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Bar straordinari!

In giro per il mondo alla ricerca dei locali più singolari 

 

Il viaggio è scoperta, conoscenza e arricchimento. Attraversare il mondo equivale ad immergersi in culture diverse ed abitudini insolite consentendoci di conoscere vite e luoghi straordinari. Monumenti, vestigia di antiche civiltà, siti di spirituale e religiosa vocazione, opere architettoniche, tutto questo ci attrae e crea in noi la curiosità e l’interesse che ci spinge all’esplorazione.

Il patrimonio e la cultura di un luogo sono rappresentate però anche da quelle consuetudini, da quei momenti e da quegli spazi dedicati al relax, alla convivialità e ai piaceri che coinvolgono il palato, il gusto e le gioie dei sapori, soprattutto se tutto ciò avviene in location uniche e piene di fascino come alcuni deliziosi e originali bar.

Da una parte all’altra del globo possiamo trovare locali davvero incantevoli, espressione dell’estro e della genialità,   frutto della fantasia e della creatività folcloristica, sedi indiscusse di incanto per gli occhi e per il gusto.

Tra i locali più mirabolanti troviamo lo Sky Bar a Bangkok, in Thailandia. Una vista mozzafiato e ipnotica al sessantatreesimo piano del Lebua Hotel a 250 metri di altezza. Il bancone psichedelico cambia colore, una esperienza unica librati e brilli dei magnifici panorami tailandesi.

Cambiando decisamente stile e continente, in Svizzera e precisamente a Gruyères, c’è l’H.R. Giger Museum Bar un omaggio all’omonimo all’artista elvetico   creatore del personaggio principale del film Alien. L’atmosfera, gelidamente metallica, è assolutamente in tema con la famosa pellicola cinematografica, si ha la suggestiva sensazione infatti di stare nella pancia di una creatura preistorica spaventosa.

Spostandoci verso ovest, negli USA, a New York, abbiamo un bar dai toni decisamente old fashion: il Bemelmans Bar, all’interno del Carlyle Hotel le cui pareti sono state decorate da Ludwig Bemelmans, celebre autore di libri per bambini. Le immagini iconiche delle opere dell’autore sono colorate e piacevoli, gli arredi di eleganza decò, le luci soffuse, la musica jazz regala serate magiche. Per gli amanti del Martini, la soddisfazione è garantita, sembra infatti che, in questo luogo incantato, che sia uno dei migliori di New York.

Continuando il nostro viaggio verso ponente, a San Francisco, in California, c’è lo Smuggler’s Cove, un divertentissimo bar in stile piratesco. Navi da corsari in pieno stile Disney, 400 tipi di rum, 70 cocktail tropicali. Puro divertimento e serate da bucaniere!

Tornando in Asia, esattamente in India a Mumbai, il Blue Frog Lounge regala un ambiente moderno, avveniristico: una configurazione hi-tech di cerulei cerchi incapsulati. Una struttura centrale avvolta da cabine cilindriche dove accomodarsi, pavimento ondeggiante in plexiglass trasparente con effetti di luci LED. Una “acoustic lounge” dove mangiare, ascoltare musica ma anche uno studio di registrazione.

Rientrando nel vecchio continente, nella meravigliosa Dubrovnik, in Croazia, all’interno di una spettacolare caverna naturale è situato il Cave Bar. Un caffè o un aperitivo al tramonto seduti internamente al fresco o sulle terrazze sono una esperienza di sicuro fascino e ristoro, un tuffo in mare proprio lì davanti poi completa definitivamente un piacere di rara meraviglia.

 

Anche nella nostra bella penisola possiamo trovare magnifici bar, antichi e storici, di design, dal gusto retrò. Tra i più gettonati c’è il Riad Yacout di Milano, stile marocchino raffinato, ambientazioni che ci riportano nella splendida Marrakech. Un “laboratorio del gusto”, un ristorante dove deliziarsi con le specialità culinarie del Maghreb e una atmosfera esotica, misteriosa e ammaliante.

 

Maria La Barbera

 

 

Venti Mediterranei soffiano ad Agrigento e Torino

 

Le due città gemellate per il festival di Slow Food organizzato nell’ambito del progetto Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione per i minori stranieri non accompagnati

 

Incontri, laboratori, cene e momenti musicali: è il festival Venti Mediterranei – culture, cibo e società -, che si terrà ad Agrigento dal 29 settembre al 1 ottobre per poi passare il testimone a Torino dal 27 al 29 ottobre in un gemellaggio ideale che unisce le due città.

 

Chiavi di lettura differenti l’una dall’altra, che tutte insieme raccontano l’essenza del Mediterraneo, culla di civiltà, luogo di incontro di culture che si ritrovano ancora oggi nei sapori e nelle tradizioni culinarie, ma soprattutto sentiero di migrazioni e spazio di contaminazioni che ha ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’umanità.

Protagonisti del festival sono alcuni dei minori stranieri non accompagnati coinvolti in Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione, il progetto di Slow Food selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile. Giovani e giovanissimi che da due anni seguono un percorso di formazione che, attraverso l’alimentazione e la gastronomia, li aiuti a entrare a far parte delle comunità che li accolgono.

Agrigento, 29 settembre-1 ottobre

 

La tre giorni di Agrigento si svolgerà tra il Teatro Pirandello, il chiostro di Palazzo del Comune, la Biblioteca comunale e piazza Ravanusella, nel quartiere più multietnico della città.

 

I palcoscenici mediterranei

 

Il Foyer “Pippo Montalbano” del Teatro Pirandello sarà il palcoscenico di conferenze e incontri. Si comincia con uno degli elementi di base della cultura alimentare mediterranea, e non solo. Nel talk Le rotte del pane, a cura di Slow Grains e Slow Food Sicilia, partecipano coloro che lavorano le farine per realizzare pane e pasta, gli agricoltori che custodiscono i semi e producono in modo sostenibile e coloro che scelgono di sostenere la biodiversità locale.
Non solo incontri ma anche laboratori. Per rimanere in tema di farine e pani, fatti stuzzicare dalla voglia di mettere le mani in pasta e imparare l’arte della panificazione e quali sono le differenze tra le varie culture e le ricette antispreco a base di pane raffermo. Tutto questo nel Laboratorio del pane mediterraneo, a cura della Comunità dei Grani Antichi Slow Food che si terrà nella Terrazza del ristorante Ginger-people&food

 

Nella Biblioteca Comunale “La Rocca” si terrà uno dei talk centrali della tre giorni agrigentina: Persone migranti e rifugiati con disabilità: per il rispetto dei diritti umani previsti dalla Convenzione ONU. Momento di riflessione per parlare di persone migranti e rifugiati con disabilità e della mancanza, nel nostro sistema di accoglienza, di sufficienti accessi e percorsi specifici. Bambini, donne e uomini con disabilità presenti già prima della partenza ma anche vittime, durante il viaggio, di violenze e torture che provocano cicatrici impresse nei corpi e nell’anima. Disabilità che legate all’essere migrante finiscono per moltiplicare l’effetto discriminatorio di queste persone. L’evento è realizzato in collaborazione con CAPP cooperativa sociale. Interverranno, tra  gli altri, Giampiero Griffo dell’European disability forum, Eleonora Vanni, Presidente nazionale di Lagacoop sociali, Fausto  Melluso di Arci Sicilia insieme a funzionari governativi e della Regione siciliana e verrà condotto dalla giornalista Lidia Tilotta.

 

Un importante confronto si terrà , nel Foyer del Teatro, domenica mattina, con i rappresentanti delle ONG insieme a Vittorio Alessandro, Contrammiraglio della Capitaneria di Porto a riposo, Roberta Billitteri, vice presidente di Slow Food Italia, Andrea Volterrani, Direttore Master comunicazione sociale di Tor Vergata Roma, Ibrahim Ahmed, consigliere comunale Comune di Torino e verrà condotto dal giornalista  Sergio Scandura.

 

Cibo, cultura e…

 

Altri temi centrali della tre giorni agrigentina saranno la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale. Momenti per riflettere sul rapporto indissolubile tra natura e modello di produzione, transizione ecologica e agricoltura e il peso delle esternalità negative su contadini e contadine. Il talk La Transizione ecologica parte dall’agricoltura  in collaborazione con Legambiente, Circolo Rabat Agrigento vede il coinvolgimento di Federico Butera, professore emerito del Politecnico di Milano, e Francesco Sottile dell’Università di Palermo e di slow food internazionale.

Infine, verrà presentato il progetto Ecotours a cura della Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani: un lavoro che coinvolgerà imprese tra Italia, Francia, Cipro, Spagna, Grecia ed Ungheria per definire itinerari turistici integrati assieme alle comunità locali delle destinazioni turistiche di riferimento e che fungeranno da laboratori di co-progettazione per ecosistemi turistici basati sul paradigma del turismo circolare e sostenibile.

 

Agrigento sotto le stelle

 

Con il calare del sole si alzano i sipari dell’intrattenimento notturno tra proiezioni, aperitivi, musica e cene di strada. Gustati l‘happy hour in compagnia dei ragazzi msna – minori stranieri non accompagnati – del progetto Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione che prepareranno l’aperitivo grazie alle competenze acquisite attraverso i Corsi di formazione seguiti durante l’anno. Se hai ancora un languorino, nella piazza Ravanusella, situata nel quartiere più multietnico della città, potrai trovare lo street food made in mar Mediterraneo con cucine provenienti da diverse culture e territori. Nella stessa piazza, nelle serate di sabato, si terranno i concerti di world music con cori e percussioni dal Marocco, musica balcanica, gruppi misti siculo-senegalese a cura delle associazioni giovanili, protagoniste in questa due giorni, tra cui TTT, Immagina, Sbem, Yalla Aurora, Consulta giovanile. Non perderti anche la rassegna cinematografica Italiani brava gente, organizzata in collaborazione con il circolo ARCI- J. Belushi. Sul palcoscenico del teatro della Posta Vecchia, verranno proiettati diversi corto e medio metraggi che proverà a scavare nell’inconscio italiano, ancora profondamente pregno dell’ideologia colonialista e suprematista e con cui non abbiamo mai fatto i conti.

 

Il Festival si concluderà domenica sera con tutti i ragazzi, con un aperitivo in Piazza Ravanusella e dj set di world music.

 

Scopri i dettagli del programma qui

Torino, 27-29 ottobre

Dalle Fonderie a Porta Palazzo, i luoghi del Mediterraneo a Torino

 

Tra conferenze, musica, degustazioni e incontri, gli spazi protagonisti dell’edizione torinese del festival, dal 27 al 29 ottobre, saranno due luoghi simbolo dell’incontro tra culture: le Fonderie Ozanam, il luogo che per i giovanissimi protagonisti del progetto Youth&Food è stato scuola, casa e centro ricreativo, dove hanno imparato la cucina italiana e ritrovato quella del proprio Paese d’origine; e Porta Palazzo, il cuore multietnico di Torino.

 

Il giro del mondo in una piazza (o poco più)

 

A Torino i Venti Mediterranei soffiano intorno a Porta Palazzo: sede del mercato all’aperto più grande d’Europa, fra i suoi banchi giovani rifugiati politici (o richiedenti asilo) da anni svolgono una esemplare azione di contrasto allo spreco alimentare, con l’associazione Eco dalle Città. E proprio gli alimenti recuperati, salvati perché sottratti alle dinamiche che ne farebbero surplus, diventeranno una cena, proposta open air presso il Giardino “Pellegrino”, al Balôn.

Insieme ai temi dell’incontro e dello scambio, immancabile quello del viaggio grazie a Migrantour che organizza da anni visite guidate e mirate sull’area di Porta Palazzo. Un paio d’ore e pochi chilometri quadrati per esplorare almeno una decina di nazioni diverse! I luoghi delle diverse culture, la storia antichissima della zona, le botteghe dei migranti con i relativi assaggi.

E proprio di Porta Palazzo, delle diverse esperienze di migrazione e cooperazione di cui è fulcro, si discuterà in un incontro fra i Consoli Generali di diverse nazioni che si affacciano sul mare comune, con la partecipazione dei nuovi cittadini di GenerAzione Ponte e Codiasco.

Oltre al viaggio…un popolo in viaggio. Il popolo dei rom, di casa in tutto il Mediterraneo, ma per qualcuno mai vicini di casa. Eppure, un popolo portatore di un bagaglio culturale che è forse il più voluminoso fra i vari che sono usi a portarsi nei loro movimenti nomadi di città in città, e che verrà presentato in una breve conferenza con la presidente di Aizo, Carla Osella. Il nomadismo ha creato una cultura gastronomica stratificata e variegata, proposta in una cena (elaborata da chef Igor Stojanovic) che animerà questo festival al suono delle musiche gitane condotte da Orchestra Terra Madre.

 

Anche a Torino cibo, cultura e…

 

I Venti Mediterranei profumano di cibo, viaggio e scambio. A Torino l’incontro di sapori e tradizioni è messo in campo – e a tavola – da aperitivi, degustazioni e conferenze.

Il festival accenderà le luci su molti falsi miti che, incancrenitisi nel tempo, hanno creato presunte diversità gastronomiche laddove invece l’humus culturale è il medesimo: lo farà con “Gastronazionalismi“, opera seminale per una narrazione che sottolinei il valore delle diversità culinarie senza teorizzare primati delle une sulle altre, presentata dagli autori Michele Antonio Fino e Anna Claudia Cecconi. Parallelamente, con la professoressa Maria Giovanna Onorati conosceremo il valore aggiunto che i migranti apportano alle produzioni agricole italiane, anche di eccellenza, in termini di competenze tecniche la cui presenza alle nostre latitudini si va rarefacendo.

Ingredienti centrali del nostro mare sono il pane e l’olio d’oliva, cui sono dedicati due momenti diversi. Il pane, con la sua presenza sulle tavole di tutti e le mille forme che può assumere, sarà preparato nelle sue versioni marocchine, italiane, turche, algerine, siriane, egiziane e accompagnato da deliziosi intingoli nell’aperitivo che seguirà, accompagnato dalla musica di orchestra Terra Madre. Sull’olio d’oliva una conferenza tematica che ne analizza l’essenza grazie ai contributi di esperti relatori presso la Sala Meeting di Combo Torino.

Infine, colazioni, pranzi e cene multietniche. Nei tre giorni di evento i ragazzi protagonisti di Youth&Food – Il cibo veicolo di inclusione realizzeranno una colazione, un pranzo e una cena con piatti tipici delle tradizioni di luoghi lontanissimi fra loro, qui riuniti nel segno della fratellanza, della formazione e della cultura, supervisionati dai cuochi del progetto.

 

Il mare in una tazzina

 

Anche il caffè avrà il suo spazio. Lavazza, che ne è il maggior produttore europeo, ha instaurato la sua innovativa sede Nuvola proprio a poche centinaia di metri da Porta Palazzo; ed è presso il Museo Lavazza che la polvere marrone verrà raccontata, spiegata nella sua origine ed estrazione, col contributo di Emanuele Dughera di Slow Food Coffee Coalition. E il caffé non sarà solo narrato, ma anche assaggiato, nelle sue varie declinazioni, forse meno conosciute dell’espresso quotidiano: il caffé siriano, quello del popolo rom, quello etiope…

Presso le sale di Combo il Caffè Turco è protagonista di un talk fra il giornalista turco Murat Cynar e il professor Francesco Pongiluppi, profondo conoscitore delle tematiche anatoliche. I profumi del caffè ci seguiranno in un percorso storico di migrazioni a ritroso: quelle che, nei secoli passati, hanno portato un’insospettabile quantità di italiani a trasferirsi a Istanbul e dintorni.

Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Messo a punto da Slow Food, si svolge nell’arco di tre anni e coinvolgerà in tutto 60 minori stranieri non accompagnati nelle città di Agrigento e Torino, grazie alla collaborazione con Al Kharub cooperativa sociale, Sanitaria Delfino Società Cooperativa Sociale, Coop.Meeting Service Catering, Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (AMMI), Comune di Torino, Servizio VIII – Centro per l’Impiego di Agrigento, C.P.I.A. di Agrigento.

Il capo sei tu

E’ convinzione comune che un cliente (di supermercato, di azienda, di negozio, di ristorante) sia una semplice pedina che cerca qualcosa, non sempre la trova, e adatta le sue esigenze all’offerta (una certa marca non sarà più presente, mi adatto a qualcos’altro).

Il cliente in realtà è molto di più: è il vero padrone dell’impresa, perché senza clienti l’impresa non ha senso di esistere e non ha ricavi per coprire i costi e, quando va bene, generare utili per l’imprenditore.

Sam Walton, fondatore dell’azienda Walmart (la più grande rete di negozi al mondo) insegnava ai suoi dipendenti:

‘Io sono l’uomo che va in un ristorante, si siede a tavola e aspetta pazientemente, mentre il cameriere fa tutto, tranne annotare la mia richiesta.

Io sono l’uomo che va in un negozio e aspetta in silenzio, mentre i venditori terminano le loro conversazioni private.

Io sono l’uomo che entra in un distributore di benzina e non usa mai il clacson, ma aspetta pazientemente che il gestore finisca la lettura del suo giornale.

Sono l’uomo che spiega la sua disperata urgenza per un pezzo, ma non si lamenta quando la riceve solo dopo tre settimane di attesa.

Io sono l’uomo che, quando entra in uno stabilimento commerciale, sembra chiedere un favore, implorando un sorriso o sperando solo di essere notato.

Stai pensando che sono una persona tranquilla, paziente, del tipo che non crea mai problemi… ti sbagli: sai chi sono? Sono il cliente che non torna mai più!

Mi diverto vedendo milioni essere spesi ogni anno in annunci di ogni ordine, per portarmi di nuovo alla tua azienda, essendo che quando ci sono andato per la prima volta, tutto quello che avrebbero dovuto fare era solo una piccola gentilezza, semplice ed economica: trattare con un po’ più di cortesia.

Esiste un solo capo: il cliente. E può licenziare tutte le persone della società, dal presidente al bidello, semplicemente prendendo i suoi soldi da spendere altrove.’

Purtroppo la maggior parte delle persone è abituata a lasciarsi maltrattare, sfruttare, ingannare, rischiare la salute acquistando prodotti scaduti mentre basterebbe, anche solo per un certo periodo, tornare a servirsi nei negozi di prossimità, quelli dove puoi lamentarti se qualcosa non era di tuo gradimento, per obbligare quei colossi a migliorarsi, a modificare la loro politica delle vendite se non vogliono ritrovarsi senza clienti.

La maggior parte dei grossi nomi della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) cerca, infatti, di acquisire sempre nuovi clienti, finge di coccolarli con le fidelity cards che concedono sconti particolari ai possessori anziché pensare a fidelizzarli, cioè farli tornare dopo la prima volta. Le fidelity cards sono nate per profilare i clienti e capire la variazione, nei mesi dell’anno, di acquisti di determinati generi, quale siano i gusti in base all’età e altri indicatori. Non hanno pensato, però, che visto lo sconto riconosciuto ai possessori, quelle cards vengono prestate ad amici e parenti falsando totalmente le statistiche.

Che dire, poi, dell’educazione delle addette alla cassa? Io frequento alternativamente 5 ipermercati di brand diversi e, all’incirca, conosco gli orari delle addette alla cassa; se tutti ci recassimo soltanto dalle cassiere simpatiche, riducendo l’afflusso a quelle scorbutiche, scortesi o indisponenti, l’azienda sicuramente modificherebbe il servizio alla clientela.

Fino a qualche anno fa, un marchio di ipermercati non consentiva alle cassiere di sedersi durante il servizio obbligando così le donne che, ad esempio, soffrivano di dismenorrea o di lombalgia o di altri problemi legati alla postura eretta a porsi in malattia, piuttosto che lasciarle lavorare da sedute. Qualche procedimento giudiziario contro il titolare ha permesso alle cassiere di lavorare sedute; il brand è stato ceduto ad altra azienda perché anche altri aspetti della gestione è stato fallimentare.

SERGIO MOTTA

La Polizia di Stato presenta le sue attività a Tennis & Friends

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Ritorna a Torino per la terza Edizione, promosso dalla Onlus “Friends for health” in veste di Official Charity delle Nitto ATP Finals, il Tour 2023 Tennis & Friends – Salute e Sport,  che avrà luogo dal 15 al 17 settembre, inaugurando la  Settimana Europea dello Sport.

La manifestazione, nata nel 2011 con l’obiettivo principale di diffondere la cultura della prevenzione e la promozione dello sport allo scopo di salvaguardare la salute del cittadino, quest’anno avrà come tema “La  prevenzione è Giovane”, rilanciando l’hashtag #beactive .

Per l’occasione, presso lo Stadio del Tennis, nella sede del Circolo della Stampa Sporting in corso Giovanni Agnelli 45, sarà allestito “Il Villaggio della Salute”, con 48 diverse aree specialistiche ove oltre 200 medici offriranno alla collettività la possibilità di effettuare visite specialistiche, screening e cheek up completamente gratuiti e di partecipare a convegni e webinar divulgativi.

Anche la Polizia di Stato parteciperà alla tre giorni di sensibilizzazione sul tema della prevenzione nelle sue varie forme con un proprio stand nell’area interna del circolo, quale punto informativo volto a promuovere i mezzi e le tecnologie in uso alla Polizia di Stato nelle sue diverse articolazioni, realizzato con la collaborazione di personale della Divisione Anticrimine – Ufficio Minori e dell’UPGSP della Questura, dei Compartimenti Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni “Piemonte e Valle d’Aosta”, del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Torino.

Nell’arco delle singole giornate, le specialità della Polizia di Stato presenti terranno dei momenti informativi su materie di specifica competenza, con proiezione di slides e video esplicativi e distribuzione di materiale divulgativo ed informativo in merito alle tematiche illustrate.

In tutte  e tre le giornate dell’evento, interverranno le sottoelencate specialità dell’UPGSP:

La Squadra a Cavallo, che illustrerà l’importante attività di avvicinamento all’ippoterapia svolta dalla Polizia di Stato;

Il Reparto Cinofili, che svolgerà delle dimostrazioni sull’attività quotidianamente svolta, con esibizioni aperte al pubblico ogni mattina, alle ore 10.30 .

Il Nucleo Artificieri, che descriverà le caratteristiche del mezzo specializzato esposto allo stand, impiegato negli interventi di competenza.

                              

 

                                                                                                              IL CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ DELLA POLIZIA DI STATO

 

Venerdì 15 settembre

Dalle ore 09.30 alle ore 13.30, la manifestazione sarà dedicata ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Torino e provincia, con l’obiettivo di promuovere lo sport come regola di vita e di disciplina, come rispetto del prossimo senza discriminazioni, veicolando l’importanza della prevenzione con modalità ludico-ricreative. Anche ai ragazzi saranno offerti percorsi clinici gratuiti di prevenzione.

In tale giornata è stata calendarizzata la presenza allo stand di personale della Polizia di Stato idoneo a svolgere interventi specifici:

–       La Sezione Polizia Stradale di Torino fornirà consigli di sicurezza stradale, illustrando i contenuti della campagna di sicurezza stradale, denominata “Progetto Icaro”.

–       Il Compartimento Polizia Ferroviariaillustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.

–       Il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d’Aostaillustrerà la propria attività con incontri su tematiche di settore. Per l’occasione sarà presente il veicolo Fiat “FullBack”, un pick-up appositamente allestito per il supporto tecnico scientifico in occasione degli interventi della squadra sopralluoghi sulla scena del crimine.

–       Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni “Piemonte e Valle d’Aosta” illustrerà ai giovani studenti le regole di comportamento in merito all’uso consapevole delle nuove tecnologie per evitare di incorrere nei rischi della rete, nonché il fenomeno del Cyberbullismo.

–       L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà screening urologici gratuiti anche attraverso l’impiego di un ecografo in dotazione all’ufficio.

 

 

Sabato 16 settembre

L’evento sarà aperto al pubblico con orario continuato dalle 10.00 alle 18.00. Sono in programma specifici interventi su tematiche di particolare attualità e di interesse per la collettività, anche attraverso la collaborazione di medici specialisti appartenenti e non all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

Il Compartimento Polizia Ferroviaria illustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.

L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà screening urologici gratuiti anche attraverso l’impiego di un ecografo in dotazione all’ufficio.

Inoltre, sono stati organizzati i seguenti convegni di settore:

–          dalle ore 11.00 alle ore 13.00 personale della Sezione Polizia Stradale, unitamente al Primo Dirigente Medico della P. di S. dott.ssa Gilda Donatella LULY, svolgerà un intervento volto a sensibilizzare la popolazione sui rischi alla guida in stato di alterazione e sulla percezione del rischio;

–          dalle ore 15.00 alle ore 16.00 il Commissario Capo della P. di S. dott.ssa Lucia LAZZARA, funzionario della locale Squadra Mobile e il dottor Marco BERTOLUZZO, criminologo clinico, terranno un incontro sul tema della prevenzione delle truffe agli anziani, moderato dall’Ispettore della P. di S. Antonio ZULLO, esperto in criminologia in forza presso l’Autocentro di Torino.

–          dalle ore 16 alle ore 17.00 il Primo Dirigente Medico della P. di S. dott.ssa Gilda Donatella LULY ed il Professor Paolo F. BARCUCCI, psicoterapeuta e docente dell’Università di Torino, terranno un momento informativo sul tema della ludopatia, moderato dall’Ispettore della P. di S. Antonio ZULLO, esperto in criminologia in forza presso l’Autocentro di Torino.

 

Domenica 17 settembre

L’evento sarà aperto al pubblico con orario continuato dalle 10.00 alle 18.00.

 

Il Compartimento Polizia Ferroviaria illustrerà i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori denominato “Train to be cool”, con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario.

Il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d’Aosta illustrerà la propria attività con incontri su tematiche di settore garantendo la presenza del veicolo Fiat “FullBack”, un pick-up appositamente allestito per il supporto tecnico scientifico in occasione degli interventi sulla scena del crimine della squadra sopralluoghi.

 

La Divisione Polizia Anticrimine svolgerà attività informative in materia di violenza di genere, con la divulgazione della campagna nazionale permanente denominata “Questo non è amore”, nonché dell’App “YOUPOL” al fine di veicolare la cultura della legalità.

Nello specifico, è stato organizzato il seguente convegno di settore:

–          alle ore 12.00 il Commissario Capo della P. di S. dott.ssa Paola FUGGETTA introdurrà il tema della devianza giovanile con approfondimento dell’aspetto della violenza sessuale con la partecipazione della dr.ssa Paola CASTAGNA, ginecologa responsabile del Centro di Coordinamento Regionale del Piemonte per la violenza domestica, nonché responsabile del Servizio Violenze Sessuali dell’Ospedale Sant’Anna e della dr.ssa Claudia MALLAMACIpsicologa in servizio presso il predetto centro S.V.S.

 

L’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Torino, con una postazione dedicata all’interno del “Villaggio della Salute”, offrirà un servizio gratuito di prevenzione salute.

AI for MUSE. Intelligenza artificiale e realtà virtuale al servizio dei musei

Dall’app I-Muse ai musei virtuali

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Politecnico e Università di Torino,

con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.

Un’esperienza di vista più immersiva e completa, che crea suggestioni e collegamenti tra opere anche si collezioni differenti e addirittura ne struttura di nuove, non nello spazio fisico, ma in quello virtuale: è il progetto AI for MUSE, che utilizza l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e le app per migliorare l’esperienza di visita nei musei.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Università di Torino e Politecnico, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della prima edizione del bando “Intelligenza Artificiale, uomo e società”. La sperimentazione parte da Torino e coinvolge otto realtà museali: Reggia di Venaria Reale, Museo Egizio, Palazzo Madama, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e MAO – Museo d’Arte Orientale, Museo Nazionale del Cinema, Museo Nazionale dell’Automobile e Pinacoteca Agnelli. Insieme a loro, partner del progetto sono Associazione Abbonamento Musei, Osservatorio Culturale del Piemonte e Big Data Analysis Lab del Comune di Torino.

L’APP I-MUSE

Il primo risultato di Ai for MUSE è l’app I-MUSE, sviluppata in collaborazione con la società Synesthesia e messa a disposizione degli utenti da luglio 2023, nell’ambito del progetto “Una notte al museo” promosso dall’Associazione Club Silencio.

L’app (disponibile per iOS e Android) consente agli utenti di migliorare e amplificare la loro esperienza di visita, con percorsi personalizzati, approfondimenti suggeriti sulla base delle loro preferenze e la possibilità di scoprire sia le opere esposte sia quelli custodite nei magazzini e archivi.

Grazie a I-Muse dunque è possibile allargare gli orizzonti di visita, superando l’idea di musei separati e mettendo le collezioni in dialogo. I visitatori potranno fruire del patrimonio come se fosse custodito in unico grande museo, a portata di app.

Il funzionamento è semplice. Una volta scaricata l’app si impostano i temi di interesse a cui si aggiungeranno mano a mano le opere in mostra, attraverso il Qrcode posto di fianco all’opera. Tutto questo permetterà ad I-Muse di conoscere meglio l’utente e dunque di proporre suggerimenti in linea con il profilo.

Tra le molte funzionalità di I-Muse anche il gaming sviluppato dalla società Garycom, con una sezione apposita dell’app che permette di giocare con le collezioni.

Tra i vantaggi per i musei non solo quello di offrire una migliore esperienza di visita ma anche di acquisire dati sulle preferenze degli utenti, permettendo così di migliorare i percorsi, ottimizzare gli ingressi anche attraverso ticketing dedicati e più in generale conoscere meglio il proprio pubblico.

CORE AI

Tra gli altri servizi, l’app I-MUSE restituisce ai suoi utenti anche i collegamenti evidenziati dall’intelligenza artificiale CoreAI, realizzata dal Dipartimento di Automatica e informatica del Politecnico nell’ambito del progetto, che crea in modo automatico connessioni trasversali a cui potrebbe pensare un esperto di Storia dell’Arte, considerando contemporaneamente diversi aspetti quali il periodo artistico, la corrente di appartenenza, lo stile, il soggetto e le affinità formali. Se, per esempio, alla Pinacoteca Agnelli ci si sofferma su La Baigneuse Blonde di Renoir, I-Muse mostrerà le connessioni con Ritratto di signora di Giovanni Boldini conservato nelle collezioni della GAM. Oppure, se si visita il Museo Egizio e ci si sofferma sulla Statuetta di Tauret del XII secolo a.C., l’app suggerisce di andare ad ammirare anche la statua della GAMDadAndroginErmete del 1987 di Luigi Ontani.

MUSEI VIRTUALI

Proprio il superamento delle barriere tra le singole collezioni è anche l’orizzonte in cui si muove una terza attività sviluppata nell’ambito del progetto AI for MUSE dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico, che ha progettato venti musei virtuali su temi trasversali, come per esempio il cambiamento climatico, il cibo, il movimento, il tempo che ospitano opere da tutti gli otto musei coinvolti in uno spazio virtuale appunto comune. Il progetto vuole mettere a fuoco nuovi punti di vista sulle collezioni esistenti, sia dal punto di vista curatoriale, che architettonico, infatti anche dal punto di vista delle architetture virtuali proposte, ciascun museo è basato su una rappresentazione simbolica del proprio tema. Per esempio, il museo virtuale dedicato al tempo è basato su un corridoio che rappresenta il tempo lineare, intersecato a un anello quadrato che rappresenta il tempo circolare. Ogni museo è navigabile liberamente, e soffermandosi sulle riproduzioni di opere e reperti appaiono le didascalie. I venti musei virtuali saranno visitabili in una piattaforma web in corso di sviluppo con il Dipartimento di Automatica e Informatica.

LE RICERCHE ALLA BASE DI AI FOR MUSE

La condivisione di esperienze culturali tra amici e l’influenza dei prezzi sui consumi nei musei emergono come temi chiave in tre recenti studi condotti nell’ambito delle scienze sociali. Questi studi, basati su ricerche originali, forniscono nuove prospettive sui comportamenti culturali e sugli effetti sociali nei consumi di beni culturali.

L’influenza dei prezzi sulle scelte dei consumatori nei musei. Uno studio condotto dal gruppo di Ricerca AI-museums italiano ha analizzato quanto il prezzo dei biglietti d’ingresso ai musei influenzi le decisioni dei visitatori. In termini più semplici, l’elasticità del prezzo si riferisce a quanto le persone cambiano le loro decisioni di visitare un museo quando il prezzo dei biglietti cambia. I risultati di questo studio hanno rivelato che i prezzi dei biglietti hanno un impatto significativo sulle scelte dei visitatori. In altre parole, se i prezzi aumentano o diminuiscono, ciò può avere un notevole impatto sul numero di visitatori e sulla frequenza delle visite. Per esempio, per specifici gruppi di età, l’elasticità del prezzo può variare dal 0,5 al 2,6. In parole povere, questo significa che i cambiamenti nei prezzi possono influenzare in modo considerevole se le persone scelgono o meno di visitare un museo. Questi dati dimostrano che le politiche di prezzo possono avere un impatto significativo sul comportamento dei visitatori dei musei.

Effetti sociali nelle visite ai musei. Un secondo studio ha esaminato gli effetti sociali nelle visite ai musei, concentrandosi sulla regione metropolitana di Torino, in Italia. Il Gruppo di Ricerca AI-museums ha identificato una rete di “peer” basata sulle visite condivise ai musei, rilevando un’interessante scoperta: le visite ai musei sono influenzate in modo rilevante dalle visite dei propri amici. In altre parole, quando le persone vedono i loro amici visitare un museo, sono più propense a farlo anche loro. I dati hanno rivelato che l’elasticità delle visite ai musei rispetto alle visite degli amici è del 40%, il che significa che le persone tendono a visitare i musei più frequentemente quando sono accompagnate da amici. Lo studio ha anche esaminato l’influenza dei peer nelle decisioni di acquistare abbonamenti museali. In termini più chiari, l’elasticità delle decisioni di rinnovo degli abbonamenti rispetto alle scelte dei colleghi è aumentata fino al 30%, soprattutto tra coloro che avevano effettuato almeno 5 visite condivise ai musei con i loro peer.

Effetto dei social media sui consumi culturali. Un terzo studio si è concentrato sull’analisi dei dati di Twitter per comprendere meglio gli effetti sociali nei consumi culturali. Utilizzando i dati del social network, il Gruppo di Ricerca AI-museums ha identificato come le opinioni e le condivisioni su eventi culturali influenzino le decisioni dei consumatori. Hanno scoperto che i tweet relativi ai musei possono avere un impatto significativo sull’interesse del pubblico e sulle decisioni di visitare un museo. Per esempio, un aumento delle attività su Twitter pari al 10% ha mostrato un aumento medio del 2.5% nelle presenze museali.

In sintesi, questi tre studi forniscono una panoramica approfondita sull’importanza dei prezzi, dell’influenza sociale e dell’esperienza condivisa nelle decisioni dei consumatori nei musei e nell’acquisto di abbonamenti museali.

Ai for MUSE è ideato da un team di ricercatori e nasce dalla collaborazione dei due Atenei torinesi, Università di Torino e Politecnico. I Dipartimenti coinvolti sono quattro: Dipartimento di Scienze economico-sociali e matematico-statistiche dell’Università di Torino, (capofila, con referente: Giovanni Mastrobuoni); Dipartimento di Management dell’Università di Torino (referente: Nadia Campaniello); Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino (referente: Giovanni Squillero); Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino (referenti: Sergio Pace, Manfredo di Robilant).

Nadia Campaniello raccoglie la voce del team di ricercatori e dichiara “L’app I-Muse fa parte di un progetto più ampio, che utilizza un approccio matematico-statistico per studiare il mondo della cultura. L’obiettivo è quello di ampliare in futuro il numero di musei che ne fanno parte, per estendere l’offerta dei percorsi tra musei diversi”.

“Con il bando Intelligenza Artificiale, la cui prima edizione è stata lanciata nel dicembre del 2020 dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e la seconda, con dimensione nazionale, nel 2021 con Fondazione CDP, la Compagnia di San Paolo conferma il proprio sostegno a progetti di ricerca innovativi, finalizzati all’avanzamento della conoscenza scientifica nell’ambito dell’intelligenza artificiale e con una ricaduta concreta sul territorio in termini economici e sociali. “– ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione torinese – “Un bando proiettato verso il futuro e rivolto a chi, in questo futuro, sarà assoluto protagonista: i giovani. Rientra in questo ambito il progetto di ricerca Artificial Intelligence in Support of Museums che ci dimostra quanto sia importante che intelligenza artificiale e il patrimonio museale dialoghino tra di loro al fine di trovare soluzioni innovative per la formazione dei cittadini di oggi e di domani.”

 

“L’intelligenza artificiale è un elemento sempre più presente nelle nostre vite e ormai è possibile pensare al suo utilizzo anche ad ambiti nei quali fino a poco tempo fa non avremmo immaginato applicazioni, come appunto quello culturale e museale in particolare. Il Politecnico possiede le migliori competenze tecniche e tecnologiche per essere protagonista in questo processo, ma dall’altra parte possiede anche una solida base culturale e competenze multidisciplinari, indispensabili per gestire al meglio i progetti legati all’AI, come ben dimostra questo progetto che vede il coinvolgimento di due Dipartimenti del nostro Ateneo afferenti ad aree culturali molto differenti, ma complementari tra loro, come deve essere sempre più la nostra ricerca”, dichiara il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

“la transizione digitale, e l’Intelligenza Artificiale in particolare, è l’occasione per superare finalmente la separazione tra scienze dure e Human Social Sciences and Humanities ha prodotto. È assai significativo che per dare corso al progetto di ricercaArtificial Intelligence in Support of Museums siano intervenuti quattro Dipartimenti dei due Atenei della Città. Creare ambienti virtuali e virtualizzare le collezioni dei nostri musei ci permetterà di connettere le esperienze di vita di ciascuno di noi, non solo come spettatori ma come individui interagenti con i luoghi di conservazione del patrimonio culturale. In ambiti più specifici, oltre ai risultati che qui sono presentati, stiamo svolgendo in molti dei nostri Dipartimenti ricerche assai promettenti sulla Neuroestetica e sui modelli percettivi che le diverse gradazioni di immersività di Realtà mixata (realtà Virtuale e Aumentata) producono sul nostro sistema esperienziale. Ed è proprio di questi giorni anche la mostra DRHA Exibition.” dichiara il Rettore dell’Università Stefano Geuna.

 

Per conoscere AI for Musei e scaricare l’appdownload.aimuseum.art

Cascina Falchera, nuova tappa della campagna di sensibilizzazione contro l’antiziganismo

Nuova tappa della campagna di sensibilizzazione contro l’antiziganismo coordinata dalla cooperativa sociale Liberitutti. Il 15 settembre alle 19,30 a Cascina Falchera a Torino proiezione del cortometraggio Hero e seminario-concerto dell’Alexian Group di Santino Spinelli

Un viaggio nella musica orientale e occidentale fino ad arrivare al flamenco spagnolo: sei musicisti che attraversano l’Europa e il mondo. Fanno 100 concerti all’anno, sono tremila quelli collezionati nella lunga e intensa carriera. Hanno persino suonato per tre Papi: Giovanni Paolo IIBenedetto XVI e Papa FrancescoOra sono pronti ad esibirsi a Torino: l’Alexian Group di Santino Spinelli il 15 settembre alle 19.30 sarà a Cascina Falchera a Torino. La nuova tappa dell’Eurotour 2023 del gruppo musicale rientra tra gli appuntamenti del progetto HERO. Accesso gratuito su prenotazione qui. Nel corso della serata sarà proiettato il cortometraggio contro l’antiziganismo che insieme a una ricerca dell’Università di Padova è una delle principali azioni di HERO (Housing and Employment for ROma people) progetto che ha come capofila Liberitutti Cooperativa Sociale di Torino. Coinvolge l’Italia, la Germania e l’Ungheria e promuove l’integrazione delle minoranze Rom combattendo l’antiziganismo e la discriminazione nell’accesso alla scuola, al lavoro e all’alloggio.

La campagna di sensibilizzazione, ha preso il via in occasione della giornata internazionale dei Rom, l’8 aprile scorso. Ora continua grazie al seminario-concerto dell’Alexian Group: sarà un viaggio di conoscenza che porta sul palco i ritmi della musica etnica rom. Dopo decine di tappe estive in tutta Europa, dalla Spagna alla Romania, dalla Slovenia alla Croazia l’Eurotour 2023 dell’Alexian Group fa tappa a Torino per “donare la nostra cultura attraverso la musica – dichiara Santino SpinelliIl nostro popolo ha radici millenarie in Italia, la maggioranza di noi è integrata e non si sente una categoria speciale. A volte possono persistere distorsioni della realtà: resta inaccettabile. L’ignoranza funzionale è inammissibile all’epoca dell’iperinformazione, ma credo che questi casi siano sempre più marginali. Noi a Torino continueremo a diffondere la nostra cultura che annovera grandi nomi, da Elvis Presley a Charlie Chaplin, da Rita Hayworth ad Antonio Banderas”. “Lo faremo attraverso la musica del popolo rom, ricca di ritmi, melodie e armonie– aggiunge Spinelli- che hanno influenzato compositori come Liszt, Brahms, Schubert, Ravel, Debussy, Dvora, Stravinskij, Cajkovskij e Goran Bregovic”.

Anche in questa occasione l’obiettivo del progetto Hero è quello di far riflettere, ai vari livelli, sulla mancata integrazione, sugli stereotipi e la sfiducia verso le comunità rom. La musica è da sempre una forma di dialogo che abbatte i pregiudizi e diffonde la cultura delle minoranze – sottolinea il project manager Marco BuemiGrazie a questo concerto e al cortometraggio, lanciato in occasione della Giornata internazionale dei Rom, puntiamo a sensibilizzare i cittadini, mediante una nuova contro narrazione, riguardo ai discorsi di odio molto diffusi nei media”.  

Sarà la project manager Domenica Moscato ad accogliere gli artisti a Torino. “Siamo lieti di omaggiare la musica di Santino Spinelli con il suo Alexian group – dice – Da diversi anni la cooperativa Liberitutti si dedica alla promozione della cultura Rom quale patrimonio per sensibilizzare l’opinione pubblica e combattere indirettamente, attraverso la conoscenza, l’antiziganismo. La musica è un elemento significativo di questa cultura, un mezzo per conoscerne valori e tradizioni”. Moscato aggiunge: “Proseguiremo la nostra attività a favore del popolo Rom attraverso le azioni locali che i nostri operatori svolgono quotidianamente, concentrandosi sui problemi concreti quali l’accesso al lavoro e alla casa e la fruibilità scolastica”. 

Quando si parla di Romanì (12 milioni in Europa, 24 milioni nel mondo, 180 mila in Italia) si parla di una cultura millenaria, e uno dei principali rappresentanti italiani di questa cultura è proprio Santino Spinelli. Rom italiano appartenente alla comunità romanès di uno dei più antichi insediamento in Italia (vive a Lanciano, in provincia di Chieti), musicista, compositore, saggista e poeta, docente universitario, ha due lauree (in Musicologia e in Lingue e Letterature Straniere Moderne). E’ tra i fondatori e portavoce dell’ Ucri (Unione delle Comunità Romanès in Italia). E’ stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica dal Presidente Mattarella, “in virtù della sua instancabile opera, esemplificata non solo nelle attività accademiche, istituzionali e sociali ma nella sua stessa vita d’artista affermato”. Santino Spinelli è anche ambasciatore dell’arte e della cultura romanì nel mondo dall’International Romani Union nel 2003. La sua poesia Auschwitz è incisa sul monumento che si trova davanti al Parlamento tedesco a Berlino dedicato al genocidio dei Rom e Sinti.

IL CORTOMETRAGGIO HERO Video

Il 15 settembre alla Cascina Falchera alle 19,30 la serata sarà inaugurata con la proiezione del cortometraggio Hero scritto e diretto da Luca Mariani, visibile a tutti qui su YouTube.

Come nel mito di Sisifo, figlio di Eolo, re dei venti, i Rom sembrano essere condannati a sospingere, senza sosta, il grosso macigno dei pregiudizi e degli stereotipi fino alla sommità di un monte”. E’ questo – secondo gli ideatori – lo sguardo ancora così diffuso, atavico e persistente da smontare. Rom e sinti sono una galassia di 22 minoranze in Italia. “Il popolo dei campi”, “il popolo delle discariche”, “gli zingari” (spesso, così sono definiti) ad ogni latitudine mantiene un comune denominatore: il peso dei pregiudizi. Il corto può essere pubblicato sui vostri media, ECCOLO .Nella cartella stampa anche foto di backstage, la ricerca e altri materiali.

Nel corto – realizzato con la collaborazione della scenografa Francesca Antolini – i puppets (in stop motion) sono sovrastati dagli sguardi nocivi di quegli occhi serpente che fanno aumentare il peso (il masso) che piccoli e grandi, vittime della segregazione razziale, sono costretti a portarsi (loro malgrado) sulle spalle. E’ un macigno che cresce a ogni sguardo malevolo, che diventa man mano enorme tanto da allontanarli dai più elementari e stringenti bisogni: la casa, la scuola, il lavoro. Il masso riuscirà a diventare sassolino?

Il progetto è una partnership che coinvolge Liberitutti Cooperativa Sociale (capofila) Grünbau gGmbH, Arci Liguria, Università di Padova, Letra Egyesulet.

Sito https://hero-project.eu/ e pagina Facebook https://www.facebook.com/HEROprojecteu

Borello apre a Chivasso un supermercato “galleria d’arte”

CON CHIVASSO TAGLIATO IL TRAGUARDO DEI 52 NEGOZI DELLA NOTA CATENA DI SUPERMARKET

Qualcuno tra gli ospiti dell’inaugurazione, nel vedere l’allestimento dei prodotti alimentari nei banchi macelleria, gastronomia e formaggi ha detto: “queste composizioni sembrano opere d’arte”.

In effetti Borello Supermercati, nota catena piemontese che con il market di Chivasso,  in via per Piazza d’armi 7, inaugurato oggi pomeriggio raggiunge il traguardo di ben 52 punti vendita, punta molto sulla qualità dei prodotti: la carne, ad esempio, è stata valutata tra le migliori in assoluto a livello nazionale.

La clientela ha dimostrato in tanti anni di attività del marchio Borello di saper apprezzare la competenza e la professionalità dell’azienda, così da consentire la capillare diffusione dei negozi.

All’inaugurazione, in presenza di numerose autorità locali, ha fatto gli onori di casa il patron Fiorenzo Borello. Il supermercato di Chivasso sarà aperto al pubblico a partire da domani.

 

Una domenica speciale nel tempio Guhõzan Renkoji di Cereseto

 

Domenica 10-9-2023 nel tempio Guhõzan Renkoji di Cereseto è stata ufficializzata la cerimonia secondo il rito buddhista dal grande maestro giapponese venerabile Nichiyū Mochida, arcivescovo e amministratore generale del tempio principale di Minõbu-san. L’evento storico ha celebrato l’apertura degli occhi della statua del fondatore Nichiren Daishõnin (1222-1282) e i 750 anni dell’entrata nel monte Minõbu per stabilire il suo primo tempio in Giappone.
La statua in bronzo di due metri che rappresenta il volto del grande santo Nichiren a 32 anni, è stata destinata in Italia a simbolo dell’apertura del buddhismo in Europa e servirà da modello per la realizzazione in scala 10:1 di una statua di venti metri destinata in Thailandia. La statua giunta dal Giappone, unica nel suo genere, è stata eretta in celebrazione nel giardino del tempio ceresetese diretto dal monaco responsabile reverendo Shōryō Tarabini.
I membri dell’associazione per la promozione del buddhismo hanno donato la costruzione della statua incidendo i loro nomi sul piedistallo. Il desiderio della scuola buddhista è il superamento delle reciproche differenze di razze, religioni e valori che possono generare fonte di conflitto, concetto espresso anche da Enzo Lavagno, sindaco di Cereseto.
L’entrata dei monaci ha aperto la cerimonia con le letture del Sūtra, proseguita con il rito dell’apertura degli occhi recitando parole di lode. Hanno partecipato 25 monaci e patriarchi e numerosi membri sostenitori della scuola buddhista provenienti dal Giappone, USA, Germania, Regno Unito e Italia.
Oggi esistono circa 5000 templi buddhisti che sostengono i centri missionari della Nichiren Shū nel mondo tra cui India, Cina, Hawaii, Nord e Sud America, Sud Est Asiatico ed Europa con l’aspirazione di raggiungere la pace mondiale. Nel 2022, per la ricorrenza degli 800 anni della nascita del fondatore della scuola, il reverendo Shōryō ha piantato 800 alberi di ciliegio nel comune di Cereseto. La volontà, l’ispirazione, l’educazione, i suoni e la compostezza dei presenti hanno concretizzato il sogno del reverendo Shōryō.
Giuliana Romano Bussola
Armano Luigi Gozzano 

Festa de l’Unità: rimane l’orgoglio di appartenenza. Ma non è una proposta politica

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RIECCOCI QUA. Titolo sicuramente accattivante. Festa dell’Unità a piazza d’Armi con il Pd Torinese che non vuole rinunciare nel voler essere un partito. Buon per loro ed ovviamente un in bocca al lupo sulla riuscita. Tra gli sponsor i sindacati e Lega Coop e poi… basta, ma visti i tempi è già qualcosa.

Tempaccio per l’opposizione, comunque un tentativo è  sempre ben visto. E non manca il ricordo con quella vena di tristezza per un tempo che passando non ritorna.  Tempi dove l’Unità vendeva oltre un milione di copie  grazie ai militanti, i cosiddetti compagni di base. Festa dell’ Unità 1981 a Torino, addirittura la Festa Nazionale dell’Unità. Italia 61 dove si costruì persino  un piccolo borgo con annesso ponte di legno che superava Corso Unità D Italia. Poi il comizio  conclusivo del segretario nazionale del partito comunista italiano. Ancora una volta la potenza organizzativa del Partito, con la P maiuscola. Ancora una volta da tutta l’Italia compagne e compagni ad applaudire il Segretario.
Orgogliosi …ma eravamo già i crisi pur non sapendolo o non capendolo. Otto anni dopo cadde il muro di Berlino. Dopo di allora solo gli ottusi non seppero capirlo. Ora passiamo al Pd e Festa dell’ Unità di oggi. Orgoglio Pd e a Torino 15 giorni dibattiti su tutto, dunque sullo scibile umano… orgoglio più per quello che vorrebbe essere che per quel che è. Ciò che noto è che è un dibattito tutto interno, esponenti del PD o di area Pd. Ciò che manca totalmente sono le politiche delle alleanze. Una parte vuole andare in una direzione un’altra nella direzione opposta… concretamente chi vuole l’accordo con i 5stelle e chi vuole un accordo con Calenda e c. Eterno dilemma da oltre tre anni. Tanto il tempo passa e nulla di concreto avviene. E l’unico momento dove il pd può essere competitivo sono le comunali dove esiste il ballottaggio.
Di fatto il 45 % raggiungibile per essere competitivi è una lontana chimera. Sarà come diceva il nostro vecchio Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat: nulla si può verso il destino cinico e baro. Ma almeno per ora la Schlein non impensierisce la Meloni.
Ci mancavano i 35 liguri ex Pd ora Calendiani nel complicare le cose. Poi fino ad un certo punto visto che la segretaria Pd appariva contenta. Aggiungeva: chi la pensa in questo modo, li c’ è la porta d’uscita. Va beh, contenta lei contenti tutti. Comunque strano modo di preparare le elezioni europee.
Una volta io pensavo  che più voti si prendeva più si poteva dire d’aver vinto.  Pazienza, anche su questo sono decisamente demode’.
Situazione fluttuante? Non saprei. Possiamo dirlo in un altro modo. Fossi uno scommettitore inglese, scommetterei sulla vittoria in Regione Piemonte di Alberto Cirio.
Se poi alle europee il Pd rimane inchiodato intorno al 20% , la svolta a sinistra, almeno per ora non ha pagato. Rimane sicuramente l’orgoglio della appartenenza. Bello fino al romanticismo. Peccato che l’orgoglio non sia una proposta politica.
PATRIZIO TOSETTO

Dei delitti e delle pene

Cesare Beccaria, ma pare più verosimilmente Pietro Verri, già nel 1764 analizzò nel saggio “Dei delitti e delle pene” le pene irrogate nella società all’epoca.

E’ palese che il concetto di reato, e più in generale, di infrazione sia estremamente legato all’epoca ed alla latitudine in cui la pena è prevista: tutt’ora nel Vermont una moglie deve chiedere il permesso al marito per indossare la dentiera mentre nel Massachusetts è illegale per la donna stare sopra l’uomo durante un rapporto sessuale; nell’Arkansas è tuttora vigente una legge, promulgata nel 1800, che attribuisce al marito il diritto di picchiare la moglie, ma solo una volta al mese ed in Arizona è illegale detenere più di due vibratori in casa. Risulta chiaro che tali leggi, non ancora abrogate difficilmente trovino applicazione.

Pensiamo soltanto alla pena di morte, da noi soppressa una prima volta nel Granducato di Toscana nel 1786 e poi, definitivamente, con l’entrata in vigore della nostra Costituzione il 1° gennaio 1948 (l’ultima sentenza fu eseguita 5 marzo 1947, a La Spezia, con la fucilazione di Emilio Battisti, Aurelio Gallo e Aldo Morelli, condannati a morte per crimini commessi durante la Repubblica Sociale Italiana).

O, ancora, pensiamo ancora al “delitto d’onore” ed al “matrimonio riparatore” cancellati dal nostro codice penale il 5 settembre 1981che, fortemente sbilanciati a favore del maschio, erano di fatto un’assoluzione a priori per reati che ora sono invece sanzionati in modo pesante: per il primo si è passati dalla non punibilità all’aggravante del legame di parentela.

E che dire dei reati, ormai cancellati dal codice penali fin dalla fine degli anni ’60, di “adulterio” e di “concubinato”?

A mio parere, però, vi sono reati che, pur essendo universalmente considerati tali, sarebbero da punire in modo diverso, e non mi riferisco alla maggior severità della pena ma al maggior effetto deterrente.

E’ di questi giorni la proposta al vaglio del Governo di vietare il cellulare ai minori condannati per gravi reati: al di là dell’applicabilità di tale pena (qualche amico presterà loro il telefono) è evidente che il telefono sia diventato una prolunga del nostro corpo, un oggetto senza il quale non usciamo al punto che il legislatore, cercando una punizione che sia veramente tale e, al contempo, sia dissuasiva nei confronti della reiterazione del reato sceglie questo mezzo. Tra uscire e non messaggiare o telefonare, la seconda ipotesi sembrerebbe la più efficace.

Perché mandare in carcere chi è concusso, chi avvalendosi del proprio status di pubblico ufficiale lucra ai danni dello Stato, quindi di tutti i contribuenti? Molto meglio la confisca di tutto ciò che ha acquisito illecitamente, magari anche dei beni (mobili ed immobili) posseduti fuori dal reato, interdizione perpetua dai pubblici uffici (così non potrà reiterare il reato) introducendo, come sanzione, l’inidoneità alla funzione dirigenziale anche nel settore privato, il divieto di apertura della partita IVA ecc.

Sicuramente essere poveri non è piacevole, ma è molto più spiacevole essersi arricchiti e tornare nuovamente poveri per effetto di una condanna.

Il nostro ordinamento considera il carcere come un luogo ove il detenuto non soltanto sia punito per il reato commesso ma venga rieducato affinché non commetta più (gli stessi?) reati; è evidente che questo nobile intento dei nostri Padri costituenti, che all’art 27 della Costituzione hanno precisato che la condanna deve tendere anche alla rieducazione, sia purtroppo disatteso per motivi quanto mai variegati: mancanza di strumenti formativi, sovraffollamento delle strutture, carenza di personale di sorveglianza, taglio dei costi e così via.

Poiché sono convinto che prevenire sia più costruttivo che combattere, credo che un deterrente sia meglio che una punizione. Io sono in contatto epistolare con alcuni detenuti in alcune prigioni degli USA ed ho insegnato nella Casa circondariale di Torino  e vedo la sostanziale differenza tra i due sistemi penitenziari; in Italia, data la non certezza della pena, i tempi giudiziari lunghi che possono portare alla prescrizione del reato (tranne l’omicidio, per il quale la prescrizione non esiste) e la speranza tipicamente nostrana di non essere beccati, il carcere non viene visto con quella gravità come, invece, avveniva qualche decennio fa.

Ritengo, pertanto, che sarebbe il momento di rivedere nel suo insieme tutto il sistema giudiziario e penitenziario: avete presente quando, a naja, commettevi un’infrazione al Codice di disciplina, venivi consegnato con CPR (Camera di Punizione di Rigore) e, al termine della naja, dovevi scontare ancora i giorni trascorsi in CPR? Ecco, era un ottimo sistema per non sbagliare. La CPR venne abolita nel 1978 quando altri istituti vennero creati a tutela di tutto il personale militare. Dimenticavi di salutare per primo un superiore o, come previsto dal 2° comma dell’art. 27, non rispondevi al saluto? A seconda dell’umore del superiore (e dal suo carattere) per 2-3 giorni non andavi in libera uscita, dimenticandoti cinema, pizza, ragazza, pub e così via.

Ora è all’esame del parlamento un provvedimento che dovrebbe riguardare tutti i giovani, in particolare per normare diversamente le sanzioni per violenza sessuale, baby-gang, ecc; in attesa di visionare il DdL spero di poter produrre per tempo alcuni emendamenti che, andando nella direzione prevista dalla nostra Carta costituzionale, da un lato reprimano la condotta deviata e, al contempo, rieduchino i giovani ad un corretto comportamento nella società.

Sergio Motta