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“Stellantis e la fine dell’automotive in Italia”

CONVEGNO NAZIONALE  DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
Sabato 16 Marzo dalle 14,30 alle 18
presso il Circolo ARCI LA PODEROSA
(via Salerno 15A, Torino)
Il tema del futuro di Stellantis e dell’automotive a Torino e nel nostro Paese è tornato da qualche tempo all’attenzione dell’opinione pubblica, dopo un periodo di sostanziale silenzio.
A fronte di incerte e poco convinte dichiarazioni sulla centralità della realtà produttiva torinese nelle strategie di Stellantis sta la realtà di uno stabilimento, quello di Mirafiori, sempre meno utilizzato, destinato a produzioni sempre più lontane dall’assemblaggio di autoveicoli, con il fantasma vorace della speculazione che si staglia sull’enorme area di 3 milioni di metri quadri.
Sullo sfondo, la necessità di una vera transizione ecologica, di un progetto di mobilità sempre più orientato verso il trasporto pubblico, piuttosto che sull’uso privato dell’auto come finora lo abbiamo concepito. La necessità, anche, di un’alternativa diversa da chi  concepisce lo sviluppo della nostra città come orientato verso la produzione bellica aerospaziale.
Su questi temi RIFONDAZIONE COMUNISTA svolgerà un Convegno Nazionale a Torino SABATO  16 MARZO dalle ore 14,30 alle 18 presso il Circolo ARCI La Poderosa di via Salerno 15a.
In occasione del Convegno, intitolato “Stellantis e la fine dell’automotive in Italia” numerose voci esperte si confronteranno sui temi della globalizzazione, della transizione ecologica e digitale, delle necessarie politiche pubbliche.
Dopo l’introduzione, affidata al segretario della Federazione di Torino Fausto Cristofari, si succederanno gli interventi di lavoratrici Stellantis come Nina Leone (Mirafiori) e Iolanda Picciariello (Melfi), di sindacalist3 come Samuele Lodi, responsabile nazionale automotive della FIOM e Elena Ferro, della segreteria della Camera del Lavoro di Torino, del responsabile della commissione lavoro Giorgio Pellegrinelli, di importanti studios3 come Vincenzo Comito, Angelo Tartaglia, Matteo Gaddi, Nadia Garbellini. Concluderà i lavori Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del PRC.
Proveremo così ad aggiungere un mattone nella costruzione di un’alternativa al declino produttivo di Torino e dell’automotive, nella direzione di un diverso modello di società.
  RIFONDAZIONE COMUNISTA

Giardino Madre Teresa, Alessi (Fdi): “Situazione di degrado dopo il taglio del nastro”

A 7 giorni dall’inaugurazione della riqualificazione del Giardino Madre Teresa di Calcutta con la presenza del sindaco Lo Russo, dell’assessore Tresso, del presidente della Circoscrizione 7 Deri, dell’Unicef e delle scuole la situazione è INACCETTABILE, come sempre!

Il sindaco e il presidente della Circolazione  7 giorni fa in un giardino perfetto, qualche residente diceva che avevano solo da dare il lucido a terra, dicevano che lo restituivano alle persone che vivono il quartiere come un luogo più verde e vivibile.
Signor Sindaco pensava davvero quello che ha dichiarato??? Basta vedere le foto di ieri sera e di questa mattina per capire che le sue erano solo parole parole e ancora parole
Siamo stufi delle parole mai seguite dai fatti, senza la volontà politica non si risolvono le criticità di questo giardino.
Non si possono spendere 500 mila euro per poi lasciare questo luogo, che potrebbe essere molto bello, al degrado più assoluto.
Gli operatori di Amiat al mattino svolgono al meglio il loro lavoro ma tutto si vanifica senza una progettazione seria e diversa dall’attuale.
Dai balconi i residenti vedono di tutto, compresa la vendita di droghe e a volte il loro consumo, bivacchi e festicciole come ieri sera, risse quotidiane, carte da gioco buttate a terra quasi ogni sera, ecc. ;
Il 7 marzo su FB si leggevano i seguenti post. Post completamente fuori dalla realtà quotidiana-
Lo Russo: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.


Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.
L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri.
#stefanolorussosindaco
Deri: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea.

Patrizia Alessi 

consigliera Fdi

Roberto Castelli torna in campo

di Massimo Iaretti

Roberto Castelli torna in campo. L’ex ministro della Giustizia e vice ministro delle infrastrutture, oggi segretario federale del Partito Popolare del Nord, sarà candidato alle elezioni al Parlamento Europeo nella lista ‘Libertà’ insieme al leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca, con il quale ha dato l’annuncio nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati. Lo abbiamo sentito ‘a botta fredda’.

 

Come mai questo ‘ritorno in campo’ ?

Il Partito Popolare del Nord sta cercando di mettere insieme realtà che hanno un minimo comun denominatore che è quello di una riforma basata sulle macroregioni, soluzione peraltro prevista dalla Carta Costituzionale. In nostri alleati mi hanno ‘imposto’ di partecipare alle Europee con una semplice costatazione: Se ci credi devi metterci la faccia.

Non è una contraddizione un Partito che ha un territorialità nelle regioni del Nord si vada ad alleare con un altro che parte dal Sud ?

Stiamo facendo un’operazione analoga a quella che in passato Bossi fece con il Movimento della Autonomie di Raffaele Lombardo. Non finì benissimo. Oggi le cose sono cambiate e a Cateno do il beneficio della buona fede e dell’impegno.

A proposito di Nord: in quali regioni siete maggiormente radicati, tenendo conto che il Partito è nato da pochi mesi ?

Ovviamente in Lombardia, dove stiamo anche aprendo una sede a Lecco, ma anche nelle Marche ci siamo, così pure in Liguria, in Friuli. Ci sono poi contatti con il Veneto. Il lavoro fatto dall’associazione Autonomia e Libertà in questi anni sta dando i suoi frutti.

E in Piemonte ?

L’idea è di partecipare alle elezioni regionali con nostre liste o con altre realtà con le quali stiamo parlando.

Giachino scrive a Cirio per i rimborsi alle autoambulanze 

I mezzi delle Associazioni che svolgono il servizio di Emergenza Sanitaria 118 in forma estemporanea
Mino Giachino, già sottosegretario alle Infrastrutture e oggi responsabile Trasporti del Piemonte per Fdi, ha scritto la seguente lettera al Presidente della Regione per sollecitare i rimborsi relativi alle ambulanze delle associazioni:
“Caro Alberto, conosco bene il Vostro grande impegno per la Sanità piemontese toccata prima dai tagli governativi e poi da quelli della precedente Amministrazione regionale. I Tagli della precedente Amministrazione hanno anche riguardato le Associazioni che svolgono il servizio di EMERGENZA SANITARIA 118 in forma estemporanea cui si aggiunge oggi il mancato rimborso degli ultimi mesi , da parte della Regione. Il contributo al Servizio di EMERGENZA SANITARIA dato da queste Associazioni e’ troppo importante per la i nostri concittadini a partire dalle vallate alpine e dai Comuni più distanti dalla Città o dagli Ospedali”.

Ruffino (Az): da governo accanimento, tolti 1,2 miliardi a sicurezza ospedali

“Tra tagli, revisioni e modifiche varie, il comune denominatore dell’azione del governo è sempre l’accanimento sulla Sanità pubblica. L’ultima conferma arriva dalla rimodulazione del Pnrr, all’interno della quale, ben nascosta, c’è la sottrazione di 1,2 miliardi del Piano nazionale complementare che erano destinati alla messa in sicurezza e all’ammodernamento degli ospedali”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “A denunciare il nuovo ‘taglio inaccettabile’ è la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, dunque anche tecnici ed assessori e di regioni governate dal centrodestra, che semplicemente si ritrovano senza poter più contare su risorse programmate a fronte di cantieri già aperti o di gare già assegnate. Si sottraggono all’edilizia sanitaria 1,2 miliardi che servivano a finanziare interventi urgenti e necessari, basti pensare a quelli per la sicurezza sismica, una ovvia priorità per un Paese come il nostro ad elevato rischio terremoti. Un altro colpo al cuore di un sistema già al collasso, con strutture spesso vecchie e talvolta anche non a norma, come purtroppo ben sanno medici, infermieri e cittadini. Una scelta folle – conclude Ruffino – che rappresenta bene, però, quanto poco interessi a questo governo la Sanità pubblica”.

Accossato (LUV): “Regione, maggioranza nel caos”

 “Anche oggi il Consiglio si è chiuso con un nulla di fatto, da una parte la maggioranza litiga su tutto, dall’altra vuole evitare in tutti i modi di dover discutere in aula della Proposta di legge sul fine vita”.

13 marzo 2024 – «Oggi era convocato il Consiglio regionale tutto il giorno con importanti provvedimenti all’ordine del giorno, come la Legge annuale di riordino, l’Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea e la Proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita, ma dopo un balletto indecoroso durato tutta la mattinata da parte della maggioranza che non riusciva ad avere il numero legale, causa le numerose e abituali assenze, il Consiglio si è chiuso all’ora di pranzo con un nulla di fatto» ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

«Una maggioranza di destra in stato confusionale, profondamente litigiosa, che con continui ripensamenti ma immutata arroganza sta immobilizzando i lavori del Consiglio in quest’ultimo scorcio di legislatura» ha proseguito Silvana Accossato.

«Noi, come opposizioni, avevamo dato la disponibilità a non fare ostruzionismo sul Bilancio e sulla Legge annuale di riordino, in cambio avevamo chiesto almeno la disponibilità a discutere la Proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, ma parte della maggioranza non vuole che questo tema sia discusso in aula» ha continuato Accossato.

«Spiace constatare che su un tema così sensibile come il fine vita, che riguarda tante persone di ogni colore politico, su cui sarebbe auspicabile un confronto sereno, senza condizionamenti di partito, emerga invece questo atteggiamento di chiusura totale e di paura di parlarne, forse per non scalfire l’immagine di un Presidente che vuole piacere a tutti» ha concluso la Capogruppo di LUV.

Zambaia nuova presidente della Commissione Sanità

Sara Zambaia (Lega) è la nuova presidente della Commissione Sanità.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha presieduto la riunione odierna della Commissione per l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Alessandro Stecco, dimessosi dalla carica di consigliere regionale dal primo marzo.

La votazione, a scrutinio segreto, ha assegnato 16 voti su 19 a Zambaia.

“Sono onorata per questo incarico, che assumo con grande senso di responsabilità – ha commentato Zambaia a margine dell’elezione –. Ringrazio il capogruppo delle Lega Alberto Preioni e i colleghi per la fiducia riposta e il professor Stecco, cui subentro dopo l’eccellente lavoro svolto, che accolgo con consapevolezza e orgoglio”.

L’Ufficio di presidenza della Commissione è formato ora dalla presidente Zambaia e dai vicepresidenti di maggioranza Andrea Cane (Lega) e di minoranza Domenico Rossi (Pd).

Sopralluogo dei consiglieri regionali Pd al Sant’Anna

“BISOGNA TUTELARE L’ECCELLENZA GINECOLOGICA E GARANTIRE LA SICUREZZA DI MADRI E BAMBINI”

           

Questa mattina i consiglieri regionali del Partito democratico Alberto Avetta, Monica Canalis, Diego Sarno e Daniele Valle hanno effettuato un sopralluogo all’ospedale Sant’Anna di Torino, dove hanno incontrato il Direttore Generale Giovanni La Valle, il direttore sanitario Lorenzo Angelone e il direttore di presidio Umberto Fiandra. «Abbiamo voluto sincerarci di come prosegue l’operazione di scorporo del Regina Margherita dall’AOU Città della Salute e dal futuro Parco della Salute e approfondire le problematiche e le opportunità che questa operazione porterà con sé. Abbiamo anche verificato l’andamento dei lavori che interessano i controsoffitti, dopo i crolli verificatisi nel maggio scorso, ed affrontato il delicatissimo tema delle neonatologie. Ci è stato detto che nessuna decisione definitiva è stata ancora presa sull’eventuale trasferimento al Regina Margherita. Il completamento del piano di scorporo, amministrativo e patrimoniale, dovrebbe arrivare non prima di giugno 2024. Per la parte amministrativa saranno in ogni caso necessarie nuove assunzioni al Regina Margherita, coperte dai fondi del Servizio sanitario regionale (a conferma di quanto da noi sempre sostenuto, ovvero che lo scorporo non è a zero costi!). Infine, si stanno mettendo a punto i protocolli necessari affinché gli operatori che lavorano al Regina Margherita o al Sant’Anna lo possano fare in un regime di convenzioni incrociate, garantendo sempre la sicurezza delle pazienti e dei bambini. In questo quadro di totale aleatorietà, ci preoccupa che per inseguire l’ipotesi dell’IRCCS pediatrico, non si comprometta l’eccellenza ginecologica del Sant’Anna, svuotandolo di professionalità e attività sanitarie legate ai neonati”.

Povertà, Appendino: “Il governo si volta dall’altra parte”

Le parole della deputata di M5S ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un post su Facebook 

“Nell’ultimo anno sono aumentate dell’11% le persone con difficoltà economiche nella mia città, Torino, in quel Nord in cui spesso si dice che tutto vada bene. Secondo l’ultimo rapporto Caritas, circa 27mila cittadini sono in povertà assoluta e il 25% di chi chiede aiuto è un ex percettore del Reddito di cittadinanza.

Dietro questa cifra ci sono persone che devono chiedere aiuto ai genitori per pagare le bollette, anziani che rischiano di perdere la casa, famiglie che devono rivolgersi alle mense per assicurare un pasto ai figli.

Giorgia Meloni aveva giurato che dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza avrebbe sostenuto i più fragili dando una prospettiva di lavoro a tutti gli altri, invece solo a gennaio 450mila nuclei con minori, anziani e disabili che prendevano il Reddito sono rimasti senza sostegno, mentre i famosi corsi di formazione per gli “occupabili” sono totalmente insufficienti.

Di fronte a queste verità, al governo preferiscono girarsi dall’altra parte inventandosi anche la bufala della povertà diminuita. La smettano di raccontare agli italiani un Paese che non c’è e si mettano a lavorare per chi non riesce più ad andare avanti”.

Terzo settore, Canalis (Pd): “Una legge anche in Piemonte”

PER RAFFORZARE LA COMUNITÀ.

Una norma che recepisce la riforma nazionale del 2017, semplifica ed abroga alcune leggi piemontesi precedenti e introduce alcune novità, come la Consulta regionale del Terzo Settore, i punteggi premiali nei bandi regionali per i comuni che praticano la co-progettazione e le linee guida per definire la collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, tramite la co-programmazione, la co-progettazione e l’amministrazione condivisa.

12 marzo 2024 – L’approvazione all’unanimità della PdL Canalis è frutto di un lungo lavoro di mediazione con la maggioranza, in particolare con gli assessori Caucino e Marrone. Segno che il Terzo Settore non è un tema di parte, ma una ricchezza trasversale, in una Regione che vanta un patrimonio storico e un numero particolarmente alto di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative, società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti filantropici, che coinvolgono migliaia di lavoratori e volontari.

Una rete silenziosa che tiene in piedi il Paese, in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo, educativo, ambientale. Una rete che rafforza la comunità. Un insieme di enti di natura giuridica diversa, accomunati dalla vocazione no profit, dalla funzione pubblica e dalla finalità dell’interesse generale, come sancito dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale.

Pubblica Amministrazione (PA) e Enti di Terzo Settore (ETS) possono agire in sinergia e cooperazione, piuttosto che in spirito di competizione o subordinazione, concorrendo al bene comune.

Il Terzo Settore è fattore di democrazia e di equilibrio tra una possibile deriva statalista oppure liberista della nostra società.

Il Terzo Settore è stato, fin dall’Ottocento, un pilastro della coesione sociale della nostra Regione. Le opere dei santi sociali, le società di mutuo soccorso e le cooperative sono state le prime espressioni organizzate di solidarietà, a fianco delle organizzazioni sindacali, nel tumultuoso periodo della prima industrializzazione.

Ma è soprattutto a partire dagli anni settanta e ottanta del Novecento che il Terzo Settore si rafforza. Anche con l’arrivo delle leggi nazionali, si registra una notevole crescita delle organizzazioni di volontariato, dell’associazionismo di promozione sociale, delle cooperative sociali e delle diverse strutture della formazione professionale e dell’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Indubbiamente questa rete, promossa in particolare dall’ispirazione cristiana o dalla tradizione socialista, ha vissuto un originale ed autonomo protagonismo, ma è stata anche valorizzata da una Pubblica Amministrazione che in Piemonte, ha sempre voluto lavorare insieme a Terzo Settore.

Il Terzo Settore piemontese ha prodotto esperienze straordinarie di innovazione sociale, come la formazione professionale, l’affido familiare, l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti con fondi sanitari,  ecc.

Con la nuova legge regionale si auspica uno scatto in avanti, come già accaduto con le leggi regionali in Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Molise e Lazio, dando seguito al D.lgs 117/2017, che a livello nazionale ha operato una revisione organica della disciplina degli ETS con la redazione di un apposito codice che ha riunificato all’interno di un unico quadro normativo le singole leggi settoriali (volontariato, promozione sociale e impresa sociale) e ha introdotto in particolare il modello dell’ “amministrazione condivisa” tra Pubblica amministrazione e Terzo Settore, intesi come alleati e partners e non come antagonisti.

Successivamente, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 26 giugno 2020 ha rappresentato una tappa fondamentale del riconoscimento giuridico degli Enti di Terzo Settore e della sussidiarietà, sottolineando che le attività di interesse generale possono essere ben svolte non soltanto dalla PA, ma anche da un’autonoma iniziativa dei cittadini, in linea di continuità con le espressioni della società solidale, fortemente radicata nel tessuto comunitario del nostro Paese. In questo senso gli ETS svolgono funzione pubblica al pari della PA.

Occuparsi delle persone più fragili o in difficoltà, promuovere cause sanitarie, culturali o ambientali, non è statalismo o assistenzialismo, ma tutela dei diritti umani, attuazione della Costituzione e investimento sui legami tra le persone.

Se non insistiamo sul tema della comunità, la nostra democrazia sarà sempre più illiberale e lascerà sempre più indietro chi è meno efficiente e performante.

C’è molto da fare, se Pubblica Amministrazione e Terzo Settore lo faranno insieme, in modo paritetico, avranno più successo.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD e prima firmataria della legge