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Per un corretto uso dell’acqua. Odg di Biletta (Fi)

E’ stato approvato a Palazzo Lascaris un ordine del giorno di Forza Italia che prevede misure e azioni di efficientemente per contrastare la dispersione idrica e affrontare la siccità.  La prima firmataria Alessandra Biletta, vicecapogruppo degli azzurri in Consiglio regionale spiega che “l’ordine del giorno impegna la Giunta ad adottare uno strumento utile a sostenere gli enti pubblici, le organizzazioni sportive ed altri enti nella realizzazione di interventi tesi a garantire un corretto uso della risorsa idrica. Inoltre  rivede per gli impianti natatori il quantitativo d’acqua minimo da ricambiare giornalmente, ad assumere delle disposizioni regionali fissandolo all’1,5%”. 

 

Come evidenziato nel documento di Forza Italia, secondo dati Arpa, l’inverno 2021-2022 sul Piemonte è stato il terzo più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C e con un deficit percentuale medio di circa il 70%; e il livello di allerta idrico sta investendo un numero rilevante dei corpi idrici piemontesi, a partire dal fiume Po che ha portata dimezzata a Torino ed è ridotto, lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021.

“Proprio per queste ragioni ,visti i ripetuti e prolungati periodi di siccità, che stanno assumendo ormai carattere strutturalmente patologico, con evidenti e problematiche ricadute anche su importanti comparti produttivi, a partire da quello agricolo e la necessaria tutela quantitativa della risorsa idrica è fondamentale intervenire in particolare sulle piscine che per loro natura necessitano dell’utilizzo di grandi quantità di acqua  . Diverse strutture sportive hanno in uso impianti antiquati, che non ctengono in alcun modo conto della dispersione idrica, a partire dalle docce, dai lavapiedi e dai sistemi di controlavaggio dei filtri e quindi questo ordine del giorno va a intervenire proprio su questi centri, offrendo un sostegno e un supporto per adeguarsi al cambiamento climatico”.  

Azione commemora l’anniversario dell’omicidio dei fratelli Rosselli

I giovani “Under 30” della Provincia di Torino del Partito “Azione”, fondato da Carlo Calenda, determinati a conservare e a diffondere la memoria dei fratelli Carlo e Nello Rosselli con i valori di libertà e democrazia che essi hanno rappresentato, promuovono la commemorazione storica dell’omicidio dei fratelli Rosselli, che si terrà questo venerdì 9 giugno 2023 alle 18 a Torino, in Viale dei Partigiani, vicino al monumento al Carabiniere.

Un elemento significativo dell’evento consisterà nel collegamento online tra diverse città, in
particolare Torino, Bologna e varie città dell’Umbria. Questa scelta mira a coinvolgere un pubblico
più ampio e a creare un legame tra diverse comunità che condividono l’obiettivo di ricordare il
passato per costruire un futuro migliore.


La scelta di Torino e del sito di Viale Partigiani, ha un valore simbolico che richiama il coraggio e la
lotta dei partigiani durante la Resistenza, che ripresero, per la denominazione delle loro brigate, il
titolo della Rivista Giustizia e Libertà, pubblicata dagli esuli Italiani antifascisti in Francia e diretta
da Carlo Rosselli.

Alle ore 18, i partecipanti si riuniranno in questo luogo per rendere omaggio ai fratelli Rosselli e a
tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la causa della libertà.

L’omicidio dei fratelli Rosselli, avvenuto il 9 giugno 1937 a Bagnoles-de-l’Orne, rappresenta uno dei
momenti più tristi della lotta antifascista italiana. Carlo e Nello Rosselli erano due intellettuali e
attivisti politici che hanno combattuto strenuamente il fascismo e il nazismo. La loro morte è un
simbolo della ferocia del regime fascista e della sua volontà di reprimere qualsiasi voce di dissenso.
Alla città di Torino lega Carlo Rosselli la figura di Pietro Gobetti. Sulla rivista da lui pubblicata LA
RIVOLUZIONE LIBERALE, pubblicò alcuni articoli il giovane Carlo Rosselli. Gobetti come i fratelli
Rosselli, sostenne la lotta contro l’implacabile negazione delle libertà fondamentali da parte del
Fascismo. Gobetti, come e prima dei Rosselli, fu vittima di violenze fasciste, e nonostante la sua
breve vita, spezzata brutalmente dalle conseguenze sul suo fisico delle violenze delle squadre
fasciste quando aveva solo 25 anni, ha lasciato un’eredità duratura come intellettuale e attivista
che ha combattuto con coraggio per la libertà e la democrazia in un periodo buio della storia
italiana. La sua figura di giovane eroico difensore della Libertà è diventata un simbolo di resistenza
e impegno civile, ispirando le generazioni successive a lottare per la giustizia e i diritti umani.
L’evento di venerdì 9 giugno a Torino prevederà anche momenti di lettura pubblica di una selezione
antologica di brani sull’esilio di Filippo Turati, il leader storico del socialismo italiano perseguitato
dal Fascismo, la cui fuga dall’Italia su un motoscafo per la Francia, passando dalla Corsica, fu
organizzata da Carlo Rosselli, Sandro Pertini e Ferruccio Parri, futuro leader del Partito d’Azione e
Presidente del Consiglio italiano.

Questo momento contribuirà a ricordare la figura di Turati, uno dei fondatori del Partito Socialista
Italiano e una delle voci più importanti dell’opposizione al regime fascista. L’esilio di Turati in età
avanzata rappresenta uno dei capitoli più bui della sua vita, ma anche un esempio per tutti gli
Italiani di coraggio e determinazione nel difendere i valori democratici e la giustizia sociale.
Nel corso dell’iniziativa di Torino, sarà inoltre presentata una breve narrazione storica sul Partito
d’Azione. Dal movimento di Giustizia e Libertà il PDA, che si rifà all’omonimo partito fondato nel
1853 da Giuseppe Mazzini, trarrà le sue radici: la sua fondazione risale al giugno del
1942 nell’abitazione romana di Federico Comandini alla presenza di Guido Calogero, di Ugo
La Malfa, Mario Vinciguerra, Edoardo Volterra, Franco Mercurelli, Vittorio Albasini Scrosati, Alberto
Damiani e di due delegati per l’Italia meridionale e la Sicilia.

Piero Gobetti

Ugo Malfa illustrò la sera del 4 giugno ai presenti un programma in sette punti che contenevano
indicazioni di massima per un futuro ordinamento riformatore:
costituzione di una repubblica parlamentare con classica divisione di poteri;
decentramento politico-amministrativo su scala regionale;
nazionalizzazione dei grandi complessi industriali;
riforma agraria (revisione dei patti colonici); libertà sindacale;
laicità dello Stato e separazione fra Stato e Chiesa; proposta di una federazione europea dei liberi Stati democratici.
Il Partito d’Azione svolse un ruolo fondamentale nella resistenza al regime fascista e nella lotta per
la libertà e la democrazia. Attraverso la narrazione di questa storia, si vuole rendere omaggio a
coloro che hanno dedicato la propria vita alla causa dell’antifascismo e ispirare le nuove
generazioni a difendere i valori di libertà e giustizia.

Attraverso questa iniziativa di commemorazione storica del 9 giugno, l’odierno partito Azione, che
a questi ideali e a queste radici culturali si ispira, vuole mantenere viva la memoria dei fratelli
Rosselli e di tutti coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia.

VICE SEGRETARIO PROVINCIALE DI AZIONE PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
FRANCESCO TESIO

SEGRETARIA PROVINCIALE DI AZIONE PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
CRISTINA PEDDIS

Magliano: integrare il CUP con piattaforme di prenotazione terze per ridurre le liste 


Lo chiederò alla Giunta  in Consiglio Regionale del Piemonte con un Question Time presentato.

Intende questa Giunta permettere l’integrazione del CUP (Centro Unificato di Prenotazione) regionale con le piattaforme terze, cioè di realtà non istituzionali, che offrono servizi di prenotazione delle visite mediche? Lo chiederò  alla Giunta con un Question Time già presentato. Questa misura è fondamentale per diverse ragioni: per ridurre le liste d’attesa anzitutto, ma anche per garantire ai piemontesi un servizio più efficiente e per limitare il fenomeno delle prenotazioni non onorate (attualmente, secondo le stime, l’8% del totale). Su dieci segnalazioni di difficoltà ricevute dai pazienti sono oltre sette, secondo i dati del Rapporto Civico sulla Salute 2022 di Cittadinanzattiva, quelle relative agli eccessivi tempi di attesa per accedere alle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario. L’impossibilità per il cittadino di consultare nella sua interezza l’offerta sanitaria disponibile in una determinata area geografica è una variabile in grado di peggiorare la situazione. Secondo Quorum/YouTrend, gli italiani identificano nell’ampliamento degli orari di apertura dei CUP e nella possibilità di prenotare le proprie prestazioni tramite canali digitali due importanti elementi potenzialmente migliorativi dell’accesso al Sistema Sanitario. Alla luce di queste considerazioni, crediamo che l’integrazione delle piattaforme terze di prenotazione, secondo linee guida e regole definite, sia fondamentale nell’ottica di fornire un miglior servizio e un accesso più facile, veloce ed equo ai cittadini. Una più aggiornata e completa digitalizzazione dei servizi offerti è un requisito fondamentale per garantire ai cittadini stessi i benefici di una Sanità davvero digitalizzata. L’integrazione del CUP regionale con piattaforme di prenotazione terze renderebbe ancora più accessibile la prenotazione delle visite, semplificando la possibilità di rimodulare gli appuntamenti senza costi aggiuntivi a carico della Regione.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Merlo: Calenda pensa ad una riedizione del PRI. Il Centro è un’altra cosa

“Diciamo a Calenda che i Popolari e i cattolici democratici sono una componente essenziale e
decisiva per dar vita ad un partito di centro. Un Centro dinamico, riformista, democratico e di
governo. Si tratta di una cultura e di una tradizione ideale che non sono marginali, o meramente
aggiuntivi, rispetto ad un progetto politico centrista e riformista. Anche perchè, e forse per
Calenda non è ancora ben chiaro, una ‘politica di centro’ in Italia non può limitarsi ad essere una
banale riedizione del partito liberale, o repubblicano o tardo azionistra. Seppur in forma
aggiornata e rivista. Quello sarebbe un partito di Centro in miniatura che configge anche con la
storia politica del nostro paese.

Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi-Popolari uniti.

La Lega propone le Zone franche

Marin e Preioni (Lega Salvini Piemonte): “Via libera alle proposte della Lega per istituire due Zone Franche per il rilancio della Valle di Susa e della Val d’Ossola”

Approvati gli Ordini del giorno presentati dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e dal capogruppo della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni per l’istituzione di due Zone Franche in Valle di Susa e in Val d’Ossola.

“Il territorio della Valle di Susa – ha ricordato nel suo intervento il leghista Valter Marin, valsusino, presidente della Seconda commissione e primo sottoscrittore dell’Ordine del giorno Allasia – è di fatto la principale ‘Porta d’Italia’ verso l’Europa nord-occidentale. Ma dopo un ciclo economico caratterizzato dalle grandi strade napoleoniche e dal primo Traforo del Frejus sono subentrati periodi in cui la struttura economica si è fatta progressivamente più debole. Il risultato è una deindustrializzazione che negli ultimi trent’anni ha prodotto effetti durissimi, aggravati da una progressiva delocalizzazione di un tessuto produttivo un tempo una eccellenza a livello nazionale nel territorio transfrontaliero e nel Brianconese, complice anche un costo dell’energia che è del 25% inferiore rispetto al Piemonte”.

“Il Pil pro capite – ha ricordato ancora Marin – è inferiore ai 15mila euro, tanto che la Valle è stata riconosciuta come area depressa della Regione Piemonte, senza che i grandi investimenti infrastrutturali invertissero questa tendenza. In questo quadro si inserisce l’azione meritori del comitato ‘Pro Zona Franca Extradoganale Valle di Susa’, che da mesi si riunisce quasi settimanalmente per chiedere iniziative concrete volte alla sua rinascita. Per questi motivi chiediamo alla Giunta e agli assessori competenti di sensibilizzare il Governo affinché valuti l’istituzione di una Zona Franca o, in subordine, ogni provvedimento utile al fine di uscire dallo stato di crisi economica in cui versa da tempo”.

“Parallelamente – ha quindi aggiunto il capogruppo Alberto Preioni nel suo intervento – come Lega vogliamo rivendicare l’istituzione di una Zona Franca anche in Val d’Ossola. Negli anni, tutto l’arco alpino è stato di fatto tutelato, vuoi con le Regioni autonome o le Province a statuto speciale o appunto con l’istituzione di Zone Franche come a Livigno, mentre la Val d’Ossola continua a patire un gap importantissimo, innanzitutto con la vicina Svizzera. Il reddito medio di un cittadino elvetico è infatti di 81mila franchi, contro i nostri 23mila euro: è quini comprensibile che un operaio, un infermiere o un altro lavoratore specializzato sia invogliato ad andare a lavorare oltreconfine, andando però a impoverire irrimediabilmente il nostro tessuto produttivo. A questo poi si aggiunge il fatto che la Val d’Ossola, come la Valle Anzasca, la Valle Antrona e la Val Bognanco, si trovi in un’area interna che nei decenni ha conosciuto un progressivo spopolamento”.

“L’impegno che quindi chiediamo con forza a questa giunta – ha concluso Preioni – è di accogliere la nostra proposta di istituire una Zona Franca in Val d’Ossola e avviare un iter come quello già intrapreso per il riconoscimento dello status di Zona Economica Speciale, con riduzioni fiscali per abbassare il gap salariale dei lavoratori del Vco rispetto a quelli svizzeri. Con la Zona Franca, infatti, non si pagherebbe più l’Iva, garantendo un’attrattività simile a quella che ha già fatto le fortune di Livigno e andando a rimodulare la pressione fiscale sul modello di quella elvetica, dove non supera il 25%”.

Sanità, Valle (Pd): il Piemonte come la Juve, in pochi anni dal primo al settimo posto”

Il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle commenta la graduatoria LEA: “Una Caporetto su liste d’attesa e medicina del territorio.”

 

«Nel giro di cinque anni il Piemonte è sceso dal primo al settimo posto nella graduatoria sui LEA. A dirlo non è il Pd. A dirlo non è neppure il Presidente Cirio, stranamente afono quando non si devono fare annunci. Imitando una squadra di calcio della nostra città abbiamo abbandonato lo scudetto (2017, Giunta Chiamparino) e ora ci accontentiamo di un posto in Conferenze League. Ma al di là della posizione in graduatoria, colpisce la débâcle sul versante dei servizi territoriali (ma la pandemia non ci aveva insegnato che è indispensabile potenziare la medicina del territorio?) ed il punteggio più basso in Italia per quanto riguarda le liste d’attesa. Lo abbiamo detto più volte e ora lo ripetiamo: i risultati “straordinari” sbandierati da Cirio e Icardi sui tempi di attesa sono fasulli. Ce lo dicono i cittadini che ogni giorno scrivono al portale della campagna del Pd “Stop liste d’attesa” denunciando l’impossibilità di prenotare visite ed esami, ce lo dicono gli operatori del Cup regionale, ora lo certifica anche il Governo Meloni che dobbiamo ringraziare per l’obiettività che non ha sconti alla Giunta amica di Cirio. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: sono due le azioni necessarie per invertire la rotta, ovvero più assunzioni stabili e realizzazione di nuovi ospedali. Ora di fronte alla fotografia del ministero della Sanità speriamo che Cirio si riconnetta con la realtà e passi dagli annunci ai fatti concreti».

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale

Ruzzola (Fi): Consigli comunali ragazzi contro astensionismo

Il Consiglio regionale ha approvato l’istituzione della Giornata regionale dei Consigli comunali dei ragazzi (CCR), prevista ogni 4 dicembre. Una proposta fortemente sostenuta dai consiglieri di Forza Italia Alessandra Biletta, Mauro Fava, Franco Graglia e il capogruppo Paolo Ruzzola.

Ruzzola commenta: “La legge che abbiamo approvato in Consiglio rivitalizza un progetto che coinvolge tutti i ragazzi, a partire dalla terza classe della scuola primaria alla terza classe della scuola secondaria di primo grado e vuole promuovere la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa delle comunità locali. Si tratta di una risposta concreta da parte della Regione all’astensionismo che viviamo ad ogni tornata elettorale.. Bisogna ripartire dalle scuole se si vuole rinsaldare il legame tra istituzioni e cittadini. Tutto parte da là”.

“Non si tratterà solo dell’istituzione però della solita giornata memoriale, ma la legge prevede la creazione della Rete regionale dei CCR e l’istituzione del suo coordinamento in modo che i comuni condividono con la comunità regionale le pratiche messe in atto dai rispettivi CCR. Un modo per far sì che i ragazzi possano vedere recepite le proprie istanze e proposte”.

Merlo: Cattolici popolari nel Pd, le tesi di Delrio sono surreali

 

“Graziano Delrio – e chi la pensa come lui – continua a sostenere che gli ex cattolici popolari
hanno un ruolo decisivo e determinante all’interno del Pd a trazione Schlein. Una affermazione
che rischia di scivolare nel ridicolo se non addirittura nella virtualità anche perchè tutti sanno,
tranne forse Delrio e la sua corrente, che il Pd guidato dalla Schlein ha una impronta politica
radicale, estremista, massimalista e libertaria. Una identità che, del tutto legittimamente dopo la
vittoria delle primarie, Elly Schlein ha illustrato nelle sue diverse e pubbliche riflessioni ed
esternazioni in questi mesi di segreteria. Ora, cosa centri la storia del cattolicesimo popolare con
un profilo politico del genere resta oggettivamente un mistero. Politico, come ovvio.
Forse, però, è arrivato il momento per dire con chiarezza che se la tradizione del cattolicesimo
popolare e sociale vuole ancora avere una credibile cittadinanza nello scenario pubblico, non può
declinarla all’interno di partiti che perseguono un’altra strategia politica, che coltivano altre priorità
programmatiche e che, soprattutto, sono animati da altri valori e principi di riferimento. Con
buona pace di Delrio e dei suoi amici”.

Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi-Popolari uniti

Iannò: “Stellantis non faccia fughe in avanti”

Gruppo Consiliare Misto di Minoranza Torino Libero Pensiero

Il Governo si impegni con i vertici dell’azienda

 

“Sono quanto mai condivisibili le preoccupazioni degli operai di Stellantis, che vedono sempre più allontanarsi nuovi investimenti e un futuro occupazionale quanto mai precario.

 

L’invito che ha fatto Stellantis ai suoi fornitori, quello di investire in Algeria, mercato emergente, che dispone di manodopera qualificata e agevolazioni fiscali e soprattutto dove la domanda di auto è in forte espansione, lascia non solo qualche dubbio, ma forti timori.

 

Purtroppo sembra che nei progetti di Stellantis, il made in Italy sia solo più un ricordo e la richiesta di Confindustria di far entrare lo Stato nell’industria come quota capitale mi lascia molto perplesso.

 

In passato la ex Fiat ha ricevuto sonori finanziamenti e ritornare ad aiutare l’automotive con nuova liquidità non è il caso. Serve piuttosto che il Governo tratti direttamente con i vertici Stellantis e si firmi un serio impegno a garantire stabilità occupazionale, produzione e ammodernamento degli stabilimenti”.

  Pino Iannò Torino Libero Pensiero

 

Stellantis, Grimaldi (Verdi Sinistra): Segnali di smantellamento, interrogazione al Ministero del Lavoro

“Stellantis invita i fornitori italiani a seguire la società in Algeria, dove intende aumentare la produzione? Non si tratta di una delocalizzazione? Allora dia garazie non solo alle rappresentanze sindacali – che si dovranno muovere fino a Parigi – ma al Governo e all’opinione pubblica su investimenti, piani produttivi, livelli occupazionali, condizioni di lavoro e impegno nella transizione industriale in Italia” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, oggi presente al presidio della Fiom davanti al Comune di Torino.
“Mancanza di confronto, peggioramento delle condizioni di lavoro in tutti gli stabilimenti italiani, 7 mila esodi incentivati dal 2021 a oggi, senza la previsione di ingresso di giovani lavoratori e lavoratrici. La situazione è drammatica e sembra a tutti gli effetti la vigilia di uno smantellamento, mentre stenta a venire avviata la transizione all’elettrico” – prosegue Grimaldi, che sul tema ha depositato un’interrogazione urgente. – “Mi chiedo se i Ministri del Lavoro e del Made in Italy non abbiano davvero nulla da dire”.