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Torino Sud: “esplode il fenomeno delle occupazioni abusive”

Interpellanza in Comune  /Situazione fuori controllo da Santa Rita a Mirafiori: quartieri presso i quali si stanno inoltre formando accampamenti diffusi di furgoni e camper: ne discuterò in Consiglio Comunale. L’impegno dei Moderati in Comune e in Circoscrizione 2 è a tutela dei cittadini che rispettano le regole e del loro diritto alla casa”

Altro che “fenomeno trascurabile”, come più volte la Giunta cittadina ha provato a definirlo: i casi di occupazioni abusive si moltiplicano in città, concentrandosi soprattutto in Torino Sud, da Santa Rita a Mirafiori. Occupazioni (andate “a buon fine” o sventate) si segnalano in corso Salvemini 25, in via Roveda 45 e in via Scarsellini 12. Proprio in corso Salvemini 25 si va formando un insediamento con camper e furgoni a fungere da abitazioni. Ho presentato un’interpellanza sul tema in Consiglio Comunale. L’Amministrazione cittadina, con il suo lassismo e con l’inefficacia dei suoi interventi, è la prima responsabile della situazione in corso. I Moderati, sia in Circoscrizione 2 sia in Consiglio Comunale, seguono da tempo la situazione. Ci aspettiamo risposte immediate a difesa di chi rispetta le regole e non si impossessa di appartamenti a scapito di altri cittadini che, invece, ne avrebbero titolo e diritto.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Preioni (lega): “Le mascherine della Regione conformi al Dpcm”

“Le mascherine distribuite dalla Regione Piemonte sono sociali, lavabili ben dieci volte. Non sono certificate perché se avessimo dovuto aspettare l’ok da Roma avremmo rischiato di perdere mesi e mesi”.

A scriverlo in una nota, dopo la polemica sollevata dal sindaco di Ornavasso Cigala Fulgosi, è il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni.

“Il sindaco del piccolo centro ossolano, che non perde occasione di sollevare inutili polveroni, non è nuovo a queste sparate – commenta Preioni – forse perché alla ricerca di un po’ di visibilità perduta. Vale chiarire a Cigala Fulgosi – sottolinea il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte – che sarebbe stato sufficiente che si fosse il letto il Dpcm dello scorso 26 aprile (“possono essere utilizzate mascherine lavabili, anche auto prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera”) per evitarsi questa brutta figura. Quanto alla certificazione: bussi alla porta del Governo, dove imperano le lungaggini burocratiche.

Nella lettera giunta ieri anche negli uffici torinesi, il sindaco di Ornavasso annuncia dunque di non voler procedere alla distribuzione delle mascherine della Regione. Gli consigliamo di aggiornarsi – conclude Preioni – e poi di rimboccarsi le maniche per il bene dei suoi concittadini. Noi stiamo lavorando per superare l’emergenza socio-sanitaria del Piemonte, Cigala Fulgosi che fa?”.

Costanzo (M5S) sui ritardi della cassa in deroga

“In Commissione Lavoro ho interrogato il Governo sui ritardi e sulle tempistiche differenti tra le varie Regioni nell’erogazione della cassa in deroga, date le segnalazioni emerse negli ultimi giorni.

Per quanto riguarda la nostra regione – spiega Costanzo -ricordo come il 24 marzo scorso un decreto interministeriale avesse garantito al Piemonte un incremento di risorse da 5 milioni a 82,5 milioni di euro proprio per soddisfare tutte le domande di cassa in deroga. Peccato che ad oggi quasi nessuna famiglia abbia ancora ricevuto liquidità. E abbiamo poi scoperto – aggiunge Costanzo – che la Regione Piemonte ha sottoscritto,  insieme a Finpiemonte e alle parti sociali, un accordo con Intesa Sanpaolo per dare supporto “immediato” ai lavoratori interessati, che partirà l’11 maggio. A questo punto sorge spontanea una domanda: anziché  accusare il Governo e la burocrazia, quante richieste di cassa in deroga sarebbero già state pagate  con l’anticipo di cassa alle famiglie dei lavoratori piemontesi da marzo ad oggi se si fosse avuto a cuore il bene dei piemontesi?”.

Grimaldi (LUV) replica a Icardi: “Senza vergogna”

“Che si dimetta o non si dimetta ci vedremo in commissione di inchiesta”

“Dopo i disastri della fase 1 Icardi si permette di dire a Vineis e Fazio che le loro sobrie critiche sono sciocchezze? Continua a dare degli sciacalli e dei beceri ai consiglieri di opposizione?

Si autoassolve per l’ennesima volta e accusa di irresponsabilità i cittadini e di faziosità (di nuovo) i medici? Dice oggi che la fase 2 andava rinviata? Si chiede quali errori gli si imputino? Parla di 41 bis? Bisogna veramente essere senza vergogna o in preda al delirio, tanto da farsi dire dal proprio Presidente che si è mancato di senso istituzionale. Sembra quasi che l’Assessore voglia gettare la spugna: lo faccia e si dimetta” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando l’intervista dell’Assessore Icardi e la discussione di questa mattina in Capigruppo, durante la quale lo stesso Cirio si è detto perplesso e ha redarguito Icardi.

“Una strage annunciata nelle Rsa, con un mese senza provvedimenti e poi una delibera fantasma che appare e scompare producendo effetti gravissimi, nessuna sorveglianza attiva, USCA inesistenti, tamponi inaccessibili, DPI inadeguati, medici completamente abbandonati. Questa è stata la fase 1 della Giunta Cirio che ha creato il ‘caso Piemonte’” – prosegue Grimaldi. – “Icardi nega l’evidenza, parla già di un ripetersi del contagio, come se lui fosse ‘l’uomo della strada’ e non il membro di una Giunta che ha fatto i decreti, e persiste a non rispondere ad alcuna domanda su come si eviteranno gli errori commessi, perché quando saranno ripetuti potrà dare la colpa alle persone che passeggiano al parco e non all’assenza di tamponi a tappeto. Ma non si preoccupi: noi ci vedremo martedì in Aula e poi – se la maggioranza non ha paura – in commissione d’inchiesta”.

Covid, Ravetti (Pd): “Decideremo su dichiarazioni assessore”

“Ancora una volta l’Assessore alla sanità Icardi ha affidato agli organi di informazione il proprio sfogo sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 con critiche rivolte ai sindacati dei medici, alle opposizioni e addirittura con giudizi negativi sul pensiero del prof. Vineis, uno dei maggiori esperti internazionali nel campo della virologia, chiamato ad aiutare dallo stesso Assessore il Piemonte.

In questo momento ho deciso di riservarmi del tempo per condividere con i Consiglieri regionali del mio Gruppo e con quelli dell’opposizione di Palazzo Lascaris quale sia la reazione corretta e in quale modo rispondere a queste affermazioni. Tuttavia voglio porre alcune domande per fare chiarezza su una situazione che si presenta quanto mai surreale” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Vorrei, innanzitutto, sapere – spiega Ravetti – che cosa succede sulla plancia di comando della sanità regionale. Chi prende decisioni? Su che cosa? L’Assessore Icardi e la struttura del suo assessorato come si relazionano con le unità di crisi, task force e Comitati a loro disposizione? Penso che il Governo regionale debba rispondere a questi quesiti importanti per comprendere chi e come sta gestendo questa grave emergenza e in quale direzione stiamo andando”.

Ruffino (Fi): “Il Comune di Giaveno faccia la sua parte”

 Dopo governo e le azioni importanti della Regione Piemonte è il momento per l’amministrazione di Giaveno di fare la propria parte per fronteggiare l’emergenza sociale ed economica provocata dal coronavirus.

Ho voluto continuare il mio impegno cime Consigliere comunale perché legata al mio territorio e perché da sempre vicina alle fatiche degli amministratori locali. Un Comune con un bilancio ricco di spazio fiscale può fare molto per dare sollievo ai problemi delle famiglie e delle imprese giavenesi.

Cito alcuni capitoli: azzerare le imposte comunali per tutte le attività artigianali, commerciali e per le poche industriali presenti sul territorio; abolire il plateatico per i mercatali, un sostegno importante per la ripresa. Mi rivolgo al Sindaco al quale offro la mia piena e incondizionata disponibilità per cogliere un risultato importante per il futuro della nostra comunità. Alle molte famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro vanno azzerati i tributi a partire dalla raccolta rifiuti, deve essere innalzato il minimo vitale per garantire dignità a chi è in difficoltà. La solidarietà non è solo un bel principio, ma una leva potente da usare in concreto in un momento eccezionale e drammatico. L’amministrazione deve utilizzare l’avanzo sulla spesa corrente, senza indugi né ritardi. Non ho fatto un elenco di buoni propositi, ma ho solo disegnato la mappa delle sofferenze sociali e gli interventi possibili e immediatamente attuabili dal Comune. A parte prosegue la mia battaglia in Parlamento e con Anci con azioni per snellire, sburocratizzare, togliere vincoli dai bilanci per poter utilizzare le risorse per chi ha necessità oggi, oggi è non domani perché domani potrebbe essere troppo tardi. Non da ultimo l’impegno con i sindaci dell’Unione dei Comuni  per la riapertura del punto di primo intervento, con il ritorno presso la struttura territoriale di Giaveno del valido personale, infermieri, medici, operatori sociosanitari  che benissimo hanno operato per la popolazione in questi anni. Con la collaborazione con il Capogruppo in  Consiglio Regionale  Paolo Ruzzola, che ha presentato un ordine del giorno per la ripresa delle attività del punto di primo intervento. Il mio appello è per  Il futuro della nostra comunità che, ritengo sia nelle mani di chi amministra, per questo lo ribadisco, non esiste maggiorana o minoranza ma Consiglieri che coscienti della drammaticità del momento collaborano, perché il futuro di tutti si gioca in questi mesi e le scelte da fare sono adesso non domani.

Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Consigliera comunale di Giaveno

Messina (Italia dei Valori): “Conte, altro che avvocato del popolo”

 “Se gli avvocati difendessero come lui, i clienti sarebbero tutti in galera!”

Ogni giorno  il Presidente del Consiglio annuncia una nuova “poderosa” iniziativa di sostegno, alle imprese, ai professionisti, alle famiglie salvo poi scordarsene il giorno dopo. Si sa, la memoria dell’italiano è corta ma, come dicono a napoli “cà nisciuno è fesso!”. Rinfreschiamo: era il 5 aprile e il governo annunziava prestiti da 25.000 per le piccole imprese e gli esercenti arti e professioni, erogati dalle banche a totale garanzia dello stato attraverso un fondo di garanzia finanziato con fondi della cassa depositi e prestiti. Faceva eco Patuanelli, ministro per lo sviluppo economico, “prestiti attivi in qualche giorno; nessuna valutazione del merito del credito;  non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica!” Al contrario, chi è andato in banca ha saputo che: dopo la presentazione del “solito” modulo, la banca fa una istruttoria, farà pagare per questo e sul prestito si pagheranno pure gli interessi! Non solo, non farà alcuna erogazione fino a quando il fondo di garanzia, gestito dallo Stato, non avrà dato parere favorevole. Oggi è il 5 maggio, è passato un mese e nessuna impresa, nessun esercente arte o professione, ha ricevuto un euro, altro che i 25.000 promessi! Presidente Conte, basta annunci giocando sulla buona fede e sul bisogno dei cittadini, dica pubblicamente se e quando i prestiti verranno erogati e renda noti i nomi di quelli che li hanno avuti, annesso che, dopo un mese, qualcuno ci sia.
Ignazio Messina
Segretario Nazionale dell’Italia dei Valori

Merlo, Via Lattea e Turismo: “ora il Governo batta un colpo”

“A rischio i piccoli comuni”

“I Comuni ad alta densità turistica, e sotto i mille abitanti – come, ad esempio, Pragelato e tutti i comuni olimpici della Via Lattea – non possono reggere l’urto di questa drammatica crisi della filiera turistica se non c’è una robusta iniezione finanziaria del Governo. Non è possibile, per capirci, accogliere le giuste e sacrosante richieste degli operatori locali del settore che chiedono l’esonero di molte tasse e, al contenmpo, garantire la sostenibilità finanziaria dei comuni stessi. Delle due l’una. O il Governo interviene perchè si rende conto che la filiera turistica rischia il fallimento oppure condanna i comuni, soprattutto quelli a valenza turistica e sotto i mille abitanti, a giocare un ruolo che non garantisce più neanche una dignitosa sopravvivenza.

È giunto il momento, senza alcuna polemica, di battere un colpo. Senza la rituale propaganda e inutili promesse.”

Giorgio Merlo
Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

“Riaprire il Maria Adelaide per fronteggiare il coronavirus”

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato ieri un ordine del giorno (firmato dai consiglieri Raffaele Petrarulo e Aldo Curatella) con il quale si chiede a Sindaca e Giunta di adoperarsi presso la Regione Piemonte affinché possa essere riaperto l’ospedale Maria Adelaide di lungo Dora Firenze come struttura destinata ai pazienti Covid.

Il documento evidenzia come la struttura, dismessa nel 2016, ma ancora in condizioni accettabili, potrebbe essere ripristinata in tempi brevi e messa a disposizione dei malati del torinese, operando come ospedale di secondo livello, liberando posti in altre strutture sanitarie della Città.

Recentemente, l’ospedale era stato utilizzato nell’ambito del piano Emergenza Freddo.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Viviana Ferrero, Fabio Versaci, Eleonora Artesio, Osvaldo Napoli, Francesco Tresso, Silvio Magliano.

Lega: “Riduzione Irpef stipendi medici e infermieri”

“Una detrazione dall’Irpef sullo stipendio di medici, infermieri e operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19. E’ una proposta di buon senso, che premia la dedizione, pagata spesso con la vita, di chi ha operato e continua a farlo ancora oggi, in difficili contesti sanitari e legali, nella lotta alla pandemia”

E’ quanto dichiara l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, che auspica una “riduzione del carico fiscale a vantaggio di una categoria che non ha lesinato impegno e sacrificio, pur trovandosi in un ambito lavorativo di forte precarietà, dovuto alla scarsa dotazione dei dispositivi di protezione individuale e a un’azione politica inefficace, subendo inevitabili disagi nella sfera familiare. Seguire magari l’esempio dell’ENPAM, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, che verserà con propri fondi un’indennità di mille euro a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19”.

“Il taglio dell’Irpef in busta paga è stato proposto dalla Lega in Piemonte e Veneto, quest’ultima unica Regione a non applicare l’addizionale Irpef sulla sanità – sottolinea Regimenti – e spero che l’idea possa essere considerata anche nel resto d’Italia, come nel Lazio, dove il presidente Zingaretti, ancora alle prese con il caso ancora tutto da chiarire delle mascherine ‘fantasma’, ha dimostrato di non essere in grado di affrontare l’emergenza”.

Secondo Regimenti “la possibile detrazione dall’Irpef dovrebbe riguardare anche l’intramoenia, cioè le prestazioni erogate fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, che utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Un’attività – conclude l’eurodeputata leghista – ora limitata dall’emergenza Coronavirus, ma che non ha impedito ai medici di mettersi ugualmente a disposizione dei cittadini”.