, Salemme con il suo nuovo testo, Ale&Franz, Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta in “Ti sposo ma non troppo”, il ritorno a Torino di “Perfetti sconosciuti”, successo al cinema, scritto e diretto da Paolo Genovese.

Curiosità e grandi nomi al Gioiello, “Amy Winehouse” interpretata da Melania Giglio, Stefano Fresi in “Dioggene”, Miriam Mesturino e Sergio Muniz alle prese con “Lapponia” ovvero i confini del circolo polare artico devastati dalla fatidica domanda se Babbo Natale esista oppure no, Rocco Papaleo a festeggiare i suoi primi quarantanni (di carriera) e Gianluca Ramazzotti a indagare nelle vesti del tenente Colombo, la Compagnia di Torino Spettacoli, con Elio Tedesco e Andrea Beltramo, a proporre “Verso l’ora zero” di Agatha Christie e Euridice Axen a far rivivere con “Settimo senso” Moana Pozzi, Simone Cristicchi in “Franciscus” tra riflessioni e canzoni “che toccano il cuore” e lo “Zoo di vetro” con il grande Pier Luigi Pizzi regista e Mariangela D’Abbraccio interprete, Dacia Maraini autrice di “Dialogo di una prostituta con un suo cliente” e Luca Ward a spiegarci “Il talento di essere tutti e nessuno”, Teo Mammuccari e Veronica Pivetti e Luca Bizzarci a interpretare con Francesco Montanari “Il medico dei maiali”, vicenda scritta da un interessante Davide Sacco, vicenda (fin troppo contemporanea) che ruota attorno alla morte del re d’Inghilterra. Dopo il grande successo riscosso poche settimane fa, Margherita Fumero e Cristian Messina riproporranno con Mauro Villata, Mario Bois e Anna Cuculo “Sherlock Holmes, Lady Margaret e il sigillo reale”, mentre per gli appassionati della soap opera, con “Un letto per due” di Tato Russo, arriverà a inizio novembre Riccardo Polizzy Carbonelli, ovvero il cattivissimo sciupafemmine Renato Ferri di “Un posto al sole”.

Elio Rabbione

Nelle immagini, alcuni degli artisti che vedremo in stagione sui palcoscenici di Alfieri e Gioiello: Pierpaolo Pretelli, Luca Ward (ph Stefano Marigliani) e Simone Cristicchi (ph Giorgio Amendola), Ale&Franz, Simona Autieri; un momento dello “Schiaccianoci” diretto e coreografato da Luciano Cannito.

Riprendono da giugno gli spettacoli della Casa teatro Ragazzi e Giovani

In Corso Galileo Ferraris 266,  pensati per le famiglie con bambini e ragazzi

 

Da giugno ripartono gli spettacoli della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Corso Galileo Ferraris 266, appuntamenti nei fine settimana estivi pensati principalmente per le famiglie con bambini e ragazzi.

Il cartellone prenderà il via il 9 giugno alle 11 con ‘La battaglia dei cuscini’ della compagnia Il melarancio, uni spettacolo di piazza esplosivo, divertente, di grande coinvolgimento che nasce dal ricordo degli scontri all’ultima piuma che si facevano da bambini prima di andare a dormire. Centinaia di leggerissimi cuscini multicolori compaiono in scena e in una reazione a catena, esplode la battaglia; accompagnati dalle musiche ska, gli spettatori si troveranno coinvolti in una piccola follia collettiva, dove tutti combattono contro tutti.

Dopo il grande successo delle scorse stagioni estive, da domenica 16 giugno alle ore 11 fino a domenica 22 settembre, si susseguiranno le diverse puntate de ‘L’albero dei regali-e storie coraggiose’, lo spettacolo di animazione e gioco di Fondazione TRG di e con Alice De Bacco e Claudio Dughera, in cui i bambini e le bambine diventano protagoniste delle storie raccontate.Quest’anno sul palco si avvicenderanno le storie di figure straordinarie che hanno avuto il coraggio di lottare e impegnarsi, infrangendo qualche regola, per difendere la loro libertà e quella degli altri.

Persone che hanno scelto di cambiare il proprio destino e di aprire nuove strade per le generazioni future. Donne che hanno avuto il  coraggio di spingersi un  po’ più in là e di cambiare la storia con grandi e piccoli gesti. Dopo lo spettacolo sarà offerta una gustosa Merenda per tutti preparata con i prodotti della Centrale del Latte.

Lunedì 24 giugno, alle 16.30, nella ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono di Torino, verrà presentato lo spettacolo ‘Pedala’di Luna e Gnac, pièce teatrale in cui, attraverso la storia d’amore tra Gino Bartali e sua moglie Adriana, viene raccontata da Federica Molteni l’Italia del dopoguerra attraverso il voto alle donne,  la Repubblica, le sue contraddizioni legate a un regime che non vuole finire, l’inizio del boom economico. Per questo appuntamento l’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.

Dopo la pausa di agosto, sabato 7 e domenica 8 settembre alle 16.30 torneranno due repliche di ‘Pigiami’ della Fondazione TRG, un ever green che invita a non perdere mai la voglia di giocare e di sognare. È lo spettacolo culturale di Nino D’Introna, Graziano Melano e Giacomo Ravicchio, con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, dopo più  di quaranta anni e oltre duemila rappresentazioni in giro per il mondo,  riesce ancora a incantare e divertire il pubblico attraverso un linguaggio sempre attuale, di rara freschezza e longevità.

Sabato 14 e domenica 15 settembre alle 16.30 la Fondazione Marionette Grilli presenterà “Gianduja e la Corona del Re”, farsa burattinesca di e con Marco Grilli, monologo a più  voci, giocato sul tono, il timbro, il ritmo imposto agli attori di legno. È  la solita sfida tra bene e male che vede il personaggio di Gianduja ancora una volta impegnato a ribadire il bene e la sua importanza, come quella dell’onestà. Si tratta di uno spettacolo che coinvolge il corpo per le pulsioni e reazioni impulsive che i burattini sanno provocare e per la mente che apprende divertendosi. Tutti coinvolti, tutti attenti, tutti divertiti.

MARA MARTELLOTTA

Informazioni

Fondazione TRG c/o Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Corso Galileo Ferraris 266.

Tel 011/19740280

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

L’arte della gioia – Parte 1 – Drammatico. Regia di Valeria Golino, con Tecla Insolia, Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi e Guido Caprino. Dal Romanzo di Goliarda Sapienza. Nella campagna attorno a Catania, ai primi del Novecento. Modesta, a seguito della morte del padre (che di lei aveva abusato), viene accolta in un convento dove ha modo di approfondire la propria istruzione, sotto la protezione della Badessa. Alla morte di costei, Modesta si trasferisce nella nuova e aristocratica famiglia a cui la sua educatrice l’ha guidata, dove si mette al completo servizio della principessa madre e dove s’insinua in maniera amorosa e di seduzione e di spericolato piacere tra gli altri componenti della famiglia. Durata 90 minuti. (Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo e Groucho, Nazionale sala 3)

Il caso Goldman – Drammatico. Regia di Cédric Kahn, con Arieh Worthalter e Arturo Harari. La storia vera del secondo progetto a cui fu soggetto Pierre Goldman, militante della sinistra estrema francese nel 1975. Accusato di reali multipli, Goldman ammette tutti i capi d’accusa con la veemente eccezione di quelli per omicidio (durante una rapina all’interno di una farmacia erano state uccise due persone), per i quali non soltanto si proclama innocente ma si scaglia polemicamente contro tutto e tutti nell’aula di tribunale, rifiutando qualunque caratterizzazione moralistica della sua difficile vita. Durata 115 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Cattiverie a domicilio – Commedia. Regia di Thea Sharrock, con Olivia Colman, Jessie Buckley e Timothy Spall. 1922. Una cittadina affacciata sulla costa meridionale dell’Inghilterra è teatro di un farsesco e a tratti sinistro scandalo. Basato su una bizzarra storia realmente accaduta, il film segue le vicende di due vicine di casa: Edith, originaria del posto e profondamente conservatrice, e Rose, turbolenta immigrata irlandese. Quando Edith e altri suoi concittadini iniziano a ricevere lettere oscene piene di scabrosità, i sospetti ricadono immediatamente su Rose. Le lettere anonime scatenano una protesta a livello nazionale che scaturisce in un processo. Saranno le donne – guidate dalla poliziotta Gladys – a indagare sul crimine, sospettando che le cose potrebbero non essere come sembrano. Durata 90 minuti. (Eliseo)

C’era una volta in Bhutan – Commedia drammatica. Regia di Pawo Choyning Dorji. Un americano si reca in Bhutan alla ricerca di un prezioso fucile antico e incrocia un giovane monaco che vaga tra le serene montagne, istruito dal suo maestro a rimettere le cose a posto. Durata 107 minuti. (Nazionale sala 1)

Challengers – Drammatico. Regia di Luca Guadagnino, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist. Il film che avrebbe dovuto inaugurare l’ultima Mostra di Venezia. Con la sceneggiatura dell’esordiente Justin Kuritzkes – che sarà pure lo sceneggiatore del prossimo film di Guadagnino, “Queer”, dal romanzo di William Borroughs, interprete Daniel Craig -, è la storia di Tashi, ex tennista prodigio, che ritiratasi dalle gare prende ad allenare il marito Art, il quale si ritroverà a gareggiare in un concorso con l’ex fiamma della moglie, Patrick, nonché suo vecchio e migliore amico. Quando il gioco diventa metafora del potere e della vita, quando attraverso il ritmo delle gare e lo specchio che si viene a creare tra passato e presente, accade la rappresentazione di un rapporto a tre. Durata 132 minuti. (Reposi sala 5, Uci Lingotto)

Confidenza – Drammatico. Regia di Daniele Luchetti, con Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari. Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l’ennesimo litigio, a lei viene un’idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno – gli propone -, raccontami la cosa di cui ti vergogni di più, e io farò altrettanto. Così rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poso dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Così, quando Pietro incontra Nadia, s’innamora all’istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l’ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento, “attento a te!”. Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai più dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. E è lui che continua a cercarla? Durata 136 minuti. (Eliseo)

Il coraggio di Blanche – Drammatico. Regia di Valérie Donzelli, con Virginie Efira e Melvil Poupaud. Blanche Renard vive a un passo dal mare dove attende l’amore, che arriva e ha lo charme di Grégoire Lamoureux, un perfetto sconosciuto che sembra avere tutto quello che cerca. Cresciuta tra una madre affettuosa e una sorella gemella più intraprendente, Blanche sposa Grégoire e la lascia la famiglia per la sua niova casa. Lontana dalla Bretagna e dagli affetti più cari, la sua idea romantica dell’amore si scontra presto con la realtà e un uomo possessivo, che mente e tesse una rete di menzogne e ricatti. Tra cucina e soggiorno, ufficio e camera da letto, la tragedia domestica si consuma. Vessata dal marito, manipolatore nocivo e inquisitore feroce, Blanche precipita in una disperazione profonda. Non resta che decidere se restare o partire, tacere o denunciare. Durata 109 minuti. (Classico)

I dannati – Drammatico. Regia di Roberto Minervini, con René W. Salomon, Cuyler Ballanger e Timothy Carlson. Presentato in concorso nella sezione Un certain regard al 77mo festival di Cannes, il film, ambientato nel 1862, narra l’avventura tragica di un gruppo di volontari nordisti inviati a presidiare i territori dell’Ovest non ancora esplorati. Con continui rimandi storici e politici all’attualità che circonda noi a distanza di centosessant’anni, c’è la guerra e il nemico in agguato, a tratti invisibile, ci sono i ragazzi che ripensano alla casa e alla famiglia, che giocano a carte o esprimono pensieri religiosi, che guardano a una guerra civile che sta distruggendo il loro paese, che montano le tende e la guardia. E poi il tempo dell’attesa: un tempo sospeso, tra Buzzati e Malick. A leggere le cronache dalla Croisette, accoglienza con grande disaccordo, chi glorifica e chi butta nella polvere. Il film è oggi sui nostri schermi, non resta che verificare. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 4)

Eillen – Drammatico. Regia di William Oldroyd, con Thomasin McKenzie e Anne Hathaway. Nella Boston degli anni Sessanta, Eillen lavora in qualità di segretaria in un riformatorio minorile mentre si prende cura del padre alcolista. All’arrivo di Rebecca, la nuova psicologa, le cose sembrano cambiare. La donna esercita un grande fascino su Eillen, tra le due si va approfondendo una grande amicizia: che però viene ad assumere dei contorni strani allorché Rebecca mette Eillen a conoscenza di un suo segreto. Durata 97 minuti. (Massimo)

 


El Paraìso –
Drammatico. Regia di Enrico Maria Artale, con Edoardo Pesce e Margarita Rosa De Francisco. Julio Cesar, pressoché quarantenne, vive con la madre in una casa alla foce del Tevere. Entrambi lavorano con uno spacciatore e amano andare a ballare insieme nei locali che fanno musica latinoamericana. Le tensioni che già si avvertono tra loro esplodono quando dalla Colombia giunge Ines, giovanissima, ingaggiata come corriere della droga. La madre inizia a mostrarsi estremamente gelosa. Durata 106 minuti. (Centrale, Due Giardini sala Nirvana)

Furiosa – A Mad Max Saga – Azione, Fantascienza. Regia di George Miller, con Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth. C’è una bambina con i capelli rossi nel giardino dell’Eden, una terra verde da qualche parte nel deserto australiano dove la gente vive in pace e coglie le mele senza peccato. Ma l’irruzione di barbari mascherati strappa la bambina a sua madre e al suo paradiso per andare incontro a un destino di dominazione, non senza lottare. Perché Little D, così la battezza il sanguinario Dementus, non si arrende e si fa spazio in un mondo di uomini, crescendo in mezzo a loro ma diversa da loro. LO sguardo all’orizzonte e un chiodo fisso nella testa. Il piano è venticare la morte della madre e ritornare a casa. Dementus non sente ragione e le mette di nuovo il bastone tra le ruote. Ceduta per una manciata di benzina e un misero privilegio all’Immortan Joe, sovrano mostruoso della Cittadella, Furiosa farà fruttare l’esilio sviluppando competenza e bellezza, la bellezza dei giusti. Durata 148 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)


Hotspot –
Commedia. Regia di Giulio Manfredonia, con Francesco Arca e Denise Tantucci. la giovane Tina sta attendendo di imbarcarsi per Londra, all’improvviso si rende conto di doversi iscrivere a una audizione al San Carlo di Napoli, ha soltanto 20 minuti di tempo. Un’occasione che si potrà rivelare un’eccellente occasione, lei sogna da sempre il mondo della danza, adesso è sufficiente inviare una mail ma il cellulare di Tina non ha carica. Incrocia Pietro ed è dal suo cellulare che invierà la mail. Dopo un po’ di tempo, nota che il suo cellulare è nuovamente collegato all’hotspot di Pietro: è chiaro che c’è qualche strano segno del destino in quella prima sua richiesta… Durata 105 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il gusto delle cose – Drammatico. Regia di Tran Anh Hung, con Juliette Binoche e Benoît Magimel. 1885. L’impeccabile cuoca Eugénie lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin. Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo. Con il passare del tempo, la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si sono trasformate in una relazione sentimentale. Eugénie è però affezionata alla propria libertà e non ha mai voluto sposare Dodin. Così lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinerà per lei. Durata 136 minuti. (Eliseo, Romano sala 2)

Kinds of Kindness – Drammatico. Regia di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Defoe e Margaret Qualley. Tre episodi, legati tra loro dal cast (con differenti personaggi) e dasituazioni differenti. Nel primo episodio un impiegato viene incaricato dal suo capo di uccidere un uomo: fallisce nel tentativo ed è costretto ad adottare stratagemmi sempre più assurdi per riparare il danno. Nel secondo un poliziotto è convinto che la moglie, scomparsa per mesi e poi ritornata dopo un (preteso) viaggio, sia stata sostituita da un sosia. Nel terzo, due adepti di una setta sono alla ricerca di una donna che ha il potere di restituire la vita ai morti. Presentato in concorso a Cannes, Palmarès come migliore attore protagonista a Jesse Plemons. Durata 165 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Greenwich Village sala 1, Ideal, Lux sala 2, Nazionale sala 2 anche V.O., The Space TorinoUci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Marcello mio – Commedia. Regia di Christophe Honoré, con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini, Nicole Garcia, Benjamin Biolay e Melvil Poupaud. La sceneggiatura è incentrata sulla figlia del grande Marcello, circondata dalla madre e dagli uomini e dagli amici della sua vita, una vita dove la figura di un padre ha avuto e continua ad avere un peso predominante. Chiara se ne vuole impossessare, non soltanto attraverso il camuffamento degli abiti, non soltanto attraverso i ricordi cinematografici ma anche attraverso il nuovo nome che adotta (“chiamami Marcello”), i gesti, il modo di comportarsi, il trucco del viso che a poco a poco diviene pressoché eguale a quello del grande attore scomparso. Tutti intorno a lei pensano che si tratti di uno scherzo temporaneo, ma Chiara è decisa a non rinunciare alla sua nuova identità. Presentato in concorso a Cannes. Versione originale. Durata 120 minuti. (Eliseo,Nazionale sala 4)

Roma Blues – Commedia. Regia di Gianluca Manzetti, con Francesco Gheghi, Mino Caprio e Fabrizio Ciavoni. In una Roma torrida inondata da rifiuti e monopattini elettrici, Al è un sognatore seriale che sa di essere destinato a qualcosa di importante. Quando assiste impotente allo sgretolamento del suo più grande sogno, sfondare con la sua band, il destino gli indica una seconda strada. Con la conoscenza dei noir dalla sua, Al si convince di poter risolvere il caso da solo. Una dating app gli fa incontrare Betty, una giovane filippina che ama l’avventura. Entrambi in cerca di un posto nel mondo, si addentrano in un mistero che presto si rivelerà oltre la loro portata. Durata 90 minuti. (Romano sala 3)

The Fall Guy – Commedia. Regia di David Leitch, con Ryan Gosling. Emily Blunt e Aaron Taylor-Johnson. Leitch è un ex stunt e ci parla di un mondo che ha conosciuto benissimo. Ispirato alla seie TV degli anni Ottanta “Professione pericolo”, “The fall guy” narra le avventure dello stunt Colt Seavers costretto a ritirarsi dal mondo del cinema per un grave infortunio capitatogli nel girare una scena. Lascia il cinema e la ragazza di cui è innamorato, Jody, un’assistente alla regia. Ma dopo alcuni mesi viene contattato dall’agente dell’attore Tom Ryder, di cui lui è sempre stato la controfigura, che lo rivuole con sé come Jody, passata alla regia con la sua opera prima “Metalstorm” avrebbe ancora il desiderio di averlo al suo fianco. Nulla di vero: la ex innamorata non ne sa nulla e il divo del nuovo film, incappato in un gruppo di delinquenti, è letteralmente sparito. Spetterà a Colt correre a salvarlo tra mille insidie, con la capacità di Gosling di non prendersi troppo sul serio, anzi spremendo risate a favore di un pubblico che lo vedrà di nuovo in pace con la sua ragazza Jody. Durata 126 minuti. (Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

The Penitent – Drammatico. Regia di Luca Barbareschi (con sceneggiatura di David Mamet), con Luca Barbareschi e Catherine McCormack. Uno psichiatra veda deragliare la propria carriera e la sua vita privata dopo essersi rifiutato di testimoniare a favore di un ex paziente violento e instabile che ha causato la morte di diverse persone. L’appartenenza alla comunità LGBT del giovane paziente, il credo ebreo del dottore, la fame di notizie della stampa e il giudsizio severo della legge, aggravati da un errore di stampa dell’editor di un giornale, sembrano essere gli elementi che fanno scatenare una reazione a catena esplosiva. Durata 120 minuti. (Romano sala 1 anche V.O.)

Vangelo secondo Maria – Drammatico. Regia di Paolo Zucca, con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann. Tratto dal romanzo di Barbara Alberti. Sogna l’Egitto Maria e la grande biblioteca d’Alessandria, sogna di andarsene lontano verso freschi giardini dove i frutti si possono mangiare ma il mondo intero la vuole maritare, scambiandola con pecore e miseria. Selvaggia e ribelle, Maria rifiuta un ricco pretendente e poi è promessa a Giuseppe, un “vecchio gigante” che la rispetta e di cui diventa l’allieva prediletta, perché questa giovane donna vuole conoscere la lingua greca e la meridiana. Almeno fino a quando un angelo appare, batte le ali e l’annuncia madre del figlio di Dio. Durata 105 minuti. (Romano sala 3)

Prosegue “Montaud Festival – Una collina di eventi”

FESTIVAL MUSICALE, CON BIRRA ARTIGIANALE E STREET FOOD

CONCERTI DALLE ORE 21

A GIUGNO: STEFANO CASETTA, SPELL OF DUCKS, MARIO POLETTI TRIO, ELEVEN BAND E FLAVIO BOLTRO CON FABIO GIACHINO

Prosegue “Montaud Festival – Una collina di eventi”: una rassegna musicale che nasce dalla collaborazione tra due realtà punto di riferimento nel chierese per gli eventi, il buon cibo e il buon bere: La Nave dei Folli, e il birrificio Grado Plato. Durante l’evento sarà possibile infatti apprezzare lo street food del rinomato food-truck “Rustycone” e degustare le numerose (e pluripremiate) birre del birrificio. Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito. 

Proprio nella sede dello storico birrificio piemontese Grado Plato, a Montaldo Torinese (Via Bardassano,8), si avvicenderanno sul palco gruppi di diversi generi musicali: dal rock, al jazz, passando per il blues, l’indie, il jazz e la musica cantautoriale. I concerti iniziano alle ore 21. 

Venerdì 7 giugno ci sarà la “Notte dei cantautori”, uno straordinario progetto musicale che mette sul palco alcuni successi dei cantautori italiani, seguito, sabato 8 giugno dai Liltone Brothers e i Valentine base. Il duo acustico Liltone Brothers, composto da Stefano Fenoglio (voce/chitarra) e Lorenzo Finelli (voce/chitarra solista), propone musica internazionale e italiana, per condurre gli ascoltatori attraverso un’autentica unplugged experience. I Valentine Base (recupero del concerto per pioggia) si esibiranno in una carrellata di cover dei classici del rock. 

Domenica 9 giugno sul palco i Son Machito. Il loro viaggio parte dalle radici: danzón, son mambo, cha cha cha e naturalmente salsa, ricordando gli artisti che rappresentano oppure hanno rappresentato la musica latino americana nel mondo. 

Giovedì 13 si esibiscono gli Ultimo Trenoche propongono cover dei classici del rock, mentre venerdì 14 giugnoStefano Casetta seguito dai Spell of Ducks.

Stefano Casetta è un cantautore e musicista classe ’01 della provincia di Torino. Si avvicina alla musica, e in particolare alla chitarra e al canto, da autodidatta, per proseguire poi la sua ricerca e i suoi studi presso l’Accademia Lizard di Torino. Ad oggi si è esibito ovunque sul territorio torinese (aprendo, tra le altre cose, il concerto de IlTre e dei Santi Francesi sul palco di Ritmika) preparando se stesso e il suo pubblico all’uscita del primo inedito. Tra pop, folk, rap, R&B e fingerstyle music, Stefano si muove come l’underdog della città, in una continua gavetta e puntando sempre più in alto.I l suo stile subito riconoscibile è frutto della sua indissolubile simbiosi con la chitarra e della mano esperta dei suoi produttori: Tony de Gruttola e Daniel Bestonzo.

Il live degli Spell of Ducks fa parte del tour di presentazione del loro nuovo album “L’autostrada dei fiori” uscito ad aprile 2024. Band indie-folk di Torino oggi composta da 6 elementi: voce, chitarra, banjo/tastiere, basso, batteria, violino.

Nel 2017 diventano “Artisti Del Mese” di MTV Italia e partecipano ad Italia’s Got Talent con l’approvazione di tutti i giudici. L’anno successivo salgono sul palco di Zelig a Milano e del Teatro Ariston a Sanremo, in occasione delle finali di Openstage e di Fiat Music.

Il 2020 è l’anno di “Ci vediamo a casa”, il loro nuovo disco in italiano e nel frattempo “Sailor Man” diventa la colonna sonora di un cortometraggio che li porta alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Inoltre, altre 5 canzoni del loro repertorio entrano nella soundtrack di “Per tutta la vita”, film di Paolo Costella, uscito al cinema in tutta Italia.

Nel 2022: esce la trilogia “Facciamonotte” e a fine 2023 cominciano le registrazioni del nuovo disco “L’autostrada dei fiori”, in uscita ad Aprile 2024.


Giovedì 27venerdì 28 sabato 29 giugno è il momento del “Montaud Jazz Festival”: Nella prima serata si esibirà il Mario Poletti Trio, mentre il 28 tocca all’Orchestra Eleven’s Band. Chiude, sabato 29, Flavio Boltro con Fabio Giachino.

Mario Poletti Trio. Progetto del mandolinista Mario Poletti che, elaborando le esperienze maturate con alcune delle migliori formazioni della scena folk rock italiana, Lou Dalfin, Teres Aoutes String band, e contaminandole con i linguaggi della musica afroamericana, blues, funky, jazz, latin, propone un repertorio di brani originali e non che, con il contributo dello strumento nostrano per eccellenza, il mandolino, sono caratterizzati dalla ricerca di un suono popolare e italiano dove confluiscono passato e presente e tradizione e modernità. 

Formazione

Mario Poletti – mandolino

Marco Piovano – basso elettrico 

Daniele Bianciotto – batteria

Eleven’s Band. Un gruppo di amici, insegnanti e allievi di musica che grazie agli ambienti della Filarmonica Chierese, con esperienze musicali eterogenee hanno deciso di dar vita ad un nuovo progetto musicale. Una big band composta da 11 elementi che spazierà dallo swing al pop ed altri svariati generi, con un sound che “strizza l’occhio” alle migliori Big Band Americane.

Flavio Boltro con Fabio Giachino. Un incontro straordinario caratterizzato da una carica espressiva dialtissimo livello alternata a momenti di profonda intensità artistica in un repertorio che si muove liberamente tra composizioni originali e standard jazz.

Flavio Boltro tromba di riferimento del jazz italiano insieme a Fabio Giachino, tra i più virtuosi giovani pianisti italiani, danno vita a “Things to say”, il nuovo lavoro discografico prodotto da Cam Jazz che uscirà nel 2021.

I due artisti hanno condiviso insieme numerose esperienze musicali giungendo ad una intimità artistica che trova la sua massima espressività in questo lavoro in cui le cose da dire sono molte, ma sono soprattutto intense ed uniche.

Oltre alle illustri collaborazioni internazionali tra cui spiccano i nomi di Michel Petrucciani, Freddie Hubbard, Marcus Miller, Cedar Walton, Danilo Rea, Gino Paoli e molti altri, Flavio Boltro è stato citato da Winton Marsalis sul “Down Beat” tra i dieci trombettisti migliori al mondo.

Fabio Giachino è tra le figure più interessanti della nuova generazione di pianisti, si è aggiudicato numerosi premi internazionali (tra cui Premio M.Urbani 211, C.Bettinardi 2011) e ha collaborato con artisti del calibro di Randy Brecker, Dave Liebman, Gavino Murgia, Javier Girotto.

Informazioni al numero: 333 621 08 14

Resume programma di giugno:

giugno – Notte dei cantautori (Miotello e co)
giugno – Liltone Brothers + Valentine base
giugno – Son Machito
13 giugno – Ultimo treno
14 giugno – Stefano Casetta (opening gratis) + Spell of Ducks


27-28-29 Jazz Festival:

27 giugno – Mario Poletti Trio
28 giugno – Orchestra Eleven’s Band 
29 giugno – Flavio Boltro e Fabio Giachino 

BIOGRAFIE

La Notte dei Cantautori è uno straordinario progetto musicale che mette sul palco alcuni successi dei cantautori italiani, le canzoni che tutti amiamo e conosciamo a memoria. Brani che ci hanno fatto innamorare, gioire, piangere, commuovere, che ci hanno unito ai nostri amici attorno ad una tavola o ad un falò in spiaggia.

La musica d’autore italiana moderna, che nasce con Domenico Modugno, e che trova nei cambiamenti sociali degli anni 70 il suo trampolino di lancio per arrivare fino ad oggi, ha introdotto temi e testi di indubbio valore simbolico, emotivo e letterario. Una rivoluzione che è passata dall’arte, dalla musica e dalle parole di autori che avevano l’esigenza di raccontare le loro storie, regalando all’Italia un patrimonio collettivo importantissimo.

Costruire uno spettacolo su questo tesoro è stato il vero scoglio della band, proprio perché il dilemma è “chi non mettere in scaletta, che brani non suonare”; la scelta quindi, assolutamente soggettiva, è stata quella di cercare di fare una “fotografia sonora” del nostro Paese. Un repertorio suonato con passione ed energia, con brani arrangiati in maniera originale senza tuttavia stravolgere le intenzioni degli autori. Uno spettacolo condito da racconti a aneddoti per imparare a conoscere meglio le personalità degli artisti, di alcune loro caratteristiche e peculiarità.

La grandissima esperienza dei componenti della band garantisce uno spettacolo di qualità, in grado di coinvolgere il pubblico fino a farlo diventare il vero protagonista della serata, con i suoi cori, le parole e le emozioni che si riversano sul palco.

La band è composta da: Marco D’Angeli (voce), Francesco Lannocca (tastiere e cori), Maurizio Miotello (chitarre e cori) Antonio Filigno (basso), Angelo Cannarozzo (batteria).

Son Machito

Il nostro viaggio parte dalle radici : danzón, son mambo, cha cha cha e naturalmente salsa, ricordando gli artisti che rappresentano oppure hanno rappresentato la musica latino americana nel mondo.

Un vero e proprio fenomeno culturale del Caribe, il cui popolo dal temperamento fiero e tenace è sempre pronto a contrapporre ad ogni avversità la musica, la danza e l’allegria.

Marzia Savoiardo – voce solista

Max Brizio – voce, synth e piano

Totò Giunta – voce e basso

Mario Bracco – congas

Maurizio Plancher – timbales

Spell of Ducks 

Band indie-folk di Torino oggi composta da 6 elementi: voce, chitarra, banjo/tastiere, basso, batteria, violino.

Nel 2017 diventano “Artisti Del Mese” di MTV Italia e partecipano ad Italia’s Got Talent con l’approvazione di tutti i giudici. L’anno successivo salgono sul palco di Zelig a Milano e del Teatro Ariston a Sanremo, in occasione delle finali di Openstage e di Fiat Music.

Il 2020 è l’anno di “Ci vediamo a casa”, il loro nuovo disco in italiano e nel frattempo “Sailor Man” diventa la colonna sonora di un cortometraggio che li porta alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Inoltre, altre 5 canzoni del loro repertorio entrano nella soundtrack di “Per tutta la vita”, film di Paolo Costella, uscito al cinema in tutta Italia.

Nel 2022: esce la trilogia “Facciamonotte” e a fine 2023 cominciano le registrazioni del nuovo disco “L’autostrada dei fiori”, in uscita ad Aprile 2024.

Flavio Boltro con Fabio Giachino. Un incontro straordinario caratterizzato da una carica espressiva di altissimo livello alternata a momenti di profonda intensità artistica in un repertorio che si muove liberamente tra composizioni originali e standard jazz.

Flavio Boltro tromba di riferimento del jazz italiano insieme a Fabio Giachino, tra i più virtuosi giovani pianisti italiani, danno vita a “Things to say”, il nuovo lavoro discografico prodotto da Cam Jazz che uscirà nel 2021.

I due artisti hanno condiviso insieme numerose esperienze musicali giungendo ad una intimità artistica che trova la sua massima espressività in questo lavoro in cui le cose da dire sono molte, ma sono soprattutto intense ed uniche.

Oltre alle illustri collaborazioni internazionali tra cui spiccano i nomi di Michel Petrucciani, Freddie Hubbard, Marcus Miller, Cedar Walton, Danilo Rea, Gino Paoli e molti altri, Flavio Boltro è stato citato da Winton Marsalis sul “Down Beat” tra i dieci trombettisti migliori al mondo.

Fabio Giachino è tra le figure più interessanti della nuova generazione di pianisti, si è aggiudicato numerosi premi internazionali (tra cui Premio M.Urbani 211, C.Bettinardi 2011) e ha collaborato con artisti del calibro di Randy Brecker, Dave Liebman, Gavino Murgia, Javier Girotto.

Eleven’s Band. Un gruppo di amici, insegnanti e allievi di musica che grazie agli ambienti della Filarmonica Chierese, con esperienze musicali eterogenee hanno deciso di dar vita ad un nuovo progetto musicale. Una big band composta da 11 elementi che spazierà dallo swing al pop ed altri svariati generi, con un sound che “strizza l’occhio” alle migliori Big Band Americane

Come si sta in tre sotto il letto? Scopritelo domenica 9 giugno a Rivoli

Domenica 9 giugno, la compagnia e casa di produzione Di Tutto un Po Artists porta in scena il testo di Stefania De Ruvo al Teatro Borgonuovo di Rivoli in Via Roma 149C.

 

Cosa succederebbe se il tradimento avvenisse alla luce del sole? Se invece di nascondersi si vivesse apertamente una storia d’amore con moglie e amante, o fidanzata uno e fidanzata due? Non sto parlando di peccaminosi ménage à trois o di famiglie poliamorose dove tutti si amano e sono felici. Parlo di accettare che il nostro partner abbia un altro, o un’altra, senza nasconderlo.  Se il tradimento è sport assai praticato, che almeno sia noto a tutte le parti, cosicché queste possano accettarlo o applicare il teorema di Raffaella Carrà: se non ti sta bene, trova un altro più bello.

Ad indagare la tematica è Stefania De Ruvo, autrice teatrale le cui opere sono state portate in scena in teatri italiani e spagnoli, con la commedia brillante In Tre Sotto il Letto. A dar vita ai tre personaggi decisamente sopra le righe sono Angela Di Tria, Rosy Fiorillo e Marco Sapino, attori e produttori di quella che è una vera e propria società di produzione di spettacoli che loro hanno chiamato Di Tutto un Po Artists. E attenzione, si scrive Po e non Po’, come il nostro fiume, per sottolineare e omaggiare la terra da cui provengono.

Ho provato a intervistarli e non è stato semplice. Angela, Rosy e Marco sono un vulcano che esplode e ti travolge con l’entusiasmo di chi ama ciò che fa e lo racconta con passione. Uno finisce la frase dell’altra, gli argomenti si intrecciano e spesso devi chiedere loro di rallentare. Provo a dipanare una matassa assai ingarbugliata, ma divertente.

Cominciamo dalle presentazioni. Chi siete e come siete nati artisticamente?

Marco: io sono un farmacista e provengo da una famiglia che lavora in ambito medico. Ma la voglia di fare l’attore non si è mai assopita. Così ho studiato e fatto teatro a livello amatoriale. Poi all’accademia Attori di Torino ho conosciuto Rosy e Angela e ho capito subito che condividevamo la stessa visione e lo stesso percorso.

Mi state dicendo che portate avanti due carriere parallele? Questo spesso non è ben visto dalla società. O sei farmacista o attore.

 

Rosy: e ti dirò di più. Io ho lavorato anche nelle risorse umane. Spesso i curricula con tante esperienze diverse venivano cestinati. Invece di assumere qualcuno che dimostra di essere versatile o intercambiabile, si scarta perché “quello non si sa bene cosa faccia”.

E dire che ci sono molti casi di persone che hanno abbracciato più mestieri. Il grande Enzo Jannacci era un ottimo medico e un musicista meraviglioso.

 

Marco: esatto, e noi, a un certo punto, ci siamo resi conto che avevamo bisogno di portare avanti i nostri progetti artistici. E invece di fondare una compagnia abbiamo dato vita a una vera e propria società di produzione.

Angela: Di tutto un Po Artists si occupa infatti di produrre e anche scrivere progetti teatrali e culturali. Stiamo lavorando a un progetto intitolato Omnia: tre personaggi che rappresentano vita amore e passione all’incontro col quarto, il destino. In omnia c’è l’arte a 360° con canto, chitarra, poesia ma anche tecnologia.

Fermi. Ritorniamo al vostro profilo. Anche tu Rosy provieni dall’Accademia Attori e…?

Rosy: Lavoro per un’azienda di moda e insegno yoga. Ma ho scelto di fare l’attrice per assecondare la mia natura. Sai, son sempre stata quella che passa per essere sopra le righe. Non fraintendermi. In azienda sto bene, ma ho anche bisogno di esprimermi e la recitazione mi fornisce la scusa giusta.

Angela: ed è un’ex atleta. Una pallavolista.

Rosy: si e sono sempre stata molto motivata. Quando mi metto a fare una cosa, mi ci impegno. Certo non ho figli e mi rendo conto di potermelo permettere.

Ho perso il conto dei mestieri e ho quasi paura a chiedere: e tu Angela?

 

Angela: lavoro in un’azienda di materiali edili e artisticamente arrivo dal mondo della danza, a partire da quella classica.

Marco: Angela è un’ottima regista. Sua è infatti la regia di In Tre Sotto il Letto. E pensa che non sapeva nemmeno di volerlo fare.

Angela: sono stati loro a spingermi e si, mi piace dirigere. Quando ci siamo conosciuti io ero molto stressata, tant’è che non mi presero subito in considerazione.

Marco: l’occasione arrivò con uno spettacolo all’imbarco Perosino. L’abbiamo coinvolta e spinta a cantare e recitare.

Rosy: angela canta da molti anni e ha una voce bellissima. Sua la voce che si sentirà in Omnia.

Possiamo dire che questa commedia vede Eva contro Eva litigarsi il bell’Adamo?

 

Rosy: non proprio.

Angela: le due sanno e accettano inizialmente la loro situazione. Le loro giornate sono ben suddivise sino a quando…

 

Ferma! Non voglio sapere troppo. Quindi non parliamo di rivalità. Ma almeno possiamo dire che, personalmente, se vengo tradita, io non voglio saperlo?

 

Rosy: e qui sta il punto o fammi dire l’ipocrisia. Tutti tradiscono e chi tradisce spesso lo scopre, ma fa finta di non sapere. Non credi che si vivrebbe meglio se lo facessimo con più leggerezza? Ecco, la commedia cerca di aprire un tavolo di discussione. Si vuole instillare il dubbio su quella che è spesso l’ipocrisia di cui un rapporto è intriso. Il testo vuole farci ragionare. Come quando una coppia non si separa per i figli, senza considerare che magari i figli starebbero meglio dopo. E se anche un solo spettatore esce e ne discute, noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.

Marco: sai che spesso il nostro pubblico ci scrive per dirci cosa ha provato durante un nostro spettacolo? È successo per La Verità di Freud, sempre della De Ruvo, un lavoro che abbiamo portato anche nelle scuole.

Un’altra produzione…

 

Rosy: e avevamo paura che i trecento o quattrocento ragazzi in auditorium non ci seguissero. E invece no, non è volata una mosca e alla fine ci hanno scritto per raccontarci cosa avevano provato.

Marco: a me scrivono tutt’ora. Abbiamo iniziato quest’avventura pensando di aprire un’associazione culturale. Invece poi abbiamo dato vita a una vera e propria società che si occupa di produrre ma anche di fare workshop. Il riscontro del pubblico è arrivato subito. Abbiamo anche scritto uno spettacolo per il compleanno di una onlus di farmacisti di cui sono volontario.

Anche il volontariato?

 

Marco: si, faccio parte di questa onlus, che in realtà oggi si chiama Odv, organizzazione di volontariato. L’A.p.p.a, questo il nome, comprende farmacisti che vanno in paesi africani o in altre parti del mondo a insegnare le preparazioni. Quest’anno, in occasione del ventennale della fondazione, A.p.p.a ci ha chiesto uno spettacolo da mettere in scena durante la cena a Villa Sassi. Abbiamo prima intervistato i farmacisti e poi scritto un copione trasponendo la loro visione della professione in spettacolo teatrale.

Questa è un’altra bellissima storia che meriterebbe un articolo a parte. Non sapevo di questa organizzazione.

 

Marco: Quando vuoi… Come vedi, la nostra società di produzione ci permette di muoverci a tutto tondo, non vogliamo solo recitare, vogliamo dare spazio a progetti artistici e culturali. Vogliamo maggiore libertà. E a settembre inizieremo anche i corsi di formazione.

 

Piano piano si delineano i ruoli in un terzetto che si completa e si compensa. Se Marco propone, Rosy asseconda e Angela pondera. Marco sembra una creatura a metà tra il pigmalione e il talent scout. Lui riesce a vedere attitudini che il diretto interessato sembra non sapere di avere. Rosy è la partner in crime perfetta per Marco, entusiasta e folle al punto giusto. L’eterea Angela osserva, rallenta i compagni d’avventura ma allo stesso tempo si lascia trascinare.

Dal loro incontro mi porto a casa due cose. Intanto che non tutti sono definibili con una sola etichetta: il medico, l’insegnante, il commesso, l’attore, la ballerina. C’è chi si divide tra più passioni e finisce per portare avanti più mestieri.

E poi che abbiamo bisogno di amare e di essere amati da chi è in grado di condividere quei mestieri e quelle passioni. Credo sia questo a cui dobbiamo ambire. Persone che ci permettono di essere noi stessi o la versione migliore di noi stessi. Che ci sostengono, ci nutrono e ci aiutano a evolvere. Non so se sia possibile vivere una relazione dove si condivide lo stesso partner. Ma so che si può vivere un’amicizia dove due o più anime costruiscono, aiutano e si lasciano aiutare per scoprirsi e piacersi. O meglio, sono quelle le amicizie a cui si può e si deve ambire. Dopotutto, l’amore, non quello erotico, ma quello con la A maiuscola, universale, non si divide, si moltiplica.

 

A proposito, come finisce la commedia teatrale? Non ne ho idea, lo scoprirò domenica 9 alle 21 al Teatro Borgonuovo di Rivoli. I biglietti potete richiederli al n. 339/2827542

Ci vediamo lì, tra il pubblico. Ma non in quel letto che pare un po’ troppo affollato.

In Tre Sotto il Letto

con la compagnia Di Tutto un Po Artists

Domenica 9 Giugno

Teatro Borgonuovo di Rivoli

Via Roma 149/c

Biglietti:

intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 12/over 65)

disponibili contattando il n. 339/2827542

Lori Barozzino