Dice Chiamparino: “Lo ribadisco: il decreto non può essere definito “Salva Piemonte” o “Salva Regioni”, perché ha come obiettivo di determinare condizioni di certezza nella contabilizzazione delle risorse tra l’attività legislativa nazionale e l’applicazione amministrativa della stessa da parte della Regione.”
Dopo le polemiche che avevano portato il governatore Sergio Chiamparino a dimettersi dalla Conferenza dei Presidenti, la firma apposta da Matteo Renzi al decreto salva-Regioni ha svelenito il clima. “La notizia è senz’altro positiva: il Governo ha mantenuto l’impegno di chiarire la norma che la stessa Corte Costituzionale ha giudicato ambigua e che aveva dato origine a una contabilizzazione non corretta di debiti passati. Ringraziamo il Governo perché questo consente di ridare certezze ai bilanci di tutte le Regioni e di conseguenza al bilancio dello Stato.”
Così Chiamparino commenta l’assunzione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge che definisce le norme di contabilizzazione nei bilanci regionali delle anticipazioni sul DL 35, una norma per la quale il Piemonte e in particolare il presidente Chiamparino si sono notevolmente impegnati dopo la sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso. “Lo ribadisco: il decreto non può essere definito “Salva Piemonte” o “Salva Regioni”, perché ha come obiettivo di determinare condizioni di certezza nella contabilizzazione delle risorse tra l’attività legislativa nazionale e l’applicazione amministrativa della stessa da parte della Regione.”
“E’ per altro evidente – continua l’Assessore al Bilancio Aldo Reschigna – che, siccome il Piemonte è tra le regioni d’Italia che più hanno utilizzato le anticipazioni del DL 35 per complessivi 4.739.313.610 euro tra il 2013 e il 2015, è una norma che finalmente determina una condizione di certezza nello sforzo complessivo che questa amministrazione regionale sta portando avanti sia nell’onorare l’enorme massa debitoria che ci siamo ritrovati all’inizio della legislatura, sia nel consentirci di proseguire nel forte e pesante impegno di risanamento dei conti della Regione. In concreto, per effetto del decreto legge, il disavanzo sostanziale accertato dalla Corte dei Conti al termine dell’anno 2014 di 5.843.655.170 si riduce a 1.453.571.000, cifra sempre rilevante e che dovrà essere coperta in 7 anni.”
Altro impatto positivo per il Piemonte è rappresentato dal fatto che con l’assunzione del decreto legge potrà essere chiusa l’ultima operazione prevista per l’anno 2015 di circa 300 milioni di euro che consentirà di saldare gran parte del disavanzo del Trasporto pubblico locale accumulato nella precedente legislatura regionale e debiti su progetti di ricerca degli anni passati.