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Giachino: Banca d’Italia certifica il declino di Torino

Ora nessuno lo può più negare Torino è in declino e le strategie degli ultimi 30 anni non hanno avuto successo. Chiamparino e Fassino avevano dichiarato che il processo di trasformazione da ONE COMPANY TOWN era stato un successo. Purtroppo non è così e i dati di Banca d’Italia dimostrano quanto ha perso Torino rispetto al Piemonte e quanto ha perso rispetto alle altre Città Metropolitane.

Da Sottosegretario ai trasporti lo dissi nel 2009 alla inaugurazione del TOSM ma Chiamparino è la Bresso mi presero a male parole. Avrebbero potuto prendere le contromisure , da un lato accelerando la TAV e dall’altro a appoggiare Marchionne che non voleva fare accordi con le case europee perché sapeva che avrebbero privilegiato le loro aziende . 
Meno male che in questi anni siamo riusciti a spostare da Roma a Torino la Autorita dei Trasporti, a salvare la TAV e a ottenere un forte stanziamento per il settore auto. Ora occorre cambiare ritmo sapendo che la sola linea 2 della Metro non potrà bastare a rilanciare la Città . La cosa più importante è accelerare i lavori della TAV l’opera che porterà lavoro turismo e logistica . Occorre prima di tutto collegarsi alle Città che crescono di più come Milano e Genova puntando sul Politecnico e sui Centri di ricerca privati , sul Centro dell’aerospazio e sulle aziende innovative cresciute a Torino nell’ultimo decennio . Importante supportare la linea annunciata dal Ministro Urso di rilanciare la produzione di auto nel nostro Paese a 1 milione di unità l’anno. Sono d’accordo con Airaudo si dia luogo agli Stati Generali della Citta’ per raccogliere Idee e disponibilità . 
Occorre uno scatto di orgoglio da parte di tutti perché il Declino lo pagano  la metà della Città che sta male, le periferie dimenticate, i giovani che debbono cercare lavoro all’estero etc.
 
Mino Giachino 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Agricoltura, Canalis (Pd): “Il tempo stringe per salvare Arpea”

Oggi l’ente pagatore della Regione Piemonte ha solo 51 unità di personale per erogare milioni e milioni di euro di contributi PAC ed adeguarsi ai nuovi compiti assegnati dall’UE. Siamo preoccupati per l’avvicinarsi della scadenza del 15 ottobre.

21.6.2023 – Se entro il 15 ottobre Arpea, l’ente pagatore regionale dei contributi Pac, non fa istanza di riconoscimento dei regimi di spesa, rischia di perdere la propria funzione e 40.000 imprese agricole piemontesi rischiano di non ricevere i contributi PAC.

A fronte delle 66 unità di personale indicate nel 2009, quando è stata costituita l’Agenzia Arpea, oggi l’ente è decisamente sottodimensionato rispetto alle sue mansioni e a quelle aggiuntive assegnate recentemente dall’UE.

Con questa carenza di personale si rischia seriamente di perdere il riconoscimento ad operare, con forti danni per l’agricoltura piemontese.

Nel rispondere al mio Question time , la Giunta Cirio ha affermato di essere in attesa di verifiche da parte degli uffici di Giunta in merito all’aggiornamento della dotazione organica.

Rassicurazioni generiche che non sgombrano completamente il campo da dubbi e preoccupazioni.

L’auspicio è che la Giunta si sbrighi a fare le assunzioni e a mettere in condizione l’ente di continuare ad assistere l’agricoltura piemontese.

Monica CANALIS – Consigliera regionale PD e Vicepresidente III Commissione del Consiglio regionale

Carosso e Cane (Lega): “L’asilo della Valchiusella si farà”

“decreto straordinario della Regione per accedere ai fondi Pnrr”

Era il 2012 quando la Regione Piemonte legiferava sull’estinzione delle comunità montane e il trasferimento di funzioni delle preesistenti verso l’unione montana di Comuni ma il processo, oggi fondamentale per attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, non è talvolta terminato.

“Per procedere nell’iter che porterà alla costruzione di un nuovo asilo nido ad Alice Superiore – commenta il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, leghista con delega alla Montagna – Comune di Val di Chy, nell’area retrostante la sede dell’Unione di Comuni montani Valchiusella, abbiamo lavorato in sinergia con il consigliere regionale del territorio Andrea Cane, che si è fatto portavoce degli amministratori locali la cui operatività era bloccata dal mancato trasferimento alle unioni della proprietà e delle attività e passività relative. Abbiamo sanato la situazione con Decreto straordinario del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, restituendo alla Valchiusella la piena possibilità di accedere regolarmente ai fondi Pnrr”.

“Quando sindaci ed amministratori locali – racconta Andrea Cane, consigliere regionale del territorio eletto nelle fila della Lega Salvini Piemonte – mi hanno manifestato il rischio che la Comunità montana Val Chiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana non aveva terminato il passaggio all’Unione Montana dei terreni del progetto dell’asilo nido, mi sono mosso con il nostro assessorato alla Montagna per permettere di trovare una soluzione entro il 20 giugno, termine ultimo per la presentazione dei documenti. Una corsa contro il tempo e contro la burocrazia che ha visto la squadra della Lega a tutti i livelli politici e amministrativi lavorare in sinergia per il territorio. Il progetto dell’asilo che servirà le Terre Alte del Chiusella diventerà quindi presto realtà con il tanto atteso inizio dei lavori da parte di famiglie ed amministratori del territorio!”.

Italia Lib Pop sulla casa di riposo abusiva. Nuova gestione estranea alla vicenda

“Leggiamo su La Stampa che a Pecetto Torinese la Guardia di Finanza, diretti dalla Procura della Repubblica di Torino, ha scoperto una Casa di Riposo abusiva, ove si somministravano farmaci scaduti ad anziani abbandonati e non autosufficienti. Si sarebbe accertato che gli anziani venivano indotti a redigere testamenti in favore degli indagati”, così Alberto Del NoceDelegato del Chierese di Italia Liberale e Popolare, commenta la notizia della scoperta di una Casa di Riposo abusiva sulla Collina Torinese.

“Attendiamo di conoscere il nominativo di detta struttura e degli arrestati. Siamo peraltro convinti che si tratti di una comunità alloggio e non di una vera e propria Casa di Riposo. Secondo notizie apprese, dovrebbe trattarsi di una struttura posta nel pieno centro del paese e, quindi, davanti agli occhi di tutti. Quanto è accaduto è di una gravità assoluta poiché fa emergere un inaccettabile disinteresse verso gli anziani, tra l’altro non autosufficienti, e cioè verso quella popolazione che, dopo aver tanto dato alla famiglia ed alla collettività merita massimo rispetto e protezione”, continua Del Noce.

L‘anzianità dovrebbe essere un periodo della vita in cui le persone godono di rispetto, dignità e tranquillità, ma purtroppo, in molti casi, per colpa dell’isolamento sociale e la mancanza di una rete di supporto, gli anziani sono vittime di gravi soprusi nonché prede di persone abbiette. Ed i danni di questi atti predatori non sono solo finanziari ma anche psicologici: oltre a perdere i risparmi di una vita, il raggiro mina la salute fisica e mentale dei poveri pensionati, portando a un ciclo di depressione, ansia e maggiore isolamento”, aggiunge Del Noce.

“Mentre quindi ringraziamo la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza, invitiamo tutta la comunità pecettese e, soprattutto, le istituzioni comunali ad un continuo e capillare controllo sul territorio al fine di garantire la serenità degli ultimi anni di vita di tanti nostri nonni”, conclude Del Noce.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte

 

NOTA DELLA REDAZIONE: La nuova gestione della struttura è estranea alla vicenda

Le Fiamme gialle scoprono residenza anziani abusiva. Nuova gestione estranea alle indagini

Nordio garanzia di una giustizia giusta

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

“Repubblica” accusa Nordio di “rancore” verso i Pm, ma la realtà parla di un odio giustizialista contro di lui. “La Stampa”  gianniniana e’ giunta a titolare in prima pagina  senza neppure le virgolette: Nordio giustifica gli evasori. Un titolo che meriterebbe una querela immediata e che rivela il settarismo intollerabile di quel giornale che tanti lettori non leggono più. Ha scritto Massimo Teodori, non propriamente un mio amico che mi ero proposto di non più citare : “Nell’Italia illiberale delle corporazioni finalmente un anticorporativo,  Carlo Nordio”. Ha infatti affermato  il ministro che “l’interlocutore istituzionale del Governo è il CSM”, replicando al Presidente dell’ A N M  il quale dava per scontato che il sindacato dei magistrati avesse diritto a giudicare preventivamente una legge che riguarda la riforma della Giustizia, prima ancora che essa  venisse scritta. La richiesta assurda aveva dei precedenti nell’ arroganza dell’A N M  e nell’ arrendevolezza della politica. Non era e non è assolutamente accettabile che un sindacato corporativo possa dettar legge al Governo e al Parlamento come faceva, ad esempio, Palamara, considerato forse troppo sprezzantemente  da Cossiga una marca di tonno.
I tempi sono cambiati e il consociativismo e’ finito. Nordio è  stato un magistrato  indipendente con la schiena diritta e oggi è un ministro competente, saggio e coraggioso. Se pensiamo al poco coraggioso Alfano, cogliamo molto bene le differenze tra passato e presente. E’ uno come Alfredo Biondi o Giovanni Conso che furono  fermati dal corporativismo di un gruppo di “toghe rosse”, come si diceva un tempo.
“Amai” Nordio tanti anni fa quando a Venezia fece ciò che a Milano fece Tiziana Parenti:  indagare anche verso il PCI. Di Nordio mi piacevano anche i berretti a spicchi di colori diversi che portava. In un negozio di Venezia li vidi in vetrina e ne acquistai tre. Mi dissero che quello era il negozio preferito da Nordio che nel 1999 invitai al Centro Pannunzio insieme al principe del foro Claudio Dal Piaz e a Giovanni Conso che parlo’ di indagini giudiziarie e indagini giornalistiche, riferendosi al “killer” Travaglio.
Solo recentemente ho avuto modo di conoscere Tiziana Parenti, donna straordinaria che seppe dire di no a Borrelli e d’Ambrosio, piu’  giustizieri  che giudici. Nordio sta facendo ciò che l’Italia aspettava da decenni: ripristinare le regole costituzionali, tutelare i cittadini e la loro dignità,  arginare lo strapotere di alcuni magistrati malati di protagonismo. In passato questi ultimi ebbero un tale peso che un mio ex allievo, che entrò a far parte di una famiglia di magistrati, evidenziava ad ogni piè sospinto che era il genero di un “noto magistrato“, per dare più autorevolezza al suo dire.
Quella fama conquistata con il tintinnare delle manette è finita piuttosto male  con Palamara destinato a pagare per tutti. Oggi l’ex giudice Davigo è stato condannato da un tribunale in prima istanza. Io gli auguro che venga assolto in appello e che non trovi giudici che condividano le sue idee sulla giustizia. Nordio e’ il punto di arrivo di una svolta civile che tutti i liberali autentici non possono non condividere e sostenere.Va ripristinata la Costituzione. Anche Marco Pannella sarebbe a fianco del ministro, mentre i finti radicali di “Più  Europa “ non lo  sostengono. Carlo Nordio ha fatto persino il miracolo di farmi riconciliare con Teodori! E non è poco!

Ripristinare il Centro nascite al Sant’Anna

“L’Ospedale Sant’Anna è oggetto di lavori straordinari di riqualificazione – ha risposto l’assessore Luigi Icardi – necessari per garantire la sicurezza di pazienti e lavoratori. Questo ha comportato la riallocazione di circa il 40% dei servizi presenti nel presidio. Nonostante l’evidente difficoltà, tutti i percorsi di ginecologia, ostetricia e neonatologia (circa 6500 parti anno) continuano a essere garantiti. Per il Centro Nascita sono stati individuati spazi e percorsi i più affini possibili alla finalità del Centro. I locali del Centro nascita sono attualmente utilizzati per le isteroscopie e le colposcopie – conclude l’assessore Icardi – esami di secondo livello indispensabili per una diagnosi precoce delle neoplasie come richiesto dai LEA, a cui un ospedale di riferimento per l’Oncologia Ginecologica non può sottrarsi e per i quali non è stato possibile trovare diversa collocazione. Il percorso del Centro nascita verrà ricondotto al suo impianto originario nel più breve tempo possibile.

“In Italia – ha sottolineato la consigliera Disabato – i Centri Nascita sono ancora pochissimi. Uno dei pochi è nato a Torino, nel 2015, all’interno dell’Ospedale Sant’Anna. È un esempio di eccellenza ed un modello assistenziale di riferimento per gli altri punti nascita della nostra Regione e non solo. Un fiore all’occhiello” della Sanità Piemontese poco valorizzato e che rischia di scomparire.

“Pur comprendendo la situazione di emergenza legata al crollo verificatosi nei locali in precedenza adibiti ad ambulatori – ha aggiunto la consigliera Accossato – non possiamo non esprimere preoccupazione per il fatto che il Centro Nascita sia stato di fatto smantellato e delocalizzato in diverse parti dell’ospedale Sant’Anna, cosa impedisce che il servizio di continuità assistenziale e di assistenza al parto e perinatale siano svolti in idonee condizioni e garantendo gli standard previsti”

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni del consigliere Pd Domenico Rossi Quali azioni per ripristinare il funzionamento dell’ascensore in palazzina ATC di Galliate (NO); di Monica Canalis su Il grattacielo della Regione Piemonte è adatto ai lavoratori con disabilità?; di Maurizio Marello su Nuovo ospedale ASO Cuneo e nuovo “ospedale di pianura”; di Sean Sacco del M5S su Situazione dei pagamenti relativi al contratto di servizio in essere con Trenitalia S.p.A; di Silvio Magliano moderati, su Arretrati per 45.000 euro in bolletta: gli inquilini delle Case ATC di Corso Giovanni Agnelli (quartiere Mirafiori Nord a Torino) rischiano di restare senza corrente elettrica e acqua calda. La situazione sarà risolta?

I cattolici dopo Berlusconi

Quando si parla di cattolici e del ruolo politico che hanno avuto nella storia democratica del
nostro paese, c’è una data che non può non essere ricordata e che ne sancisce una netta
discontinuità rispetto ad un passato recente e meno recente. Ovvero, le elezioni del 1994 che
sanciscono da un lato l’esordio di un nuovo sistema elettorale e, dall’altro, il decollo di un vero
bipolarismo nel nostro paese. Due eventi che, però, hanno certificato l’avvio di una stagione
politica che è stata anche e particolarmente caratterizzata dalla figura politica e carismatica di
Silvio Berlusconi. Chi lo nega o è un ipocrita o è un ingenuo.
Ora, è indubbio che la scomparsa di Berlusconi è destinata a cambiare, e forse anche in
profondità, le coordinate della politica italiana. E non solo sul versante dei tradizionali centro
destra o centro sinistra ma, e soprattutto, nell’elettorato italiano. Un cambiamento che prescinde
anche dai tatticismi e dai posizionamenti momentanei dei singoli partiti. E questo perchè la
personalizzazione della politica ha inciso nell’orientamento politico ed elettorale dei cittadini
italiani in questi ultimi anni e il ruolo di leader carismatici come Berlusconi hanno giocato, al
riguardo, un ruolo decisivo se non addirittura determinante.
E si inserisce proprio all’interno di questa cornice il ruolo, la mission e le scelte politiche ed
elettorali dei cattolici italiani nella nuova stagione politica che si è aperta nel nostro paese. Anche
e soprattutto dopo la vittoria del centro destra di Giorgia Meloni da un lato e l’irruzione di una
sinistra radicale, massimalista e libertaria di Elly Schlein dall’altra. Certo, seppur al netto del
profondo e ormai radicato pluralismo delle varie opzioni politiche da parte dei cattolici stessi. Ma
le circostanze che, nel frattempo, sono intervenute sono destinate a cambiare le dinamiche
politiche e, parlando proprio dei cattolici democratici, popolari e sociali, forse è giunto anche il
momento per assumere una iniziativa che può farli ritornare protagonisti nello scenario politico
italiano. Perchè è inutile negare che sino ad oggi, per svariate motivazioni, i cattolici italiani – e la
cultura politica che storicamente hanno sprigionato e declinato nella cittadella politica – hanno
giocato un ruolo sostanzialmente inesistente nel centro destra e del tutto marginale, se non
addirittura ininfluente, nel campo della sinistra. E se c’è un campo dove i cattolici italiani, e la
cultura che li ha accompagnati sin dal secondo dopoguerra, possono e devono avere un ruolo
originale ed importante è il versante del Centro. Un Centro plurale, come ovvio, ma dinamico,
moderno, riformista, di governo e autenticamente democratico. Un Centro che non può e non
dev’essere statico o limitarsi a giocare un ruolo meramente tattico dove prevale la sola rendita di
posizione. Perchè la ‘politica di centro’ che la cultura dei cattolici italiani ha saputo dispiegare nel
corso dei decenni è sempre stata ispirata e si è caratterizzata per la sua vocazione riformista e di
governo. Un Centro, in ultima analisi, che non si contraddistingue solo per la sua equidistanza
dalla destra e dalla sinistra ma, al contrario, che sia in grado di elaborare un progetto di società, e
quindi di governo, attraverso la sua cultura e la sua storia.
Ecco perchè oggi ci sono le condizioni per ricostruire il Centro e una ‘politica di centro’ nel nostro
paese che non mette in discussione il principio della democrazia dell’alternanza ma che, al
contempo, deve essere in grado di battere alla radice quella radicalizzazione della lotta politica
che è solo funzionale alla deriva del bipolarismo selvaggio e alla subcultura degli ‘opposti
estremismi’ purtroppo molto gettonato dall’attuale guida della sinistra e da alcuni settori della
destra. Un Centro, infine, che è credibile, autorevole e coerente con le sue origini se viene
arricchito dalla cultura, dalla storia, dall’esperienza e dalla tradizione del cattolicesimo
democratico, popolare e sociale del nostro paese.
Per questi motivi i cattolici, laicamente e senza alcuna presunzione od arroganza culturale,
possono e devono ritornare protagonisti nella cittadella politica italiana.

Giorgio Merlo

Grattacielo Regione, Canalis (Pd): “Adeguare la struttura ai disabili”

Il grattacielo della Giunta regionale ha ancora molti scalini e elementi inadeguati alla disabilità.

 

 Non solo il nuovo grattacielo della Giunta regionale non ha ancora il parcheggio per le bici, ma presenta molti ostacoli strutturali per chi ha disabilità, siano essi lavoratori o visitatori.

Ci sembra quindi inopportuno e quasi sfrontato che, mentre le persone con disabilità non riescono ancora ad accedere senza problemi al proprio luogo di lavoro, si organizzino tour propagandistici come quello guidato qualche giorno fa dal Presidente Cirio.

Come al solito, il desiderio irrefrenabile di comunicare prevale sulle reali capacità di governo di questa Giunta.

Auspichiamo che vengano messe in atto, in tempi brevi, le modifiche necessarie per rendere il grattacielo davvero fruibile da tutti.

Monica CANALIS – CONSIGLIERA REGIONALE DEL PD

Silvio Magliano, politica e volontariato

Ritratti torinesi

Silvio Magliano ama definirsi “un amico in Regione”: riassume così il suo impegno in Consiglio Regionale e il suo metodo di lavoro che parte sempre dall’ascolto delle persone..

Oltre a essere Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale, è un Volontario. È, infatti, Consigliere del Centro Servizi per il Volontariato Vol.To, che sostiene, supporta e promuove le oltre 1.500 associazioni del territorio della provincia di Torino.

La sua prima esperienza istituzionale è stata quella di Consigliere di Circoscrizione 3 dal 2006; nel 2011 è stato eletto per la prima volta Consigliere Comunale a Torino. Il secondo mandato consecutivo inizia nel 2016, primo per preferenze tra i Moderati e secondo in assoluto.

“Si chiude un anno – precisa Silvio Magliano – nel quale ci siamo molto impegnati sul tema della salute, includendo anche la salubrità dei luoghi di lavoro e la problematica dell’amianto, affrontata più volte nelle ultime settimane.

Con la sentenza Schmidheiny, si è concluso un percorso di due anni e 41 udienze. La legge 257/92 e la messa al bando ormai dell’amianto risale a trent’anni fa, ma di malattie provocate dall’amianto si continua ancora a morire: dal 1990 fino ad oggi si sono registrate nel solo Piemonte oltre 300 nuove diagnosi. Numeri che, nella loro drammaticità, dimostrano l’urgenza di convocare al più presto un Tavolo Strategico, con la partecipazione attiva degli Assessori regionali alla Sanità e all’Ambiente. La tendenza degli ultimi anni è stata aggravata dalla pandemia, che ha provocato incontri meno frequenti, e deve essere subito invertita. Urge procedere alla bonifica dei siti ancora contaminati in Piemonte, che sono almeno 60 mila, e risulta fondamentale recuperare un rapporto di dialogo con le istituzioni e le associazioni dei familiari delle vittime dell’amianto”.

“Un altro campo nel quale siamo stati molto attivi – aggiunge il Consigliere Silvio Magliano – è quello ospedaliero e delle liste d’attesa, oltre che del riconoscimento salariale e della sicurezza dei medici che operano nei Pronto Soccorso del nostro territorio. In questo caso abbiamo richiesto anche un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine nei Pronto Soccorso”

“Ci sta a cuore – spiega il Capogruppo dei Moderati in Regione Silvio Magliano – il tema della turnazione e ricollocazione professionale del personale GTT che, per età o per altre ragioni, è diventato inidoneo alla guida dei mezzi. Il nuovo accordo di fine maggio, sottoscritto da una risicata maggioranza di sigle sindacali, potrebbe far aumentare il tempo medio di lavoro per autista. Questo comporterebbe un peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti e del servizio per l’utenza. Riteniamo sia necessario procedere a nuove assunzioni e a un adeguamento salariale per chi da troppo tempo non vede aumentare il proprio stipendio. Ci rende perplessi la decisione di esternalizzare alcuni servizi, come il controllo dei biglietti a bordo. Questo tipo di operazione non ha molto senso in presenza di personale che è in attesa di una nuova collocazione nell’organigramma aziendale e in assenza di un miglioramento del servizio”.

“Combattiamo con forza – spiega Silvio Magliano – anche la occupazione abusiva delle case popolari. Ci aspettiamo da ATC l’impegno di ristrutturare in tempi brevi il maggior numero di alloggi. Abbiamo chiesto lo sgombero di tutte le occupazioni abusive, per tutelare le famiglie che, invece, ne hanno diritto.

Nelle case ATC di corso Agnelli 156, sede di 351 unità abitative, dodici appartamenti sono abusivamente occupati. Ho presentato un Question Time per chiedere soluzioni. Lo scorso 6 giugno gli inquilini di corso Giovanni Agnelli hanno ricevuto in buca una lettera di diffida da parte di Iren, con una quantificazione di 45.147 euro d’insoluto e la prospettiva di un’interruzione del servizio in assenza della dimostrazione dell’avvenuto pagamento entro 15 giorni.

Gli inquilini hanno sempre puntualmente pagato e la stessa ATC dichiara di aver provveduto a versare quanto dovuto. La preoccupazione è massima tra i residenti, che temono l’interruzione dell’energia elettrica o della fornitura di acqua calda presso le loro abitazioni, pur consapevoli di aver sempre pagato le bollette. Resta da chiarire se il debito sia relativo all’energia elettrica o al teleriscaldamento (entrambi servizi erogati presso questi caseggiati da IREN) o se siano da escludere connessioni tra le occupazioni abusive delle dodici unità abitative presso i caseggiati di Mirafiori Nord e la quantità di energia consumata, senza diritto, negli ultimi mesi”. Anche in questo caso Silvio Magliano ha presentato un Question Time in Consiglio regionale per sapere dalla Giunta come si intenda procedere per scongiurare l’interruzione della fornitura di energia elettrica e acqua calda ai residenti nei caseggiati ATC.

“Siamo inoltre favorevoli a puntare sulle rinnovabili – spiega Silvio Magliano affrontando il tema energetico – e ci piacerebbe che anche il nucleare entrasse senza pregiudizi e preclusioni ideologiche nel dibattito politico. La tecnologia di quarta generazione ha grandi potenzialità e Inghilterra e Francia sono pronte a impiegare tecnologie prodotte da una realtà, Newcleo, che ha la sede principale proprio a Torino.

Si è tornati a parlare, recentemente, di Disability Card, a proposito della quale il Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli e il sottosegretario agli Affari Esteri della Finlandia Pekka Puustinen hanno concordato l’urgenza di un’estensione a tutta la UE.

“Se le potenzialità della Carta Europea della Disabilità sono e restano straordinarie – sottolinea il capogruppo dei Moderati Magliano – questo strumento, senza la possibilità di essere utilizzato davvero sul territorio, e non solo in via teorica, non potrà diventare il mezzo attraverso il quale le persone con disabilità possano immediatamente certificare, senza necessità di altri strumenti verbali cartacei, la propria condizione, mostrando il QRcode e ottenendo le agevolazioni dovute”.

“Un altro aspetto che ci fa assolutamente piacere – prosegue Silvio Magliano – è l’investimento della Regione a favore degli oratori, che si è stabilizzato intorno ai 700 mila euro. Questa cifra, secondo noi, dovrebbe crescere in prospettiva, fino a tornare al milione di euro del 2017. Due anni fa è stato approvato in Aula un mio ordine del giorno che richiedeva ulteriori risorse da reperire per la LR 26 / 02 sulla valorizzazione e riconoscimento della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle parrocchie, dagli istituti cattolici e da quegli enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di Oratorio. Senza un sostegno adeguato queste realtà rischiano di essere costrette a ridurre la loro attività ordinaria e i progetti di inclusione sociale”.

Ultimo tema, ma non per importanza, che sta a cuore ai Moderati è quello della Linea 2 della Metropolitana, che ritengono debba arrivare a Pescarito. I Moderati chiedono che le attività commerciali penalizzate dai lavori in corso siano adeguatamente e puntualmente ristorate dal punto di vista economico e si impegneranno per questo obiettivo.

Mara Martellotta

 

Una serata in memoria del decano Dc Piero Lanza

A un anno di distanza dal suo ritorno alla casa del Padre, una serata in memoria di Piero Lanza, decano democratico cristiano,  consigliere, assessore, cultore della storia moncalierese, uomo dell'”esperienza al servizio della comunità” come recita il titolo: il Presidente del Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto,  Antonio Guzzo e il  delegato popolare per Moncalieri e Nichelino, Enrico Cerrato, la introdurranno. Interviene a commentare la proiezione eccezionale dell’intervista inedita a Lanza su vari aspetti moncalieresi, contenuta nell’archivio della storica sezione “Rista” dei Popolari di Moncalieri,  Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale popolare e autore del libro citato da Lanza, “Mario Becchis. Il Sindaco intellettuale”. Intervento della famiglia. Una bella occasione per salvaguardare le proprie radici e ricordare chi ha fatto tanto per la propria comunità, anche nell’ottica dell’ottocentesimo della città impastato di queste belle testimonianze! Appuntamento mercoledì 29 giugno ore 21 presso la Sala Zaccaria, via Real Collegio 28, Moncalieri.