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Amianto, Ravetti (Pd): “Riprendere il confronto”

“AUDIZIONE AFEVA: CI IMPEGNEREMO PERCHE’ LE ISTITUZIONI RIPRENDANO IL CONFRONTO E VENGA ADOTTATO SUBITO UN NUOVO PIANO AMIANTO. I FAMILIARI DELLE VITTIME NON DEVONO ESSERE LASCIATI SOLI”

17 aprile 2023 – “Si è tenuta oggi l’audizione in Commissione, da me sollecitata all’inizio di aprile, della Presidente dell’Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto (Afeva) Giuliana Busto e dei rappresentanti Nicola Pondrano e Bruno Pesce finalizzata a fare il punto sulla ricerca sanitaria dedicata al mesotelioma e sulle bonifiche dall’amianto. I portavoce casalesi dei familiari delle vittime da amianto hanno espresso fortissime perplessità e, su alcuni specifici casi, anche stupore per la lentezza con cui le Istituzioni affrontano questi temi così decisivi per la salute e l’ambiente” spiega il Consigliere regionale Domenico Ravetti  del Partito Democratico di Alessandria.

“In particolare – prosegue l’esponente dem – hanno sottolineato la necessità di dare una svolta e un’accelerazione alle bonifiche sia nei siti pubblici che in quelli privati e di prevedere strumenti operativi più opportuni per spendere le tante risorse, accantonate e non utilizzate, per  l’eliminazione dell’amianto. Inoltre, hanno evidenziato che il fondo milionario destinato alla ricerca contro il mesotelioma e frutto della battaglia legale sull’ex Eternit, parrebbe non essere più utilizzato. Infatti, la rendicontazione dei progetti di ricerca per individuare nuove cure contro il mesotelioma che coinvolgevano l’Università di Torino presso l’azienda ospedaliera San Luigi di Orbassano, i dipartimenti di Scienze della Salute e di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, l’Istituto Mario Negri insieme all’azienda ospedaliera di Alessandria e l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, risale al 2021. Da allora Afeva chiede, inutilmente, una ripresa delle progettualità sui tavoli istituzionali”.

“In questo senso – afferma il Consigliere regionale Pd – siamo tutti d’accordo sul percorso di riconoscimento dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere scientifico (Irccs) sulle patologie ambientali per Alessandria e la sua provincia. Ne abbiamo, fin da subito, compreso il valore e siamo stati noi i primi a tracciare questa strada, attraverso delibere specifiche alle quali devono seguire i dossier ufficiali di candidatura (e non le vaghe intenzioni parlamentari espresse con mozioni inutili, se i valori scientifici dei dossier sono poco qualificanti). E, oggi, vogliamo rilanciare, con forza, in questo percorso, il ruolo di Casale Monferrato e di tutti i protagonisti sociali e sanitari di quel territorio”.

“Voglio, inoltre, rimarcare il fatto che al Piemonte manca, perché scaduto nel 2020, il “Piano regionale Amianto” e il Comitato Strategico Regionale, previsto da apposita legge, a parte una convocazione del novembre scorso di scarsa rilevanza operativa, non svolge, da qualche anno, un ruolo di analisi e di coinvolgimento nelle scelte di indirizzo indispensabili. In Consiglio regionale chiederemo l’adozione di un nuovo Piano Amianto e ci impegneremo, ancora di più, per rimettere al centro del dibattito la città di Casale Monferrato con tutte le questioni legate alle bonifiche e alla ricerca” dichiara il Vicepresidente del Gruppo Pd.

“Voglio infine rilevare, sul piano politico – conclude il Consigliere regionale alessandrino – che dagli interventi dei rappresentanti di Afeva è emersa la mancanza di un confronto e di un rapporto con le Istituzioni e un senso di abbandono e solitudine nella lotta all’amianto che ha lasciato dietro di sé tanto dolore. Questi appelli dimostrano chiaramente che anche le Istituzioni locali potrebbero e dovrebbero prestare maggiore attenzione a chi da anni si spende in prima linea per debellare questa piaga e incentivare e rafforzare la ricerca”.

Ambrogio (Fdi): “Bavaglio a campagna contro cibo sintetico”

“Un inaccettabile bavaglio, peraltro, su di un tema molto controverso, dove la verità scientifica è
ancora in via di definizione”.
Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, in
riferimento alla censura imposta da Facebook sulla campagna di Coldiretti contro il cibo sintetico.
“Le ragioni addotte dal social – continua la Ambrogio – sembrano un mero pretesto per applicare, in
modo arbitrario e fuorviante, la scure della censura, in un’ottica sempre più strumentale agli interessi
elle multinazionali del cibo sintetico. Questo dirigismo dell’informazione non solo è inaccettabile,
ma è da respingere con forza. Pertanto, ho formalmente richiesto di audire, in seno alla 9°
Commissione permanente del Senato, i vertici Meta al fine di chiarire e approfondire le dinamiche
applicate. Non ci arrenderemo mai e difenderemo, in ogni sede e contro ogni potentato, le nostre
eccellenze agroalimentari, nonché il concetto stesso di sicurezza e sovranità alimentare, uno dei
cardini dell’azione governativa”.

Torino, il Terzo Polo: Italia Viva e Azione organizzano Débat Public

IL LAVORO: analisi, opportunità e scenari futuri in un territorio che cambia.

Lunedì 17 Aprile 2023, h.20.00
Hotel Collection Santo Stefano– Via Porta Palatina 19, Torino

L’idea di proporre degli incontri per un Dibattito Pubblico nasce dalla necessità di coinvolgere cittadini e stakeholders (esistenti o possibili), in precisi processi di trasformazione del tessuto cittadino e delle sue infrastrutture.
Il Débat Public intende ravvivare l’entusiasmo nei cittadini per il dibattito pubblico, pensato per costruire un luogo di analisi e di riflessione per mettere a confronto le esperienze in vista della fattibilità di un progetto.
Mutuato dalla Francia, in Italia non è ancora utilizzato malgrado una legge dello stato del 2018 lo introduca. È uno strumento molto utile che serve per fare aderire il più possibile un progetto al contesto sociale in cui si inserisce. In queste modo le scelte della politica non sono fatte “cadere dall’alto” ma concertate con la cittadinanza.
La costruzione e l’approfondimento di temi importanti su cui si concentreranno i prossimi incontri del Débat Public sono una occasione di partecipazione, coinvolgimento e condivisione.
Il primo di questi dibattiti, prenderà in considerazione il tema del lavoro. Argomento cruciale per la città come per il paese. Tema che non può esimersi dall’analisi con uno dei dati determinanti con cui oggi la Città Metropolitana deve confrontarsi: la decrescita demografica.
Sarà inoltre delineata una fotografia dello scenario occupazionale cittadino con una analisi del mismatching fra domanda e offerta partendo dai dati dei laureati che lasciano Torino per trovare occupazione altrove.
Per rendere attuale e concreto l’incontro sono stati invitati a confrontarsi personalità e professionisti con una ricca esperienza nell’ambito e due parlamentari a diverso titolo impegnati nel costruire soluzioni.

Introdotti e moderati da Massimo Giuntoli, già Presidente dell’Ordine Architetti di Torino, dialogheranno:

Lorenzo Pregliasco e Valentina Porta, Founder YouTrend

Massimo Richetti, Responsabile area lavoro Unione Industriali Torino Dino Desantis, Presidente Confartigianato Torino

Dimitri Buzio, Presidente Lega Coop Piemonte
Nicola Scarlatelli, Presidente CNA Torino

Saranno presenti:
l’On. Maria Elena Boschi, Deputata di Italia Viva, l’On. Daniela Ruffino, Deputata di Azione


Il Torinese ha chiesto a Vittoria Nallo, coordinatrice di Italia Viva Torino, di illustrare il significato dell’iniziativa 

“Quello di stasera è l’avvio di un percorso di partecipazione che coinvolgerà cittadini, parti sociali e rappresentanti di categoria nel ragionamento sulle trasformazioni, fisiche e sociali, del nostro tessuto cittadino.

Lo faremo partendo dai numeri: come nel modello del Debat Public francese, adottato per le grandi opere, prima di aprire il dibattito inizieremo sempre con l’analisi e la messa a disposizione dei dati, che ci aiutano a stare sui temi con oggettività e pragmatismo.

Il Dibattito o ad esempio, come ci piace chiamare quello di stasera dedicato al lavoro e alle opportunità per Torino e la Città Metropolitana, partirà dalla fotografia dello scenario occupazionale e dal dato più importante con cui oggi una Città come la nostra, che continua a perdere abitanti, deve necessariamente fare i conti: il numero dei laureati che lasciano Torino per trovare occupazione altrove.

Sento questo tema particolarmente vicino: sono arrivata a Torino da Fondi, nel basso Lazio, per studiare al Politecnico: ho scelto di rimanere e di costruire la mia vita qui, ma ho visto tanti amici che, con mio grande rammarico, hanno preso decisioni diverse per il loro futuro professionale. La mia e la nostra Torino deve ripartire da qui.

Questa iniziativa è inoltre la prova che Amministratori locali, dirigenti ed attivisti di Italia Viva e Azione e a Torino, come in molti altri territori del Piemonte e d’Italia, continuano il lavoro con concretezza e spirito di unità”.

VITTORIA NALLO

Stecco e Preioni (Lega): “massaggiatori automatici al 118, Azienda Zero conferma mission”

 

Una Sanità più efficace e più efficiente nella difesa della salute dei piemontesi”

“E’ un Piemonte più sicuro e che raggiunge nuovi standard di protezione medica quello che ha visto oggi la distribuzione di 33 massaggiatori meccanici automatici da parte di Azienda Sanitaria Zero alle ambulanze del 118 regionale. In particolare, guardando a quadrante nord, questi fondamentali ausili nel trattamento dell’arresto cardiaco improvviso equipaggeranno i mezzi avanzati operativi a Novara, Varallo, Borgomanero, Verbania, Borgosesia e Domodossola. Un upgrade che è perfettamente in linea con le mission di efficienza ed efficacia sanitaria che Azienda Zero si è data fin dalla sua istituzione. Un Sanità che migliora i propri strumenti e i propri tempi di intervento per affrontare una patologia che ogni anno colpisce quasi 10mila piemontesi e con una speranza di sopravvivenza che si riduce al 2% in mancanza di un trattamento tempestivo. Un potenziamento del nostro 118 che rappresenta la naturale prosecuzione di quel modello di medicina del territorio che vuole essere sempre più vicina al paziente, con celerità e con attrezzature sempre più all’avanguardia. Il tutto per tutelare la salute dei cittadini piemontesi con modelli nuovi e tecnologicamente avanzati, a difesa del bene supremo della vita”.

Lo dichiarano i leghisti Alessandro Stecco e Alberto Preioni.

Molinari (Lega): “Il quadro su Salvini è disgustoso”

 

“Gli organizzatori della mostra prendano provvedimenti immediati”

“E’ semplicemente disgustoso. Questa non è arte, o legittimo esercizio di satira o critica politica. E’ volgarità allo stato puro”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, e segretario del Carroccio in Piemonte, stigmatizza il quadro esposto al Torino Comics, che raffigura il segretario federale della Lega, e Ministro della Repubblica, Matteo Salvini. “La Lega del Piemonte – aggiunge l’on Molinari – si schiera al fianco di Matteo Salvini, oggetto di un attacco inaccettabile, che sconfina nell’odio. Chiediamo immediati chiarimenti agli organizzatori, auspicando che arrivino scuse convincenti, e l’immediato ritiro dell’opera dall’esposizione”.

Merlo: Calenda, il “no a Fioroni” è un no ai Popolari

“Calenda vuole costruire un partito, almeno così dice, aperto ad altre culture politiche. Tra cui,
almeno così pare, anche a quella popolare. Nel frattempo, però, sentenzia giudizi sulle singole
persone che rappresentano quella cultura politica. L’ultima, in ordine temporale, riguarda Beppe
Fioroni.
Ora, ognuno può dire ciò che vuole e quando vuole sulle singole persone. Semmai, il dato politico
rilevante è che i Popolari difficilmente sono compatibili con un capo partito che ironizza su alcuni
suoi esponenti più significativi. A conferma che, forse, di fronte ad una riedizione aggiornata del
partito liberale o repubblicano o tardo azionista, i Popolari devono contribuire a costruire un
Centro dinamico, riformista, democratico e di governo da un’altra parte.
Calenda, del resto, è un autorevole esponente della cultura liberista, liberale, elitaria e
aristocratica del nostro paese. Distinto e distante dalla tradizione, dalla cultura e dalla storia dei
cattolici democratici, popolari e sociali italiani”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.

 Ravinale (SE): investire nelle Case di Comunità ma apriamole a progettazione

 

Siglare un Protocollo d’intesa con la Regione Piemonte per la realizzazione e la gestione delle Case di Comunità, che indichi strumenti, risorse e modelli organizzativi capaci di realizzare un vero processo di integrazione socio-sanitaria, e avviare un percorso di progettazione partecipata coinvolga la popolazione nelle sue varie articolazioni politiche e sociali: è questo l’impegno richiesto alla Città nella mozione depositata ieri mattina da Alice Ravinale, capogruppo in Comune di Sinistra Ecologista.
“Affinché le nuove Case di Comunità siano davvero un’occasione per ridare la giusta centralità ai temi della salute è importante che la loro progettazione sia condivisa con la cittadinanza, con l’ASL Città di Torino, con i quattro Distretti socio sanitari, con le Circoscrizioni e con i Servizi Socio Assistenziali del Comune”, sottolinea la prima firmataria.
“A Torino verranno realizzate 16 case di comunità e 6 ospedali di comunità con fondi PNRR”, spiega la consigliera rossoverde Alice Ravinale. “Ma la tenuta della sanità pubblica in Piemonte è allo stremo ed è fondamentale che questo investimento non si riduca ad un’operazione immobiliare, ma porti ad una reale integrazione dei servizi socio-sanitari, rilanciando la medicina di prossimità e garantendo l’accesso alle salute per tutte e tutti”
“Perché questo avvenga è urgente che si apra una progettazione partecipata dei servizi che dovranno essere prestati in ogni casa di comunità, ascoltando le reali esigenze del territorio”, conclude.

Confronto importante tra il Presidente Cirio e i Sindaci della Via Lattea

 

“Un incontro importante e proficuo. Così è stato definito dai sindaci della Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea il confronto avuto giovedì scorso nel tardo pomeriggio con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio presso la nuova sede regionale. Sono stati affrontati i maggiori problemi sul tappeto del comprensorio territoriale: dal costo dell’innevamento artificiale ai finanziamenti per le prossime Universiadi che vede Pragelato in prima linea; dalla revisione degli impianti funiviari alla necessità di garantire i finanziamenti pubblici per alcuni interventi finalizzati al rilancio della politica turistica del territorio.

Piena disponibilità e garanzie da parte del Presidente Cirio sul ruolo della Regione Piemonte nel farsi carico delle richieste e delle esigenze manifestate dai Sindaci della Via Lattea.
Un incontro, quindi, importante in vista del rafforzamento della vocazione turistica, economico/produttiva e sportiva dei nostri territori.

 

Maurizio Beria, Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Consigliere nazionale Anci.

Pd Regione: “15 anni per il nuovo ospedale unico Asl To5, una vergogna”

VICEPRESIDENTE COMMISSIONE CULTURA DEL CONSIGLIO REGIONALE DIEGO SARNO (PD):UNA PIETRA TOMBALE CALA SUL PRESIDIO. UNA VERGOGNA CHE DIMOSTRA LA TOTALE INADEGUATEZZA DELLA GIUNTA”

Il 12 aprile scorso è stata emanata dal Direttore dell’Asl To5 la Deliberazione contenente “Servizio di assistenza legale e tecnica (advisory) per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASL To5. Indizione di gara a procedura aperta”.

“Da una lettura del provvedimento – commenta il Vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale (Pd) – emergono, immediatamente, alcune criticità. Innanzitutto si prevede di selezionare, entro maggio, un pool di esperti “per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASLTO5”. Peccato che da maggio siano previsti ben 42 mesi per arrivare finalmente alla progettazione esecutiva. Saremo, quindi, nel 2027. Dopo questa fase ci sarà la gara che, tra una procedura e l’altra, richiederà un altro anno. Arriveremo, pertanto, al 2028”.

“A questo punto – prosegue l’esponente dem – partiranno i lavori che dovrebbero proseguire per 7 anni. Pertanto, si arriverà al 2035. A cominciare da oggi occorreranno 10 -11 anni per vedere la struttura ospedaliera realizzata, se non mettiamo in conto i ritardi che si potranno verificare, gli eventuali ricorsi e le opere di viabilità, per il trasporto pubblico e per la dotazione delle attrezzature, solo per citare alcuni casi, che ad oggi nel documento dell’ASL non sono previste. Occorreranno infrastrutture come la bretella che collega l’area di Cambiano con la zona del Carmagnolese, attualmente inserita in un piano con altre 10 opere, senza la quale, però, quell’area resterebbe esclusa. Senza contare, poi, che dovremo, quindi, potenzialmente, aspettare 15 anni per il nuovo nosocomio, senza sapere che cosa diventeranno gli attuali ospedali e, a oggi, non è stanziato un euro per la ristrutturazione di strutture poco efficaci, come quella di Carmagnola dove, come la stessa Asl dichiara, nessun infermiere vuole andare a lavorare”.

“Per quanto riguarda l’aspetto economico – spiega il Consigliere regionale Pd – è evidente che per arrivare alla fine del progetto esecutivo, considerando l’impegno previsto dal documento di soli 300.000 euro, questi forse basteranno solo per pagare il progetto definitivo. Infatti se il costo dell’opera fosse pari ai 250.000.000 di euro, per il progetto esecutivo di solito è pari al 10%, quindi 250.000 euro, ne deduciamo che al pool spetterebbero soltanto 50.000 euro per 42 mesi di lavoro? Assurdo!”.

 “Tutto questo – conclude il Consigliere Pd – svela il pressapochismo dimostrato nella scelta di Cambiano. E’ stata decisa una localizzazione senza conoscerne le caratteristiche e senza avere un piano adeguato e programmatico. Ci saranno, infatti, decine di gare pubbliche da fare che nel documento dell’Asl non vengono previste. Se servono 3 anni e mezzo per trovare professionisti e fare i progetti solo della struttura, serviranno 15 anni prima di vedere completata l’opera. Una pietra tombale prima ancora di partire. Una vergogna che dimostra la totale inadeguatezza della Giunta e, in particolare, del Presidente e dell’Assessore regionale alla sanità”.