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L’ultimo numero della Rivista Savej è dedicato alla natura

Da giovedì 27 maggio sarà nelle edicole di tutte le province del Piemonte l’ultimo numero di Rivista Savej dedicato alla natura. 

La natura piemontese ha da sempre affascinato e meravigliato artisti e scienziati. Artisti come i pittori della Scuola di Rivara e i Sei di Torino che offrono uno sguardo poetico sui paesaggi naturali della nostra regione mentre le illustrazioni dei grandi maestri di iconografia botanica, come Francesco Peyrolery Tecofila Colla, stupiscono ancora oggi per la loro precisione e maestria nell’uso del colore.  

Non solo arte ma anche scienza, dai botanici che si concentrarono sulle specie autoctone come Carlo Allioni a quelli che girarono il mondo alla scoperta di nuove specie come Carlo Bertero. Ed è giusto sensibilizzare sul grande problema del cambiamento climatico che ha portato realtà attuali come le Banche del Germoplasma a trovare soluzioni per preservare il futuro delle piante piemontesi dall’estinzione.

Sarà un numero particolarmente prezioso ed appagante agli occhi dei lettori: petali, foglie e frutti hanno popolato le pagine in un turbinio di forme e colori. Oltre alla consueta rubrica dedicata alla storia delle parole piemontesi e a uno spazio dedicato ai consigli di lettura, in questo sesto numero troverete anche:

  • la natura nel Liberty torinese;
  • la flora nei nomi dei luoghi che ci circondano;
  • i boschi piemontesi tra reale e immaginario;
  • le specie esotiche descritte da Emilio Salgari.

Le antiche arti tra tradizione e innovazione

Accoglienza e convivialità sono le parole chiave che nell’Atelier torinese di Lorella Greco, orafa e designer di bijoux, respiri entrando.

Ad aprire la porta di un mondo magico, sospeso tra tradizione e innovazione, è il sorriso di Lorella che, insieme ad un buon caffè, fa dell’arte del ricevimento un vero e proprio rito irrinunciabile.

L’Atelier di via Vasco 2 è uno scrigno che contiene creazioni uniche, che racchiudono la sapienza di mani artigiane e il gusto per l’imperfetto: un cerchio, una linea, una geometria che, proprio perché imprecise, caratterizzano il concept dell’artista.

La passione di Lorella Greco nasce per caso: impiegata della Telecom a Torino, a quarant’anni si rende conto di avere una creatività dirompente e di non riuscire ad esprimerla con quel lavoro. Decide, così, di buttarsi a capofitto nel progetto che aveva a cuore: riuscire a creare una propria linea di gioielli.

Nel 2013 compra un bancone da orafo e comincia a studiare e produrre pezzi per la storica gioielleria sabauda  Cane, un paio di anni dopo apre un laboratorio in piazza Monastero, a Torino, fino ad arrivare all’Atelier artigianale di lavorazioni in bronzo e ottone di via Vasco, nel centro storico del capoluogo piemontese.

L’esposizione, a due passi dalla Cavallerizza reale, è allestita in un vecchio magazzino di fine Ottocento, probabilmente adibito alla sosta dei cavalli, che conserva un fascino retrò. Il pavimento originale in cementine e gli arredi, scovati nei mercatini che Lorella ama frequentare, sono un vero e proprio esempio di elegante commistione di stili che si sposa armonicamente con creazioni  raffinate ma al tempo stesso facili da indossare.

La cassettiera da tipografo che luccica come fosse nuova ospita la collezione “Antiche arti”, gioielli creati artigianalmente a telaio, proprio come si faceva un tempo. L’idea nasce nel corso di un soggiorno a Longobucco, nella sua amata Calabria, che vanta una tradizione secolare di tessitura a telaio di legno. Unire le vecchie tradizioni all’innovazione nel concetto moderno di gioiello: è questo l’obiettivo dell’artigiana torineseche, con grande passione, ha dato vita a monili davvero straordinari.

L’oro lavorato in minuscole catenelle si sposa perfettamente con la filatura di pregiato cachemire, scintillante lurex o semplice cotone, con un risultato di straordinaria eleganza e raffinatezza. La collezione comprende collane, anelli e bracciali che non possono non essere indossati uno accanto all’altro nei più originali accostamenti cromatici e tessili.

Le borse realizzate in macramè sono un altro assaggio di tradizioni del nostro passato. Pizzo antichissimo, era usato nel Medioevo principalmente per le bordure da corredo e viene lavorato con soli nodi e intrecci. Queste tecniche sono state riprese nelle borse che vanno a braccetto con i gioielli esposti in Atelier: pochi pezzi dai colori neutri e dalle fogge che sembrano senza tempo, un accessorio chic che non può certo mancare nell’armadio di ogni donna.

La gioielleria

Le prime creazioni di Lorella Greco sono state leFedone Materia”, anelli in bronzo, pensati in origine come fedi nuziali, per celebrare i 25 anni di unione con Roberto e diventate poi un vero e proprio must-have.

L’artista si ispira al concetto di “testa-cera”, ovvero l’idea nasce da un’intuizione che viene immediatamente modellata nel cosiddetto processo di “cera persa”. “Le idee migliori – spiega Lorella – nascono proprio quando sto lavorando la cera grezza. Prediligo le linee sinuose, i cerchi, le curve, ma che tutto sia assolutamente imperfetto, perché è un po’ come  con le persone: un difetto è tale se lo si rapporta a un’idea di perfezione, ma sotto un’altra luce questa mancanza può diventare una grande risorsa, una grande bellezza. Un gioiello perfetto non mi parla, un prodotto che appare non ancora finito lascia invece spazio al divenire e può essere tutto ciò che immaginiamo e che più ci affascina”.

Il rapporto umano è un lavoro…

Ciò che colpisce di più di Lorella Greco, oltre alla grande passione che guida le sue creazioni, è il rapporto con le clienti, che spesso diventano amiche, compagne di chiacchiere e di caffè. Lei è pronta a tendere un orecchio e ascoltare la storia di ogni donna che varca la soglia del piccolo cammeo di via Vasco, ognuna porta con sé una storia, un’emozione, un difetto che lei, con la pazienza di chi mette l’anima in quel che fa, sa trasformare in leggerezza, in orpello, in dono. Sì perché basta indossare un orecchino o mettere al dito uno dei suoi anelli per sentirsi una principessa, bella perché imperfetta.

In effetti il gioiello serve proprio ad attirare gli sguardi e le sue creazioni delicate e raffinate non eccedono mai, ma segnano un tocco di originalità in ognuno, un tocco speciale, che difficilmente si ritrova in un mondo così globalizzato, dove il lavoro dell’artigiano viene spesso sovrastato dalle produzioni di massa a basso costo e scarsa qualità.

“Con il lockdown legato al Covid la mia parte creativa – spiega Lorella – ha avuto un blocco. La mancanza di contatto con le persone non mi ha permesso di esprimermi, di socializzare, di condividere qualche momento di confidenza o semplicemente di confronto. Mi ha tolto la continuità. Oggi poter raccontare i miei bijoux a chi passa a trovarmi mi ricarica di energie, mi nutro soprattutto del rapporto con le clienti: la soddisfazione  di vedere una persona affascinata dalle mie creazioni è stimolante e appagante per chi fa questo mestiere. Anche per questo ho deciso di allestire un piccolo gazebo fuori dall’Atelier, per accogliere, tra un caffè e due chiacchiere, chi desidera entrare nel mio piccolo mondo”.

E tra gli ultimi e ricercati arrivi che Lorella ha deciso di ospitare nel suo spazio, si rimane affascinati dalle sete delle sciarpe dell’artigiano siciliano Eugenio Vazzano e dai secchielli in pelle di Red Whale: non resta che fare un salto a curiosare, per rifornire il guardaroba dell’estate!

Daniela Roselli

Tra le Nuvole, un profumo per sognare

Profumo di luoghi inesplorati, dove la fantasia trascolora nelle realtà e rivela un cielo illuminato dal desiderio di una nuova primavera.

Tra le Nuvole, la prima fragranza di Nina tra le Nuvole, porta con sé tutta la magia delle stelle. Persistente allo stesso tempo leggera, proprio come l’anima delle donne, con note eteree ma anche indelebili, che vanno dall’apertura fresca ed agrumata, al cuore vanigliato fino a terminare nella nota di fondo del Palo Santo. Molto più di un profumo: Tra le Nuvole è una dichiarazione d’amore per la vita da parte di una donna grintosa e glamour, ma al tempo stessa di tendenza, romantica, raffinata e fashion.

La fragranza esce sul mercato ‘per completare’ la collezione Nina tra le nuvole, bijoux realizzati a mano, tutti Made in Italy.
Più che bijoux, più che preziosi, i gioielli di Nina sono scintille di magia. Magia che si ripete ora con l’eau de parfum Tra le Nuvole,
Il brand Nina tra le Nuvole è nato e cresciuto a Torino: e torinese e al femminile è anche l’intera filiera di realizzazione di questa eau de parfum. Infatti Tra le Nuvole è stata realizzatain collaborazione con Diletta Tonatto, guida della maison torinese Tonatto profumi, eccellenza della profumeria italiana nel mondo, mentre l’illustrazione dell’etichetta e del packaging sono stati affidati a Elisa Seitzinger (con già all’attivo collaborazioni con il mondo, oltre che dell’editoria, del fashion: vedi i recenti patterns realizzati per Kristina T.).

Tra le Nuvole è disponibile in due formati:
nel flacone da 15ml (formato da borsetta) e 30ml con elegante pompetta vintage.

I prezzi:
15 ml formato da borsetta con tappo a vite eco friendly 34 euro
30 ml con pompetta vintage 52 euro
L’eau de parfum Tra le Nuvole, come tutti i bijoux Nina tra le Nuvole, è acquistabile online su: www.ninatralenuvole.it. Trova i punti vendita su: www.ninatralenuvole.it/rivenditori/

 

Bee the Future: Eataly Lingotto porta in città i semi per le api!

Il progetto, che vede insieme Eataly, Slow Food e Arcoiris, è protagonista dell’Or-TO urbano di Torino Nizza Millefonti e del nuovo Bee Garden, in collaborazione con Green Pea.

Giovedì 20 maggio, in occasione della Giornata mondiale delle apiBee the Future, il progetto nato nel 2018 per tutelare gli insetti impollinatori, si arricchisce di una nuova iniziativa. Dopo aver riforestato oltre 100 ettari agricoli con fiori amici delle api, riparte questa volta dalle città. Il progetto diventa quindi un’occasione per creare una rete fra le diverse realtà cittadine che potranno beneficiare dei nuovi semi biologici selezionati da Eataly in collaborazione con Arcoiris, con l’obiettivo di donarne almeno 10 milioni in tre anni.

Nell’Or-TO urbano di Torino Nizza Millefonti, sul piazzale davanti a Eataly Lingotto, sin dal 2019 ci sono le piante mellifere delle sementi di Bee the future: lo spazio creato da Eataly nel 2017 in sinergia con la Città di Torino e la Circoscrizione 8 per promuovere esperienze di cittadinanza attiva tramite la cura condivisa, è così protagonista centrale da ormai 3 anni di questo importante progetto per proteggere gli insetti impollinatori e di conseguenza il nostro ambiente.

Simbolicamente il 20 maggio, inoltre, sarà aperto al pubblico il Bee Garden – Il Giardino del Rispetto, punto verde vicino all’Or-TO: l’area diventa un nuovo spazio della comunità e amico delle api e degli altri insetti impollinatori, grazie a Eataly Lingotto e con il fondamentale sostegno di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo aperto a dicembre 2020 di fianco al primo Eataly. Progetto coordinato da Orti Alti e curato da Turin Garden, il Bee Garden è dedicato all’amico Andrea Paternoster, fondatore di Mieli Thun venuto a mancare tragicamente lo scorso mese, con il quale Eataly da sempre ha condiviso valori e filosofia e che ha dedicato il suo lavoro alla tutela delle api e della biodiversità.

Prossimo passo per portare Bee the Future sempre di più nella città sarà una collaborazione con il Centro Vaccinale Regionale negli spazi del Centro Commerciale Lingotto Fiere, dove, per rendere ancora più bello un luogo di grande importanza per il territorio, saranno presenti piante e coltivazioni mellifere.

E poi si proseguirà per le strade di Torino, con altri progetti a favore del verde e degli insetti impollinatori.

Ognuno, del resto, può fare la sua parte e sostenere la mission di Bee the Future in ambito urbano. A Eataly Lingotto, infatti, sono acquistabili le bustine di semi Bee the Future che si possono piantare sul proprio balcone o terrazzo: girasole, calendula, lavatera, miscuglio di millefiori e altri meravigliosi fiori amici delle api. E acquistandoli il 20 maggio sarà possibile ricevere in omaggio uno speciale vaso in edizione limitata per piantarli subito. Solo nella giornata di giovedì 20, inoltre, il 10% del valore della spesa effettuata dai clienti di Eataly in negozio e online verrà devoluto a iniziative di riforestazione urbana.

BEE THE FUTURE

Nel 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di designare il 20 maggio Giornata mondiale delle api. Nello stesso anno Eataly, Slow Food, l’azienda sementiera Arcoiris e l’Università di Palermo hanno stretto un’alleanza per creare Bee the Future, un progetto agricolo a favore delle api. Risale al 2018 il primo lancio di Bee the Future che, in meno di tre anni, attraverso gli Agricoltori Resistenti, una rete di oltre 50 produttori e agricoltori virtuosi, ha riforestato oltre 100 ettari agricoli in cinque delle principali aree italiane destinate all’agricoltura intensiva dove, a causa di metodi di coltivazione basati sull’alto rendimento dei terreni, la biodiversità e le colonie di api stanno particolarmente soffrendo.

L’emergenza non è finita e non si può trascurare l’allarme rispetto alla moria di questi preziosi insetti. Si calcola che l’87,5% delle piante spontanee a livello globale (circa 308.000 specie) dipende, almeno in parte, dall’impollinazione animale per la fecondazione. Mentre la produzione di oltre tre quarti dei principali tipi di colture alimentari a livello mondiale beneficiano dell’impollinazione degli insetti (fonte FAO).

Susa, giardino a cielo aperto con Agriflor

Domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19, Via Palazzo di Città, nel cuore della cittadina piemontese, si trasformerà in un giardino a cielo aperto ospitando le eccellenze floreali dei migliori vivaisti piemontesi e alcune specialità dei piccoli produttori agroalimentari

SUSA SI FA “GREEN” CON LA PRIMA EDIZIONE DI AGRIFLOR

Dopo aver conquistato Torino, diventando un irrinunciabile appuntamento mensile, il mercatino di Agriflor arriva a Susa con la promessa di riempire di colori e profumi il centro della cittadina piemontese.

Saranno intorno alla trentina infatti i vivaisti e i piccoli produttori che metteranno in mostra le proprie eccellenze floreali e agroalimentari, domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città, per una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza.

Come avvenuto tutte le edizioni torinesi, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

Nata da un’idea di Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi floreali in tutta Italia, Agriflor è un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività a causa delle limitazioni imposte alle loro attività nell’ultimo anno e mezzo.

Saranno variegate le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno ammirare e odorare girando per i banchi di Agriflor: dalle aromatiche ai bonsai, dalle rose alle peonie fino a una grande varietà di coloratissime orchidee. Un piccolo focus sarà poi dedicato alle piante di montagne, con protagonisti alcuni vivaisti della Val di Susa come, per esempio, il vivaio Piantagrane di Susa.

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, il miele, vino, grappe e genepy, ma anche le farine e i biscotti.

Dal reale al virtuale, sempre sotto il segno dei fiori. Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, infatti, tutti gli appassionati potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto gli amanti del verde con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.

Organizzato da Società Orticola del Piemonte, Agriflor Susa ha ricevuto il patrocinio della Città di Susa.

A Moncalieri riapre “Casa”

Dal 14 maggio la catena di negozi di arredamento CASA ha riaperto il punto vendita di Moncalieri, che tornerà ad accogliere i suoi clienti con un look rinnovato.

CASA Moncalieri riparte con uno store concept tutto nuovo e un assortimento studiato a tre stili di tendenza. Lo scorso anno CASA Italia ha rinnovato molti punti vendita sparsi nella penisola, nell’ambito del progetto CASA 20.20, lanciato nel 2017 con il proposito di dare nuova ispirazione ai propri clienti. Il nuovo look è stato apprezzato dalla clientela italiana facendo vincere all’azienda il premio Insegna dell’Anno 2020-2021 nella categoria Articoli per la Casa. La riapertura di Moncalieri segue, nel 2021, quelle di Biella, Orvieto, Fano, Bassano del Grappa, Muggia e Gioia Tauro in un anno ricco di novità per CASA.

CASA Moncalieri
Centro Commerciale Porte di Moncalieri
Corso Savona 69
10024 Moncalieri
Su di noi
CASA è una catena di ne

Estate sulle punte allo Studio Danza Ieva

Riaprono i teatri e ritorna in scena anche la danza,  non soltanto sui palcoscenici, ma anche nelle scuole di danza torinesi, per dare l’opportunità ai bambini, che hanno trascorso un anno di pandemia, di poter passare ore insieme, condividendo laboratori di danza e di gioco.

“Sarà un’occasione nuova – spiega Anna Maria Ieva , titolare dell’omonima scuola di danza – e un’opportunità agevole che le famiglie avranno perché i loro bambini possano essere seguiti nella nostra sede dal mattino alla sera. Gli insegnanti che li seguiranno sono tutti diplomati e certificati; questi incontri non si rivolgono solo ai bambini che studiano danza, ma a tutti coloro che abbiano piacere di provare un’esperienza unica e nuova, come l’ascolto della musica, la possibilità di partecipare ai laboratori e di costruire coreografie”.

“La nostra – aggiunge Anna Maria Ieva –  è un’associazione che si propone di far sviluppare il gusto del bello, della danza e dell’arte, colta a 360 gradi. I laboratori saranno di danza creativa, moderna, hip-hop e yoga, rivolti ai bambini delle scuole elementari e medie, maschi e femmine. Ci sarà inoltre l’opportunità di far fare loro i compiti delle vacanze. Durante la settimana si svolgeranno laboratori e attività di danza all’aperto presso il parco di piazza d’Armi, poco distante dalla nostra sede di via Elba 10”.

Mara Martellotta

Orari entrata ore 9, uscita ore 17.30

Sarà garantito un servizio di pre  scuola dalle ore 7.30

Il pranzo al sacco per chi desidera sarà fornito a parte al prezzo di euro 20 dalla torrefazione principe di via Tripoli

Settimane  14/18 giugno. 21/25 giugno , 28/2 luglio, 5/9 luglio

Riaprono alle visite il parco e il Castello di Pralormo

 

Sabato 8 e domenica 9 maggio 2021

(a seguire tutte le domeniche fino al 31 ottobre)

 

Consolata Pralormo racconta: ‘’Per tutto il mese di aprile ho ammirato in solitudine lo strabiliante spettacolo della fioritura dei miei tulipani. Per condividerne con voi la bellezza ho pensato di omaggiare a tutti i visitatori che verranno al Castello sabato 8 e domenica 9  maggio, alcuni bulbi di tulipano. Sono proprio i bulbi che, nel mese di aprile, erano fioriti nel nostro parco e che potranno fiorire nei vostri terrazzi e giardini!

 

Messer Tulipano ora cede il passo a ‘’Madamigella Orchidea’’!

 

Il parco e le sue curiosità

 

Nell’antica serra francese, bellissima costruzione del XIX secolo in ferro e vetro proveniente da Parigi, fra una bellissima collezione di felci particolari e il profumatissimo gelsomino, regna indisturbata ‘’Madamigella Orchidea’’.

Tra le varietà di orchidee fiorite si ammirano la Cypripedium (detta anche scarpetta di Venere), la Phalaenopsis,  la Cymbidium e la straordinaria varietà ‘’Vanda’’ (che si è naturalizzata dopo 7 anni sul muro della serra) la cui particolarità è quella di non avere la terra ma di ricevere nutrimento solo tramite la nebulizzazione delle radici.

 

Inoltre, da sabato 8 maggio, una NOVITA’ all’interno della serra!

Quest’ultima infatti ospita l’esposizione di una serie di acquerelli dell’artista e scrittrice cinese Kwong Kuen Shan tratti dal suo libro ‘’Il gatto e l’orchidea’’.
Questa idea è nata anche per omaggiare Lunetta, la gatta castellana che, chi ci segue sui social, ha già conosciuto!

Gli acquerelli illustrano i gatti e la saggezza del loro comportamento, ma raccontano anche della bellezza e dell’energia silenziosa dei fiori e, in particolare, delle orchidee.

In Cina il significato dei fiori, le cui radici risalgono a migliaia di anni fa, è strettamente legato alla cultura, alla religione e ai miti. Molti sarebbero dotati di grande saggezza, e alcuni di essi sono divenuti parole chiave che evocano concetti, simboli di vita, esempi di virtù.

Le illustrazioni sono accompagnate da proverbi, poesie, pensieri e citazioni da classici popolari cinesi che aiutano a guardare i fiori con occhi nuovi e che animano bei sentimenti, riflessioni e stupore. Come accade ai gatti raffigurati, che sembrano affascinati dai fiori tra i quali si muovono.

 

 

Con Agriflor è sempre “zona verde”. Torna il mercatino in piazza Vittorio

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Domenica 25 aprile, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, torna l’appuntamento mensile con il mercatino di Agriflor. Protagoniste principali le rose e le peonie.

 

L’appuntamento di Agriflor aprile è in programma domenica 25 aprile in Piazza Vittorio Veneto a Torino dalle 9 alle 19.

 

Come è avvenuto per tutte le passate edizioni e come è stato ampiamente riconosciuto da tutti coloro che hanno partecipato realmente alla manifestazione, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

Il mercatino di Agriflor proporrà anche domenica prossima prodotti florovivaistici e alimentari, che sono per definizione deperibili e stagionali: motivo per cui lo svolgimento di AgriFlor è sempre stato concesso dal DPCM anche durante la zona rossa.

Un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività, sempre più in crisi in questo periodo.

 

Grandi protagoniste di questa edizione di Aprile saranno le rose e le peonie, fiori tra i più amati dagli appassionati del verde. Ma saranno tante altre le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno scoprire girando per i banchi di Agriflor: ortensie, azalee, camelie, arbusti, orchidee e ancora aceri e cactacee. Non mancheranno piante ornamentali ed erbacee perenni, bonsai e piccoli frutti, piante aromatiche.

 

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, verdure essiccate, il miele, vino, ma anche le farine e i biscotti.

 

Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, tutti potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto tutti gli appassionati del verde, con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.

Zoom Fatigue, effetti collaterali della videoconferenza

ZOOM, LA PIATTAFORMA ONLINE IN COSTANTE CRESCITA
Efficiente e sicura, nell’ultimo anno ha supportato l’attività della scuola e del lavoro da remoto

La società californiana di San Jose ha chiuso il quarto trimestre del 2020 con ricavi altissimi: 2,65 miliardi di dollari con un aumento del 369%, numeri impressionanti che sono destinati a salire almeno fino al 41% in più. Complice la pandemia? Sicuramente sì. Il lavoro da remoto, il famoso smart working, era già una tendenza in crescita, viste le sue innegabili qualità in termini di produttività e risparmio di tempo, ma certamente le chiusure e le disposizioni legate Covid hanno accelerato e poi consolidato questa modalità lavorativa.

Zoom, una delle principali applicazioni per videoconferenze, riunioni e chat online, fondata nel 2011 da Eric Yuan, un uomo d’affari cinese-americano, è una di quelle aziende che deve il suo ampio e persistente sviluppo alle sempre più numerose postazioni di lavoro da remoto, la piattaforma infatti fa incontrare persone in modalità virtuale, sia in video che esclusivamente in audio, e permette di registrare le varie sessioni per poi visualizzarle in un altro momento.
Gli strumenti che Zoom offre, alcuni con un piano gratuito altri a pagamento, sono Zoom Room una stanza virtuale che ospita riunioni sia singole che di gruppo (fino a 500 partecipanti se si acquista una applicazione per i “large meeting”), Zoom Phone che permette di effettuare semplici chiamate sfruttando il traffico dati o la rete wifi , Screen Share Zoom  per mostrare contenuti, come slide, agli altri partecipanti e infine Webinar Zoom  un pacchetto di funzioni necessarie per organizzare sessioni di diverse tipologie, anche su Facebook o Youtube, che permette, inoltre, di condividere il proprio spazio con altri 100 utenti anche con la modalità “view-only” vale a dire con la possibilità di partecipare senza intervenire direttamente, ma solo come spettatore. I punti di forza di Zoom rispetto ad altri sistemi, come Skype, per citarne uno, che può ospitare in videoconferenza solo 24 persone, consistono nel suo sistema flessibile cloud based ovvero una procedura che consente l’uso delle risorse informatiche in base alle diverse esigenze (in poche parole utilizzo e pago quello che mi serve senza gravare sugli altri utenti) e la sicurezza delle videochiamate che è garantita da un sistema di crittografia basato su un algoritmo.
Lezioni scolastiche, classi di yoga o di ginnastica, riunioni di lavoro o semplici chiacchere online, Zoom è facile da scaricare e può essere installato su qualsiasi dispositivo che sia cellulare, tablet o computer. L’accesso avviene attraverso un link con un codice numerico e come per magia ci si ritrova, nel caso delle lezioni scolastiche per esempio, già in aula con la possibilità, durante la sessione, di effettuare il raise hand, l’alzata di mano con l’icona blu, o di usare la chat per scrivere direttamente al docente.
Certamente questo sistema così efficiente, facilmente accessibile ed in continua evoluzione, per assecondare esigenze e nuovi bisogni della comunicazione, ha supportato in quest’ultimo anno la scuola e lo smart working, ha permesso di continuare il programma educativo e ha ridotto perdite economiche legate alle attività professionali. Dopo un anno e più di utilizzo continuato di questo strumento tecnologico, per certi versi forzato, sono state riscontrate però anche diverse conseguenze fisiche e cognitive. Parliamo della Zoom fatigue una serie di sintomi come difficoltà di concentrazione, mal di testa, aumento dell’impazienza, dell’irritazione e mal di schiena che, oltre a causare problemi di efficienza nel lavoro stesso, rappresentano un campanello di allarme per la salute.
Senza dubbio le riunioni in videoconferenza sono funzionali e di supporto sia in ambito educativo che professionale, ma diversi sono gli effetti collaterali da tenere sotto controllo, per esempio quelli sociali come il notevole ridimensionamento dei rapporti interpersonali in presenza o quelli legati alla comunicazione creati dall’assenza di contatto visivo diretto con i nostri interlocutori che causa problemi di comprensione reciproca. Un altro problema non di poco conto è di natura oculistica il campo visivo che abbiamo a disposizione, infatti, è molto limitato e sia persone che oggetti vengono rappresentati in maniera ridotta ed alterata; infine, non meno importante, il più delle volte vige la possibilità di potersi occupare contemporaneamente di altro, leggere email o messaggi per esempio, cedendo alla tentazione del multitasking, attività stancante e faticosa.
E’ consigliabile quindi, nonostante le necessità legate al momento particolare e alle nuove frontiere del “lavoro agile”, utilizzare queste piattaforme praticando alcuni accorgimenti per evitarne l’abuso, per esempio fare videoconferenze se veramente necessario, legate al lavoro o alla scuola, fare una pausa almeno ogni 45 minuti e per almeno 15, uscire a prendere un po’ d’aria o fare una breve passeggiata durante l’intervallo, se possibile poi utilizzare più spesso la modalità solo voce per non affaticare gli occhi.