“GIORDANA, BENTORNATO NELLA REALTÀ DEI TORINESI”
Osvaldo Napoli, capogruppo al Comune, e Daniela Ruffino, deputati di Forza Italia intervengono sulle esternazioni dell’ex braccio destro della sindaca di Torino, critiche su M5S e sul governo della città
Le parole di Paolo Giordana, ex capo di gabinetto del sindaco Appendino, sul M5s e sui suoi leader, nazionali e torinesi, lasciano un retrogusto amaro. Il primo pensiero che viene è per lo sfogo di un dirigente pubblico che si è sentito tradito nella sua missione, lasciato solo e abbandonato, dal movimento e dal sindaco. Lo sfogo di Giordana va oltre il risentimento pur comprensibile, perché si trasforma in un atto d’accusa lucido e analitico, impietoso fino all’acrimonia nei giudizi che da sul vice premier Di Maio e sul sindaco Appendino.
I giudizi di Giordana non possono essere liquidati con un’alzata di spalle. La sua descrizione del deserto politico e morale in cui annaspa il governo nazionale, e trasferibile, secondo Giordana, all’amministrazione di Torino ci regala uno spaccato inquietante ma non inedito del mondo grillino, intriso di ipocrisie e piccole convenienze personali, con la predicazione retorica della meritocrazia che non vale per la selezione dei dirigenti Cinquestelle ma viene pretesa agli altri.
A Giordana possiamo dire: bentornato nella realtà dei torinesi! Uscito dal mondo virtuale della piattaforma Rousseau e del blog, Giordana ha scelto di atterrare nella realtà. Un atterraggio non proprio soft, ma proprio per questo più significativo. La sua testimonianza sul grillismo si aggiunge a quella di altri grillini “pentiti”, pensiamo al sindaco di Parma, Pizzarotti. Gli italiani e i torinesi confidano di vedere altri esponenti dei Cinquestelle che scelgano la fuga dal virtuale per tornare nel mondo reale.
On. Osvaldo Napoli
On. Daniela Ruffino
(foto in alto: CittAgora Comune di Torino)
Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine regionale): “Ringraziamo le imprese piemontesi che decidono di essere socialmente responsabili”
21 agosto, Torino. Quest’oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Imprenditore e gli assistenti sociali del Piemonte apertamente plaudono alle imprese locali che decidono di essere socialmente responsabili, ossia quelle che, nel definire le proprie strategie e i propri codici di comportamento, tengono conto non solo dei legittimi interessi legati al profitto ma anche delle aspettative di tutti i possibili stakeholders: clienti, fornitori, comunità.
“Crediamo – afferma Barbara Rosina (Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) – che la contrapposizione tra interessi dei lavoratori (e più in generale di una comunità) e interessi d’impresa non sia viva e alimentata in ogni realtà. Lo conferma il monitoraggio compiuto da CSRPiemonte, un progetto nato nel 2010 per volontà di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. L’indagine del 2016 fa emergere che circa un’impresa su due delle 2.646 rispondenti ha investito o investe attualmente in azioni di CSR (Corporate Social Responsibility)”.
Per azioni di CSR si intendono quelle indirizzate al benessere dei dipendenti, alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo di prodotti e processi sostenibili, al potenziamento delle comunità locali e alla creazione di iniziative di solidarietà e sostegno umanitario. “In tal senso – aggiunge Rosina – si distingue positivamente il biellese, realtà in cui il 54% delle aziende intervistate ha dichiarato di essere stato o di essere attivo nel campo della CSR. Superiori alla media regionale risultano anche due delle province del Piemonte meridionale, Asti (54,1%) e Cuneo (52,1%). Un trend positivo e in crescita che avvalora l’immagine degli imprenditori come cittadini sensibili a quello che succede nella comunità ed intenzionati (almeno una buona % della categoria) di porsi, in rapporto con essa, in modo inclusivo e solidale. Auspichiamo che questa tendenza chiami in causa tutte le imprese ancora reticenti al cambiamento”.
Tante sono le note positive evidenziate dai professionisti dell’aiuto relativamente all’imprenditoria piemontese. Barbara Rosina, però, sollecita ad affrontare una questione denunciata dalla stessa Unioncamere. Ad inizio del mese, l’ente ha rivelato che quasi 2 imprese su 3 ricercano il personale con canali “informali”, mentre solo il 2% utilizza i Centri per l’impiego. Anche sul versante privato solo il 5% delle imprese fanno ricorso alle agenzie del lavoro, associazioni imprenditoriali e società di somministrazione.
Rosina esorta: “Invitiamo gli imprenditori ad un cambio di rotta, anche al fine di rendere più efficaci le attuali misure di contrasto alla povertà, come il REI (reddito di inclusione). Occorre nella selezione del personale un reale coinvolgimento dei Centri per l’Impiego (CPI), i servizi pubblici deputati al matching tra domanda ed offerta di lavoro nonché ad attuare iniziative e interventi di politiche attive. Tutti gli Assistenti sociali, a maggior ragione quelli impegnati in progetti di contrasto alla povertà, sono disponibili ad un confronto diretto e a possibili proficue collaborazioni”.
“Appare in ultimo importante evidenziare – conclude Rosina – come i servizi sociali possano affiancare il mondo dell’imprenditoria nell’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità, attraverso il collocamento mirato che consente (tramite progetti personalizzati) di mettere a disposizione delle esigenze produttive la professionalità acquisita dal lavoratore disabile. È da sottolineare l’importante ruolo che le piccole e medie imprese, capaci di gestire efficacemente le problematiche di impatto sociale ed etico con azioni di CSR, potrebbero assumere in questo ambito”.
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In Valsusa è rottura tra movimento No Tav e Cinquestelle. Una rottura che avrà ricadute non di poco conto non solo in Valsusa ma più in generale nel rapporto con le istanze di lotta e di movimento sparse a livello nazionale. Alberto Perino, figura di riferimento del movimento No Tav, dopo avere per anni sponsorizzato i Cinquestelle, se ne è uscito con una nota molto dura nei loro confronti e del governo di cui fanno parte. L’elemento scatenante è la pubblicazione della delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) in Gazzetta Ufficiale con la quale si dà via libera all’ultima versione del progetto dell’Alta Velocità Torino-Lione. Gongola, del via libera, Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), la società italo francese preposta alla realizzazione e alla gestione della sezione transfrontaliera della linea di Alta Velocità. Via libera che il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli cerca di sminuire nella sua portata dicendo che “non è nulla che possa influire in modo decisivo sull’analisi costi benefici che finalmente stiamo conducendo”. Balle. L’opera per i governi di ieri e di oggi va avanti. L’unica differenza è che i cinque stelle continuano a sparare ma lo fanno a salve. Questa volta le critiche non provengono solo da Rifondazione Comunista o dalle variegate anime antagoniste del movimento No Tav. Il dato di novità è il frontale mosso da chi fino a ieri era un accanito sostenitore di Grillo.
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Nonostante le molte irregolarità che sussistono nei lavori attualmente in corso e la possibilità di bloccare da subito gli ingranaggi della grande opera, dice Perino, “i cinque stelle continuano a fare sterili proclami invece di fare atti amministrativi”. Ed ancora: “ma è proprio il non volere disturbate il manovratore (Telt & Lega di Salvini) che fa sì che queste cose non vengono fatte da chi è stato mandato a Roma per bloccare il Tav. In che mani ci siamo messi! Ancora una volta dobbiamo constatare che non ci sono governi amici”. Parole che mettono fine ad un idillio. Del resto il Ministro dei Trasporti in una recente intervista radiofonica sull’AV Torino-Lione era stato esplicito: ”… nostro obiettivo sarà quello di migliorarla così come scritto nel contratto di governo”. Dunque nessun blocco dei lavori. Solo proclami, gioco dello scaricabarile, promesse buone solo ad alzare polveroni, a coprire le reali intenzioni. Un teatrino politico belle e buono che comincia a suscitare, in larga parte del Movimento NO – Tav, insofferenza, ripensamenti. Si preannuncia un autunno caldo in Valsusa. Sempre più si moltiplicano le voci che invitano a scendere di nuovo in piazza in una grande manifestazione contro il Tav e, questa volta, senza se e senza ma, a scendere in piazza conto un governo che al pari dei governi precedenti non sta facendo nulla di nulla contro una delle più grandi opere affaristiche e uno dei più grandi sprechi di denaro pubblico mai visti nel nostro Paese.
*segretario provinciale di Torino – segreteria nazionale Prc-Se
LA CHIESA DI SCIENTOLOGY DI TORINO A FERRAGOSTO
Le dichiarazioni sulla vicenda della Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte
In vista dell’arrivo dell’estate, il centro estetico, che cosa fa? Raccoglie un bel gruzzolo (in tutti i sensi) di prenotazioni, facendo leva sul desiderio d’immagine dei propri clienti, e poi chiude. Si volatilizza. Improvvisamente, e senza neanche dare un preavviso. E’ quanto accaduto da tre settimane a Torino in via Cernaia. Il protagonista di questa assurda vicenda è il ‘Beauty club 31’, frequentata struttura di bellezza nel cuore di Torino. Preoccupazione e sgomento sia tra gli avventori – si parla già, stando ai media, di parecchie centinaia di persone coinvolte -, che tra i dipendenti stessi: i quali, sempre in relazione alle indiscrezioni trapelate dai giornali, attenderebbero persino tre mensilità di stipendio arretrate. E il fenomeno degli anticipi versati per servizi mai erogati potrebbe estendersi anche alla rete: parrebbe infatti che, nei mesi precedenti, i titolari del centro benessere avessero pubblicato numerose offerte anche su siti come Groupon e altri, nell’intento di accaparrarsi il maggior volume di clientela possibile. Sulla porta del centro campeggia un messaggio che recita testualmente: “Invitiamo i titolari di pacchetti prepagati a contattarci alla mail angelodicarlo.office@libero.it. L’importo e gli estremi per il rimborso”. Sulla vicenda interviene a tutela dei cittadini l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori: “UNC è pronta a tutelare i diritti delle persone loro malgrado protagoniste di questo imbarazzante contesto, siano essi clienti o dipendenti del centro estetico interessato. Per tale motivo, invitiamo tutti i soggetti coinvolti a rivolgersi per avere assistenza legale in materia ai nostri sportelli, in Torino, Via Roma 366 telefonando in orario d’ufficio allo 011 5611800 o scrivendo una e-mail a uncpiemonte@gmail.com. Valuteremo insieme quali cautele legali adottare, seguendo nel contempo da vicino l’evolversi degli accadimenti“, conclude il noto legale.
«I recenti incidenti in Puglia dimostrano purtroppo che la legge sul caporalato non funziona, perché non solo non riesce a contrastare efficacemente lo sfruttamento del lavoro in campagna, ma potenzialmente rischia di trasformare in caporali tutti gli imprenditori agricoli»
Chi parla è Roberto Barbero, presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, strenuo oppositore fin dalla prima ora della speciale normativa contro il reclutamento selvaggio della manodopera agricola: «Il problema è che la legge ha finito per mettere tutti i datori di lavoro sullo stesso piano – osserva Barbero -, allargando a dismisura il raggio di azione dei controlli e rendendo paradossalmente più difficile l’individuazione dei veri sfruttatori senza scrupoli. Chiunque oggi abbia dei dipendenti che vengano sorpresi nei campi senza scarpe antinfortunistiche o si dimentichi di registrare due ore di straordinario, incorre nel medesimo rigore punitivo riservato a chi con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti disumani e degradanti, al di fuori di ogni regola e controllo. Il risultato è che il legittimo giro di vite degli ispettori in campagna finiranno per pagarlo gli imprenditori che lavorano alla luce del sole, mentre quelli “invisibili” continueranno probabilmente a rimanere tali». Sul piano operativo, in questi mesi Barbero sta incontrando i rappresentanti parlamentari del territorio per chiedere che venga almeno concessa la depenalizzazione delle inadempienze lievi o meramente formali nell’ambito della legge sul caporalato.
Il Consiglio dei Ministri nella seduta dell’8 Agosto, ha impugnato davanti la Corte costituzionale la legge regionale sul Piemonte recentemente approvata dal centrosinistra per incostituzionalità di alcune sue parti. “Come avevo avuto modo di dire in decine di occasioni – dichiara Gian Luca Vignale – la legge oltreché essere stata costruita con un evidente pregiudizio anticaccia aveva alcuni aspetti evidentemente anticostituzionali”. “Non era necessario essere giuristi per comprendere che chiudere la domenica, trasformare 15 specie cacciabili in non cacciabili e molto altro faceva della legge piemontese una norma chiaramente “NO CACCIA”. “Il Consiglio regionale alla riapertura di settembre modifichi immediatamente la legge per consentire che in Piemonte la prossima stagione venatoria sia come quella delle altre regioni italiane”.
Il prossimo 13 agosto, nell’ambito del “Focus Ambiente” del Festival organizzato dal Tangram Teatro di Torino, Marta Szigeti Bonifert e Maria Lodovica Gullino, con la partecipazione di Natalino Balasso, discuteranno sul rapporto fra cambiamenti climatici e cibo
Cibo e cambiamenti climatici protagonisti il prossimo 13 agosto alle ore 18 al Forte di Exilles (ingresso libero) nell’ambito del Focus Ambiente del Festival Teatro & Letteratura 2018, organizzato da Tangram Teatro di Torino in collaborazione con Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro ambientale dell’Università di Torino e con il sostegno di SMAT SpA. Protagonisti Marta Szigeti Bonifert, membro del Comitato Scientifico di Agroinnova, direttore dell’Environmental Management and Law Association (EMLA) e già direttore del Regional Environmental Center (REC) di Budapest che dialogherà con Maria Lodovica Gullino, Direttore di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino, con la partecipazione in video di Natalino Balasso. Al centro della discussione – che conferma la volontà degli organizzatori di contaminare la proposta teatrale con linguaggi differenti portando sul palco altri mondi ed altre esperienze – il tema dei cambiamenti climatici e della loro influenza sul sistema agricolo mondiale e le conseguenti ripercussioni in campo alimentare. Il Focus Ambiente rientra nelle iniziative collegate al progetto europeo Horizon 2020 EMPHASIS (Effective Management of Pest and Harmful Alien Species Integrated Solutions) coordinato da Agroinnova e finanziato con oltre 7 milioni di Euro dalla Commissione Europea. Il progetto è finalizzato alla ricerca di soluzione pratiche e innovative per combattere i cosiddetti “alieni”, ovvero quei parassiti che giungono nel sistema agricolo europeo attraverso lo scambio delle merci per effetto della globalizzazione.«Questo evento è solo un altro tassello nel percorso di collaborazione fra Agroinnova ed il Tangram Teatro – commenta Maria Lodovica Gullino. – Fa seguito a due grandi serate organizzate al Teatro Carignano negli ultimi due anni sempre incentrate sul tema dell’ambiente. Siamo infatti anche noi convinti che il teatro abbia molto in comune con il mondo della ricerca: in entrambi i campi serve passione, determinazione, capacità di coinvolgere e di lavorare duramente per un obiettivo. Allo stesso modo credo che il teatro possa aiutare il mondo della ricerca a raggiungere un pubblico più ampio, a divulgare i risultati dei nostri sforzi, a creare una sensibilità diffusa sui temi della salvaguardia dell’ambiente. Non posso quindi che ringraziare Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro per averci dato questa opportunità. E non finisce qui: stiamo già lavorando insieme per un nuovo spettacolo che si terrà nuovamente a Torino al Teatro Carignano il prossimo 15 ottobre, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Alimentazione».
“SAITTA IMPARI AD ASCOLTARE I PROFESSIONISTI DEL SOCCORSO”
“E’ inaccettabile che l’assessore Saitta continui a ripetere che le polemiche sul malfunzionamento del Nue 112 (Numero unico di emergenza) siano solo il frutto di una campagna di strumentalizzazione. Dovrebbe imparare a dialogare e ad ascoltare di più i professionisti che da tempo gli segnalano le tante criticità del servizio”. Lo afferma la consigliera di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, che fin dall’introduzione del Nue 112 in Piemonte continua a chiedere a Saitta che si attivi per risolvere i disservizi. “Tutte le volte che ho sottoposto la questione all’assessore alla Sanità – spiega Batzella – non ha mai risposto nel merito, ma si è sempre limitato a snocciolare dati e numeri pensando così di convincere tutti del perfetto funzionamento del servizio. Salvo, poi, ammettere, contraddicendosi, che ci sono degli aspetti da migliorare”. “A marzo di quest’anno, in commissione Sanità – prosegue la consigliera di Mli – Saitta ha ascoltato i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco, della polizia e delle professioni infermieristiche Nursind, che gli hanno sottoposto i problemi del servizio, proponendo, anche, l’istituzione in via sperimentale di una centrale operativa interforze. Sono passati mesi e, nonostante la promessa dell’assessore di verificare i problemi ed eventuali soluzioni, nulla è stato fatto”. “Nessuno vuole squalificare un servizio così importante per la popolazione – prosegue Batzella – tantomeno accusare di incompetenza e inefficienza i professionisti del soccorso che ogni giorno lavorano per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. E’ proprio il modello del Nue 112 che non funziona come dovrebbe: è lacunoso dal punto di vista tecnico e a dirlo sono gli stessi operatori che vorrebbero essere messi nelle condizioni di offrire il miglior servizio possibile”.