Testimonianze di una città viva e in costante mutamento: gli scheletri di enormi fabbriche perdono la loro funzione primaria trasformandosi in contenitori suburbani dedicati alle attività di svago; la vegetazione selvaggia della sponda di un fiume si fa discarica improvvisata accogliendo i residui connaturati a un cambiamento repentino; le centrali elettriche, cuori pulsanti del corpo metropolitano
Burning Giraffe Art Gallery il nuovo spazio espositivo inaugurato lo scorso 5 giugno in via Bava 8/a, a Torino, in occasione della festa di San Giovanni di martedì 24 giugno, prolungherà il suo orario di apertura fino alle 24. Sarà così possibile visitare la mostra TorinoNowhere, della pittrice Anna Capolupo, oltre il suo normale orario di apertura.
TorinoNowhere, inaugurata lo scorso 5 giugno, è il primo progetto espositivo del nuovo spazio espositivo e si configura come un’indagine pittorica sui luoghi periferici del capoluogo piemontese. Attraverso una pittura realistica, ricca di verità ruvide che sfociano in colori intensi capaci di esaltare le architetture suburbane, e graffi e tagli che ne restituiscono la matericità, l’artista esamina e misura i “non luoghi” di Torino, quelle aree metropolitane che, a prima vista, potrebbero appartenere a qualsiasi città. La serie di dipinti in mostra (fino a venerdì 18 luglio) si presenta come una collezione di cartoline di luoghi senza nome.
Sono testimonianze di una città viva e in costante mutamento: gli scheletri di enormi fabbriche perdono la loro funzione primaria trasformandosi in contenitori suburbani dedicati alle attività di svago; la vegetazione selvaggia della sponda di un fiume si fa discarica improvvisata accogliendo i residui connaturati a un cambiamento repentino; le centrali elettriche, cuori pulsanti del corpo metropolitano, accolgono i visitatori alle porte della città, passando inosservate nonostante la loro mole imponente. La mostra non vuole essere un’indagine sul brutto metropolitano, ma un tentativo di portare in superficie ed esaltare pittoricamente quei luoghi, quelle architetture, i segni che ne caratterizzano le mutazioni, che abitano nell’inconscio di ogni abitante della città, gli sono intime segnandone il passato e il presente industriale, nonché il futuro dei costanti mutamenti architettonici.