Vannacci, Grimaldi (Verdi Sinistra): Spazzatura revisionista contro cui dovremmo avere anticorpi. “Presentare il libro di Vannacci proprio il giorno della memoria è chiaramente provocatorio e disgustoso. Ma il problema non è che Vannacci possa parlare, nè dove e quando parla, il problema è quello che dice. Il problema è che dovremmo avere gli anticorpi per respingere come spazzatura revisionista le rivalutazioni dello ‘statista’ Mussolini e archiviare la figura Vannacci negli scantinati della storia e della politica. Invece qualcuno è qui a pendere dalle labbra di questo neofascista, qualcuno gli offre scranni e altri devono perdere tempo a contestare le sue pseudotorie” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.
Il tempo di ricordare il nostro tempo
Hai ragione Tullio Monti. Del resto l’abbiamo sempre saputo che tutto è Tempo e viene sempre il tempo di ricordare il nostro tempo.
Adesso che stiamo “galoppando” verso i 70 anni. Adesso che non ci riconosciamo in questo presente fatto da piccole cose di pessimo gusto. Oggi tanta violenza e tante stupidaggini al potere. Vero che anche ai tempi nostri c’era violenza. Cresciuti tra la violenza terroristica di destra e di sinistra.
Cresciuti nella consapevolezza d’aver intorno meno stupidità e più intelligenza. Appunto, il nostro passato batte l’attuale presente 100 a zero. Siamo presuntuosi?
Forse… ma in questa presunzione c’è anche un’altra consapevolezza: voler dire sempre e comunque la nostra, magari il più delle volte contro tutto e contro tutti. Tullio Monti scrive due “poderosi” volumi sulla sua esperienza politica e direi anche, se non soprattutto umana. Come eravamo. Ottima sintesi.
La Val di Susa la fa da padrone. Ma soprattutto il primo volume spazia, propone articolazioni tra politica e società piemontese, italiana ed internazionale.
Una delle più belle “invenzioni” di Tullio è la Consulta Laica con i relativi rapporti internazionali con la componente laica della rivoluzione anti scià. Tullio, un innovatore.
Molti giudizi ci hanno diviso ma non ci hanno contrapposto. In particolare le differenze non sono mai diventate contrapposizioni.
Così giovani socialisti, giovani democristiani e giovani comunisti si sono ritrovati su “fronti” comuni. Rispetto ed in molti casi reciproche stime. Tutto roseo ed idilliaco? Assolutamente no. Tante, tantissime discussioni ma, appunto tanto ma tanto rispetto. E ancora oggi portiamo dentro quel che eravamo.
Si sa che c’è quasi sempre un delta tra ciò che siamo e quello che avremmo voluto essere. Ma, almeno ci abbiamo tentato ad essere quello che volevamo e che siamo diventati. Visto i tempi un po’, anzi decisamente oscuri, non è da poco.
PATRIZIO TOSETTO
“Fa bene il governo a battersi in Europa per avere una transizione più graduale all’auto elettrica. La svolta green non può essere fatta sulle spalle del nostro ceto medio e della manifattura. Bisogna cambiare rotta”. Lo ha dichiarato Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, nel suo intervento all’assemblea aperta sui temi della crisi in Piemonte, riunita presso la Città Metropolitana.
“Siamo consapevoli del cambiamento climatico in atto – ha sottolineato il capogruppo Lega – io vengo dalle montagne e vedo l’arretramento dei ghiacciai, ma una conversione all’elettrico così repentina è assolutamente da rivedere. Alcune scelte europee sono ideologiche, strumentali, e si scontrano con la realtà: lo stop al motore endotermico entro il 2035, significa fare un danno irreversibile alle nostre aziende. Inoltre occorre ancora rispondere anche alla domanda su dove reperire tutta l’energia necessaria per alimentare le auto elettriche, soprattutto in un Paese come il nostro in cui non c’è il nucleare. E la risposta non può essere quella di metterci totalmente nelle mani di Cina e India, che sono i Paesi dalle maggiori emissioni climalteranti, facendo andare in crisi le nostre aziende”.
“Il governo deve fare in modo che certe decisioni vengano ridiscusse. Le politiche green sbandano e noi non possiamo permettere che le piccole e medie imprese del settore muoiano. Poche aziende potranno convertirsi”, ha puntualizzato Preioni.
Per il consigliere della Lega “il Piemonte sta facendo il possibile per aiutare le aziende, ma la strada è quella della semplificazione e della riduzione delle tasse. Altrimenti gli imprenditori sceglieranno i Paesi più attrattivi, dove si pagano meno tasse. La politica deve creare le condizioni perché le imprese investano qui. Per fortuna – ha concluso Preioni – non governa più chi diceva no a tutto, alle Olimpiadi, all’acciaio, all’auto, con i no non si arriva da nessuna parte”.
17 gennaio 2024 – “Il Sfm così come pensato tanti anni fa prende forma. Ora serve accelerare gli interventi per collegare le Valli olimpiche, attivare la linea Sfm8 per Ivrea e Settimo e migliorare il servizio della linea Sfm1 altrimenti ci troveremo di fronte a una rivoluzione solo a metà. Parallelamente si deve intervenire per garantire un servizio efficiente che consenta a lavoratori e studenti di raggiungere senza problemi la propria destinazione, dando così una risposta seria ai tanti pendolari, come quelli della Rivarolo-Chieri che, ormai quotidianamente, segnalano disservizi, ritardi e cancellazioni. Queste sono le priorità per il Partito Democratico. Martedì prossimo presenterò in Consiglio regionale una Question Time proprio su questo argomento” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Dal 20 gennaio prossimo il sistema ferroviario metropolitano compirà un’altra evoluzione, rivoluzionando i trasporti della città metropolitana di Torino, accorciando le distanze tra i territori e collegando il nostro aeroporto di Caselle in modo rapido, veloce e diretto con Torino e le Valli di Lanzo. Da oggi l’obiettivo del Pd per i prossimi anni sarà quello di seguire con attenzione i tempi di realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari al potenziamento del nodo di Torino per collegare nel più breve tempo possibile le Valli olimpiche a questa infrastruttura” prosegue l’esponente dem.
“Tutti questi interventi sono già finanziati da anni e adesso fanno parte del PNRR. Devono essere portati a termine per dotare, finalmente, il territorio metropolitano di una linea efficiente e capillare di trasporti pubblici che consenta spostamenti agevoli tra le diverse aree” conclude Gallo.
Caro Direttore,
Teatro S. Giuseppe strapieno come ai vecchi tempi della DC che qui teneva molti dei suoi convegni. La richiesta forte dell’Arcivescovo Repole a Stellantis di chiedere i suoi programmi su Torino, l’intervista dell’Arcivescovo che parla dell’impoverimento del lavoro, quello precario o quello a tempo parziale hanno consentito a La Voce e il Tempo, il settimanale diocesano, di fare ciò che nessun giornale soprattutto quelli cosiddetti autorevoli avevano mai fatto, parlare di Torino partendo da alcuni dati reali della Torino di oggi. Alcuni dati sono impressionanti e in qualsiasi azienda privata avrebbero portato al licenziamento degli amministratori.
A Torino 3 giovani su 4 sono precari. La quota di Torino dentro Stellantis è poco più dell’1% , gli stabilimenti italiani valgono il 15% della intera Stellantis. Dopo 30 anni di scelta sul turismo Torino e’ l’ultima tra le citta’ per occupati nel settore. Oltre alla forte disoccupazione giovanile grosso e’ il problema per i cinquantenni che vengono messi in mobilità dalle aziende.
Ero al centro della sala tra Parroci, medici, pensionati e forte è stato lo sconcerto di fronte a questi dati perché lo si capiva dagli applausi almeno 3/4 della sala han sempre votato per le Amministrazioni di sinistra che governano la Città dal 1993. Lo si vede anche dai commenti giornalistici, la parola declino (che denunciai per primo nel 2008) è relegata a un piccolo riquadro. Ma d’altronde i giornali di proprietà della azienda hanno sempre dato largo spazio e giudizi largamente positivi sulla trasformazione urbana portata avanti dalla intellighentia di sinistra.
Se Mons. Repole nel suo primo intervento ha colpito tutti in particolare quando ha detto che dietro i dati occorre immedesimarsi in chi soffre ed è in difficoltà riprendendo di fatto la famosa omelia di Mons. Nosiglia quando diceva che a Torino la metà della Città che sta bene (tra cui molti giornalisti) non si accorge della metà della Città che sta male. Bravo Cirio a spiegare il lavoro svolto e a far capire la svolta sul settore auto. Dallaccordo sulla Mirafiori riciclo alla richiesta di un secondo produttore di auto per rilanciare lavoro e occupazione. Detto per inciso questo discorso è possibile solo perché oggi il Ministro URSO ha a disposizione un tesoretto di 6,5 miliardi da usare per incentivare in qualche modo l’arrivo di un secondo produttore. Ma quel fondo nasce dalla mia iniziativa del 29.12.2021 confluita nella Mozione Molinari che portò al fondo Giorgetti.
Lorusso ha spiegato che il rilancio dei quartieri più dimenticati come Barriera di Milano arriverà dalla costruzione della Linea 2 della Metro ma allora non si capisce perché non sia stata messa in pista o dieci anni fa e per avere solo il progetto ci sono voluti 10 anni.
Il discorso sul rilancio è ancora lungo però e lo si capisce dal fatto che non si sia parlato di TAV, l’opera più importante , perché da un lato è ancora forte la critica di un’ala cattolica e di una parte del PD , a partire dai Sindaci Notav della VALSUSA.
Pensate se a fronte dei dati pesanti forniti da Davico aggiunti a quelli di Banca d’Italia sulla perdita di quasi 20 punti di PIL, noi non avessimo salvato la TAV, l’opera che rimettendo Torino nel circuito economico europeo ci consentirà di attrarre turisti, merci e investimenti esteri.
Ma quello di ieri sera non può essere che un primo momento . D’altronde se Torino deve tantissimo alla FIAT , deve tantissimo a Sindaci cattolici come Peyron e come Grosso e molto a politici sempre di area cattolica come Donat-Cattin, CALLERI, Botta e Porcellana. Ecco perché le prossime elezioni regionali saranno importanti se in Regione arriveranno esponenti torinesi competenti e grintosi come l’albese Cirio.
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI
“LA REGIONE PIEMONTE TUTELI I PENDOLARI E CHIEDA CONTO A RFI”
«Il passaggio della tratta Rivarolo-Chieri da Gtt a Trenitalia e Rfi aveva suscitato grandi aspettative. Oggi dobbiamo purtroppo rilevare che il servizio sulla linea Sfm1 è peggiorato drasticamente e i pendolari segnalano disservizi, guasti, ritardi e cancellazione di corse ogni giorno, a fronte di un costo degli abbonamenti assai elevato (abbonamenti che minacciano di disdire in segno di protesta). Una situazione divenuta insostenibile per lavoratori e studenti che non possono fare affidamento su una linea fondamentale del trasporto pubblico locale che unisce il Canavese con il capoluogo, passando per le stazioni Stura, Susa e Lingotto, e collegando comuni dell’area metropolitana importanti come Rivarolo, Volpiano, Settimo, Moncalieri, Trofarello e Chieri. In particolare i cantieri in corso tra Rivarolo e Settimo si ripercuotono sul resto della linea, causando ritardi, con la conseguenza che spesso i convogli si fermano a Trofarello senza proseguire fino a Chieri proprio a causa dell’eccessivo ritardo accumulato. La Regione Piemonte deve intervenire e chiedere conto a Rfi di quanto sta accadendo, per questo ho presentato un’Interrogazione in Consiglio regionale. Collegando il Canavese con la collina torinese la linea Sfm1 avrebbe grandi potenzialità, anche turistiche, invece, ora come ora, non si riesce neppure a garantire agli studenti di arrivare in tempo per le lezioni e ai lavoratori di non dover ricorrere a continui permessi. Alla fine la morale è solo una: la Giunta Cirio non ha investito a sufficienza sulla rete ferroviaria regionale. E i piemontesi se ne stanno accorgendo».
Alberto AVETTA
Consigliere regionale PD
Vice Presidente II Commissione
“Procedono a ritmo serrato le ‘operazioni ad alto impatto’ anche nella città di Torino. Particolarmente attenzionata l’area vicino alla stazione di Porta Nuova, punto nevralgico e sensibile ad eventi di microcriminalità”. “Grazie alle operazioni – svolte grazie al concerto tra Ministero dell’Interno, Prefettura e Comitato provinciale per l’Ordine e Sicurezza pubblica – uomini e donne in divisa hanno identificato 114 persone, arrestato due soggetti e denunciati altri 7. Numeri che certificano l’impegno e l’attenzione del Governo verso il tema della sicurezza nei punti più sensibili delle città italiane”, dichiara Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Il Governo ha contribuito a costruire un vero e proprio modello per la sicurezza cittadina”, aggiunge Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia in Piemonte, “In una Città dove il tema della sicurezza è troppo spesso passato in secondo piano, finalmente possiamo parlare di risultati. Dobbiamo andarne fieri e ringraziare le Forze dell’Ordine e oggi, in particolare, il personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. Dopo anni di lassismo nell’affrontare il tema della sicurezza, finalmente il Governo Meloni adotta norme a tutela dei cittadini e fornisce alle Forze dell’Ordine strumenti per contrastare l’illegalità”, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.
Marceremo per il clima e per il lavoro.
“Il fondo per il contrasto ai disturbi dell’alimentazione non solo va rifinanziato, ma va anche reso strutturale, con risorse certe. Presenterò un emendamento al decreto Milleproroghe in tal senso, perché si tratta di garantire tutto il supporto possibile alle quasi quattro milioni di persone, per lo più ragazzi in età adolescenziale e preadolescenziale, che combattono contro anoressia bulimia, bigoressia, binge eating”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “La scelta del governo di non rifinanziare con l’ultima legge di bilancio il fondo da 25 milioni istituito dal governo Draghi si commenta da sola. E’ stato uno schiaffo inaccettabile ai più fragili e alle loro famiglie, una scelta grave, destinata a bloccare progetti già avviati e a determinare la chiusura di molti ambulatori specializzati, lasciando così pazienti e famiglie senza punti di riferimento. Io sarò in piazza sabato a Torino, insieme alle tante associazioni che in tutta Italia si sono mobilitate per chiedere l’immediato ripristino dei fondi. Il governo ammetta l’errore e rimedi, trovando una soluzione strutturale. Un Paese civile – conclude – non lascia soli i più deboli”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Dopo anni nei quali la scritta TAV=MAFIE è rimasta illegalmente sulle pendici del Monte Musinè, ben visibile da chiunque percorra la Valle di Susa, il 24 agosto 2023 il Presidente di Radicali Italiani Igor Boni ha effettuato un sopralluogo sulla pietraia che ospita la scritta.
Nei giorni successivi lo stesso Igor Boni ha presentato via PEC una istanza secondo lo statuto, al Sindaco del Comune di Almese, proprietario del terreno che ospita l’installazione, chiedendo che venisse rimossa.
La sindaca Ombretta Bertolo in risposta all’istanza scrive che secondo gli uffici comunali la scritta non viola il Codice della strada e che in ogni caso il Comune non ha personale qualificato per la rimozione.
il 25 ottobre Igor Boni con il supporto dell’Avvocato Roberto Guarino, presentano un esposto alla Polizia metropolitana, ai vigili di Almese, al Ministero dei Trasporti e alla Sitaf denunciano l’illegale presenza della scritta.
in risposta a tale esposto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con posta certificata scrive che: “l’installazione sul territorio comunale è in vista della S.P. 186, della S.S. 25 del Moncenisio e dell’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia”. Scrive inoltre che “Il manufatto contiene un messaggio di natura propagandistica ed è pertanto regolamentato dall’articolo 47; viola, dunque, le disposizioni dell’art. 23 del Codice della strada”.
In conclusione si intima al Comune di Almese “di attivarsi in conformità alle prescrizioni dell’art. 23 del Codice della Strada adottando, al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale, le misure necessarie all’occorrenza per la rimozione dell’installazione”.
“Per anni le Istituzioni e la politica-dichiara Igor Boni-Presidente Radicali Italiani- hanno fatto finta di nulla di fronte a una palese illegalità. Si può essere contro o a favore della TAV, non è questo il problema; noi, lo ribadisco, siamo a favore e lo rivendichiamo da un quindicennio. Il problema è che quella scritta, posta su suolo pubblico e conosciuta e visibile da tutti, è fuorilegge, è infamante e contiene accuse infondate e gravissime. Non è ammissibile che un Comune consenta che ciò avvenga sul suo territorio. Lo abbiamo chiesto con una istanza popolare alla quale bastava dare seguito senza dover giungere a questo epilogo.
Dato che, per quanto ci riguarda il confronto tra le idee non può essere inquinato da palesi violazioni e da accuse infondate e false scritte come una gigantografia su una montagna oggi aspettiamo con ansia che il Comune provveda alla eliminazione della famigerata scritta, come indicato dal Ministero”.