SCUOLA- Pagina 12

Torna in Piemonte il Salone dello Studente.  Quest’anno  sarà interamente on-line

Sulla piattaforma interattiva e gratuita www.salonedellostudente.it da lunedì 16 novembre

 

30 gli incontri e i webinar interattivi, tra cui: “The future of Work: come il Covid e la Quarta Rivoluzione Industriale cambiano il mondo del lavoro”, a cura dei Global Shapers; L’intelligenza artificiale a scuolanuove prospettive; Come sarà il futuro post-Covid nella didatticaEconomia circolare tra i banchi di scuolaUna generazione senza voce: il valore della comunicazione fra docenti e studenti”.

Dopo 5 edizioni in presenza, da lunedì 16 novembre e per tutta la settimana il Salone dello Studente del Piemonte diventa online. Per le necessità anti-Covid, quest’anno niente incontri al Pala Alpitour torinese. Al loro posto un evento online sempre gratuito, con presentazioni webinar, stand virtuali e tour interattivi delle offerte formative piemontesi e non. Alla fine della settimana tutti i materiali audio-video e le brochure resteranno a disposizione per approfondimenti.

Il Salone dello Studente regionale online riproduce in rete quanto gli studenti hanno trovato alle fiere in presenza negli anni scorsi: proprio come in una fiera reale, infatti, gli studenti che si collegheranno al sito www.salonedellostudente.it troveranno all’interno del Padiglione Espositivo gli stand virtuali di accademie, ITS e atenei. Qui gli studenti potranno entrare, singolarmente o con tutta la classe, nella room privata e parlare di persona con il referente dell’ateneo o della scuola per chiedere tutte le informazioni necessarie. I ragazzi troveranno anche percorsi espositivi interattivi dove sfogliare videogallery e scaricare brochure di sedi e corsi; sale workshop dove seguire presentazioni delle offerte formative di università e accademie, incontri e webinar interattivi; sportelli counseling di coaching in cui porre domande e dialogare con gli interlocutori; test attitudinali da provare; un motore di ricerca per scoprire tutti i corsi di laurea e tutti gli atenei italiani. Anche i docenti scolastici hanno un loro spazio virtuale apposito con incontri di confronto e aggiornamento didattico.

PROGRAMMA DEL SALONE PIEMONTESE

Il programma degli incontri interattivi va da lunedì 16 a giovedì 19 novembre dalle 9,30 alle 16.00. Mentre nei giorni successivi si troveranno in rete tutti i materiali con le brochure scaricabili dei corsi e i video-webinar delle offerte formative andati in scena durante la settimana.

Gli eventi in programma comprendono 16 presentazioni di offerte formative post diploma in Piemonte e nel resto d’Italia, e un totale di 30 incontri, con oltre 40 stand virtuali di Università, Accademie e Its.

Di particolare interesse per gli studenti piemontesi è la presentazione dell’offerta formativa che la regione offre a chi termina la scuola superiore. Oltre alla consueta panoramica sugli studi universitari, il Salone dello Studente del Piemonte avrà un focus dedicato agli Its, gli Istituti tecnici superiori, scuole ad alta specializzazione tecnologica, che grazie alla loro vocazione professionalizzante, rappresentano una valida alternativa alla scelta universitaria. Fortemente focalizzati sulla realtà territoriale, gli Its formano i tecnici superiori indispensabili al tessuto di industrie e imprese del territorio. Gli studenti potranno approfondire la conoscenza dei 7 Its regionali, dall’agroalimentare alla mobilità sostenibile, dall’energia alle biotecnologie, dal tessile alla comunicazione, fino al turismo e alle attività culturali, nello stand a loro dedicato.

Si parlerà anche delle nuove modalità di costruzione e presentazione del curriculum vitae, su come affrontare un colloquio di lavoro, sulle possibilità di studio all’estero, ci saranno incontri volti ad approfondire il tema del prestito universitario e uno sguardo sulle professioni del futuro. Che sarà sempre più caratterizzato dalla presenza di nuove tecnologie le quali, combinando sfera fisica, digitale e biologica, stanno generando conseguenze in tutti i settori economici e produttivi.

Come prepararsi a questa che è ormai una realtà? Lo spiegherà Anass Hanafi, co-fondatore e presidente del think tank universitario Campus 4.0, nel webinar “The future of Work: come il Covid e la Quarta Rivoluzione Industriale cambiano il mondo del lavoro”, a cura dei Global Shapers, la rete mondiale di giovani, che promuove il dialogo, l’azione e il cambiamento (martedì 17 novembre, ore 15.00).

Tutto dedicato ai docenti, invece, è l’incontro “La didattica inclusiva ai tempi del Covid: un’opportunità da cogliere”, organizzato con gli esperti dell’Università telematica Pegaso (mercoledì 18 novembre, ore 16.00). Un tema, quello dell’inclusione delle differenze che, in una società complessa come la nostra, è ormai da tempo al centro dell’attenzione degli insegnanti. E se la scuola, in questo strano e sfortunato periodo, sta cambiando, tra didattica a distanza e nuove modalità di coinvolgimento e partecipazione, è chiaro come l’inclusione possa rivelarsi una risorsa, anche grazie alle nuove metodologie didattiche.

Inoltre, sempre per i docenti sono previste videolezioni tra cui: L’intelligenza artificiale a scuolanuove prospettive; La sfera di cristallo: come sarà il futuro post-CovidEconomia circolare tra i banchi di scuolaUna generazione senza voce: il valore della comunicazione fra docenti e studenti. Tra gli ApprofondimentiGuida all’orientamento per i docenti e Best Practice: l’eccellenza scolastica e i racconti delle scuole. Fra i Servizi per le scuoleOrientamento su misura per tutte le classi.

I programmi e i servizi del Salone dello Studente on-line hanno una ricchezza di contenuti ed esperienze formative e di orientamento addirittura superiori a quelli in presenza”, spiega Domenico Ioppolo, COO di Campus Orienta: “Consentono di seguire i convegni per ben 5 giorni e di intervenire e porre domande ai relatori come fossero dal vivo. Una formula questa che si avvicina molto alle modalità comunicative dei giovani”, conclude il responsabile dell’iniziativa, “come abbiamo potuto constatare dalla partecipazione molto elevata, sia in termini di numeri che di interazione, da parte di scuole e studenti alle edizioni da poco concluse, Abruzzo e Molise, Sicilia e Lazio”.

Altri servizi sono i Test e Le indagini per misurare le proprie competenze, come il Questionario di interessi alle aree post-diploma; Intelligenze Multiple; Teens’ Voice, l’indagine sui giovani in collaborazione con Università La Sapienza di Roma; Test di Lingua IngleseQuestionario degli Interessi ScientificiColloqui di Orientamento Individuali prenotabili alla mail salonedellostudente@class.it;

Il Salone dello Studente del Piemonte è valido come Pcto, Percorso per le competenze trasversali per l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) e le scuole possono riceverne i relativi attestati chiedendoli all’indirizzo salonedellostudente@class.it

Il Salone dello Studente si rivela un’iniziativa ancora più utile in periodi di e-learning, quando gli studenti, senza una guida costante e presente, rischiano di perdersi. In Italia le matricole che lasciano già al primo anno sono ben il 36% (fonte Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca); i NEET (Neither in Employment or in Education or Training), giovani under 30 che non studiano e non lavorano, in Italia sono il 10% in più rispetto alla media dei Paesi Ocse. Secondo l’Istat addirittura il 26%, il valore più alto in Europa dopo la Grecia (28,9%). Il confronto con gli altri grandi Paesi Ue è impietoso: i nostri inoccupati sono il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Dati e fenomeni che accrescono la necessità di iniziative di orientamento come il Salone dello Studente.

 

Una manifestazione organizzata da Campus Orienta, Class Editori con il patrocinio di Regione Piemonte.

A scuola di arte ed enogastronomia. Un nuovo percorso di studi al linguistico Mazzarello

Al Liceo linguistico Madre Mazzarello dall’anno scolastico 2021/22 sarà  avviato un nuovo percorso di studi artistico/ enogastronomico.  Ne parliamo con la Preside, la professoressa Daniela Mesiti

Prenderà avvio un nuovo percorso nel panorama scolastico italiano, con la nascita  del nuovo corso di studi linguistico a indirizzo artistico e enogastronomico, presso il Liceo torinese Madre Mazzarello, di tradizione salesiana, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in via Cumiana 2, nell‘area di Borgo San Paolo, vicino a  corso Peschiera. Il progetto verrà presentato lunedì 16 novembre prossimo  alle 11 nel corso di una conferenza stampa, alla quale parteciparanno la preside del Liceo Daniela Mesiti; Emma Berardi,ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice; Elisabetta Rattalino, segretario della Fondazione Torino Musei; Angela Berlingo’,dell‘Ufficio Educazione Slow Food, e Fabrizio Manca, direttoredell’Ufficio Scolastico Regionale.

“Il liceo salesiano Madre Mazzarello – spiega la sua Preside, la professoressa Daniela Mesiti – da anni ospita il percorso di studi linguistico e, dal prossimo anno scolastico 2021/22, proporremo anche un orientamento scolastico assolutamente innovativo, che comprenderà sempre studi linguistici, ma sarà anche incline alla creazione di figure professionali versatili e adatte ai molteplici nuovi scenari che si sono creati, attente alla cultura materiale del territorio e all’enogastronomia.

Si tratta di un nuovo corso di studi – aggiunge la professoressa Daniela Mesiti – creato in collaborazione con due importanti realtà culturali e museali torinesi, la Fondazione Torino Musei, con la quale da tempo collaboriamo nella persona del segretario generale della Fondazione, Elisabetta Rattalino, e con Slow Food. Questo nuovo corso di studi vuole privilegiare anche lo studio e la sperimentazione dei settori artistico e enogastronomico, con un’attenzione particolare rivolta alla cultura materiale del territorio e all‘analisi del cibo nella sua accezione economica, etologica e all‘evoluzione storica del prodotto, studio che verrà sviluppato insinergia con Slow Food di Carlo Petrini.

D’altronde – aggiunge la preside Daniela Mesiti – da diverso tempo gli studenti del Liceo si sono fatti promotori dell’organizzazione di conferenze, articolate in un ciclo ampio e significativo, dal titolo Prospettive“, cui hanno preso parte, in qualità di relatori, esponenti del mondo culturale e personalità note al grande pubblico, esperte in temi ambientali, quali il climatologo Luca Mercalli, il patron di Slow Food Carlo Petrini, e il medico di Lampedusa Pietro Bartolo. Questo ciclo di conferenze, ispirato ad un desiderio di dialogo all’interno dell’attività didattica e al principio della cosiddetta “cogestione intelligente”, si propone di promuovere l’obiettivo di formare giovani capaci di progettare il futuro e di saper mettersi alla prova, nel mondo della scuola, prima e, in seguito, in quelli del lavoro e della vita.

I ragazzi, direttamente, sono stati i protagonisti della promozione di questo ciclo di incontri,  che ha coinvolto personalità del mondo dell’arte e dell’imprenditoria, tra cui Carlo Petrini,  il Patron di Slow Food, e, proprio da questa esperienza, ha poi preso vita il progetto ambizioso di creare un nuovo corso di studi orientato anche all’enogastronomia e all’arte, all’interno del Liceo linguistico, che prenderà avvio con l’anno scolastico 2021/22″.

Mara Martellotta 

Scuola: covid e asintomatici

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani vista la situazione di emergenza nazionale relativa ai contagi che oggi hanno fatto registrare quota 37.809 contagi e 446 morti chiede per l’ennesima volta che siano adeguati i protocolli relativi alla scuola in relazione alle linee guida inerenti i soggetti asintomatici, considerando che sulla scorta di indagini scientifiche condotte dal team del Children’s National Hospital di Washington e pubblicate sulla rivista di settore Jama Pediatrics lo studio (https://quifinanza.it/editoriali/video/coronavirus-bambini-contagio/411703/) risulta pari la contagiosità degli asintomatici rispetto a chi ha già manifesti i sintomi.

I bambini in maniera particolare, fortunatamente poco toccati dalle conseguenze più estreme del virus, possono ospitare nel loro organismo il virus per circa 21 giorni a prescindere dalla sintomatologia che molto spesso non si palesa. Eppure i docenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo hanno quotidianamente scambi con piccoli per i quali non sempre è facile mantenere le misure di sicurezza.

Una ricerca a cura dell’Asan Medical Center di Seul pubblicata sulla rivista Thorax (https://www.ilsole24ore.com/art/covid-19-asintomatici-hanno-stessa-carica-virale-chi-ha-sintomi-lievi-ADZthxq) dimostra come gli asintomatici veicolino spesso il virus a loro insaputa.
Gli autori della ricerca hanno segnalato che “Considerando che la maggior parte degli individui asintomatici con infezione da Sars-CoV-2 è probabile non venga intercettata e continui quindi a fare la vita di sempre (sfugge insomma all’isolamento), questi individui potrebbero avere un ruolo essenziale nella trasmissione del virus responsabile della Covid-19 e quindi nel perdurare della pandemia”.
Tali dati assumono una connotazione nefasta se si considera che è ormai ampiamente accertato che il Covid é un virus letale anche per soggetti privi di altre patologie. (https://www.mdpi.com/2077-0383/9/11/3459?fbclid=IwAR2_NqBupLml_cXDDei4av3ylUxJfmTYEP_09KBB_mkYvwpt0W-YVTUB-nw).
Nefasta ė l’immagine del fanciullo che si reca a scuola in un autobus dove non é necessario rispettare il distanziamento, per poi interagire con i compagni in aule prive della corretta aereazione e che, nella più tipica delle situazioni italiane, viene prelevato dal nonno all’uscita della scuola o/e “trascorre il pomeriggio dai nonni”. D’altra parte, questa è la realtà italiana. Se i genitori lavorano, i figli vengono spesso accolti dai parenti prossimi e molto spesso dai nonni. Ma una tale situazione, passando per gesti semplici e amorevoli come dare la mano o un abbraccio, non può che avere un drammatico e inquietante risvolto.
Oggi occorre potenziare e rendere più sicuri gli strumenti per la didattica a distanza, intervenire sugli edifici e, in particolare, sui sistemi di aereazione e purificazione dell’aria, ridurre la ratio alunni/docente, stabilire dei congedi per i genitori, favorendo lo smartworking. In altri termini, occorre già prepararsi per la terza ondata. I dati scientifici non lasciano spazio ad opinioni di mera opportunità politica. L’amministrazione non può disconoscere la portata dei risultati delle ricerche. Quello che ad oggi viene indicato come luogo sicuro per i bambini, pare essere un detonatore, un agile veicolo per la diffusione di germi patogeni che, verosimilmente, produrranno il maggior danno nei confronti del personale scolastico o del familiare più fragile.
Chiediamo al CTS e al ministero di monitorare gli asintomatici nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo per tutelare la salute pubblica. La DaD applicata alle scuole superiori e agli ultimi due anni della scuola media evidenzia come finalmente la criticità connessa alla mobilità / assembramenti scuola sia seria, quanto il problema non sia da trascurare. Tuttavia si persevera nel mantenere aperti i rimanenti istituti, sottovalutando la vita aggregativa dei bambini nelle famiglie e nei vari contesti sociali. Il contagio trasmesso da soggetti asintomatici molto spesso è difficile da tracciare e quindi nel caso in cui avvenga a scuola può passare molto tempo prima che se ne sia consapevoli; pertanto diventa praticamente impossibile dimostrarne l’addebito al luogo di lavoro o di studio, con grave detrimento per tutti gli altri soggetti coinvolti totalmente ignari.
É per questo, che appoggiamo le scelte – come quelle del Presidente della Regione Campania – finalizzate ad assicurare la massima tutela non solo degli alunni, ma anche dei docenti, delle famiglie e, soprattutto, dei soggetti fragili e ci auguriamo che altre regioni ne seguano l’esempio.
Vogliamo ricordare alcuni nostri colleghi che ultimamente sono deceduti per aver contratto il Covid 19: Paolo Spinoso, insegnante delle liceo Regina Margherita di Palermo; Castrese Castaldi, scuola Giancarlo Siani di Marano; Doriana Decimo, insegnante di Storia dell’Arte alla scuola media Silio Italico; Francesco Caterino, insegnate d’Arte all’Ic «De Nicola-Sasso» di Torre del Greco; Domenico Silvestri, vicepreside dell’Istituto per geometri Della Porta di Napoli. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai loro familiari.

.
prof. Alessio Parente prof. Romano Pesavento
Segretario CNDDU presidente CNDDU

Una MotivAzione per la scuola di domani

Torna il ciclo di lezioni/incontri, online in modalità webinar, promossi dalla Fondazione CRC con il patrocinio del Comune di Cuneo

 

6 novembre Stefano Bartezzaghi – 13 novembre Andrea Zorzi
20 novembre Marco Aime – 4 dicembre Taxi1729

 

Prenotazione obbligatoria su www.fondazionecrc.it

 

 

30 ottobre 2020. Dopo le anteprime in diretta streaming che si sono tenute la scorsa primavera sui canali social di Fondazione CRC, riprende a novembre, in diretta on-line in modalità webinar, il ciclo di lezioni/incontri della seconda edizione del progetto MotivAzione, volto a sensibilizzare sulle tematiche educative tutti gli attori che compongono la comunità.

 

Il ciclo di lezioni/incontri, promosso dalla Fondazione CRC e realizzato con il patrocinio del Comune di Cuneo, vedrà protagonisti Stefano Bartezzaghi, Andrea Zorzi, Marco Aime e Taxi1729 e si terrà on-line in modalità webinar. Per partecipare è necessario registrarsi sul sito di Fondazione CRC.

 

Il nucleo portante attorno a cui è stato costruito il progetto è il tema del benessere a scuola come elemento essenziale per la buona riuscita scolastica, a cui si legano la scoperta del talento e delle intelligenze multiple, l’innovazione tecnologica e didattica, le scelte future consapevoli e le tematiche multiculturali. Gli eventi sono rivolti al grande pubblico per sensibilizzare su temi educativi, con la finalità di responsabilizzare, animare e rendere attiva e motivata la comunità educante.

In parallelo agli incontri pubblici, MotivAzione promuove seminari dedicati specificamente agli insegnati, e finalizzati a rafforzare il loro ruolo e a farne il cardine del processo educativo.

 

Dopo le anteprime di questa primavera, il progetto MotivAzione torna nelle prossime settimane con un ciclo di incontri via web con relatori di grande livello – dichiara Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC – L’obiettivo di questi incontri, aperti a tutti, è far riscoprire alla nostra comunità il valore e la responsabilità del ruolo degli insegnanti, riattivando così la loro motivazione nell’essere portatori di un compito fondamentale e spesso molto difficile. In parallelo a questi eventi pubblici, la Fondazione propone anche un ricco programma di seminari online di formazione per i docenti e di attività nelle classi”.

 

Il primo incontro dal titolo “Forse la scuola di domani” si terrà venerdì 6 novembre alle ore 18 e avrà come protagonista Stefano Bartezzaghi.

L’universo culturale e massmediatico è in profonda trasformazione semantica e materiale e la scuola rischia di riflettere questi cambiamenti radicali esponendosi a un appiattimento delle differenze, a un’uniformazione del pensiero, a un’inibizione della creatività. La grande sfida a cui è sottoposta la scuola è dunque quella di proporre un paradigma educativo inedito capace di sottrarsi a modelli dispersivi e livellanti che, proprio attraverso l’uso delle moderne tecnologie, possa valorizzare i contenuti e il pensiero critico a discapito dell’effimero e di opzioni deresponsabilizzanti.

Stefano Bartezzaghi affronta questi interrogativi cercando di trovare con noi un possibile equilibrio tra l’utilizzo delle moderne tecnologie connotate da un’accelerazione delle informazioni e delle conoscenze, ma anche da una simmetrica contrazione della capacità di giudizio e di scelta critica, e l’universo educativo della scuola che rappresenta un passaggio fondamentale e ineludibile del patto sociale.

 

Stefano Bartezzaghi, classe 1962, insegna Semiotica e Linguaggi contemporanei della Creatività alla Iulm (Milano). Collabora a la Repubblica con articoli su lingua e cultura e con un cruciverba quotidiano. Dirige il festival Il senso del ridicolo, a Livorno, e le collane Campo aperto e Amletica leggera per l’editore Bompiani. I suoi ultimi libri sono: Parole in gioco. Per una semiotica del gioco linguistico (Bompiani, 2017) e Banalità. Luoghi comuni, semiotica, social network (Bompiani, 2019).

 

Le iscrizioni all’evento sono attive sul sito della Fondazione CRC, www.fondazionecrc.it.

Il disastro della scuola e la nuova Caporetto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il ministro Azzolina ha dimostrato fin dall’inizio del suo mandato carenze evidenti ed ha commesso errori.  La riapertura delle scuole in tempi di emergenza e di pandemia era un’operazione rischiosa e molto difficile.

Forse neppure i grandi ministri della P. I. come Francesco De Sanctis che fondò la scuola italiana nel 1861 sarebbero riusciti nell’intento. Neppure il grande Giovanni Gentile che riformo’ la scuola italiana , forse ,avrebbe avuto le capacità necessarie. Figurarsi Azzolina. Ed aggiungo che molti premevano perché la scuola riaprisse,  citando l’ esempio francese,  forse non calcolando i rischi, pur di attaccare il Governo. Ad un certo punto Azzolina ha buttato sulle spalle dei presidi la responsabilità della riapertura. La sicurezza non è stata la priorità ed oggi intere classi sono in quarantena come tanti docenti. Le norme anti Covid si sono accavallate con una rapidità sconcertante e contraddittoria a cui si sono aggiunte le ordinanze regionali che nella scuola di Stato non dovrebbero avere nessun valore. Oggi c’è il caos nella scuola. La didattica a distanza – senza aver preparato nei mesi di chiusura i docenti ad esercitarla con efficacia – ritorna ad essere la soluzione. Pretendere che in un giorno i capi di istituto si adeguino al nuovo Decreto del Presidente del Consiglio e’ pura follia.
Didattica a distanza significa chiusura delle scuole . Averle riaperte senza le misure di sicurezza e’ stata una vera follia. Non si è neppure pensato ai doppi turni che c’erano negli Anni 70 del secolo scorso, quando mancavano le aule. Non si è neppure pensato di ricorrere alle caserme non più in uso che avrebbero consentito ampi spazi.  I banchi monoposto non sono neppure tutti arrivati a destinazione, malgrado i pieni poteri del Commissario Arcuri che, a sua volta, si è rivelato molto deludente. Di fronte al disastro di una scuola che “sta impazzendo“,  secondo l’autorevole dichiarazione di un capo di istituto di un prestigioso liceo torinese, non si può tacere.
Quando non si centrano gli obiettivi, in un Paese normale ci si dovrebbe dimettere.  Ma oggi in un’emergenza terribile come la nostra, e’ necessaria una rapida sfiducia parlamentare per il
ministro Azzolina, visto che non intende schiodarsi dalla poltrona ministeriale. Per molto meno
altri ministri sono stati sfiduciati. Proprio perché la scuola è importante non può essere lasciata in mano
ad una inesperta dilettante.  Forse il
Pd può avere una personalità idonea, non certo i
Pentastellati. Ma bisogna provvedere subito. La casa brucia e non c’è più tempo per il solito politichese. In tempi normali dovrebbe dimettersi anche il
Presidente del Consiglio che dovrebbe andare al Quirinale a riferire. In tempi normali lo
stesso Capo dello Stato dovrebbe rivolgersi agli Italiani, dando l’idea che le istituzioni ci sono al di là’ del disastro in cui sismo oggi e sanno guardare avanti ,dando fiducia agli Italiani. Il  piccolo re fu grande, quando nel 1917 dopo Caporetto seppe rivolgersi agli Italiani, mando’ a casa il Predidente del Consiglio e il generalissimo  Cadorna spietato e incapace. L’ Italia di oggi e’ simile nella guerra alla pandemia a quella di Caporetto.

Covid, hotspot scolastici La Regione prolunga l’orario

In caso di forte accesso agli hotspot scolastici, ho chiesto che se ne aprano immediatamente di nuovi e che comunque ci sia un prolungamento dell’orario di servizio”.

Così l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha risposto a Marco Grimaldi (Luv) che nel corso del question time in Consiglio regionale lo ha interrogato su “Ritardi e problemi hotpost scolastici nella città di Torino”.

Grimaldi ha domandato se sia vero che in alcuni casi “una volta terminati i tamponi a diposizione nell’hotspot, si mandino a casa persone che hanno fatto ore e ore di coda, senza eseguire le analisi. Peraltro – ha detto – al momento ci vuole più di una settimana per ottenere i risultati, poi si chiede di prenotare, ma è proprio il contrario di quello che un hotspot dovrebbe essere. All’Amedeo di Savoia, per esempio, dichiarano di riuscirne a fare la metà del necessario”.

L’assessore ha ribattuto che non ritiene verosimile il caso di mancanza di tamponi ma che in effetti l’accesso agli hotspot scolastici, con l’arrivo della stagione fredda, è aumentato sensibilmente. “La Regione Piemonte per ridurre i tempi d’attesa ha previsto appunto l’accesso libero, oltre la prenotazione, ed è possibile che proprio per questo si verifichino dei disservizi. Il caso che lei ha presentato, è stato sottoposto all’assessorato e ho chiesto una relazione. Ho chiesto che quando si verifichino situazioni del genere, come successo anche a Settimo, si aprano immediatamente nuovi hotspot e si proceda con il prolungamento dell’orario degli stessi”.

Sono state anche discusse le interrogazioni di Daniele Valle (Pd) sulla riapertura poliambulatorio di via Gorizia, di Silvio Magliano (Moderati) sui tamponi gratuiti per i volontari anti-Covid, di Domenico Rossi (Pd) sulle Conseguenze relative alla scelta dell’Ospedale di Borgosesia come ospedale Covid di quadrante, di Francesca Frediani(M5s) sul Potenziamento del servizio Tpl per le scuole.

Di Mauro Salizzoni, infine, (Pd9) l’interrogazione “Erogazioni liberali per sostenere il Sistema Sanitario durante l’emergenza Coronavirus. Perché in Piemonte non sono stati impiegati circa 7 milioni di euro di donazioni?”. A questa interrogazione Icardi ha risposto che non si tratta di un’informazione corretta. Sinora sono stati introitati circa 20 milioni di euro di donazioni. La Regione ha stabilito le modalità per distribuire alla Sanità questi fondi. Sei milioni per le mascherine, 8 per attrezzature  e materiali alle Asl. 1,5 milioni è in corso la distribuzione alle Asl e per 5,8 è stata avviata una ricognizione per acquistare ventilatori polmonari e attrezzature necessarie alla terapia anti Covid.

133 scuole torinesi aderiscono al progetto “Igiene insieme”

INIZIATIVA PER PROMUOVERE BUONE PRATICHE DI IGIENE TRA BAMBINI, FAMIGLIE ED INSEGNANTI

 

  • Sviluppata da Napisan, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, porterà ad una donazione alle scuole in termini di materiale informativo e kit per la cura dell’igiene di oltre 1.5 milioni di euro
  • Le iscrizioni al programma sono ancora aperte al sito www.igieneinsieme.it 

Grande adesione a Torino al programma “Igiene Insieme”, con 133 scuole che, attraverso alcuni tra i loro insegnanti, hanno scelto di aderire all’iniziativa.

«Una grande risposta dal territorio per un progetto di grande valore, che mira ad aiutare, sensibilizzare e supportare direttamente bambini, genitori ed insegnanti in un percorso di educazione alla salute e di responsabilità in un momento così delicato per la nostra società» ha commentato Enrico Marchelli, AD di RB Hygiene Italia. «Il nostro orgoglio è aver portato questo progetto fuori dalle grandi metropoli, arrivando a stimolare e interessare presidi e insegnanti anche nelle province più piccole, troppe volte dimenticate dalle grandi compagnie. Un grazie, in questo senso, va ai nostri partner: preziosi compagni di un viaggio e di una missione molto importante per le generazioni future» ha concluso Marchelli.

Il progetto, realizzato da Napisan con la supervisione scientifica della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare bambini, genitori ed insegnanti ad assumere comportamenti igienici corretti, sia in termini di cura di sé sia in termini di responsabilità sociale in un momento estremamente delicato per la nostra società.

 

L’emergenza socio-sanitaria derivante dalla diffusione del contagio da Covid-19 è infatti arrivata a colpire molto duramente la nostra quotidianità, stravolgendo anche le abitudini e le istituzioni più consolidate. Tra queste, inevitabilmente, vi è la scuola, luogo e strumento cruciale nello sviluppo cognitivo, sociale ed educativo dei più giovani. La sua chiusura ha lasciato, ad ognuno di noi, una preziosissima lezione: la scuola è un’istituzione irrinunciabile, nella quale anche i più giovani, che rappresentano la base futura della nostra società, devono crescere, imparare, socializzare e, soprattutto, iniziare a scoprire il mondo nel modo corretto.

IL PROGETTO “IGIENE INSIEME”: EDUCAZIONE E RICERCA AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’

Per stimolare la consapevolezza sul tema nelle fasce più giovani e con l’obiettivo di contribuire a garantire un rientro a scuola il più sicuro possibile, è nato il progetto “Igiene Insieme”, fortemente voluto da Napisan fin dai primi mesi di lockdown. L’iniziativa, che nasce dalla fondamentale convinzione che l’igiene non è solo una questione privata, è rivolta in primo luogo ai più piccoli e a tutto ciò che vi ruota intorno: scuola e famiglia.

Dopo una prima fase che ha visto l’organizzazione di laboratori online per bambini e webinar per quasi 5000 insegnanti, con l’apertura delle scuole, il progetto vede ora una seconda, ancora più concreta fase attraverso il coinvolgimento diretto di oltre 5.000 scuole su tutto il territorio nazionale. Gli istituti scolastici coinvolti – le iscrizioni sono ancora aperte sul sito www.igieneinsieme.it – riceveranno materiale didattico e informativo sulle corrette pratiche d’igiene e kit per l’igienizzazione, per una donazione da parte di Napisan superiore a 1.5 milioni di euro. Infine, vi sarà la possibilità, per gli insegnanti, di partecipare a un corso di formazione – sviluppato anche questo con la consulenza scientifica dell’Università San Raffaele – riconosciuto dal MIUR per l’assolvimento dell’obbligo formativo.

 

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet del progetto www.igieneinsieme.it.

Studenti positivi a scuola, le nuove procedure

La Regione Piemonte ha adeguato, alla luce della nuova circolare del 12 ottobre del Ministero della Salute, le disposizioni riguardanti la gestione dei casi Covid in ambito scolastico e le procedure che devono essere seguite da un alunno risultato positivo al virus, dai suoi compagni di classe, dalle famiglie e dai docenti.

Ad illustrarle sono stati questa mattina il commissario dell’Area Giuridico-Amministrativa dell’Unità di Crisi, Antonio Rinaudo, e il responsabile del Settore Prevenzione della Regione, Bartolomeo Griglio.

Fino ad oggi, nel caso di un alunno positivo, il servizio sanitario territoriale provvedeva a una indagine dei “contatti stretti” fra i compagni di classe e gli operatori scolastici, disponendo per tali contatti l’isolamento fiduciario e un tampone molecolare di verifica dopo 4-5 giorni.

Adesso invece, in linea con quanto previsto dalle disposizioni ministeriali, nel caso di positività di uno studente la classe sarà posta in quarantena per 14 giorni, con una sorveglianza sanitaria per monitorare l’evoluzione delle condizioni di salute. Nel caso non insorga nessun sintomo durante la quarantena, gli studenti potranno riprendere la normale quotidianità e l’attività scolastica al 14° giorno, senza necessità di tampone. Nel caso invece dovesse manifestarsi durante la quarantena la presenza di sintomi, dovrà essere contattato il medico/pediatra per valutare la necessità di un tampone di verifica.

Per alleggerire il carico della quarantena che grava sulle scuole e sulle famiglie, la Regione Piemonte ha deciso però, non appena saranno disponibili i test rapidi, di applicare la possibilità prevista dal Ministero di una quarantena ridotta a 10 giorni con tampone di verifica.

Se il test rapido darà esito negativo lo studente sarà immediatamente libero al 10° giorno. Se invece risulterà positivo verrà effettuato un test molecolare di conferma.

“Potremo ridurre la quarantena a 10 giorni non appena disponibili i test rapidi, che danno il risultato nell’arco di 10 minuti – hanno spiegato Rinaudo e Griglio – a differenza dei tempi di un tampone molecolare tradizionale per il quale l’esito è disponibile dopo circa 48 ore. Una tempistica che porterebbe in pratica a ridosso della fine dei 14 giorni di quarantena, senza un beneficio concreto per le famiglie e il sistema scolastico, ma con il rischio invece di sovraccaricare inutilmente il sistema sanitario. Contiamo di partire con i test rapidi nell’arco di un paio di settimane”.

“A mio avviso oggi la scuola è uno dei luoghi più sicuri perché sono previste prescrizioni così rigide che pongono i frequentatori, studenti, docenti e personale, al sicuro”, ha sostenuto Rinaudo, tanto che “dal 20 settembre a ieri abbiamo avuto 650 studenti positivi a fronte di 8.152 tamponi fatti. Significa circa l’8%, un dato che non è tale da giustificare al momento misure drastiche”.

Dall’inizio della scuola il 14 settembre all’11 ottobre i positivi in età scolare, rispetto alla totalità dei contagi riscontrati in quel periodo in Piemonte, sono circa il 20%: nella fascia 0-2 anni il 2,3%, 0-5 anni il 2%, 6-10 anni il 4,7%, 11-13 anni il 3,7% e 14-18 anni il 7,7%.

Gli operatori scolastici risultati positivi ad oggi sono invece 226 a livello regionale.

Ricapitolando le linee guida per la gestione delle positività a scuola:

Studente risultato positivo a tampone a seguito di segnalazione da parte della scuola

– immediato isolamento del soggetto per 14 giorni;

– i conviventi saranno sottoposti a tampone nell’arco di 4-7 giorni (tempi compatibili con l’incubazione della malattia);

– nel caso il tampone dei conviventi dia esito negativo, non vi siano sintomi e le condizioni logistiche dell’abitazione garantiscano l’isolamento dal soggetto infetto sarà possibile adottare la cosiddetta quarantena attiva (esclusivamente casa-lavoro, lavoro-casa) con sorveglianza attiva sempre per 14 giorni;

– immediata quarantena per tutti i compagni di classe per 14 giorni; disposizione da parte del Dipartimento di Prevenzione della quarantena con sorveglianza passiva per i compagni;

– i familiari dei compagni di classe del soggetto positivo essendo contatti d contatto stretto non sono sottoposti ad alcuna restrizione qualora non vi siano sintomi compatibili con la COVID 19 o indizi di ordine epidemiologico;

– immediata quarantena per gli operatori scolastici; sulla base delle valutazioni anamnestiche ed epidemiologiche, gli stessi potranno essere classificati, o come “contatto stretto” oppure “contatto casuale”; nel primo caso, conformemente a quanto riportato per i compagni di classe saranno sottoposti a quarantena per 14 giorni; nel secondo caso saranno sottoposti a tampone nell’arco di 4-7 giorni (tempi compatibili con l’incubazione della malattia) e, in caso di tampone negativo e in assenza di sintomi sarà possibile adottare la cosiddetta quarantena attiva (esclusivamente casa-lavoro, lavoro-casa) con sorveglianza attiva sempre per 14 giorni.

Studente risultato positivo con sintomi rilevati presso il proprio domicilio

Nel caso in cui i tempi di insorgenza della sintomatologia manifestata dallo studente consentano di escludere un coinvolgimento della scuola, cioè siano intercorse più di 48 ore dall’ultima frequenza scolastica, si applicano le seguenti misure:

– immediato isolamento del soggetto per 14 giorni

– i conviventi saranno sottoposti a tampone nell’arco di 4-7 giorni (tempi compatibili con l’incubazione della malattia);

– nel caso il tampone dia esito negativo, non vi siano sintomi e le condizioni logistiche dell’abitazione garantiscano l’isolamento dal soggetto infetto sarà possibile adottare la cosiddetta quarantena attiva (esclusivamente casa-lavoro, lavoro-casa) con sorveglianza attiva sempre per 14 giorni.

Nel caso in cui non sia possibile escludere un coinvolgimento della scuola, si applicano le misure di cui al punto precedente.

Operatore scolastico risultato positivo a tampone presso la scuola

– immediato isolamento del soggetto per 14 giorni;

– i conviventi saranno sottoposti a tampone nell’arco di 4-7 giorni (tempi compatibili con l’incubazione della malattia);

– nel caso il tampone dia esito negativo, non vi siano sintomi e le condizioni logistiche dell’abitazione garantiscano l’isolamento dal soggetto infetto sarà possibile adottare la cosiddetta quarantena attiva per i conviventi (esclusivamente casa-lavoro, lavoro-casa) con sorveglianza attiva;

– se sono rispettate le misure di prevenzione, non si applicano provvedimenti di quarantena nei confronti degli studenti o degli altri operatori scolastici;

– nel caso in cui vi sia il fondato sospetto del mancato rispetto delle misure anticovid, gli studenti delle classi e gli operatori scolastici identificabili quali contatti stretti saranno sottoposti a quarantena;

– per i familiari dei predetti, trattandosi di contatti di contatti stretti valgono le disposizioni di cui sopra.

Cirio batte Azzolina, si continuerà a misurare la temperatura a scuola

Il ricorso del Governo è stato dichiarato improcedibile

Il Tar del Piemonte ha pronunciato ieri  la sentenza definitiva sul ricorso presentato dal Governo contro l’ordinanza della Regione Piemonte per la verifica da parte delle scuole dell’effettiva misurazione della temperatura a casa agli studenti, come previsto dalla legge nazionale.

Il Tar, accogliendo le motivazioni del Piemonte, ha anche dichiarato il ricorso “improcedibile”, dal momento che l’ordinanza impugnata è scaduta lo scorso 7 ottobre.

Il provvedimento continua a essere in vigore, essendo stato confermato con due nuove e successive ordinanze, l’ultima firmata proprio l’altro ieri dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“Il Tar aveva già manifestato di aver compreso le nostre motivazioni non accogliendo a settembre la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza dell’ordinanza – sottolinea il presidente Cirio – Questa sentenza conferma le nostre ragioni. Il Piemonte ha scelto di introdurre un livello di controllo in più per garantire maggiore sicurezza ai suoi cittadini, alle scuole e alle famiglie, con il pensiero rivolto ai nostri figli ma anche ai nonni che sono tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia”.

La Regione Piemonte ricorda che la verifica delle scuole integra e dà più efficacia all’obbligo di ogni famiglia di misurare la temperatura al mattino ai figli prima, così come previsto dalla legge dello Stato, introducendo per gli istituti un controllo in più prima che inizi l’attività didattica, cioè che la misurazione sia veramente stata fatta dalla famiglia. La verifica da parte della scuola può avvenire attraverso una semplice certificazione o nel modo ritenuto più idoneo. Nel caso in cui l’alunno non abbia la certificazione della famiglia, allora l’istituto ha l’obbligo di misurargli la temperatura.

Oltre la scuola. La sfida educativa nella società liquida

E’’ uscito il nuovo libro di Giorgio Primerano edito da Effatà, su società, scuola, educazione

In un momento in cui si parla molto di scuola, esce in libreria il libro di Giorgio Primerano, professore che, oltre ad insegnare al Liceo, si è occupato negli ultimi anni di formazione ad insegnanti in qualità di docente a contratto di Pedagogia presso l’‘Università di Torino e l’’Università del Piemonte Orientale.

Nel suo libro intitolato “Oltre la scuola” l’autore si interroga sui possibili modelli educativi in una società in continuo cambiamento, di cui egli condivide la definizione che aveva dato il noto sociologo Bauman, di società “liquida”, caratterizzata da iperproduttivismo, individualismo e quello che potremmo definire una sorta di neo-utilitarismo amorale.

Risultano, quindi, oggi più che mai attuali le sfide educative, soprattutto in un’epoca in cui la figura dell’insegnante viene riconosciuta progressivamente meno come punto di riferimento nei confronti degli allievi e delle loro famiglie.

Questa sfida nei confronti dell’analisi di nuovi possibili modelli educativi è stata raccolta molto bene da Giorgio Primerano. In quest’’opera l’autore compie una riflessione sulla scuola a partire da quella più ampia sulla società e prende in considerazione il modello iperproduttivistico del mondo attuale, che ha provocato un’esasperazione dei comportamenti utilitaristici da parte del singolo individuo, sacrificando il confronto costruttivo e la solidarietà nei confronti del prossimo.

Il modello aziendalistico della società, secondo il professor Primerano, si è trasferito anche nel campo scolastico, in cui spesso si confondono i mezzi (strumenti informatici, modalità didattiche, griglie di valutazione) con i fini (istruzione e crescita della persona nella sua globalità), all’interno di modelli tecnicistici e ipercognitivistici nei quali l’’insegnante si riduce sempre più a “tecnico dell’’insegnamento”, invece che al ruolo di “maestro nel senso originario del termine.

Lo studente viene così a rappresentare l’ultimo anello di una catena che parte dalla società  e che ritrova nella scuola lo stesso approccio utilitaristico. Solo un insegnante che sia in grado di comprendere la visione del mondo, che risulta oggi dominante, può  innescare un cambio di direzione, guardando lui stesso al mondo con occhi diversi e comunicando ai suoi allievi un approccio nei confronti della  conoscenza di tipo diverso, più creativo e più vivo.

Inoltre, accanto alle varie discipline scolastiche, secondo il Professor Primerano, deve trovare spazio anche il confronto sui temi di attualità, che viene, invece, molto spesso relegato in secondo piano, se non addirittura annullato, per dare predominanza non soltanto allo svolgimento del programma, ma anche a una serie di pratiche burocratiche che esulano dal cuore pulsante della lezione.

L’’aspetto interessante del libro è dato, inoltre, dal fatto che l’autorenel terzo capitolo, dopo aver svolto una critica lucida nei confronti della società e dei suoi effetti sulla scuola, presenta una serie di proposte di educazione a scuola per educare, a sua volta, alla vita in società. Queste proposte che costituiscono un’interessante “par costruens” all’’interno dello scritto, vanno nella direzione di un superamento delle dinamiche di dominazione tra gli uomini, attraverso interazioni fondate sulla cooperazione. La realizzazione di tale progetto implica la ricerca di nuove forme di economia, di nuove modalità di rapportarsi con l’’ambiente e di nuove forme di interazione tra gli uomini.

E’ un libro ricco di spunti, con uno stile scorrevole, rivolto non solo a insegnanti e studenti, ma anche a genitori, educatori e a tutti coloro che abbiano a cuore il complesso intreccio tra scuola e società.

Mara Martellotta