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Ruba sette paia di pantaloni, fermato dagli agenti

Un cittadino marocchino di 25 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante per rapina.

Domenica pomeriggio, lo straniero è entrato in un negozio di abbigliamento di via Nizza e dopo essersi
impossessato di alcuni capi si è dato alla fuga in via  Corradino, non prima di aver spintonato una
dipendente del negozio per darsi alla fuga.
Dopo l’allarme, ricevute le descrizioni dell’uomo in fuga, gli agenti della Squadra Volante si sono messi alla
sua ricerca, rintracciandolo in piazza Filzi.
Quando è stato fermato il venticinquenne aveva con sé 7 paia di pantaloni rubati nel negozio di via Nizza
che sono stati poi riconsegnati al negozio di abbigliamento.

Polfer, 12 pattuglie in borghese contro i furti sui treni

1 arrestato, 16 persone indagate e 2.281 identificati, di cui 571 stranieri, 114 minori e 496 con precedenti di Polizia, 31 veicoli controllati: questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.  253 pattuglie in stazione e 84 a bordo treno. 209 treni scortati e 12 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori, 17 servizi lungo linea e 16 di Ordine Pubblico

 

In particolare, a Torino gli Agenti del Settore Operativo di Porta Nuova hanno rintracciato all’interno di un esercizio commerciale della stazione un quarantenne ivoriano senza fissa dimora, in possesso di un telefono cellulare di dubbia provenienza. L’attenzione degli operatori si è focalizzata sull’uomo in quanto già precedentemente denunciato per atti osceni perpetrati il giorno prima nello stesso bar. Accompagnato presso gli uffici di polizia per approfondire i controlli, il telefonino è risultato un dispositivo rubato nei mesi scorsi. L’uomo è stato denunciato e il cellulare sequestrato.

La pattuglia durante i servizi quotidiani di vigilanza ha identificato e denunciato due italiani senza fissa dimora, un sessantenne e un quarantaseienne, destinatari entrambi del provvedimento di daspo urbano in corso di validità, pertanto segnalati all’Autorità Amministrativa.

 

Il personale della Polfer di Novara ha denunciato tre ragazzi, tutti residenti nel milanese, per imbrattamento. I giovani, preso posto nell’ultima carrozza di un regionale veloce sulla tratta Torino-Milano, sono stati sorpresi dal Capotreno mentre con pennarelli indelebili imbrattavano i finestrini della carrozza. Gli operatori Polfer, all’arrivo del treno in stazione a Novara, hanno fermato i giovani e dopo aver effettuato una compiuta identificazione li hanno denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.

 

Gli Agenti del Posto Polfer di Novi Ligure hanno denunciato un algerino diciannovenne per inottemperanza all’ordine del Questore di Varese emesso nello scorso febbraio. Il ragazzo è stato controllato a bordo di un treno regionale sulla tratta Torino – Genova nei pressi della stazione di Arquata Scrivia (AL). Accompagnato presso gli uffici di polizia nella stazione di Novi Ligure i successivi accertamenti è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per inottemperanza al provvedimento di lasciare il territorio nazionale.

 

Ubriaco con la pistola in pugno in corso Novara

Venerdì, poco dopo la mezzanotte, transitando in corso Palermo, all’altezza di corso Novara, gli agenti del Commissariato Barriera Milano notano un gruppo di persone che sta attraversando la strada. Una di queste ha una pistola in mano, brandita a mezz’altezza. Alla vista dei poliziotti, però, il gruppo si disperde

Gli agenti si dirigono verso il giovane armato, un cittadino marocchino di 19 anni, e lo bloccano. Quest’ultimo, però, prima di essere fermato cede l’arma, poi essere risultata una pistola a salve sprovvista di cartucce e priva di tappo rosso, a una ragazza minorenne del gruppo. La giovane, dopo qualche titubanza iniziale, consegna l’arma occultata gli agenti. Sin da subito il diciannovenne si mostra insofferente al controllo.

Gli agenti appurano che, poco prima, il cittadino marocchino e i suoi amici avevano tentato di entrare in un bar della zona. La cosa, però, gli era stata impedita alla luce del suo stato alterato e molesto. Al diniego, aveva estratto e mostrato l’arma per poi allontanarsi dal locale. Il gesto, però, aveva fatto sì che gli altri avventori del bar si allontanassero. Una volta in ufficio, il diciannovenne, verosimilmente per gli effetti dell’alcol, continua con il suo atteggiamento molesto minacciando e insultando i poliziotti. Non pago, il giovane rompe anche una sedia sbattendola per terra.

Per tale ragione, il cittadino marocchino viene arrestato per minaccia e resistenza a P.U. e danneggiamento. Inoltre, viene denunciato in stato di libertà per procurato allarme, avendo messo in fuga gli avventori del bar dopo aver estratto la pistola, oltre che per le minacce al titolare del bar e le frasi oltraggiose agli agenti. A margine dell’intervento è stato denunciato in stato di libertà per resistenza a P.U. un altro membro del gruppo, un cittadino marocchino di 20 anni.

Baruffa in discoteca, licenza sospesa

Personale della Divisione PAS della Polizia di Stato ha notificato al titolare di una discoteca ubicata in via Stradella 10/D, il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 30 emesso dal Questore di Torino, con contestuale chiusura dell’esercizio

Sabato scorso, gli agenti della Divisione PAS hanno effettuato un controllo amministrativo nella discoteca. Dopo la verifica delle autorizzazioni, i poliziotti hanno appurato che il palco presente nella sala da ballo era colmo di persone che ballavano e bevevano sebbene fosse interdetto al pubblico

Stante la situazione di pericolosità, i poliziotti sono saliti sul palco per eliminare il rischio. Qui, però, sono stati aggrediti da alcune persone, parte delle quali in stato di ebbrezza. Uno di questi ha aizzato i suoi sodali contro gli operatori fino a costringere questi ultimi ad abbandonare il palco. Un gruppo di cittadini stranieri ha inveito contro i poliziotti, spintonandoli e lanciando nei loro confronti bicchieri pieni di bevande. Tale situazione ha costretto i poliziotti ad interrompere il controllo e ad uscire dal locale.

A seguito di cò, il titolare del locale è stato denunciato per non aver predisposto un sistema di controllo in tempo reale delle persone presenti nel locale. Lo stesso è stato sanzionato per le inosservanze relative alle prescrizioni sulla sicurezza antincendio.Già lo scorso 20 gennaio le Forze dell’Ordine erano intervenute presso la discoteca per la segnalazione di un litigio tra due avventori, degenerato in uno scontro fisico tra le parti a seguito del quale entrambe avevano fatto ricorso alle cure mediche.Alla discoteca, inoltre, era già stata sospesa la licenza nell’ottobre del 2018.Alla luce dei fatti narrati e considerato che il locale continua a incidere sulla quiete e sicurezza pubblica, creando turbamento al normale svolgimento dell’attività collettiva, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.

Nuovi arresti per droga

Pusher nel mirino della Squadra Mobile: prosegue l’attività volta al contrasto dell’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti

Mercoledì 26 febbraio, gli agenti delle pattuglie “Falco” hanno individuato due appartamenti utilizzati dai pusher per occultare e confezionare dosi di droga.

In particolare, in Via Don Bosco, in un appartamento al terzo piano sono stati tratti in arresto due cittadini stranieri provenienti dal Gambia:

  • A., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Torino;
  • O., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Lucca.

I due, a seguito della perquisizione domiciliare finalizzata alla ricerca di stupefacenti, sono stati trovati in possesso di 15 involucri contenenti 200 grammi circa di marijuana e due buste più grosse, contenenti ulteriori 500 grammi circa di marijuana.

Nel corso della perquisizione sono stati anche sequestrati un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e la somma in contanti di 1045 euro in banconote di vario taglio.

Contestualmente, altri operatori dei “Falchi” facevano irruzione in un appartamento in Via Cigna 77 dove, al termine della perquisizione domiciliare, traevano in arresto:

  • L., nato in Senegal nel 1989, sedicente, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale.

Questi, all’atto dell’irruzione degli operatori nell’alloggio, riusciva a liberarsi di un discreto quantitativo di cocaina che aveva in un sacchetto aperto sul tavolo, lanciandolo nel water; gli agenti riuscivano comunque a recuperare 23 dosi di cocaina già confezionate, oltre a tutto il materiale per la preparazione delle dosi (rotoli di cellophane, forbici, bilancino elettronico) nonché la somma in contanti di 2050 euro.

Il P.M., dr. Roberto FURLAN, ha disposto il trasferimento degli arrestati in carcere.

Donna aizza pitbull contro i poliziotti. Ma il cane non si muove

Arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale

Nel primo pomeriggio di lunedì, viene segnalata agli agenti della Polizia di Stato la presenza di una donna, cittadina italiana di 48 anni, in completo stato di ubriachezza all’interno di un bar in zona Borgo Vittoria.

Dopo aver inveito contro la clientela del locale, la donna entra in auto e si addormenta sul volante. Temendo per l’incolumità della quarantottenne, gli operatori della Squadra Volante richiamano la sua attenzione, bussando al finestrino. Alla vista dei poliziotti, la donna si riprende e scende dall’auto, proferendo frasi ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine. Inoltre cerca di aizzare contro i poliziotti il proprio pitbull, che però non le obbedisce. Passa allora alle vie di fatto e aggredisce con calci e schiaffi gli operatori, sputando contro uno di essi. La donna viene arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni delle propria identità e sanzionata amministrativamente per ubriachezza molesta.

Identificato cadavere trovato a Bardonecchia

Il 7 settembre 2019, sul greto del fiume Dora, venne rinvenuto un cadavere, sconosciuto, di sesso maschile in avanzato stato di decomposizione

 

Personale della Squadra Sopralluoghi del G.I.P.S. di Torino effettuò specifici rilievi connessi al ritrovamento, riuscendo a recuperare alcune impronte digitali dai resti in decomposizione.

Posto che con il passare del tempo nessuna notizia emergeva a riguardo del nome dell’ignoto, presso l’Area Identità giudiziaria, furono sottoposte a esame le poche impronte recuperate dal cadavere. Dette impronte risultavano riferibili a parziali frammenti del derma, lasciato esposto per possibile avvenuto scollamento dell’epidermide.

 

L’attività di ricerca dei pochi caratteri papillari presenti ha consentito di riconoscere una fotosegnalazione di forte compatibilità con il frammento in esame. Dopo una fase di verifica delle corrispondenze è stato possibile stabilire che la persona ignota era stata fotosegnalata con il nome di BOUHAMDI Mohamed Ali di Mokhtar, nato il 21.5.1982, cittadino tunisino. Un tatuaggio raffigurante la lettera K, presente sulla mano sinistra della salma, risultava altresì indicato su alcune schede dattiloscopiche di precedenti fotosegnalazioni relative al soggetto riconosciuto.

 

È stato quindi contattato il Consolato di Tunisia a Genova al fine di reperire notizie circa l’esistenza in vita di prossimi congiunti, così da informare i famigliari del deceduto e far sì che la salma potesse essere restituita ai propria cari. Il Consolato di Tunisia, a fine gennaio, ha trasmesso la “scheda di riscontro di analisi genetica” dei presunti genitori dello scomparso. L’attività di laboratorio di Genetica Forense del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Torino ha accertato la corrispondenza, confermando l’identificazione e la riconducibilità ai congiunti.

 

(foto archivio)

La Polizia: “Attenzione a truffe e fake news sul coronavirus”

In queste ultime ore si sono riscontrate segnalazioni in merito a sedicenti operatori sanitari che propongono visite e tamponi domiciliari per verificare la positività al Coronavirus

A questo riguardo si rappresenta che simili procedure non sono in alcun modo previste da protocolli sanitari e dunque rappresentano un tentativo di truffa. Non esiste, infatti, alcuna autorizzazione a effettuare test medici a domicilio ovvero qualsiasi intervento di sanificazione delle abitazioni. Si raccomanda pertanto la massima prudenza, con l’invito a contattare immediatamente le Forze dell’Ordine per denunciare tali episodi.

Ulteriore fenomeno legato ai primi casi di virus Covid-19 in Italia riguarda la diffusione di notizie false su internet in merito alle modalità del contagio e al numero di soggetti risultati positivi al virus. La Polizia di Stato sta monitorando con attenzione le informazioni che circolano sul web, segnalando tempestivamente alla Polizia Postale le “fake news” volte a creare disinformazione e allarme sociale, per valutare la rilevanza penale di tali condotte.

Fucili rubati e 350 cartucce in cantina

Arrestato quarantacinquenne dagli agenti del commissariato San Paolo

Un cittadino italiano di 45 anni è stato arrestato nel tardo pomeriggio di martedì scorso dagli agenti del commissariato San Paolo per detenzione illegale di armi comuni da sparo.

All’interno della sua cantina gli agenti hanno rinvenuto tre fucili da caccia pronti all’uso, 353 cartucce calibro 12 e 23 cartucce calibro 20.  Immediati gli accertamenti che hanno rivelato la provenienza delittuosa delle armi: si tratta di un furto commesso ai danni di una ditta nel dicembre 2015. Il quarantacinquenne verrà quindi indagato per ricettazione.

Bimba ringrazia i poliziotti per l’aiuto alla mamma picchiata dal papà

E’ pomeriggio, nella sala d’attesa del Commissariato Mirafiori c’è un po’ da attendere: qualcuno deve ritirare il passaporto, altri devono denunciare lo smarrimento di un documento.

 

Tra il pubblico c’è una mamma, siede accanto ai suoi due figli. È lì per denunciare il loro papà.

Sono separati da diversi anni, le cose non sono mai andate bene tra di loro. Lei vive con i suoi genitori da quando ha deciso di lasciare il marito. Fa l’operaia, e con un po’ di fatica, tira avanti. I litigi con lui non sono mai mancati, ma quella mattina, per la prima volta, ha provato paura. Prima la visita inaspettata del marito sotto casa; poi le urla, davanti ai bambini pronti per andare a scuola. Alla fine arrivano le spinte ed un pugno, seguito dalle minacce, ormai tristemente note ai poliziotti di tanti uffici che ricevono le denunce di donne maltrattate.

Mentre la mamma racconta i fatti agli agenti del commissariato, la bambina, rimasta insieme al fratellino ad aspettarla in sala d’attesa, chiede alla poliziotta del corpo di guardia un po’ di fogli, matite e colori. Lei glieli consegna, a volte sono molto utili per i bambini in sala d’aspetto. I poliziotti lì tengono a disposizione per i piccoli accompagnatori, insieme a qualche libro di favole.

Dopo un po’ la mamma esce, e nel riprendere i suoi bimbi, trova i disegni fatti da loro per intrattenersi. Alcuni, sono dei ringraziamenti per le forze dell’ordine che difendono le mamme, per tutti i poliziotti che proteggono le persone. Così, decide di lasciarli in regalo al commissariato.

I piccoli hanno da poco visto il loro papà picchiare la loro mamma. Forse è per questo che la sorellina, oltre al sogno di diventare veterinaria o dottoressa, aggiunge anche quello di fare la poliziotta.