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Nursing up, infermieri: “Servono nuove assunzioni”

Nursing Up: oggi il convegno regionale di Piemonte e Valle d’Aosta del sindacato di categoria che sta facendo la grande differenza

 

Il segretario Piemontese Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Una massiccia campagna di nuove assunzioni è vitale per le sfide che ci attendono”

 

 

Si è tenuto oggi, a Cascina Ranverso, a Buttigliera Alta, in provincia di Torino, il convegno regionale per il Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, punto di riferimento nazionale per la categoria.

L’evento ha radunato gli iscritti, i dirigenti sindacali, gli eletti Rsu e gli attivisti del sindacato, che si sono trovati per confrontarsi sulle sfide affrontate da infermieri, professionisti della sanità e operatori, in questi difficilissimi anni.

La riunione, che ha visto gli interventi qualificati degli esponenti del Nursing Up del territorio, è stata presieduta dal Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri.

Durante i lavori è stata effettuata un’analisi della situazione nelle varie realtà delle due regioni, nelle quali permane la necessità urgente di provvedere a nuove assunzioni di infermieri, professionisti della sanità e personale di supporto, assieme alla necessità non negoziabile di rinnovo di tutti i contratti in scadenza o a termine in tutte le aziende sanitarie piemontesi.

Il problema della carenza di personale, e il conseguente continuo sacrificio in termini di carichi di lavoro e orari impossibili di chi è in servizio, non può avere altra soluzione se non una immediata, grande campagna di nuove assunzioni, che possa stabilizzare gli organici per avere turni accettabili e di conseguenza personale più efficiente e non sempre portato al limite personale e fisico.

 

Cuore della discussione, poi, è stata l’analisi sul percorso di rinnovo del Contratto Nazionale di categoria, che proprio in questi giorni ha compiuto passi avanti significativi con il via libera del Mef.

 

Altro punto focale degli interventi a Cascina Ranverso, sono stati i primi 25 anni di storia del Nursing Up, dalla sua nascita alla sua crescita costante, sia come iscritti sia come battaglie vinte, dai risultati ottenuti a quelli futuri che verranno: un sindacato agile e moderno che ha saputo maturare e progredire al fianco di una professione che, anch’essa, è cresciuta ed è cambiata profondamente.

Spiega il segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri “Se il quadro generale del Contratto della nostra categoria è stato ridefinito, con un contratto nuovo nel suo genere e innovativo nei contenuti, purtroppo manca ancora parte della concretizzazione economica che permetta di dare benzina all’accordo. Senza un chiaro quadro delle risorse a disposizione che verranno destinate, come si potrà provvedere al massiccio piano di assunzioni di infermieri e professionisti della sanità necessario sia alla nostra realtà, sia a livello nazionale? Va tenuto bene a mente che il contratto non è solo un accordo economico, ma è uno strumento fondamentale per valorizzare le competenze e le responsabilità, quantificando anche il disagio del professionista. E i soldi per la sua concretizzazione sono indispensabili anche su base regionale per rendere adeguati gli organici.

Tra le sfide da affrontare, ricordiamo la questione della medicina territoriale, dell’infermiere di famiglia, che pare sia stato del tutto dimenticato perché in nessuna azienda o realtà territoriale è stato attivato. E poi la reinternalizzazione delle attività sanitarie nelle varie aziende. Ma, soprattutto, ripeto, vanno dati corpo e gambe ad un Contratto che senza l’adeguata copertura economica è come una scatola vuota”.

“Alla luce di tutto ciò – ha proseguito Delli Carri – è chiara la grande utilità e necessità di compattezza che il nostro sindacato sta dimostrando, portando avanti le nostre giuste rivendicazioni e argomentazioni nelle battaglie vinte nell’ultimo anno, pensiamo ad esempio alle aperture ottenute nei confronti avuti con i governi regionali sui rinnovi dei contratti in scadenza. Si tratta della stessa compattezza che oggi abbiamo dimostrato con la grande partecipazione al nostro convegno.

Incontrarsi e confrontarsi sui temi della nostra professione, dialogando con tutti, dai sostenitori e militanti ai dirigenti, è la dimostrazione del patrimonio costruttivo che la nostra realtà sindacale rappresenta e mette ogni giorno in campo in ogni struttura sanitaria dove è presente un nostro iscritto, sempre a disposizione dei colleghi, di tutti i colleghi, e, indirettamente, di chi fruisce i servizi della sanità.

La grande partecipazione di oggi mi inorgoglisce e mi fa guardare con fiducia alle battaglie che ci attendono, sempre dalla parte di tutti gli infermieri e di tutti i professionisti e operatori che ogni giorno si dedicano con coraggio e abnegazione al loro lavoro, per una sanità più efficiente, moderna, adeguata alle sfide che la nostra epoca ci pone, a tutto vantaggio dei pazienti”.

“100: 1922 – 2022. Dalla Marcia su Roma alla crisi delle democrazie”. Al “Polo del ‘900”

Un secolo di storia italiana. Dal “Ventennio” a un’attualità assai poco confortante

Dal 15 al 31 ottobre

L’immagine – guida del progetto è una proposta simbolica di alto impatto visivo ed emozionale, firmata da Silvio Giordano, celebre creativo e visual artist di origini potentine, che così la descrive: “Una colonna romana, simbolo di cultura e valori, di equilibrio e stabilità, che si infrange contro un urto quasi invisibile causato da una forza sconosciuta. La colonna bianca in questo caso è spezzata da un’altra forza nera. L’immagine è la metafora dell’arrivo a Roma del Partito Nazionale Fascista. Un evento eversivo che segnò Roma e l’Italia in maniera radicale. Un attacco frontale che non ha avuto paura di infrangere colonne portanti della democrazia e della non violenza”. 28 – 30 ottobre 1922: la “Marcia su Roma”, prologo della “rivoluzione fascista”, al termine della quale Vittorio Emanuele III diede l’incarico a Mussolini di formare un nuovo governo. Parte di qui, ma fa una lunga galoppata fino ai giorni nostri, il progetto speciale promosso, in occasione dei 100 anni dalla “Marcia su Roma”, dal torinese “Polo del ‘900”, su iniziativa della “Fondazione Carlo Donat Cattin”, e che si terrà fra il sabato 15 e il lunedì 31 ottobre prossimo. Patrocinato dal “Ministero della Cultura”, dal “Consiglio Regionale del Piemonte–Comitato Resistenza e Costituzione”, dal “Comune di Torino” e dall’“Ateneo” torinese, il progetto propone una serie di eventi ed iniziative, divisi in tre sezioni (Edu Stories, Cinematografo e Conferenze) per riflettere sul “Ventennio” e ha il pregio di aprirsi con uno sguardo attento e critico sull’attualità. Tutti gli eventi si svolgeranno al “Polo del ’900” (via del Carmine 14, Torino), mentre l’inaugurazione si terrà nell’Aula Magna della “Cavallerizza Reale” (via Giuseppe Verdi 9, Torino) di “UniTo”. Sette talk con importanti storici nella fascia oraria pomeridiana, un cineforum al mattino riservato alle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado e un cineforum preserale compongono un’offerta ricca e variegata rivolta ad un ampio pubblico. La serata di inaugurazione del programma (sabato 15 ottobre, ore 21, alla “Cavallerizza Reale”) è affidata ad Ezio Mauro, già direttore de “La Stampa” e de “La Repubblica”, che terrà una lectio intitolata “22, l’ultimo anno di libertà”.

Particolarmente dettagliata l’agenda delle “Conferenze” (tutte al “Polo del ‘900”, alle ore 18) attraverso un percorso ideale che, partendo dalla lectio “La marcia su Roma e gli inizi del fascismo in Italia” tenuta dal professor Marco Palla dell’“Università di Firenze”, approderà alla riflessione su “Crisi dei partiti e della partecipazione democratica” in un dialogo tra Valentina Pazè, dell’“Università di Torino”, con Lorenzo Pregliasco, fondatore di “YouTrend” (il portale italiano che racconta le tendenze socio-politiche del nostro tempo), passando per le “Interpretazioni del fascismo” con Rosalia Peluso, Marco Revelli e Marco Scavino, fino (solo per citarne alcune) alla tavola rotonda conclusiva “Crisi delle democrazie: consenso, rappresentanza e istituzioni” con Gianfranco Morgando, Dario Tosi, Cristopher Cepernich, Silvano Belligni, Francesco Lo Grasso e moderata da Alberto Sinigaglia, presidente del “Polo del ‘900”.

Per quanto riguarda la sezione Cinema, verrà proposto (sempre al “Polo del ‘900, alle 18) un percorso filmico su tre autentici capisaldi del cinema sul fascismo: “Dalla Marcia su Roma a piazzale Loreto” (19 ottobre), “Il delitto Matteotti” (22 ottobre) e “Cronache di poveri amanti” (29 ottobre) Il primo film, girato da Paolo Gobetti, si compone di due lezioni filmate sui cinegiornali fascisti, con l’inclusione di alcuni cinegiornali tedeschi e dell’intera sequenza del cadavere di Mussolini girata a Piazzale Loreto. “Il delitto Matteotti”, di Florestano Mancini, è la cronaca minuziosa del delitto del segretario del Partito Socialista Unitario e delle ricerche che non condurranno mai ai veri colpevoli.  Chiude il trittico selezionato “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani, premiato a Cannes e vincitore di due “Nastri d’argento”.

Due infine gli incontri pensati per il progetto scuole e che –  dopo la visione dei film “La marcia su Roma” di Dino Risi e “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti a cura dell’“Ordine dei giornalisti del Piemonte”, dell’“Associazione Stampa Subalpina” e di Cgil, Cisl e Uil – avranno come oggetto della discussione “Le libertà”. Dalla libertà di stampa alla libertà di associazione e sindacale. Proprio Torino, il 18 dicembre del 1922, fu infatti teatro di un episodio fra i più efferati del regime con la tristemente nota “strage”, l’aggressione ad un gran numero di operai e sindacalisti (14 le vittime e 26 i feriti), l’assalto alla “Camera del Lavoro” cittadina – data alle fiamme, insieme al “Circolo Anarchico” dei ferrovieri e al “Circolo Carlo Marx” – e la devastazione della sede di “Ordine Nuovo”.

Per info e programma dettagliato: “Polo del ‘900”, via del Carmine 14, Torino; tel. 011/0883200 o www.polodel900.it o www.fondazionedonatcattin.it

g.m.

Clochard, design e solidarietà sociale

Conferenza, sabato 15 ottobre, ore 9,30/12.00 in Biblioteca civica Centrale, via Della Cittadella 5, Torino. Il convegno si affianca alla mostra ClocharDesign.

A cura di CAUS – Centro Arti Umoristiche e Satiriche, moderatore Raffaele Palma.

Intervengono: Cristian Campagnaro (Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico), Anna Arcudi (Liceo Artistico Statale Aldo Passoni), Barbara Giaccone (Euro stamp 1 s.r.l. Settimo Torinese), Alfredo Zanellato Vignale (progettista), Signor Rinaldo Canalis per Re.Te. – Restituzione Tecnologica – SERMIG

Mentre molti designer progettano nuove barriere anti-clochard (divisori su panchine, piani inclinati, spunzoni, dissuasori, recinzioni, ecc.), l’iniziativa del Caus vuole proporre alla società civile, progetti dal design non ostile ma potenzialmente utili a queste vite in difficoltà. La conferenza verte proprio a questo: dibattere e proporre nuove soluzioni (molti concept sono esposti fino a sabato 22 ottobre nel foyer della Biblioteca Civica Centrale ad ingresso libero con orario Biblioteca) che possano diventare proposte concrete, restando in linea con la tradizione della solidarietà sociale, del design e dell’innovazione, peculiarità che da sempre caratterizzano l’anima del capoluogo subalpino.

Anche per questa iniziativa il Caus si mantiene distante dal cliché del “poverty porn”, cioè dal voyerismo a volte scabroso e perverso verso l’estrema indigenza su cui una certa cultura contemporanea sembra insistere. Scopo dell’evento è semplicemente quello di accendere i riflettori (quel tanto che basta) sugli homeless, senza perseguire retoriche politiche o religiose, prendendo anche le distanze da quel piacere freak ed elitario di scimmiottamento della vita da miserabili, ancora tanto in voga oggi presso una frangia della società.

Il Papa parla dei migranti e dell’Ucraina

Un messaggio di inclusione

“Ho paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare”.
Questo il primo importante monito di Papa Francesco rivolto alla Chiesa durante l’omelia per la canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti.
Com’è sua consuetudine, abbiamo imparato a conoscerlo, il Papa non fa sconti a nessuno, né alla Chiesa Cattolica né al mondo intero.
“I due Santi oggi canonizzati ci ricordano l’importanza di camminare insieme e di saper ringraziare” dice il Papa.
Ricordando Giovanni Battista Scalabrini, vescovo cattolico italiano che nel 1887 ha fondato la congregazione dei missionari di san Carlo Borromeo – conosciuti come scalabriniani – e nel 1895 la congregazione delle Suore missionarie di San Carlo Borromeo e il beato Artemide Zatti, religioso italiano, fratello laico salesiano che “dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza”, il Pontefice scaglia il suo secondo monito: “è scandalosa l’esclusione dei migranti! Anzi, l’esclusione dei migranti è criminale, li fa morire davanti a noi”. Con veemenza, prosegue: “così, oggi abbiamo il Mediterraneo che è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale, non aprire le porte a chi ha bisogno”. Papa Francesco, tuttavia, non lascia che le sue parole cadano nel vuoto. Al contrario, indica la centralità del problema:
“No, non li escludiamo, li mandiamo via, ai lager, dove sono sfruttati e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle, oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda, soltanto”. Ai fedeli rivolge un accorato appello, invitando alla comunione di intenti: “per favore, includere sempre, nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti.“
Il pensiero del Papa, quindi, va alla martoriata Ucraina che ancora non vede l’ombra di un ramoscello d’ulivo.
“C’è una migrazione, in questo momento, qui in Europa, che ci fa soffrire tanto e ci muove ad aprire il cuore: la migrazione degli ucraini che fuggono dalla guerra. Non dimentichiamo oggi la martoriata Ucraina!”
Ecco, non facciamo l’errore di dimenticare perché, l’esperienza insegna, la memoria umana sa essere debole.
Giangiacomo Nichols

“Le parole che contano”. Un libro per capire la società

 

11 parole per capire le dinamiche, le difficoltà e le complessità della società contemporanea. Attorno a queste parole Giorgio Merlo e Giuseppe Novero ne hanno discusso con 11 personalità del nostro paese per approfondirne il significato, l’impatto con la pubblica opinione e il senso nel rapporto concreto con i cittadini. Non a caso il libro si intitola “le parole che contano”.

Dalla politica allo straniero; dalla giustizia alla condivisione; dal populismo alla tutela sociale; dai giovani all’etica; dai valori alla comunità e all’identità. Una riflessione a tutto campo dove emerge in modo chiaro e netto che solo attraverso un rinnovato impegno politico e culturale forse è possibile iniziare a dare risposte concrete alle domande e alle istanze che emergono dal tessuto sociale del nostro paese. Ma quello che emerge dal libro in modo chiaro è che proprio attorno al significato di queste parole si può costruire un progetto per raggiungere il “bene comune”. Perchè se c’è una carenza che viene avvertita in larghe fasce della nostra comunità nelle quali ognuno di noi è inserito, questa è proprio quella di riflettere per agire. Tornare, dunque, ad approfondire per ritrovare le ragioni profonde di un impegno che può espletarsi nei modi più differenti. Parole che non esauriscono l’universo della politica e dell’impegno politico concreto. Ma, semmai, si tratta di parole che interpellano il futuro della nostra società, le nostre prospettive, i nostri sistemi democratici e istituzionali.

Certo, è un tempo difficile il nostro. Eppure abbiamo il dovere di vivere il tempo presente perchè, come diceva già Aldo Moro negli anni ‘60, “se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è fatto vivere con tutte le sue difficoltà”.

Comunque sia, si tratta di parole che contano e che possono contare ancor più nei mesi a venire. Parole capaci di suscitare riflessioni e ragionamenti sull’importanza di improntare le nostre azioni e le nostre attività, a un saldo sistema di valori e che stimolano tutti a un supplemento di analisi. Condividere le parole, comprendersi e comprendere risponde anche all’esigenza di costruire percorsi per riconoscersi attorno ad obiettivi comuni a tutti, per declinare una visione comune. Noi tutti sappiamo di vivere all’interno di una società contemporanea complessa. Questa estrema complessità sollecita tutti a condividere competenze, esperienze, cercando quella chiarezza che non cade mai nella banalizzazione o nella superficialità, ma affonda proprio nella competenza sviluppata e maturata all’interno dei propri mondi di responsabilità.

Il libro, pubblicato da Edizioni Lavoro, registra la prefazione di Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl e l’introduzione di Marco Frittella, Direttore di Rai libri.

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità”

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità” è il tema del convegno che si terrà presso la Sala delle Bandiere dell’Ufficio del Parlamento Europeo di Roma, giovedì 13 ottobre 2022, dalle 15,30 alle 18,30.

La riunione è promossa dalla sezione italiana della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP), in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, per celebrare la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, indetta dalle Nazioni Unite. Si svolgerà in presenza e sarà trasmessa in collegamento sulla piattaforma zoom.
Interverranno Carlo Corazza, Capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia; Silvia Sticca, Esperta in criminalità organizzata e Vicepresidente Ass. 7Colonne; Virginia Vandini, Sociologa, Presidente Ass. Il valore del femminile; Elena Centemero, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; Barbara Schiavulli, Direttrice di Radio Bullets; Maria Gabriella Mieli, Vicepresidente WFWP Italia, Souad Sbai, Presidente Acmid-Donna Onlus Ass. Donne marocchine e altri in Italia; e Maria Pia Turiello, Criminologa Forense, mediatrice per l’alta conflittualità. Modera Elisabetta Nistri, Presidente WFWP Italia.
“Con questo convegno ci proponiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide che milioni di bambine e ragazze continuano ad affrontare nel mondo per l’istruzione, il lavoro, la salute e una vita priva di violenze”, ha spiegato Elisabetta Nistri. “Vogliamo inoltre affermare l’importanza di dare alle bambine e alle ragazze le opportunità necessarie per realizzare il loro potenziale e contribuire così alla crescita delle loro famiglie e della società”. L’organizzatrice ha terminato affermando che l’incontro ha anche lo scopo di portare un contributo importante alla causa dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità per tutte le bambine e le ragazze.
La WFWP è un’Organizzazione non Governativa presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, in associazione con il Dipartimento d’Informazione Pubblica e sostiene e promuove gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Inaugurata nel 1992 dalla Dottoressa Hak Ja Han Moon, è presente in 119 Paesi e quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario di fondazione. Si propone di favorire la piena realizzazione delle legittime aspirazioni dell’universo femminile, per contribuire a una pace duratura a livello personale, famigliare e sociale. Promuove la cultura della pace; l’integrazione culturale; il sostegno delle popolazioni in via di sviluppo e la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne.

E’ possibile seguire l’evento al seguente link:
https://us06web.zoom.us/j/89105489627
ID riunione: 891 0548 9627

Il Piemonte prima regione in Italia nel metaverso

Si parte da un progetto di contrasto al cyberbullismo in collaborazione con CSI e l’Ordine degli Psicologi del Piemonte, presentato al Festival del metaverso.  L’assessore Marnati: «Partiamo con un progetto “sociale”, vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia». L’assessore Caucino: «Il metaverso è una grandissima opportunità anche per il miglioramento della didattica»

«La Regione Piemonte è la prima Regione in Italia che sbarca nel metaverso. Una decisione che abbiamo maturato, insieme al Csi, partendo dall’assunto che una Pubblica Amministrazione debba integrarsi con l’innovazione, non solo stare “ai tempi” ma, se possibile, precorrerli e costruire qualcosa nella realtà virtuale, e il mondo del metaverso ha avuto una forte accelerazione negli ultimi tempi soprattutto fra i giovani, anche per fornire servizi ai cittadini e alle imprese».

Lo ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati, intervenuto al Festival del metaverso, il primo in Italia, organizzato da ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) al Duomo delle OGR a Torino.

«Abbiamo deciso di partire dal “tema sociale” – ha aggiunto – perché è nostro compito occuparci delle fragilità. Da questa considerazione ad agosto, abbiamo iniziato a costruire il “nostro” metaverso, che riproduce la nostra nuova sede, il nuovo grattacielo in cui stiamo per trasferirci, e, come primo progetto, ci occuperemo di cyberbullismo, fenomeno che oggi colpisce molti ragazzi, in collaborazione con CSI e Ordine degli Psicologi del Piemonte. Vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia, qualcosa che diventerà, ne siamo certi, una grandissima opportunità nei prossimi anni. In parallelo svilupperemo anche servizi per i cittadini e le imprese, il tutto con la garanzia della massima sicurezza».

«Entro fine novembre – aggiunge Marnati – ci sarà un open day al CTE del CSI per entrare finalmente con i visori all’interno del nostro nuovo metaverso e provarlo di persona».

Per l’assessore regionale alle Politiche Famigliari, Chiara Caucino, «il Metaverso rappresenta una grandissima opportunità, oltre che per la lotta al cyberbullismo, per il miglioramento della didattica. I dati in nostro possesso parlano di un miglioramento del 40 per cento per quanto riguarda la didattica “immersiva”, maggiore del 35 per cento del più tradizionale, se così si può dire in un mondo in rapidissima evoluzione “E-Learning”. Il tutto con uno sguardo molto attento alle fragilità e alle situazioni in cui poter interagire con lo sportello della Regione Piemonte può diventare un momento fondamentale e determinante. Un plauso, quindi, a questa iniziativa che conferma come il Piemonte sia una Regione sempre all’avanguardia nello sfruttare le nuove tecnologie al servizio dei cittadini in maniera concreta ed efficace».

Per Pietro Pacini, direttore generale del CSI Piemonte «Da anni il CSI e la Regione Piemonte lavorano in una logica multicanale nell’erogazione dei propri servizi al cittadino. Credo che il metaverso potrà diventare un ulteriore canale a disposizione delle persone per usufruire dei servizi pubblici digitali in modo completamente nuovo. Si tratta di un percorso che iniziamo ora con alcune sperimentazioni che si affineranno via via nel tempo accompagnandosi con le attività di trasformazione digitale già in atto, quali l’integrazione sempre più massiccia dei servizi, l’identità digitale ancora più spinta, la sicurezza informatica, il cloud. Per tutti noi è una grande sfida perché il metaverso potrà davvero cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare o di rapportarci con la Pubblica Amministrazione».

Per Andrea Lazzara, membro dell’esecutivo dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte: «Per noi è importante partecipare a questo progetto perché è al passo con i tempi. Il nostro ruolo, nel progetto, è quello di ricordare che l’obiettivo dello sportello è un servizio e non un prodotto, concetto molto importante perché rimanda alla responsabilità del servizio pubblico che deve contribuire, nelle attività del metaverso, a garantire le regole del gioco, definire la cornice all’interno della quale si opera. In Italia ci sono circa 18mila ragazzi che in un anno sono vittime di aggressioni di vario tipo, da questo punto di vista 7 bambini su 10 denunciano anche loro atti di aggressione e purtroppo nel mondo ci sono circa 200mila ragazzi all’anno che mettono in atto tentativi anticonservativi a causa di condotte di bullismo. Per questo motivo ben vengano iniziative di questo tipo, anche se occorre prendersi tutto il tempo necessario, tenuto conto che lavoreremo con bambini e ragazzi, per offrire un servizio migliore e soprattutto efficace. Con lo sportello del metaverso daremmo una possibilità in più ai ragazzi, attraverso il loro avatar, di denunciare quanto gli sta accadendo senza “perderci la faccia”, superando la vergogna che li blocca nel mondo reale».

Oliva e Quaglieni ricordano Vittoria Ronchey e i difficili anni a cavallo del ‘68

A TORINO APPUNTAMENTO DEL “CENTRO PANNUNZIO” 
GIOVEDI’ 13 OTTOBRE ALLE ORE 17 nella sede della Città Metropolitana di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), gli storici Gianni Oliva e Pier Franco Quaglieni, ricorderanno Vittoria Ronchey autrice del celebre libro “FIGLIOLI MIEI MARXISTI IMMAGINARI. MORTE E TRASFIGURAZIONE DEL PROFESSORE”. Lo faranno con la partecipazione di un relatore importante, Miriam Pescatore, Preside del Liceo Classico Gioberti.
Vittoria Ronchey denunciò i disastri del ’68 nella scuola ed il finto rivoluzionarismo dei giovani contestatori.  Una rievocazione del passato ma nella prospettiva di una riforma che finalmente dia all’Italia istituzioni scolastiche degne di un Paese europeo.

Pandemia e adolescenti “eroi”

Incontro a Palazzo Lascaris

Giovedì 13 ottobre alle ore 15 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino si terrà la presentazione del progetto: “Adolescenti, l’era dei nuovi eroi”, presentato da Irma Battista e Amanda Gesualdi. L’iniziativa, promossa da Heroes Coaching e Associazione Azimut indaga l’impatto del Covid sull’età adolescenziale.

 

Androidi, app, ambiente, artechnology per il futuro di 85 mila studenti con il progetto Diderot

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A CURA DI FONDAZIONE CRT
IL 12 ottobre al via le iscrizioni gratuite per le classi primarie e secondarie
 
Suona la campanella per il progetto Diderot della Fondazione CRT, che offrirà gratuitamente a oltre 85.000 studenti del Piemonte e della Valle d’Aosta contenuti didattici innovativi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs).

 

Mercoledì 12 ottobre, alle ore 14, si apriranno le iscrizioni sul sito www.fondazionecrt.it: gli insegnanti delle oltre 4.000 scuole primarie e secondarie piemontesi e valdostane potranno candidare gratuitamente le proprie classi al progetto Diderot, che ha già formato finora più di 1,3 milioni di studenti.

 

L’edizione 2022-2023 del Diderot preparerà la next generation ad affrontare le “sfide” per un futuro più green, equo e inclusivo: dalla lotta al cambiamento climatico al consumo responsabile delle produzioni agroalimentari per un impatto sociale e ambientale positivo, dall’esplorazione delle nuove frontiere dell’Universo alla “contaminazione” tra scienza, tecnologia, arte e creatività.

 

Inoltre, il Diderot fornirà ai “VYP”-Very Young People di oggi gli strumenti per orientarsi al meglio tra le professioni di domani, alla luce della previsione del World Economic Forum secondo cui il 65% degli studenti svolgerà un lavoro che ancora non esiste.

 

Le 15 linee didattiche – disponibili in doppia modalità, fisica e digitale – rispondono a 11 dei 17 goal fissati dall’Agenda 2030 e sono sviluppate ad hoc con partner di eccellenza nazionale e internazionale, tra cui la Fondazione Veronesi, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Comunità di San Patrignano, l’Accademia Perosi di Biella, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio-Feduf.

 

Sui banchi del Diderot si formano i ‘campioni del futuro’, coraggiosi, responsabili e consapevoli: giovani capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e inclusione per far crescere la comunità e contribuire a migliorare il pianeta”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

“Il Diderot è tra i progetti più ‘young’ della Fondazione CRT: investiamo sulle generazioni Alfa e Zeta per accelerare la transizione ecologica, digitale, economica e sociale nei prossimi anni”, dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Le discipline STEM, l’educazione ai valori di cittadinanza attiva, il potenziamento della creatività e di una sensibilità sempre più “verde” saranno al centro dell’offerta formativa del Diderot secondo traiettorie molto articolate: il legame tra inquinamento atmosferico e salute; l’Opera show sulla scoperta di Marte, tra robot, androidi, extraterrestri e tanta musica; le basi della programmazione, l’ideazione e lo sviluppo di App per dispositivi mobili; la philosophy for community; la sicurezza alimentare e il consumo sostenibile. E ancora: un viaggio per i più piccoli nel Regno del Linguaggio tra consonanti e vocali, i segreti dello spazio svelati con la realizzazione di un planisfero celeste, una caccia al tesoro tra le stelle e l’uso di software per ricostruire viaggi nella Galassia; un focus sulle neuroscienze; la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle imprese come chiave per sviluppare lo spirito imprenditoriale degli studenti.

 

Le Fondazioni CR Cuneo e CR Biella hanno aderito al progetto Diderot della Fondazione CRT, contribuendo a sostenere alcune linee didattiche nelle rispettive province.

 

Le 15 linee didattiche del Diderot e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU
 
Due percorsi “green” del Diderot sui modelli di consumo e produzione circolare, sul contrasto al cambiamento climatico e sulla formazione di comunità sostenibili rispondono agli SGDs “Consumo e produzione responsabili”, “Lotta contro il cambiamento climatico”, “Vita sulla terra” e “Salute e benessere”:
Tutti per aria! è il nuovo percorso didattico realizzato dalla Fondazione Veronesi che sensibilizzerà gli studenti sul legame tra inquinamento atmosferico e salute, raccontando gli effetti dei principali inquinanti dell’aria e le possibili azioni di prevenzione da mettere in campo ogni giorno per proteggere noi e l’ambiente.
Le mie impronte sul pianeta affronterà i temi promossi dalla Commissione europea all’interno dell’European Green Deal: attraverso lo studio delle filiere agroalimentari, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino introdurrà nelle scuole i temi della sicurezza alimentare e del consumo sostenibile, evidenziando le connessioni fra le scelte dei singoli e le ricadute sulla collettività.

 

Sei linee didattiche sulla scoperta del sistema solare, le ultime frontiere del digital e le strategie per avviare una startup rispondono agli SGDs “Lavoro dignitoso e crescita economica”, “Parità di genere”, “Imprese, innovazione e infrastrutture”:
Digital Math Training, realizzato dal Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, rafforzerà le competenze matematiche, informatiche, digitali e di problem solving necessarie a scuola e nel mondo del lavoro.
Rinnovamente: obiettivo contare insieme è il percorso proposto con l’associazione A.R.S.T.A. che approfondirà le competenze logico-matematiche attraverso il metodo di Singapore, sviluppato con successo nella città-Stato del Sud-est asiatico per aiutare gli studenti a risolvere operazioni complesse fin da piccoli.
Programmo e Invento, a cura dell’Associazione Dschola, porterà in classe le basi della programmazione, sia con l’utilizzo di Scratch, sia con App Inventor per l’ideazione e lo sviluppo di App per dispositivi mobili, dalla veste grafica fino all’installazione. Focus anche sull’utilizzo consapevole della rete e dei social network.
Dalle nane alle supergiganti: la vita delle stelle svelerà con la guida dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta i segreti dello spazio e dell’astronomia, anche attraverso la realizzazione di un planisfero celeste, una caccia al tesoro tra le stelle e l’uso di software per viaggi virtuali nella galassia.
Economia@Scuola, in collaborazione con FEduF, è dedicata all’uso consapevole del denaro e ai modelli di consumo coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e coinvolgerà i ragazzi in un campionato scolastico sull’educazione finanziaria.
Rendere possibile un’impresa impossibile è il percorso realizzato con la Cooperativa Pandora che stimolerà lo spirito imprenditoriale dei giovani attraverso i concetti di sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle imprese.

 

Tre proposte didattiche per avvicinare i bambini e i ragazzi al mondo della lirica e ai linguaggi dell’arte contemporanea rispondono agli SDGs “Istruzione di qualità” e “Pace, giustizia e istituzioni solide”:
I speak contemporary, realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’insegnamento dell’inglese abbinato all’arte contemporanea, potenzierà gli strumenti multimediali interattivi prevedendo un dialogo diretto tra studenti e artisti.
• Con Alla ricerca dell’armonia, La Fabbrica dei Suoni utilizzerà il linguaggio della musica come legame tra diverse materie curricolari, con una particolare attenzione al tema dei mutamenti climatici.
• La nuova “Opera show”, intitolata “Opera show: Le avventure dei fratelli Spark e… il viaggio su Marte”, guiderà i ragazzi alla scoperta del pianeta rosso attraverso robot, androidi, extraterrestri e tanta musica. Ideato e diretto da Mario Acampa, realizzato dall’Accademia Perosi di Biella con l’Orchestra dei Talenti Musicali della Fondazione CRT, questo progetto innovativo avvicina i ragazzi alla lirica unendo musica, canto, ballo e prosa: un mix coinvolgente in scena alle OGR di Torino e in versione cinematografica.

 

Quattro linee didattiche focalizzate sulla comprensione dei diritti e doveri per vivere nel rispetto di sé e degli altri rispondono agli SDGs “Città e comunità sostenibili” e “Ridurre le disuguaglianze”:
Caffè filosofico, con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, per sviluppare il pensiero riflessivo, critico e creativo attraverso strumenti e modalità propri delle pratiche filosofiche come il dialogo socratico, la philosophy for children, la philosophy for community.
WeFree, con la Comunità di San Patrignano, si concentrerà sulla prevenzione delle dipendenze e del disagio giovanile attraverso laboratori interattivi.
Viaggio nel Regno del Linguaggio è il percorso a cura dell’Associazione ProXXIma che guiderà i bambini alla scoperta della lingua italiana attraverso un approccio immaginativo, artistico e teatrale, all’insegna dell’integrazione e della cittadinanza attiva.
Giovani per i giovani, realizzato dall’Associazione InTo Brain, metterà in contatto gli studenti con ricercatori universitari esperti di psicologia e neuroscienze per divulgare le frontiere più avanzate della conoscenza in uno degli ambiti di indagine più affascinanti del panorama scientifico.