SALUTE- Pagina 24

La clinica Pinna Pintor dedicata a decongestionare gli ospedali

La sanità privata piemontese al servizio del sistema pubblico per gestire i casi complessi non affetti da Coronavirus 

Torino, 10 marzo 2020 – “Il sistema Piemonte può contare sulla sanità privata per fronteggiare l’emergenza legata al Covid-19” ad assicurarlo è Giancarlo Perla, recentemente riconfermato Presidente dell’Aiop, che spiega: “Le nostre 36 strutture sono a disposizione per decongestionare gli ospedali pubblici e gestire pazienti anche gravi nei nostri posti letto di rianimazione, di acuzie o di post acuzie in ipotesi di malati cronici”.

Per consentire alla Sanità Pubblica di gestire al meglio i casi di Covid-19 che stanno affollando i reparti di terapia intensiva di tutti gli Ospedali, Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), sede regionale del Piemonte, ha messo a disposizione la propria capacità di trattare casi complessi non affetti dal virus che possono necessitare appunto di terapia intensiva: urgenze (ovvero chi necessita di intervento immediato) e urgenze differibili (quindi chi necessita di intervento nell’arco di 24/48 ore), in particolare su pazienti fragili. La Clinica Pinna Pintor potrà esser dedicata interamente ai casi affetti da Coronavirus.

I servizi ambulatoriali delle nostre strutture sono inoltre a disposizione per garantire l’offerta di prestazioni necessarie ma non urgenti come previsto dall’Assessorato Regionale della Sanità. L’attenzione infatti è giustamente concentrata sul trattamento dei pazienti affetti da Covid-19, ma ci sono numerose altre cure di cui necessitano i cittadini e il nostro contributo per gestirle, in questa fase è cruciale” conclude Perla.

Bollettino coronavirus: 20 vittime, 482 positivi

Il comunicato della Regione Piemonte di martedì 10 marzo, ore 19

CORONAVIRUS PIEMONTE, SALGONO A 20 I DECEDUTI POSITIVI AL VIRUS – BOLLETTINO CONTAGI – LE REGOLE PER IL TAMPONE – CONTO CORRENTE DONAZIONI – SCREENING ONCOLOGICI

TRE NUOVI DECEDUTI IN PIEMONTE

Tre nuovi decessi, nel pomeriggio, portano a 20 il numero dei morti in Piemonte risultati positivi al “coronavirus covid-19”. Si tratta di un astigiano di 57 anni, mancato in rianimazione all’ospedale di Asti; di una donna biellese di 87 anni, morta all’ospedale di Biella e di un novarese di 84 morto all’ospedale di Novara. Tutte le persone presentavano un quadro definito dai sanitari “compromesso”.

BOLLETTINO CONTAGI

In Piemonte, le persone risultate positive al “coronavirus covid19” sono al momento 482; quelle negative al test 1.986. Gli esami in corso sono 362.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 115 a Torino, 58 ad Asti, 69 ad Alessandria, 23 a Biella, 14 a Cuneo, 24 a Novara, 24 a Vercelli  e 11 nel Vco.

I casi positivi provenienti da fuori regione sono 18, mentre 126 casi sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

In rianimazione sono ricoverate 74 persone. I decessi sono 20.

LE REGOLE PER IL TAMPONE

L’Unità di crisi della Regione Piemonte osserva che, nell’attuale fase dello sviluppo epidemico, l’esecuzione del test per covid-19 deve rispondere a rigorosi criteri di priorità, in considerazione sia della rilevanza clinica, sia della capacità dei laboratori di processare un numero sempre più elevato di campioni con un conseguente allungamento dei tempi di refertazione.

In assenza di sintomi, il test non appare sostenuto da razionalità scientifica, in quanto non fornisce un’informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe addirittura essere fuorviante, mentre l’esecuzione del tampone per test covid-19 è indicata secondo la priorità seguente:

  • casi sospetti sintomatici e contatti stretti sintomatici di caso confermato che necessitano di ricovero o ricoverati;
  • pazienti con covid-19 in dimissione per l’accertamento della guarigione;
  • operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con pazienti covid-19 positivi in assenza di idonee protezioni, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di crisi;
  • casi sospetti e contatti stretti di caso confermato in isolamento domiciliare con sintomatologia che non richiede ospedalizzazione;
  • persone con ruoli operativi nell’ambito dell’emergenza in corso, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di crisi.

CONTO CORRENTE REGIONALE PER LE DONAZIONI

E’ attivo da oggi il conto corrente “Regione Piemonte – Sostegno emergenza Coronavirus” (codice Iban UniCredit Group – IT 29 H 02008 01152 000100689275) per raccogliere fondi destinati ad acquistare dispositivi medici e a sostenere le strutture sanitarie regionali, i medici, gli infermieri e tutto il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per assistere i cittadini piemontesi nella lotta al Covid-19.

Localmente, anche le singole Aziende sanitarie stanno organizzando iniziative di solidarietà a sostegno dell’emergenza (il numero di conto corrente sarà pubblicato sui rispettivi siti delle aziende sanitarie).

SOSPESI GLI SCREENING ONCOLOGICI

Nell’ambito dei provvedimenti adottati dall’Unità di Crisi della regione Piemonte per ridurre il rischio di contagio da Covid 19, le attività relative al Programma regionale di screening oncologico “Prevenzione Serena” sono sospese dal giorno 9 marzo.

La data prevista per la ripresa delle attività verrà decisa in base all’evolversi del quadro sanitario.

Su tutto il territorio regionale è quindi sospesa l’erogazione delle mammografie di screening e l’effettuazione dei prelievi cervico-vaginali per lo screening del tumore della cervice uterina.

Viene mantenuta l’attività prevista per l’erogazione degli esami di approfondimento raccomandati per gli assistiti con esito positivo al test di screening.

Gli appuntamenti già fissati saranno riprogrammati quando questa misura sarà revocata e appena possibile verrà inviata una nuova lettera d’invito.

Il comunicato della Regione Piemonte di martedì 10 marzo, ore 12,30

Quattro nuovi deceduti

Altre 4 persone, risultate positive al test sul “coronavirus Covid-19”, sono decedute tra la notte e le prime ore del mattino in Piemonte.

Due di queste, entrambi dell’Alessandrino, erano ricoverate presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale di Alessandria: un uomo di 85 e una donna di 79 anni.

Il terzo decesso, sempre di un alessandrino, di 84 anni, si è registrato presso l’ospedale di Vercelli.

All’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara è mancata una donna di 88 anni, novarese, ricoverata in rianimazione.

Salgono così a 17 i deceduti positivi al virus in Piemonte.

Bollettino contagi

Le persone risultate positive al “coronavirus covid-19” in Piemonte sono al momento 401. I ricoverati in terapia intensiva sono 65.

Torino – Italia, tutto il Paese zona protetta contro il virus

Anche Torino e tutto il Piemonte, anzi, tutta Italia, con il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri da oggi sono  “zona protetta”

Si tratta del primo Paese al mondo in cui viene adottata questa soluzione: lo richiede la diffusione del covid-19. E’ fatto divieto di entrare e uscire, gli spostamenti interni devono essere limitati al massimo per comprovate necessità come motivi lavorativi o di salute. Il decreto stabilisce che chi viola le regole è punito con l’arresto fino a tre mesi e una sanzione fino a 206 euro.

I controlli verranno eseguiti lungo le linee di comunicazione, negli aeroporti e stazioni dalla polizia e lungo la viabilità ordinaria dai carabinieri e dalle polizie municipali. Se si viene fermati è possibile fare una dichiarazione che le forze dell’ordine trascriveranno e sulla  potranno fare verifiche successive. Spetta al cittadino dimostrare di aver detto la verità. Sul sito del Ministero dell’Interno sarà disponibile un modulo prestampato da utilizzare.

Bar e ristoranti resteranno aperti  solo fino alle 18. Ferme le palestre, il campionato di serie A e tutti gli eventi sportivi. Le scuole di ogni ordine e grado e le università  saranno ferme fino al 3 aprile. Il provvedimento è stato accolto con favore dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che aveva già  proposto l’allargamento delle restrizioni a tutta la regione.

Decreto 9 marzo 2020: tutta l’Italia è zona protetta

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato in serata di ieri il Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. Il testo è pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il provvedimento estende le misure di cui all’art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. È inoltre vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In ultimo, è modificata la lettera d dell’art.1 del Dpcm 8 marzo 2020 relativa agli eventi e manifestazioni sportive.
Tali disposizioni producono effetto dalla data del 10 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.

Vengono vietati gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità (non c’è motivo di affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari e beni di prima necessità, poichè fare la spesa è ricompreso nello spostamento per necessità e dunque consentito, come precisato dal Governo). Le attività didattiche sono sospese per le scuole di ogni ordine e grado nonchè le Università sino al 3 aprile.

 

Coronavirus, positivo anche l’assessore Tronzano

La solidarietà del presidente Cirio /ATTESI DOMANI GLI ULTIMI DUE TEST

Negativi l’assessore alla Sanità Icardi, il vicepresidente della Regione Carosso, l’assessore ai Trasporti e alla Protezione Civile Gabusi e alla Sicurezza e Sport Ricca. Negativi anche l’assessore alle Politiche Sociali Caucino, l’assessore all’Istruzione e Lavoro Chiorino e l’assessore al Digitale e all’Ambiente Marnati. Attesi domani i risultati per gli assessori alla Cultura, Turismo e Commercio Poggio e all’Agricoltura Protopapa.

“Ad Andrea – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – esprimo tutta la mia vicinanza emotiva e comprensione. Mi spiace, ma sono felice che stia bene e conoscendolo sono sicuro che da questo momento di difficoltà troverà ancora più forza e stimolo per lavorare per il bene della nostra regione. Sono lieto che gli altri test ricevuti finora abbiano dato esito negativo. Tutta la Giunta continua con la massima operatività ad affrontare questa difficile emergenza con ogni forza e pensiero rivolto al Piemonte”.

“Ho già segnalato agli organi competenti le persone incontrare nelle ultime 72 ore e le ho personalmente avvisate – spiega l’assessore Tronzano -. Rimarrò in casa con la mia famiglia per 15 giorni e continuerò a lavorare come sempre, al servizio del Piemonte e del presidente Cirio. Dobbiamo fare partire le misure che aiuteranno le imprese a sopportare queste inaspettata crisi“.

Coronavirus, buone notizie da Israele?

Con tutte le cautele del caso, mentre in Piemonte e in tutta si varano misure sempre più restrittive per il contenimento dell’infezione da Covid 19, ci sembra importante la notizia che arriva da Israele. Riprendiamo testualmente quanto comunicato dall’Istituto israeliano di ricerca MIGAL, un importante istituto nel quale lavorano oltre 200 ricercatori specializzato in biotecnologia e informatica, scienze delle piante, agricoltura di precisione e scienze ambientali, cibo, alimentazione e salute.

“Dopo 4 anni di ricerche finanziate dal Ministero della Scienza e della Tecnologia israeliano, i ricercatori del MIGAL hanno sviluppato un vaccino efficace contro il virus della bronchite infettiva da coronavirus (IBV), da adattare presto e creare un vaccino umano contro COVID-19”

La notizia prosegue, con una nota del Ministro della Scienza e della Tecnologia israeliano, Ofir Akunis, che ha commentato: “Congratulazioni a MIGAL per questa eccitante svolta. Sono fiducioso che ci saranno ulteriori rapidi progressi, che ci consentiranno di fornire una risposta necessaria alla grave minaccia globale COVID-19 “. Il Ministro Akunis ha incaricato il Direttore Generale del Ministero della Scienza e della Tecnologia di accelerare tutti i processi di approvazione con l’obiettivo di immettere sul mercato il vaccino umano il più rapidamente possibile. Scrive l’Istituto: “Dopo 4 anni di ricerche multidisciplinari finanziate dal Ministero della scienza e della tecnologia israeliano in collaborazione con il Ministero dell’agricoltura israeliano, MIGAL ha realizzato una svolta scientifica che porterà alla rapida creazione di un vaccino contro il Coronavirus.

Questa possibilità è stata identificata come un sottoprodotto dello sviluppo da parte di MIGAL di un vaccino contro l’IBV (virus infettivo della bronchite), una malattia che colpisce il pollame, la cui efficacia è stata dimostrata in studi preclinici condotti presso l’Istituto Volcani. MIGAL ha ora apportato le necessarie modifiche genetiche per adattare il vaccino al COVID-19, il ceppo umano del coronavirus, e sta lavorando per ottenere le approvazioni di sicurezza che consentiranno test in vivo, consentire l’avvio della produzione di un vaccino per contrastare il Coronavirus epidemia attualmente diffusa in tutto il mondo.

Dalla ricerca condotta presso MIGAL, è stato scoperto che il coronavirus del pollame ha un’elevata somiglianza genetica con il COVID-19 umano e che utilizza lo stesso meccanismo di infezione, un fatto che aumenta la probabilità di ottenere un vaccino umano efficace in breve tempo periodo di tempo. Commentando la notizia, David Zigdon, CEO del MIGAL GALILEE RESEARCH INSTITUTE, ha dichiarato: “Data l’urgente necessità globale di un vaccino contro il coronavirus umano, stiamo facendo tutto il possibile per accelerare lo sviluppo. Il nostro obiettivo è produrre il vaccino nelle successive 8-10 settimane e ottenere l’approvazione della sicurezza in 90 giorni. Sarà un vaccino orale, che lo renderà particolarmente accessibile al grande pubblico. Attualmente stiamo discutendo intensamente con potenziali partner che possono aiutare ad accelerare la fase di sperimentazione sull’uomo e ad accelerare il completamento dello sviluppo del prodotto finale e le attività normative. ”

Il dottor Chen Katz, leader del gruppo di biotecnologia del MIGAL, ha commentato: “Il quadro scientifico per il vaccino si basa su un nuovo vettore di espressione proteica, che forma e secerne una proteina solubile chimerica che trasporta l’antigene virale nei tessuti della mucosa mediante endocitosi autoattivata ( un processo cellulare in cui le sostanze vengono introdotte in una cellula circondando il materiale con la membrana cellulare, formando una vescicola contenente il materiale ingerito), facendo sì che il corpo formi anticorpi contro il virus. In studi preclinici (IN-VIVO), i ricercatori di MIGAL hanno dimostrato che la vaccinazione orale induce alti livelli di anticorpi specifici anti-IBV.

Il MIGAL Galilee Research Institute Ltd è un centro regionale di ricerca e sviluppo del Ministero israeliano della scienza e della tecnologia di proprietà della Galilee Development Company Ltd. Le sue rucerche sono finanziate al 50% dal Ministero della scienza e della tecnologia israeliano. I dipendenti di MIGAL comprendono 90 dottorandi e 190 ricercatori distribuiti in 44 gruppi di ricerca, ciascuno gestito da un ricercatore principale senior. Inoltre, i ricercatori sul campo di MIGAL realizzano progetti in fattorie sperimentali.

Sciacalli su whatsapp: falsi messaggi allarmistici

L’assessore al Digitale della Regione Piemonte, Matteo Marnati, invita a «considerare falsi» i messaggi audio di presunti operatori sanitari che in queste ore stanno diffondendo notizie attraverso WhatsApp riguardanti la diffusione del COVID-19 e sulle condizioni di lavoro all’interno degli ospedali o addirittura di singoli pazienti

«In queste ore si stanno diffondendo tramite i social comunicazioni allarmistiche che allarmano la popolazione – spiega l’Assessore Matteo Marnati che ha ricevuto sul suo telefono una di queste notifiche – Si tratta di sciacalli che usano questi mezzi per diffondere il panico».

«Le notizie che addirittura raccontano storie personali di operatori di qualsiasi categoria sono da considerarsi bufale – sottolinea Marnati – e dunque destituite di ogni fondamento. La popolazione deve sapere che le informazioni ufficiali vengono diramate soltanto dalle istituzioni. Chi diffonde notizie di questo tipo, tra l’altro, è penalmente perseguibile per procurato allarme. Mi auguro che la Polizia Postale indaghi per individuare i responsabili».

Coronavirus, le vittime salgono a 13. Un paziente morto al San Giovanni Bosco

Il comunicato della Regione Piemonte, ore 13 di lunedì 9 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, UN PAZIENTE DECEDUTO AL GIOVANNI BOSCO DI TORINO

50 RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA

È deceduto in mattinata all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino un uomo di 76 anni, torinese, affetto da molteplici patologie, risultato positivo al test sul “coronavirus Covid-19. Salgono a 13 i decessi di persone positive in Piemonte. Sono al momento 50 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Il comunicato della Regione Piemonte, ore 9,30 di lunedì 9 marzo

Sono deceduti nella notte due pazienti ricoverati presso l’ospedale di Vercelli, risultati positivi al “coronavirus-Covid19”

Si tratta di un uomo di 81 anni di Cavallirio (No) e di un altro di 50 anni di Vercelli. Entrambi erano pluripatologici ed erano in trattamento con casco cpap. Un terzo decesso di una donna di 72 anni, di Settimo T.se, sempre positiva al virus, si è registrato all’ospedale di Chivasso (To).

Emergenza coronavirus, riorganizzazione degli ospedali e nuovo personale

La Regione Piemonte  informa sull’evolversi della situazione in Piemonte sul “coronavirus covid19”, anche in relazione  alla disponibilità di posti letto da dedicare ai pazienti 

L’assessore alla Sanità Luigi Icardi spiega  che si stanno attrezzando tutti gli ospedali strutturalmente idonei a ricavare uno o più reparti.

NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE

Da lunedì inizieranno le operazioni di assunzione di nuovi medici, infermieri e operatori socio sanitari per rafforzare la risposta del Servizio sanitario regionale all’emergenza. A questo scopo, presso l’Unità di crisi, è stato istituito un Ufficio acquisizioni risorse umane, che provvederà anche all’attivazione del reclutamento degli specializzandi delle Scuole di Medicina dell’Università degli Studi di Torino e del Piemonte orientale, con le quali è stata predisposta una convenzione, approvata nella seduta di Giunta di venerdì 6 marzo.

«Stiamo inoltre predisponendo – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – un sistema di premialità per il personale che in questi giorni, con grande professionalità e senso del dovere, è impegnato in prima fila nel fronteggiare l’epidemia».

ACQUISTO DISPOSITIVI E APPARECCHIATURE PER GLI OSPEDALI

È stato messo a punto un nuovo meccanismo centralizzato di acquisto del materiale necessario alle strutture sanitarie piemontesi per la gestione dell’emergenza. Presso l’Unità di crisi è operante  un Ufficio Acquisti Beni e servizi. Due gli obiettivi primari: dotare il personale delle necessarie misure di protezione e potenziare le terapie intensive. Sul primo fronte  sono già in via di distribuzione alle aziende sanitarie 33.000 mascherine ffp2 e ffp3, 1.000 fra camici e tute impermeabili, un migliaio di visiere, altrettanti calzari, 80.000 guanti.

Sul fronte delle terapie intensive, sono stati acquistati 5.000 caschi cpca, 120 fibroscopi monouso e 100 pompe-siringhe. È inoltre in fase di acquisto una prima tranche di 30 ventilatori polmonari.

Arpa in campo per verifiche sugli assembramenti

Visto l’aumento dei contagi da Coronavirus in Piemonte, l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha deciso di mettere l’Arpa al servizio di Asl e Comuni estendendo temporaneamente il raggio di competenze dell’agenzia per il contenimento della diffusione del virus.

 

Da più Comuni sono arrivate segnalazioni di assembramenti di persone all’interno di locali pubblici che non rispettano le indicazioni del ministero della sanità di rispettare il metro di distanza. «Questi comportamenti non aiutano – spiega l’assessore regionale Matteo Marnati – Le disposizioni per evitare la diffusione del virus sono chiare e vanno tutte nella direzione di scoraggiare gli assembramenti di persone. Purtroppo sono ancora molti i giovani che dimostrano di non percepire la gravità della situazione in atto».

Nell’immediato Arpa su segnalazione dei sindaci potrebbe essere coinvolta per verificare i locali affollati e verificarne il limite dell’inquinamento acustico. «L’invito è di utilizzare prima di tutto il buon senso, soprattutto da parte dei giovani. In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica e dobbiamo usare tutti i mezzi in nostro possesso per evitare il peggioramento della situazione».

«Le qualità tecniche e le capacità dimostrate per la protezione ambientale in questi anni da Arpa – ha sottolineato il direttore regionale di Arpa, Angelo Robotto – saranno utili per fornire un supporto a Regione Piemonte per contrastare l’emergenza sanitaria che la regione e la nazione sta affrontando in questo periodo nella logica che tutti dobbiamo dare il miglior contributo possibile»

Coronavirus: regole importanti da rispettare

Misure igienico sanitarie indicate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri 

a) lavarsi spesso le mani.
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate