SPETTACOLI- Pagina 25

Al Conservatorio Verdi il concorso per direttori di coro Fosco Corti

Si è conclusa ieri al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino la terza edizione del concorso internazionale per direttori di coro Fosco Corti, vetrina di riferimento per la direzione corale che quest’anno ha laureato la partecipante più giovane del concorso, la ventiquattrenne tedesca Maria Ravvina.

La manifestazione biennale promossa e organizzata da Feniarco, con ACP- Associazione cori piemontesi, Conservatorio G. Verdi e in partenariato con la European Choral Association si è affermata fin dalla prima edizione come un evento di alto livello nel panorama musicale internazionale. Lo dimostra il numero dei partecipanti, quasi raddoppiato rispetto alla precedente edizione: sono state infatti 104 le richieste di partecipazione, provenienti da 39 paesi del mondo. 18 candidati sono stati selezionati per il concorso e in tre intense giornate hanno messo alla prova le proprie capacità in repertori diversi e con la collaborazione di quattro cori laboratorio selezionati tra i migliori gruppi italiani (Coro Giovanile Italiano, coro femminile With Us di Roma, Coro da camera di Torino, coro maschile Polifonico di Ruda) e la prestigiosa collaborazione del S:t Jakobs Chamber Choir di Stoccolma per la finale di domenica.

Le esibizioni dei candidati sono state valutate dalla giuria internazionale formata da alcuni dei nomi più apprezzati della coralità nazionale e internazionale: Helene Stureborg (Svezia), Māris Sirmais (Lettonia), Basilio Astulez (Spagna, Paesi Baschi), Roberta Paraninfo e Piero Monti (Italia).

L’alta qualità espressa ha portato sul podio ben quattro giovani direttori grazie a un ex aequo al terzo posto tra l’ungherese Dávid Farkasházi e lo svizzero Tobias Stückelberger, mentre il direttore lettone Patriks Stepe ha conquistato il secondo posto, il premio del coro per la professionalità dimostrata e il premio del pubblico. La direttrice estone Ingrit Malleus ha ricevuto invece la borsa di studio Noël Minet come talento emergente.

Tutte le esibizioni sono state seguite e analizzate da uno study tour di direttori di coro per i quali il concorso è stato un’occasione di perfezionamento e studio. La soddisfazione per l’ottima sinergia che si è creata anche a livello istituzionale è stata confermata durante la cerimonia di premiazione dalle parole del direttore del conservatorio di Torino Francesco Pennarola e dal presidente Feniarco Ettore Galvani.

Il concorso è stato realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino, e il sostegno del Ministero della Cultura e di Fondazione CRT. Il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ospiterà la prossima edizione del concorso Fosco Corti nel 2026.

“Volti anonimi” apre la stagione teatrale di Ivrea

Sabato 26 ottobre 2024, alle ore 21, e domenica 27 alle ore 15,30, all’Auditorium Mozart di Ivrea ha luogo lo spettacolo inaugurale della diciottesima stagione teatrale organizzata dalla Cittadella della Musica e della Cultura di Ivrea e del Canavese.

Sul palco la compagnia teatrale “Volti anonimi”, già apprezzata in alcune delle precedenti edizioni della rassegna eporediese, con lo spettacolo “VITTORIO LEVANTE IN SERVIZIO AD OGNI ISTANTE”, commedia comicissima in due atti di RoDa, regia di Danila Stievano.

Trama della commedia

La storia ha come protagonista Vittorio Levante, ben­zinaio costretto a lavorare notte e giorno da quando il proprietario della stazione di servizio, abbandonato dalla moglie, è caduto in depressione e non si reca più al lavoro. Nel corso di una giornata si intrecciano le storie di un camionista caro amico di Vittorio e di sua figlia che lo affianca alla guida, le vicissitudini sentimentali di un industriale danaroso, di una avvenente ex attrice, di un frate impacciato, di una timida e devota signorina, un avvocato privo di scrupoli e una moglie arrabbiatis­sima. A fare da sfondo, nel piccolo paese della provincia piemontese, sarà il vento della contestazione giovanile degli anni Settanta, cavalcato in scena dal figlio conte­statore di Vittorio.

La compagnia

Pone le sue radici a Torino a fine degli anni Settanta, esibendosi con il nome di CCS AVIS. L’esperienza teatrale amatoriale condivisa e maturata in oltre dieci anni si consolida nel 1990 dando vita all’associazione “Volti anonimi”. La sensibile e comica tradizione del teatro piemontese, di cui Macario sarà custode perenne, ha profondamente ispirato la compagnia, che dal 1993 ha rappresentato le commedie più belle del repertorio del grande attore. La peculiarità del gruppo è saper mescolare nei dialoghi di scena la lingua piemontese e quella italiana con un preciso obiettivo: avvicinare al teatro dialettale chiunque sia radicato nel tessuto sociale locale e, al contempo, custodire la memoria di un patrimonio storico piemontese, divulgandone i suoni, i costumi e le tradizioni locali anche fuori dall’ambito regionale. Dal 2009 la compagnia è invitata a realizzare gli spettacoli per il Gran Galà di Capodanno al Teatro Monterosa di Torino.

Rock Jazz e dintorni a Torino. Angelina Mango e i The Telescopes

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club si esibisce il Fretstring Duo. Al Blah Blah suonano i The Telescopes.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana è di scena la Distilleria Manouche. Al Jazz Club va’ in scena “ The Chicago  Blues Band”.

Giovedì. Al Blah  Blah suonano i Bineural. Allo Spazio 211 è di scena John Maus. Al teatro Concordia arriva Angelina Mango. Al Folk Club suonano Eric Maria Couturier & Renaud Dèjardin. Alla Divina Commedia si esibiscono i Freight Train. Al Cafè Neruda suona l’Invisible C.T.S. Trio. Al Jazz Club sono di scena i cob Two in Joy.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Celeste. Al Magazzino sul Po suonano : Bulgarelli+ Garage Bagarre+ Komarov Magnificient Backflip. Al Teatro Colosseo canta Michele Zarrillo. Al Folk Club suona il quartetto di Celia Reggiani.

Sabato.  Allo Spazio 211 si esibisce Asher Roth. Al Magazzino sul Po è di scena Drew Mcconner.

Domenica. Al Magazzino sul Po suona Fonzie & la Massa Critica Band.

Pier Luigi Fuggetta

Al  Gobetti “L’origine del mondo, ritratto di un interno”

Debutta al teatro Gobetti martedì 22 ottobre alle 19.30 la pièce teatrale “L’origine del mondo, ritratto di un interno”, scritto e diretto da Lucia Calamaro, che ne ha curato anche le scene, i costumi, il disegno e le luci.

Lo spettacolo indaga la coscienza di una persona in lotta con la depressione, ed è prodotto dal Teatro di Roma, Teatro Nazionale, è interpretato da Concita de Gregorio, Carolina Rosi e Mariangeles Torres.

“L’origine del mondo, ritratto di un interno” rimarrà in scena al teatro Gobetti per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a sabato 26 ottobre prossimo.

Fin dagli esordi la scrittura di Lucia Calamaro ha infranto diversi tabù. A quindici anni dal debutto “L’origine del mondo” si conferma un classico teatrale dei nostri tempi, uno di quei testi intorno al quale si sono addensati un immaginario e un riscontro fortissimi.

“Di fronte al tempo- racconta la regista Lucia Calamaro- alle crisi, alle mutazioni esistenziali. Magari sotto pressione, impotente, spesso isolato. Comunque inadeguato al rapporto, ma lo stesso presente. Decisamente depresso e si vede, uno fa fatica, però vive, trova strategie, si inventa. Si tratta di reagire. O al meglio adattarsi. Come si sta si fronte alle cose, quando peggio del rapporto con Uno, c’è solo il rapporto con gli altri? Lo sappiamo? Lo possiamo sapere? Esiste un Io generico guida? Non so, non mi pare. Da qui non mi azzardo alla teoria. Passiamo allo studio di un caso. Concita vive in un temporaneo autoricovero, lo ha scelto e non esce più. Da qui, dalla tana constata che lei di umano ne conosce veramente solo uno, convivono nello stesso corpo e a volte si distrae anche da lui. Se lo perde non lo capisce. Questa relazione fluttuante e disattenta spesso fa sì che non si ritrovi a essere contemporanea neanche a se stessa. Un convivente, anche lui familiarizzante con l’umano di Concita, la richiama a lei e al tempo, la figlia Alice, che rappresenta il suo Atlante domestico. Tanto che a volte uno si chiede chi ha messo al mondo chi. Nella casa in cui si muove con sua figlia, temporaneamente rinchiuse in cerca di un senso latitante, appaiono figure della soglia, abitanti del dentro-fuori che irrompono e agiscono. Figure queste tutte animate dalla stesa volontà, tirarla fuori. Si avvicendano sulla scena, strappando alla loro intimità duettistica, l’analista di Concita e sua madre Lucia. Gente che sta più fuori che dentro, ma a volte anche troppo dentro troppo fuori.

Ma che ne sanno loro della fatica necessaria a sondare gli intrecci traumatici nascosti nelle geometrie del profondo? Indago la coscienza di una persona in lotta con la depressione. Ne uscirà ma non sarà facile. […] Esploro gli stati d’animo mortificati di una figlia adultizzata, la sua assenza di modelli, la sua tenacia, tratteggio l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, di quelli che si trovano a gestire una persona depressa ma non si sa come. Intanto diversamente, ma certo si vive. In fondo da cosa è composta la vita di un essere umano? Un corpo e il suo andazzo, una mente e i suoi rovelli, le cose e la necessità di gestirle e poi gli altri, tutti gli altri, sotto forma di affetti , rivali, problemi, salvezza, ristoro, legami, vantaggi, limiti”.

Gobetti, via Rossini 8 Torino

Teatro di Roma, Teatro Nazionale

Orario spettacoli martedì giovedì e sabato ore 19.30, mercoledì e venerdì ore 20.45.

Mara Martellotta

Ron Howard apre il 42° Torino Film Festival

l regista due volte Premio Oscar® presenterà il suo nuovo film all’apertura del Torino Film Festival

 

È Ron Howard ad inaugurare il 42° Torino Film Festival con il suo film Eden, che sarà proiettato in anteprima internazionale in occasione della cerimonia di apertura del 22 novembre al Teatro Regio di Torino. Il regista ha vinto due Premio Oscar® ed è autore di pellicole indimenticabili come Apollo 13A Beautiful Mind e Il codice da Vinci.

Eden è un drama thriller che vanta un cast del calibro di Jude LawAna De ArmasVanessa KirbyDaniel Brühl e Syndey Sweeney. Il film è un’esclusiva per l’Italia Italian International Film (Gruppo Lucisano) in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito prossimamente da 01 Distribution.

 

Eden, il film

Il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora Strauch sono due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità, per trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galàpagos.

Tuttavia la loro cercata solitudine dura ben poco.

A loro si uniscono dapprima Margaret e Heinz Wittmer, coloni seri e capaci, e successivamente la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn seguita dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano e un piano per aprire un hotel di lusso sull’isola.

Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a tutto pur di affermare se stessi.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

Langa terra del Tartufo Bianco sul grande schermo

Langa terra del Tartufo Bianco scenario del film drammatico che sarà nelle sale di tutta Italia dal 17 ottobre. Il regista Gabriele Fabbro ha lavorato con un cast d’eccezione con Umberto Orsini Margherita Buy e Ydalie Turk per raccontare la storia di una famigli , il suo ricongiungimento alla ricerca delle proprie radici, confronto generazionale
Un nonno, una nipote, un cane , la terra, la natura.
Un film che fa ripensare sulle potenzialità delle nostre terre e delle nostre radici, della transazione generazionale.
Il film realizzato con il contributo di Film Commission Piemonte e la collaborazione degli enti territoriali langaroli mette in vetrina la Langa di solito apprezzata per i suoi prodotti enogastronomici, mettendo in rilievo paesaggi incantevoli narrando una storia che scopre nervi delicati come la demenza senile, le difficoltà economiche, l ‘incertezza dei giovani, la delinquenza, l’abbandono,la leggenda, la mortificazione, la realtà .
Triste realtà e l’infinita bellezza del territorio piemontese.

GABRIELLA DAGHERO

“Bon Bon Fabrique”. Un viaggio tra musica, cultura e parole su Sestarete, Canale 16

 

Venerdì 18 ottobre alle ore 21 debutterà Bon Bon Fabrique, un nuovo programma dove cultura, pensieri e musica si fondono in una narrazione coinvolgente e ricca di emozioni. La trasmissione sarà condotta da Paola Carmella, accompagnata dai suoi compagni di viaggio: Andrea Terranova, esperto di cinema e comunicazione, e il talentuoso fisarmonicista Luca Zanetti. Alla regia e montaggio, il poliedrico Angelo Ieva.
Ogni puntata offrirà musica dal vivo, ospiti speciali e reading culturali, creando un luogo di riflessione e intrattenimento per tutti gli amanti dell’arte e della cultura.
Nella puntata d’esordio, si parlerà del Tango, recentemente riconosciuto come patrimonio UNESCO, esplorandone la storia, l’anima e la passione che lo hanno reso un fenomeno culturale mondiale.
Non perdetevi questo appuntamento con Bon Bon Fabrique, una serata tra parole, musica e pensieri in compagnia di chi ama raccontare e far vivere la cultura in tutte le sue forme.

Bon Bon Fabrique – Venerdì 18 ottobre, ore 21, solo su Canale 16.

“Rocky”, una storia d’amore e rivincita, ben oltre l’aspetto sportivo

Sul palcoscenico dell’Alfieri, da venerdì 18 ottobre

Fabrizio Di Fiore è orgoglioso di averne acquistato i diritti e di poter portare per la prima volta in Italia, a Torino in prima nazionale – “per mantenere quella promessa fatta un paio d’anni fa di fare della città un punto d’eccellenza del musical e di tenere su di essa i riflettori sempre accesi” – sul palcoscenico dell’Alfieri, quel (primo) “Rocky” che nel 1977 si portò a casa inaspettatamente tre premi Oscar (Sylvester Stallone rientrò nelle cinquine e fu ad u passo dal vedersi assegnati quello per il miglior attore protagonista e quello per la miglior sceneggiatura originale), scommessa vinta di un giovane attore che fino a quel momento non aveva ancora trovato la sua giusta occasione.

Dopo i successi di Broadway e di Berlino, “faremo rivivere una storia che va ben oltre l’aspetto sportivo. È una grande storia d’amore, è la storia di un uomo che diventa campione non soltanto sul ring ma anche nella vita. Con la caparbietà e la determinazione. Un’orchestra dal vivo, la bellezza della colonna sonora di Tom Conti, delle musiche e delle canzoni, un cast d’eccezione fatto di attori, alcuni usciti dalla nostra scuola, selezionati con grande fatica: certamente il musical più complicato da mettere in scena, per i 31 cambi di scena che prevede, per le aspettative che il pubblico ha verso un film che è diventato un cult, per la necessità di intervenire su simulazioni che a ben vedere sono più cinematografiche che teatrali.”

Luciano Cannito, coreografo e regista di questa grande macchina teatrale che prenderà il via venerdì 18 (le repliche torinesi termineranno domenica 27, poi si proseguirà sino ad aprile 2025 per Trieste e Milano, Roma e Bari, Bologna e Napoli, piazze annunciate per ora), ribadisce che “non è stato facile confrontarsi con un titolo così famoso, è stata l’occasione per andare alla scoperta di nuovi talenti, cosa che certi produttori teatrali ancora fanno, a differenza del cinema che vede sempre più la presenza degli stessi nomi.” Il lavoro è stato tanto, durante l’estate (“mentre voi ve ne stavate al mare”, scherza Cannito con la compatta platea di giornalisti torinesi e non soltanto raccolta in una delle salette del teatro dal nuovo ufficio stampa, seduti in comodi banchi ben allineati sembriamo anche noi degli scolari al primo giorno di scuola), non solo la definitiva scelta dei protagonisti per cui c’è voluta l’approvazione dei responsabili americani, ma anche la preparazione delle scenografie dovute a Italo Grassi (pronto da ieri a buttarsi in un’opera lirica in Giappone, lui già applaudito frequentatore del Comunale di Bologna o del Maggio fiorentino) e dei costumi di Veronica Iozzi (“tutti rigorosamente anni Settanta, in un numero indescrivibile, ogni personaggio ne ha almeno sette”), l’adattamento e la traduzione delle canzoni, sempre di Cannito con la collaborazione di Laura Galigani, dovute a Stephen Flaherty e Lynn Ahrens  (chi abbia per anni, in passaggi televisivi o in rassegne macinato quella storia non potrà ancora commuoversi nel riascoltare “”Eye of the Tiger” o “Gonna Fly Now”), la direzione musicale di Ivan Lazzara e Angelo Nigro e gli arrangiamenti di quest’ultimo chiamato pure a dirigere l’orchestra.

 

Flaherty e Ahrens dovrebbero essere presenti in sala venerdì prossimo: e c’è chi spera anche nel mitico Sly (“non è facile raggiungere personaggi di questo calibro, noi l’invito glielo abbiamo fatto, una risposta dovrebbe arrivare nelle prossime ore e noi ci speriamo ancora”). Dopo i miti americani raccolti di recente dal Museo del Cinema, sarebbe un’altra fascinosa presenza in città.

Il giovane pugile di Philadelphia chiamato a combattere contro Apollo Creed avrà il viso piuttosto d’angelo e i tatuaggi (d’obbligo) che compaiono (per ora) dietro l’orecchio e alla base del collo e tutta l’agilità di Pierpaolo Pretelli. Anche lui scolaretto disciplinatissimo che, ricorda Cannito, “se ne è arrivato alle prime prove già con l’intero testo imparato a memoria”, dice di essere felice e orgoglioso di questo spettacolo “che mi vede coinvolto in prima persona, non è facile incarnare un mito, recito canto e ballo e ne sento tutta la responsabilità. Non ci dormo la notte, mi sveglio con le battute che mi girano in testa, è un’esperienza che ti mette i brividi, anche Fiorello mi ha detto che l’emozione che ti dà il teatro non te la dà nessun altro. Lo sto provando nelle tantissime prove. E poi è un ruolo veramente complesso anche a livello fisico.”

La sua Adriana avrà gli occhi ancora stupefatti, dolcemente meravigliati di Giulia Ottonello, arrivata in questo gruppo senza conoscere nessuno e immediatamente ambientata per quell’aria di famiglia che circola sin dal primo giorno. Calata con passione nel personaggio (fu nel film della bravissima Talia Shire, sorella di Francis Ford Coppola, che aveva sempre pensato a lei per il ruolo di Connie Corleone per la saga del “Padrino”), confessa “di avere parecchi punti in comune con Adriana, non ultimo quello di tenermi dentro un’indole introversa e questo mi ha aiutato anche se come attrice ho fatto di tutto per aggiungere al personaggio molto altro.” Come ognuno sa, il punto cruciale di tutta la vicenda sarà il combattimento finale traRocky e Apollo Creed, un altro momento che ha richiesto una preparazione non indifferente, il risultato che vedremo non potrà che essere pieno di emozioni e di perfetto realismo.”

Elio Rabbione

Nelle immagini, i protagonisti Pierpaolo Pretelli e Giulia Ottonello con il regista e coreografo Luciano Cannito; e ancora Pretelli davanti al guantoni indossati da Sylvester Stallone in “Rocky”, ora alla Mole per la mostra “Movie Icons: oggetti dai set di Hollywood”.

“Se i pesci notassero fuori dall’oceano…”

MUSIC TALES LA RUBRICA MUSICALE

Se i pesci notassero fuori dall’oceano

avessero le gambe e iniziassero a camminare

e le scimmie scendessero dagli alberi

crescessero e iniziassero a parlare

e le stelle cadessero dal cielo

e le mie lacrime finissero nell’oceano

e ora sto cercando la ragione e le cui

hai messo il mio mondo in azione”

Johnny Manuel è di Flint, Michigan. Da bambino non riusciva a staccarsi dalla radio e iniziò rapidamente a imitare ogni nota che sentiva uscire dagli altoparlanti. Dopo aver presentat alcune cover ha firmato un contratto discografico all’età di quattordici anni con il soprannome di Lil’ Johnny. Era entusiasta di registrare negli studi e di andare in tournée con artisti famosi. Un paio di anni dopo, però, venne abbandonato dalla stessa casa discografica come spesso accade.

A 17 anni si chiuse in una stanza, depresso. Ha iniziato a lavorare nel settore della vendita al dettaglio e in altri lavori di ordine comune. Ora spera di tornare sotto i riflettori per una seconda possibilità mentre presenta se stesso e la sua musica al mondo attraverso i talent.

In questo brano lo vediamo insieme ad un Guy Sebastian, australiano, classe 1981 Vincitore di Australian Idol nel 2003 che ha conquistato immediatamente un enorme successo ottenendo svariate certificazioni platino con tutti i suoi album e mettendo a segno svariate collaborazioni con artisti internazionali, il che gli ha permesso anche di entrare nella top 20 della Billboard Hot 100.

““Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.””

Meraviglia in pochi minuti, spero piaccia anche a voi

https://www.youtube.com/watch?v=oPfmUhbx20g

 
 
 

 

Chiara De Carlo

Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio!

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

La voce di Karima a Torre Pellice

Sabato 12 ottobre alle 21, il tempio valdese di Torre Pellice ha ospitato la performance di una giovane artista vocale. Parliamo di Karima, artista livornese che è nota al grande pubblico dal 2006, sin dalle prime esperienze televisive (“Bravo Bravissimo”, “Domenica in” e “Amici”). Dopo aver partecipato al Festival di Sanremo nel 2009, ha collaborato con Burt Bacharach e si è esibita più volte in Cina.

Interprete di musical e jazzista, ha lavorato per musicisti quali Riccardo Fioravanti, Dado Moroni e Stefano Bagnoli. A Torre Pellice ha interpretato sia brani del suo repertorio storico sia canzoni di Whitney Houston, negli arrangiamenti di Piero Frassi che l’ha accompagnata al pianoforte.

Julien Coggiola