“Il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, rispondendo alla mia interrogazione, ha confermato quanto da noi richiesto, ovvero che saranno previsti tempi più lunghi, alla luce della crisi pandemica, per il dibattito pubblico e la consultazione dei documenti al fine di garantire tempi congrui alle amministrazioni interessate per valutare i dossier, la correttezza e portare le proprie osservazioni sulle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito definitivo per lo stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi.
Democrazia e diritti, il sit-in radicale
Mario Barbaro, membro della Segreteria del Partito Radicale, commenta il sit-in tenutosi oggi in piazza Castello a Torino
Si naviga a vista a Roma come a Torino
Pure Vittorio Bertola voterà, se candidato Lo Russo. Tra i primissimi pentastellati non si spreca nelle critiche a Chiara Appendino. Tra i due non c’è mai stato un buon rapporto.
Difatti Chiaretta lo ha ” fregato ” per la candidatura a Sindaco. Erano i tempi in cui Casaleggio e Beppe Grillo sostenevano le consultazioni on line. Ma per Lei fecero uno stampo. È Lei la candidata punto e basta. Bettola ci rimase molto male e come si diceva una volta, refluì’ nel privato. Ora ritorna sostenendo che Mauro Salizzoni, pur essendo un grande, sarebbe troppo condizionato dai pentastellati. Niente da dire, molte volte i grandi amori si trasformano in grande odio. Indubbiamente, ma in queste ore che succederà a Roma? Matteo Renzi ha varcato il Rubicone e bisogna anche vedere se ha fatto saltare i ponti dietro se’.
Nicola Zingaretti furibondo e netto : mai più alleati con il Toscanaccio. Bene , ma aveva anche detto a Salvini che per lui si poteva subito andare a votare. Non si è votato. Aveva detto va bene l’alleanza con Grillo ma mai presidente del Consiglio Conte. Conte sta facendo ancora il Presidente del Consiglio. Ancora per poco , dicono i più. Ma anche qui , non è detta l’ultima parola. Avreste mai detto che Mastella e Brunetta avrebbero salvato il posto a Giggino ( la barzelletta d’Italia) Di Maio? Sembrerebbe che butti così. Si può continuare in eterno. Di Battista mai con Salvini. Tornato dal suo giro per il Mondo , mai con il Pd ed ora ad elezioni dietro l’angolo dice ai suoi pentastellati un posto e anche per i miei come la Lezzi. Elezioni assicurate? Non direi proprio.
Facciamo due conti. Se si votasse i posti a disposizione scenderebbe da circa 1000 a circa 600. Con lo stesso e decisamente vergognoso sistema elettorale. A questo punto direi che tranne la Meloni, non c’è nessuno che vuole andare a votare. Il perché è facile da capire. Primo: decidono 5 o al massimo 6 persone le candidature. Poi ci sono molti pretendenti per pochi posti. Se i cosiddetti responsabili non sono sufficienti per salvare questo governo, a Conte non rimarrebbe altro che le dimissioni. Indubbiamente vittoria di Matteo Renzi, ma per non essere una vittoria di Pirro ci dovrebbe essere un altro governo. Sembrerebbe che la strada per un nuovo governo senza Conte sia impossibile. Ma non è detto. Le vie del signore sono infinite. Altra cosa , sicuramente l’Europa e non solo l’Europa sta telefonando a chi di dovere per una rapida soluzione. Ma ….insomma, diciamocelo, è solo tutta colpa di Matteo Renzi? Non mi sembra. Diciamola in altro modo, qualche timidezza l’ha avuta anche il nostro ridanciano Zingaretti. Anche qui , del resto, come si sa, chi nasce tondo non muore quadrato. E chi voleva una pletora di trecento consulenti per gestirsi i fondi europei non mi pare la persona più adatta per gestire il tutto.
Allora? Voglio proprio vedere se avranno le palle di andare alle politiche anticipate. Sento già i miei “amici ” di sinistra sbrindellata, mica vuoi fare vincere Matteo Salvini. Va bene , avete ragione , ma mi sa che l’unica alternativa al non votare è trovare una quadra con quel caratteraccio di Matteo Renzi. Piaccia o non piaccia i numeri, almeno in senato non ci sono. Un po’ come la scelta del candidato a Sindaco di Torino. O il pd fa le primarie o in qualche modo deve scegliere facendo delle scelte votando al suo interno. Le cose si complicano con l’auto candidatura della Pentenero che incassa l’appoggio della zarina Mercedes Bresso. Non finisce qui. Persino Giorgio Ardito l’appoggia. Il prof Andrea Giorgis è defilato. Ha già molti problemi politici da risolvere, non ultimo capire cosa vuole e soprattutto cosa dice Bonafede, il più grande ed inconsistente Ministro della giustizia. Chi a sinistra vuole, desidera dialogare con i cinquestelle produce un solo effetto: la proposta fa acqua da tutte le parti. Forse se ne è accorta Anna Rossomando che chiede rinforzi a Roma, da parte dei romani del pd. Incertezza totale e si naviga vista sia a Torino che a Roma. Non mi pare una bella cosa. In particolare perché i torinesi come gli italiani avrebbero bisogno di certezze.
E’ giusto renderlo obbligatorio?
Tavolo Sanità in #Torino / Sul tema del Covid 19 e sulla Campagna di Vaccinazione contro il virus Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, organizza un incontro per chiarire i molti interrogativi, segnalare problemi e affrontare il controverso tema dell’obbligatorietà per alcune categorie particolarmente coinvolte.
A dare pareri informati e risposte affidabili sono stati invitati a parlare professionisti esperti, impegnati in prima persona, nelle complesse vicende di questa pandemia.
Ne discuteranno sabato 16 gennaio dalle ore 10 e 30 sulla piattaforma Zoom e in diretta sulla pagina Facebook Sanità Torino In Azione
Boni (+Europa): “Csx, basta ambiguità”
Caro direttore, per evitare ogni polemica inutile dico subito che il PD ha tutto il diritto di fare tutto quel che crede per selezionare il proprio candidato o i propri candidati. Ci mancherebbe!
Razzismo istituzionale. Invece che intervenire per accrescere la disponibilità degli alloggi popolari in risposta a una situazione di accresciuto impoverimento sociale la giunta regionale si appresta a varare, sulla falsa riga di provvedimenti adottati da altre regioni a trazione leghista, un provvedimento che introduce criteri di assegnazione – parola d’ordine:
“prima i piemontesi” – che lede il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione. E’ la solita strategia che mira a fomentare una guerra tra poveri in tema di diritto alla casa, così come di diritto al lavoro, al reddito. Invece che rispondere alla domanda di alloggi popolari, domanda largamente inevasa anche per quanto riguarda moltissimi piemontesi, la Giunta Regionale preferisce innescare meccanismi di contrapposizione a fini elettorali non solo contro immigrati ma anche contro cittadini italiani provenienti da altre regioni. Come è stato in altre realtà ci si mobiliti contro le proposte invereconde dell’assessora regionale leghista. Non è possibile affrontare l’emergenza abitativa in piena crisi sociale con politiche di esclusione di pezzi rilevanti di disagio sociale. Tutti i cittadini che ne hanno bisogno hanno diritto alla casa.
Ezio Locatelli
Curare le ferite, rilanciare Torino è il titolo dell’appello che 21 esponenti della società civile torinese hanno diffuso oggi, giovedì 14, a sostegno della candidatura di Mauro Salizzoni a sindaco.
«Le città del post-pandemia dovranno essere le “città della cura” di tutte le ferite che i terribili mesi che stiamo attraversando hanno inferto al corpo vivo della società. Torino potrà essere “città della cura” solo se saprà darsi un’amministrazione che ne interpreti la vocazione alla solidarietà, che ne valorizzi lo spirito civico, che ne rinnovi la lunga storia di capitale dell’emancipazione, dell’innovazione culturale e del progresso sociale. La candidatura di Salizzoni a sindaco può essere una grande opportunità: come elettrici ed elettori torinesi riteniamo che possa rappresentare al meglio questa idea di governo cittadino», si legge nel testo.
Le firmatarie e i firmatari (11 donne e 10 uomini) rappresentano esperienze e percorsi diversi, per generazione e traiettoria professionale. Ad accomunarli c’è la sensibilità sociale e politica che porta ognuno di loro a sentirsi coinvolto nelle vicende pubbliche. «Vogliamo essere portavoce – hanno scritto – di un comune sentire che sta crescendo: Salizzoni rappresenta, a nostro giudizio, la persona più adatta a ricreare una base comune di lavoro per ecologisti e progressisti, rappresenta una opportunità per far emergere nuove energie a disposizione della nostra città».
I 21 chiedono al Pd e alle altre forze dell’area democratica e progressista di non decidere in solitudine, ma di mantenere ferma «la possibilità di una consultazione popolare ampia e partecipata, attraverso le primarie o un altro strumento, da realizzarsi in piena sicurezza, per consentire la scelta di una candidatura condivisa. Conosciamo bene le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria: sappiamo però che non occorrono accelerazioni e che una scelta frettolosa sarebbe soltanto divisiva e generatrice di una profonda frattura politica che sarebbe difficilmente ricomponibile».
L’appello verrà diffuso sulla piattaforma Change.org con l’obbiettivo di dare visibilità a una richiesta che promotrici e promotori ritengono sia condivisa da migliaia di torinesi.
Link a Change: http://chng.it/TDXMcFCFqf
«Quello dei trasporti pubblici è il collo di bottiglia per il rientro a scuola e al lavoro in presenza eppure, in piena pandemia, la Giunta regionale annuncia nero su bianco un taglio di dieci milioni sui bilanci del 2021 e del 2022 che darà il colpo di grazia ad un settore in ginocchio, che non ha giovato di nessun sostegno economico e che, proprio a inizio anno, predispone i piani per l’intera stagione» – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.
«Questa Giunta non ha alcun senso delle priorità e continua a guidare alla cieca – prosegue Grimaldi – così, per seguire le indicazioni del cosiddetto Tavolo Fazio che non ci risulta aver contribuito in alcun modo al contrasto della pandemia nella nostra Regione, ha presentato in tutta urgenza un disegno di legge relativo all’implementazione della medicina di gruppo e in rete dei MMG, un provvedimento che costerà dieci milioni all’anno e che rischia seriamente di non aver alcun effetto immediato sulla gestione attuale della fase pandemica.
Soldi che verranno tolti ai trasporti pubblici – conclude Grimaldi – con buona pace di tutte gli studenti e i lavoratori che non potranno rientrare a scuola o al lavoro se non con propri mezzi, e dei lavoratori delle aziende di trasporto che rischiano di pagare in prima persona questi tagli».
Mpp: “Un odg contro i rifiuti nucleari”
NO AL DEPOSITO NAZIONALE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI IN PIEMONTE
Un ordine del giorno è stato presentato nel Consiglio dell’Unione dei Comuni della Valcerrina dal consigliere Massimo Iaretti, a Villamiroglio dal consigliere Emiliano Racca (Progetto Villamiroglio MPP), a San Giorgio Monferrato dal consigliere Luigi Cabrino, a Morsasco dal consigliere Daniele Carbone (Progetto Morsasco nel Cuore) e a Cassano Spinola dal consigliere Annamaria Bergo (Lista civica Cassano e Gavazzana Insieme) relativo all’ipotesi di localizzazione dei siti piemontesi per la localizzazione del Deposito Nazionale per i Rifiuti Radioattivi.
“Le ragioni – spiega Massimo Iaretti, consigliere dell’Unione e presidente del Movimento Progetto Piemonte – sono quelle che abbiamo già espresso in un documento insieme ai Liberi Elettori Piemonte, a Noi per Cuccaro ed alle liste civiche – perché si andrebbe a creare un’ulteriore vulnus su un territorio, quello piemontese, che ha già sofferto molto sotto l’aspetto ambientale e, non dimentichiamolo, ha terreni a vocazione agricola che sono tra i più fertili d’Europa. La proposta di ordine del giorno vuole essere una base di discussione. Siamo disponibili ad integrarlo, modificarlo, variarlo, di fronte ad altre proposte o iniziative che stanno prendendo corpo nelle Istituzioni e sul territorio”.
Nel documento si chiede ai sindaci (e nel caso dell’Unione della Valcerrina al presidente) di attivarsi, anche di concerto con le amministrazioni comunali del territorio a richiedere alla Provincia di Alessandria, alla Regione Piemonte, ai parlamentari piemontesi di proporre a Governo e Sogin l’eliminazione di tutte le aree piemontesi e di ogni possibile sito in Piemonte, qualora non identificato attualmente, dalla proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi.
Cerrina Monferrato/Villamiroglio/San Giorgio Monferrato/Morsasco/Cassano Spinola
14 gennaio 2021
Gallo (Pd): “Un nuovo rinascimento per Torino”
L’INTERVISTA / Raffaele Gallo, capogruppo pd in Regione
Torino si appresta ad affrontare il voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Nel centrosinistra è aperto da tempo il confronto su candidature e programmi. Quali sono, a suo parere, le principali sfide che andranno affrontate per il futuro di Torino?
Dopo cinque anni di governo targato cinque stelle la città è più povera, meno competitiva, meno attrattiva. Chi guiderà Palazzo civico dovrà essere in grado di costruire per la città un nuovo rinascimento, capace di coniugare le competenze alla progettualità di rilancio.
Molti sostengono che oggi occorra una visione che vada ben al di là di un ciclo amministrativo. Come pensa dovrà essere la città tra dieci, quindici anni?
Avere una visione che vada oltre il mandato amministrativo è fondamentale. Non possiamo immaginare lo sviluppo di una città nel breve periodo. Lo fecero le giunte di centrosinistra dal 1993 con un progetto di lungo respiro che cambiò drasticamente la città, convertendo il modello fordista di fine anni ’90 nella città internazionale, turistica, giovane e effervescente delle Olimpiadi. Ci sono però voluti vent’anni. Oggi Torino ha necessità di riscatto e rilancio, con l’ambizione di essere città metropolitana al pari delle capitali europee.
Salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità sono temi ricorrenti. Come pensate di affrontarli in una città che è stata, e in parte è ancora, la capitale dell’auto?
Guardi, sostenibilità non significa solo biciclette e monopattini. L’industria automobilistica sta, attualmente, investendo sulla ricerca e sono apprezzati dal mercato i veicoli ibridi o ad alimentazione alternativa alla benzina e al diesel. Non dobbiamo fare l’errore di pensare che la salvaguardia dell’ambiente passi attraverso esclusivamente l’uso ridotto o più consapevole dell’automobile. Penso al grande sforzo che deve essere fatto per l’adeguamento energetico degli stabili, dei condomini, allo svecchiamento dei mezzi pubblici, e al loro incremento nel numero delle corse, penso a punti di interscambio ai confini della città per favorire la mobilità mista per chi viene da fuori e fa il pendolare. Serve un monitoraggio, per comprendere quali sono le fasce più critiche di traffico in entrata e in uscita dalla città e quali, di conseguenza, le risposte da mettere in atto.
Ci può indicare brevemente tre progetti che dovrebbero, a suo parere, trovare spazio tra le priorità per il governo di Torino?
Torino è una città più povera: il centro ha perso smalto, complice l’incapacità della Giunta Appendino a mantenere in città i grandi eventi, che negli ultimi anni hanno preferito spostarsi altrove, e la periferia fa fatica. La pandemia ha solo tolto il coperchio a situazioni già complesse, quali l’assenza di lavoro, la precarietà, spesso esasperando le situazioni più critiche. Tornare a essere attrattivi, per il nostro commercio che boccheggia. Dare opportunità ai giovani perché oggi, se Torino è città apprezzata per l’offerta universitaria, è anche vero che una volta che i giovani si sono laureati non trovano occupazione alla loro altezza e se ne vanno. Occorre pensare agli anziani: questa è una città che invecchia e che ha bisogno di un nuovo modo di fare assistenza. Ma poi c’è tutta la sfida dell’industria 4.0 da vincere, con i poli dell’aerospazio, della metalmeccanica.
Le alleanze sono uno dei temi più delicati. Lei pensa ad un centrosinistra allargato che punta ad essere autosufficiente o a un’alleanza con altri soggetti?
L’alleanza è una convergenza di forze che si trovano unite sullo stesso programma e sul medesimo obiettivo. Chi si riconosce nei valori del centrosinistra, le parti sociali, datoriali: già da tempo abbiamo iniziato a confrontarci con loro per costruire insieme una nuova idea di città. Il ragionamento si fa sui progetti da presentare ai cittadini elettori, non sui numeri e le percentuali.
