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Scommettere sull’Italia: l’avvio di un’attività a Torino come immigrato argentino

 

Una famiglia Italo-Argentina intrapendente,una storia di successo. Intraprendere a Torino con un prodotto argentino.

German è arrivato con i suoi genitori per la prima volta in Italia nel 1990 da bambino, per ambizioni lavorative del padre, all’epoca un giovane ingegnere. Dopo quattro anni nel frusinate, suo papà viene trasferito a Torino, città dove la famiglia trova una seconda casa e una nuova vita. Le tradizioni argentine però non si perdono mai, il mate quotidiano, le domeniche mattina ad ascoltare musica folklorica (il padre è oriundo di Misiones, nord dell’Argentina) ma soprattutto le Empanadas che la mamma di German prepara secondo la ricetta familiare trasmessale dalla sua bisnonna. Passano dieci anni nella prima capitale italiana fin quando, per via della nostalgia, decidono di provare a rientrare in Argentina.

Ma l’Argentina come si sa, vive periodi di difficoltà economica e non solo. Rientrati tra il 2004 e il 2005, con il paese sudamericano appena uscito dalla famosa e tragica crisi del 2001, i genitori del ragazzo faticano a trovare lavoro stabile nei rispettivi campi. Tutto questo, sommato all’inflazione sempre in crescita e alla delinquenza quasi fuori controllo fa sì che, nel 2014, dopo un incidente stradale in cui la mamma vieni investita mentre passava sulle strisce pedonali e si salvi per miracolo, decidano di trasferirsi definitivamente e nuovamente a Torino.

È proprio mentre si riprende da questo incidente che la mamma si appassiona ancora di più alla cucina e che German dice alla mamma che le sue Empanadas erano troppo buone per non farle conoscere al mondo. Comincia così, poco prima del rientro, l’elaborazione da parte del ragazzo di un business plan che, una volta a Torino, viene presentato a diverse persone, ong e banche al fine di ottenere un prestito per aprire un negozio. I rifiuti di chi non crede nel progetto si susseguono durante un paio d’anni finchè, la Cooperativa Raggio, alla ricerca di un progetto del quartiere da “sponsorizzare”, affida per alcune ore la cucina del bar della Cascina Roccafranca a Griselda, la mamma di German. In questa cucina del quartiere torinese di Mirafiori Nord le Empanadas cominciano poco a poco a farsi conosciute nella zona della Circoscrizione 2 grazie agli apericena in cascina e grazie al fatto che vengono vendute alle milongas (i posti in cui si balla tango) nei weekend.

Finalmente, nel 2018 e tramite l’appoggio dell’Ufficio Pio e di Banca Etica, la famiglia riceve l’ok per quanto riguarda il business plan ed il prestito per aprire un negozio dedicato alle Empanadas, la specialità di street food per eccellenza dell’Argentina.

Il 9 luglio 2019, in coincidenza con il giorno dell’Indipendenza Argentina, Alpi Empanadas apre le sue porte in Corso Peschiera 198b e nonostante una pandemia ed una crisi economica ancora in atto, le Empanadas della famiglia di German e Griselda, preparate con carne di angus argentino e prodotti da contadini locali e a km0, continuano a conquistare non solo le tavole dei torinesi ma anche quelle di tanti che vengono da fuori per assaggiarle o di chi decide di farsele spedire in altre regioni d’Italia.

La perseveranza e la voglia di intraprendere di questo ragazzo immigrato dall’Argentina e della sua famiglia sono senza dubbio un esempio di come l’immigrazione può diventare una ricchezza per tutto il territorio.

Bernardita Feldman 

Atp, Edisu e gli Atenei: il racconto del mondo universitario

Tra inclusione e benessere 

 

Edisu Piemonte insieme a Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e al Politecnico di Torino ha partecipato agli eventi di Casa Tennis, a Palazzo Madama in occasione delle NITTO ATP FINALS.

Due Talk di riflessione e confronto su temi che toccano da vicino il mondo delle Università e quello del Diritto allo Studio e dei Servizi Universitari.

Con il contributo di docenti dei quattro Atenei piemontesi e le testimonianze di Edisu Piemonte, delle sue studentesse e dei suoi studenti è stato affrontato nel primo incontro il tema dell’inclusività del sistema universitario e delle opportunità offerte per consentire ai giovani provenienti da Paesi terzi di realizzare la propria formazione universitaria.

Il secondo Talk invece ha riguardato il tema dello sport, sottolineando l’importanza dell’attività sportiva per la salute fisica e il benessere della popolazione. È stata l’occasione anche per presentare progetti di inclusione sportiva legati al tennis in carrozzina e per ascoltare direttamente gli studenti e studentesse atlete di Edisu Piemonte che hanno testimoniato come si coniuga lo sport con lo studio.

“Con piacere anche quest’anno abbiamo rinnovato l’impegno preso dal Protocollo d’Intesa siglato tra Edisu Piemonte e gli Atenei per promuovere il sistema universitario piemontese durante le edizioni torinesi delle Nitto Atp Finals. I due Talk hanno rappresentato un’occasione per mettere in luce l’ampiezza delle azioni messe in campo dal mondo universitario e dei servizi allo studio che rende attrattiva la nostra regione proprio perché offre a studentesse e studenti un ambiente inclusivo e in cui accanto allo studio possano portare avanti anche le loro passioni e attitudini, nell’attenzione al benessere e alle pari opportunità”, ha dichiarato Alessandro Ciro Sciretti presidente di Edisu Piemonte.

25 Novembre: le letture delle donne di Palazzo Madama

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2022

 

venerdì 25 novembre ore 11 -17

 

Palazzo Madama – Camera delle Guardie (primo piano)

Piazza Castello, Torino

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2022, le donne che lavorano a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propongono ai visitatori del museo, venerdì 25 novembre dalle ore 11 alle 17, la lettura di brani a tema.

Un’iniziativa per contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema della violenza sulle donne, per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze di genere.

Oltre alle letture, un video della Polizia di Stato dal titolo Questo non è amore, che ha l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche, sarà proiettatoper l’intera giornata sullo schermo nell’atrio del museo. Il video fa parte di una campagna permanente volta a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne, sottolineando alcuni dei concetti chiave che in questi ultimi anni hanno portato ad affrontare il tema con maggiore sensibilità e consapevolezza, al fine di non colpevolizzare la vittima e di sostenerla anche nel suo legittimo desiderio di tornare a gestire in serenità la propria esistenza.

Il cortometraggio Linda (3’7”) di Dinamovie Picture, vincitore del Festival Piemonte Movie 2010 e adottato come campagna antiviolenza dalla TV Svizzera italiana, sarà presentato in Camera delle Guardie a partire dalle ore 15.

Linda si rifà a un ipotetico Carosello di fine anni ’50 con la sua narrativa e le sue esplicite citazioni visive e iconografiche in un rigoroso formato 4 terzi. Racconta di una donna che non viene più accettata delle amiche e che non si sente più ricambiata nel suo affetto da figlia e marito; il motivo le sfugge, ma una pubblicità del cofanetto Linda, vista per caso su un giornale, la illumina: si tratta di un kit composto da ciprie, detergenti e un foulard alla moda, atti a nascondere gli evidenti segni delle violenze domestiche che subisce da parte di un marito apparentemente ineccepibile. Linda sperimenta i vari prodotti con soddisfazione crescente e scopre che l’accettazione sociale è di nuovo alla sua portata. L’amore non è un trucco, recita lo slogan che esplicita la connotazione ferocemente ironica dello spot.

Il programma

ore 11: Rebecca Abate legge Simone de Beauvoir, La femminilità, una trappola

ore 12: a cura della Polizia di Stato una storia tratta da Questo non è amore e proiezione video della campagna informativa del 2022 per le azioni di contrasto per la lotta alla violenza sulle donne

ore 13: Simonetta Castronovo legge Virginia Woolf, Le tre ghinee

ore 14: Cristina Maritano legge Giovanni della Casa, Se s’abbia a prender moglie

dalle ore 15: proiezione in Camera delle Guardie del cortometraggio Linda di Dinamovie Picture (3’07”)

ore 15: Daniela Falai legge Mary Wollstonecraft, Sui diritti delle donne

ore 16: Paola Ruffino legge Annie Ernaux, L’evento

ore 17: Tiziana Caserta legge Molière, L’école des Femmes

I giovani contro la violenza di genere

Parte la campagna social contro la discriminazione e la violenza di genere realizzata insieme agli studenti di 4 scuole di altrettante città con l’utilizzo di diverse forme di linguaggio artistico e l’applicazione di nuove tecnologie.

 

Presenti gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Amedeo Avogadro di Torino

 

Una rappresentanza degli studenti  della quarta e quinta dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Amedeo Avogadro di Torino ieri mattina a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma,  per presentare la nuova Campagna “Comunicatio Manifesta. Giovani contro la violenza di genere” di BEAWARENOW, l’Associazione che è tesa a combattere la disuguaglianza di genere grazie all’utilizzo di differenti linguaggi e discipline artistiche, nuove tecnologie con un approccio partecipativo.

Una Campagna che ha coinvolto, durante l’anno scolastico 2021-22, gli studenti degli istituti superiori di 4 città pilota, in altrettante regioni, e che è tesa ad essere un antidoto contro gli stereotipi i modi e le tendenze proprie della violenza di genere. Le altre scuole coinvolte sono state: la quarta e la quinta dell’Istituto Tecnico Industriale Renato Cartesio di Cinisello Balsamo (MI), la IV dell’Istituto d’Istruzione Superiore Cellini Tornabuoni di Firenze e la terza classe dell’Istituto Tecnico Luigi Einaudi di Roma.

All’evento romano, al quale partecipano i rappresentanti degli studenti e delle studentesse delle 4 scuole coinvolte, si è allestita una Mostra a cura di Janine von Thungen – scultrice e socio fondatore di BEAWARENOW – composta a due sculture bianche di corpi femminili, alte 2,30 metri, senza né testa né piedi. Grandi ‘canvas’ al femminile sulle quale sono proiettati le immagini scelte dai ragazzi durante i Laboratori. Regula Burelle, svizzera francese e appassionata d’arte, ha ‘abbracciato’ il progetto di BEAWARENOW, non solo sostenendolo, ma anche permettendo la realizzazione del taglio 3 D in polistirolo a Parigi delle 2 sculture. Il video della Campagna Comunicatio Manifesta, realizzato insieme ai ragazzi e alle ragazze delle scuole coinvolte, sarà lanciato alle ore 12:00 online, proseguendo la sua diffusione sui social dell’Associazione.

Il Progetto e la Campagna, tra l’altro, sono stati supportati da Banca d’Italia, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino).

Anche questo anno Gucci attraverso CHIME FOR CHANGE, la Campagna globale di Gucci lanciata nel 2013 per raccogliere, unire e rafforzare le voci a sostegno della parità di genere, conferma il proprio sostegno a BEAWARE NOW e la Campagna Comunicatio Manifesta.

“L’arte ha sempre avuto una fascinazione complessa e profonda per il corpo femminile, ma in questi anni il panorama della creatività deve confrontarsi con una società schizofrenica: da una parte si afferma il body positive e movimenti come Non una di meno, dall’altra imperversa una comunicazione che esalta modelli di perfezione fisica improbabili e l’universo dei social si caratterizza come il terreno della manipolazione digitale e dell’esibizione. Il corpo femminile è un terreno di scontro. Il luogo di un impatto – a volte drammatico – fra visioni diverse e inconciliabili. È un tema fondamentale per capire come evolve la nostra società.” Ha messo in evidenza Janine von thungen, artista e co fondatrice di BEAWARENOW.

Tutti gli studenti hanno partecipato ai Laboratori più formali come quello Socio-Culturale per il quale ci si è avvalsi delle operatrici della Cooperativa Befree che supportano le donne vittime di violenza, con loro si è affrontato il tema degli stereotipi e delle discriminazioni, utilizzando i giochi di ruolo e chiedendo, agli studenti e alle studentesse, di indicare due parole per “uomo” e due per “donna”. A seguito della visione del video “L’uomo derubato”, che ribalta gli stereotipi, si sono soffermati su come la violenza di genere sia un fenomeno strutturale e, in particolare, hanno analizzato su cosa si intenda con genere, come si esplichino le discriminazioni e la narrazione della violenza.

Il Laboratorio di Diritto Internazionale è stato condotto da alcuni docenti universitari e professionisti del settore. Nell’introdurre la Convenzione di Istanbul hanno suscitato l’attenzione dei ragazzi e delle ragazze sulla scelta della Lego di produrre giocattoli gender neutrali e posto la questione se gli Stati siano obbligati ad avviare campagne di sensibilizzazione, che incentivino ed adottino delle policy gender sensitive e, allo stesso tempo, debbano inserire nei curricula scolastici alcune lezioni sulla sensibilità di genere.

Tra i Laboratori creativi vi è stato quello di Regia tenuto da Alberto Guerri – formatore, fotografo e grafico al Centro sperimentale di cinematografia – che ha dato la possibilità di conoscere al meglio gli strumenti necessari per realizzare dei video per le interviste e per il backstage, che fossero utili per la Campagna di informazione e sensibilizzazione contro la violenza di genere, grazie all’impiego sia degli strumenti tecnologici, che tutti i ragazzi e le ragazze in genere utilizzano come gli smarthphone, le videocamere e le fotocamere, che di quelli forniti dall’Associazione, in questo caso microfoni lavalier e ciack; il gruppo dei partecipanti al laboratorio sono stati suddivisi in mini troupe e a ciascuno è stato assegnato un compito ed un ruolo diverso.

Il laboratorio di Movimento corporeo è stato gestito dall’Associazione Tadan e tenuto da Teresa Farella – danzatrice performer, Danzamovimentoterapeuta METODO DMT-ER© socia APID, dottoressa in scienze dell’educazione, regista e coreografa – ha messo al centro del lavoro il corpo e grazie all’esperienza pratica sul gesto e sul movimento gli studenti e le studentesse hanno potuto prendere coscienza del proprio essere come contenitore di vissuti, di emozioni e come strumento di comunicazione.

Altrettanto interessante il Laboratorio di Comunicazione Sociale del quale è stata responsabile Giulia Smerilli, social media specialist, che ha messo in evidenza come la comunicazione digitale abbia una valenza ed un peso nell’informazione molto importante e, allo stesso tempo, ha sottolineato la sua pericolosità. Soprattutto ha fatto comprendere quali siano i passaggi chiave che conseguano la realizzazione di una Campagna di comunicazione ‘social’ coerente ed integrata, mettendo una particolare attenzione al copywriting e al visual.

Due i Laboratori che sono stati realizzati solo in alcune scuole: in quelle Firenze e di Roma, dove si sono tenuti il Laboratorio di Musica condotto da Massimo Nunzi – compositore, trombettista e musicologo italiano – insieme a Francesco Forni – compositore, chitarrista e cantante – che aveva lo scopo di suscitare il desiderio, da parte degli studenti e delle studentesse, di esprimersi mettendo in evidenza la loro capacità di affrontare le situazioni proposte, il tutto in una in chiave musicale. Ne è scaturito un ‘risultato musicale’, brani, nati dallo sforzo individuale dei ragazzi e delle ragazze e della loro volontà di mettersi in gioco e che fanno parte della colonna musicale della Campagna.

Mentre a Torino Massimo Polello – calligrafo professionista – ha tenuto il Laboratorio Social lettering, che ha prodotto 5 loghi: 4 delle singole scuole ed uno per il titolo della Campagna ‘Comunicatio manifesta’. Tutti i partecipanti hanno lavorato, con una grafica detta Script, ad un lettering design anni ‘50/60. Ogni classe ha elaborato i loghi a mano con il supporto dei modelli di lettering, esprimendo al meglio la propria creatività e migliorando ciascuno la percezione delle proprie capacità.

Al termine di tutti gli incontri gli studenti e le studentesse hanno caricato su un drive dedicato le loro video interviste ed ogni risultato frutto del lavoro svolto all’interno dei diversi Laboratori come: i video delle coreografie realizzate con la formatrice, i brani musicali realizzati con i musicisti, oggetto della Campagna social Comunicatio Manifesta.

www.beawarenow.eu #comunicatiomanifesta #beawarenow #campagnasocial #giovanicontrolaviolenza

Prevenire e difendersi dalla violenza digitale di genere

Nel corso della propria vita, secondo l’Istituto nazionale di statistica,  il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi o offensivi verso altre persone. La diffusione delle molestie che avvengono per mezzo della rete è in aumento, coerentemente con il maggiore uso dei social network negli anni più recenti. Più del 44% delle molestie sui social si è ripetuto più volte nel caso di vittime donne.

Su 42.143 post e tweet analizzati da Amnesty International, nel rapporto “Il barometro dell’odio 2020 –Sessismo da tastiera”,  più di 1 su 10 (14%) è offensivo, discriminatorio o hate speech. Guardando ai soli casi di hate speech, se ne trovano quasi 1 su 100 (0,7%). Il 25,6% dei commenti offensivi e discriminatori riguarda in particolare il tema donne e i diritti di genere; il 23,2% sono messaggi sessisti. Secondo un rapporto pubblicato da Women’s Aid, il 45% delle vittime di violenza domestica ha subito una qualche forma di abuso online, mentre il 48% è stato oggetto di molestie o abusi online dopo la fine di una relazione. Nel 2019 è stato rilevato un aumento mondiale del 67% annuo dell’utilizzo di programmi di monitoraggio su dispositivi mobili. I paesi europei più colpiti sono Germania, Italia e Francia.

 

Interventi:

“Come Consiglio regionale –  ha esordito in aula il presidente Stefano Allasia  – non intendiamo sottrarci all’impegno a cui ci richiamano gli esperti del Consiglio d’Europa. Il rapido sviluppo delle tecnologie ha moltiplicato le occasioni di violenza contro donne e ragazze, esponendole a maggiori rischi di abuso.Quattro sono i pilastri su cui il Consiglio d’Europa, attraverso la Convenzione di Istanbul, ci invita ad intraprendere azioni concrete: prevenzione, protezione, azione penale e politiche coordinate. Alle istituzioni come il Consiglio regionale il compito di continuare con convinzione il lavoro fondamentale che da tempo stiamo portando avanti con gli istituti scolastici e le giovani generazioni, anche con l’aiuto delle famiglie: alfabetizzazione digitale e della sicurezza online a tutti i livelli di istruzione; uso consapevole dei social network; educazione di genere e lotta al sessismo”.

Per Sara Zambaia, vice presidente del Comitato diritti umani e civili della Regione Piemonte  “ciò che emerge e colpisce  è la vasta tipologia di violenze. Oggi la violenza psicologica è riconosciuta al pari della violenza fisicia ma più difficile da dimostrare e far recepire. Dobbiamo contribuire a creare coscienza, partendo proprio dai più giovani. La Propensione al digitale e alla rete va controllata e monitorata  affinchè non sfoci in cyberviolenza.

Giampiero Leo, vice presidente del Comitato diritti umani e civili della Regione Piemonte  riprendendo una famosa citazione di un film ha dichiarato: ” da grandi poteri nascono grandi responsabilità”. Purtroppo non è sempre così. Internet, il digitale danno alle persone “cattive” un potere enorme di offendere, colpire, ferire senza neanche correre il rischio di “metterci la faccia”. Dunque è giusto intelligente e opportuno organizzare un convegno come questo, per affrontare il problema, nonché le possibili soluzioni, da ogni punto di vista.

Secondo Ornella Toselli, presidente Consulta femminile regionale “anche il legislatore deve rincorrere le repentine evoluzioni del digitale. I reati aumentano e si diversificano a seconda delle piattaforme. Prezioso in questo senso il contributo delle forze dell’ordine e del mondo dell’associazionismo”.

Fabiola Silvestri, dirigente Polizia Postale e delle Comunicazioni di Piemonte e Valle d’Aosta- “La presenza continua e permanente degli strumenti digitali nella nostra vita, rende alcuni fenomeni criminali, più  insidiosi e di maggiore lesività esponendo le vittime a rischi occulti che possono trasformarsi in lesioni gravi della sfera giuridica e personale delle vittime. Basti pensare all’enorme portata lesiva del revenge porn o peggio di aggressioni protese nel tempo come il cyber stalking. Esiste una sofferenza per così dire sommersa fatta di paure, ansia, apprensione per la propria reputazione, timore per la propria incolumità o ancora violazione dell’intimità. “

Barbara De Toma, Dirigente Divisione anticrimine Polizia di Stato – segnala che sono tre i tipi di ammonimento del Questore. Quasi sconosciuto quello per cyberbullismo, anche se introdotto nel 2017 (Questura Torino solo 7 da allora), servirebbe maggior conoscenza tra i giovani anche con contributo della scuola. L’ammonimento per stalking introdotto nel 2009, insieme al delitto per stalking richiede necessaria istanza della persona offesa, quindi è meno diffuso di quello per violenza domestica, introdotto dal 2013 e che può essere adottato d’ufficio. Nel 2022, la Questura di Torino ha accolto  42 ammonimenti per stalking nei confronti di 31 uomini e 11 donne. Recidiva per i casi di stalking (9 per cento), 6 per la violenza domestica”.

Secondo Manuela Monti, Centro studi di informatica giuridica (CSIG), Ivrea, “l’odio in rete colpisce spesso donne che ricoprono posizioni di potere, discorso aggressivo amplificato da canali comunicazione. Ansia nelle vittime nasce anceh dal fatto che gli autori di hate speech sono spesso nascosti”.

Per Elena Ferrara, Comitato regionale Diritti Umani e Civili “I ragazzi dicono che il cyberbullismo è una delle forme più gravi della violenza in rete. Nel 2018 l’Istituto di Sanità ha rilevato che la maggior parte dei ragazzi pensa che i compagni di classe siano gentili e disponibili, ma le ragazze sono quelle che sentono meno questo ambiente favorevole. Ci sono però dei campanelli di allarme, perché c’è una fascia consistente che non la pensa così. Secondo la piattaforma Elisa l’8% degli intervistati ha subito episodi di cyberbullismo e sono soprattutto le ragazze a sentirsi più minacciate. Le prevaricazioni viaggiano soprattutto in rete, con una crescita nel periodo postpandemico nelle scuole secondarie di secondo grado e nelle agenzie formative.
I dati ci dicono che il referente cyberbullismo previsto dalla legge 71/2017 è poco conosciuto, così come la legge stessa.

Pierangela Peila Castellani, Direttivo Telefono Rosa Piemonte, La violenza digitale annienta ogni tipo di relazione, colpisce la donna nella sua stessa modalità di essere persona. L’anonimato, in una prima fase, destruttura la donna che però oggi sta trovando degli strumenti per reagire in una seconda fase. I sentimenti maggiori che sono emersi durante i confronti sono la paura e l’angoscia, la relazione diventa pubblica e la persona con cui si sono condivisi dei sentimenti diventa un nemico. La donna prova un senso di vergogna e di colpa per questo tipo di violenza che mette in pubblico fatti personali, a cui si uniscono sfiducia e senso di impotenza. È possibile uscire dal trauma quando emerge il desiderio di reagire e di chiedere aiuto all’autorità pubblica e ai centri specializzati come il nostro”.

Per Giovanna Perino, Istituto ricerche economico sociali del Piemonte (IRES) “L’indice sull’uguaglianza di genere assegnato all’Italia nel 2021, pari a 63,8 su 100, ci colloca al 14mo posto tra i 27 Stati UE con 4,2 punti sotto la media. Quello della violenza contro le donne è un fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso, ma dagli approfondimenti effettuati su diverse fonti informative è possibile delinearne le caratteristiche in vari contesti, tra cui quello digitale, di cui si rilevano minacce e al contempo opportunità per la prevenzione e il contrasto. Fondamentale, a questo riguardo, per acquisire gli elementi utili alla definizione di politiche mirate, sono le attività di rilevazione, analisi, monitoraggio e valutazione dei dati, con una metodologia comune a livello europeo”.

 

“Essere Alice”, no alla violenza sulle donne

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si terrà “Essere Alice”, una serata a teatro dove saranno presenti diverse performance artistiche e dibattito sulla tematica, a sostegno del Progetto Alice, Educazione all’Amore 
Ospite della serata sarà la scrittrice Maria Dell’Anno, autrice di molte opere sul tema del femminicidio. In particolare nel suo ultimo libro “El modo ancor m’offende”, un capitolo è proprio dedicato alla storia di Alice.
Ma avremo anche:
– Orlando Cristiani presenterà le sue opere pittoriche a sostegno del Progetto, con la possibilità di acquistarle per beneficenza in loco.
– Irene Giannecchini, creatrice del marchio INNER QVIET, metterà a disposizioni le magliette e le felpe della sua collezione a sostegno del Progetto, con la possibilità di acquistarle per beneficenza in loco.
Saranno anche presenti la scuola di danza “L’accademia del Balletto” di Leinì e la scuola di musica “Mezzo Forte Music Academy” di Torino.
Intrattenimento musicale a cura di Danilo Ghiglieri.
Per info e prenotazioni 3395827680
 
 
E ‘l modo ancor m’offende è una raccolta di racconti dedicati a donne vittime di femminicidio, uccise da uomini che dicevano di amarle, mariti, ex mariti, fidanzati ed ex fidanzati: i racconti sono scritti in prima persona, quindi sono le stesse donne a raccontare la propria vita e la propria morte, la loro versione dei fatti. Sono donne che hanno rivendicato la propria libertà, la libertà di decidere della propria vita, la libertà di dire no, e che sono state punite per questo. Pur essendo elaborazioni narrative, i racconti si basano su un attento lavoro di ricerca di informazioni e notizie apparse sulla stampa, nelle sentenze processuali e/o riportate in altri studi, nonché in alcuni casi sulla diretta testimonianza dei familiari delle vittime personalmente contattati/e dall’autrice.
Le voci di queste undici vite spezzate ci aprono gli occhi e rispondono a domande che non possiamo evitare: Cosa pensavano queste donne della loro vita, dei loro uomini, del loro essere mogli e madri? Come hanno lottato per riacquistare una vita libera dalla violenza maschile? Chi poteva e doveva aiutarle? Cosa ha fatto per loro lo Stato di cui erano cittadine? Cosa deve cambiare nella nostra cultura e nel rapporto tra uomini e donne? E cosa può fare ciascuno e ciascuna di noi per cambiarlo?
Maria Dell’Anno è giurista, criminologa e soprattutto scrittrice. Solo quando scrive sente che sta facendo ciò per cui è nata. Da alcuni anni studia e scrive sulla violenza maschile contro le donne, dopo essersi formata in due centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna. Crede fermamente che solo un profondo cambiamento culturale potrà mettere la parola fine a questa perfida forma di violenza. Ha pubblicato i romanzi “Troppo giusto quindi sbagliato” (Ed. Le Mezzelane, 2019), “Fuori tempo” (Ed. Eretica, 2021), e i saggi “Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima” (Ed. LuoghInteriori, 2019), “Parole e pregiudizi. Il linguaggio dei giornali italiani nei casi di femminicidio” (Ed. LuoghInteriori, 2021). Ha vinto vari premi letterari e suoi racconti sono pubblicati in antologie. Scrive articoli su NoiDonne.org e Filodiritto.com.

Le opere di Sabrina Rocca alle Nazioni Unite

GO GOALS TOGETHER

A cura di Monica Trigona

United Nations Secretariat Building, New York

 5 – 16 dicembre 2022

Il Palazzo del Segretariato delle Nazioni Unite è la sede della nuova mostra personale di Sabrina Rocca che fa seguito al successo dell’iniziativa espositiva del 2021 presso il Campus delle Nazioni Unite a Torino (Italia).

I soggetti dei dipinti dell’artista sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), 17 obiettivi interconnessi definiti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come una strategia “per raggiungere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”. Il titolo dell’esposizione, “Go Goals Together”, si riferisce in modo diretto proprio al programma d’azione approvato a settembre 2015 dagli Stati membri dell’ONU.

“Sciare per sorridere” nel ricordo di Carlotta

Nel ricordo di ” Totta “, Carlotta Grippaldi, la giovane maestra di sci che a 27 anni, l’estate scorsa, è volata in cielo colpita da una persiana mentre passeggiava per le vie Briancon, è nata ” Sciare per sorridere “, la fondazione creata dalla sua famiglia per portare sugli sci i bambini che non se lo possono permettere. Allo stesso tempo è partita la raccolta fondi, che ha un obiettivo iniziale di 30 mila euro. Per donare basta cliccare sul link alla piattaforma Rete del Dono https://www.retedeldono.it/it/progetti/sciare-per-sorridere-odv/aiutiamo-i-bimbi-ad-avvicinarsi-allo-sci o, in alternativa, abbiamo il c/c bancario dell’Associazione indicato nella sezione “DONA ORA” del sito.
Di grande aiuto sarebbe condividere il link alla campagna con i vostri contatti. Più persone ne sono a conoscenza, meno tempo servirà per raggiungere l’obiettivo della  raccolta fondi.

Sabato ritorna la Giornata della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus

Torna sabato 26 novembre prossimo la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, dal titolo “Preoccupazione per l’aumento della povertà, appello a donare la spesa per chi è in difficoltà”. L’iniziativa vedrà impegnati in Piemonte oltre 12 mila volontari, presenti in 1386 punti vendita, per invitare a donare prodotti a lunga conservazione.

Nel 2021, grazie alla Colletta Alimentare, sono state raccolte settemila tonnellate di cibo (in Piemonte 548, equivalente a più di un milione di pasti, una parte delle 9100 tonnellate raccolte in tutto il 2022).
Dall’inizio dell’anno a oggi sono state ottantacinquemila in più le richieste ricevute, che hanno fatto salire a un milione e settecentocinquantamila le persone aiutate. In questo difficile momento economico e sociale, Banco Alimentare deve far fronte a un aumento del 45% dei costi di gestione tra logistica, trasporti e energia elettrica, ad un calo del 30% delle donazioni economiche da parte di aziende e privati. Banco Alimentare fa appello alla solidarietà di tutti, invitando a partecipare alla Ventiseiesima Giornata della Colletta Alimentare. In tutta Italia saranno 140mila i volontari impegnati, che inviteranno a comprare prodotti a lunga conservazione, quali verdure in scatola, tonno e carni in scatola, polpa o passata di pomodoro, olio, alimenti per l’infanzia quali omogeneizzati e latte in polvere. I volontari indosseranno una pettorina arancione, nuovo colore di riconoscimento presente nel logo Banco Alimentare, che verrà utilizzato anche per i sacchetti forniti per far la spesa.
Le settemila tonnellate di cibo che sono state raccolte nel 2021 equivalgono a quattordici milioni di pasti (un pasto è equivalente a un mix di 500 grammi di alimenti, in base ai Larn, i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana, per un controvalore economico di oltre venticinque milioni di euro).
Parteciperanno alla Colletta Alimentare 2022 Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare del Comune di Torino, presso il Carrefour di Corso Grosseto 330, alle 11.30, e S.E.R. Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, in un supermercato da definire alle 09.30.
Per il secondo anno consecutivo il calciatore Giorgio Chiellini sarà Testimonial della Colletta Alimentare, protagonista di uno spot radio e televisivo di lancio dell’iniziativa solidale realizzato da Mate Agency.
“Siamo preoccupati per la situazione che stiamo cogliendo nel nostro Paese, con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta, o rischiano di scivolarci, nonostante abbiano un lavoro – afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus – È fondamentale continuare a sensibilizzare coloro che possono compiere un concreto atto d’aiuto. La Colletta Alimentare rappresenta un gesto educativo semplice e di carità, che promuoviamo da oltre un quarto di secolo. Partecipare a questa iniziativa significa contrastare l’indifferenza e favorire la condivisione, compiendo un gesto concreto a cui tutti siamo invitati”.
La Colletta Alimentare rappresenta il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare Onlus aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2022, indetta da Papa Francesco, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Bersaglieri, Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, CDO Opere Sociali e del Lions Club International.
Il numero di assistiti nel 2022 risulta in linea con quelli dell’anno scorso, cui va aggiunta la gestione delle emergenze, su tutte quella dei profughi ucraini. Aumentano del 45% come a livello nazionale, i costi di gestione. Per ogni pasto le spese sono salite da 0,07 euro a 0,10 euro.

Torinesi “depressi”. Tra bollette e burocrazia in cerca di ripresa

Ci si mette pure un’agenzia di ricerche sociali nel dire e dirci,  a noi Torinesi, che siamo depressi, pessimisti sul presente e sul futuro della nostra città. Sai che novità.
 Ciò che brucia maggiormente è la comparazione con altre città italiane come Milano, Bologna, Roma, o città europee  da Copenaghen, Monaco, Lione, dove ci vede sempre “soccombenti”. Insomma la nostra Grande Torino con un Grande passato, ma ora l’ alternativa è quello di scappare. E stavolta, purtroppo, non ci si limita al mio proverbiale pessimismo.  Pure questi studi sociologici.
Eppure in Piemonte la crescita del prodotto interno lordo è in linea, se non superiore alla media europea. Ripeto, siamo oltre la frutta.
Siamo oltre il punto di non ritorno.  Eppure… Eppure… aumentano I turisti…
Dunque siamo ancora attrattivi.  Capitale di una Regione Piemonte Capitale mondiale della cucina e del buon vino. Eppure…
Eppure non riusciamo a riprendere il volo come oltre cento anni fa.  O come il dopoguerra. Alberto  Cirio e Stefano Lo Russo cercano una santa alleanza per spendere bene i soldi del Mef.  Ma sono già arrivati?  Si dice una parte, ma noi, francamente non ce ne siamo accorti. Comunque a fine anno dovrebbe arrivare un’altra trance.  Vedremo, sperando in  positive conseguenze.
I mali sono molti, moltissimi. Tra gli altri una burocrazia asfissiante e totalmente inefficiente.  Piccolo esempio ma estremamente indicativo. Negli ultimi mesi la Soris è scatenata.  Cartelle esattoriali a go-go. Nella lettera d accompagnamento, come da legge è indicato il responsabile del procedimento.  Come contattarlo? Mistero.
Telefoni per saperlo.  Ti risponde un call center che gentilmente, dopo quella mezz’ora d attesa ti dice che non sono autorizzati. Alternativa via internet. Prima data utile il 15 gennaio con l’intimazione che entro 5 giorni dal ricevimento ti devi mettere d’accordo  con Soris se no sono guai. Alternative?  Andarci di persona e sperare che l’eventuale supplica di entrare senza appuntamento sia accolta.  In questo caso la supplica è stata accolta e rateizzata. Però quanta fatica. Ma non ci preoccupiamo.  Arrivano i contributi contro il caro bollette . Ma arrivano veramente?  Forse… ma allora che dice la Meloni?  Cerchiamo di precisare. Vero sono arrivati 9 miliardi dall Europa.  Vero ma non a fondo perduto. Dobbiamo restituirli con gli interessi. Dunque?  Paghiamo noi in un secondo tempo con la tassazione normale aumentando il debito pubblico. Sono malfidente? Allora facciamo un altro caso. Le imprese a fine anno possono riconoscere ai propri lavoratori un bonus proporzionato alle bollette  pagate quest’anno.  Appunto, non sono soldi che lo Stato italiano ti regala.
Sono soldi delle imprese.  Dunque un costo che non ricade su tutti, ma solo delle imprese.  Lo Stato si limita a non chiederti le tasse sul percepito.  Il tutto mi sa di presa in giro. Ovviamente per rimanere nell’ambito di una civile esposizione. Non lasciandosi andare in intuitivi impropreri. Ultima cosa: pace fiscale.  Concretamente rottamazione delle cartelle, alias lo Stato si accontenta di poco visto che l’alternativa è non avere niente. Ed anche qui, mi sa, ne vedremo delle belle e come si dice tra il dire e il fare c è di mezzo il mare. E il mare, anzi l’oceano in Italia si chiama burocrazia.
Diciamocelo fino in fondo in fondo : non siamo messi bene.
PATRIZIO TOSETTO