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Quanto è naturale l’intelligenza artificiale? Un incontro a Torino

 

 

5 ottobre ore 18, Circolo dei lettori di Torino – Sala Grande

Primo incontro del ciclo di dialoghi

AI GENERATIVA: COME CI CAMBIERÀ?

 

Un progetto dell’Università degli Studi di Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale

 

 

Torino. Giovedì 5 ottobre alle ore 18, al Circolo dei lettori di Torino, in Sala Grande, si terrà Quanto è naturale l’intelligenza artificiale?, il primo appuntamento del ciclo di incontri “AI generativa: come ci cambierà?” ideato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del progetto di Public Engagement AI Aware, dalla Fondazione Circolo dei lettori e dalla Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale per far luce sui meccanismi estremamente complessi scatenati dall’Intelligenza Artificiale, ormai parte della nostra vita quotidiana.

 

Secondo qualcuno l’Intelligenza Artificiale non è né intelligente né artificiale. Quale è il rapporto fra la nostra intelligenza e quella che abbiamo creato con le macchine? Quali sono le ripercussioni etiche che derivano dall’uso di dati creati da un contenitore umano e ‘affidati’ a uno strumento tecnologico? Ne parleranno il prof. Guido Boella, Vicerettore per i rapporti con le aziende dell’Università di Torino e cofondatore della Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale – SIpEIA, la filosofa e fondatrice di Tlon Maura GancitanoTeresa Numerico, professoressa di Logica e Filosofia della scienza all’Università Roma Tre, e Pietro Jarre, fondatore dell’associazione Sloweb e delle piattaforme eMemory e eLegacy.

 

Il ciclo di dibattiti, che coinvolgono i profili più variegati – giornalisti, divulgatori, curatori museali, informatici, filosofi… – proseguirà mercoledì 18 ottobre con Creativo a chi? con Ilaria Bonacossa, Alice BaraleSimone Arcagni, Riccardo Milanesi Andrea Daniele Signorellimartedì 31 ottobre con il doppio talk L’AI è il futuro dell’informazione o della disinformazione? e Classificati e discriminati, con interventi di Carola FredianiFabio De PonteDonata ColumbroIvana Bartoletti e Marinella Belluati; per concludersi giovedì 16 novembre con i dibattiti Il professore onnisciente AI sregolata, cui parteciperanno Chiara PanciroliPier Cesare RivoltellaGuido BoellaBrando BenifeiGiovanni Sartor e Mia Caielli.

Ingresso libero e gratuito. La registrazione dell’incontro sarà disponibile nei giorni successivi sul canale YouTube @FondazioneCircolodeilettori

 

 

Torna a Torino il Festival della non violenza

Da venerdì 29 settembre a sabato 7 ottobre si svolgerà in gran parte presso il Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi, 13 a Torino, la Quinta Edizione del Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile, nato nel 2019 dalla collaborazione tra il centro studi e diverse associazioni nazionali e locali operanti sul territorio.
Il Festival ha lo scopo di far crescere una cultura di pace, in un mondo in cui la cultura bellicista ha rilegittimato la guerra come strumento di risoluzione delle controversie, nonostante la tecnologia bellica, con l’invenzione delle armi nucleari, abbia creato un contesto in cui l’escalation dei conflitti armati può portare alla reciproca autodistruzione.

L’edizione di quest’anno ha per titolo “Terrestri” e si apre con le parole di Luigi Ferrajoli:

“Tutte le grandi emergenze planetarie…stanno unificando il pianeta, togliendo senso ai confini, alle frontiere, agli egoismi nazionali, ai conflitti e alle divisioni e facendo dell’umanità un unico popolo della Terra, differenziato e meticcio ma accomunato, quale soggetto costituente, dalla necessità di risposte istituzionali comuni alle sfide globali”

«Purtroppo sembra che l’urgenza di rispondere alle impellenti sfide globali in modo cooperativo e solidale non sia sufficientemente avvertita da chi ha responsabilità politiche a tutti i livelli, da quello nazionale a quello europeo – dichiara Angela Dogliotti, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis, che conclude –  È dunque importante dare spazio a esperienze concrete di costruzione della pace e di alternative nonviolente alla guerra, far conoscere il lavoro per contrastare il riscaldamento globale e per collocare i fenomeni migratori nella loro giusta luce».

Il Festival si aprirà il 29 settembre con un evento rivolto alle scuole, proponendo il reading ” Ricordando Anna Bravo: donne e guerra, resistenza civile, nonviolenza” e proseguirà nel pomeriggio con un evento sulle conseguenze a lungo termine della guerra su migrazioni e devastazioni ambientali, con proiezione di foto del progetto Trent’anni di Bosnia.

In serata saranno proiettati tre cortometraggi presentati al concorso Give Peace a Screen, festival internazionale di corti di giovani registi/e che si svolgerà presso il Centro Studi Sereno Regis dal 19 al 22 ottobre 2023.

Sabato 30 sarà inaugurata in mattinata la mostra Stop the War Now, nata dall’esperienza delle Carovane di Pace in Ucraina e nel pomeriggio si svolgerà il convegno “Uscire dal sistema di guerra e costruire una politica di pace”, mentre domenica 1° ottobre si esibiranno in concerto gli artisti di Lezioni africane.

Lunedì 2 ottobre, nella Giornata Internazionale della Nonviolenza, sarà presentato il libro di Mario Martini “L’altra via di Aldo Capitini” e giovedì 5 ottobre sarà proiettato il documentario Immoral code, con la presenza di Norberto Patrignani, docente al Politecnico di Torino, sulla campagna contro i killer robot.

Sabato 7 il Festival si concluderà in via Baltea 3, con un intervento sui salvataggi in mare ad opera della nave di Emergency.

Il Festival si svolge nella settimana globale per la Pace (dal 30 settembre all’8 di ottobre) lanciata nella Confrerenza di Pace di Vienna lo scorso giugno 2023. I movimenti per la pace e la Nonviolenza di tutta Europa si attiveranno per rinnovare la richiesta di un cessate il fuoco immediato e per negoziati di Pace che pongano fine alla drammatica guerra in Ucraina, e a tutti i conflitti armati nel mondo.

Un nuovo appuntamento collettivo, importante per continuare nel cammino intrapreso con la coalizione “Europe for Peace”. In Italia le organizzazioni della società civile hanno invitato tutti i pacifisti e le pacifiste a venire a Roma il 7 ottobre 2023: nella grande manifestazione per la difesa della Costituzione, nella quale troveranno spazio le proposte per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera.

Masterclass Iaad: il jazz e l’improvvisazione nel design

 

 

La Masterclass con Alessandro Colombo
durante l’Italian Tech Week di Torino in agenda giovedì 28 settembre alle 16:30

 

 

Si tiene  giovedì 28 settembre 2023, all’interno dell’Italian Tech Week organizzata a Torino, la masterclass Jazz thinking: il potere dell’improvvisazione nel design, in cui sarà ospite Alessandro Colombo, country manager per ADE Italia, gruppo nel quale confluiscono IAAD. (Torino e Bologna), Accademia Italiana (Firenze e Roma) e SAE Milano.

 

Un parallelismo, tra il jazz e il design, che vede come punto di incontro e terreno fertile di scambio l’improvvisazione. Improvvisazione che è spesso inconsapevole, specialmente se serve a risolvere problemi e identificare opportunità. Si improvvisa su decisioni, schemi, temi, toni e strutture di riferimento. “Un musicista jazz, un designer e un manager hanno un approccio comune. Nel loro lavoro di squadra il contributo del singolo è uno stimolo che genera una reazione a catena che crea il progetto, la sinfonia o il prodotto”, così si racconta la masterclass Jazz thinking, alla scoperta di come l’improvvisazione nella gestione di progetti porti a risultati nuovi, come risposte a domande che non ci si era ancora mai posti.

Insieme ad Alessandro Colombo, nella masterclass interverranno Gianpaolo Barozzi (Sr Director HR & Talent Management di Cisco, Direttore Strategico del corso di Innovation design) e Fabio Giachino (pianista, compositore e produttore).

 

Grande successo di pubblico per l’appuntamento, già sold out, che si inserisce all’interno dell’evento sabaudo che riunisce le menti più brillanti della scena tech internazionale per parlare di innovazione, futuro e nuove tendenze. All’interno dell’Italian Tech Week si connettono l’ecosistema delle startup e dei VC italiano e internazionale, le migliori aziende innovative, gli imprenditori, le istituzioni e tutti i protagonisti del cambiamento.

 

L’incontro è previsto alla sede delle OGR (corso Castelfidardo 22) alle ore 16:30.

Il mistero del dopo e la memoria degli assenti: torna Torino Spiritualità

Sono il mistero del dopo e la memoria degli assenti a rendere enigmatica la fine; nella sua certezza è però possibile trovare il senso della presenza, di quel cammino che è la vita. In occasione della sua 19. edizioneTorino Spiritualità dedica cinque giorni «Agli assenti. Della morte ovvero della vita», un’opportunità per scrittori, pensatrici, filosofi, artisti e per il pubblico del festival di provare a riflettere sul nostro rapporto con la morte. Il festival, ideato e organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori, in programma da mercoledì 27 settembre a domenica 1 ottobre tra il Circolo dei lettori, teatri, cinema e luoghi della cultura di Torino, sarà un’occasione d’incontro con la nostra finitezza, tanto necessaria quanto “scomoda” e arricchente.

 

Anteprima e inaugurazione, The biggest Death Café ever

 

Torino Spiritualità si è aperta con l’anteprima di domenica 17 settembre al Teatro Carignano: l’attore e doppiatore Francesco Pannofino legge e interpreta Le intermittenze della morte del Nobel José Saramago accompagnato da un ensemble di musicisti diretti da Simone CampaL’inaugurazione vera e propria della 19. edizione, in programma mercoledì 27 settembre, trasforma la chiesa di San Filippo Neri, la più grande di Torino, in un Death Caféthe biggest Death Café ever. Nati e diffusi nei paesi anglosassoni, i Death Café sono occasioni per riflettere insieme sulla morte e sul morire. Non sono sedute terapeutiche né sessioni di mutuo aiuto ma momenti di limpida condivisione di un’atmosfera informale, in cui i tabù cedono il posto alla convivialità e alla consapevolezza che essere mortali è quanto di più umano ci sia. A introdurre il Death Café di apertura di Torino Spiritualità, il monaco e tanatologo Guidalberto Bormolini; dopo il suo intervento, il pubblico della chiesa di San Filippo Neri viene diviso in 60 gruppi: 600 potenziali persone, 10 per ogni tavolo, guidate da un facilitatore, danno vita a una discussione comune sul perché la morte faccia parte della vita. L’evento è realizzato con la collaborazione di Fondazione Fabretti OnlusFondazione FAROOrdine Psicologi PiemonteScuola Capitale Sociale. Main sponsor SOCREM – Società per la Cremazione Torino.

Dopo l’inaugurazione, alle 21 al Cinema Massimo, Guidalberto Bormolini incontra l’attore e artista Alessandro Bergonzoni; moderati dall’antropologa Cristina Vargas, i due danno vita all’incontro Difficile non morire tutti quando muore qualcuno; sempre alle 21, al Circolo dei lettori, lo storico della scienza Francesco Paolo de Ceglia conversa con la scrittrice Chiara Valerio sul mito dell’immortalità nel dialogo Vampyr. La vita per sempre. Alla stessa ora nella sala Gioco del Circolo il sacerdote, scrittore e cappellano del carcere di Padova Marco Pozza riflette sull’esperienza dell’uccidere: La mia anima è triste fino alla morte.

Dopo aver inaugurato con il più grande Death Café mai realizzato, il Circolo dei lettori ospita altre sessioni di Death Café: giovedì 28 settembre con la tanatologa Marina Sozzi, venerdì 29 con lo psicologo Andrea Bovero, sabato 30 con il tanatologo Davide Sisto, domenica 1 ottobre con Natalia Pazzaglia, fondatrice di una piattaforma online di sostegno al lutto.

 

Ospiti, dialoghi, spettacoli 

 

Tanti gli incontri, le conversazioni, le lectio e gli spettacoli per riflettere. Lo scrittore svedese Björn Larsson conversa con Martino Gozzi, scrittore e AD della Scuola Holden, su orfanità e mancanza, sul rapporto tra autodeterminazione e legami di sangue. Al Teatro Gobetti il drammaturgo Stefano Massini esplora la paura dell’annientamento a partire dalle pagine del suo Manhattan Project (Einaudi, 2023). Lo scrittore e drammaturgo belga Éric-Emmanuel Schmitt, autore tra i più rappresentati sui palchi di tutto il mondo, ragiona sulle contraddizioni materiali e la profondità spirituale di Gerusalemme, a partire dal viaggio in Terra Santa che ha raccontato nel recente La sfida di Gerusalemme (Edizioni e/o, in coedizione con Libreria Editrice Vaticana, 2023). Il filosofo francese François Jullien intreccia pensiero orientale e occidentale per riflettere sulla smisuratezza dell’evento del morire nella lezione La morte: tra comprensione e incommensurabile (al MAO Museo d’Arte Orientale, venerdì 29 settembre, in collaborazione con Unione Buddhista italiana) e conduce, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, un seminario di introduzione al suo pensiero. In Non ai morti si addice la tristezza, la poetessa Chandra Livia Candiani riflette con il curatore di Torino Spiritualità Armando Buonaiuto sui veli oscuri con cui abbiamo reso la morte un’estranea (sabato 30.9 al Teatro Gobetti), mentre il teologo Vito Mancuso tiene una lezione fornendo le Istruzioni per arrivare vivi alla morte (giovedì 28.9 al Cinema Massimo). Domenica 1 ottobre lo psicoanalista Massimo Recalcati è atteso per due appuntamenti: un’indagine sul mistero della resurrezione di Gesù (al Cinema Massimo, ore 15) e una lezione/spettacolo a partire dal celebre Diario di un dolore di C.S. Lewis, con la partecipazione dell’attore Sax Nicosia, in collaborazione con SOCREM – Società per la Cremazione Torino (Teatro Colosseo, ore 18.30). Sulle vite di chi è venuto prima di noi ragiona l’autore islandese Jón Kalman Stefánsson, a partire dal romanzo La tua assenza è tenebra e dalla nuova raccolta di poesie Quando i diavoli si svegliano déi (entrambi Iperborea, rispettivamente 2022 e 2023), insieme al libraio Davide Ferraris. Della sopravvivenza di noi negli oggetti dialogano Massimo Mantellini, esperto di tecnologia e web, Emanuele Trevi, Premio Strega 2021 e autore del recentissimo La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023), e Chiara Alessi, storica del design e voce del podcast del Post Cosa c’entra?. Mantellini incontra inoltre il tanatologo Davide Sisto e la scrittrice Giulia Muscatelli per una conversazione sui social e l’elaborazione del lutto. Al rapporto tra morte e digitale è dedicato anche l’incontro a cura di AFC Torino S.p.A con il giornalista Sergio BellucciAndrea Ciucci della Fondazione Vaticana RenAIssance e la sociologa Maria Giovanna Musso. Nell’incontro Ispirati dalla fine, il fondatore e leader dei Marlene Kuntz Cristiano Godano racconta il sodalizio tra rock e morte (giovedì 28.9 ore 18.30, Circolo dei lettori) mentre lo scrittore Paolo Nori, insieme al clarinettista Mirco Ghirardini, presenta Essendo capace di intendere e di volere, reading a partire dai testamenti olografi dell’archivio notarile di Napoli (giovedì 28 al Teatro Gobetti); lo scrittore e studioso di letteratura russa tiene anche una lezione sulla morte nelle opere di Tolstoj (Circolo, venerdì 29.9). Gabriele Vacis e Roberto Tarasco presentano il progetto teatrale dedicato alla Bibbia (Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale Torino, giovedì 28.9), insieme alla compagnia PEM Potenziali Evocati Multimediali. Ubbikaai. La madre Muerte è invece lo spettacolo di narrazione dell’antropologo e storyteller Marco Pollarolo, con il suggestivo live painting dell’artista Stefano Giorgi. Il dialogo interreligioso tra il pastore protestante Paolo Ribet e il rabbino Alberto Somekh, moderato dal filosofo Federico Vercellone, si concentra invece sui diversi modi con cui ebraismo e protestantesimo guardano all’esperienza del morire (giovedì 28.9, Circolo dei lettori). Di spettri, medium e case infestate discutono lo studioso Massimo Scotti, la fotografa Nadia Pugliese e il giornalista Luca Castelli, mentre lo psichiatra Vittorio Lingiardi si sofferma sulla dimensione del sogno come aldilà e Gabriella Caramore, in dialogo con il direttore della Fondazione Circolo dei lettori Elena Loewenthal, riflette sulla vecchiaia, ultima stagione dell’esistenza (sabato 30.9, Teatro Gobetti). In La vita succede. Anatomia della restanza, l’antropologa e micologa norvegese Long Litt Woon dialoga con lo scrittore Matteo B. Bianchi di lutti dei propri amati e di vie per superare la perdita, insieme al libraio Giorgio Gizzi. Di attraversamento del lutto parlano anche la copywriter Giulia Andreani, la belonging designer Donatella Caggiano, l’illustratore Gianluca Folì e Natalia Pazzaglia, fondatrice della piattaforma online Lasae, nata per sostenere chi sta facendo i conti con la perdita. Il fondatore della Comunità di Bose e della Casa della Madia Enzo Bianchi tiene una lezione a partire dalla riedizione del suo Vivere il morire (EDB), mentre il sacerdote Luigi Maria Epicoco rilegge La strada, capolavoro di Cormac McCarthy, presentando le riflessioni sulla fine che danno corpo al suo imminente Custodire il fuoco. Vademecum dopo l’Apocalisse (Einaudi, 2023). Il sacerdote e saggista Luca Peyron conversa con il presidente della Fondazione Circolo dei lettori Giulio Biino su astronomia e stelle morte, cieli sereni e luce dal nero. La storia del suicidio vista attraverso filosofia, letteratura e cinema è il fulcro della conversazione Tanto vale vivere, tra la filosofa Ilaria Gaspari e Guido Vitiello, docente di linguaggio cinematografico; la filosofa dialoga anche intorno alla perdita degli animali amati insieme alla psicologa Barbara Alessio e al veterinario Franco Fassola, autori del saggio L’ultima carezza, in collaborazione con Tyche Pet. Sulla morte spiegata ai bambini si confrontano la docente ed esperta di pedagogia Chiara Scardicchio e il neuropsichiatra Stefano Benzoni; Scardicchio discute anche insieme allo psichiatra e scrittore Paolo Milone, autore di Astenersi principianti (Einaudi, 2023), di come si possa guardare la morte con gli occhi degli altri, con letture di Antonella Delli Gatti (sabato 30.9 al Teatro Gobetti). L’attrice Rita Pelusio porta in scena La felicità di Emma, spettacolo delicato, surreale e commovente tratto dall’omonimo romanzo di Claudia Schreiber (Teatro Gobetti, venerdì 29 ore 21), mentre lo scrittore Daniele Aristarco, accompagnato dal musicista Roberto Billi, racconta storie di vittorie e sconfitte, di lotta per la giustizia e sacrificio di sé nel reading Una bella R-esistenza, dedicato agli studenti delle scuole superiori. Don Paolo Scquizzato dialoga con il medico chirurgo Stefano Manera in Ho fatto pace con la morte (Aula Magna Cavallerizza Reale, domenica 1 ottobre). Intorno ai riti dell’ultimo viaggio ragionano il tanatologo Davide Sisto, lo scrittore e cerimoniere funebre Ade Zeno (Stefano Colavita) e la tanatoesteta e scrittrice Simona PediciniDerio Olivero, vescovo e saggista, esplora alcune importanti rappresentazioni pittoriche della morte mentre il latinista Nicola Gardini sviluppa una lezione sul potere necromantico della letteratura, capace di far rincontrare i vivi e i morti, e il filosofo e studioso del pensiero orientale Marcello Ghilardi ripercorre tradizioni e racconti popolari in cui i defunti lasciano tracce nel mondo dei viventi (in collaborazione con Unione Buddhista Italiana, al MAO Museo d’Arte Orientale). La Comunità Religiosa Islamica Italiana esplora il rapporto tra Islam e morte e omaggia la figura di René Guénon in occasione del trentennale della sua fondazione, mentre gli insegnamenti delle antiche fonti indiane sulla morte sono al centro della riflessione dell’indologo Gianni Pellegrini. Sulle scelte di fine vita si confrontano il teologo e bioeticista Carlo Casalone e il vicepresidente della Società Italiana di Cure Palliative Luciano Orsi insieme alla tanatologa Marina Sozzi (in collaborazione con Fondazione Fabretti). Il docente di religioni e filosofie dell’Asia Matteo Cesari dialoga con i monaci zen Dario Doshin Girolami e Elena Seishin Viviani. Il linguista Federico Faloppa e il medico Oscar Bertetto, con la psicologa e terapeuta Monica Seminara, si confrontano sulla difficoltà di dire la morte e sulle parole che aiutano nelle situazioni di crisi; la neuropsichiatra Pia Massaglia tiene una lectio su come sostenere i bambini e i ragazzi nell’esperienza di perdita, mentre la tanatologa Marina Sozzi ci accompagna tra I doni della morte (i tre incontri sono in collaborazione con Fondazione FARO). Resti di umanità. Dialogo sul corpo e la fisicità della morte è invece l’incontro che Frame – Divagazioni scientifiche, Fondazione Benvenuti in Italia, Fondazione Fabretti e SOCREM organizzano con gli storici Giovanni De Luna e Manfredi Merluzzi e la storica delle religioni Maria Chiara Giorda (sabato 30.9, Off Topic) mentre il Polo Culturale Missionario CAM – Cultures And Mission propone una riflessione sul culto degli antenati con l’antropologo Alessandro Gusman, la suora missionaria in Bolivia Stefania Raspo, l’antropologo e sacerdote missionario in Brasile Corrado Dalmonego.

 

Laboratori, itinerari, esperienze 

 

Torino Spiritualità propone anche laboratori, itinerari cittadini e appuntamenti di riflessione anche giocosa intorno al tema degli assenti. Il laboratorio esperienziale Le assenze, gli assenti è un’esplorazione psicodrammatica sulla perdita e sul limite, condotto dall’antropologa Cristina Vargas e dalla psicoterapeuta Caterina di Chio (Circolo dei lettori, giovedì 28 settembre, in collaborazione con Fondazione Fabretti). Un giorno morirai, ma tutti gli altri no è un gioco interattivo di gruppo sull’imprevedibilità dell’evento che più temiamo, organizzato da Libreria Therese e condotto da Giulia Muscatelli e Davide Ferraris (Circolo dei lettori, domenica 1 ottobre). La filosofa Laura Campanello conduce il laboratorio Una è la medesima arte del vivere e del morire, mentre lo scrittore Ermanno Cavazzoni presenta un seminario di scrittura di epitaffi, necrologi e coccodrilli. L’artista Stefano Faravelli conduce un laboratorio di contemplazione di ex-voto, lo scrittore Martino Gozzi guida i partecipanti in un’esperienza di scrittura delle proprie catastrofi, il disegnatore Alessandro Bonaccorsi porta al festival un laboratorio di “disegno brutto” a tema funebre, la coreografa Monica Secco dà vita a un’esplorazione fisica del vuoto, mentre è dedicato alle scelte di fine vita il laboratorio proposto dalla tanatologa Caterina Giavotto e dall’avvocato Manuela Ferrari, in collaborazione con l’Unione Buddhista Italiana. Tra le camminate cittadine, gli itinerari condotti dalla storica dell’arte Federica Tammarazio presso il Cimitero monumentale di Torino, la visita artistico-simbolica condotta da Pietre Vive Torino, l’itinerario tra i padiglioni dell’Ospedale Mauriziano a cura del gruppo Stanza del Silenzio e il percorso Memoria d’assenza, marmorea presenza condotto dallo storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa tra i monumenti del centro di Torino. Alle antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale di piazza della Repubblica, don Paolo Scquizzato propone una meditazione guidata con sonorizzazione dal vivo, mentre il polistrumentista Simone Campa e la cantante Irene Rotondale si cimentano nella performance di ascolto e sound healing De profundis. Suoni dal ventre della terra.

 

L’immagine guida del festival, realizzata dall’illustratrice Laura Giorgi, si sofferma sugli “assenti” per tradurre in stravagante visione la loro lontananza e la nostra nostalgia, il loro appartenere a un altrove che non conosciamo ma al quale non smettiamo di volgere gli occhi.

 

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Il programma completo di Torino Spiritualità 2023 Agli assenti. Della morte ovvero della vita è su torinospiritualita.org

 

La biglietteria è su Vivaticket

 

Biglietteria il Circolo dei lettori (via Bogino 9, Torino) 

Da lunedì a sabato ore 9.30 – 19.30

Domenica 1 ottobre ore 9.30 – 20.30

 

Vivi la 19. edizione di Torino Spiritualità anche sui siti e sui social media di Torino Spiritualità e Fondazione Circolo dei lettori.

 

#ToSp23 #TorinoSpiritualità

 

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Moica, il calendario degli appuntamenti su famiglia e pari opportunità


GLI EVENTI E I TEMI DI SETTEMBRE E OTTOBRE

Ecco quali saranno i prossimi eventi organizzati da MOICA Piemonte, associazione di Promozione Sociale, la cui missione è da sempre quella di essere a fianco delle donne e della società nella tutela e promozione del lavoro familiare e delle pari opportunità.

MOICA Piemonte APS promuove i valori della persona, della famiglia e della società con attività di interesse generale condivise allo scopo di favorire una cultura di inclusione e relazione positiva con l’altro, organizza incontri e partecipa a eventi a carattere sociale, culturale e formativo in diversi settori.

  • Giovedì 28 settembre alle 15.30 presso Vol.To in via Giolitti 21 si svolgerà l’incontro con la scrittrice Domenica Nardo che prenderà spunto dal suo libro “Le mie mani al centro della terra” un romanzo che appartiene al genere letterario autobiografico, con risvolti su problematiche sociali, in cui ognuno si può riconoscere. Interverrà Alessandro Svaluto, Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro di cui il MOICA Piemonte APS fa parte.

  • Giovedì 12 ottobre alle 15.30 presso Vol.To in via Giolitti 21 appuntamento con Cinzia Montesanti, esperta in discipline olistiche, che parlerà di “colori e emozioni” con un piccolo laboratorio per i presenti (occorre prenotarsi al 3451233920).

 

  • Dal 12 al 14 ottobre MOICA Piemonte APS parteciperà all’evento Woman & the City (nei prossimi giorni verranno comunicati luogo e orario).

  • Giovedì 26 ottobre alle 15.30 presso Vol.To in via Giolitti 21 incontro per definire le attività dell’anno sociale 2023/24. In questa occasione verranno fatte comunicazioni dalla presidente Lucia Rapisarda relative a Bandi di Torino e del Piemonte ai quali l’associazione sta partecipando.

  • Si ricorda, inoltre, che la socia di MOICA Piemonte APS Cinzia Montesanti il mercoledì riceve le persone interessate ad avere i trattamenti gratuiti di Medicina Emozionale presso l’Ambulatorio dell’arte in Via Vassalli Eandi 29. Occorre prenotarsi al 3451233920.

Città Metropolitana aderisce a “Ottobre in rosa”

La Città metropolitana di Torino aderisce con impegno all’ottobre rosa, il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
Le consigliere metropolitane Sonia Cambursano Valentina Cera e Rossana Schillaci hanno incontrato l’oncologa Fulvia Pedani di AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, presidente della associazione Andos Torino per concordare azioni di sensibilizzazione sul territorio metropolitano.
“Aderiamo con convinzione all’ottobre rosa – dicono le consigliere metropolitane – per contribuire a creare consapevolezza su una problematica che riguarda numeri sempre più alti di donne. Si stima che in Italia siano oltre 45mila i nuovi casi di cancro della mammella e sappiamo che negli ultimi anni l’incidenza del tumore al seno ha avuto un forte incremento tra le donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni. La cultura della prevenzione è indispensabile e fondamentale”

#OttobreRosa #prevenzionesalute

Legalità a scuola e lotta al bullismo. La Regione presenta le iniziative con il Governo e le forze dell’ordine

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Oggi 25 settembre presso il Grattacielo Piemonte – a Torino –  l’assessore a Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro parteciperanno alla conferenza stampa di presentazione del progetto pilota tra Ministero e Regione Piemonte dal titolo “Legalità a Scuola” finalizzato allo sviluppo della coscienza civile, al rispetto delle diversità, alla lotta contro le mafie, in relazione alla celebrazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita con la Legge n. 20 dell’8 marzo 2017, che si celebra il 21 marzo di ogni anno. Il progetto che sarà illustrato ai giornalisti si strutturerà in un “concorso sulla legalità e sull’orgoglio di combattere ogni forma di violenza” – inserito nell’ambito dell’offerta formativa – rivolto alle scuole secondarie di 1° grado statali e paritarie del Piemonte.

Nello stesso contesto sarà presentato alla stampa il nuovo protocollo con le Forze dell’Ordine finalizzato alla realizzazione di azioni comuni per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole del Piemonte in sinergia con l’ USR, le Questure del Piemonte, il Comando Legione Carabinieri Piemonte e le Polizie Locali.

Prosegue a Torino “To Listen To”

Fino al 30 settembre torna a Torino To Listen To.
Festival dell’ascolto sperimentale dedicato all’esplorazione del suono nelle sue molteplici forme che proporrà concerti, workshop, dialoghi sull’ascolto, installazioni sonore e laboratori per bambini in diversi luoghi della città.

Info: http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/to-listen-to-2/
#torino

Il mio vestito non è un invito

Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzerò una serie di eventi.

Ho sempre pensato che le panchine rosse, le scarpe rosse, i girotondi e analoghe manifestazioni siano perfettamente inutili, perché non sono necessarie a ricordare a chi abbia perso una sorella, la madre o la figlia per mano di un femminicida o se la ritrovi sfigurata dall’acido che il fenomeno non soltanto è vivo e ben radicato, ma i casi sono in aumento, almeno nel nostro Paese.

Tuttavia è opportuno far conoscere a chi sia vittima di stalking, di violenza psicologica, fisica e sessuale quali mezzi e quali supporti la legge metta a disposizione delle vittime perché troppo spesso queste si sentono abbandonate, lasciate in balìa di persone che sembrano più curiose che interessate ad aiutare e, ancor più, portare a conoscenza di eventuali vittime in che modo altre vittime siano riuscite a recidere il legame con l’orco.

Il cosiddetto codice rosso, cioè la serie di norme approvate nel 2019 (legge 69), ha apportato sostanziali modifiche al codice penale ed a quello di procedura penale in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Si pensi, per esempio, che nel caso di vitriolage (cioè la deturpazione del viso mediante acido) è prevista una pena da 8 a 14 anni di reclusione; se dal fatto deriva la morte della vittima, la pena è dell’ergastolo.

Ma le novità più importanti introdotte dal codice rosso sono il patrocinio gratuito per le vittime, cioè pagato dallo Stato senza riferimento ad altri requisiti (reddito, ecc.), e la procedibilità d’ufficio. Cosa significa questo? Prendiamo, ad esempio, l’art. 572 c.p. “Maltrattamenti contro familiari e conviventi”. Si può procedere d’ufficio, quindi anche in assenza di una querela sporta dalla vittima ma, ad esempio, quando il vicino di casa della vittima chiama le forze dell’ordine perché sente urlare, piangere o la madre della vittima percepisce che qualcosa non vada. Da notare che il minorenne che assiste ai maltrattamenti è considerato persona offesa dal reato.

La procedibilità d’ufficio ha risolto uno dei principali impedimenti della giustizia: la paura da parte della vittima di ritorsioni da parte del compagno violento per averlo denunciato.

Vista così l’intera questione della violenza di genere sembrerebbe andare verso una soluzione; purtroppo no, anzi. La riforma Cartabia, dal nome dell’allora Ministro che ne fu l’autore, nelle intenzioni dell’ideatrice avrebbe dovuto snellire tutta la giustizia accorciando i tempi, digitalizzando, e così via  Peccato che, prevedendo il ricorso a personale a tempo determinato fino ad un massimo di neanche tre anni, abbia visto una fuga di questi addetti verso lavori a tempo indeterminato con il risultato che alcuni tribunali ora non riescono a smaltire gli arretrati con il rischio di far cadere in prescrizione numerosi procedimenti.

Finora, però, abbiamo parlato solo dell’aspetto punitivo del problema; sarebbe opportuno, in una società che si reputa civile, educare i cittadini al rispetto non soltanto delle donne o di qualcuno, ma di tutte le persone, indipendentemente da genere, religione, ceto sociale, reddito, ideologia politica o tendenze sessuali.

Escludendo i soggetti di interesse psichiatrico, quali gelosi patologici e schizofrenici, sembrerebbe evidente che i comportamenti che generano poi la violenza domestica e fisica siano prevalentemente di origine culturale: la femmina dev’essere sottomessa al maschio, la moglie deve servire ed obbedire mentre il maschio sviuppa le piaghe da decubito sul divano davanti alla tv, il marito può uscire con gli amici e andare alla partita di calcetto mentre la moglie, riordinata la casa e messi a nanna i figli, potrà guardare un reality alla televisione.

Una speranza sembra venire dai giovani che, complice gli scambi culturali con Paesi più evoluti del nostro e lontani da slogan mediatici inutili, hanno appreso cosa sia la parità di genere, hanno capito che in una coppia entrambi devono contribuire alla gestione della casa e della vita comune, che hanno entrambi gli stessi diritti e doveri; forti preoccupazioni destano alcuni stranieri per i quali la moglie è un intermezzo tra il marito ed il materasso o un punching ball di carne.

Io ritengo che l’educazione debba partire innanzitutto dalla famiglia, arrivando alla scuola quando ormai l’imprinting è avvenuto e, con esso, talvolta la deprivazione affettiva: in alcune famiglie arretrate si continua a sperare che il figlio sia “maschio”, neanche dovesse zappare la terra o portare in spalla il cemento, dimenticando che ora è possibile assegnare ai figli entrambi i cognomi e che, dunque, è possibile perpetuare il cognome della famiglia anche in assenza di eredi maschi. Che dire poi dei ruoli tipicamente maschili o femminili, quali operaio, magazziniere, vigile del fuoco, imbianchino o taxista che sono ancora visti come mestieri tipicamente maschili o, per contro, segretaria d’ufficio o cassiera del supermercato, tipicamente femminili.

Molti uomini commentando la mia attività in favore delle donne mi domandano chi me lo faccia fare a perorare una causa che non mi riguarda; rispondo che non è questione di aiutare una donna o che io sia maschio. Se le donne ricevessero il rispetto che meritano e gli uomini guardassero alle donne come ad individui aventi pari diritti e non ad esseri sottomessi, non sarebbero soltanto le singole donne a trarne vantaggio ma l’intera società, alla quale appartengo anch’io, come loro.

Sergio Motta

ULTIMO GIORNO – “Cosa è l’uomo, perché te ne curi?”, 30 anni di Banco Alimentare

Una mostra fotografica per narrare un’attività trentennale

 

Questo il titolo di una mostra fotografica per raccontare i trenta anni del Banco Alimentare del Piemonte, scoprire attraverso le immagini il valore della persona e far riflettere ognuno di noi su come sia possibile contribuire al bene comune. La presentazione avviene alle ore 18 del 20 settembre presso la piazza dei Mestieri in via Durandi 13, a Torino, nel corso di un incontro per approfondire il tema con ospiti e amici.

Le immagini sono state realizzate dal fotoreporter  Daniele Solavaggione e intendono offrire uno sguardo  privilegiato sull’impatto che l’associazione  e la rete di 568 strutture caritative convenzionate hanno avuto e hanno sulla vita delle persone in situazioni di vulnerabilità.

La mostra è  suddivisa in sezioni tematiche, dal recupero all’attività,  dalle mense dell’emporio, al sostegno, dall’aiuto sanitario alla formazione e accoglienza delle persona, ed è  ospitata all’interno di Together, evento organizzato in piazza dei Mestieri dal 18 al 23 settembre, che prevede una settimana di 15 appuntamenti  tra incontri, testimonianze e spettacoli, per fornire una chiave di lettura della realtà  che ci circonda e generare un senso di comunità.

L’incontro che sarà correlato alla mostra sarà moderato dal presidente del Banco Alimentare Salvatore Collarino e vi parteciperanno Sergio Rosso, presidente  degli Asili Notturni Umberto I, che parlerà  di “I bisogni degli ultimi”; Paolo Cortese, Comandante della Polizia Municipale di Novara, che parlerà  dell’”emergenza ucraina”; Daniela Ventura, dell’Associazione Filadelfia Torino, che parlerà  di “incontrare la solitudine”. Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico,  parlerà  della “povertà sanitaria” e Claudia Alessandri, responsabile della Caritas Inter-parrocchiale Cittadella della Carità  di Bra, parlerà  di “Come fare rete”.

La mostra rimarrà visitabile alla piazza dei Mestieri fino al 23 settembre 2023 e sarà successivamente  riproposta nelle sedi decentrate del Banco Alimentare e in altre location. Attraverso le immagini gli spettatori potranno cogliere i volti illuminati dalla speranza di chi ha ricevuto un pasto, una casa; di chi ha messo a disposizione la propria professionalità per ridare benessere e l’impegno continuo delle centinaia di volontari che donano il loro tempo per dedicarsi agli altri.

Ogni foto esposta è  riflesso di questo impegno del lavoro, della dedizione e dell’amore per gli altri.

MARA MARTELLOTTA