“Due milioni e mezzo per proteggere i deputati dal Coronavirus”

Riceviamo e pubblichiamo / “Leggo con stupore, da cittadino prima ancora che da Presidente nazionale di un sindacato di infermieri, le cifre, pubblicate dagli organi di stampa nei giorni scorsi, relative al bilancio di spesa della Camera dei Deputati per fronteggiare l’emergenza Coronavirus”

 

«DUE MILIONI E MEZZO DI EURO SPESI PER PROTEGGERE I NOSTRI DEPUTATI DAL COVID. CERTO SI SONO BLINDATI BENE I NOSTRI POLITICI, MENTRE NOI INFERMIERI RISCHIAVAMO LA VITA CONTRO IL CORONAVIRUS»

LA DURA PRESA DI POSIZIONE DEL LEADER DEL SINDACATO INFERMIERI ITALIANI SULLE CIFRE SPESE DALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L’EMERGENZA SANITARIA: «I PARADOSSI DI QUESTE DUE ITALIE: QUELLA DEI PRIVILEGI DORATI PER POCHI, E QUELLA DEI LAVORATORI DELLA SANITA’, TRATTATI COME CARNE DA MACELLO PRONTI A RISCHIARE LA VITA PER 5 EURO AL GIORNO»

ROMA – «Leggo con stupore, da cittadino prima ancora che da Presidente nazionale di un sindacato di infermieri, le cifre, pubblicate dagli organi di stampa nei giorni scorsi, relative al bilancio di spesa della Camera dei Deputati per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

1,7 i milioni di euro, spesi per i servizi medico-sanitari, che approderanno in aula nel progetto di bilancio per l’anno finanziario 2020, e ben 800mila gli euro aggiuntivi alla voce “Prodotti farmaceutici e sanitari”. Superano quindi i due milioni di euro, esordisce De Palma, leader del Nursing Up, le uscite durante il tragico periodo del Covid.

Ci piace, pensare, dice ancora De Palma, che nei soldi spesi sia stata inclusa anche la “voce infermieri”, prendendo atto che dei nostri colleghi siano stati impiegati, con la loro professionalità, per tutelare la salute dei nostri Deputati. Ma nonostante questo la cifra ci sembra davvero esagerata.

Poi, continuando a leggere la notizia, apprendiamo con maggiori dettagli “le voci” delle spese: oltre ai servizi infermieristici, si parla di un’ambulanza fissa per il biocontenimento (i mezzi sarebbero scesi da due inizialmente previsti a uno) ma soprattutto si fa riferimento all’utilizzo di termoscanner fissi che eviteranno di ricorrere in una fase successiva a professionisti appartenenti alla nostra categoria. Per non parlare poi delle ingenti spese sostenute per mascherine e guanti.
Bene, anche in questo caso avete messo gli infermieri alla porta. Meraviglioso direi!

Quanti soldi in ballo! E pensare che questo accadeva proprio mentre noi infermieri ci auto-tassavamo per comperare e mandare alle Regioni del nord le tute di bio contenimento che mancavano negli ospedali.

A questo punto, sbotta De Palma, dopo la riflessione iniziale, crescono la rabbia e il malcontento nei confronti di una classe politica che non ha mai visto da vicino questa pandemia.

E poi hanno pure il coraggio di chiedersi il perchè delle nostre battaglie nelle piazze italiane, per portare più che mai alla luce le carenze strutturali di questo sistema sanitario, che ci ingabbia in una situazione contrattuale che non riconosce il nostro valore e non ci “distingue”, da tempo immemore, per quanto meritiamo, e soprattutto nel ricordo dei colleghi che hanno profuso sul campo impegno, valori umani e capacità professionali, nella memoria di coloro che hanno perso la vita. Leggendo queste cifre ci si domanda se siamo parte di uno scherzo o tutto è pura, amara e triste realtà.

Cari Signori, lo abbiamo detto dal palco di Milano e lo ripetiamo ancora, continua De Palma. Il perno di questo sistema sanitario siamo noi e sempre lo saremo. Abbiamo combattuto nelle corsie contro “il mostro”, e mentre noi ci ammalavamo e vivevamo sulla nostra pelle la malattia e il dolore psicologico, ci chiediamo, ma voi dove eravate?

Le cifre spese per proteggere la vostra salute, come cittadini e come rappresentati del popolo, non andrebbero messe in discussione. In fondo cosa hanno a che fare con noi infermieri? Chi siamo noi per poter parlare in merito? Se non fosse però che noi abbiamo rischiato la vita per indennità ridicole, che i nostri premi, che non abbiamo mai chiesto ma che pure farebbero comodo alle nostre famiglie, sono spariti e riapparsi più volte, e che ancora l’agognato aumento di stipendio richiesto da tempo è solo una chimera.

Non potete a questo punto pretendere che leggendo queste cifre spese, un cittadino, prima che un infermiere, non inorridisca.
Soprattutto se si pensa a quanto ammontano i nostri stipendi, tra i più bassi d’Europa.
Noi abbiamo salvato la vita agli italiani, abbiamo visto la morte in faccia: voi, tranquilli nelle vostre “oasi dorate”, avete goduto di privilegi decisamente “speciali”.

Ad un certo punto della pandemia i nostri colleghi hanno indossato camici da macellaio per mancanza degli adeguati strumenti di protezione, e voi, cari signori, vi siete mai ritrovati nella medesima condizione? Addirittura spese extra per guanti e mascherine! Rimango senza parole! Noi ad un certo punto non avevamo nemmeno più quelle, e ce le siamo dovute comperare!

E allora adesso informiamo la stampa dei nostri successivi passi che fanno seguito alla manifestazione di Milano: ieri ho scritto a tutti i leader “carismatici” di questa politica, da Zingaretti a Crimi, a Grillo, alla Taverna e pure a Bersani, mettendoli al corrente della palese indifferenza del Ministro della Salute e della dichiarata impotenza del suo Vice, che afferma di non avere gli strumenti per agire da solo.

Cari Signori, nel vostro mondo dorato avete vissuto il Covid protetti e “ovattati”. Nel nostro mondo “reale” invece ci siamo ammalati e abbiamo difeso la salute dei cittadini “senza chiedere nulla”. Ma la vostra indifferenza ci è servita da lezione!», chiosa De Palma.

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