lifestyle- Pagina 30

L’ultima coda dell’Orsa Minore

/

Giacinto, maestro elementare in un paese del Canavese, raggiunta la meritata pensione, si è dedicato anima e corpo alla sua grande passione: osservare il cielo.

Impegnando il denaro della liquidazione e buona parte dei risparmi ha ristrutturato la cascina ereditata da una vecchia zia aprendo sul tetto del casale un lucernario dal quale poteva guardare la volta celeste con il telescopio che aveva acquistato.  Giacinto, rapito dai misteri del cosmo, trascorreva  intere nottate con l’occhio incollato a quel potente cannocchiale scrutando stelle, pianeti e galassie. Alle lamentele della moglie prestava poca attenzione. La povera donna, sconsolata, lo rimproverava:“Dovevi sposarti con quell’affare lì, testa dura. Sei quasi sempre con lo sguardo perso in cielo, appollaiato in solaio come un vecchio gufo”. Da quell’angolo del sottotetto, trasformato in ufficio con una vecchia scrivania sulla quale accatastava alla rinfusa mappe e carte di ogni genere, puntava il suo potente terzo occhio e navigava, con sguardo e fantasia, disegnando orbite e viaggi interstellari. Chi andava a fargli visita veniva immediatamente accompagnato nel suo rifugio dove Giacinto, con l’entusiasmo di un bambino, tentava di  introdurlo nel mondo dell’astronomia. Aprendo un quaderno zeppo di appunti, schizzi, calcoli e considerazioni, iniziava la lezione con lo stesso impegno e l’egual passione degli anni passati dietro alla cattedra alle elementari. “Vediamo un poco”, esordiva. “L’Orsa Maggiore la conoscono tutti. E’ la costellazione più famosa, nota anche come Grande Carro per la forma caratteristica della sua parte principale, che ricorda appunto un carro. Se stai attento, non fai fatica a riconoscere quattro stelle, disposte agli angoli di un rettangolo, che ne costituiscono il corpo e altre tre disposte in curva che formano il timone”. Infatti, le sette stelle sono abbastanza visibili da risaltare anche nelle notti meno indicate per osservare il cielo. Dalla collina più alta del paese, tra i filari delle vigne che producevano il miglior Erbaluce, una sera verso mezzanotte, usciti dall’osteria in compagnia di Giacinto, nonostante la vista un po’ appannata per le libagioni intravvedemmo quelle stelle disegnare l’inconfondibile quadrilatero con la barra: il Gran Carro celeste.

Il maestro fece notare come, partendo  da quel punto, si potevano rintracciare tutte le altre unendo con una linea immaginaria le due stelle posteriori e prolungandola per cinque volte fino a raggiungere la stella Polare, l’ultima della coda dell’Orsa Minorecioè del Piccolo Carro, che indica la direzione del nord. “Vedete, vi sarà sufficiente il suo riconoscimento e l’osservazione diretta per individuare il punto cardinale. Siccome le stelle che formano l’Orsa Minore non sono molto luminose, quella Polare di fatica a  identificarla  direttamente. Ecco perché il suo riconoscimento è possibile grazie agli allineamenti di due costellazioni facili da individuare in cielo: l’Orsa Maggiore e Cassiopea. Anche la costellazione di Orione ci può dare un allineamento verso la Polare, però alle nostre latitudini s’intravvede solo dall’autunno all’inizio della primavera”. Appassionato della materia, Giacinto punta l’indice verso stelle e costellazioni, come se il cielo fosse una grande lavagna d’ardesia. “Guardate lì. Seguendo la diagonale del carro nella direzione opposta al timone, arriviamo ai Gemelli. Viceversa dal bordo da cui parte il timone e proseguendo sempre allontanandoci da quest’ultimo, raggiungiamo l’Auriga. Opposta all’Orsa Maggiore, rispetto alla Polare, troviamo Cassiopea, le cui stelle disegnano una doppia “v” un po’ irregolare. E quella linea curva che prolunga il timone? Ci conduce dritti ad Arturo, la stella più brillante del Bifolco”. Il suo più grande amore dopo Rosalinda, la moglie, è sempre stata la luna. La guarda con occhi languidi, seguendone rapito tutte le fasi, sospirando. “Sapete che la luna non ha luce propria ma la riceve dal sole? A seconda della posizione che assume rispetto al sole e alla terra, ci appare completamente o parzialmente in cielo. Come il sole anche lei sorge a oriente e tramonta a occidente. Le fasi lunari sono uno spettacolo. Lo sapevate che la luna sorge e tramonta in orari differenti a seconda della fase?” No, non lo sapevamo. “ Ebbene, è proprio così. Ogni fase dura poco più di sette giorni e tutte le fasi costituiscono il mese lunare che dura ventinove giorni, dodici ore, quarantaquattro minuti e tre secondi ed è il tempo che impiega la luna a ruotare intorno alla terra”. Si agitava, saltellando felice come un bambino di fronte a una nuova scoperta. Si infervorava, dettagliandoci i più piccoli e sconosciuti  particolari. “L’ ultimo quarto si ha quando la luna ha percorso duecentosettanta gradi della sua orbita, per cui si presenta di nuovo come un semicerchio ma con la convessità rivolta verso oriente, lasciando vedere la sua forma a “C”, come la “ci” di casa”. Ride contento e recita proverbi: “Gobba a levante, luna calante”. Giunti davanti a casa sua lo salutiamo, prima che salga in fretta le scale per rifugiarsi nel sottotetto, aprendo il lucernario e rimirando la cupola dell’universo.  Rosalinda ci saluta dalla finestra e parlando del marito che ha avviato il suo dialogo con la luna alta in cielo, punta un dito alla tempia e, rigirandolo, sospira: “Abbiate pazienza con il mio Giacinto. E’ un po’ lunatico ma è buono come il pane”. Ci saluta così, la moglie del maestro che intanto, dal solaio, declama con voce ispirata le rime leopardiane del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia:”Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi…”.

Marco Travaglini

Il “Pannunzio” indaga sulle potenti radici dell’amore

San Valentino

VENERDÌ 14 FEBBRAIO ALLE ORE 17.30 al Centro  Pannunzio in via Maria Vittoria 35h Patrizia VALPIANI, medico scrittore-poeta Presidente Onoraria di A.M.S.I. (Associazione Medici Scrittori Italiani), dialogherà con Luca ARTURI psicologo e psicoterapeuta, scrittore, poeta, sul tema AMORE, SENTIMENTO, IMPULSO, MISTERO, DESIDERIO, SESSUALITA’.

Un incontro in cui poesia, arte , eros, psicologia si intrecciano in una proposta di grande valore culturale ideata da Patrizia Valpiani medico- scrittrice di talento e donna di raro fascino intellettuale.

La Scolca a Highgrove House con Re Carlo e la Regina Camilla

Parata di ospiti speciali presso la tenuta di Highgrove House, residenza privata di Sua Maestà Carlo d’Inghilterra e della Regina Camilla, per celebrare il rapporto tra Italia e Regno Unito.

Scopo della serata è stato quello di promuovere lo Slow Fashion e ancor di più ribadire la forte liaison che lega i due popoli uniti dalla grande attenzione per la cultura, compresa quella per la buona tavola. Straordinario il parterre con personalità di fama come Helen Mirren, David e Victoria Beckham, Rod Stewart, Siena Miller, l’ambasciatore italiano in Gran Bretagna, Inigo Lambertini e l’ambasciatore britannico a Roma, Lord Edward Liewell.

Grande protagonista della serata l’attore Stanley Tucci, americano di origini italiane, interprete di film come “Il diavolo veste Prada” e grande esperto dell’universo gastronomico tricolore, come ha ampiamente dimostrato in “Searching for Italy”, serie che ha riscosso un enorme successo sia negli States sia in Gran Bretagna.

Ed è stato Tucci a voler collaborare con lo chef Francesco Mazzei, da anni raffinato ambasciatore della cucina italiana nel mondo, nella creazione del menu della serata.

“Per meglio enfatizzare la speciale amicizia tra i due Paesi – ha commentato Mazzei – con Stanley abbiamo pensato ad un menu italiano realizzato quasi esclusivamente con prodotti provenienti dal Regno Unito. Devo dire che ho trovato delle eccellenze che non hanno nulla da invidiare a quelle del Belpaese. Gli unici prodotti che ho fatto arrivare direttamente dall’Italia sono i vini e l’olio extravergine”.

E proprio sul versante vini un ruolo di primo piano lo ha giocato la cantina piemontese La Scolca, il cui Gavi dei Gavi Black Label 2023 ha accompagnato ben due piatti proposti durante la cena di gala.

“È stato un onore rappresentare l’Italia, la mia regione, il mio territorio in un’occasione così importante – ha dichiarato il cavaliere del Lavoro Chiara Soldati, CEO de La Scolca – nel corso della quale si è celebrata l’eccellenza del lifestyle italiano. Chef Mazzei è stato bravissimo nel creare un ponte enogastronomico tra i due Paesi, in un’unione non solo metaforica tra due culture e due tradizioni di grande importanza. Occasioni come questa costituiscono un’importante opportunità per evidenziare la ricchezza del nostro patrimonio enogastronomico e del nostro saper fare, che rendono il Made in Italy un modello riconosciuto e apprezzato a livello internazionale”.

 

Mara Martellotta

Presepio a Vezzolano, numeri da record

Sono arrivati anche dal Cile, dalla Turchia e dall’Ucraina per vederlo e al 2 febbraio, giorno di chiusura, i visitatori sono stati oltre 15.000, numeri da record, ogni anno sempre di più. Ci vorrà qualche giorno per smontare con grande pazienza e molta attenzione il presepio di Anna Rosa Nicola e poi tutto tornerà nel suo laboratorio di restauro ad Aramengo d’Asti. È appena finito il periodo di esposizione ma la sua creatrice lavora già per il Natale 2025 e tra le novità del prossimo anno vedremo con tutta probabilità una pista da ballo a palchetto e un artigiano che produce scope e ramazze. I nuovi personaggi in miniatura si aggiungeranno agli oltre 300 attori che danno vita al presepio della restauratrice astigiana allestito nell’abbazia di Vezzolano sulle colline di Albugnano. Faranno compagnia ai bambini seduti sui banchi di scuola, alla gente che va al mercato, alla farmacia, alla bottega dell’orologiaio, al medico, alla sartoria, al falegname e a tante altre macchiette che ogni arricchiscono il presepio di Anna Rosa Nicola. Lungo 20 metri e largo quattro, il presepio artistico di Anna Rosa Nicola viene preparato ogni anno nella Chiesa canonica di Santa Maria di Vezzolano che noi chiamiamo abbazia. Le scene di vita quotidiana sono un centinaio realizzate in gran parte con materiali di recupero usando cera, legno, fili di ferro e ritagli di stoffa. Tra le novità più apprezzate dell’ultima edizione una grande chiesa con i fedeli in processione guidati dal parroco, la Vergine Maria che allatta Gesù bambino, l’orto con la serra invernale, le donne che preparano la bagna cauda e gli acciugai della Val Maira.
Filippo Re
nella foto Anna Rosa Nicola e il suo presepe a Vezzolano

Le zucchine in carpione, gustosa tradizione

/

Le zucchine, quelle verdi chiare, tenere e dolci, ricche di acqua e vitamine ideali per reintegrare i sali minerali

 

Le ricette devono essere veloci, facili da preparare, leggere ma allo stesso tempo saporite. E le zucchine, quelle verdi chiare, tenere e dolci, ricche di acqua e vitamine sono  ideali per reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione, molto gradevoli nel gusto e versatili nelle diverse preparazioni. Un modo goloso per cucinarle e’ con una gustosissima marinatura.

Ingredienti:

 

1 kg.di zucchinette

1 cipolla bianca

2 spicchi di aglio

1 rametto di salvia

6 foglie di basilico

origano fresco

½ bicchiere di aceto di mele

½ bicchiere di olio evo

sale q.b.

Lavare le zucchine, spuntarle e tagliarle a tronchetti. In una larga padella soffriggere la cipolla e l’aglio affettati, aggiungere le zucchine e rosolare mescolando ripetutamente a fuoco vivace per 10 minuti, aggiungere gli aromi, salare e sfumare con l’aceto, proseguire la cottura per altri 2 minuti. Lasciar marinare in frigo per almeno un giorno. Servire freddo. Croccanti e gustose.

Paperita Patty

Da tutto il mondo le orchidee in mostra per “Orchiday 2025”

Sabato 15 e domenica 16 febbraio presso il Peraga Garden Center di Mercenasco

 

Torna a febbraio una delle fiere di orchidee più prestigiose e grandi d’Italia, dal titolo “Orchiday”, in mostra sabato 15 e domenica 16 febbraio, dalle 9 alle 19, presso il Peraga Garden Center, in via Nazionale 9, a Mercenasco, alle porte di Torino. Aperto a tutti gli appassionati, “Orchiday” è un appuntamento fisso e immancabile, attesissimo, dedicato al fiore più sensuale ed elegante. Le orchidee esposte alla fiera possono essere ammirate e acquistate approfittando dell’opportunità di avere allo stesso tempo e nello stesso luogo tantissimi esemplari differenti provenienti da tutto il mondo, dall’Asia all’America del sud, passando per l’Australia e la Nuova Zelanda. Tra gli esempi più felici, l’orchidea Dendrobium, originaria dell’Asia Orientale, che ha la particolarità di perdere le foglie durante il periodo autunnale, alle Calanthe Sieboldii, con grandi fiori a grappolo, la più spettacolare delle orchidee giapponesi, o ancora la Phalaenopsis Tablo, ramirificata e dai fiori grandi, sempre tra le più eleganti da regalare, oppure la Ludisia Discolor, soprannominata anche Orchidea Gioiello, originaria delle foreste del Sud Est asiatico, molto apprezzata per le sue foglie carnose e maculate, vellutata al tatto e con venature color oro.

Saranno nove gli espositori che porteranno in mostra dagli ibridi più diffusi alle specie più rare e insolite, dalle piante maestose alle orchidee in miniatura, fino alle splendide microorchidee, veri capolavori della natura: Orchideria di Morosolo, di Edmondo Pozzi; Varesina Orchidee di Gioele Porrini; Sughereto; Le orchidee del lago Maggiore; Verde Gioia Orchidee di Andrea Fazio; Piante Pazze di Marco Toffoletti; Non solo orchidee di Detlef Frenzel; Celandroni Ochidee; Carmen Apolo Ecuadorquideas.

Si tratterà di una festa floreale che dura tutto il weekend, a ingresso libero e gratuito, un’occasione per confrontarsi con specialisti ed esperti e scoprire curiosità, aneddoti, trucchi per prendersi cura al meglio di queste meravigliose piante talvolta delicate.

 

Mara Martellotta

Just The Woman I Am 2025 Moncalieri

Torna per la seconda edizione moncalierese la JTWIA, la corsa-camminata a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, iniziativa che da anni promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere. 

Investitura di Gianduja e Giacometta a Palazzo civico

Investitura di Gianduja e Giacometta a Palazzo civico. Quest’anno ricorre il centenario della Famija Turineisa e, per la prima volta, Giacometta firma, insieme al notaio e a Gianduja, l’atto di accettazione dell’investitura. Si è raggiunta la parità dei sessi.

Nella seconda parte del video Mario Brusa racconta che cosa successe tra il Re Vittorio Emanuele, che voleva passare in incognito da un ingresso laterale per accedere a Palazzo, e la sentinella Gianduja che presidiava quell’accesso. Il comportamento integerrimo di Gianduja costrinse il Re a rivelarsi e a premiare la guardia che svolgeva il suo compito in modo esemplare.

Guarda il video: