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Inaugura oggi 19 Settembre presso il Cinema Teatro Gobetti, in Via Martiri della Libertà 17, alle 18 la mostra fotografica sulla Siria della reporter Ansa Jessica Pasqualon.
Jessica Pasqualon è una fotoreporter e quello che inaugura al Cinema Teatro Gobetti di San Mauro è un viaggio per immagini del reportage realizzato in Siria per l’Agenzia Ansa, con cui collabora.
Lo scopo del viaggio era quello di documentare gli effetti del terremoto del febbraio 2023 che ha colpito Turchia e Siria. Le stime ufficiali parlano di 57.000 morti a causa del sisma, 7.250 solo quelli in Siria. Le aree più colpite dal sisma sono state nella zona nord occidentale. Aleppo ha contato oltre 4.000 decessi e Latakia, a 15 km dal confine con la Turchia e da Ankara, il suo epicentro. Il terremoto è stato devastante, ma altrettanto devastanti le successive scosse di assestamento che hanno raggiunto picchi di 6 gradi di magnitudo. Anche queste hanno provocato morti, soprattutto per infarto a causa della paura o per schiacciamento dovuto a nuovi crolli. Degli effetti e delle vittime sappiamo molto poco a causa di una dittatura che rende impossibile il passaggio di informazioni e soccorsi.
Stiamo parlando di un Paese già compromesso dalla guerra, che ha fatto 610 mila morti in dieci anni di conflitto civile. Sono 4 mila i bambini curati ad Aleppo nell’ospedale dove hanno aperto una campagna di aiuto alle famiglie per i bambini malnutriti. A raccontarcelo è la stessa Jessica.
Quando sei stata in Siria e come hai fatto ad arrivarci?
In tanto siamo partite in due grazie all’ONG Terre des Hommes Italia, lo scorso aprile 2023.
Loro conoscono bene quelle zone e dunque mi hanno aiutato a partire e poi mi hanno anche ospitato. Della Siria sappiamo davvero poco. Io stessa prima del viaggio ho fatto fatica a documentarmi.
Perché hai deciso di partire?
L’intento del mio viaggio era quello di raccontare il terremoto in un paese dove i soccorsi non sono arrivati a causa delle sanzioni e della dittatura. Anche se loro non vogliono che si parli di dittatura. Subito dopo il sisma la gente ha letteralmente scavato con le mani per tirare fuori dalle macerie quante più persone possibili senza avere un supporto da nessuno e sentendosi abbandonati dal momento che non potevano sapere perché nessuno arrivasse in loro soccorso.
Volevo capire cosa fosse successo e capire come fosse la situazione e invece ho raccontato molto altro.
E com’è la situazione?
Molto complessa perché hanno una situazione politica di rapporti con i paesi limitrofi che cambia nel giro di quarantott’ore. Lì ogni giorno è diverso da quello precedente perché saltano gli accordi, gli eventi si susseguono velocemente e al paese non viene garantita nessuna stabilità nonostante la dittatura vada avanti da 50 anni. La sensazione che ho avuto è che lì si compie la storia tutti i giorni.
Quali sono i temi ricorrenti di questo lavoro?
Ho cercato di documentare la guerra. Un conflitto lungo di cui ora non si riesce nemmeno più a ricordare come sia scaturito. Quella che doveva essere una grande ribellione iniziale non è andata in porto. I piani non sono andati come previsto. Dal 2018 non ci sono bombardamenti ma la situazione è tutt’altro che tranquilla.
La guerra ha decimato vite, ha devastato e distrutto città e chi prima si è trovato senza casa a causa della guerra ora si ritrova senza casa per via del terremoto.
Ma c’è anche chi è tornato a vivere in edifici pericolanti. Dunque vedi condomini giganti senza mura ma con le luci di coloro che ci vivono.
Te lo aspettavi?
No, affatto. Sono cose che se non le vedi, difficilmente riesci a immaginarle. È una situazione davvero complessa.
Nel viaggio ho visitato la parte nord ovest del paese. Siam partiti da Damasco e siamo stati ad Aleppo. Abbiamo anche attraversato zone in mano all’Isis. E infine siamo stati a Latakia, a soli 15 km dall’epicentro del terremoto, in zona turca.
Ad Aleppo cos’avete trovato?
Ad Aleppo abbiamo visitato un ospedale gestito dalla Croce Rossa Internazionale. Lì curano bambini mal nutriti. Questi bambini, che giungevano con le famiglie dalle zone rurali, oltre ai traumi riportati dal terremoto, dai crolli, presentavano forte malnutrizione.
Ho scattato foto a questi bimbi per documentare come vengono curati, a partire dalla terapia intensiva sino alle dimissioni. Il primario mi ha detto una frase che descrive in pieno il dramma di questo paese. Mi ha detto che quei bimbi non sanno sorridere. Sono talmente affamati che tendono a mordersi le labbra e le tengono serrate. Quando vengono nutriti e curati, e riprendono le forze, ecco che imparano a sorridere. Imparano a curvare le labbra.
Ho la pelle d’oca a raccontartelo. Ci sono foto di un bimbo molto piccolo nel letto con la mamma e poi ne ho una dello stesso bimbo che sorride poco prima di essere dimesso.
Immagino che sia stato anche pericoloso.
Si, siamo entrati a Ma’aarrat, una città deserta e i militari dei presidi ci hanno esortato a non scendere per via di possibili mine inesplose. È stato impressionante sentire che, nonostante i bombardamenti siano finiti nel 2018, si sente ancora chiaramente odore di bruciato in quegli edifici dove circola meno aria. Siamo entrati in una moschea e abbiamo visto dei corani abbandonati. Io non sono religiosa ma sono stata colpita dal fatto che nonostante le macerie quei corani sono rimasti intatti. La nostra guida si è fiondata a toccarli e baciarli. Sono rimasta toccata e profondamente colpita.
La mostra comprende 10 fotografie e racconta intensamente con altrettante didascalie il racconto di Jessica. È patrocinata dal comune di San Mauro Torinese e vede la collaborazione di E20inscena e Un sasso nello stagno, associazioni culturali locali. L’ingresso è libero e la mostra resterà aperta un mese, salvo proroghe.
In esposizione è possibile trovare anche “Aleppo: nonostante la guerra un mercato”, un dipinto della pittrice sanmaurese Tina Iuorio. Alcuni anni fa, ispirata dalle cronache in arrivo dalla Siria è rimasta colpita da alcune immagini in cui si vedevano spiragli di vita “normale” in scenari imbruttiti dalla guerra e ha deciso di interpretare le sue sensazioni nel suo stile artistico. Appena ha saputo della mostra di Pasqualon si è data disponibile per mettere in mostra il suo dipinto.
Cinema Teatro Gobetti, in Via Martiri della Libertà 17, San Mauro Torinese.
Gli orari:
Martedì dalle 16 alle 19
Mercoledì dalle 17.30 alle 19.30
Giovedì dalle 19 alle 22
Venerdì e sabato dalle 17 alle 22
Domenica dalle 15 alle 20.
Lori Barozzino
19.9.2019 LA STORICA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO CHE ANCORA INCONTRA INCOMPRENSIONI
Il Centro Mario Pannunzio nella giornata odierna vuole ricordare la Risoluzione P.E. “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Adottato nell’ottantesimo anniversario del Patto Ribbentrop – Molotov, questo fondamentale documento afferma cose importanti.
1. Con il 1945 NON abbiamo avuto la totale liberazione dell’Europa (punto D).«Dopo (…) la fine della Seconda guerra mondiale (…) per mezzo secolo altri paesi europei (…) occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico»
2. C’è stata la Norimberga del Nazismo ma rimane la «urgente necessità» di una Norimberga del comunismo (punto E).
3. Mentre in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste, in altri si vietano le prime ma non le seconde. (punto F).
Poi la Risoluzione consegna raccomandazioni agli Stati membri.
A) Ricordare «l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista (…) invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto».
B) «Celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari»: data che già esisteva dal 2008 ma da alcuni paesi (fra cui il nostro) poco osservata.
C) «Sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi, inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole».
D) Quindi l’indigesta equiparazione di tutti i regimi totalitari. «I regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità (…) Invita tutti gli Stati membri della UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista».
Infine il Parlamento si rivolge ai capi della Federazione Russa. «Invita la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato. [Il P. E. è] profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico. Parole profetiche, se si pensa che nel 2019 in Occidente nessuno pensava alla piega che avrebbe preso la storia; ma evidentemente ben diversa era la percezione di quei popoli che con Russia confinano, i quali riuscirono a portare i loro stati d’animo nell’aula di Bruxelles.
Il Centro Pannunzio, agenzia culturale di un Paese occidentale, ribadisce l’importanza di una Memoria europea che, abbracciandone le sofferenze, accolga anche le sensibilità di tutte le genti di quell’Europa che chiamavamo d’Oltrecortina.
Con il sostegno dell’8xmille dell’Unione Buddhista Italiana
Gratuiti e aperti a tutti, gli sportelli di comunità recepiscono i bisogni del territorio lavorando in rete con altre realtà del territorio. Oltre 2.200 le persone prese in carico nell’ultimo anno.
“Take Care. La cura è di Casa” è un progetto innovativo sostenuto dai fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana: 8 sportelli sociali di comunità, gratuiti e aperti a tutti, anche persone in grave stato di marginalità sociale, in altrettante Case del Quartiere di Torino. Gli operatori degli sportelli forniscono informazioni e orientamento sui servizi della città, tra cui il supporto alimentare in casi di indigenza; garantiscono supporto nelle pratiche burocratiche e strutturano percorsi di inclusione personalizzati, attivando reti e risorse locali e offrendo opportunità sociali, formative ed educative.
Take Care nasce con un duplice obiettivo: l’empowerment delle persone e delle famiglie in difficoltà, per potenziare la loro capacità di uscire dalla condizione di disagio, e la creazione di un network di soggetti pubblici e privati e servizi territoriali che si occupano di welfare e cura.
“Take Care è una rete territoriale di ascolto, cura e cittadinanza attiva il cui obiettivo è integrare le modalità di intervento sperimentate in un sistema di welfare di prossimità più ampio, dove le reti territoriali siano in grado di accogliere cittadini e famiglie fragili, specie con minori 0-18 anni” spiega Sara Medici, coordinatrice del progetto per la Rete delle Case del Quartiere.
Nell’ultimo anno sono state accolte e prese in carico 2.260 persone, un numero in costante crescita: i dati raccolti dalla Rete raccontano di una persistente povertà diffusa sul territorio cittadino e di fragilità multiple, a partire dalla richiesta di sostegno alimentare, la più frequente (20%). Il 73% degli utenti sono donne, il 55% è disoccupato e il 64% è costituito da cittadini extracomunitari; due persone su tre non sono prese in carico dai servizi sociali.
Grazie anche al finanziamento ricevuto dall’8xmille di Unione Buddhista Italiana, la Rete delle Case del Quartiere ha potuto creare la “dote per l’inclusione”: un fondo che ha permesso di offrire un supporto economico a 284 persone e nuclei familiari che, presi in carico dagli sportelli, si trovano a dover fronteggiare situazioni di emergenza sanitaria, lavorativa e abitativa.
È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero, grazie ai fondi 8xmille che, attraverso la dichiarazione dei redditi, si può destinare a una confessione religiosa o allo Stato. Nel 2022 sono stati più di 150 i progetti umanitari sostenuti dall’Unione Buddhista e 40mila i beneficiari raggiunti. Ciascun progetto è selezionato in coerenza con l’idea, che sta alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura, perché ogni essere senziente, umano o animale che sia, è interconnesso e quando ci si prende cura di qualcuno si agisce a favore dell’intera collettività.
L’Unione Buddhista predilige piccole realtà non profit che sviluppano progetti concreti sul territorio rivolti alle categorie più fragili, con particolare attenzione ai diritti umani, al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica. Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti.
Tra gli esempi nel 2023: la produzione di salsa di pomodoro caporalato-free nel leccese; la liberazione dalle reti illegali da pesca che provocano la morte di preziose specie marine nell’arcipelago delle Eolie; i percorsi di meditazione in carcere, da Milano a Palermo, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale; gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino; il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati; il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini.
L’impatto delle attività finanziate con l’8xmille è evidenziato nell’Impact Report 2022, il primo rapporto di sostenibilità realizzato da una confessione religiosa in Italia. Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il rapporto è uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno.
È disponibile sul sito: https://unionebuddhistaitaliana.it/news/impact-report-2022/
Per info:
https://unionebuddhistaitaliana.it/
https://8xmilleunionebuddhista.it/progetti/a-torino-la-cura-e-di-casa/
L’Unione Buddhista Italiana nasce nel 1985 come associazione che raggruppa i vari centri buddhisti presenti in Italia, proponendosi come rappresentante unico dell’insieme del movimento buddhista, nel rispetto di tutte le tradizioni storiche. Dai 9 centri buddhisti iniziali, il numero è cresciuto oggi a 64. L’Unione Buddhista Italiana contribuisce alla diffusione degli insegnamenti e delle pratiche della dottrina buddhista, sviluppa la collaborazione tra le diverse scuole, favorisce il dialogo con le altre comunità religiose e le istituzioni, l’Unione Buddhista Europea (di cui fa parte dal 1987) e la Federazione mondiale dei buddhisti. Il buddhismo rappresentato dall’Unione Buddhista Italiana si connota per un forte spirito di apertura e dialogo verso le altre religioni, a partire da quella cattolica. https://unionebuddhistaitaliana.it/
Bar straordinari!
In giro per il mondo alla ricerca dei locali più singolari
Il viaggio è scoperta, conoscenza e arricchimento. Attraversare il mondo equivale ad immergersi in culture diverse ed abitudini insolite consentendoci di conoscere vite e luoghi straordinari. Monumenti, vestigia di antiche civiltà, siti di spirituale e religiosa vocazione, opere architettoniche, tutto questo ci attrae e crea in noi la curiosità e l’interesse che ci spinge all’esplorazione.
Il patrimonio e la cultura di un luogo sono rappresentate però anche da quelle consuetudini, da quei momenti e da quegli spazi dedicati al relax, alla convivialità e ai piaceri che coinvolgono il palato, il gusto e le gioie dei sapori, soprattutto se tutto ciò avviene in location uniche e piene di fascino come alcuni deliziosi e originali bar.
Da una parte all’altra del globo possiamo trovare locali davvero incantevoli, espressione dell’estro e della genialità, frutto della fantasia e della creatività folcloristica, sedi indiscusse di incanto per gli occhi e per il gusto.
Tra i locali più mirabolanti troviamo lo Sky Bar a Bangkok, in Thailandia. Una vista mozzafiato e ipnotica al sessantatreesimo piano del Lebua Hotel a 250 metri di altezza. Il bancone psichedelico cambia colore, una esperienza unica librati e brilli dei magnifici panorami tailandesi.
Cambiando decisamente stile e continente, in Svizzera e precisamente a Gruyères, c’è l’H.R. Giger Museum Bar un omaggio all’omonimo all’artista elvetico creatore del personaggio principale del film Alien. L’atmosfera, gelidamente metallica, è assolutamente in tema con la famosa pellicola cinematografica, si ha la suggestiva sensazione infatti di stare nella pancia di una creatura preistorica spaventosa.
Spostandoci verso ovest, negli USA, a New York, abbiamo un bar dai toni decisamente old fashion: il Bemelmans Bar, all’interno del Carlyle Hotel le cui pareti sono state decorate da Ludwig Bemelmans, celebre autore di libri per bambini. Le immagini iconiche delle opere dell’autore sono colorate e piacevoli, gli arredi di eleganza decò, le luci soffuse, la musica jazz regala serate magiche. Per gli amanti del Martini, la soddisfazione è garantita, sembra infatti che, in questo luogo incantato, che sia uno dei migliori di New York.
Continuando il nostro viaggio verso ponente, a San Francisco, in California, c’è lo Smuggler’s Cove, un divertentissimo bar in stile piratesco. Navi da corsari in pieno stile Disney, 400 tipi di rum, 70 cocktail tropicali. Puro divertimento e serate da bucaniere!
Tornando in Asia, esattamente in India a Mumbai, il Blue Frog Lounge regala un ambiente moderno, avveniristico: una configurazione hi-tech di cerulei cerchi incapsulati. Una struttura centrale avvolta da cabine cilindriche dove accomodarsi, pavimento ondeggiante in plexiglass trasparente con effetti di luci LED. Una “acoustic lounge” dove mangiare, ascoltare musica ma anche uno studio di registrazione.
Rientrando nel vecchio continente, nella meravigliosa Dubrovnik, in Croazia, all’interno di una spettacolare caverna naturale è situato il Cave Bar. Un caffè o un aperitivo al tramonto seduti internamente al fresco o sulle terrazze sono una esperienza di sicuro fascino e ristoro, un tuffo in mare proprio lì davanti poi completa definitivamente un piacere di rara meraviglia.
Anche nella nostra bella penisola possiamo trovare magnifici bar, antichi e storici, di design, dal gusto retrò. Tra i più gettonati c’è il Riad Yacout di Milano, stile marocchino raffinato, ambientazioni che ci riportano nella splendida Marrakech. Un “laboratorio del gusto”, un ristorante dove deliziarsi con le specialità culinarie del Maghreb e una atmosfera esotica, misteriosa e ammaliante.
Maria La Barbera
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Il capo sei tu
E’ convinzione comune che un cliente (di supermercato, di azienda, di negozio, di ristorante) sia una semplice pedina che cerca qualcosa, non sempre la trova, e adatta le sue esigenze all’offerta (una certa marca non sarà più presente, mi adatto a qualcos’altro).
Il cliente in realtà è molto di più: è il vero padrone dell’impresa, perché senza clienti l’impresa non ha senso di esistere e non ha ricavi per coprire i costi e, quando va bene, generare utili per l’imprenditore.
Sam Walton, fondatore dell’azienda Walmart (la più grande rete di negozi al mondo) insegnava ai suoi dipendenti:
‘Io sono l’uomo che va in un ristorante, si siede a tavola e aspetta pazientemente, mentre il cameriere fa tutto, tranne annotare la mia richiesta.
Io sono l’uomo che va in un negozio e aspetta in silenzio, mentre i venditori terminano le loro conversazioni private.
Io sono l’uomo che entra in un distributore di benzina e non usa mai il clacson, ma aspetta pazientemente che il gestore finisca la lettura del suo giornale.
Sono l’uomo che spiega la sua disperata urgenza per un pezzo, ma non si lamenta quando la riceve solo dopo tre settimane di attesa.
Io sono l’uomo che, quando entra in uno stabilimento commerciale, sembra chiedere un favore, implorando un sorriso o sperando solo di essere notato.
Stai pensando che sono una persona tranquilla, paziente, del tipo che non crea mai problemi… ti sbagli: sai chi sono? Sono il cliente che non torna mai più!
Mi diverto vedendo milioni essere spesi ogni anno in annunci di ogni ordine, per portarmi di nuovo alla tua azienda, essendo che quando ci sono andato per la prima volta, tutto quello che avrebbero dovuto fare era solo una piccola gentilezza, semplice ed economica: trattare con un po’ più di cortesia.
Esiste un solo capo: il cliente. E può licenziare tutte le persone della società, dal presidente al bidello, semplicemente prendendo i suoi soldi da spendere altrove.’
Purtroppo la maggior parte delle persone è abituata a lasciarsi maltrattare, sfruttare, ingannare, rischiare la salute acquistando prodotti scaduti mentre basterebbe, anche solo per un certo periodo, tornare a servirsi nei negozi di prossimità, quelli dove puoi lamentarti se qualcosa non era di tuo gradimento, per obbligare quei colossi a migliorarsi, a modificare la loro politica delle vendite se non vogliono ritrovarsi senza clienti.
La maggior parte dei grossi nomi della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) cerca, infatti, di acquisire sempre nuovi clienti, finge di coccolarli con le fidelity cards che concedono sconti particolari ai possessori anziché pensare a fidelizzarli, cioè farli tornare dopo la prima volta. Le fidelity cards sono nate per profilare i clienti e capire la variazione, nei mesi dell’anno, di acquisti di determinati generi, quale siano i gusti in base all’età e altri indicatori. Non hanno pensato, però, che visto lo sconto riconosciuto ai possessori, quelle cards vengono prestate ad amici e parenti falsando totalmente le statistiche.
Che dire, poi, dell’educazione delle addette alla cassa? Io frequento alternativamente 5 ipermercati di brand diversi e, all’incirca, conosco gli orari delle addette alla cassa; se tutti ci recassimo soltanto dalle cassiere simpatiche, riducendo l’afflusso a quelle scorbutiche, scortesi o indisponenti, l’azienda sicuramente modificherebbe il servizio alla clientela.
Fino a qualche anno fa, un marchio di ipermercati non consentiva alle cassiere di sedersi durante il servizio obbligando così le donne che, ad esempio, soffrivano di dismenorrea o di lombalgia o di altri problemi legati alla postura eretta a porsi in malattia, piuttosto che lasciarle lavorare da sedute. Qualche procedimento giudiziario contro il titolare ha permesso alle cassiere di lavorare sedute; il brand è stato ceduto ad altra azienda perché anche altri aspetti della gestione è stato fallimentare.
SERGIO MOTTA
Ritorna a Torino per la terza Edizione, promosso dalla Onlus “Friends for health” in veste di Official Charity delle Nitto ATP Finals, il Tour 2023 Tennis & Friends – Salute e Sport, che avrà luogo dal 15 al 17 settembre, inaugurando la Settimana Europea dello Sport.
La manifestazione, nata nel 2011 con l’obiettivo principale di diffondere la cultura della prevenzione e la promozione dello sport allo scopo di salvaguardare la salute del cittadino, quest’anno avrà come tema “La prevenzione è Giovane”, rilanciando l’hashtag #beactive .
Per l’occasione, presso lo Stadio del Tennis, nella sede del Circolo della Stampa Sporting in corso Giovanni Agnelli 45, sarà allestito “Il Villaggio della Salute”, con 48 diverse aree specialistiche ove oltre 200 medici offriranno alla collettività la possibilità di effettuare visite specialistiche, screening e cheek up completamente gratuiti e di partecipare a convegni e webinar divulgativi.
Anche la Polizia di Stato parteciperà alla tre giorni di sensibilizzazione sul tema della prevenzione nelle sue varie forme con un proprio stand nell’area interna del circolo, quale punto informativo volto a promuovere i mezzi e le tecnologie in uso alla Polizia di Stato nelle sue diverse articolazioni, realizzato con la collaborazione di personale della Divisione Anticrimine – Ufficio Minori e dell’UPGSP della Questura, dei Compartimenti Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni “Piemonte e Valle d’Aosta”, del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Torino.
Nell’arco delle singole giornate, le specialità della Polizia di Stato presenti terranno dei momenti informativi su materie di specifica competenza, con proiezione di slides e video esplicativi e distribuzione di materiale divulgativo ed informativo in merito alle tematiche illustrate.
In tutte e tre le giornate dell’evento, interverranno le sottoelencate specialità dell’UPGSP:
La Squadra a Cavallo, che illustrerà l’importante attività di avvicinamento all’ippoterapia svolta dalla Polizia di Stato;
Il Reparto Cinofili, che svolgerà delle dimostrazioni sull’attività quotidianamente svolta, con esibizioni aperte al pubblico ogni mattina, alle ore 10.30 .
Il Nucleo Artificieri, che descriverà le caratteristiche del mezzo specializzato esposto allo stand, impiegato negli interventi di competenza.
IL CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ DELLA POLIZIA DI STATO
Venerdì 15 settembre
Dalle ore 09.30 alle ore 13.30, la manifestazione sarà dedicata ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Torino e provincia, con l’obiettivo di promuovere lo sport come regola di vita e di disciplina, come rispetto del prossimo senza discriminazioni, veicolando l’importanza della prevenzione con modalità ludico-ricreative. Anche ai ragazzi saranno offerti percorsi clinici gratuiti di prevenzione.
In tale giornata è stata calendarizzata la presenza allo stand di personale della Polizia di Stato idoneo a svolgere interventi specifici:
– La Sezione Polizia Stradale di Torino fornirà consigli di sicurezza stradale, illustrando i contenuti della campagna di sicurezza stradale, denominata “Progetto Icaro”.
– Il Compartimento Polizia Ferroviariaillustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.
– Il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d’Aostaillustrerà la propria attività con incontri su tematiche di settore. Per l’occasione sarà presente il veicolo Fiat “FullBack”, un pick-up appositamente allestito per il supporto tecnico scientifico in occasione degli interventi della squadra sopralluoghi sulla scena del crimine.
– Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni “Piemonte e Valle d’Aosta” illustrerà ai giovani studenti le regole di comportamento in merito all’uso consapevole delle nuove tecnologie per evitare di incorrere nei rischi della rete, nonché il fenomeno del Cyberbullismo.
– L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà screening urologici gratuiti anche attraverso l’impiego di un ecografo in dotazione all’ufficio.
Sabato 16 settembre
L’evento sarà aperto al pubblico con orario continuato dalle 10.00 alle 18.00. Sono in programma specifici interventi su tematiche di particolare attualità e di interesse per la collettività, anche attraverso la collaborazione di medici specialisti appartenenti e non all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Il Compartimento Polizia Ferroviaria illustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.
L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà screening urologici gratuiti anche attraverso l’impiego di un ecografo in dotazione all’ufficio.
Inoltre, sono stati organizzati i seguenti convegni di settore:
– dalle ore 11.00 alle ore 13.00 personale della Sezione Polizia Stradale, unitamente al Primo Dirigente Medico della P. di S. dott.ssa Gilda Donatella LULY, svolgerà un intervento volto a sensibilizzare la popolazione sui rischi alla guida in stato di alterazione e sulla percezione del rischio;
– dalle ore 15.00 alle ore 16.00 il Commissario Capo della P. di S. dott.ssa Lucia LAZZARA, funzionario della locale Squadra Mobile e il dottor Marco BERTOLUZZO, criminologo clinico, terranno un incontro sul tema della prevenzione delle truffe agli anziani, moderato dall’Ispettore della P. di S. Antonio ZULLO, esperto in criminologia in forza presso l’Autocentro di Torino.
– dalle ore 16 alle ore 17.00 il Primo Dirigente Medico della P. di S. dott.ssa Gilda Donatella LULY ed il Professor Paolo F. BARCUCCI, psicoterapeuta e docente dell’Università di Torino, terranno un momento informativo sul tema della ludopatia, moderato dall’Ispettore della P. di S. Antonio ZULLO, esperto in criminologia in forza presso l’Autocentro di Torino.
Domenica 17 settembre
L’evento sarà aperto al pubblico con orario continuato dalle 10.00 alle 18.00.
Il Compartimento Polizia Ferroviaria illustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.
Il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d’Aosta illustrerà la propria attività con incontri su tematiche di settore garantendo la presenza del veicolo Fiat “FullBack”, un pick-up appositamente allestito per il supporto tecnico scientifico in occasione degli interventi sulla scena del crimine della squadra sopralluoghi.
La Divisione Polizia Anticrimine svolgerà attività informative in materia di violenza di genere, con la divulgazione della campagna nazionale permanente denominata “Questo non è amore”, nonché dell’App “YOUPOL” al fine di veicolare la cultura della legalità.
Nello specifico, è stato organizzato il seguente convegno di settore:
– alle ore 12.00 il Commissario Capo della P. di S. dott.ssa Paola FUGGETTA introdurrà il tema della devianza giovanile con approfondimento dell’aspetto della violenza sessuale con la partecipazione della dr.ssa Paola CASTAGNA, ginecologa responsabile del Centro di Coordinamento Regionale del Piemonte per la violenza domestica, nonché responsabile del Servizio Violenze Sessuali dell’Ospedale Sant’Anna e della dr.ssa Claudia MALLAMACIpsicologa in servizio presso il predetto centro S.V.S.
L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà un servizio gratuito di prevenzione salute.
Dall’app I-Muse ai musei virtuali
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Politecnico e Università di Torino,
con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.
Un’esperienza di vista più immersiva e completa, che crea suggestioni e collegamenti tra opere anche si collezioni differenti e addirittura ne struttura di nuove, non nello spazio fisico, ma in quello virtuale: è il progetto AI for MUSE, che utilizza l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e le app per migliorare l’esperienza di visita nei musei.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Università di Torino e Politecnico, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della prima edizione del bando “Intelligenza Artificiale, uomo e società”. La sperimentazione parte da Torino e coinvolge otto realtà museali: Reggia di Venaria Reale, Museo Egizio, Palazzo Madama, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e MAO – Museo d’Arte Orientale, Museo Nazionale del Cinema, Museo Nazionale dell’Automobile e Pinacoteca Agnelli. Insieme a loro, partner del progetto sono Associazione Abbonamento Musei, Osservatorio Culturale del Piemonte e Big Data Analysis Lab del Comune di Torino.
L’APP I-MUSE
Il primo risultato di Ai for MUSE è l’app I-MUSE, sviluppata in collaborazione con la società Synesthesia e messa a disposizione degli utenti da luglio 2023, nell’ambito del progetto “Una notte al museo” promosso dall’Associazione Club Silencio.
L’app (disponibile per iOS e Android) consente agli utenti di migliorare e amplificare la loro esperienza di visita, con percorsi personalizzati, approfondimenti suggeriti sulla base delle loro preferenze e la possibilità di scoprire sia le opere esposte sia quelli custodite nei magazzini e archivi.
Grazie a I-Muse dunque è possibile allargare gli orizzonti di visita, superando l’idea di musei separati e mettendo le collezioni in dialogo. I visitatori potranno fruire del patrimonio come se fosse custodito in unico grande museo, a portata di app.
Il funzionamento è semplice. Una volta scaricata l’app si impostano i temi di interesse a cui si aggiungeranno mano a mano le opere in mostra, attraverso il Qrcode posto di fianco all’opera. Tutto questo permetterà ad I-Muse di conoscere meglio l’utente e dunque di proporre suggerimenti in linea con il profilo.
Tra le molte funzionalità di I-Muse anche il gaming sviluppato dalla società Garycom, con una sezione apposita dell’app che permette di giocare con le collezioni.
Tra i vantaggi per i musei non solo quello di offrire una migliore esperienza di visita ma anche di acquisire dati sulle preferenze degli utenti, permettendo così di migliorare i percorsi, ottimizzare gli ingressi anche attraverso ticketing dedicati e più in generale conoscere meglio il proprio pubblico.
CORE AI
Tra gli altri servizi, l’app I-MUSE restituisce ai suoi utenti anche i collegamenti evidenziati dall’intelligenza artificiale CoreAI, realizzata dal Dipartimento di Automatica e informatica del Politecnico nell’ambito del progetto, che crea in modo automatico connessioni trasversali a cui potrebbe pensare un esperto di Storia dell’Arte, considerando contemporaneamente diversi aspetti quali il periodo artistico, la corrente di appartenenza, lo stile, il soggetto e le affinità formali. Se, per esempio, alla Pinacoteca Agnelli ci si sofferma su La Baigneuse Blonde di Renoir, I-Muse mostrerà le connessioni con Ritratto di signora di Giovanni Boldini conservato nelle collezioni della GAM. Oppure, se si visita il Museo Egizio e ci si sofferma sulla Statuetta di Tauret del XII secolo a.C., l’app suggerisce di andare ad ammirare anche la statua della GAMDadAndroginErmete del 1987 di Luigi Ontani.
MUSEI VIRTUALI
Proprio il superamento delle barriere tra le singole collezioni è anche l’orizzonte in cui si muove una terza attività sviluppata nell’ambito del progetto AI for MUSE dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico, che ha progettato venti musei virtuali su temi trasversali, come per esempio il cambiamento climatico, il cibo, il movimento, il tempo che ospitano opere da tutti gli otto musei coinvolti in uno spazio virtuale appunto comune. Il progetto vuole mettere a fuoco nuovi punti di vista sulle collezioni esistenti, sia dal punto di vista curatoriale, che architettonico, infatti anche dal punto di vista delle architetture virtuali proposte, ciascun museo è basato su una rappresentazione simbolica del proprio tema. Per esempio, il museo virtuale dedicato al tempo è basato su un corridoio che rappresenta il tempo lineare, intersecato a un anello quadrato che rappresenta il tempo circolare. Ogni museo è navigabile liberamente, e soffermandosi sulle riproduzioni di opere e reperti appaiono le didascalie. I venti musei virtuali saranno visitabili in una piattaforma web in corso di sviluppo con il Dipartimento di Automatica e Informatica.
LE RICERCHE ALLA BASE DI AI FOR MUSE
La condivisione di esperienze culturali tra amici e l’influenza dei prezzi sui consumi nei musei emergono come temi chiave in tre recenti studi condotti nell’ambito delle scienze sociali. Questi studi, basati su ricerche originali, forniscono nuove prospettive sui comportamenti culturali e sugli effetti sociali nei consumi di beni culturali.
L’influenza dei prezzi sulle scelte dei consumatori nei musei. Uno studio condotto dal gruppo di Ricerca AI-museums italiano ha analizzato quanto il prezzo dei biglietti d’ingresso ai musei influenzi le decisioni dei visitatori. In termini più semplici, l’elasticità del prezzo si riferisce a quanto le persone cambiano le loro decisioni di visitare un museo quando il prezzo dei biglietti cambia. I risultati di questo studio hanno rivelato che i prezzi dei biglietti hanno un impatto significativo sulle scelte dei visitatori. In altre parole, se i prezzi aumentano o diminuiscono, ciò può avere un notevole impatto sul numero di visitatori e sulla frequenza delle visite. Per esempio, per specifici gruppi di età, l’elasticità del prezzo può variare dal 0,5 al 2,6. In parole povere, questo significa che i cambiamenti nei prezzi possono influenzare in modo considerevole se le persone scelgono o meno di visitare un museo. Questi dati dimostrano che le politiche di prezzo possono avere un impatto significativo sul comportamento dei visitatori dei musei.
Effetti sociali nelle visite ai musei. Un secondo studio ha esaminato gli effetti sociali nelle visite ai musei, concentrandosi sulla regione metropolitana di Torino, in Italia. Il Gruppo di Ricerca AI-museums ha identificato una rete di “peer” basata sulle visite condivise ai musei, rilevando un’interessante scoperta: le visite ai musei sono influenzate in modo rilevante dalle visite dei propri amici. In altre parole, quando le persone vedono i loro amici visitare un museo, sono più propense a farlo anche loro. I dati hanno rivelato che l’elasticità delle visite ai musei rispetto alle visite degli amici è del 40%, il che significa che le persone tendono a visitare i musei più frequentemente quando sono accompagnate da amici. Lo studio ha anche esaminato l’influenza dei peer nelle decisioni di acquistare abbonamenti museali. In termini più chiari, l’elasticità delle decisioni di rinnovo degli abbonamenti rispetto alle scelte dei colleghi è aumentata fino al 30%, soprattutto tra coloro che avevano effettuato almeno 5 visite condivise ai musei con i loro peer.
Effetto dei social media sui consumi culturali. Un terzo studio si è concentrato sull’analisi dei dati di Twitter per comprendere meglio gli effetti sociali nei consumi culturali. Utilizzando i dati del social network, il Gruppo di Ricerca AI-museums ha identificato come le opinioni e le condivisioni su eventi culturali influenzino le decisioni dei consumatori. Hanno scoperto che i tweet relativi ai musei possono avere un impatto significativo sull’interesse del pubblico e sulle decisioni di visitare un museo. Per esempio, un aumento delle attività su Twitter pari al 10% ha mostrato un aumento medio del 2.5% nelle presenze museali.
In sintesi, questi tre studi forniscono una panoramica approfondita sull’importanza dei prezzi, dell’influenza sociale e dell’esperienza condivisa nelle decisioni dei consumatori nei musei e nell’acquisto di abbonamenti museali.
Ai for MUSE è ideato da un team di ricercatori e nasce dalla collaborazione dei due Atenei torinesi, Università di Torino e Politecnico. I Dipartimenti coinvolti sono quattro: Dipartimento di Scienze economico-sociali e matematico-statistiche dell’Università di Torino, (capofila, con referente: Giovanni Mastrobuoni); Dipartimento di Management dell’Università di Torino (referente: Nadia Campaniello); Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino (referente: Giovanni Squillero); Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino (referenti: Sergio Pace, Manfredo di Robilant).
Nadia Campaniello raccoglie la voce del team di ricercatori e dichiara “L’app I-Muse fa parte di un progetto più ampio, che utilizza un approccio matematico-statistico per studiare il mondo della cultura. L’obiettivo è quello di ampliare in futuro il numero di musei che ne fanno parte, per estendere l’offerta dei percorsi tra musei diversi”.
“Con il bando Intelligenza Artificiale, la cui prima edizione è stata lanciata nel dicembre del 2020 dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e la seconda, con dimensione nazionale, nel 2021 con Fondazione CDP, la Compagnia di San Paolo conferma il proprio sostegno a progetti di ricerca innovativi, finalizzati all’avanzamento della conoscenza scientifica nell’ambito dell’intelligenza artificiale e con una ricaduta concreta sul territorio in termini economici e sociali. “– ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione torinese – “Un bando proiettato verso il futuro e rivolto a chi, in questo futuro, sarà assoluto protagonista: i giovani. Rientra in questo ambito il progetto di ricerca Artificial Intelligence in Support of Museums che ci dimostra quanto sia importante che intelligenza artificiale e il patrimonio museale dialoghino tra di loro al fine di trovare soluzioni innovative per la formazione dei cittadini di oggi e di domani.”
“L’intelligenza artificiale è un elemento sempre più presente nelle nostre vite e ormai è possibile pensare al suo utilizzo anche ad ambiti nei quali fino a poco tempo fa non avremmo immaginato applicazioni, come appunto quello culturale e museale in particolare. Il Politecnico possiede le migliori competenze tecniche e tecnologiche per essere protagonista in questo processo, ma dall’altra parte possiede anche una solida base culturale e competenze multidisciplinari, indispensabili per gestire al meglio i progetti legati all’AI, come ben dimostra questo progetto che vede il coinvolgimento di due Dipartimenti del nostro Ateneo afferenti ad aree culturali molto differenti, ma complementari tra loro, come deve essere sempre più la nostra ricerca”, dichiara il Rettore del Politecnico Guido Saracco.
“la transizione digitale, e l’Intelligenza Artificiale in particolare, è l’occasione per superare finalmente la separazione tra scienze dure e Human Social Sciences and Humanities ha prodotto. È assai significativo che per dare corso al progetto di ricercaArtificial Intelligence in Support of Museums siano intervenuti quattro Dipartimenti dei due Atenei della Città. Creare ambienti virtuali e virtualizzare le collezioni dei nostri musei ci permetterà di connettere le esperienze di vita di ciascuno di noi, non solo come spettatori ma come individui interagenti con i luoghi di conservazione del patrimonio culturale. In ambiti più specifici, oltre ai risultati che qui sono presentati, stiamo svolgendo in molti dei nostri Dipartimenti ricerche assai promettenti sulla Neuroestetica e sui modelli percettivi che le diverse gradazioni di immersività di Realtà mixata (realtà Virtuale e Aumentata) producono sul nostro sistema esperienziale. Ed è proprio di questi giorni anche la mostra DRHA Exibition.” dichiara il Rettore dell’Università Stefano Geuna.
Per conoscere AI for Musei e scaricare l’appdownload.aimuseum.art