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Grattacielo Regione: la contro-inaugurazione di Radicali e +Europa

Riceviamo e pubblichiamo

Grattacielo Regione/Sintesi conferenza stampa Radicali Italiani/+Europa per la “contro/inaugurazione” del grattacielo. Cinque domande al Presidente Cirio.

Durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, venerdì 14 ottobre, a Torino, sotto il grattacielo della
Regione Piemonte – in occasione della cosiddetta “inaugurazione” dello stesso – Giulio Manfredi (Associazione
radicale Adelaide Aglietta), Igor Boni (presidente Radicali Italiani) e Silvio Viale (consigliere comunale
radicale/+Europa) hanno posto al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, le seguenti cinque domande:
1) il presidente Cirio è informato sulla “Relazione finale” (08/04/2019) dell’ing. Marco Bagetto – esperto a cui la
Regione Piemonte ha affidato incarico professionale ad hoc – sulla situazione delle vetrate del grattacielo? Le
criticità esposte nella “Relazione Bagetto” sono state sanate? Chiediamo al Presidente Cirio e all’Assessore
Tronzano di inserire una “Relazione vetrate grattacielo” nella pagina dedicata alla “Sede Unica” sul sito della
Regione, per tranquillizzare chi in futuro utilizzerà la struttura.
Vedi link a stralcio “Relazione Bagetto”:
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/10/Bagetto.pdf
Nel documento si può leggere, fra l’altro: “… non si può escludere che, in caso di azioni eccezionali interessanti
la lastra esterna, questa si possa rompere generando la caduta al suolo di frammenti o porzioni di dimensioni non
necessariamente inoffensivi per le persone che si trovano all’esterno nelle vicinanze della Torre…”; e ancora:
“….verosimilmente tutte le cellule di facciata della tipologia V1 e V2, anche quelle ad oggi ancora prive di
anomalie, saranno nel breve-medio termine interessate dal fenomeno di delaminazione … la progressione della
delaminazione in atto potrà causare problemi connessi alla modalità di rottura delle vetrate (non più di sicurezza)
in caso di evento accidentale, con possibile caduta a terra di frammenti non trattenuti dall’intercalare
danneggiato…”.
Il consigliere comunale Silvio Viale presenterà un’interpellanza al sindaco di Torino, allegando il suddetto stralcio
della “Relazione Bagetto” (ricordiamo che il Comune di Torino deve ancora produrre il certificato di agibilità del
grattacielo).
2) il presidente Cirio è informato sul perdurante silenzio di due suoi assessori, Chiara Caucino e Andrea
Tronzano, che continuano a non rispondere alla PEC inviata loro il 15/07/2022 dall’Associazione radicale
Adelaide Aglietta sulla questione “chi paga le bonifiche relative a terreni e falde acquifere del grattacielo e del
futuro Parco della Salute?”. Link alla suddetta lettera aperta radicale del 15/07/2022:
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/07/22-07-15-lettera-ad-assessori-Caucino-eTronzano-su-costi-bonifiche.pdf
3) il presidente Cirio è informato che l’avvocato Vincenzo Nunziata (dal 18 febbraio 2021 capo di gabinetto della
ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini) è stato nominato il 4 maggio 2021 Presidente del Collegio
Tecnico Consultivo (chiamato a dirimere eventuali controversie fra Regione e costruttori grattacielo), incarico che
ha accettato di svolgere dal giorno 11/06/2021 e per cui ha percepito oltre 100.000 euro? Incarico del tutto
legittimo ma assolutamente stigmatizzabile per l’evidente inopportunità politica di retribuire un alto funzionario
dello Stato, il cui incarico al ministero ha comportato e comporta ancora oggi rapporti istituzionali costanti con le
Regioni).

4) il presidente Cirio è informato sul fatto che il “lavabo verde Alpi bagno Presidente Livello 40” è costato ben
6.000 euro e una determinazione regionale ad hoc?
5) il presidente Cirio, oltre a decantare la bellezza “mozzafiato” della piattaforma panoramica all’ultimo piano del
grattacielo della Regione, spenderà qualche riflessione sulle future condizioni di lavoro dei 2.500 dipendenti
regionali che affolleranno tutti i restanti piani del grattacielo, ristretti in spazi “open space” più adatti a un “call
center”che ad uffici amministrativi?!

Associazione Adelaide Aglietta 

Ruffino (Azione): “Contro i populismi di destra e di sinistra”

Azione ha dimostrato in campagna elettorale, e confermato in questo avvio di legislatura, di occupare uno spazio politico lasciato vuoto e incustodito per molti anni.

 

È lo spazio in cui si riconosce l’Italia delle professioni e del ceto medio, dei lavoratori e delle piccole e medie imprese, degli artigiani e soprattutto dei giovani ansiosi di modernizzare il Paese in cui desiderano vivere. È l’Italia animata da spirito liberale e democratico, consapevole del proprio ruolo in Europa e in Occidente, cioè in quello spazio geografico culla della democrazia e delle libertà civili.

     In questo senso, confido che l’informazione, quella tradizionale e come quella sui social, saprà superare una certa pigrizia per cui Azione viene associata al campo della sinistra tradizionale o a quella populista rispetto alla quale siamo antagonisti e alternativi. Azione coltiva la legittima ambizione di essere la nuova forza “centrale”, più che centrista, nella società italiana e nella politica. Il nostro obiettivo è di costruire una forza “cerniera” per de-ideologizzare la lotta politica fra due schieramenti attraversati soltanto da una pericolosa confusione ideologica e tenuti in vita in modo strumentale da leader improvvisati. Una forza “cerniera” anche fra la società italiana e quella europea, di cui siamo parte decisiva, come sanno le forze imprenditoriali più vive nel Nord ma anche nel Sud. Azione sarà vigile e inflessibile opposizione contro chiunque voglia allentare i nostri legami con l’Europa e con l’Occidente.

 On. Daniela Ruffino

Desirò: “Accordo Pd -M5S? Non sono solo loro l’opposizione”

“L’eventuale accordo tra PD e 5 Stelle per estromettere Azione ed Italia Viva dalle cariche istituzionali che spettano alle opposizioni, paventato da Renzi, se portato a termine rappresenterebbe una grave mancanza di rispetto per le Istituzioni e per ciò che rappresentano per il nostro Paese”, Claudio DesiròSegretario Nazionale di Italia Liberale e Popolare, commenta così le dichiarazioni di ieri di Matteo Renzi nelle quali si evidenzia un accordo di massima tra i partiti di Letta e Conte per la spartizione delle cariche di opposizione.
“Anche al Terzo Polo, dopo il buon risultato elettorale conseguito, spetta di essere rappresentato come forza di opposizione parlamentare a tutti gli effetti e senza essere marginalizzato” aggiunge Desirò.
“L’eventuale accordo tra PD e 5 stelle rappresenterebbe lo strenuo tentativo dei due partiti di accreditarsi come uniche forze di opposizione legittime andando contro il risultato delle urne e l’espressione democratica del corpo elettorale”, continua Desirò.
“Oggi, finalmente, inizia ufficialmente la nuova legislatura con l’insediamento dei due rami del Parlamento. Per il momento difficile che sta attraversando il nostro Paese, dal punto di vista economico e sociale, le forze politiche dovrebbero dimostrarsi mature, concrete e costruttive nell’interesse di tutti, invece di continuare sulla strada della tutela dei propri interessi di bandiera impegnandosi unicamente in una campagna elettorale senza fine”, conclude Desirò.

Ambrogio (Fdi): “Luci accese in pieno giorno”

“Ieri mattina – verso le 11 –, chi di passaggio in corso Stati Uniti, ha assistito all’ennesima dimostrazione degli sprechi dell’Amministrazione comunale, potendo notare che i lampioni si trovavano perfettamente in funzione, come nelle ore più buie della notte.
Non è la prima volta che in questi mesi l’illuminazione delle strade viene dimenticata. Avevo già segnalato il caso di piazza Castello lo scorso settembre.
Con quale coraggio si chiedono importanti sacrifici se l’Amministrazione pubblica poi non rispetta le stesse regole che impone ai cittadini?”.

Paola Ambrogio Fratelli d’Italia

Grimaldi (Alleanza Verdi Sinistra): “Entro alla Camera con tre proposte di legge”

“Su gig economy, congedo di paternità e diritti delle famiglie lgbtqia+. Fare opposizione significa costruire una controegemonia culturale nel Paese”.

“Appena ho ricevuto la tessera da parlamentare mi sono recato presso gli uffici legislativi della Camera dei Deputati a presentare le prime proposte di legge. Prima della proclamazione. Perché so che quella Costituzione, su cui giurerò emozionato come un bambino, andrà difesa con una resistenza attiva. Per fare opposizione non basta respingere. Bisogna anticipare, rilanciare e costruire una contro-egemonia culturale nel Paese” – dichiara il neoeletto alla Camera per Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

“Per questo ho deciso di non presentarmi alla Camera a mani vuote, ma portare subito con me una proposta per la regolamentazione della gig economy scritta in questi anni nel corso delle tante vertenze dei fattorini, un intervento che tanti hanno promesso e nessuno realizzato; una per il congedo di paternità obbligatorio di sei mesi e una per i pieni diritti delle famiglie lgbtqia+, sullo stato giuridico dei figli e delle figlie e per l’accesso all’adozione e alla procreazione medicalmente assistita per i single, proposta  figlia del lungo e intenso lavoro di Marilena Grassadonia e due associazioni straordinarie come ‘Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali’ e ‘Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+’. E poi ho immediatamente firmato le proposte già depositate dal compagno e collega Nicola Fratoianni per l’introduzione del salario minimo legale e per la riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, un tema su cui ho ricercato, lavorato e mi sono battuto. Sono misure tutt’altro che simboliche, che potrebbero rivoluzionare le vite di tutti e tutte e cambiare la società” – prosegue Grimaldi. – “Contro questa destra, decisa a demolire e demonizzare il reddito di cittadinanza, a ridurre anziché aumentare la progressività fiscale, a negare la crisi climatica, a restringere le libertà di molti per preservare i privilegi di alcuni, servirà un forte movimento di opinione e uno sguardo verso un futuro che non ci può essere negato. Bisogna osare”.

Osvaldo Napoli (Azione): facchinaggio Rai, da sei mesi senza stipendio

Sei mesi che non ricevono lo stipendio di lavoro, 34 lavoratori addetti al facchinaggio per la RAI di Torino.

Dipendenti fino al 30 settembre 2022 della Roger Logistics, con sede legale a Milano,  che dovrebbero ricevere uno stipendio di 1.000 euro al mese lordi e che invece si trovano a dover combattere per la propria retribuzione.
A luglio la RAI è entrata in solido, dichiarando di prendere in carico il pagamento delle mensilità, ma ad oggi anche questo impegno è stato disatteso, lasciando i lavoratori senza stipendio poiché , da quanto si è appreso, mancano dei versamenti all’Agenzia delle Entrate, (erario, tasse comunali, regionali). La situazione, già grave, si è ulteriormente esacerbata quando i lavoratori in presidio con sciopero sono stati sostituiti da una ditta esterna. Un atto illegittimo e antisindacale.
Una storia triste che calpesta i diritti di chi vuole soltanto vivere del proprio lavoro e che ha gettato queste persone e le loro famiglie nella disperazione. Mi auguro che chi di dovere possa fare qualcosa urgentemente per risolvere questa gravissima situazione.

On. Osvaldo Napoli

“Sveliamo la libertà” approda a Torino

“Sveliamo la libertà, per le donne e gli uomini in rivolta in Iran”, dichiarano in una nota Andrea Turi, coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e Beatrice Pizzini ed Emanuela Girardi di +Europa Torino metropolitana. Proseguono: “saremo presenti giovedì 13 alle ore 13 in Via Giuseppe Verdi 39 dove veleremo e sveleremo la statua Eco, manifestando simbolicamente solidarietà alle donne e agli uomini liberi che in Iran sono in rivolta contro l’autocrazia al potere dal 1979”. Concludono: “E’ la quarta settimana di rivolta in Iran, centinaia di morti e migliaia di giovani ragazze e ragazzi che coraggiosamente manifestano in centinaia di città in Iran. L’attenzione in Italia non deve scemare e quindi annunciamo che, come sta avvenendo in altri luoghi e da altre personalità, anche noi ci taglieremo una ciocca di capelli e la invieremo all’ambasciata iraniana di Roma per tutte le donne iraniane che pretendono libertà per le proprie vite”.

Gallo – Rossi (Pd): Il governo eccepisce sulla costituzionalità del Fondo Vita

Marrone corre ai ripari con una delibera che non sta in piedi

L’assessore Marrone ha presentato in IV Commissione la delibera contenente “i criteri per l’accesso ai finanziamenti per la promozione e realizzazione di progetti di accompagnamento individualizzati finalizzati alla promozione del valore sociale della maternità e al sostegno delle gestanti e/o neomamme ed alla tutela della vita nascente da parte di organizzazione e associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile e iscritti negli elenchi approvati dalle ASL e degli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali competenti”, nota come Fondo di Vita Nascente.
“La delibera è centrata sulle associazioni accreditate operanti nel settore della tutela materno infantile presso le ASL, ma contemporaneamente, nella variazione di bilancio questi elenchi spariscono ‘per ovviare a eventuali istanze di incostituzionalità e conseguenti possibili impugnative’ da parte del Governo come riportato nella stessa relazione alla variazione di Bilancio in cui sono previsti 460mila euro per il Fondo di Vita Nascente (60 mila per enti gestori – 400 mila per associazioni)” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi.
“Che cosa accadrà alla delibera dopo che questi elenchi spariranno dal dettato normativo? Resterà valida? Decadrà? O dovremo rivederla? La confusione regna sovrana e per questo abbiamo chiesto di rinviare la discussione a dopo la variazione di bilancio” affermano i consiglieri.
“Ma non solo – proseguono Gallo e Rossi – nell’ASL di Novara non ci sono associazioni accreditate e, quindi, la delibera si inventa una deroga temporale per consentire alle associazioni l’accreditamento solo per quel territorio. Ma nel caso in cui nessuno si proponesse a Novara che cosa accadrebbe? Non sosterremmo più le donne? Proprio il caso novarese mostra l’aspetto più ideologico per cui al centro del provvedimento non ci sono le donne, bensì le associazioni pro-vita. Sarebbe stato meglio dare le risorse direttamente alle ASL o agli enti gestori delle politiche sociali, come abbiamo richiesto con i diversi emendamenti presentati durata la discussione della nascita del cosiddetto Fondo di Vita Nascente”.

Ma chi affronta la “questione sociale”?

Dunque, tutti parliamo – giustamente – di bollette care, di povertà crescente, di ceto medio fortemente impoverito, di disuguaglianze spaventose e, soprattutto, di incertezza del futuro e di assenza di speranza.

Di fronte ad una situazione francamente difficile e complessa, chi è in grado oggi – al di là della propaganda di rito e della conseguente demagogia – sotto il profilo politico di farsi carico di questo fardello? Ma, soprattutto, chi ha l’armatura culturale, ideale, valoriale e forse anche etica per affrontare di petto questa rinnovata ed inedita “questione sociale?
Noi oggi ci ritroviamo di fronte una sinistra – tradizionalmente il campo politico più funzionale e più gettonato per affrontare e governare l’intera “questione sociale” – che è sostanzialmente divisa in tre tronconi, al di là delle stesse percentuali numeriche. C’è una sinistra populista, trasformista e qualunquista che è interpretata in modo eccellente dalla nuova veste del partito di Grillo e di Conte, il partito di 5 stelle. Una “sinistra per caso”, la potremmo definire, dove la rappresentanza degli interessi varia a seconda delle convenienze del momento. Oggi, per fermarsi all’ultima svolta compiuta, è una sorta di sinistra assistenziale e pauperista. Sino a quando? Non si sa, almeno sino alla prossima piroetta. Poi c’è la storica sinistra massimalista, estremista e tardo comunista. O meglio, una sorta di Democrazia Proletaria aggiornata per la stagione contemporanea. Una esperienza dove la cultura di governo è sostanzialmente estranea, se non per occupare i posti e coprire gli spazi di potere nelle istituzioni. Come è puntualmente capitato anche alle recenti elezioni politiche. In ultimo la sinistra per eccellenza, cioè quella che si identifica nella storica filiera italiana del Pci/PDS/Ds/Pd. La “gauche caviar”, come viene ormai comunemente definita. Si tratta, cioè, dell’ultima esperienza concreta del Partito democratico. Ovvero, parliamo di un partito che interpreta, intercetta ed è votato prevalentemente dai ceti medio alti, dalla media/alta borghesia, dai garantiti e dalla società che sostanzialmente “sta meglio”. Un partito, come dicono gli stessi protagonisti nonchè i vari istituti demoscopici, radicalmente avulso dalle condizioni concrete in cui vivono i ceti popolari e tutti coloro che non riescono più a condurre una vita normale e dignitosa. Appunto, un partito funzionale agli interessi della zona “ztl” e neanche più realmente rappresentativo di quel mondo alto/borghese. Il resto della sinistra, presente anche alle ultime elezioni, appartiene al mondo dei “gruppettari” e quindi non è degno di nota.
Accanto alle varie articolazioni della sinistra contemporanea, non possiamo però dimenticare – come ovvio ed evidente – la tradizione e la cultura della “destra sociale” che storicamente e politicamente nel nostro paese non è mai stata estranea ai temi sociali e che in queste ultime elezioni ha premiato massicciamente il partito di Giorgia Meloni.
Ora, però, al di là della descrizione oggettiva di ciò che offre il mercato politico contemporaneo, è indubbio che la cosiddetta “questione sociale” non può essere affrontata in modo saltuario ed approssimativo. È sempre più indispensabile, nonchè necessario al riguardo, recuperare la tradizione, la cultura e la sensibilità di quella che un tempo veniva comunemente definita come la “sinistra sociale”. Seppur in mancanza di leader autorevoli che oggi possono incarnare concretamente quella sensibilità culturale ed ideale e di strumenti, cioè i partiti, che possano farsi carico organicamente di quei problemi e di quelle istanze. A volte drammatiche e sconvolgenti per centinaia di migliaia di persone e relative famiglie.
Insomma, si tratta di capire come politicamente, e culturalmente, si può affrontare di petto e con coscienza critica la “questione sociale” contemporanea. Senza improvvisazione, senza dilettantismo e, soprattutto, senza appaltarla a partiti o singoli esponenti politici che non sono affatto attrezzati e muniti di cultura politica per farsi carico di quelle istanze.
Per questi motivi la cultura e la tradizione del cattolicesimo sociale, seppur rinnovata ed aggiornata alle domande della società contemporanea, deve uscire dal letargo e dalla sola ricerca storica. Deve trasformarsi, ancora una volta, in iniziativa politica. Come era un tempo e come deve diventare oggi. Non per il bene di quella cultura, ma per un futuro dignitoso e più equo della nostra società. Delle persone e delle famiglie.

Giorgio Merlo

Magliano: “sì a iniziative per donne e famiglie che fanno scelta a favore della vita”

Fondo Vita Nascente

Abbiamo espresso come Moderati,  in Commissione, voto favorevole alla bozza di delibera per il Fondo Vita Nascente. Il fattore economico è spesso una variabile decisiva nella scelta da parte di una donna o di una coppia di non portare a termine una gravidanza e da sempre siamo favorevoli a ogni iniziativa seria in grado di garantire davvero la libertà di scelta. L’Articolo 5 della Legge 194 prevede esplicitamente margini di intervento, quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, affinché si possano identificare soluzioni ai problemi proposti. Proprio il sostegno alle famiglie e alle donne che, nonostante le difficoltà economiche, intendono portare avanti la propria gravidanza è stato il fine, negli scorsi mesi, di due Ordini del Giorno da noi proposti e approvati all’unanimità dal Consiglio Regionale del Piemonte: anche il Fondo Vita Nascente è espressione, ci pare, dello stesso principio. La proposta della Giunta dà un ulteriore peso all’ente pubblico, garanzia del fatto che le risorse saranno monitorate e andranno alle donne.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte