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Italia Lib-Pop: un passaporto non significa integrazione

“I promotori del Referendum Abrogativo in tema di Cittadinanza, in perfetto stile demagogico e propagandistico, propongono di risolvere un problema complesso con una soluzione semplice e semplificata, ad uso e consumo della propria base elettorale ideologizzata: non è tramite la concessione più rapida e semplice di un passaporto che si possa agire positivamente sull’annoso problema dell’integrazione socio-culturale degli immigrati regolari”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il quesito referendario, al termine di una riunione del Direttivo Nazionale dell’Associazione.

“L’integrazione sociale e culturale passa attraverso un ‘percorso‘ di accettazione, assimilazione e condivisione di valoristoria e cultura del Paese ospitante ed accorciare le tempistiche per l’ottenimento del passaporto italiano, non inciderà minimamente su questo aspetto”, aggiunge Desirò a nome dell’Associazione.

“Il rischio sarà quello di ritrovarsi con migliaia o, addirittura, milioni di concittadini che non condividono i nostri valori e, anzi, vedono il ‘vivere all’occidentale‘ come un disvalore per sé e per il proprio nucleo familiare. I casi di cittadini extracomunitari che segregano moglie e figlie, le maltrattano o arrivano a commettere un omicidio per un paio di jeans, sono conosciuti e non casi isolati”, continua Desirò.

“Questo referendum è, come ormai uso consolidato della sinistra-centro italiana, puramente di propaganda. Un pieno processo di integrazione socio-culturale, al termine del quale siano assicurati a tutti i pieni diritti derivanti dall’ottenimento della cittadinanza italiana, richiede un percorso più approfondito nella tutela dell’intera collettività. Per questo, nei prossimi giorni, presenteremo una nostra proposta articolata, elaborata con esperti del settore, più efficace alla soluzione di un tema fin’ora approcciato trasversalmente con tante, troppe, prerogative demagogiche”, conclude Desirò.

Scanderebech (Fi): “Per un acquario svuotato nel Po navigazione a rischio”

Durante la seduta del Consiglio Comunale di Torino di lunedì 23 settembre u.s., il Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH ha discusso un’interpellanza attraverso la quale ha lanciato un appello forte e chiaro: fermare immediatamente l’invasione della pianta tropicale Elodea che sta mettendo a rischio l’ecosistema del fiume Po e potrebbe compromettere la navigazione.

 SCANDEREBECH (FI): L’Elodea, originaria di aree tropicali, si è diffusa rapidamente nel fiume Po e, risulta, che il suo sviluppo sia legato allo svuotamento degli acquari domestici nelle acque del fiumecome già reso evidente dalle precedenti contaminazioni (è presente dal 2022 nel nostro Po), è un’alga infestante che compromette la biodiversità, ostruisce i canali di drenaggio e ostacola la navigazione ed è un fenomeno che si ripete ciclicamente, soprattutto nei periodi di magra del fiume e quando le temperature sono elevate”Sottolinea :” Ogni anno il fiume Po viene invaso da qualsivoglia alga/pianta… possibile che non ci sia un metodo per prevenire o prevedere misure contenitive, applicabili con celerità? In aula, l’Assessore ha affermato che la sua rimozione non può essere effettuata tramite sfalci, in quanto se ne favorirebbe la diffusione, ma è necessario sradicarla manualmente dai fondali.”” Sono sinceramente preoccupata che la mancanza di una soluzione definitiva possa compromettere la fattibilità del progetto di navigazione sul Po, un’iniziativa che mira a promuovere la mobilità sostenibile e a valorizzare il patrimonio naturale di Torino. La fornitura di un’imbarcazione di servizio attrezzata per l’eradicazione delle piante acquatiche, presente nell’appalto dei lavori in corso di esecuzione ai fini di garantire la navigazione fluviale per i futuri battelli, sarà sufficiente? Per quale motivo la Città non si è fatta promotrice di campagne di informazione educativa sui gravi rischi derivanti dallo svuotamento degli acquari nel fiume della nostra Città? In che modo si può monitorare ed, eventualmente, multare chi svuota gli acquari nel Po, fenomeno ormai presente da un decennio senza che nessuno abbia affrontato il problema? L’Assessore, spiegando le varie collaborazioni con Enea, Arpa, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Università degli Studi, Parco del Po piemontese e Amiat, si è reso disponibile ad essere audito in Commissione per affrontare finalmente l’argomento, con la speranza che si possano trovare soluzioni efficaci”.

 

Europa Verde – Verdi Torino: femminicidi, più attenzione alla violenza di genere

“Siamo nuovamente testimoni di un tragico femminicidio che ci ricorda rumorosamente quanto poco sia l’attenzione alla prevenzione della violenza di genere.
Questo il messaggio della ‘europarlamentare  European Greens  con #AlleanzaVerdiSinistra,  in Italia nord occidentale.
La stessa aggiungie ” La morte di Roua Nabi, uccisa brutalmente davanti ai propri figli nonostante il divieto di avvicinamento dell’ex marito, è un atto inaccettabile che deve scuotere le nostre coscienze. Questo episodio evidenzia un problema sistemico che richiede un cambiamento radicale nella nostra società: dobbiamo destrutturare la cultura e il retaggio patriarcale. È fondamentale investire su più sensibilizzazione ed educazione, nonché su misure efficaci per la prevenzione e per aumentare la capacità di emancipazione e denuncia delle donne. Non possiamo più ignorare questa emergenza; è tempo di un’azione collettiva e di un impegno condiviso per costruire un futuro in cui siamo tutte libere. La mia vicinanza va alla famiglia e ai figli di Roua in questo momento di immenso dolore.”
L’omicidio di Roua, avvenuto davanti ai suoi figli, rappresenta un tragico episodio che ci colpisce profondamente.
Come sottolineato dal Co-portavoce di Europa Verde Torino Metropoli, Frosina, la storia di questa madre, che ha perdonato maltrattamenti passati per amore dei suoi bambini, evidenzia la fragilità della nostra società di fronte alla violenza domestica.
È fondamentale che tutti noi, come comunità, rimaniamo vigili. Lanciamo un appello a tutti i Torinesi affinché prestino attenzione a comportamenti sospetti o situazioni preoccupanti nei loro condomini e nelle vicinanze. È essenziale segnalare qualsiasi segnale di allerta alle forze dell’ordine.
Inoltre, invitiamo a diffondere il numero antiviolenza 1522, affiggendo i volantini nelle bacheche dei condomini, per garantire che chiunque si trovi in difficoltà possa trovare supporto. Solo unendo le forze possiamo lavorare per un ambiente più sicuro e solidale per tutti.

Ferrovie, Avetta (Pd): continui disagi sulla Torino-Ivrea

Il consigliere regionale in Commissione Trasporti torna a segnalare le criticità sulla linea: “Promesse e rassicurazioni sono rimaste sulla carta. Treni piccoli e strapieni nelle ore di punta. Occorre inserire Ivrea nel SFM”.

«Nonostante le rassicurazioni della Regione Piemonte sulla linea ferroviaria Ivrea-Torino nulla è cambiato e il promesso “rinforzo con la doppia composizione” non viene garantita. Con un Question Time dello scorso marzo segnalavo per l’ennesima volta il problema dei “treni bimodali”, che per la scarsa capienza sono strapieni costringendo i pendolari a viaggi indecorosi. La situazione si ripete: martedì 24 settembre il treno 2714 delle 7.41 da Ivrea e il treno 2737 del pomeriggio da Torino erano “bimodali”, e lo stesso è accaduto il giorno precedente. Per l’ennesima volta siamo costretti a denunciare le quotidiane criticità della linea Aosta-Ivrea-Torino, che dimostrano che non è vero che siamo di fronte “a pochi casi isolati” come dichiarato in Aula mesi fa dall’assessore Gabusi. Torno a chiedere alla Regione Piemonte di intervenire su Trenitalia per trovare soluzioni definitive. Altrimenti, meglio dire ai viaggiatori che si devono rassegnare e subire i disservizi del sistema ferroviario regionale». Lo afferma il consigliere regionale Pd Alberto AVETTA durante la seduta della Commissione Trasporti, che aggiunge: «L’unica vera e seria risposta ai tanti disservizi denunciati dai pendolari che utilizzano la linea Torino-Ivrea-Aosta è estendere ad Ivrea la SFM8 (Lingotto-Chivasso) completando poi il servizio fino a Carema. SFM unisce Torino ad Alba, Bra, Fossano, Pinerolo, non si capisce perché non debba arrivare a Ivrea, unica grande città dell’area metropolitana non servita dal servizio ferroviario metropolitano. L’operazione è tecnicamente possibile ma serve una chiara volontà politica che, ad oggi, la Giunta Cirio non ha ancora assunto. Questa situazione mi ricorda le tante promesse di campagna elettorale come quella di applicare tariffe agevolate ai giovani pendolari. Ad oggi registriamo disservizi e abbonamenti rincarati addirittura del 30% ».

Referendum, +Europa: 500mila firme raggiunte. Piemonte protagonista

“Abbiamo raggiunto le 500.000 firme necessarie per presentare il referendum cittadinanza ampiamente prima della scadenza ed essendo partiti solo il 6 settembre, con uno sprint negli ultimi giorni che non ha precedenti. Ora inizia la vera sfida” dichiara in una nota Andrea Turi, portavoce di +Europa Torino. Prosegue: “solo una settimana fa eravamo in conferenza stampa in Sala Musy per lanciare, assieme agli altri partiti e associazioni, la mobilitazione torinese per chiedere ai cittadini piemontesi di sostenere la richiesta di referendum per diminuire da 10 a 5 anni i tempi di soggiorno continuativo necessari per richiedere la cittadinanza. Di lì a poco sarebbe arrivata la firma del sindaco Stefano Lo Russo. La risposta è stata eccezionale e senza precedenti: più di 40.000 firme delle 500.000 raccolte sono di cittadini piemontesi che evidentemente sono stufi della retorica nostrana sulla cittadinanza e chiedono un cambio di passo. In questa stessa giornata la maggioranza di centrodestra ha bloccato sul nascere il dibattito sullo ius scholae, sono evidentemente scollati dalla realtà.” Conclude: “ora inizia la vera sfida, col vaglio delle Corti e poi la celebrazione del referendum nella prossima primavera assieme ai quesiti sull’autonomia differenziata e sul jobs act”.

Ius Scholae, Nallo (Sue): “Cirio abbia più coraggio”

Nel dibattito sullo Ius Scholae in Consiglio regionale è intervenuta anche la consigliera regionale di Stati Uniti d’Europa Vittoria Nallo

“Come al solito il Presidente Cirio è riuscito a sostenere tutto e il contrario di tutto. Proprio nelle ore in cui il Referendum Cittadinanza sta raggiungendo le necessarie 500.000 firme, al centrodestra è mancato il coraggio, quello che ci si aspetterebbe da coloro che sono chiamati a rappresentare l’intera Regione. Come lista Stati Uniti D’Europa continueremo a portare avanti la proposta sullo Ius Scholae perché riteniamo che i ragazzi che abbiano completato un ciclo di studi in Italia debbano essere considerati italiani a tutti gli effetti, e non cittadini di serie B.
Citando Winston Churchill, vero statista che del coraggio fece una virtù imprescindibile, “Il coraggio è giustamente considerato la prima delle qualità umane, perché è la qualità che garantisce tutte le altre”. Ci auguriamo che il Presidente Cirio possa trovare il coraggio che è mancato oggi in questa aula.

Pompeo (Pd), ospedale ASL To5: l’assessore annuncia piano fattibilità entro 2025

 “Ho interrogato, oggi, l’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi per fare chiarezza, con urgenza, sulle criticità ancora esistenti relative all’annosa vicenda della costruzione dell’Ospedale unico dell’Asl TO5. Nella scorsa legislatura, infatti, è stata individuata una nuova area per la realizzazione del presidio ospedaliero nel compendio demaniale del Comune di Cambiano al posto di quella di Vadò, adducendo come motivazioni di preferenza i minori costi dovuti alla disponibilità di un terreno del demanio e le migliori caratteristiche idrogeologiche. Tuttavia gli ipotetici vantaggi sembrano essersi trasformati in criticità” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“E’ emerso, infatti, che il terreno avrà un costo, è stata rilevata una parziale esondabilità, i livelli acustici non sono idonei perché la presenza relativamente vicina, in linea d’aria, della pista di motocross a Sabbioni nel Comune di Trofarello, potrebbe rappresentare un problema in tema di zonizzazione acustica, e infine la viabilità di accesso alla struttura richiede l’abbattimento del casello della tangenziale di Vadò. Inoltre, si sarebbero, ulteriormente, allungati i tempi per l’aggiudicazione definitiva e la stipula del contratto con l’impresa appaltatrice, previste in estate. A aprile 2024, infatti, l’Azienda Sanitaria aveva annunciato l’assegnazione del Pfte (Progetto di fattibilità tecnico-economica), dando nove mesi di tempo alla ditta per definire superfici di occupazione del nuovo nosocomio dell’ASL TO5, numero di piani, volumi, spazi e l’esatto posizionamento nell’area. Ma, secondo notizie di questi giorni, la progettazione deve ancora partire. Tutti questi fattori rischiano di far aumentare considerevolmente i costi e dilatare i tempi” precisa la Consigliera regionale Pd.

“Nella sua risposta, letta in Aula dall’Assessore Vignale, l’Assessore Riboldi ha ripercorso le diverse fasi della cronistoria dalla scelta della nuova localizzazione del nuovo ospedale dell’Asl To5 fino agli ultimi atti, precisando che il Pfte dovrebbe essere pronto entro il 31 dicembre 2025, secondo quanto previsto dal cronoprogramma. Nei prossimi mesi monitorerò con attenzione la situazione e sarà sicuramente importante, per acquisire ulteriori elementi, l’approfondimento al quale si è reso disponibile l’Assessore Riboldi, in IV Commissione, non solo sull’Ospedale dell’Asl To5, ma su tutti i progetti di edilizia sanitaria, fondamentali per il rilancio della sanità piemontese” conclude la Consigliera Pompeo.

Lo ius scholae divide il Consiglio regionale

“Oggi la collega Pentenero ha presentato un ordine del giorno che sa di sfida. Non si è voluto parlare di questo argomento con serenità, ma non dovremmo utilizzare temi così importanti per cercare di dividere l’avversario”. Così il presidente della Regione Alberto Cirio, in Aula, ha aperto il suo intervento sul dibattito relativo all’Odg “Riconoscimento dello ius scholae quale requisito per la cittadinanza italiana”, presentato appunto da Gianna Pentenero, capogruppo Pd.

In sede di replica, la consigliera ha risposto che “con l’intervento del presidente la maggioranza s’è tolta la maschera e ha dimostrato la sua incapacità di discutere le cose. L’ordine del giorno risponde a un processo democratico e non a caso è stato presentato ben due settimane fa. C’era tutto il tempo per poter intervenire sul testo e trovare un punto di incontro. Si può emendare, se ne può presentare un altro, ma tutto questo non è avvenuto”.

L’ordine del giorno è stato respinto a maggioranza dei voti, 29 voti contrari e 19 favorevoli.

Cirio aveva anche spiegato di non aver condiviso tutti gli interventi sentiti durante il dibattito. “Per esempio, io mi sono sentito italiano quando ho scoperto la storia di mio nonno che aveva fatto il partigiano, perché la cittadinanza è un processo di integrazione e di condivisione, non è lo ius soli, che è un modo casuale di ottenerla. E questo ordine del giorno punta allo ius soli, che ci vede del tutto contrari”.

“Non siamo nemmeno d’accordo con i cinque anni di studi che voi proponete per ottenere la cittadinanza – ha aggiunto il presidente – riteniamo che debbano essere almeno 10: è questa la durata della scuola dell’obbligo per tutti, italiani e stranieri”.

“Questo non vuole dire che all’interno della nostra coalizione non ci siano sensibilità e posizioni diverse – ha precisato -. La Lega, per esempio, teme che lo ius scholae possa essere una scorciatoia. Naturalmente ne parleremo all’interno della nostra coalizione, che non è un’unione aritmentica: noi come Forza Italia poniamo la questione, senza volontà di dividere, di rompere, io voglio un centrodestra moderno, che si confronta e che ragiona. Anche perché si tratta di uno scarto di soli 2 anni. Oggi già a 18 si può ottenere la cittadinanza, con lo ius scholae abbassiamo l’età a 16, calcolando i 10 anni di scuola dell’obbligo che inizia a 6 anni”.

Nessun rappresentante di maggioranza è intervenuto, mentre sono state diverse le dichiarazioni di opposizione.

 

IL DIBATTITO

Gianna Pentenero (Pd) nel dibattito generale ha detto che “auspicheremmo una nuova legge sulla cittadinanza, non dimenticando il tema del calo demografico e tenendo conto della necessità di avere percorsi educativi adeguati per i bambini e le bambine stranieri. Lo ius scholae è un segnale di civiltà sul quale possiamo trovare punti di convergenza, anche se è solo una partenza”.

Pasquale Coluccio (M5s): “Ho due figli che sono nati in Italia e hanno avuto compagni di classe e di sport, che sono sempre stati cittadini di serie B. Ciò a causa di una legge che ha oltre trent’anni, che non permette a chi è nato in Italia di essere italiano. All’estero la legislazione è molto più avanti, in Germania bastano 5 anni di residenza dei genitori e in Francia 8. In Spagna è sufficiente un solo anno”.

La consigliera ventenne Simona Paonessa (Pd) ha aggiunto che “i miei amici e i miei compagni spesso non hanno la cittadinanza italiana, ma vivono qui, sono nati qui e non vedo come si possa negare loro questo diritto”.

Giulia Marro (Avs): “Non abbiamo firmato questo ordine del giorno, perché ne abbiamo un altro che riteniamo migliore, ma crediamo comunque che questo sia un buon segnale che va a rinnovare il patto sociale tra cittadini”.

Emanuela Verzella (Pd): “Non dobbiamo avere paura di fare questa scelta, da docente e da dirigente scolastica posso dirvi che è una paura immotivata: ho visto centinaia di bambini venuti dall’estero e passare per lo ius scholae non deve farci temere per l’apprendimento dei nostri figli”.

Fabio Isnardi (Pd): “Concediamo cittadinanze a persone nate dall’altra parte del mondo, solo perché magari hanno un bisnonno italiano. Non sono mai stati in Italia, non parlano la nostra lingua, non pagano qui le tasse. Credo che la scelta di civiltà dovrebbe invece essere premiare chi sceglie di vivere qui”.

Vittoria Nallo (Sue): “Abbiamo apprezzato le dichiarazioni di stampa del presidente Cirio, che si è detto a favore dello ius scholae, anche se decennale e non quinquennale come vorremmo noi. Però poi Forza Italia quando bisogna votare, si esprime in maniera contraria a questo provvedimento. Chiediamo quindi un impegno concreto, non solo a parole”.

Alice Ravinale (Avs): “Siamo ovviamente favorevoli all’ordine del giorno, nella sola Torino sono oltre il 30% gli studenti stranieri. Mi stupisce che alcune riflessioni partano dal concetto di paura, perché mi chiedo di cosa dovremmo avere paura, non certo dei bambini e delle bambine.

Monica Canalis (Pd): “Non citerò grandi principi sociali, ma intendo citare il ‘Sole-24Ore’, un quotidiano che scrive a favore delle imprese: i lavoratori stranieri nel 2023 hanno contribuito per l’8,8% al Pil nazionale. Conosciamo il motto “No taxation without rapresentation”, un principio della cultura liberale che oggi stiamo violando”.

Alberto Unia (Mss): “Proprio a scuola, personalmente, mi sono sentito per la prima volta italiano. È a scuola che ci si sente parte di una comunità nazionale: cerchiamo di pensare al mondo tra venti o trent’anni e prendiamo decisioni di conseguenza”.

Nadia Conticelli (Pd): “Trovo indecoroso che il dibattito non ci sia e intervenga una sola parte, mentre l’altra tace. Stiamo parlando della vita delle persone. L’investimento della scuola è a perdere, investiamo per formarli e poi vanno a lavorare all’estero, dove sono riconosciuti i loro diritti, in paesi non imballati come il nostro.

Laura Pompeo (Pd). “Abbiamo gioito per i nostri atleti alle Olimpiadi: moltissimi di quelli che hanno vinto sono di origine straniera, eppure hanno portato medaglie”.

 

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Ufficio Stampa

Lista Cirio: Ius scholae, sì a un dibattito serio, no alle strumentalizzazioni

Il Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale questa mattina ha votato convintamente contro l’Ordine del Giorno proposto dalla Capogruppo Pentenero in Consiglio Regionale per l’introduzione dello “ius scholae”, la possibilità, in sintesi, di concedere la cittadinanza italiana ai giovani che abbiano frequentato un ciclo scolastico di cinque anni nella scuola italiana.

Abbiamo votato perché riteniamo che il progetto dello ius scholae debba essere attuato dopo un confronto politico, nelle sedi politiche, tra le diverse componenti della maggioranza, un confronto nel quale possano emergere sensibilità differenti, che non sono certamente un problema, ma una ricchezza, all’interno di una maggioranza di governo. Lo “ius scholae”, così come tutti i provvedimenti e le norme che riguardano il futuro delle persone e quello della nostra comunità, non è un argomento per colpi di mano, ma deve attuarsi attraverso una discussione approfondita.

Siamo sicuramente disponibili a questa discussione sia all’interno della maggioranza sia con tutti coloro che vorranno partecipare. Abbiamo già espresso in altre occasioni la nostra posizione favorevole alla concessione della cittadinanza al completamento del ciclo della scuola dell’obbligo, dieci anni; una posizione che differisce profondamente dai cinque anni proposti nell’Ordine del Giorno odierno, ma da cui si può partire per un dibattito serio, approfondito e non strumentale.

Silvio Magliano, Capogruppo

Sergio Bartoli

Mario Salvatore Castello

Elena Rocchi

Daniele Sobrero

Torna la Festa in rosso di Rifondazione

DA GIOVEDI’ 26 A DOMENICA 29 SETTEMBRE, PRESSO IL CIRCOLO ARCI DA GIAU DI STRADA CASTELLO DI MIRAFIORI 346.
Oltre alla Libreria, al servizio bar e ristorante e ai vari banchetti informativi, il programma di quest’anno prevede alcuni dibattiti su tematiche rilevanti.
Giovedì 26 settembre alle 18: “TORINO, UN GRANDE FUTURO ALLE SPALLE:
USCIRE DAL DECLINO INDUSTRIALE E SOCIALE”, a cui parteciperanno, con il
coordinamento di Giorgio Pellegrinelli (responsabile Lavoro della Segreteria provinciale del PRC), Edi Lazzi (segretario generale FIOM CGIL di Torino), Fabio Massarenti (RLS/RSU FIOM CGIL nel settore automotive), Patrizia Ruo Roch (lavoratrice del settore mense) e altri rappresentanti delle situazioni lavorative.
Venerdì 27 settembre alle 18: “GAZA, CISGIORDANIA, PALESTINA. MONDO”, con la significativa presenza del giornalista Domenico Quirico, di Anna Camposampiero (dell’Esecutivo della Sinistra Europea), Yasmina Houmi (Torino per Gaza) e Amjad Dobosh (attivista di Intifada Studentesca), con il coordinamento di Marina Loro Piana (segreteria provinciale PRC).
Sabato 28 settembre alle 21,30: “OLTRE LA PRIMAVERA REFERENDARIA: DAL
VOTO ALLA RIPRESA DELLE LOTTE”, a cui parteciperanno, con il coordinamento di Fausto Cristofari (segretario provinciale PRC Torino), il Segretario Nazionale del Prc Maurizio Acerbo, Alessandra Algostino (docente di di diritto costituzionale all’Università di Torino), Federico Bellono (segretario generale della Camera del Lavoro CGIL di Torino), Daniele Mandarano (vicepresidente ARCI Torino) e Renato Strumia (segreteria CUB Torino).
Domenica 29 settembre alle 18, infine: “SANITA’ TRA UNIVERSALISMO E
PRIVATIZZAZIONE” con Andrea Ciattaglia (presidente di Unione per la promozione sociale), Dorino Piras (medico ospedaliero) e Rosa Rinaldi (responsabile nazionale Sanità PRC), con il coordinamento del Segretario Regionale PRC Piemonte Alberto Deambrogio.
La cena sociale e l’estrazione dei premi della lotteria concluderanno la Festa.
Da segnalare, per gli eventi musical-culturali:
giovedì 26 settembre alle 21,30 la musica della cover band dei Depeche Mode
PERSONAL MOOD;
venerdì 27 settembre alle 21,30 il combat folk degli EGIN TORINO PATCHANKA;
sabato 28 settembre alle 18 la serata “Anni ‘60, comincia la danza”, a cura dell’équipe di RADIO PODEROSA composta da Diego Giachetti, Gianni Lucini e Cesare Manachino.