Non fioriscono più i tulipani in piazza Sultanahmet a Istanbul e nei giardini olandesi, appassiti precocemente dopo le schermaglie politiche tra la Turchia e la liberale e tollerante Olanda sfociate in una delle crisi diplomatiche più serie degli ultimi anni. Ministri turchi bloccati ai confini, visite già programmate e cancellate da un giorno all’altro, ambasciate chiuse, rapporti diplomatici compromessi, minacce di inondare l’Europa di profughi. Ma dove sono finiti i tulipani della pace? L’imminente primavera, di cui stiamo già godendo un piacevole anticipo, salverà le relazioni tra olandesi, tedeschi e turchi? E la Storia, chi se la ricorda? Gli stessi attori che hanno innescato la vivace querelle finita in questi giorni al centro della cronaca internazionale non possono dimenticare che furono proprio i tulipani, qualche secolo fa, a riportare serenità e pace tra l’Impero sul Bosforo e l’Europa, dopo secoli di conflitti tra l’Islam turco e il Vecchio Continente. Non si sono sempre detestati e insultati olandesi e turchi.
Tutt’altro, agli inizi del Settecento, il tulipano ha svolto un ruolo molto particolare nella storia turca e nelle relazioni tra Costantinopoli e le potenze europee.
Il periodo tra il 1718 (subito dopo il Trattato di pace di Passarowitz tra l’Austria, Venezia e gli Ottomani) e il 1730 è stato chiamato proprio “l’ Era del Tulipano” sotto il regno del sultano Ahmed III. Fu un momento storico segnato dalla pace tra cristiani e turchi e dallo sviluppo delle arti e anche il tulipano entrò con autorevolezza nella vita di tutti i giorni, nel folclore e nelle feste popolari. In Turchia era chiamato tullband che significa turbante, copricapo per la forma del fiore.
Lo si ammirava ovunque, veniva ricamato sui vestiti, sui tappeti e sugli abiti dei sultani, si vedeva sui mobili dei palazzi, nei dipinti e nelle maioliche, si scrissero anche delle poesie sul tulipano, trionfava nei giardini e nei parchi intorno al Corno d’Oro e sul Mar di Marmara. Ma il tulipano era già conosciuto nei secoli precedenti e lo amavano Maometto II il Conquistatore e Solimano il Magnifico che lo fece piantare in tutti i territori dell’Impero diventando un simbolo di abbondanza e di clemenza. Fu proprio da Costantinopoli che nel Cinquecento i tulipani si diffusero in Occidente. Se ne innamorò pazzamente il barone De Busbecq, ambasciatore fiammingo nella capitale ottomana, che lo fece conoscere in Olanda e in tutta l’Europa. Da appassionato naturalista riempì casse di bulbi di questo strano e sconosciuto fiore per farli giungere negli orti botanici dei Paesi Bassi. La nuova pianta importata dall’Impero dei sultani piacque talmente agli olandesi che verso la fine del Cinquecento era normale assistere nei porti a un continuo passaggio di navi provenienti dalla Turchia cariche di bulbi di tulipano che colorarono in breve tempo i campi fiamminghi. Da quei campi i bulbi inondarono tutti i Paesi europei. Ad aprile, ogni anno, milioni di tulipani vestono Istanbul con un tripudio di colori e chissà, magari anche questa volta toccherà a questo fiore placare l’ira di turchi ed europei.
Filippo Re