SCUOLA- Pagina 10

Superiori, non piace il rientro a scuola in due turni di ingresso e uscita

A pochi giorni dal 7 gennaio, quando le scuole superiori dovrebbero riaprire in presenza al 75 per cento, per quanto riguarda il Piemonte  si ipotizza un ritorno in presenza del 50% degli studenti

Invece  gli alunni delle seconde e terze medie, i quali rispetto alle classi prime fino ad oggi hanno fatto scuola  a distanza, rientreranno  tutti in aula.

Si pensava inoltre a doppi turni di ingresso (ore 8 e ore 10) e uscita (ore 14 e ore 16), ma il tema è ancora oggetto di discussione: l’idea non piace a molti dirigenti scolastici.

Il 4 gennaio parte il progetto “Scuola sicura”

Test antigenici e molecolari su base volontaria a tutto il personale scolastico e agli studenti di seconda e terza media

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino: “L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza

con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico”

Screening preventivo per tutti gli insegnanti e il personale scolastico, test di monitoraggio per gli alunni delle seconde e terze medie, progetti territoriali personalizzati, percorsi dedicati alla scuola nei Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie: sono i quattro pilastri di “Scuola sicura”, progetto sperimentale – tra i primi in Italia – messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

«Un’iniziativa – sottolinea il presidente Alberto Cirio – che ha solide basi scientifiche, perché predisposta dai nostri epidemiologi ed esperti, con il via libera anche del mondo medico».

Ad illustrarne i contenuti nel corso di una videoconferenza stampa l’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino: «Si tratta di un progetto che comporta un investimento di 7 milioni di euro e che testimonia una volta di più l’attenzione che la Regione ha dedicato e continua a dedicare alla scuola. L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico, garantendo così agli studenti il miglior diritto allo studio possibile nell’attuale situazione».

Nel dettaglio il progetto “Scuola sicura”, alla cui predisposizione hanno anche collaborato gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, prevede:
dal 4 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento di uno screening mediante l’esecuzione su base volontaria, ogni 15 giorni, di un test antigenico o molecolare agli 83.000 componenti il personale docente e non docente dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, agenzie formative del sistema dell’Istruzione e della Formazione professionale, previa prenotazione del proprio medico di medicina generale (per i non residenti in Piemonte è prevista una corsia preferenziale tramite il Sisp);

– dall’11 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento, con il supporto del referente Covid di ogni scuola, di uno screening modulare sui 75.000 studenti di seconda e terza media, che saranno sottoposti su base volontaria una volta al mese (ogni settimana viene testato un quarto di ogni classe) a tamponi molecolari e antigenici utilizzando gli hotspot presenti in tutto il Piemonte;

– progetti personalizzati di monitoraggio del mondo scolastico elaborati e promossi a livello provinciale e territoriale;

– potenziamento dei percorsi dedicati alla scuola nei Sisp, Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie.

«In questo modo – ha puntualizzato l’assessore Chiorino – potremo monitorare l’andamento del contagio e contenerlo. Ai genitori chiediamo di accompagnare i figli all’hotspot una volta al mese. Prevediamo un’adesione del 70% degli interessati».

L’assessore ha inoltre sottolineato che la Regione sta anche lavorando «per supportare il lavoro dei medici e alleggerirli. Potranno essere definiti accordi territoriali per rafforzare il piano mediante la collaborazione con enti pubblici, privati e del Terzo settore».

«È un piano che si basa sulla collaborazione tra tutti gli attori fondamentali per la ripresa dell’attività scolastica – ha affermato Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione e coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologi che ha sviluppato il progetto di monitoraggio rivolto in particolare alle seconde e terze medie – Useremo sia tamponi molecolari che rapidi perché l’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali positività. È un progetto pilota sperimentale che potrà fare da modello anche per altre Regioni».

«Il test a rotazione agli studenti delle classi della media inferiore serve per facilitare il tempestivo tracciamento dei casi in una fascia di età che, insieme alle superiori, si è dimostrata più esposta alla vie di contagio della vita scolastica e parascolastica, e che, più delle superiori, risulta vulnerabile all’impoverimento delle opportunità di apprendimento legato alla didattica a distanza. Dunque queste classi sono il destinatario che più può beneficiare di questo programma di prevenzione sanitaria della diffusione della infezione», ha dichiarato Giuseppe Costa, epidemiologo del gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Paolo Vineis, Lorenzo Richiardi, Chiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj.

In videocollegamento è intervenuto anche Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che ha evidenziato come «con questo progetto articolato e complesso viene mantenuta la promessa del presidente Cirio di riprendere le lezioni in presenza per le seconde e terze medie, e si garantisce la pienezza dell’esercizio del diritto allo studio e la sicurezza del personale scolastico».

Il progetto, accanto al confronto con i rappresentanti dei lavoratori della scuola, ha avuto anche la condivisione del mondo medico. Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, anche a nome degli altri presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte, ha evidenziato che «tornare alla didattica in presenza è molto importante e il progetto della Regione dà la garanzia di non sprecare energie permettendoci di raggiungere gli obiettivi, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi medici». Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, hanno aggiunto: «Consentire al più presto la riapertura delle scuole è quanto mai necessario per un Paese civile. Farlo nella massima sicurezza è un dovere e i medici di famiglia anche in questa occasione forniranno il loro contributo professionale».

“Scatta il tuo Natale”, presepi e addobbi delle scuole su sito e social della Regione

Al via il contest per le primarie, foto da inviare entro il 10 gennaio

Presepi, addobbi natalizi e lavoretti realizzati dalle alunne e dagli alunni delle scuole primarie piemontesi avranno quest’anno una vetrina d’eccezione: il sito e i canali social della Regione Piemonte, fra cui una pagina ad hoc di Instagram, dove saranno pubblicate le foto più belle.

È quanto prevede “Scatta il tuo Natale”, iniziativa lanciata dall’assessorato regionale all’Istruzione guidato da Elena Chiorino. Il contest ha come tema la rappresentazione fotografica, fra tradizione e creatività, delle rappresentazioni del Natale. La partecipazione è gratuita e possono partecipare tutte le classi: come istituto, come scuola o come singola classe. Le immagini devono essere inviate entro il 10 gennaio 2021.

«In un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo – ha detto l’assessore Chiorino – dove purtroppo l’atmosfera del Santo Natale rischia di non essere vissuta appieno dai nostri bambini, con questa iniziativa vogliamo valorizzare le rappresentazioni del tema della Natività. Le tradizioni del Natale possono entusiasmare i bambini, rammentando ad ognuno di noi quanto siano parte fondante della nostra identità culturale e siano di supporto ad una reale integrazione, che procede per confronti e non per rimozione della cultura ospitante».

Per partecipare al contest è sufficiente scattare una fotografia del presepe o degli addobbi natalizi allestiti e inviarla alla casella di posta elettronica scattailtuonatale@regione.piemonte.it.

È possibile inviare fino a un massimo di 3 fotografie per ogni partecipante. Nella mail, nel testo di accompagnamento all’invio dei file, è richiesto di specificare il nome della scuola, la località, il nome della classe, il nome dell’insegnante, un numero di telefono o un indirizzo mail per eventuale contatto.

Il sito di pubblicazione è www.regione.piemonte.it, e la pagina Instagram: scattailtuonatale – Regione Piemonte. Le immagini dovranno essere orizzontali, preferibilmente a colori e in buona risoluzione, preferibilmente 300 dpi. La dimensione minima per procedere al caricamento dei file sul sito è di 1400 x 786 pixel e il peso massimo consentito è 20 Mb.

Scuola, trasporti in sicurezza: “necessari ingressi scaglionati”

“Per assicurare un trasporto in sicurezza, è necessario scaglionare gli orari di entrata nelle scuole tra le 8 e le10 e di uscita tra le 14 e le 16.

 

In questo modo i mezzi possono fare due giri e garantire il trasporto di tutti gli studenti secondo i distanziamenti previsti dalle linee guida ministeriali”. Lo ha spiegato l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, in una comunicazione al Consiglio regionale.

“Diversamente, senza scaglionamento delle corse – ha aggiunto – per mantenere i carichi di trasporto corretti servirebbero, in circolazione, 100 mezzi in più a Torino e 60-70 negli altri capoluoghi. Mezzi che non ci sono e con i quali si rischierebbe di bloccare completamente il traffico nei centri cittadini”.

Secondo Gabusi “bisogna mantenere fissi i gruppi di studenti trasportati per favorire il tracciamento e riempire in modo corretto tutti i mezzi. Importante è anche ampliare i luoghi di discesa e salita, dove potrebbero aversi degli assembramenti.

Sulla comunicazione sono intervenuti alcuni consiglieri. Alberto Avetta (Pd), ha lamentato la mancanza di coordinamento con i dirigenti scolastici che, stando a quanto uscito sugli organi di stampa, avrebbero bocciato la proposta della Regione. Secondo Silvio Magliano (Moderati) e Mario Giaccone(Monviso) anche l’utenza è oggettivamente non soddisfatta. Francesca Frediani (M5s) ha rilevato che il delicato argomento dovrebbe trovare uno spazio di confronto in Commissione.

Anita e gli studenti no Dad chiedono a “babbo Cirio” di riaprire le scuole

 “Noi accetteremo la chiusura delle scuole soltanto  quando tutto verrà chiuso. Se un solo centro commerciale resta aperto anche la scuola deve aprire”

E’ la linea dei genitori che hanno dato vita alla mobilitazione questa mattina in piazza Castello a nome del movimento “Priorità dalla scuola”.
presente anche la studentessa dodicenne Anita, portavoce degli alunni no Dad. Questi temono che il governatore Alberto Cirio, non consentirà le lezioni in presenza neppure quando il Piemonte diventerà “zona gialla”.  Per questo hanno indirizzato un bigliettino a “Babbo Cirio”, messo in una scatola a forma di albero di Natale, per chiedere al presidente della Regione un regalo: la riapertura delle aule scolastiche.

(foto archivio)

 

Iscrizioni in corso per “HackforInclusion”, Civic Hackathon per studenti

 L’8 dicembre 2020 è la data ultima per formalizzare l’iscrizione ad HackforInclusion il civic hackathon italiano, sui temi dell’alfabetizzazione mediatica e informativa (MIL – Media and Information Literacy) del progetto IN-EDU, che si terrà l’8 e 9 Gennaio 2021.

Una maratona creativa di 48 ore durante la quale i ragazzi potranno dare voce ai loro vissuti di nativi digitali, ricevendo in premio un contributo economico per realizzare la campagna di sensibilizzazione ideata e la partecipazione all’International Student Camp con le squadre vincenti dei corrispondenti hackathon che si terranno in Bulgaria, Croazia e Slovenia.

Il Tar non accoglie la richiesta di far tornare in classe le seconde e terze medie

Il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta, depositata da un gruppo di genitori e insegnanti, di una sospensiva d’urgenza in via monocratica per l’ordinanza della Regione Piemonte che prevede la didattica a distanza per le seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado fino al 23 dicembre.

L’ordinanza del Piemonte continua a essere, quindi, pienamente in vigore.

“Ancora una volta come nel caso della misurazione della febbre a scuola ha vinto il buonsenso e l’atteggiamento di prudenza per la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi, del personale scolastico e di tutti i loro familiari – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Sono lieto che il TAR abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita. Dobbiamo restare però tutti consapevoli che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti. Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinché il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”.

La misura, più restrittiva rispetto a quanto previsto dalla zona arancione, è stata assunta alla luce dei pareri medici e scientifici e dei dati sul contagio che, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno visto nella fascia d’età 11-18 anni di medie e superiori più del doppio dei casi rispetto a quelli registrati sotto i 10 anni.

“Un dato preoccupante anche alla luce della pressione ospedaliera ancora elevata e del possibile impatto in prossimità delle feste, con il rischio di portare in famiglia il contagio contratto nel pre e post scuola su cui si concentrano ancora le maggiori criticità” , commenta la Regione in una nota.

“La Regione Piemonte ringrazia la sua avvocatura, il commissario dell’Area Giuridico Amministrativa dell’Unità di Crisi Antonio Rinaudo e il prof. Vittorio Barosio con il suo staff (in particolare gli avvocati Dell’Anna, Dentico e Briccarello) per il prezioso supporto nel seguire l’impugnativa.”

L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre.

Trasporto pubblico e scuola: fondi statali incerti

“Il 30 agosto scorso si sono stabilite le linee guida per il trasporto pubblico e nell’occasione la ministra ai Trasporti si è impegnata affinché una parte delle risorse venisse destinata per l’acquisto di scuolabus per Comuni e Province e l’altra per il trasporto pubblico. Sulla base di questo preciso impegno – ha detto l’assessore – la Regione si è mossa sulla base della promessa di emanazione del relativo decreto legge, avvenuta l’8 settembre ma non risulta essere stato ancora approvato. In definitiva la certezza dei fondi statali non c’è, mentre come Regione ci siamo comportati come tutte le altre aumentando considerevolmente i servizi a disposizione dei cittadini con 3700 corse e oltre 110 bus turistici. Ciò non vuol dire che siamo soddisfatti”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi rispondendo all’interrogazione di Alberto Avetta (Pd) che chiedeva se la Regione avesse intenzione di usufruire dei fondi statali, se il problema del sovraffollamento fosse stato gestito in maniera adeguata e se si intenda rivedere il Piano del Trasporto Pubblico.
“Il nostro obiettivo principale è quello di mettere in sicurezza tutti gli studenti delle scuole attraverso un trasporto pubblico con capienza dei mezzi al 50 percento e facendo slittare i flussi nella tarda mattinata per provare a intercettare un momento di  utenza morbida sia nelle tratte urbane che extraurbane con il ricorso anche ai bus turistici”, ha aggiunto Gabusi che ha continuato: “Siamo la prima Regione d’Italia che ha presentato una proposta concreta presso l’Ufficio Scolastico regionale e oggi avremo un confronto con gli Enti locali e il mondo della scuola attraverso l’incontro con i sindacati e gli uffici scolastici provinciali per condividere quello che è un progetto. Per troppi mesi si è perso tempo prezioso mentre è soltanto di questi ultimi giorni la decisione da parte dei ministri dei Trasporti e dell’Istruzione d’incaricare i Prefetti di mettere d’accordo il mondo dei trasporti con quello della scuola”.
Gli altri due principali problemi affrontati dalla Regione sono gli assembramenti alle fermate che in base alle proposte saranno divisi a metà per via delle fasce orarie prestabilite con l’ampliamento dei punti di carico degli autobus, nonché dalle tratte extraurbane con bus che non hanno la possibilità di controllare l’afflusso degli utenti. Per ovviare si ricorrerà alla “bolla” con prenotazione che potrà essere utilizzata per l’intero anno con la possibilità di ricorrere al tracciamento epidemiologico potendo così isolare, in caso di necessità, solamente il mezzo”.
Nel periodo della pandemia la Regione ha provveduto a sottoporre numerosi questionari sul tema che hanno visto il coinvolgimento di 825 aziende, 312 scuole di secondo grado, 148mila questionari studenti e 8200 questionari dipendenti.

 

Carico dei mezzi al 50%, doppio turno di lezioni, ‘gruppi bus’: nuove regole per il trasporto

Covid, scuole e trasporti pubblici: che fare? Carico dei mezzi al 50%, doppio turno di lezioni, creazione di ‘gruppi bus’ stabili e differenziazione delle fermate.

Si basa su questi elementi il piano emergenziale del trasporto pubblico condiviso oggi dagli assessori della Regione Piemonte ai Trasporti, Marco Gabusi, e all’Istruzione, Elena Chiorino, con il direttore dell’Ufficioscolastico regionale Fabrizio Manca in vista del confronto con le rappresentanti sindacali e i Dirigenti degli ambiti territoriali provinciali dell’istruzione e il coinvolgimento delle amministrazioni locali.

Innanzitutto, il carico sarà mantenuto al 50% della capacità indicata sulla carta di circolazione dei mezzi unitamente all’implementazione del numero dei veicoli già realizzata negli orari di ingresso e uscita da scuola. Già dall’estate scorsa la Regione Piemonte ha infatti predisposto il potenziamento delle corse dei bus: sono state 15.782 le corse aggiunte a settembre e ottobre, con una media di 480 corse in più al giorno, ricorrendo anche all’utilizzo di bus turistici. «Questestate, in vista della riapertura delle scuole sottolinea l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi –, abbiamo fatto il massimo sforzo possibile: abbiamo infatti messo in strada molti mezzi di trasporto utilizzabili con il minor scostamento di orario possibile. Ci sono però stati problemi di distribuzione non uniforme dell’utenza sui mezzi con molti casi di ragazzi che affollavano il primo autobus senza aspettare il successivo, vuoto, programmato pochissimi minuti dopo. La soluzione, dunque, non può che essere una distribuzione uniforme dei ragazzi sui mezzi ed è quello che abbiamo condivisooggi».

Le scuole potranno usufruire di un servizio aggiuntivo dedicato al trasporto degli studenti verso gli istituti scolastici basato sulla creazione di unabolla o gruppo bus’, ovvero gruppi di circa 35studenti che utilizzano il trasporto pubblico con origine e destinazione analoghi e stabili nel tempo, ritenuti da medici ed epidemiologi più sicuri rispetto a gruppi eterogenei e in continuo rimescolamento. Il gruppo bus rimane uguale per un periodo definito o anche per l’intero anno scolastico favorendo il tracciamento di eventuali contagi.

Altro punto critico si sono rivelate le fermate, dove è più alto il rischio di assembramento. Il piano propone perciò di ampliare, dove possibile, l’area della fermata per permettere agli utenti di distribuirsi sulle banchine e sui marciapiedi in corrispondenza delle diverse destinazioni, anche se la divisione su due fasce d’orario potrebbe ridurre notevolmente il problema.

Come condiviso con il direttore Manca per poter attuare il piano dei trasporti proposto le scuole sono infatti chiamate a riorganizzare le lezioni su due turni al fine di ridurre la domanda di trasporto nelle ore di punta e spalmarla in un arco temporale più ampio. Le lezionipotrebbero svolgersi su due turni: ad esempio il primo con ingresso alle 8 e uscita alle 14 per e il secondo dalle 10 alle 16. «La nostra proposta – evidenzia l assessore Gabusi intende rendere più sicuri i mezzi dal punto di vista della limitazione della diffusione del contagio e, contemporaneamente, a non stravolgere la vita dei ragazzi e delle famiglie con le ipotesi di frequenza scolastica nel week end ventilate dal governo».

«Esprimo il mio ringraziamento all’assessore Gabusi – ha commentato l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino per le proposte che ci sta sottoponendo e al mondo della scuola per la disponibilità ad analizzare le situazioni. Nella contingenza attuale risulta di grande importanza la ricerca della massima sinergia fra tutti gli attori in campo».

Studenti in piazza con Anita contro la didattica a distanza

Con Anita, Maia e Lisa, giunte al loro 22esimo giorno di protesta contro la Dad questa mattina c’erano altri ragazzi e ragazzi delle scuole medie torinesi.

Hanno deciso di protestare davanti al palazzo della Regione con plus, tappetini, skate. Si tratta di studenti di seconda e terza media  che vogliono tornare in classe.

Il presidente del Piemonte Alberto Cirio preferisce però la linea della prudenza e, anche se la nostra regione non è più zona rossa, non consente ancora agli studenti di rientrare a scuola.

(Foto Mara Martellotta)