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Un 25 aprile diverso

Di Marco Travaglini /  Il giorno della Liberazione, che si celebra quest’anno per la 75° volta, è una ricorrenza che riveste particolare importanza in  questo momento delicato per il Paese,colpito da una gravissima emergenza sanitaria. Le manifestazioni si svolgeranno in forma virtuale. Noi tutti siamo coinvolti in una sfida inedita che sta condizionando  la nostra esistenza, le abitudini, le attività nelle quali siamo impegnati, le nostre stesse libertà.

I provvedimenti di distanziamento sociale e di restrizione della libera circolazione adottati dalle autorità nazionali e regionali ci obbligano ad essere responsabili. Nessuno si sarebbe immaginato di dover ricordare l’anniversario della Liberazione in queste condizioni, compiendo una scelta di responsabilità a tutela della salute di tutti. Settantasette anni fa la stessa Resistenza nacque da una scelta. Lo sgomento dei giorni che seguirono l’armistizio dell’8 settembre ’43 si trasformò per molti in voglia d’azione, le tante umiliazioni patite in desiderio di riscatto. In quei venti mesi si affermò un sentimento nuovo, potente e due fronti opposti –  il fascismo e l’antifascismo – si diedero battaglia.

Ciò che accadde nella primavera del ’45 rappresentò il momento della rinascita. Nel corso degli anni abbiamo appreso dai protagonisti lo “spirito del tempo” di quell’epoca drammatica: la tragedia della dittatura fascista, la guerra, l’armistizio, l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò, le imprese coraggiose e spesso disperate della Resistenza fino all’arrivo degli alleati e alla Liberazione. Le immagini e i racconti di quel 25 aprile di settantacinque anni fa ci confermano che rappresentò davvero un giorno di gioia e di libero orgoglio per la riconquistata dignità di un intero popolo. Le testimonianze dirette di coloro che hanno scritto pagine importanti di quel periodo storico, di persone note e meno note che hanno lottato per restituire  libertà e dignità al nostro Paese ci hanno consentito, ben più dei libri, di conoscere e di fare nostra quella grande lezione di speranza e volontà di rinascita. Mai come ora, nelle condizioni che stiamo vivendo, occorre riflettere  sull’importanza dei sacrifici di tante donne e tanti uomini che non esitarono ad opporsi al regime fascista che stava distruggendo l’Italia. Ora c’è un’emergenza sanitaria imposta da un virus ma nel paese, negli ultimi tempi, un altro virus non meno pericoloso serpeggia: quello dell’intolleranza, del negazionismo, dell’offesa nei confronti degli ebrei e della Resistenza. E’ un sintomo preoccupante di regressione e violenza che sarebbe grave sottovalutare o sottacere.

 

Primo Levi diceva che “tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”. E’ il momento di aprire gli occhi e scacciare il torpore dalle coscienze perché ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi rappresenta un rigurgito di fascismo e l’affacciarsi nuovamente del demone dell’antisemitismo,nei confronti dei quali dobbiamo reagire. Inquieta e preoccupa il riemergere dalle tenebre del passato di fantasmi, sentimenti, rigurgiti razzisti, del diffondersi della predicazione dell’odio, amplificata a dismisura dai nuovi mezzi di comunicazione in rete. Contro la violenza dell’intolleranza servono coraggio e determinazione, un grande impegno culturale e responsabilità. Bertolt Brecht scrisse “quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”. La Repubblica, che insieme alla Costituzione rappresenta il frutto più importante della Resistenza, tra i suoi doveri ha quello di far rispettare, con fermezza, quanto è scritto nella nostra Carta Costituzionale all’articolo 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Tutto ciò mi fa dire che non stiamo commemorando cose lontane e sentimenti ormai vecchi ma valori ben vivi e necessari. Mai come ora possiamo dire che la Resistenza non è mai finita e la sua lezione resta attualissima oltre che necessaria. Le tante e diverse scelte compiute allora nello “scegliersi la parte” ci rendono fieri, orgogliosi e consapevoli dell’importanza della Resistenza. Lo storico Giovanni De Luna nel suo “Fieri della Resistenza” ha scritto che perpetuarne il ricordo significa ritrovare la scintilla di allora in chi oggi mette in atto scelte altrettanto consapevoli, violando le regole del conformismo, del compiacimento, dell’allinearsi al verbo dell’uomo forte. Scegliersi la parte significa sfidare il male del silenzio e la sordità del potere, rompere la crosta di egoismi e interessi di parte. Significa contrastare l’indifferenza che, come diceva Gramsci “è il peso morto della storia”.

Oggi  scegliersi la parte equivale ad essere coerenti con i valori della Resistenza, con i desideri di giustizia e di uguaglianza, di tutela dei diritti e volontà di assolvere ai doveri che motivarono i “padri costituenti” della Repubblica. Ritrovare quello spirito, ritrovando noi stessi. Primo Levi, in una delle sue rare poesie intitolata “Partigia”, datata 23 luglio 1981 e pubblicata sulla terza pagina de La Stampa il successivo 18 agosto, scriveva: “Dove siete, partigia di tutte le valli,Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?Molti dormono in tombe decorose, quelli che restano hanno i capelli bianchi e raccontano ai figli dei figli come, al tempo remoto delle certezze,hanno rotto l’assedio dei tedeschi là dove adesso sale la seggiovia. Alcuni comprano e vendono terreni, altri rosicchiano la pensione dell’Inps o si raggrinzano negli enti locali. In piedi, vecchi: per noi non c’e’ congedo. Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,lenti, ansanti, con le ginocchia legate,con molti inverni nel filo della schiena. Il pendio del sentiero ci sarà duro,ci sarà duro il giaciglio, duro il pane. Ci guarderemo senza riconoscerci,diffidenti l’uno dell’altro, queruli, ombrosi. Come allora, staremo di sentinella perché nell’alba non ci sorprenda il nemico. Quale nemico? Ognuno e’ nemico di ognuno,spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,la mano destra nemica della sinistra. In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:La nostra guerra non e’ mai finita”. Quest’appello è rivolto oggi a tutti i democratici con l’invito a “stare di sentinella” perché il nemico non ci sorprenda impreparati. Quale nemico? Quello, subdolo e pericolosissimo dell’intolleranza, del rifiuto della diversità, della democrazia e dell’umana solidarietà. Dunque, ritroviamoci perché anche per noi non c’è congedo.

 

Terragni, quando l’architettura italiana era internazionale

Il 18 aprile del 1904 nasceva a Meda, in Brianza, Giuseppe Terragni, universalmente riconosciuto come il principale esponente del Razionalismo Italiano, vale a dire la corrente architettonica sviluppatasi in Italia nella prima metà del secolo scorso in stretto collegamento con il Movimento Moderno internazionale, seguendo i principi del Funzionalismo.

Quella che in Italia viene banalmente considerata come “architettura fascista” era in realtà la risposta ad una tendenza ovunque diffusa che trovava le sue radici teoriche nella romanità del De Architectura di Vitruvio e nel Rinascimento con le teorie di Leon Battista Alberti. Allo stesso tempo rappresentava il desiderio dei giovani architetti di superare il periodo del Neogotico e dell’Art Nouveau che ormai avevano fatto il loro tempo…

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Terragni, quando l’architettura italiana aveva un ruolo internazionale

Maratona web per la Festa della Liberazione

#Torino25aprile    Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria che impedisce i contatti diretti tra le persone, i festeggiamenti del 25 aprile saranno  online: una lunga maratona – realizzata dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale insieme al Polo del ‘900, alla Città di Torino, al Museo Diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi; in collaborazione tecnica con il Centro di Produzione della RAI di Torino e il Consorzio TOP-IX; media partner La Stampa – animerà la giornata che da sempre rappresenta un importante momento istituzionale di memoria e festa collettiva.

A partire dalle ore 10, collegandosi a www.lastampa.it nella sezione dedicata o ai siti www.cr.piemonte.it  e www.comune.torino.it  i cittadini potranno assistere a una staffetta digitale e festeggiare il 25 aprile in una grande piazza virtuale seguita sui social con l’hashtag #Torino25aprile.

 

Le piattaforme internet sulle quali sarà possibile seguire la maratona (hashtag #Torino25aprile) – dalle 10 alle 18.30 di sabato 25 aprile – sono www.comune.torino.itwww.cr.piemonte.itwww.lastampa.it www.quotidianopiemontese.itwww.acontrainte.itwww.aicstvtorino.comwww.playwithfood.itwww.lockdowntorino.it, sulle pagine facebook www.facebook.com/SantAnnaDiStazzema e www.facebook.com/a.m.benedicta

La giornata – introdotta e seguita da Luca Indemini e Dario Castelletti, consorzio TOP-IX,  Stefano Tallia, TGR Piemonte e Giuseppe Bottero, La Stampa – sarà animata da una pluralità di voci, ricordi, riflessioni, aneddoti e racconti sul significato di questa data e sulla sua eredità, con il contributo, fra gli altri, di Alessandro Barbero, Lucio Levi, Gianni Oliva, Mirco Carrattieri, Gustavo Zagrebelsky con la partecipazione di storici ed esperti del Polo del ‘900 e degli Enti partner come Barbara Berruti, Angelo D’Orsi, Marcella Filippa, Giovanni De Luna, Luca Rolandi, Luciano Boccalatte, Diego Guzzi, Roberto Mastroianni, Carlo Greppi e Alessandro Baricco, Gisella Bein, Davide Ferrario, Casa Fools, Compagnia Beltramo e Genovese, Oliviero Corbetta, Stefania Bertola, Mimmo Calopresti, Silvia Casolari, il Mulino di Amleto, Murat Cinar, Eugenio in via Digioia, Irene Dionisio, Natalia Elinoiu, gli allievi del Liceo Coreutico Germana Erba, LabPerm, Nicola Lagioia, Elena Lowenthal, il MAU, Alda Noka (circolo Banfo), Onda Teatro, Paolo Orrico, Alessandro Perissinotto, Play with Food, Guido Quarzo, Raffaella Romagnolo, Teatro di Dioniso, Stalker Teatro, Giovanni Tesio, Lia Tomatis, UnoTeatro, Walter Revello, Gian Piero Alloisio, Marco Gobetti, Paolo Oricco, Valter Malosti, Lia Tomatis, Gabriele Boccaccini, Gabriele Vacis e gli allievi della scuola di teatro del Teatro Stabile di Torino, Guido Castiglia.

Alle 14.30 la piazza virtuale si farà più grande con un collegamento con ‘25 aprile 2020 #iorestolibero’, l’iniziativa lanciata da Carlo Petrini per la Festa della Liberazione e un appello all’impegno civile, all’altruismo e al rispetto del pianeta.

Alle 15.00 appuntamento con il flash mob #bellaciaoinognicasa. L’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) invita tutti i cittadini a esporre dalle finestre e dai balconi il tricolore e a intonare ‘Bella ciao’.

La Maratona web in occasione della Festa della Liberazione 2020 è stata realizzata dalla Città di Torino insieme al Polo del ‘900, al Museo Diffuso della Resistenza, alle Biblioteche Civiche Torinesi, al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale; in collaborazione tecnica con il Consorzio TOP-IX; media partner il Centro di Produzione della RAI di Torino, il TGR e La Stampa.

Hanno partecipato all’organizzazione: A.C.T.I. Teatri indipendenti; AFC Torino; Aiace Torino; Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, ANPI; ANPPIA; Archivio Storico della Città di Torino; Assemblea Teatro; Assoarma Torino; Associazione  di viaggio; Associazione Culturale LiberamenteUnico; Associazione memoria Benedicta; Associazione Pentesilea; ATID; Banda Polizia Municipale Torino; Biblioteche Civiche Torinesi; Borgate dal vivo; Casa Fools; Case del Quartiere; Centro di Produzione della RAI di Torino; Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI);Centro Internazionale di studi Primo Levi; Centro Studi Giorgio Catti; Centro studi Piero Gobetti; Centro studi Sereno Regis; Circolo Culturale Arci Antonio Banfo; Circolo dei Lettori; Circoscrizione 4; Circoscrizione 5; Città di Torino; Città Metropolitana di Torino; Comitato Resistenza Col del Lys; Compagnia Genovese Beltramo; Comune di Alpette; Consiglio Regionale del Piemonte; Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte; FIAP; Film Commission Torino Piemonte; Fondazione Donat-Cattin; Fondazione Goria; Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci; Fondazione Nocentini; Fondazione Nuto Revelli; Il Mulino di Amleto; Istituto nazionale Ferruccio Parri; Istituto Salvemini; La Stampa; LabPerm APS di Castaldo; Liberi pensatori Paul Valery; Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa; Mufant; Museo Arte Urbana; Museo del carcere Le Nuove; Museo della montagna; Museo diffuso della Resistenza; Onda Larsen; Onda Teatro; Paesaggi della Memoria; Play with Food; Polo del ‘900; Prefettura Torino; Primule Rosse; Rete Italiana di Cultura Popolare; Rossofuoco; Salone del Libro di Torino; Sentieri Resistenti; Stalker Teatro; Tangram Teatro; Teatro di Dioniso; Teatro Stabile di Torino; Teatro Nazionale; TGR Piemonte; TOP-IX; TPE-Teatro Piemonte Europa; Unione Culturale F. Antonicelli; Università di Torino; Uno Teatro.

www.polodel900.it

 

Il Corriere riscopre la borghesia per rimediare al disastro della politica

Al Corriere perché era il quotidiano della buona borghesia italiana, prima che gli oligarchi spazzassero via la buona borghesia, proletarizzandola. Ma ora il quotidiano milanese ha il compito di richiamare alle armi quella che dovrebbe essere la spina dorsale del Paese. Quella che ne era la spina dorsale prima di venir confinata su un divano a far quadrare i conti della propria esistenza materiale e spirituale…

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Il Corriere riscopre la borghesia per rimediare al disastro della politica

Disegnare piccoli grandi capolavori

Programma SOS a Torino / Il disegno è il più potente strumento che i bambini hanno per liberare emozioni, positive e negative. SOS Villaggi dei Bambini celebra la Giornata mondiale del Disegno (27 aprile) con i piccoli grandi capolavori creati dai giovani ospiti dei Villaggi SOS, in Italia e non solo.

 Come adulti cadiamo spesso nell’errore di considerare il disegno dei bambini una mera attività ludica, ma non è così. Per i bambini il disegno non è solo un passatempo, è un’attività complessa e determinante nello sviluppo e negli apprendimenti. Disegnare coinvolge le capacità espressive del bambino, influenza la sua attitudine alla lettura e alla scrittura; sostiene il suo sviluppo psicomotorio, perché offre dei solidi binari all’elaborazione del pensiero e facilita la sua traduzione in atti concreti.
In tempi di quarantena forzata, il tempo trascorso con matite e pennarelli per i bambini è un tempo per dare sfogo alle emozioni, per elaborare le paure ma anche per coltivare e nutrire le speranze. Speranze e sogni che, come abbiamo visto dall’inizio dell’emergenza, per i piccoli di tutto il mondo si sono trasformate in miriadi di variopinti arcobaleni. In occasione della Giornata mondiale del Disegno (27 aprile), SOS Villaggi dei Bambini ha raccolto i disegni realizzati dai giovani che accoglie e sostiene, per dar voce al loro stato d’animo e alle loro speranze, in questa fase in cui tutti parlano di bambini e adolescenti, ma non viene quasi mai ascoltata la loro voce.
In queste settimane il disegno si rivela anche un fantastico alleato per i genitori. Come ricorda Marzia Emmer, pedagogista esperta in educazione dell’infanzia , quella del disegno è una delle attività ludico-ricreative che possiamo proporre ai nostri figli nel costruire con loro una routine quotidiana. La specialista spiega che per i bambini costretti a casa è fondamentale mantenere un ritmo, scandito da orari e attività che non facciano perdere loro il collegamento con la realtà. Il disegno rimane, a tutti gli effetti, una delle proposte migliori per organizzare il momento dello svago e della creatività.
E sono stati i centinaia di disegni a portare la solidarietà e la vicinanza dei Villaggi SOS di tutto il mondo a quelli in Italia. Dal Perù alla Siria, dal Libano alla Grecia, dalla Scandinavia alla Bolivia, i bambini accolti nei vari centri hanno inviato ai coetanei italiani i loro colorati arcobaleni, accompagnati da messaggi di speranza (v. photogallery allegata). I 6 Villaggi SOS di Trento, Vicenza, Saronno, Ostuni, Mantova e Roma e il Programma SOS a Torino accolgono circa 500 bambini e adolescenti che in questa fase sono costretti, come tutti, a restare all’interno della struttura di accoglienza, senza frequentare la scuola, le attività sportive e ricreative e questi gesti di solidarietà hanno portato conforto e calore umano. Anche nei centri italiani, i bambini hanno dato il loro contributo, e addirittura nel Villaggio SOS di Saronno i giovani ospiti, insieme agli educatori che si prendono cura di loro, hanno realizzato un lavoro di gruppo per raccontare, con i disegni, che cos’è il Coronavirus, le buone prassi per combatterlo e soprattutto come non avere paura. Un bel progetto che è diventato un vero e proprio fumetto , consultabile su https://www.sositalia.it/news/2020/fumetto-coronavirus .
I consigli di Marzia Emmer sono fruibili sul sito dell’organizzazione, insieme a quelli del team di professionisti dell’infanzia – pedagogisti, psicologi, psicoterapeuti – che si sono messi a disposizione di genitori e famiglie sulla piattaforma on line gratuita creata da SOS Villaggi dei Bambini all’indirizzo www.sositalia.it/cosa-facciamo/temi/risposta-all-emergenza/emergenza-coronavirus . Sulla piattaforma, oltre a tante indicazioni utili sui temi della gestione dei più giovani nell’emergenza, è possibile trovare una Help Line gratuita , in cui gli esperti rispondono in chat a dubbi e domande.

I diritti dei minori nella Fase 2

“Non viviamo tempi facili ma l’emergenza ci rende solidali e capaci di accettare limitazioni fino a pochi mesi fa inimmaginabili. È necessario, sin da subito, cominciare a riflettere sulla pianificazione della cosiddetta ‘fase 2’ dell’emergenza con particolare attenzione ai diritti dei minori, soprattutto quelli più fragili e vulnerabili”.

Lo ha dichiarato la garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Ylenia Serra al termine di un incontro sul tema con i garanti regionali di Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Lazio, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Calabria, Sardegna e delle province autonome di Trento e Bolzano.

“L’emergenza sanitaria – ha continuato Serra – ha notevolmente complicato l’attività dei garanti, che hanno dovuto far fronte a nuovi ostacoli che hanno reso ancor più difficile tutelare i diritti dei minori, a cominciare dal diritto allo studio. La scarsità di strumenti informatici, soprattutto tra le fasce più deboli, unita all’assenza di copertura del segnale in alcune zone, ha reso impossibile garantire l’educazione a distanza in modo uniforme su tutto il territorio”.

A ciò deve aggiungersi l’incremento dei casi di cyberbullismo e di adescamento on line e l’aumento di occasioni di conflittualità familiare che, con il protrarsi della convivenza forzata, possono sfociare in episodi di violenza, subita o assistita, di cui è impossibile anche la semplice denuncia.

Le ricadute psicologiche e sanitarie sono importanti e sarà necessario disporre di strumenti e di risorse dedicate. “Il Piemonte – conclude la garante – dispone senza dubbio di importanti strumenti a tutela dell’infanzia, ma è un fatto che, in assenza di diagnosi certe, il distanziamento sociale ha creato difficoltà anche per quanto riguarda il ricongiungimento familiare in casi di affido o di diritto di visita e l’inserimento in comunità o in case famiglia, cui ora si stanno trovando soluzioni, e che solo continuando a elaborare modalità alternative si potrà garantire la necessaria continuità socio-assistenziale ed educativa”.

#ripartiamoinsieme con il Festival del giornalismo alimentare

Il Festival del Giornalismo Alimentare lancia la campagna #ripartiamoinsieme per accompagnare nella comunicazione chi ha contribuito, con il proprio sostegno economico e con il patrimonio di idee e attività,  alla realizzazione della sua quinta edizione, tenutasi lo scorso febbraio a Torino.

In questo momento così cruciale per la tenuta sociale ed economica del Paese, #ripartiamoinsieme del Festival offre infatti ai propri sostenitori uno spazio – vetrina sui canali social e sul sito www.festivalgiornalismoalimentare.it,  per raccontare, attraverso il rilancio di comunicati stampa e con interviste agli imprenditori, le trasformazioni e le innovazioni avvenute in questo periodo, ma anche le richieste al mondo politico e istituzionale.

Buone pratiche e spunti che il Festival ha intenzione di riprendere nell’edizione 2021, fissata per il 25, 26 e 27 febbraio, con l’obiettivo di trarre un primo bilancio degli effetti del lockdown e della crisi economica e sociale e per riflettere insieme sulle modifiche irreversibili dei comportamenti dei consumatori e sugli scenari futuri.

Nel frattempo, sono online sul sito del Festival le riprese di tutti i panel della passata edizione, dove è possibile rivedere gli interventi degli ospiti. Un altro modo per divulgare i pensieri espressi al Festival e per mostrare le esperienze presentate durante la tre giorni torinese.

Le riprese integrali sono suddivise per data e per orario dei panel e sono navigabili al link https://www.festivalgiornalismoalimentare.it/press-area/panel

I parchi diventeranno palestre

Alcuni parchi di Torino, i più grandi,  si trasformeranno in palestre all’aperto nella tanto attesa Fase 2

Per la sindaca Chiara Appendino «i parchi saranno centrali». L’idea è di aprire i giardini pubblici ai cittadini per fare sport individuali e, soprattutto, farli diventare  palestre a cielo aperto in attesa che quelle tradizionali al coperto possano riaprire.

Saranno proprio le  piccole palestre private a tenere corsi e attività nei parchi comunali, nel rispetto delle norme di sicurezza contro il coronavirus. Nel frattempo il  Politecnico sta studiando il “modello cinese”: nei  grandi spazi all’aperto i  torinesi potranno un domani fare sport in gruppo (sempre con il dovuto distanziamento sociale).

La mensa del povero ringrazia la Protezione civile

Alla mensa del povero presso la Parrocchia Sant’Alfonso

“Gli angeli dei nostri tempi sono tutto coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a se stessi”
 (W. Wenders) 
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Un grazie sincero alla Protezione Civile della Regione Piemonte e al Coordinamento Regionale Volontariato della Protezione Civile, per il vostro regalo: centinaia di colombe e uova di cioccolata, che distribuiremo nei prossimi giorni.
Un grazie a nome delle 250 (duecentocinquanta) persone che serviamo ogni giorno.
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Diacono Enzo Vitulli 
Responsabile Mensa del Povero presso la Parrocchia Sant’Alfonso di Corso Tassoni 41 Torino.

Melita Toniolo spiega ai bambini come difendersi dal Coronavirus

Melita Toniolo spiega ai bambini come difendersi dal Coronavirus. Questo divertente e-book illustrato, nato da un’idea di Pietro Favorito e Fabio Bonini e pubblicato dalla casa editrice barese Les Flâneurs Edizioni, esorta i più piccoli a tenere alta la guardia contro la diffusione del Covid-19

Protagonisti della storia sono il tigrotto dj Gino Vox e il cagnolino Oronzo, già insieme nel video musicale contro l’abbandono degli animali, Micio Macho, e nel libro illustrato contro la violenza sugli stessi, Jack Gnocco Superstar. Al loro fianco una special guest d’eccezione, la showgirl, modella, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica, ex star del Grande Fratello: Melita Toniolo.
Una testimonial tanto importante per dare un peso ancora maggiore a un’iniziativa a sfondo sociale che vuole ribadire la necessità di mantenere alta l’attenzione contro la diffusione del Coronavirus, soprattutto in questo momento in cui i casi di contagio sono in calo. Mai come ora bisogna tenere duro e continuare a rispettare le restrizioni imposte dal Governo a tutela della salute di tutti. Con le loro marachelle, Gino Vox e Oronzo fanno sì sorridere i bambini, ma danno anche lo spunto a Melita per richiamarli all’ordine e quindi ricordare come ci si comporta in questo difficile periodo.

L’ebook può essere scaricato gratuitamente a questo link:

Andrà tutto bene