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Elogio della cravatta

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

Non ho mai avuto ne’ affinità’ ne’ buoni rapporti con un consigliere comunale di Torino che dice di essere radicale , dimenticando che l’unico radicale nella Sala “rossa“ fu l’on. Bruno Villabruna, un vecchio gentiluomo liberale, seguito da Marco Pannella eletto nel 1985 che rinunciò alla carica appena eletto.

Quel consigliere “radicale” si è distinto per le sue polemiche spesso astiose, quasi sempre abbastanza irrilevanti , anche se i giornali gli danno spazio e un rilievo non corrispondente alla serietà dei lavori del Consiglio comunale che non viene più seguito dalle Cronache della “Stampa” dai tempi di Bona Alterocca e di Giuseppe Sangiorgio, cronisti esemplari del bel tempo che fu.

E’ il consigliere che ossessivamente da anni vuole togliere il Crocifisso dall’Aula del Consiglio comunale e adesso propone di eliminare l’obbligo della cravatta per partecipare ai lavori del Consiglio Comunale,  considerandola un segno di arretratezza e addirittura di discriminazione di genere. Il Consiglio comunale ha respinto la sua proposta, forse avanzata solo per essere ad ogni costo più visibile. Infatti ci sono tante fotografie di quel consigliere con giacca e cravatta anche fuori dal Consiglio comunale che contraddicono la proposta di potersi scravattare.

In questa società sempre più sciatta il portare la cravatta e’ diventato un optional sempre più raro. Le magliette hanno sostituito le camicie e la camicia con il collo aperto e’ diventata una regola. A Torino i negozi dell’eleganza maschile, forse salvo uno, hanno chiuso da parecchi anni e nessuno ricorda più il mitico Ruffatti. Oggi tutti vogliono l’abbigliamento comodo: un individualismo accettabile in casa o all’osteria, ma non compatibile con altri luoghi.

Secondo quel combattivo Consigliere anche il Consiglio comunale dovrebbe adeguarsi all’andazzo di quella che in passato era considerata la “società civile”. Chi scrive porta la cravatta da quando era alunno della IV elementare. Non ho mai modificato la mia vita.  In casa mia anche d’estate si andava a cena con la giacca e la cravatta, anche in campagna sotto il pergolato. Uno stile del vecchio Piemonte a cui non ho mai voluto rinunciare, anche se i rigori paterni si sono via via allentati.

Infatti da tempo, appena entro in casa, tolgo subito la cravatta, ma solo d’estate al mare non metto la cravatta se esco. Quando alla sera vado a fare una conferenza in Riviera, mi rimetto la cravatta .Non sono solo io a fare così. Ricordo che Giovanni Spadolini, direttore del “Corriere”, chiese ad un giornalista in maniche di camicia perché si fosse messo in mutande in redazione. Certo, oggi già la sola giacca e’ diventata un’ eccezione quasi snob. Ricordo con orrore che negli Anni Settanta in una scuola torinese i professori erano in maglietta o in giacca a vento, quella che allora si usava solo in montagna per sciare.

Ho conosciuto dei professori, si fa per dire, che non hanno mai indossato una giacca e non sanno neppure cosa sia una cravatta. Dei prof. sempre in jeans sono piene le scuole anche oggi, quelli che il mio amico Beppe Lodi definiva ironicamente i rappresentanti del “baracchinaggio scolastico”. Ricordo che al liceo d’Azeglio un’avvenente professoressa cinquantenne si presentò in settembre per far lezione in reggiseno striminzito e pantaloni attillati a vita bassa come se fosse a Saint – Tropez e volesse far rivivere il mito di Brigitte.

Il mio amico preside di quel liceo, il pur grande Giovanni Ramella, non osò obiettare nulla alla professoressa che forse sarebbe stata felice di far lezione magari anche in topless, con grande godimento visivo degli allievi sicuramente più attenti alla docente che alla materia insegnata.

Per altri versi, le ascendenze del consigliere “radicale “ si ritrovano proprio nel clima infuocato e contemporaneamente rilassato di quei maledetti anni di piombo in cui si giunse putroppo alle violenze più inaudite, oltre che al modo di vivere del “libero amore“ all’insegna di un libertarismo sessuale molto individualistico. Non c’è’ bisogno di essere l’”inutile“ Conte Giovanni Nuvoletti che scrisse un libro sulla cravatta per capire il valore simbolico di un certo modo di vestire. Nuvoletti era entrato nella famiglia degli Agnelli dove gli eredi sono spesso molto disinvolti come il prode Lapo, ad esempio, nel modo di vestire.

Anche l’Avvocato amava un abbigliamento sportivo, ma era rigorosamente rispettoso delle istituzioni e delle forme. La cravatta spesso nera di Gianni Agnelli era la norma. Al contrario penso che nelle cravatte ci si possa un po’ sbizzarrire, magari scegliendo le cravatte di Marinella, un gusto napoletano amato in tutto il mondo. La cravatta e’ sicuramente inutile, ma e’ l’unica cosa un po’ fantasiosa che può essere consentita ad un uomo elegante. Capisco che parlare oggi di eleganza sia quasi una bestemmia.  Mario Soldati con i suoi celebri papillons francesi oggi inorridirebbe camminando in via Roma. Capisco che, scrivendo queste cose,  mi candido ad una condanna a morte per snobismo, ma credo che le regole nei luoghi pubblici vadano rispettate.

Quella “Sala rossa” va considerata anche per la sua storia. In quell’ aula sedettero tanti uomini e donne di alto livello, da Cavour a Fusi, da Peyron a Castellani, da Magnani Noya a Frida Malan. Le istituzioni vanno rispettate perché il pubblico non può coincidere con il privato. Giustamente alcuni comuni balneari hanno vietato di girare per le vie in costume da bagno. Una delle poche regole che sopravvive  al diluvio della banalità libertina o libertaria nel vestire va difesa perché appartiene allo stile Torino.

Gli ex agitatori nostalgici dell’ eskimo fanno quasi un po’ di pena. Ciascuno può vestirsi ed oggi anche svestirsi a suo piacimento, ma, se si fa eleggere in una istituzione, deve rispettare le regole. Non vorrei ricordare male ma, se non sbaglio, mi sembra che anche negli anni Settanta qualche consigliere trasgredisse alla regola della cravatta durante l’estate, malgrado il regolamento e l’oppositore e poi sindaco Novelli esibisse il borghesissimo gilet in ogni stagione. Almeno in questo, Novelli , era meglio di tanti altri.

Chieri, arriva il Carnevale!

 

TRE APPUNTAMENTI DA GIOVEDÌ 9 A DOMENICA 12 FEBBRAIO,

SVELATI I NOMI DE LA BELA TESSIÒIRA E DEL SUO MANGIAGROP

Edizione 2023 del Carnevale di Chieri, dopo  due anni di stop dovuto all’emergenza sanitaria, si riparte con nuovi protagonisti che vestiranno i panni dei personaggi storici e con il ritorno della sfilata in notturna dei Carri allegorici. Ieri la presentazione del programma, alla presenza del sindaco Alessandro Sicchiero, dell’Assessore alla Cultura Antonella Giordano e del Presidente della ProChieri Pierino Tamagnone.

La nuova Bela Tessioira è  Nicole Sharon Bonventre, chierese, 28 anni, segretaria e assistente di poltrona presso uno studio dentistico. È la nipote di un’altra Bela Tessioira, Elisa Rullo.

Il suo Mangiagrop è Carlo Carpignano, 27 anni, boscaiolo. Saranno accompagnati da una damigella d’eccezione la figlia Elisabeth di Nicole Sharon. La stoffa del nuovo abito de La Bela Tessioira è stato donato dalla Tessitura Quagliotti.

L’investitura ufficiale avverrà giovedì 9 febbraio alle 20.30 nella Sala del Consiglio comunale alla presenza di Gianduja e Giacometta della Famija Turineisa, delle autorità cittadine e di una cinquantina di gruppi mascherati provenienti da numerose località del Piemonte.

 

Sabato 11 febbraio alle ore 20.30 si svolgerà  la sfilata dei Carri allegorici. Il percorso si snodera’ lungo Via Vittorio Emanuele II. Via palazzo di Città, via Orfane, piazza Trento, piazza Trieste, via Principe Amedeo , via cesare battisti, via Vittorio Emanuele II e arrivo in Piazza Dante.

Apriranno la sfilata i carri realizzati a Chieri, dai quattro oratori cittadini: Parrocchia San Luigi Gonzaga e Santa Maria Maddalena “Asterix e Obelix”, Carro ” Duomo” , il Carro di San Giorgio e San Giacomo “Apiamoci” e il carro dell’Istituto Cristo Re”

A seguire quelli provenienti da tutto il Piemonte. Tra i principali, quello di Nichelino, Piobesi To.se, Carmagnola Tetti Grandi, Fossano, Luserna San Giovanni, Racconigi, Brandizzo.

Infine, domenica 12 febbraio, alle ore 11 messa in Duomo con il tradizionale omaggio dei personaggi del Carnevale chierese alla Madonna delle Grazie.

Al via il Carnevale di Alpignano

Il 4 febbraio alle ore 20.00 nel salone dell’ex Opificio Cruto, in via Matteotti 2 ad Alpignano, si aprirà ufficialmente il CARNEVALE 2023.

Ci sarà infatti l’investitura delle maschere alpignanesi e il sindaco Steven Giuseppe Palmieri consegnerà, con una solenne cerimonia, le chiavi della città alle maschere Monsù Còssot e Madama Cossotera, al secolo Luca Trevisan e Luisa Baudino, alla cerimonia interverrà anche l’assessore agli eventi e al commercio Davide Montagono.

Il parterre dei presenti sarà molto ricco e vedrà la partecipazione delle maschere di Volvera e San Gillio e della Contessa Du Mirafior.

Interverranno anche i borghi di Alpignano (borgo Talle, Sassetto e Vecchio), una folta rappresentanza della Pro Loco con il direttivo al completo, i clown di Clownterapia Vip e numerose associazioni cittadine.

Sarà anche un momento conviviale e di spettacolo con i giochi di prestigio del mago illusionista Enrico Marando con “Mind Your Choice”: “Decine di scelte vengono prese ogni giorno, ma quante di queste sono davvero libere? – spiega il mago – Come può la mente, uno strumento così potente, essere ingannata, manipolata e sedotta così facilmente? Sarete voi a decidere le sorti dello spettacolo…o forse no”.

Si potranno poi ascoltare le musiche folk del gruppo “Controtempo”, divertirsi in maschera e godere in seguito di due settimane di allegria carnevalesca durante le quali Monsù Còssot e Madama Cossotera visiteranno le scuole cittadine per invitare bambini e ragazzi alla caccia al tesoro del pomeriggio del 18 febbraio e alla grande sfilata mascherata per le vie cittadine del 19 febbraio.

La serata di sabato 4 febbraio, organizzata dalla Pro Loco su incarico dell’Amministrazione Comunale, è in maschera ed è a ingresso libero fino ad esaurimento posti.

MamaClean, a Torino il bucato si fa con un’App

In Italia 1 famiglia su 3 abbandona i propri capi preferiti nel cesto della biancheria o nell’armadio per paura di rovinarli. MamaClean è la lavanderia che ritira e consegna i capi a domicilio e se ne prende cura in modo artigianale.

 Dal lancio ufficiale avvenuto lo scorso maggio, con oltre 8.000 capi trattati in meno di 8 mesi, sono migliaia i torinesi che si affidano alla lavanderia a domicilio numero uno in Italia. Niente lavatrici da fare, pile di vestiti da stirare o code in lavanderia. A Torino e provincia il bucato si fa con un’App.

Con MamaClean prendersi cura del bucato è semplice e veloce: basta scegliere da sito o app il servizio più adatto alle proprie esigenze, selezionare luogo, giorno e ora di ritiro e consegna e un incaricato si occuperà della presa e riconsegna dei capi a casa, in ufficio o in portineria.

I servizi offerti sono molteplici e incontrano le esigenze di tutti: lavaggio e stiratura dei capi formali, lavaggio a secco per i capi più delicati e ancora cura dei tessuti di casa, come divani, tendaggi o tappeti. Tutto questo comodamente a domicilio e a prezzi competitivi.

Mancava un brand che si prendesse cura dei brand che indossiamo ogni giorno” spiega Francesco Malmusi, modenese di nascita ma milanese d’adozione, che dopo 7 anni di esperienza nel mondo del lusso e 10 alla guida di MamaClean in qualità di Founder e CEO, ha scommesso sull’idea di espandere il servizio nelle principali città italiane. “Con MamaClean abbiamo voluto coniugare il servizio artigianale delle lavanderie di una volta con le esigenze e la velocità del mondo di oggi. Questo è prima di tutto una rassicurazione per il cliente – che sa esattamente a chi affida i suoi capi – e permette inoltre a noi di avere il controllo sulla qualità del servizio, dall’inizio alla fine”.

A prendersi cura dei capi sono esperti artigiani locali altamente qualificati. Infatti, tra gli obiettivi ambiziosi di MamaClean, vi è quello di salvare la lavanderia Made in Italy. La scelta di chiudere accordi commerciali con una lavanderia storica della città di Torino va proprio in questa direzione: mettere tecnologia all’avanguardia a servizio degli artigiani, soprattutto post pandemia. Se poi a questo si aggiungono i benefici ambientali ed economici in termini di risparmio di acqua ed energia, e di filtraggio delle microplastiche rilasciate dai tessuti durante il lavaggio, il vantaggio di utilizzare una lavanderia professionale è indubbio.

Brand, aziende e realtà locali hanno creduto nel nostro progetto e siamo felici di semplificare la vita di migliaia di torinesi. – aggiunge Malmusi – Il nostro obiettivo su Torino è di raddoppiare gli utenti entro la fine dell’anno e di raggiungere un fatturato a 6 cifre. Ma a noi non piace stare fermi. Molto presto la rivoluzione della lavanderia Made in Italy raggiungerà le principali città italiane.

Per ulteriori informazioni e per prenotare i servizi MamaClean non vi resta che visitare il sito web all’indirizzo mamaclean.it. E per i nuovi clienti 10% di sconto sul primo ordine.

Domenica a Ivrea il mercatino vintage

Domenica 29 gennaio torna ad Ivrea il Mercatino Vintage, appuntamento che si ripeterà ogni ultima domenica del mese.

Ad organizzarlo nei giardini di piazza Freguglia a Porta Vercelli sarà ancora l’Associazione Pionieri del Passato.

E per il 2023 l’evento, che vede come protagonisti antiquariato minore, libri, vinili, stampe e collezionismo, si ripeterà appunto ogni ultima domenica del mese.

Per info e prenotazioni 348 8547540

Festival di Sanremo, brutta copia del festival di Santremo

Da qualche settimana si fa un gran parlare del prossimo Festival di San Remo come se fosse un evento storico, originale, unico; invece no, si tratta di un patetico falso, una “patacca” che ha copiato altri, più nobili, Festival organizzati molto, molto prima.

Eccovene un elenco per capire quanto San Remo abbia usurpato la gloria altrui…

Festival di SanTremo

Si svolge da oltre 1.000 anni alle Isole Tremiti. Partecipano tutti gli anziani che non hanno più il controllo degli arti e li muovono vistosamente a causa del Parkinson. I primi tre classificati sono premiati con preziose tremoliti (1), il vincitore riceve una corona fatta con tremolina (2).

Festival di SanCremo

Vanta 8 secoli di storia, si svolge a Cremona. I partecipanti sono tutti indiani, cantano su enormi pire cui viene dato fuoco. Vince chi riesce ad uscirne vivo, ed ha il diritto di esibirsi cantando l’aria “Di quella pira l’orrendo foco…”

Festival di SanRamo

Data fin dai primi anni del 1300. Si svolge in fitte foreste della Ramonia (una regione boscosa della Romania) ed il vincitore ha diritto a passare un anno di vacanze sul Lago di Como, sul “ramo che volge a mezzogiorno”.

Festival di SanMemo

Ideato da Pico della Mirandola (la memoria più prestigiosa della storia) consiste nel fare moltiplicazioni e divisioni mostruose con numeri di almeno 150 cifre l’uno; il risultato va cantato su musiche suonate da clavicembali e liuti.

Festival di SanNemo

Al festival (che si svolge fin dal lontano 1400 sul Lago di Nemi), partecipano solo cantanti stranieri. Il motto della manifestazione è infatti “Nemo propheta in patria”.Vince chi riesce a non far capire in che lingua sta cantando. Il vincitore viene cinto con una corona di nemorale (3) e riceve una boccia piena d’acqua in cui nuota il pesciolino Nemo…

Festival di SanReno

E’ il fiore all’occhiello dei tedeschi, che lo hanno istituito intorno al 1500, sulle rive del Reno, ovviamente. L’idea era venuta ad un certo Ludwig Renis, antenato del più famoso Toni Renis italiano. Il vincitore viene incoronato con un serto di renaiola (4)

Festival di SanRimo

Manifestazione che si svolge, a partire dal 1615 (era il due maggio, per l’esattezza) (5). Partecipano solo poeti che sanno fare rime baciate: la cosa un po’ schifosa è che devono baciarsi fra loro recitando le loro litanie. Il vincitore è cinto con una corona di rosma rimo (6).

E qualcuno di voi h ancora il coraggio di considerare San Remo l’antesignano dei Festival?

Ma dai….

 

NOTE DI CULTURA AL TESTO

1. Minerale formato da magnesio e calcio, ignoranti non lo sapevate?
2. Pianta delle graminacee, ignoranti non lo sapevate?
3. Pianta che cresce nei boschi, ignoranti non lo sapevate?
4. Pianta delle cariofillacee, ignoranti non lo sapevate?
5. Guarda caso è il giorno del mio compleanno, marcatevelo e fatemi gli auguri!
6. Questa pianta la conoscono tutti, ma nessuno sa che è una pianta perenne delle labiate, ignoranti non lo sapevate?

NOTA FINALE: se volete avere altre notizie su stupidate simili, leggetevi LA MORMORA SUSSURRA, L’ORNITORINCO…GLIONISCE; chiedetelo a demarketing2008@libero.it, oppure telefonate al 3356912075.

Gianluigi De Marchi

Torna il Gran Carnevale di Carmagnola!

Atteso ritorno, dopo tre anni di sospensione,  con l’investitura di Re Peperone e della Bela Povronera

 

Ritorna, dopo l’interruzione del periodo pandemico, il Gran Carnevale di Carmagnola, dal 15 al 21 febbraio prossimi. Si tratta di una pluralità di eventi tra cui figurano l’investitura di Re Peperone e della bella Provonera, presentata da Sonia Castelli con oltre 250 figuranti, animazioni, la sfilata di carri allegorici e la chiusura dettata dall’orchestra dei Roeri nella Gran Festa danzante.

Dopo tre anni in cui non è stato possibile organizzare eventi di aggregazione, ritorna quest’anno il Carnevale a Carmagnola, promosso dalla Pro Loco e dal Comune di Carmagnola, con un ricco programma di eventi e tanti appuntamenti per grandi e piccini.

L’inizio sarà mercoledì 15 febbraio alle 21 con la cerimonia di investitura di Re Peperone e della Bela Povronera, alias Lorenzo Piana e Karin Borga, che verrà presentata dall’artista Sonia De Castelli.

Karin Borga veste i panni della Bela Povronera da sette anni nei suoi impegni, e Sonia De Castelli risulta un personaggio molto conosciuto nel mondo della musica da ballo, nota al pubblico piemontese e ligure per le sue trasmissioni di carattere musicale sulle emittenti televisive locali, distinguendosi per la sua semplicità, eleganza e simpatia.

Domenica 23 febbraio prossimo saranno protagonisti della giornata i bambini, con un programma di baby dance con Madame Zorà presso gli Antichi Bastioni. Saranno presenti anche i truccabambini a cura della Croce Rossa Italiana Comitato di Carmagnola e Nutella Party a cura della Pro Loco.

La chiusura sarà prevista per il Martedì Grasso il 21 febbraio con due appuntamenti, alle 15, la grande sfilata dei carri allegorici e alle 21, agli Antichi Bastioni, la Grande Veglia Danzante con l’Orchestra i Roeri.

La sfilata dei carri con Re Peperone e la Bela Provonera torna, così, in presenza, dopo tre anni di sospensione causata dal Covid e un nuovo percorso lungo l’asse di via Torino, nel tratto presente tra le due rotonde.

Mara Martellotta

Torna la gara mondiale tra barman acrobatici di diverse generazioni

Unico, tra i contest di settore, aperto al pubblico oltre che agli operatori

Tra le novità di quest’anno
l’introduzione della categoria semi-pro, gli ospiti  e un momento speciale con Max Casacci che ha realizzato un brano con i suoni della mixologia per la fase finale della gara.

lunedì 23 gennaio 2023 dalle 20:00 alle 2.00

Eataly Lingotto
Via Fenoglietti,14 – Torino
primo piano (Sala 200 e Sala Punt e Mes)

ingresso gratuito

Torna a Torino la “Jurassic Flair Competition”, una delle più prestigiose gare mondiali tra i migliori barman acrobatici di diverse generazioni.

Unica gara di settore che non si rivolge solo agli operatori ma anche al pubblico, dopo la prima edizione nel 2022, l’appuntamento per quest’anno è in programma lunedì 23 gennaio, dalle 20.00, ad Eataly Lingotto (primo piano, presso “Sala 200″ e “Sala Punt e mes”) per godersi non solo la sfida, i drink e le tapas, ma anche dj set, musica dal vivo e gli ospiti, tra cui Max Casacci che ha realizzato un brano senza strumenti musicali, ma solamente con i suoni della mixologia.

L’evento, aperto al pubblico ad ingresso gratuito con prenotazione consigliata, è organizzato da Barz8 Cocktail Bar, uno dei luoghi più simbolici della mixologia di nuova generazione a Torino, negli spazi di Eataly Lingotto, primo centro gastronomico italiano dove comprare, mangiare e studiare le eccellenze made in Italy, con il patrocinio della Torino Cocktail Week.

Il programma della serata nel dettaglio

Alle 20.00, dopo le sfide diurne a porte chiuse, ha inizio il main event con un aperitivo di benvenuto, i dj set di Andrea Bonato, in arte “Next” e Leo Mayhem e la musica dal vivo della band Inerba. A seguire il musicista, sperimentatore e produttore Max Casacci, chitarrista e co-fondatore dei Subsonica, racconta come è nato “Mixology”, brano musicale realizzato esclusivamente con i suoni della mixologia registrati al Barz8 e che verrà utilizzato per le fasi finali della gara. Il ghiaccio usato dai baristi, il liquido che vola da uno shaker all’altro, il tintinnare di un glass shaker, la lavabicchieri, i tappi di sughero e i misurini per restituire il suono della mixologia in questa traccia che fa parte dell’ultimo album del musicista torinese “Urban Groovescapes” (42 Records/35mm), una collezione di brani composti esclusivamente a partire dai suoni delle città e senza l’uso di strumenti musicali. Mezzi di trasporto, ambienti stradali, la voce di una diva (Monica Bellucci), oggetti di consumo, sport in questa ricerca e manipolazione delle infinite fonti sonore urbane per svelare il groove nascosto della città e invitarci a rileggere il nostro rapporto con essa.

Ascolta il suono della mixologia nel brano di Max Casacci

Si prosegue alle  21.00 con l’inizio della gara che decreta il nuovo campione di Flair Bartending tra 14 finalisti e che vedrà i competitors esibirsi davanti al pubblico e ad una giuria composta da 3 sezioni: giuria tecnica (con ex campioni nazionali e mondiali), una giuria del gusto (formata da esponenti della Bar industry e giornalisti di settore) e una giuria di artisti e vip che, al di là della tecnica, valuteranno il bartender che offrirà lo show migliore nel suo complesso.
A presentare la sfida, lo speaker radiofonico Carmelo Brescia, in arte Melo, e l’attrice, speaker, e doppiatrice Rai, Michela Martino.

Intorno a mezzanotte la premiazione e poi la festa continua con dj e musicisti alla consolle per un imperdibile after party che andrà avanti fino alle ore 2.00.

Guarda qui il video di presentazione dell’evento: https://www.instagram.com/tv/CeBGjf3LimN/?utm_source=ig_web_copy_link

L’idea di questa manifestazione – racconta l’organizzatore Salvatore Romano, fondatore del Barz8 – è nata dal desiderio di creare un momento di condivisione e confronto tra diverse generazioni accomunate dalla passione per il Flair Bartending.

Tra i nomi in gara, spiccano quelli di Roman Zapata (attuale numero 1 al mondo), Michael Moreni (attuale numero 2 al mondo), Denis Trivanovs (attuale numero 3 al mondo nonchè ex numero 1), Ciro Marino (tra i primi 3 assoluti italiani), Alessandro Pizzari (tra i primi 3 assoluti italiani), Stefania Pastore (tra le miglior donne a livello internazionale), Luana Cerami (tra le miglior donne a livello italiano).

Anche nella giuria non mancano nomi di rilievo come Giorgio Chiarello, Flair Bartender Italiano con il maggior numero di gare vinte, tra i più forti al mondo, che ha partecipato a diverse trasmissioni televisive tra cui “Tu si que vales” su Canale 5, “Si può fare” su Rai 1 e molte altre; Marco Corgnati, pluripremiato, che ha fondato a Firenze una delle scuole di American Bar più importanti a livello nazionale; Stefano Rimoldi, ex campione europeo di Flair in tandem, vincitore di diverse gare nazionali e fondatore del cocktail bar Mago di Oz a Torino; Matteo Melara, vincitore di svariate competizioni a livello italiano e attualmente Brand Ambassador di Brugal Rum.

L’evento è ad ingresso gratuito. Per chi desidera provare le proposte a cura di Barz8 Cocktail Bar è possibile acquistare online il Carnet dal costo di 20 euro, comprensivo di 3 consumazioni a scelta tra cocktail e tapas e valido per una persona al seguente link bit.ly/JFCEatalyTO oppure presso l’info point di Eataly Lingotto. Inoltre è possibile acquistare la sera stessa dell’evento i cocktail o le tapas singole a 8 euro l’una.


Per qualsiasi informazione o per comunicare eventuali intolleranze e allergie alimentari, scrivere alla mail eventitorino@eataly.it.

Festa di Sant’Antonio. Benedetti gli animali e i prodotti della terra

Domenica 22 gennaio 2023, in occasione della festività di Sant’Antonio Abate si terrà la XV edizione della “Benedizione degli animali, dei prodotti della terra e dei mezzi agricoli” presso la Precettoriadi Sant’Antonio di Ranverso.

La manifestazione verrà realizzata con il concorso della Fondazione Ordine Mauriziano ed in collaborazione con i Comuni di Buttigliera Alta e di Rosta e la Coldiretti.                                                                                            Programma:

– ore 10,30, raduno presso la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso,

– ore 11,00, Santa Messa officiata dal Parroco di Buttigliera Alta e Rosta Don Franco Gonella. Nel corso della celebrazione si procederà alla benedizione dei pani e dei prodotti agricoli, come da tradizione. (Non sarà consentito portare animali all’interno della Chiesa).

– ore 12,00 c. benedizione degli animali, dei prodotti della terra e degli attrezzi agricoli, all’esterno.