SPETTACOLI- Pagina 189

Gian Piero Alloisio in Aria di libertà, Teatro-Canzone in live-streaming dal Polo del ‘900

Festa della Liberazione 2021 /  lunedì 19 aprile ore 20 e 30

L’autore e interprete di teatro e canzoni Gian Piero Alloisio racconta con canzoni, monologhi e video la storia del bambino-partigiano Mario Ghiglione. Nel ’44, a soli quindici anni, Mario, già attivo nella Resistenza all’insaputa dei genitori, raggiunge i ribelli del Monte Tobbio. Il suo nome di battaglia, “Aria”, esprime tutto il senso liberatorio della sua scelta. La storia di Aria è l’avventura di un adolescente alle prese con un mondo sconvolto dalla guerra e una patria dominata dall’odio politico e razziale. La sua famiglia non si occupa di politica, non è schierata contro il fascismo, eppure Aria matura lo stesso la sua scelta.

Tra le canzoni, Povera Patria di Franco Battiato, La libertà di Gaber-Luporini, Auschwitz di Francesco Guccini, Dalle belle città dei partigiani Lanfranco e Cini, oltre che Ogni vita è grande dello stesso Alloisio.

Aria di libertà sarà trasmesso in diretta lunedì 19 aprile alle ore 20 e 30dalla Sala del ‘900 del Polo del ‘900 sulle pagine FB Consiglio Regionale del Piemonte e Gian Piero Alloisio – Info e sul canale YouTube Teatro Italiano del Disagio e resterà in rete fino al 29 aprile 2021.

Lo spettacolo è adatto a un pubblico di ogni età e coinvolge particolarmente i ragazzi. Gian Piero Alloisio è disponibile a incontrare gli studenti da remoto (per informazioni scrivere a infoatid@gmail.com).

Aria di libertà è un progetto di ATID – Associazione “Teatro Italiano del Disagio” diretta da Gian Piero Alloisio, realizzato con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e in collaborazione con il Polo del ‘900 che lo ha inserito nella programmazione della Festa della Liberazione 2021.

L’Elisir d’Amore: al Regio Stefano Montanari dirige il capolavoro di Gaetano Donizetti

Lo spettacolo con la regia anni ’50 di Fabio Sparvoli

Il Regio online 2021
Streaming sul sito del Regio, da giovedì 22 aprile 2021 ore 20
Giovedì 22 aprile, alle ore 20, in programma un nuovo appuntamento con l’opera in streaming su www.teatroregio.torino.it: va in scena L’elisir d’amore di Gaetano DonizettiStefano Montanari, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, affronta la più leggera, comica e sentimentale tra le partiture di Donizetti, in uno spettacolo firmato dal regista Fabio Sparvoli. Nel cast: Mariangela Sicilia (Adina), Bogdan Volkov (Nemorino), Marco Filippo Romano (Dulcamara), Giorgio Caoduro (Belcore), Ashley Milanese (Giannetta) e Mario Brancaccio (l’assistente di Dulcamara).

L’elisir d’amore va in scena grazie al patrocinio della Camera di commercio di Torino, che prosegue così il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che la vede al fianco della vita artistica del Teatro.
Uno speciale ringraziamento al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che ha concesso in prestito gratuito, per questa produzione ambientata negli anni ’50, una splendida auto d’epoca appartenente alla sua collezione, una Autobianchi Bianchina 500 Trasformabile del 1959, con capote apribile.
Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano è Stefano Montanari: diplomato in violino e pianoforte, affianca all’attività di direttore d’orchestra quella di solista – già primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna – al violino e al fortepiano. È direttore musicale dell’ensemble barocco I Bollenti Spiriti di Lione e ospite regolare dei più importanti teatri e delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee. Insegna alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e ha pubblicato il “Metodo di violino barocco”. Collabora stabilmente con il jazzista Gianluigi Trovesi.
La regia dell’allestimento del Teatro Regio è di Fabio Sparvoli. Regista dalla lunga carriera con importanti momenti di formazione al fianco di Strehler e De Simone, ha firmato la regia di decine di spettacoli presentati in importanti palcoscenici.

Mariangela Sicilia, acclamata da Le Monde come “un miracolo di saldezza vocale” e da Der Tagesspiegel come una “voce sopranile che splende come il sole mattutino di Provenza”, è la protagonista, Adina.  Nemorino, il tenore al quale è affidata una tra le più celebri arie di tutta la storia del melodramma, “Una furtiva lagrima”, è interpretato da Bogdan Volkov, tra i giovani più promettenti della sua generazione e che abbiamo il piacere di ospitare per la prima volta al Regio. Già apprezzatissimo Don Alfonso nel Così fan tutte diretto dal Maestro Riccardo Muti, Marco Filippo Romano interpreta l’imbonitore più simpatico del teatro lirico: il dottor Dulcamara.
Le scene di questo allestimento sono di Saverio Santoliquido, i costumi di Alessandra Torella, le luci di Andrea Anfossi. Assistente alla regia è Anna Maria Bruzzese. Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Andrea Secchi.

In un villaggio dei Paesi Baschi, in questo allestimento ambientato negli anni ’50, Nemorino è innamorato della ricca e capricciosa Adina, della quale non riesce ad attirare le attenzioni. Ascoltandola raccontare la storia di Tristano e Isotta, nasce in lui il desiderio di possedere il magico elisir d’amore. L’arrivo in paese dell’intraprendente sergente Belcore, che subito corteggia con successo Adina, acuisce la gelosia di Nemorino, tanto che il medico-ciarlatano Dulcamara non ha difficoltà a vendergli del comune vino di Bordeaux spacciandolo per il filtro amoroso tanto desiderato. Adina accetta di sposare Belcore, mentre Nemorino, che non vede sortir effetto della presunta pozione amorosa, non avendo più soldi tenta il tutto per tutto arruolandosi nell’esercito, e acquistando dell’altro elisir da Dulcamara. Questi racconta tutto alla giovane Adina che, commossa dal sacrificio di Nemorino, recede dal contratto di matrimonio con Belcore e dichiara a Nemorino tutto il suo amore.

Forse i quindici giorni di tempo per comporla sono una leggenda metropolitana: di sicuro Gaetano Donizetti non ebbe molto tempo per comporre L’elisir d’amore, l’opera che Alessandro Lanari – l’impresario del Teatro della Canobbiana di Milano – gli commissionò in tutta fretta dopo il forfait di un altro compositore che doveva scrivergli un’opera nuova per la stagione di primavera 1832. Donizetti ricorse subito al più celebre librettista dell’epoca, Felice Romani, che scrisse un libretto tratto da Le Philtre di Eugène Scribe e già musicato da Daniel Auber. L’opera andò in scena il 12 maggio 1832 con un enorme successo, tanto che alla prima seguirono ben 32 recite.

biglietti per lo streaming de L’elisir d’amore sono in vendita on line al costo di € 5. Il biglietto è valido per lo streaming del 22 aprile e può essere utilizzato anche per i successivi accessi on-demand.

Per informazioni, vendita e streaming: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 14 aprile 2021

Giovedì 22 Aprile 2021 ore 20
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 5, utilizzabile anche per l’on-demand

L’elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti

Personaggi e interpreti
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola soprano: Mariangela Sicilia
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina tenore: Bogdan Volkov
Il dottor Dulcamara, medico ambulante baritono: Marco Filippo Romano
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio baritono: Giorgio Caoduro
Giannetta, villanella soprano: Ashley Milanese
L’assistente del dottor Dulcamara mimo: Mario Brancaccio

Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano: Stefano Montanari
Regia di Fabio Sparvoli
Scene di Saverio Santoliquido
Costumi di Alessandra Torella
Luci di Andrea Anfossi
Assistente alla regia: Anna Maria Bruzzese
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO

Aperti online i Casting dello Zecchino d’Oro

Gli aspiranti piccoli cantanti del Piemonte potranno caricare i propri video su una piattaforma web dedicata fino al 10 maggio

Zecchino d’Oro è già alla ricerca dei piccoli cantanti che daranno voce alle canzoni della 64° edizione, in programma il prossimo dicembre, e anche i piccoli aspiranti solisti del Piemonte sono chiamati a partecipare.

In tutto sono 38 i bambini della regione che, dal 1959 a oggi, hanno preso parte alla storica trasmissione e gli ultimi rappresentanti del Piemonte ad aver interpretato una canzone vincitrice sono stati, nel 2006, Davide e Matilde Angelelli, di Castelletto sul Ticino (NO), con il brano Wolfango Amedeo.

Dopo l’esperimento riuscito del 2020, messo in campo a causa dell’emergenza Covid-19, il casting di Zecchino d’Oro torna quest’anno online per dare a tutti i bimbi d’Italia la possibilità di partecipare senza rischi: gli aspiranti solisti possono caricare, fino al 10 maggio, i propri video su una piattaforma web dedicata.

Partecipare allo Zecchino d’Oro è un’esperienza indimenticabile da vivere insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano e alla sua direttrice Sabrina Simoni, che non si esaurisce con la trasmissione televisiva e la registrazione della compilation, ma comprende tante altre avventure insieme a tutto il mondo di Antoniano e Zecchino d’Oro.
La procedura di selezione, totalmente gratuita, è rivolta a tutte le bambine e i bambini tra i 3 e i 10 anni. L’obiettivo non è quello di trovare vocalità straordinarie o piccoli talenti, ma gli interpreti per i brani in gara al prossimo Zecchino d’Oro.

Fino al 10 maggio, accedendo al sito zecchinodoro.org è possibile inviare un video della durata di un minuto in cui i piccoli interpreti eseguono una canzone da scegliere tra un gruppo di canzoni del repertorio dello Zecchino d’Oro. La playlist è disponibile sempre sul sito zecchinodoro.org. In aggiunta al video-provino sarà necessario presentare anche un breve video di presentazione.
I video raccolti saranno esaminati dallo staff dell’Antoniano in modo da riascoltare, in una seconda fase, le bambine e i bambini selezionati.

In attesa di scoprire chi saranno i piccoli solisti che daranno voce alle nuove canzoni della 64° edizione, l’Antoniano resta accanto alle famiglie con le sue iniziative musicali e culturali.

 

Per ulteriori informazioni:
www.zecchinodoro.org
www.antoniano.it

Alla ricerca di Orfeo. Storia di un mito

Sabato 17 aprile ore 21:00  youtube – canale SCENE

Musica eseguita dal vivo

L’ASTREE

 

Laura Torelli – voce recitante

 

Francesco D’Orazio – violino

Paola Nervi – violino

Elena Saccomandi – viola

Daniele Bovo– violoncello

Marta Graziolino – arpa

Riccardo Balbinutti – percussioni

Giorgio Tabacco– clavicembalo

 

Letture tratte da:

Poliziano, Striggio, Ovidio, Marino, Rilke, Pavese, Duffy

 

Musiche di:

 Monteverdi, Corelli, Vivaldi, Couperin, Gluck, Berio, Bach

 

Riprese e postproduzione Edoardo Pivi

Service Tecnico Archensiel Studio di Paolo Penna

Location Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 

In collaborazione con Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 

«Un Mito è come un piccolo specchio – racconta l’ Astrée – possiamo estrarlo dalla tasca e interrogarlo in ogni epoca, e fino a quando avrà qualcosa da dirci vorrà dire che la sua forza vitale non si è esaurita, o forse fino a quando siamo capaci di interrogarlo e dargli un nuovo senso, siamo noi ad essere ancora vivi». Il mito di Orfeo risplende più vivo che mai dal palco del Teatro del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sabato 17 aprile (Canale Youtube della Stagione) alle 21:00 con “Alla ricerca di Orfeo. Storia di un mito”: le musiche sono quelle di Monteverdi, Corelli, Couperin, Gluck, Berio, Bach, Vivaldi, integrate e approfondite da letture delle celebri pagine dedicate al ricordo immortale delle imprese e del profilo di una delle figure più incisive della mitologia greca, in una sintesi efficace quanto profonda condotta da Laura Torelli, che interpreta voci tratte da La Fabula di Orfeo (Poliziano), L’Orfeo (Striggio), Le Metamorfosi (Ovidio), La sampogna (Giovan Battista Marino), Orfeo, Euridice, Hermes (Rainer Maria Rilke), Dialoghi con Leucò (Cesare Pavese), Eurydice (Carol Ann Duffy).

In programma:

Letture tratte da:                                                        Musiche:

 

Angelo Poliziano (1454-1494)                                  Claudio Monteverdi (1567-1643)

La Fabula di Orfeo                                                       Estratti da L’Orfeo e Ballo delle Ingrate

Alessandro Striggio (1573-1630)                              Arcangelo Corelli (1653-1713)

L’Orfeo                                                                           Ciaccona in sol minore per 2 violini e continuo op. 2 n. 12

Ovidio (43 a.C.-17 d.C.)                                              Christoph W. Gluck

Le Metamorfosi                                                             Che farò senza Euridice da Orphée et Euridice

Giovan Battista Marino (1569-1625)                        

La sampogna

Rainer Maria Rilke (1875-1926)                                 Luciano Berio (1925-2003)

Orfeo, Euridice, Hermes                                               da Duetti per 2 violini: n. 13 Jeanne / n. 34 Lele /

Cesare Pavese (1908-1950)                                         n. 8 Peppino / n. 24 Aldo

Dialoghi con Leucò                                                         François Couperin (1668-1733)

Carol Ann Duffy (1955)                                                 Les Ombres Errantes per clavicembalo

Eurydice                                                                           Johann Sebastian Bach (1685-1750)

                                                                                           Adagio dalla Sonata n. 4 in do minore per violino e clavicembalo BWV 1017

                                                                                            Antonio Vivaldi (1678-1741)

                                                                                         La Follia, per 2 violini e basso continuo op. 1 n. 12 RV 63

TorinoDanza Festival entra nel circuito di Big Pulse Alliance 

Il Festival di TorinoDanza assume una dimensione ancora più internazionale, entrando a far parte di BIG PULSE DANCE ALLIANCE, un nuovo network di dodici festival e istituzioni di danza europei, che ha quale finalità il rafforzamento e lo sviluppo del settore della danza contemporanea in tutta Europa.

Nell’ambito del Sismograf Dance Festival che si tiene a Olot in Spagna sono stati illustrati i prossimi progetti e le attività di BIG PULSE DANCE ALLIANCE, annunciando anche i primi artisti selezionati dalle Commissioni di Big Pulse, che ha ricevuto il cofinanziamento da parte del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.
“La partecipazione al network Big Pulse Dance Alliance – spiega il Direttore di TorinoDanza Anna Cremonini – conferma il posizionamento di TOrinodanza quale un festival nel cuore dell’Europa. Si tratta di una occasione straordinaria di crescita e si sviluppo per la nostra manifestazione, che sarà ancora maggiormente in grado di intercettare i gusti, le tendenze creative e innovative della danza
Internazionale”.
Big Pulse Alliande ha quale mission quella di avvicinare artisti e pubblico grazie a progetti transnazionali, capaci di sfruttare luoghi teatrali e spazi non convenzionali, riunendo artisti e pub liceo favorendo una coreografia innovativa capace di celebrare il potere del corpo in movimento.
BDPA invita a una manifestazione di interesse da parte di artisti i interessati a sviluppare idee coreografi ed agili, ecologicamente consapevoli e green con i dodici partner paneuropei, che vi hanno aderito.
I progetti dovranno pervenire in lingua inglese all’indirizzo info@torinodanzafestival.it
Scadenza il 16 aprile 2021.

Mara Martellotta

“Lavori in Corto. Restiamo umani”

Lancio del bando del concorso cinematografico nazionale, con proiezione del film-documentario “#387”
Giovedì 15 aprile, online su Streen.org

18 aprile 2015. Al largo della costa libica nel naufragio della nave-barcone fantasma che li trasportava verso il nostro Paese, perdono la vita inghiottiti dalle acque – che per loro dovevano essere strada salvifica da indicibili violenze, da anni di guerre, fame e miseria – oltre mille migranti, in gran parte, provenienti dalla Mauritania meridionale, dal Senegal e dal Mali. Fu quella la tragedia con il più alto numero di vittime nel Mediterraneo dal secondo conflitto mondiale ad oggi. Impressionante il numero dei dispersi per la cui identificazione, attraverso i poveri oggetti ritrovati (una lettera, qualche foto, una felpa, una cintura o un semplice paio di pantaloni) hanno lavorato per anni missioni umanitarie internazionali attraverso ricerche minuziose nei Paesi d’origine, dove spesso null’altro si trovava se non ferite profonde mai emarginate. A raccontarle e a descriverle nitidamente è il film-documentario del 2019, “#387” di Madeleine Leroyer, coprodotto da Enrica Capra di “GraffitiDoc”, che verrà trasmesso gratuitamente e online su Streen.org, giovedì 15 aprile, dalle 18 e per ventiquattro ore. Evento scelto non a caso dall’“Associazione Museo Nazionale del Cinema” (ANMC) per lanciare, lo stesso giorno, in occasione anche del decimo anniversario della scomparsa dell’attivista per i diritti umani e reporter Vittorio Arrigoni, il bando dell’ottava edizione del concorso cinematografico nazionale “Lavori in Corto”, sottotilato quest’anno “Restiamo umani”, per ricordare il motto con cui Arrigoni era solito concludere i suoi articoli dalla Palestina.


“Da sempre – commenta Vittorio Sclaverani, Presidente dell’AMNC – lo spirito che accompagna il concorso è quello di lavorare sui temi più urgenti del nostro presente con il doppio obiettivo di documentare e denunciare ingiustizie da una parte e, allo stesso tempo, di raccontare esperienze positive e buone pratiche da diffondere tra la cittadinanza e nelle nostre comunità. Restiamo umani è il titolo scelto per questa edizione, in omaggio a Vittorio Arrigoni, con la speranza di stimolare giovani registi a condividere le loro opere e i loro sguardi alle molteplici forme di solidarietà che si sono attivate dal basso, in particolare negli ultimi mesi, in un mondo in cui si acuiscono e si accrescono le disuguaglianze e dove i diritti sembrano essere sempre più messi ai margini. Riteniamo quindi necessario porre l’attenzione ai più fragili, agli ultimi e ai penultimi come i migranti, i minori, le donne, i detenuti, i poveri, le persone con disabilità, le minoranze anche di genere e tutti coloro che chiedono maggiori diritti in ambito politico, civile, sociale, educativo, culturale, lavorativo, religioso, e ambientale”.


Il bando resta aperto due mesi fino al 15 giugno ed è rivolto a tutti i registi under35 italiani e stranieri operanti sul territorio nazionale. Saranno accolti film, cortometraggi di finzione, documentari brevi, animazioni e docu fiction non superiori ai 30 minuti, realizzati in una data non antecedente al 1° gennaio 2019. I film che non rispettano questi parametri potranno essere valutati come “opere fuori concorso”. L’iscrizione è gratuita e la selezione sarà curata dallo staff dell’“AMNC”. Nel corso dell’estate avverrà la restituzione dei lavori presentati con la premiazione dei vincitori decretati da una giuria composta da professionisti del settore cinematografico, da attivisti dei diritti umani e dai rappresentanti delle realtà partner del progetto. Tre i Premi in palio: il Primo dedicato al regista indipendente e militante Armando Ceste, scomparso nel 2009, offerto da “Nova Coop” per un valore di Mille Euro; il Gran Premio della Giuria, dedicato quest’anno a Vittorio Arrigoni, con un valore di 600 Euro e il Premio assegnato dalla “Fondazione Montessori Italia” al miglior film che tratterà i diritti dell’infanzia, con un valore di 600 Euro.
Il film “#387” sarà disponibile anche dal 16 al 18 aprile su OpenDDB, con una donazione libera responsabile.

gm

Teatro Regio: Concerto di solidarietà a sostegno dei profughi in Bosnia Erzegovina

Tutti i prossimi appuntamenti in streaming

«Per il Teatro Regio la missione sociale è prioritaria, e verremmo meno al nostro compito di istituzione culturale se non continuassimo a rivolgere il nostro sguardo a chi soffre nel mondo, a chi vive situazioni di disagio e di fragilità. In questo momento, cosi buio per la nostra Nazione, non possiamo dimenticare le mille storie individuali che ci gridano di essere ricordate. Voglio dare nuovo impulso all’Impegno del Regio nelle iniziative di solidarietà ai più deboli»Così Rosanna Purchia, Commissario straordinario.
Per questo il Teatro Regio e i suoi Artisti dedicano un concerto per la raccolta fondi a favore di Caritas ItalianaCroce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, impegnate a fronteggiare la crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina. L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina.
Il concerto sarà trasmesso gratuitamente in streaming giovedì 8 aprile alle ore 20, contemporaneamente sul sito del Teatro Regio e su quello dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina, oltre che prossimamente su RAI5.Dopo l’appello e gli aiuti inviati da Papa Francesco, il silenzio dei media calato su questa tragedia ci ha spinto a impegnarci, al fine di portare in primo piano il dramma in corso nei Balcani. Dramma esacerbato dalle estreme condizioni climatiche, dall’emergenza sanitaria, dalle condizioni difficilissime in cui vivono migliaia di persone migranti bloccate lungo la rotta, nel campo di accoglienza di Lipa e fuori, dove cercano riparo in boschi e fabbriche abbandonate, e mitigato solo dalle iniziative di solidarietà messe in campo dalle associazioni umanitarie.
Questa nostra proposta ha trovato immediato interesse nell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina, che segue da vicino l’evolvere della situazione dei migranti, e che è in stretto contatto con le principali organizzazioni umanitarie attive sul posto.
«Dall’Italia è stata registrata una straordinaria sensibilità: associazioni e privati cittadini si stanno mobilitando per contribuire a far fronte in modo coordinato ed efficace all’emergenza, condividiamo l’appello a dare contributi finanziari alle organizzazioni italiane che operano nei centri di accoglienza, e non beni materiali, per i quali sussistono problemi di disinfezione, stoccaggio e distribuzione» spiega l’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina Nicola Minasi, che prosegue: «attraverso contributi a organizzazioni come Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, sarà infatti possibile acquistare direttamente in loco il materiale necessario, evitando sprechi e fornendo così sostegno anche all’economia locale, già fragile e messa a dura prova dalla Pandemia».
L’iniziativa del concerto è nata da un sincero desiderio di sensibilizzare tutti i cittadini sulle terribili condizioni in cui versano i profughi in Bosnia: per questo il Teatro Regio vi invita a donare.

Il Direttore artistico del Regio Sebastian F. Schwarz ricorda molto bene il giorno del crollo del muro di Berlino, il 9 novembre 1989, quando la Germania Est aprì i suoi confini e consentì il libero passaggio nella parte Ovest: «come me, 17 milioni di tedeschi dell’Est sono stati fortunati. Quella situazione di tensione fu risolta pacificamente, portando alla riunificazione della Germania: ma in qualsiasi altro momento avrebbe potuto andare molto diversamente, provocando 17 milioni di sfollati. Per una soluzione pacifica della drammatica realtà che si sta vivendo nei Balcani, nel cuore dell’Europa, c’è bisogno della generosità di tutti noi: un contributo anche piccolo può fare la differenza nella vita reale dei profughi in Bosnia, persone che noi, come società, vorremmo accogliere un giorno nel nostro teatro, per condividere le sublimi invenzioni che la creatività umana ha prodotto, alcune delle quali vi offriamo con questo concerto».

In apertura del concerto, il Coro del Teatro Regio diretto dal maestro Andrea Secchi esegue «Wie lieblich sind deine Wohnungen» da Un Requiem tedesco di Johannes Brahms, con Giulio Laguzzi e Jeong Un Kim al pianoforte. Umanista piuttosto che religioso, pratico piuttosto che contemplativo, Brahms esprime chiaramente il suo intento: le persone cui portare aiuto e consolazione non sono i morti, ma i vivi.
A seguire, sempre il Coro interpreta «Wir setzen uns mit Tränen nieder» dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, al pianoforte Giulio Laguzzi.
Il terzo brano in programma vede Stefano Montanari, violino solista, eseguire la Ciaccona dalla Partita n. 2 di Johann Sebastian Bach. Sebastian F. Schwarz ringrazia il maestro Stefano Montanari, «che non ha esitato un istante a partecipare al nostro concerto e che ha messo le sue capacità al servizio di questa causa. Il suo violino rappresenta al tempo stesso la fragilità della vita e l’incredibile creatività di cui è capace la mente umana».
Il concerto prosegue con il «Va’, pensiero» dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Spesso usato (e abusato) per rappresentare un numero infinito di ideali e di movimenti politici contrastanti, nella sua intenzione originaria è il canto di un popolo esiliato dalla patria distrutta.
Finale con l’Orchestra del Teatro Regio, diretta dal maestro Antonello Manacorda, che esegue l’ouverture da Egmont di Ludwig van Beethoven.

DONAZIONI
Per sostenere gli interventi delle tre organizzazioni umanitarie che operano a favore delle popolazioni migranti in Bosnia Erzegovina e lungo la Rotta balcanica, questi sono alcuni dei conti correnti bancari a disposizione per effettuare una donazione:
IT24C0501803200000013331111 (Caritas Italiana)¸ con causale: “Europa/ Rotta Balcanica”
IT93H0200803284000105889169, con causale: “Croce Rossa Italiana – Emergenza Bosnia”
IT35S0501803200000011014347 (IPSIA-ACLI)¸ con causale: “Rotta Balcanica”APPROFONDIMENTI
Per approfondimenti, i link ai rispettivi siti sono:
https://sostieni.ipsia-acli.it/crowd/balkan-route/
https://cutt.ly/caritasitaliana-emergenzabosnia/
https://cri.it/2021/02/10/emergenzabosnia/

“Riporta il cinema a Racconigi!”

Ha fatto centro la campagna di crowdfundingorganizzata dall’Associazione “Progetto Cantoregi”

Racconigi (Cuneo)

Non più solo una chimera. Il desiderio annoso di gran parte, è pensabile, dei racconigesi – cinefili e non – si sta pian piano avverando. A Racconigi sta infatti prendendo forma e concretezza il sogno di serate cinematografiche e di cineforum presso la sede della Soms (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso) al civico 23 di via Carlo Costa.

Grazie ai fondi raccolti con la campagna di crowdfunding “Riporta il cinema a Racconigi!”(realizzata nei mesi scorsi nell’ambito del progetto “Crowdfunding 2020. Nuove risorse per dare fiducia al Terzo Settore”, promosso dalla Fondazione CRC, in collaborazione con Rete del Dono), l’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi ha finalmente acquistato il nuovo proiettore video e il nuovo telo daproiezione. E alla “Soms” s’assiste, in questi giorni, a un gran fermento per i lavori di montaggio, così daessere pronti a ripartire non appena l’emergenza sanitaria lo permetterà, offrendo ai cittadini la possibilità diimmergersi nella magia del cinema su grande schermo.

La valutazione delle migliori apparecchiature al miglior prezzo è stato effettuata grazie alla consulenza e collaborazione di Luca Marengo, esperto nel settore.

L’acquisto del proiettore e del telo è stato possibile grazie alle donazioni di 200 persone che hannopermesso di arrivare alla cifra di 7.500 euro, a cui si aggiungono 5mila euro di sostegno della Fondazione CRC.

Intanto è sempre aperto il sondaggio cinematografico sulle pagine Facebook e Instagram di Progetto Cantoregi” per capire quali siano i film più amati dai racconigesi e dai cittadini del territorio, in modo da proiettare alcuni di quelli più richiesti non appena teatri e cinema potranno riaprire.

Con una particolare e lodevole attenzione alla comunità, Progetto Cantoregi sta anche coinvolgendo le associazioni locali nella pianificazione delle proposte cinematografiche: le proiezioni di film per bambini e famiglie saranno organizzate in collaborazione con l’Associazione Goccia dopo goccia, mentre le rassegne di pellicole più adatte al pubblico dei giovani saranno realizzate in collaborazione con l’Associazione Tocca a noi.

Info: 335.8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw@cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

g. m.

Concerto di Pasqua online al Teatro Regio

Musica sacra, musica mirabile
Andrea Secchi dirige il Coro del Teatro Regio
Giulio Laguzzi al pianoforte

Il Regio online 2021
Streaming gratuito sul sito del Regio, da giovedì 1 aprile 2021 ore 20

 

Giovedì 1 aprile alle ore 20 sul sito www.teatroregio.torino.it, l’appuntamento in streaming è con il Concerto di Pasqua: Andrea Secchi dirige il Coro Teatro Regio Torino, accompagnato al pianoforte da Giulio Laguzzi. «Il concerto è gratuito e vuol essere augurio di rinascita per tutti da parte del Regio – sottolinea Andrea Secchi – l’arricchimento che può dare la musica è sempre fondamentale qualunque sia il momento difficile che si sta attraversando, ancor più in questo delicato periodo». In programma, un percorso nei secoli tra le pagine più ispirate e commoventi del repertorio corale religioso. Per l’occasione, il Coro si presenta con un organico di 63 artisti e si vedrà un’insolita disposizione: il pianoforte sarà posizionato dando le spalle al palco, mentre gli artisti saranno in platea occupando varie file per rispettare le regole del distanziamento.

Apre il concerto: Crucifixus, del veneziano Antonio Lotti, per coro a otto voci a cappella: composto intorno al 1717, il brano fa parte di un Credo e ha sempre incontrato grandissimo apprezzamento per la sintesi ammirevole di drammaticità e cantabilità: le otto voci entrano partendo dalla più grave e risalgono via via verso l’alto, imitandosi, cozzando, sprigionando frammenti di commosso lirismo.

«Wir setzen uns mit Tränen nieder» è una pagina di alta spiritualità che conclude la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach: potente cattedrale sonora in cui due cori, ora echeggiandosi, ora sovrapponendosi, innalzano il loro compianto sulla tomba di Cristo. Nel tema principale, che torna più volte, gli accenti drammatici sono mitigati con una dolcezza da ninna nanna che si ribadisce nel frequente ripetersi dell’esortazione «ruhe», riposa. L’impatto emotivo di questa pagina ha suggerito a diversi registi di cinema di farne uso, e sempre con una finalità catartica, di pianto sulle sciagure umane: basti pensare a Pasolini in Accattone oppure a Martin Scorsese in Casinò.

Liberamente ricavata da un passo della lettera di San Paolo ai Filippesi, la preghiera del Christus factus est rientra nella liturgia specifica del triduo pasquale, precisamente nelle “tenebrae”, così dette perché a mano a mano che si svolgono vengono spente una dopo l’altra le quindici candele, finché la chiesa resta al buio. Questo mottetto per coro a quattro voci a cappella di Anton Bruckner si contraddistingue per l’attacco sommesso (Moderato misterioso) dal sapore delle polifonie rinascimentali. Poi, in un graduale crescendo, le voci arrivano fino a un fortissimo in corrispondenza delle parole chiave «super omne nomen», su cui la scrittura torna a rarefarsi.

La supplica sale al cielo con O salutaris hostia di Gioachino Rossini, inno composto nel 1857 per coro a cappella a quattro parti. Il brano ha una paternità letteraria illustre: secondo la tradizione lo scrisse Tommaso d’Aquino per la festa del Corpus Domini ed entrò poi nell’uso come benedizione eucaristica, come il «Tantum ergo».

Il concerto prosegue con le Laudi alla Vergine Maria da Quattro pezzi sacri di Giuseppe Verdi. Eccezion fatta per il Requiem composto per la morte di Alessandro Manzoni fra il 1873 e il 1874, Giuseppe Verdi non era mai più tornato sul genere sacro, che pure aveva costituito una parte determinante del suo apprendistato giovanile a Busseto. In età avanzata ne fu invece di nuovo attratto in alcune, pur rare, occasioni – mai di circostanza, sempre scaturite da un impulso personale. Così compose le Laudi alla Vergine Maria, sopra i versi della preghiera «Vergine, madre, figlia del tuo Figlio» su cui si apre l’ultimo canto del Paradiso di Dante. Le Laudi, terminate nel 1889 nel periodo compreso fra Otello e Falstaff, alla prima esecuzione (a Parigi per la stagione dei Concert Spirituel, poi a Torino in prima italiana) furono accolte con tale entusiasmo che si dovette farne il bis.

Infine, quattro brani di Gabriel Fauré: En Prière, Cantique de Jean Racine e, dal Requiem, Agnus Dei e In Paradisum. En Prière, con la sua ricorsività semplice e dimessa, dà voce a un insolito Gesù Bambino in preghiera; il Cantique de Jean Racine, scritto da un Fauré appena ventenne, comincia al pianoforte col sapore di una romanza senza parole, su cui il coro spicca per la compattezza venata di cantabilità. Tratto dal suo capolavoro sacro, ossia il Requiem che accompagnò le esequie dello stesso Fauré, l’Agnus Dei è fra i momenti più drammatici di una composizione che si scosta per molti aspetti dal Requiem tradizionale, specialmente nella scelta di non musicare il Dies irae se non per i due versi conclusivi del Pie Jesu intonati da una voce bianca. Compare invece, come conclusione catartica del lavoro, la preghiera In Paradisum, col suo messaggio di speranza e l’immagine degli angeli che portano l’anima in cielo sopra l’affettuosa sollecitudine dell’accompagnamento.

Andrea Secchi si è diplomato a pieni voti in Pianoforte presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze con Giorgio Sacchetti. Si è perfezionato con Paul Badura-Skoda, Joaquín Achúcarro e Maurizio Pollini; ed è stato allievo di Andrea Lucchesini all’Accademia Internazionale di Musica di Pinerolo e, per la Direzione d’orchestra, di Piero Bellugi. Si è esibito in Italia e all’estero riscuotendo ovunque unanimi e calorosi consensi per la sua personalità e passione interpretativa. Ha vinto oltre venti concorsi nazionali e internazionali ottenendo premi speciali per la migliore interpretazione di musiche di Bach, Mozart, Schubert, Schönberg e Beethoven. Nel 2003 si è distinto come miglior italiano nella prestigiosa Leeds International Piano Competition, raggiungendo la semifinale, ottenendo un notevole apprezzamento da parte di pubblico e critica e debuttando dunque alla Salle Cortot di Parigi. Vasta è la sua esperienza anche nel repertorio operistico. Dal 2006 al 2013 è stato Altro maestro del coro del Maggio Musicale Fiorentino; dal 2013 è stato Maestro sostituto e Altro maestro del Coro alla Den Norske Opera & Ballett di Oslo. Come maestro collaboratore è stato invitato alla Staatsoper di Vienna e al Teatro Regio dove, dopo una prima collaborazione nel 2012-2013, ha assunto dal 2018 il ruolo di Direttore del Coro.

Giulio Laguzzi si diploma in Pianoforte con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Cuneo, e successivamente in Composizione al Conservatorio di Alessandria. Dal 1990 ha collaborato con il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Arena di Verona: con l’orchestra dell’Arena ha eseguito, in veste di solista al pianoforte, Rhapsody in blue di Gershwin. Dal 1997 lavora al Teatro Regio, dove ricopre il ruolo di Direttore musicale del palcoscenico, e dove ha diretto l’orchestra in alcuni concerti e in opere per ragazzi. In qualità di pianista accompagnatore si è esibito in numerosi concerti in Italia e all’estero. Con il Primo violino ed il Primo violoncello del Teatro Regio costituisce il Trio Highlights, che ha tenuto numerosi concerti in Italia ed in Giappone.

Link per lo streaming gratuito del Concerto di Pasqua:
www.teatroregio.torino.it/regio-online-2021-2021/concerto-di-pasqua

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it

Teatro Stabile Torino: è questione di “Chimica sentimentale”

TEATRO STABILE DI TORINO PRESENTA ON-LINE
“CHIMICA SENTIMENTALE”

UN DOCUFILM DI FRANA SMASHING VIDEOS SULLO SPETTACOLO “10 MG” DI MARIA TERESA BERARDELLI CON LA REGIA DI ELISABETTA MAZZULLO

Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, dopo l’accoglienza positiva del docufilm Una terrible repetición su La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca e del progetto CAMERE NASCOSTE. Svelare il teatro a porte chiuse, entrambi curati dal regista Lucio Fiorentino, ha deciso di proseguire su questa linea e proporre al pubblico un nuovo docufilm che testimoni il dietro le quinte dello spettacolo 10 mg di Maria Teresa Berardelli, diretto da Elisabetta Mazzullo affidandone la realizzazione e la regia ai videomaker di Frana smashing videos (Anna Cordioli e Francesco Moroni Spidalieri), giovane realtà che lavora sul nostro territorio.

Il docufilm dal titolo CHIMICA SENTIMENTALE è inserito nel programma internazionale “Theatre in the Digital Age” è disponibile gratuitamente online sul sito del TST, al link:
https://www.teatrostabiletorino.it/10mg/

Durante questo prolungato periodo di chiusura dei teatri, lo Stabile di Torino continua ad investire nella realizzazione di docufilm per implementare l’offerta e soddisfare la domanda emergente su piattaforme multicanale del proprio pubblico.  

In questo contesto, si inscrive la collaborazione con  l’ETC European Theatre Convention, il più grande network di teatri pubblici del vecchio continente (42 membri di 15 nazioni, tra cui il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale), che ha inserito tra i suoi principali obiettivi Theatre in the Digital Age (Teatro nell’era digitale) con il convincimento che attraverso la ricerca e la sperimentazione delle tecnologie digitali, si migliora l’esperienza teatrale dal vivo e si offre una riflessione significativa delle sue possibilità e dei suoi confini.

Theatre in the Digital Age offre supporto per progetti innovativi di teatro digitale da parte dell’ETC e promuove la costruzione e la sensibilizzazione della comunità digitale internazionale. Il Teatro Stabile di Torino ha così proposto il docufilm dedicato alla sua nuova produzione 10mg che è stato selezionato all’interno del progetto.
ETC darà visibilità al prodotto video attraverso il proprio sito web, un importante ritorno di immagine per le attività online del TST, che da mesi ricevono notevoli riscontri in termini di fruizione e di apprezzamento da parte dei media.
Il progetto è sostenuto da European Theatre Convention come parte del programma ETC ENGAGE – Empowering today’s audiences through challenging theatre cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea.

Note della regista su 10mg

«Il testo di Maria Teresa Berardelli – dichiara la regista Elisabetta Mazzullo – 10 mg si colloca oggi perfettamente in quello che è lo scenario della nostra vita quotidiana. Il mondo si sta trasformando lentamente, ma inesorabilmente in zone abitate non solo da esseri viventi, ma anche dal dolore, dal malessere che sembra prendere parte a sua volta alla realtà con invadenza potente. Il male del mondo entra a far parte in questo testo nella discussione quotidiana, nei piccoli problemi da affrontare. Ma per una strana afasia, avendo perso le parole giuste da dire, quelle buone che curano l’anima e che aiutano a esprimere la sofferenza, ci si ritrova ad affidarsi solo a pillole da 10 mg. Quelle sembrano risolvere immediatamente e sanare tutte le voragini di disperazione e solitudine con cui la vita mette inevitabilmente a contatto. Ma forse non basterà. Cinque protagonisti, cinque uomini e donne alle prese con le loro fragilità, con il loro maldestro tentativo di resistere al richiamo della morte, resistere con il dialogo, l’ascolto o anche il non ascolto e la rabbia, la lotta, la danza, la musica, in una parola, enorme, con l’amore. Con grande leggiadria anche se con grande cura nella scelta delle parole, Maria Teresa Berardelli dipinge 5 umanità, 5 solitudini che si intrecciano e sullo sfondo appare chiaro che, se non facciamo al più presto i conti con il dolore senza paura e senza ipocrisia, quello stesso dolore ci potrà schiacciare e separare. Un cast di attori che hanno deciso di contribuire, con un progetto che parlasse a loro per primi, alla condivisione di un’idea di rinascita, di riapertura e di nuova connessione con il territorio, con il teatro e soprattutto con il pubblico. Perché li ha chiamati un’urgenza vitale, quella di connettersi ancora una volta, oggi più che mai attraverso l’arte, all’anima di molti. 10 mg è il peso di una pillola, ma può essere anche il peso di un piccolo palloncino lasciato andare per aria, nella speranza che qualcuno lo veda, sorrida e si senta rincuorato. E meno solo».

10 mg verrà programmato dal Teatro Stabile di Torino nel corso del 2021.

FRANA smashing videos, composto da Anna Cordioli e Francesco Moroni Spidalieri, nasce nel 2017. Entrambi “extratorinesi”, si conoscono durante la formazione magistrale all’Università degli Studi di Torino, tra i banchi di Discipline Cinematografiche. Si mettono alla prova dando vita ad alcuni cortometraggi e, a pochi mesi dalla laurea, si lanciano all’avventura realizzando un documentario lungometraggio in una favela di Rio de Janeiro durante i Mondiali di Calcio 2014. Si cimentano in numerosi videoclip musicali e approdano nel mondo del teatro nel 2017, iniziando una collaborazione ancora in corso, con il prestigioso Festival delle Colline Torinesi. Seguono un’assidua collaborazione con il TPE – Teatro Piemonte Europa e diversi progetti con altre realtà della città: Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Festival Nuovi Sguardi, il progetto transfrontaliero Terrac, Spazio Bac e più recentemente Teatro Stabile di Torino.  

DOCUFILM
CHIMICA SENTIMENTALE
riprese, montaggio, regia video
Anna Cordioli, Francesco Moroni Spidalieri

SULLO SPETTACOLO
10 mg
di Maria Teresa Berardelli
regia Elisabetta Mazzullo

con
Andreapietro Anselmi – Marito
Carolina Leporatti – Moglie
Davide Lorino – Direttore
Francesca Agostini – Lei
Lucio De Francesco – Medico

scene e costumi Anna Varaldo
luci Jacopo Valsania
musiche Bettedavis

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

10mg è sostenuto da European Theatre Convention come parte del programma
ETC ENGAGE – Empowering today’s audiences through challenging theatre
cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea
https://www.europeantheatre.eu/news/10-mg