Operatori, caregiver e utenti sono tutti vaccinati, non perdiamo altro tempo: in una fase di riaperture, si riprenda al 100% anche questo servizio (attualmente attivo soltanto al 50%). Sul tema presenterò un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, da parte della Giunta, chiarezza e impegno.
Non possiamo più aspettare: operatori, caregiver e utenti dei Centri Diurni per Persone con Disabilità sono ormai tutti vaccinati e ci sarebbero dunque tutte le condizioni oggettive per garantire una piena ripartenza, al 100% della capienza. Attualmente queste strutture stanno funzionando solo al 50%. La questione è di assoluta priorità: sul tema presenterò al più presto un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza. Le famiglie non possono più aspettare e chiedono di tornare a una situazione di piena e normale attività. Pur nell’assoluta comprensione delle esigenze dei gestori, non c’è ragione perché i Centri Diurni, le Comunità Alloggio e altre analoghe strutture non tornino a una piena operatività, come già stanno facendo o si accingono a fare, tra gli altri, ristoranti e bar, centri commerciali e centri ricreativi. I Centri Diurni svolgono un servizio fondamentale: la formula semi-residenziale garantisce l’erogazione di prestazioni sulla base di progetti individualizzati messi a punto con il coinvolgimento delle famiglie. In coerenza con la classe di fragilità, i Centri Diurni garantiscono attività socio-assistenziali, attività educative e attività riabilitative.
Silvio Magliano
Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte
Osvaldo Napoli: Covid, ma la tavola quanto è grande?
Capita di pensare, leggendo le cronache, che vivere in Italia significhi davvero vivere nel migliore dei mondi possibili.
Sono in arrivo 200 miliardi di euro dall’Europa, il Paese è ancora tramortito dai 15 mesi di dura lotta contro la pandemia ma si intravvedono i primi, incoraggianti segnali di una ripresa la cui intensità potrebbe sorprendere noi e il mondo, e di che cosa si è occupata oggi la politica? Del numero dei posti a tavola! Incredibile, ma è così. Non ho letto da nessuna parte una domanda semplice: ma quanto grandi sono i tavoli nei ristoranti? A nessuno mai è capitato di consumare una pizza in tavoli di 50×50 cm dove fanno accomodare quattro persone con il tuo piatto che sovrasta quello del vicino? In quei tavoli, piccoli per due, si mangia in 4! Ma a nessuno viene in mente che il numero dei commensali dipende anche dalla grandezza del tavolo? Mi chiedo talvolta che cosa mai penserà il presidente Draghi quando, incontrando gli esponenti politici, sente sottoporsi simili quesiti …
on. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia
Mpp: “È il momento della responsabilità!”
SUL PNRR PER GLI ENTI LOCALI E’ IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITA’
Il Governo ha dato un indubbio cambio di passo sulla predisposizione dei piani per l’impiego dei fondi provenienti dall’Unione Europea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La quantità notevole di miliardi in arrivo deve essere investita in progetti di ampio respiro e non perdersi nei famosi “mille rivoli” della Pubblica Amministrazione, anche perché questi fondi non sono un generoso regalo delle istituzioni europee ma un prestito che finiremo di pagare nel 2058.
Parlamentari di lungo corso si sono sbottonati in indiscrezioni secondo cui nelle ultime settimane i palazzi romani vedono un continuo viavai di faccendieri e rappresentanti di svariati gruppi di interesse; si sa, il boccone è molto appetitoso e l’attenzione deve restare ai massimi livelli.
Il testo del 28 maggio che ha stabilito tempi, metodi e il famoso “chi fa cosa” può essere un importante aiuto ad evitare che il poderoso piano di finanziamenti comunitari venga sperperato; in esso si offrono grandi opportunità unite a precise responsabilità ai territori e agli Enti Locali e tutti noi siamo chiamati a prestare la massima attenzione.
Nel testo leggiamo che “in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province o dei Comuni degli obblighi e impegni finalizzati all’attuazione del PNRR, il Presidente del Consiglio dei Ministri, nel caso in cui sia a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del PNRR e su proposta della Cabina di regia o del Ministro competente, assegna al soggetto attuatore interessato un termine non superiore a 30 giorni per provvedere”.
In poche parole, il gioco si fa serio, governo e autonomie locali devono marciare di pari passo ed i progetti seri, realizzabili e coerenti con la visione del Piano saranno finanziati, diversamente arrivederci e grazie.
L’auspicio è che la voglia di uscire da questa crisi sanitaria, sociale ed economica porti tutti , Governo ed Enti Locali, a lavorare nella stessa direzione per non sciupare questo importante piano di aiuti che ha visto, per la prima volta, le diverse anime dell’Unione Europea marciare compatte ed accantonare le storiche differenze di vedute.
Massimo Iaretti – consigliere comunale – Presidente MPP
Gigi Cabrino – consigliere comunale aderente a MPP
Il lento tramonto del populismo
Che il populismo sia una delle cause principali del decadimento etico della democrazia e della crisi della politica, è ormai un dato di fatto. Pochi continuano a considerare il populismo – anti politico, manettaro, giustizialista e demagogico – come una risorsa su cui continuare ad investire.
Il tutto, come ben sappiamo, accompagna la crisi del grillismo e la parabola politica ed elettorale declinante del partito di Grillo e forse di Conte lo conferma in modo persin plateale.
Ora, però, al di là di questa fotografia, peraltro oggettiva, resta un particolare non affatto trascurabile. Ovvero, il populismo – che poi è degenerato nel più bieco trasformismo opportunistico politico e parlamentare – continua a circolare prepotentemente nel sottosuolo della società italiana e, purtroppo, anche nel comportamento di molti partiti che restano ancorati a quella prassi. Del resto, un partito come i 5 stelle – che, a tutt’oggi, nessuno sa bene cosa sia se non un partito di potere e di sistematica occupazione del potere – difficilmente può rinunciare a quei totem ideologici che l’hanno contraddistinto sin dall’inizio pur avendo abbandonato progressivamente, come tutti sanno, quasi tutti i caposaldi costitutivi dell’ideologia grillina. E il populismo, come il giustizialismo manettaro – al di là delle simpatiche “scuse” di Di Maio – restano gli ultimi baluardi prima di scomparire definitivamente dall’orizzonte politico contemporaneo. Ma il problema si aggrava ulteriormente quando ci si allea con un partito dichiaratamente e manifestamente populista. Perchè è difficile, oggettivamente, battere il populismo con tutte le sue degenerazioni quando si stringe un’alleanza politica e di governo con un partito del genere. Semplicemente non si può, pena mettere in discussione la valenza stessa della alleanza politica ed elettorale.
Ecco perchè il dibattito attorno al populismo è destinato a restare centrale nella politica e nella cultura del nostro paese. Certo, ormai ne conosciamo i suoi limiti e le sue oggettive pericolosità. Ma è altrettanto indubbio che il verbo populista è ormai radicato nella cultura politica italiana anche se le mode sono sempre passeggere e momentanee. E dopo le mode, di norma, ritorna la politica. Quella con la P maiuscola, come si suol dire. Ma non sempre la traiettoria è lineare e coerente. A volte, le degenerazioni che hanno raggiunto le radici della nostra democrazia sono più salde di come appare e difficilmente vengono sradicate nel breve tempo. Sono, cioè, destinate a restare saldamente piantate nel terreno della contesa politica concreta.
Compito di chi si oppone culturalmente, politicamente ed eticamente alla deriva populista, demagogica, anti politica e giustizialista è quella di mettere in campo una iniziativa larga e diffusa che sia in grado di isolare questa malapianta che ha causato enormi danni al tessuto stesso della nostra democrazia. Se qualcuno pensa, dopo molti anni, che si può ancora rinnovare la politica, riqualificarne il suo ruolo e rilanciare la salute della nostra democrazia convivendo con la deriva populista, corre il serio rischio di consolidare questa deriva nel futuro. Con tanti saluti alla credibilità della politica e alla stessa solidità delle nostre istituzioni democratiche.
Giorgio Merlo
La politica traccheggia mentre le periferie piangono
Sulle primarie del PD una cosa è certa: se vince Lo Russo sarà una vittoria mutilata. Difficile, se non impossibile che qualcuno arrivi oltre il 50 %. Poi il gioco a chi arriva secondo condizionerà il primo. Tradotto: se sarà secondo Tresso, candidata vice sindaco la Curti. Enzo Lavolta punta ad essere il numero uno e basta. Il resto non gli interessa. Sullo sfondo il solito problema: che ne facciamo dei pentastellati?
“L’annuncio del Ministro dei Trasporti Giovannini sul prossimo commissariamento della tratta nazionale della Tav rappresenta un passo in avanti decisivo,
Lega, norme anti-Covid: aperti i confini
“Eliminate grazie al pressing della Lega le assurde restrizioni anti Covid che impedivano ai cittadini svizzeri di entrare nel Vco e viceversa.
Una vittoria che abbiamo ottenuto battendoci per una giusta causa, sia a Torino sia a Roma”. Lo dichiara il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, commentando l’ordinanza del ministro alla Salute Speranza grazie alla quale sarà d’ora in poi consentito di varcare le frontiere a chi risiede entro 60 chilometri dal confine, per un massimo di 24 ore e senza fare tamponi. “I commercianti del Vco erano ingiustamente penalizzati da una norma che era assente nel resto dell’Europa – dice Preioni – e ora potranno finalmente tornare a lavorare in sicurezza anche con il turismo proveniente dalla Svizzera, che tradizionalmente rappresenta una parte importante degli introiti nel nostro territorio”
Un confronto si svolgerà in diretta sulla pagina Facebook di Sinistra Ecologista oggi alle ore 14:
– Eleonora Artesio
– Francesco Tresso (candidato alle primarie del centrosinistra)
– Federica Patti
– Jacopo Rosatelli
– Alberto Re.