M. V. BRAMBILLA: “PROPOSTA DI LEGGE PER AVERE PENE PIU’ SEVERE”
Da un minimo di tre a un massimo di dieci anni. E’ quanto rischierebbe chi entrasse in un’abitazione o nel cortile di pertinenza per sottrarre un animale da compagnia, se fosse approvata la proposta di legge dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che aggiunge il furto di animali da affezione all’elenco di circostanze aggravanti del reato di furto. La proposta è stata illustrata a Milano durante l’evento “La magia della speranza”, organizzato dall’associazione “SOS levrieri”, dedicato al tema dello sfruttamento dei cani in Europa e in Asia, con la partecipazione del regista cinese Genlin, presidente della World Dog Alliance che combatte il traffico di carne di cani in Asia, di cui l’on. Brambilla é portavoce per l’Italia. “Su Facebook e su altri social – sottolinea
l’ex ministro – si moltiplicano le pagine che segnalano ”sparizioni” di quattrozampe non spiegabili come semplici allontanamenti e chiedono aiuto. Purtroppo il furto di animali – io preferisco parlare di “rapimento”, trattandosi comunque di esseri senzienti – non rientra tra i reati censiti dalle banche dati delle forze dell’ordine, che di regola non hanno lettori di microchip. Bisognerebbe passare in rassegna le denunce cartacee per avere un’idea della reale portata del fenomeno, che sembra interessare tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud, e animali di ogni
razza e tipo”.
“Poiché viviamo – prosegue l’on. Brambilla – in un Paese con canili sovraffollati, in generale non è pensabile che i cani o i gatti siano sottratti da qualcuno che li vuole tenere per sé. Anche le richieste di riscatto sono piuttosto rare, mentre spesso accade che a nulla valga l’offerta di ricompense molto generose. Non possono quindi essere escluse le ipotesi più inquietanti: gli animali potrebbero essere destinati al mercato nero, all’accattonaggio o ai combattimenti clandestini o peggio ancora al commercio illegale di pelli o carni o alla sperimentazione non autorizzata”.
Di qui l’idea di introdurre una nuova aggravante del reato di furto. “Già a legislazione vigente – sottolinea l’ex ministro – l’aggiunta di questa semplice norma provocherebbe un notevole inasprimento della pena, considerato che la sottrazione dell’animale da compagnia avviene spesso nell’abitazione o nelle sue pertinenze, ipotesi più grave del furto semplice: in tal caso l’autore del reato rischierebbe non più un anno, ma da un minimo di tre ad un massimo di dieci anni. Il potenziale “rapitore” avrà una ragione in più per riflettere, prima di compiere questo odioso reato. L’introduzione dell’aggravante, inoltre, potrebbe facilitare il censimento delle denunce per furto di animali, la raccolta e la diffusione di dati statistici precisi. Ma la mia proposta di legge non va considerata soltanto per il suo scopo dissuasivo, ma anche, pur nell’ambito di un ordinamento che continua a considerare gli animali come semplici “cose”, per il suo obiettivo di sottolineare la particolare valenza del rapporto affettivo tra uomo e animale. Merita attenzione e rispetto il dolore di chi perde “un amico non umano” e può immaginarlo esposto al peggiore destino”. Conclude l’on. Michela Vittoria Brambilla.
“Non avrei mai creduto che l’uomo potesse essere così crudele nei confronti degli animali e soprattutto dei cani, i nostri migliori amici – ha detto Genlin commentando il film-verità Eating Happiness da lui realizzato che denuncia il traffico di carne di cane nei paesi asiatici e nella sua Cina – L’Italia è un paese che già riconosce molti dei diritti degli animali e ora andrà ulteriormente a migliorare il suo livello di tutele. Al contrario, in Asia la situazione è molto differente. Fermare per sempre il traffico di carne di cane è la mia missione nella vita” Durante l’evento, nella cascina “La Calcaterra” di Ozzero (Milano), “SOS levrieri” ha consegnato alle famiglie adottanti italiane decine di cani salvati dai cinodromi irlandesi, appena arrivati nel nostro Paese per cominciare una nuova vita.