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“Ancora troppo pochi i fondi per i comuni, soprattutto considerando le difficoltà vissute nell’ultimo anno di pandemia e la necessità di accompagnare gli enti locali nella sfida del cambiamento e della transizione ecologica e digitale in atto”. Interviene sul tema del riparto dei fondi e delle risorse destinate alla gestione dei comuni la deputata di Coraggio Italia, Daniela Ruffino.
Caro direttore, manca un mese alle elezioni amministrative. Il viaggio di Torino Bellissima è arrivato a un momento decisivo. Oggi ho firmato la mia candidatura a sindaco di Torino. Sono mesi che ho scelto di correre, mesi che ho scelto questo progetto civico. Ma quando ho firmato ho sentito tutta l’emozione di questa sfida, l’orgoglio che così tante persone abbiano deciso di scendere in campo a fianco di Torino Bellissima.
Ognuno dei 40 nomi della lista ha una storia unica in questa città e ognuno di loro porta la sua esperienza e ha scelto di continuare con noi il suo viaggio. Quaranta nomi che scoprirete e molti vi lasceranno senza parole come è accaduto a me quanto mi hanno chiesto di salire a bordo.
Siamo molto diversi l’una dall’altro noi di Torino Bellissima. Abbiamo però una lunga serie di punti in comune che ci uniscono. Vogliamo ricostruire Torino dopo gli anni del centrosinistra e dei Cinquestelle.
Crediamo che a Torino spetti un ruolo importante tra le città italiane, ma anche tra quelle europee e del mondo. Puntiamo a una città dove vivere è più facile, dai servizi, alla viabilità, alla burocrazia. Siamo sicuri che con un progetto concreto si farà ripartire il lavoro, elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita, per garantire la sicurezza, per attrarre capitali stranieri, per organizzare eventi internazionali e per rendere Torino Bellissima.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che la nostra città non deve fare un solo passo indietro sui diritti e sull’accoglienza e che su entrambi questi temi tuteleremo tutti e non lasceremo indietro nessuno.
Non abbiamo dubbi sul fatto che non ci interessano le poltrone e le dinamiche di spartizione della politica, ma che siamo qui per ricostruire Torino. Siamo tutti sognatori, ma facciamo sogni che si chiamano progetti e che hanno l’obiettivo di portare Torino oltre, oltre il grigiore, oltre i no, oltre la crisi, oltre la pandemia.
Sappiamo che l’arma per dare questo segnale si chiama cambiamento, una trasformazione che faccia ripartire la città con tutti i suoi borghi, con tutti i suoi quartieri, senza distinzione. Sappiamo come fare perché prima di tutto siamo cambiati noi. Sono cambiato io, da imprenditore torinese che ama la sua città e ha sempre cercato di sostenerla con ogni attività, sono diventato un aspirante sindaco pronto a restituire alla sua Torino, al suo Piemonte tutto quello che ha ricevuto.
Grazie alla mia famiglia, alla mia squadra, grazie a quanti credono in noi. Noi crediamo in Torino e nel cambiamento.
Paolo Damilano
I radicali dell’Associazione Adelaide Aglietta hanno depositato oggi la proposta di delibera di iniziativa popolare per istituire anche a Torino la figura del “sindaco della notte”.
Il Presidente di Radicali Italiani, Igor Boni, insieme a Silvio Viale e Patrizia De Grazia, candidati al consiglio comunale di Torino nella Lista Lo Russo Sindaco, hanno dichiarato: “La proposta che mettiamo sul tavolo, e per cui presto raccoglieremo le firme dei cittadini torinesi, è quella di istituire una figura che in molte altre grandi città europee è una realtà da diversi anni: il sindaco della notte. In altre parole, una persona incaricata di gestire le politiche della notte, coordinando zona per zona, quartiere per quartiere, le esigenze di sicurezza, di riposo, di lavoro, con le attività economiche, culturali e ludiche, che la vita notturna della città necessariamente implica. Proponiamo che il sindaco della notte e il comune di Torino istituiscano un tavolo con tutti gli attori rilevanti dell’economia dell’intrattenimento per lo sviluppo sostenibile della vita notturna, trovando insieme soluzioni di rispetto delle reciproche esigenze e garantendo coesione sociale e convivenza civile.
Torino, in qualità di grande città d’Europa che è, si trova molto indietro rispetto ad altre città come Amsterdam, Londra o Parigi, sul tema della gestione della vita notturna della città. Noi crediamo che una valida amministrazione non possa chiudere gli occhi quando il sole cala, nella convinzione erronea che quella parte delle 24 ore sia ingestibile e quindi ingestita. Torino vive anche di notte e le esigenze di tutti quei cittadini che di notte lavorano, escono o desiderano riposare vanno accolte e gestite da una figura che si occupi esclusivamente di questo”.
La delibera necessita di almeno 500 firme di cittadini torinesi per approdare in consiglio comunale. La stessa proposta è già stata presentata a Roma e Milano.
La lista Sinistra Ecologista, attraverso i portavoce Jacopo Rosatelli e Alice Ravinale, presenterà il programma e le liste dei candidati e delle candidate per il comune e le circoscrizioni giovedì 2 settembre ore 11 presso CORTILE CAP 10100 corso Moncalieri 18, Torino.
“Il progetto del Parco della Salute deve essere sospeso e rivisto da cima a fondo: si tratta di un progetto che di fatto toglie risorse a quello che deve essere il vero obiettivo, cioè il rilancio della Sanità pubblica, su cui costruire una vera rete di Sanità territoriale. Col Parco della Salute andrebbe avanti la corsa alla privatizzazione, accentrando l’offerta sanitaria intorno a prestazioni specialistiche ad alto costo, a scapito di una vera azione di prevenzione della malattia. La riduzione dei posti letto che esso prevede è assolutamente inaccettabile ed è la punta dell’iceberg di un progetto che va cambiato radicalmente”, così Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari esponenti di ifondazione Comunista nonché candidati in Sinistra in Comune per Angelo d’Orsi.
Proseguono Alfonzi e Cristofari: “Ricordiamo che già nel mese di giugno una lettera inviata ai Ministeri interessati (Salute, Economia e Finanze) dall’Ordine dei Medici e dall’Ordine delle Professioni Sanitarie di Torino, nonché da ANAAO e altri Sindacati dei Medici, sottolineava le criticità del progetto: riduzione dei posti letto da 2.300 a 1.040; separazione delle strutture ad alta e medio-bassa complessità; limitata espansione possibile della struttura; costruzione prevista su terreni pesantemente contaminati. La lettera si concludeva chiedendo di prevedere una struttura estesa, flessibile, modulabile, ampliabile e realizzata su un’area adeguata.
Ora il candidato del centro-sinistra Lo Russo annuncia che incontrerà il ministro Speranza per discutere (anche) del Parco della Salute. Articolo 1, promotrice dell’incontro, dice di voler dare “un forte contributo alla realizzazione del progetto, conciliando le posizioni in campo”.
Non è questo che occorre. Si tratta di orientarsi sulla base dei reali bisogni della popolazione, schierandosi apertamente per lo sviluppo della Sanità PUBBLICA, che deve essere adeguatamente finanziata, a partire dai fondi del PNRR e costruendo una rete pubblica di Case della Salute in ogni quartiere.
Perciò non possiamo accettare il progetto attuale di Parco della Salute, che deve essere rifatto radicalmente.
Questa è l’impostazione che intendiamo seguire, e che è alternativa a qualsiasi ipotesi di mediazione, allo stato dei fatti, produrrebbe al massimo limitati aggiustamenti, lasciando intatti i problemi di fondo”.
Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari, candidati in
SINISTRA IN COMUNE per Angelo d’Orsi
Enrico Letta: “Il Pd parla a tutta la città”
“Siamo oggi alla Falchera, quartiere periferico di Torino Nord, per ribadire che il Pd non è il partito della Ztl: noi parliamo a tutta la città. Non è più tollerabile che nelle nostre città ci siano cittadini di serie B e serie C”.
“Per noi il tema della prossimità è una priorità – ha aggiunto -e vogliamo lavorare in questa direzione, anche per superare i limiti che abbiamo avuto nel passato e per rimarcare la differenza con la controparte. Senza l’attenzione a tutto il territorio, le città implodono invece di disegnare un nuovo futuro”.
Pietro Micca e l’inversione dei poli
E’ proprio vero che in politica, specialmente in questi periodi, si avverte di tutto, quasi si fosse all’inversione dei Poli. Così avviene che a Torino di fronte alla statua dedicata a Pietro Micca appaia uno striscione firmato Torino Tricolore per ricordare l’eroe di origine biellese nell’anniversario della sua eroica morte avvenuta durante l’assedio di Torino all’inizio del diciottesimo secolo, nel corso della Guerra di successione al trono di Spagna che vedeva i Savoia appartenenti ad una vasta coalizione contro Francia e Spagna. “Sono passati piu di trecento anni da questa impresa – ha dichiarato in una nota Torino Tricolore – eppure ancora oggi non dimentichiamo questo gesto temerario che ha bloccato l’avanzata dei francesi e probabilmente cambiato l’esito della battaglia.“E’ per noi di vitale importanza non dimenticare – prosegue la nota – chi ha dato tutto per difendere la propria nazione, anche a costo della vita. Micca e? un esempio di coraggio, proprio quel coraggio che contraddistingue i piemontesi e gli italiani”: A leggere le note c’è da rimanere stupiti per la presa di posizione, assolutamente legittima, di un movimento sovranista e c’è da chiedersi ma i piemontesisti, che in Micca dovrebbero avere un simbolo, cosa avranno da dire ?
M.iar