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All’origine della tutela degli animali, la mostra in Consiglio regionale

Tutto ebbe inizio nel 1871 quando a Torino s’inaugurò la prima sede della Società protettrice degli animali, diventata nel tempo Ente nazionale protezione animali (Enpa).

Per riassumere la sua lunga storia il Consiglio regionale patrocina la mostra 150 anni di protezione degli animali: excursus storico e legislativo, realizzata dall’Enpa e allestita nelle vetrine dell’Urp di via Arsenale 14, a Torino, dall’8 novembre al 7 dicembre.

“Un’occasione – afferma il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – per conoscere e approfondire, attraverso documenti e immagini, la storia di un’associazione che, nata un secolo e mezzo fa nel capoluogo subalpino su impulso di Giuseppe Garibaldi, mette in evidenza le componenti storiche, giuridiche e culturali della tutela dei diritti degli animali in Italia e in Piemonte”.

Attraverso una serie di pannelli – infatti – vengono rievocati i tempi gloriosi in cui Giuseppe Garibaldi, con una lettera spedita da Caprera il 1° aprile 1871 e indirizzata all’amico Timoteo Riboli, medico frenologo di Torino, esortò a dare il via a una società che potesse ambire a realizzare, anche nel campo della difesa degli animali, quella “unità d’Italia” che l’eroe dei due mondi aveva contribuito in modo determinante a realizzare sul piano politico. Pur avendo agito su impulso della nobildonna inglese Anna Winter, componente della Reale Società per la prevenzione della crudeltà verso gli animali (Rspca) indignata per il cattivo trattamento verso gli animali in Italia, è noto che Garibaldi amava gli animali e ne possedeva in quantità considerevole. Vengono poi ripercorsi i momenti dell’inaugurazione della prima sede dell’Associazione, al primo piano di via Accademia Albertina 29, a Torino, con la nomina di Garibaldi e Winter a presidenti onorari e i momenti salienti che hanno punteggiato la sua storia per il riconoscimento dei diritti degli animali, a cominciare dall’approvazione della prima legge italiana per la tutela degli animali nel 1913.

“Dopo 150 anni – ricorda il presidente del Consiglio nazionale e della sede torinese Enpa  Marco Bravi – i diritti degli animali sono migliorati notevolmente, ma c’è ancora molto da fare. Ogni conquista è stata e sarà possibile grazie all’impegno quotidiano, gratuito e disinteressato, di migliaia di volontari”.

Per questo, venerdì 19 novembre alle 18.30 nella Sala Albertina di via Giolitti 21, a Torino, alla presenza delle autorità cittadine, verranno ripercorsi i momenti storici rievocati dalla mostra e premiati, con le medaglie celebrative del 150° Enpa, persone che in questi anni si sono distinte nell’impegno a favore della tutela degli animali e dell’ambiente.

Con oltre 200 sedi e più di 3.000 volontari operativi sull’intero territorio nazionale, l’Enpa svolge la propria attività in tutti i settori legati alla tutela, al benessere e alla protezione degli animali. Organizzato in coordinamenti regionali e sezioni, è una Onlus che non riceve finanziamenti governativi ma opera solo grazie all’aiuto di chi condivide le sue finalità.

Natale alla Bottega Paideia, un negozio dal cuore solidale

Per sostenere le attività del Centro Paideia. Arriva il nuovo calendario dell’avvento Paideia, goloso e solidale

 

 Alla Bottega Paideia, in via Villa della Regina 9/D, è già Natale! Lo spazio alle spalle della Gran Madre ha aperto le proprie porte con articoli per la casa, per i bambini, per la cura della persona e tante idee regalo in vista delle festività natalizie. Ogni acquisto fatto in bottega è importante, perché sostiene le attività del Centro Paideia, che si prende quotidianamente cura di tanti bambini con disabilità e delle loro famiglie.

 

Un’idea, quella di Bottega Paideia, che nasce da lontano. Spiega infatti Paola Giubergiaconsigliera della Fondazione Paideia: “La scintilla è scattata quando ero a Parigi e ho visitato Merci, il negozio creato dalla famiglia Cohen del celebre marchio Bonpoint. Un luogo dove moda e design sono al servizio della solidarietà, perché tutto il ricavato è destinato in beneficenza. Lì ho capito che avrei voluto portare un progetto simile a Torino. Un progetto che, in breve tempo, si è trasformato in un’importante realtà. “Inizialmente ci siamo dedicate all’oggettistica per casa e cucina – prosegue Paola Giubergia –, poi col tempo la Bottega ha ampliato l’offerta per cercare di soddisfare le varie esigenze delle persone, diventando oggi un luogo di incontro in cui, consigliati dalle volontarie, trovare idee regalo carine e originali. Il tutto con un importante valore aggiunto: quello della solidarietà”.

 

Ogni acquisto alla Bottega è prezioso, perché si trasforma in ore di terapia per bambini con disabilità o corsi e attività per i familiari. Dallo scorso anno, inoltre, è attivo il sito bottegapaideia.it, l’e-commerce solidale della Bottega avviato per far fronte alle restrizioni legate all’emergenza sanitaria e oggi attivo per rispondere alle diverse esigenze delle persone” racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia

Fino al 20 novembre, Bottega Paideia sarà aperta, dal martedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 19. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, dal 22 novembre al 23 dicembre l’apertura verrà quindi estesa: dalle ore 15 alle 19 il lunedì e dalle ore 10 alle 19 dal martedì alla domenica.

 

Sempre per avvicinarsi a Natale, Fondazione Paideia ha realizzato il nuovo calendario dell’avvento Paideia con cioccolato Domori. Goloso e solidale, in edizione limitata, è disponibile al Centro Paideia (in via Moncalvo n.1, dietro la Gran Madre), acquistabile dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18. Prossimamente sarà disponibile presso il Centro Commerciale Shopville Le Gru (al piano terra, davanti a Zara), nelle giornate 19-20 e 21 novembre, dalle 10 alle 18. Infine, è possibile riceverlo a casa propria o a casa della persona a cui lo si regala: per la spedizione (al costo aggiuntivo di euro 8) è necessario scrivere a sostenitori@fondazionepaideia.it o chiamare lo 011 0462400.

 

Covid, il caso, per niente strano, dell’Olanda. Che spaventa l’Europa

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Davvero inaspettato l’aumento di casi di Covid in tutta Europa?

L’ osservazione diretta di cosa è accaduto in Olanda nelle ultime settimane fa pensare che sia tutto abbastanza prevedile

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/04/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/covid-il-caso-per-niente-strano-dellolanda-che-spaventa-leuropa-di-patrizia-corgnati.html

Ucid Torino promuove tre incontri sul pensiero della Chiesa cattolica su lavoro, impresa, ecologia, welfare e community

La sezione Ucid Torino, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino, in coordinamento con il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, propone un percorso di tre incontri sul tema del pensiero della Chiesa cattolica in merito a lavoro, impresa, ecologia, welfare e community, declinati in prassi grazie alla testimonianza di imprenditori virtuosi. Questi incontri si pongono in continuità con i pensieri espressi nella recente Settimana Sociale dei cattolici a Taranto.

Il primo di questi incontri è in programma l’8 novembre e verterà sul tema de “Il lavoro è per l’uomo o l’uomo per il lavoro?”. La testimonianza sarà della famiglia Rinaudo di Granda Zuccheri spa. L’appuntamento sarà dalle 18.30 alle 20. I lavori saranno introdotti dal Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro. Interverrà anche, per la sezione teorica, il professor Daniele Ciravegna, emerito di Economia politica all’Università di Torino.
I successivi due incontri si terranno lunedì 15 e lunedì 22 novembre prossimi.

Il 15 novembre, dalle 18.30 alle 20, il dibattito sarà incentrato sul tema “L’umanità può disinteressarsi del Creato?”, nell’ambito della più vasta tematica dell’ecologia umana e integrale. Introdurrà i lavori don Daniele Bortolussi, Assistente ecclesiastico Ucid Torino, il professor Daniele Ciravegna fornirà il suo contributo nella sezione teorica e per la parte esperienziale interverrà Fabio Gerosa, di Fratello Sole Energie Solidali.

Infine il 22 novembre prossimo, sempre dalle 18.30 alle 20, verrà trattato il tema “Che cosa significa “dimensione comunitaria dell’esistenza””, nell’ambito della più ampia tematica del Welfare State e Welfare Community. Interverranno, oltre al professor Daniele Ciravegna, don Danilo Magni, Direttore dell’Opera Torinese del Murialdo, e per la sezione esperienziale Laura Orestano di SocialFare Srl.

Gli incontri si terranno presso il Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino.
ucid@ucidtorino.it

Mara Martellotta

A sostegno delle donne afghane

Caro direttore, da molte parti – e anche su autorevoli giornali nazionali e internazionali – continua ad arrivare un accorato appello a non lasciar cadere nel dimenticatoio la terribile situazione in cui versa il popolo afghano.

Ebbene, noi vi saremmo grati se poteste comunicare il fatto che a Torino e in Piemonte si è costituito, ed opera, un ampio movimento trasversale a favore dell’Afghanistan.
Ne è prova il convegno di informazione e il concerto d solidarietà che si svolgerà domani in Via Stampatori, 18, a partire dalle h 20.00.
In particolare il convegno sarà coordinato dal dr. Gianni Sartorio, presidente di International Help, vi saranno le relazioni dei due vice presidenti del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte, Sara Zambaia e dal sottoscritto ( anche a nome del Coordinamento interconfessionale del Piemonte) e inoltre una straordinaria testimonianza in presenza. Ovvero quella della dr.ssa Farzana Amari medico ginecologa, che per molti anni ha operato presso la “Clinica dell’amicizia Italia Afghanistan” di Kabul.
Operando nel settore delle vaccinazioni e della contraccezione, dopo la vittoria dei Talebani è stata immediatamente a rischio di morte. Fortunatamente portata in salvo in Italia dalle nostre FF.AA. Sarà uno dei nostri principali punti di riferimento per un forte impegno a favore delle donne afghane. 
Al convegno parteciperanno rappresentanti della Consulta demminile regionale, di Amnesty International e dell donne medico ecc.
Giampiero Leo, a nome di tutte/i promotori dell’iniziativa.

L’inchiesta giornalistica di Pietro Mecarozzi vince il Premio Morrione

Il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo ha chiuso la sua decima edizione premiando sabato 31 ottobre l’inchiesta vincitrice durante la serata tenutasi in Ogr – Torino e condotta da Marino Sinibaldi.

(Nella foto Cecilia Strada)

Ha vinto la decima edizione del Premio Morrione l’inchiesta Maremma Felix di Pietro Mecarozzi che  si è occupata delle infiltrazioni mafiose e dell’invasione degli oligarchi russi nella Maremma Toscana. Tutor giornalistico Danilo Procaccianti.

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Per aver illuminato, con coraggio e determinazione, un territorio apparentemente sano e immune dalla tradizionale presenza mafiosa, attraverso un racconto brillante e meticoloso che scava nelle viscere di una Toscana sconosciuta diventata ormai terreno di espansione criminale, strisciante e silenziosa. TRAILER https://youtu.be/Ix8AjcDD1-M

Sono arrivate in finale le cinque inchieste: Kebab, Spie e Libertà sulla repressione della Turchia verso i suoi oppositori in Italia e in Austria, di Tobias Hochstöger, David Ognibene, Arianna Organtini, finalisti categoria video. Tutor giornalistica Laura Silvia Battaglia. Trailer https://youtu.be/pPxeMxJ30qs; La Congiura Del Silenzio, podcast sull’omicidio del giornalista Antonio Russo, di Jacopo Ottenga Barattucci, finalista categoria multimediale. Tutor giornalistica Barbara Schiavulli. Trailer https://youtu.be/VgEo-9o0JFc; La Via Del Ritorno, sulle violazioni dei diritti umani nella rotta migratoria tra Tunisia e Italia, di Giovanni Culmone, Matteo Garavoglia, Youssef Hassan Holgado, finalisti categoria video. Tutor giornalistica Francesca Mannocchi. Trailer  Thttps://youtu.be/ym0SuBg_WTY; Sentinelle, sui cittadini e le cittadine che monitorano e combattono gli impatti del petrolio in Basilicata, di Anna Berti Suman, finalista categoria multimediale. Tutor Giampaolo Musumeci. Trailer https://youtu.be/Euma25qgqUk

Durante la serata Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report Rai3 e vice direttore di Rai3, ha ricevuto il Premio Baffo Rosso 2021 con la seguente motivazione: “Ha cominciato dal basso, una lunga gavetta. Un processo che lo ha condotto a conoscere, fin nei dettagli più minuti, la complessa macchina della suggestione televisiva. Ha unito questa esperienza al coraggio civile del giornalismo più autenticamente rivolto alla scoperta della verità. Al fianco di Roberto Morrione svelò al mondo l’uso del fosforo bianco su Fallujah da parte degli USA, nella guerra contro l’Iraq nel 2004. Riportò alla luce l’ultima, negletta intervista al giudice Paolo Borsellino, trucidato dalla mafia nel 1992. Ha ricevuto in eredità la responsabilità di Report Rai3, che tuttora conduce con mano sicura attraverso le strette maglie del più che rigoroso giornalismo d’inchiesta. È così che ha saputo valorizzare e difendere, con dedizione e tenacia, il ruolo del servizio pubblico nell’informazione, senza soggezione verso poteri e potenti.”

La responsabile di ResQ – People Saving People Cecilia Strada ha ricevuto il riconoscimento “Testimone del Premio Roberto Morrione “perché racconta con professionalità e impegno il dramma vissuto dai migranti nel Mediterraneo Centrale e il lavoro concreto dei molti che si ostinano a non lasciarli morire in mare.”

Con un progetto di inchiesta sulla condizione degli anziani durante l’epidemia di covid-19, Francesco De Augustinis ha vinto il bando speciale Oberon Media per il decennale del Premio Morrione.

La Giuria del premio, riservato agli under30, è presieduta da Giuseppe Giulietti e composta da Luca Ajroldi, Paolo Aleotti, Piero Badaloni, Giuliano Berretta, Giulia Bosetti, Valerio Cataldi, Francesco Cavalli, Chiara Cazzaniga, Giovanni Celsi, Enzo Chiarullo, Marco Damilano, Giovanni De Luca, Amalia De Simone, Antonio Di Bella, Alessandro di Nunzio, Lorenzo Di Pietro, Mara Filippi Morrione, Lorenzo Frigerio, Alessandro Gaeta, Diego Gandolfo, Duilio Giammaria, Gian Mario Gillio, Giuseppe Giulietti, Antonella Graziani, Karina Guarino Laterza, Celia Guimaraes, Udo Gümpel, Stefano Lamorgese, Francesco Laurenti, Dina Lauricella, Elisa Marincola, Flaviano Masella, Anna Migotto, Giorgio Mottola, Roberto Natale, Fausto Pellegrini, Raffaella Pusceddu, Alessandro Rocca, Luca Rosini, Federico Ruffo, Sandro Ruotolo, Mario Sanna, Giorgio Santelli, Pietro Suber, Giovanni Tizian, Maurizio Torrealta, Andrea Vianello.

 

Trasporto disabili, avviato il confronto

I RISULTATI DEL PRIMO TAVOLO  TRA 5T E LA  CONSULTA PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ E IL COMITATO PER LA GARANZIA DEL TRASPORTO  SCOLASTICO DISABILI  

A seguito delle proteste della settimana scorsa in cui i genitori degli alunni con disabilità hanno consegnato  ai vertici della 5T, società partecipata addetta al trasporto disabili, una serie di pacchi con le foto e  i nomi dei propri figli, si è svolto venerdì 22 ottobre presso la loro sede di via Bertola 34 a Torino un  primo tavolo di confronto per affrontare le gravi criticità emerse durante la ripresa del servizio in  concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Pur apprezzando la disponibilità dimostrata in questa occasione da 5T, i disservizi oggetto dell’incontro continuano a essere un problema quotidiano viste le numerose segnalazioni che senza sosta arrivano all’indirizzo del Comitato per la Garanzia del Trasporto Scolastico Disabili Torino. È notizia di lunedì un mancato passaggio e il centralino che non ha risposto alle chiamate degli utenti.

Tra i punti centrali di cui si è discusso durante l’incontro c’è stato la richiesta avanzata dai rappresentanti dei genitori di rendere più precisi gli orari di entrata e di ingresso a scuola che devono  assolutamente rispettare gli orari di frequenza scolastica di ciascun utente, al fine di garantire l’effettivo diritto allo studio. La mancanza di affidabilità degli orari che ha comportato notevoli disagi a tutti gli studenti e alle rispettive famiglie secondo 5T è da attribuire alla provvisorietà degli orari dei 110 istituti scolastici e all’inserimento di 30 nuovi studenti, ma specialmente su questo aspetto la sensazione è che in realtà ci sia una certa impreparazione da parte della società nel gestire il  servizio richiesto a causa della totale inesperienza e della mancata analisi preventiva dei bisogni  degli utenti.

Ad oggi inoltre i mezzi a disposizione non risultano assolutamente sufficienti, soprattutto a fronte dell’inserimento dei 30 nuovi studenti.

Tale mancanza di mezzi sta creando molteplici problemi, causando da una parte una riduzione dei tempi di frequenza scolastica di molti utenti rispetto agli orari richiesti dalle scuole, dall’altra tempi di percorrenza irragionevolmente lunghi in proporzione alle distanze effettive, considerando inoltre le disabilità degli utenti del servizio. I rappresentanti dei genitori hanno quindi richiesto alla 5T di provvedere immediatamente ad un confronto con l’Amministrazione Comunale al fine di esplicitare tale necessità e chiedere un numero maggiore di mezzi messi a disposizione per il servizio, nel rispetto di quanto previsto nel relativo contratto di appalto.

Su questo versante anche se ci sono possibilità di trattativa con 5T, c’è ancora tantissimo lavoro da  fare tant’è che nell’elenco delle richieste dei genitori si segnala soprattutto l’urgenza di una  maggiore comunicazione con 5T durante lo svolgimento del trasporto stesso visto che sino ad oggi  di fatto la comunicazione tramite il call center è risultata profondamente deficitaria.

Il bilancio dell’incontro è affidato a Luisa Albano, uno dei genitori presenti: “Il primo punto da  difendere per noi è che l’orario di scuola non è negoziabile, quindi i ragazzi devono entrare secondo  gli orari previsti dalla scuola, non dieci minuti prima, non dieci minuti dopo;  di questo problema anche 5T ha preso coscienza e quindi provvederà a modificare gli orari, chiedendo la collaborazione del  vettore per riuscire a ottimizzare il servizio al meglio. Abbiamo chiesto inoltre in che tempi tutto ciò  sarebbe accaduto, ma non hanno saputo rispondere. Hanno promesso una nuova riorganizzazione del call center in modo che ci sia sempre la possibilità  di contattarli per sapere dove si trovi il bambino e conoscere variazioni o disdette rispetto al  programma. Creeranno una linea dedicata per le scuole e vogliono sperimentare un nuovo modo di  comunicazione diretto con i genitori tramite la creazione di un canale Telegram per cui diventerà  prioritario rispondere alle richieste immediate delle famiglie. Si sono presi anche l’impegno di  contattare tutti gli utenti attraverso un sondaggio per capire meglio le esigenze di ogni singolo  ragazzo – quindi chi non può stare tanto su un pulmino o chi ha delle esigenze particolari – oltre a  darsi un appuntamento quindicinale con i genitori per fare il punto della situazione sul servizio”.  

Le note dolenti secondo l’Avv. Leda Pascale, un altro genitore presente sono che “usciamo da questo confronto senza  avere alcuna data rispetto alla quale verranno risolte le problematiche che abbiamo sollevato e abbiamo solo una scadenza quindicinale per eventuale aggiornamenti. Non abbiamo ancora contezza di quanti siano i mezzi dati in dotazione alla 5T e quanti siano effettivamente su strada per tale servizio, e se tale numero coincida con quanto previsto dall’appalto assegnato. La 5T ha dichiarato che andrà a chiedere ulteriori mezzi al Comune, ma quando lo farà realmente? Abbiamo ulteriormente richiesto che vengano rivisti i tempi di percorrenza e i percorsi delle linee attualmente gestiti tramite un software perché è necessario che ci sia l’intervento umano in quanto non sono gestibili altrimenti in base alle patologie, alle difficoltà e anche alle distanze rispetto alla scuola. Sarà prevista, ma siamo sempre nell’ambito dei piani futuri, una sorta di carta di identità del bambino per capire ed agevolare le caratteristiche di ogni utente e quindi cercare di ottimizzare il servizio anche a livello di accompagnatori piuttosto che degli autisti nella serenità e del rispetto dei bambini”.  

 

“La Consulta per le Persone in difficoltà – ha dichiarato poi il Direttore Giovanni Ferrero – vigilerà affinché tutti i punti indicati come prioritari durante il recente tavolo di confronto siano rispettati da 5T nella loro risoluzione ed eserciterà una funzione di controllo costante su tutti i soggetti che devono garantire il diritto allo studio agli alunni con disabilità, a partire dal tema essenziale della loro cura e trasporto. Accogliamo con favore la volontà di 5T di porre rimedio nel più breve tempo possibile alle inefficienze riscontrate, ma in ogni caso saremo sempre presenti al fianco delle  famiglie del Comitato per la Garanzia del Trasporto Scolastico Disabili Torino in tutti i futuri confronti  messi in programma per dare aggiornamenti e continuare a migliorare il servizio di 5T al fine di  portare il servizio di trasporto disabili al più alto livello di efficienza possibile”.   

In conclusione i rappresentati delle famiglie del Comitato per la Garanzia del Trasporto Scolastico  Disabili Torino dichiarano che “non è più tollerabile una situazione di grave disagio come quella  verificatasi nell’ultimo mese e, ribadendo la necessità di una profonda e rapida revisione del  servizio, chiedono che vengano messi in campo nel breve periodo tutte le necessarie modifiche per  rendere effettivamente rispettato e tutelato il diritto allo studio dei propri figli, dal momento che il  servizio è ormai operativo da più di un mese”.  

L’appuntamento per il prossimo confronto sarà venerdì 6 novembre.

 

Tv ma soprattutto servizi online: il boom con la pandemia

In media gli italiani trascorrono tre ore e 23 minuti per la fruizione di contenuti online, insieme alla televisione diventano 8

Sarebbero all’incirca 8 le ore che gli italiani hanno trascorso ogni giorno, nel periodo della pandemia, davanti a televisione, videogiochi e servizi streaming di musica e video. Prima dell’insorgere del Covid-19, il dato era di cinque ore e 30 minuti, ovvero il 43% in meno.

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Fondazione CRT apre il primo “cantiere” per la formazione gratuita di leadership

Al via “Talenti per la Comunità”, un progetto pioneristico in Italia per laureati ad alto potenziale

 

 La Fondazione CRT apre il primo “cantiere” nazionale per la formazione gratuita di nuove leadership, con l’apporto scientifico, unico in Italia, della Scuola di Politica “Vivere nella Comunità” fondata da Pellegrino Capaldo, Sabino Cassese e Marcello Presicci.

 

Questo pionieristico progetto si chiama “Talenti per la Comunità: costruire nuove leadership”, e offrirà a giovani laureati under 36 – da selezionare su scala nazionale tramite bando – gli strumenti, le conoscenze e le competenze per promuovere e gestire processi di crescita sociale, civile, economica, culturale sui territori.

 

“Talenti per la Comunità” trae origine da una delle dieci idee per un futuro più sostenibile, inclusivo e orientato alla creazione di valore sociale, emerse dagli “Stati Generali” della Fondazione CRT: il lungo percorso di ascolto-partecipato con il coinvolgimento di un migliaio di stakeholder nel Nord Ovest, tra Sindaci, rappresentanti di istituzioni e fondazioni, opinion leader, protagonisti del mondo della cultura, delle Università, dell’economia, del terzo settore, del volontariato, della ricerca, dell’innovazione.

 

In un’epoca come quella attuale, caratterizzata dal venir meno dei luoghi tradizionali di costruzione delle future classi dirigenti, offrire nuovi modelli di leadership basati su idealità condivise, sul merito e sul talento è un contributo fondamentale non solo per l’innovazione sociale e territoriale, ma per la stessa vita democratica. Questa nuova sfida nel trentennale della Fondazione CRT è un ulteriore investimento nel capitale umano, la risorsa che, prima e più di ogni altra, alimenta il cambiamento attorno al bene comune”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

Coltiviamo il primo nucleo della next generation dei civil servants: giovani ad alto potenziale in termini di passione civile, conoscenze e competenze, pronti a contribuire all’empowerment del Paese in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il Green Deal europeo e il PNRR italiano”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci.

 

“Talenti per la Comunità” è realizzato in collaborazione con il “Consorzio Aaster” guidato dal sociologo Aldo Bonomi, il “Cottino Social Impact Campus” e il Consorzio sociale “Il filo da tessere”.

 

Il corso multidisciplinare mixerà lezioni in presenza e a distanza, con workshop, approfondimenti di case histories e attività sul campo. Saranno formate figure con una visione internazionale, capaci di progettare, coordinare e mobilitare risorse, a partire da quelle europee, valutare la sostenibilità e l’impatto degli interventi, anche attraverso la leva dei Big Data, comunicare i territori, accompagnare la digital transformation.

 

Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecrt.it

La Regione: “Duplicati i fondi per i più fragili”

FAMIGLIA, L’ASSESSORE CAUCINO: «LA REGIONE NON LASCIA, MA “RADDOPPIA”. 

 

Maxi intervento a favore dei nuclei famigliari piemontesi. Anche grazie alle risorse statali, via libera a 2 milioni e 290mila euro a disposizione dei 44 centri sparsi su tutto il Piemonte e per i 48 Enti gestori, per sostenere i più fragili. E con un accordo con Comune di Torino e San Vincenzo, la Regione sosterrà il call center h24 dedicato alle mamme con bambini. 

Il sostegno alle famiglie. Concreto, tangibile. Soprattutto a quelle più fragili, spesso «invisibili». L’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ci crede molto e ha voluto approfittare dell’aumento dei fondi statali per le politiche per la famiglia per rilanciare, proporzionalmente, altrettanto con le risorse regionali: complessivamente arriveranno 2 milioni e 290 mila euro di cui 1 milione e 840 mila da Roma e 455mila dalla Regione. Lo scorso anno la somma era stata ben più contenuta, con un contributo statale di 861,600 euro e 281mila euro da piazza Castello.

Le risorse, come deciso dalla giunta su proposta di Caucinoverranno impiegate su tre fronti: il primo riguarda i 44 centri per le famiglie sparsi per tutto il Piemonte (vedi allegato, con l’elenco dei Centri). Si tratta di servizi istituiti dalla Regione per affiancare le famiglie nel loro ruolo educativo, sociale e di cura in tutti i passaggi evolutivi del ciclo di vita, sostenendo in particolare la genitorialità a fronte di eventi critici inaspettati. I Centri per le famiglie sono realizzati dai Comuni, in raccordo con i consultori familiari, con lo scopo di fornire informazioni e favorire iniziative sociali di mutuo aiuto, in collegamento e raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Tali strutture forniscono informazioni, consulenza e servizi, per sostenere le famiglie, sia nella formulazione del proprio fabbisogno, sia nella ricerca della risposta più adeguata, attraverso la rete dei servizi territoriali.

Ma la novità, voluta esplicitamente da Caucino, è che quest’anno partirà un progetto in tutta la Regione per allestire centri sostegno aggiuntivo per famiglie con figli 0-6 anni. Non solo: verrà realizzata una carta che illustrerà – relativamente a quella fascia di età – tutti i servizi disponibili per i bimbi sul proprio territorio di appartenenza.

Il secondo filone di intervento riguarda, invece, un tema molto delicato e sentito: il sostegno a chi ha adottato minori sopra i 12 anni o con disabilità comprovata. Si tratta – il Piemonte è l’unica Regione in Italia ad averlo fatto – di circa 100 ragazzi che sono già stati analizzati e schedati in modo da rendere più efficace e mirato il sostegno. Il servizio sarà somministrato dai 48 Enti gestori piemontesi. (in questo link la è possibile consultare l’elenco di ogni Asl e provincia: http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/polsoc/ricerca/enti/index.cgi )

Due le novità introdotte quest’anno: sostegno a interventi per famiglie con figli adolescenti in accompagnamento e implementazione e abbellimento dei luoghi che accolgono gli incontri tra genitori e figli in spazio neutro per far sì che il «bello» contribuisca al benessere psicofisico e sociale di ragazzi e famiglie.

La terza iniziativa – non meno importante – è l’intervento, in forma di sostegno economico, a favore del call center (in collaborazione con i Gruppi di volontariato vincenziano e con il Comune di Torino) dedicato alle mamme con figli che hanno bisogno di un sostegno, anche immediato. Tanto che il servizio è attivo 24 ore su 24. Si tratta di realtà molto delicate, donne per lo più sole, senza una rete di sostegno e di solidarietà che spesso necessitano di un supporto nella gestione del proprio bambino.

«Il sostegno alle famiglie, in particolare quelle più fragili – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – è sempre stato al centro della mia azione politica, così come quello alla genitorialità. Per questo sono estremamente orgogliosa del risultato ottenuto con questa delibera appena approvata, che viene incontro a chi ha davvero bisogno di una mano concreta. Penso alle tante mamme in difficoltà, penso a chi ha subito le gravi conseguenze, economiche, psicologiche e anche sociali della pandemia da Covid19 e che oggi meritano di essere sostenute con ogni mezzo a disposizione. Ebbene queste famiglie sappiano che nonostante le enormi difficoltà che stiamo vivendo e che vivremo la Regione sarà sempre al loro fianco, per aiutarle e sostenerle con pragmatismo e concretezza».