Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Abdulrazak Gurnah “Sulla riva del mare” -La nave di Teseo- euro 20,0
Gurnah non è uno scrittore qualunque; nel 2021 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, con la seguente motivazione: «per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti».
La sua biografia è fondamentale per capire le tematiche che affronta. E’ nato sull’isola di Zanzibar, in Tanzania, nel 1948, che all’epoca era sotto il protettorato britannico. In seguito, subito dopo l’indipendenza, si scatenò una fase di violenza e vendette, e la cosiddetta Rivoluzione di Zanzibar.
Abdulrazak aveva 18 anni, era curioso, voleva studiare e realizzarsi, ma Zanzibar non era certo il posto ideale. Così per sfuggire al clima pericoloso e proseguire gli studi, decise di andarsene e si trasferì in Gran Bretagna, presso un cugino.
Naturalizzato britannico, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università del Kent, dove ha insegnato letteratura inglese e postcoloniale dal 1985 fino al pensionamento. Scrive in inglese. È autore di una decina di romanzi, e vive nel Regno Unito, a Canterbury.
Come per altri scrittori cosiddetti postcoloniali, la sua narrativa consiste in un dialogo continuo tra l’Europa odierna –terra dell’esilio- e lo spazio geografico del paese di origine che coincide con l’infanzia.
Il romanzo narra una storia di sradicamento e lontananza e, anche se l’acqua compare poco nelle pagine, il mare è l’elemento che collega i due luoghi tra i quali si muove il protagonista. Da un lato l’oceano Indiano che lambisce l’Africa Orientale e dall’altro quello della cittadina costiera inglese dove approda.
Al centro della vicenda ci sono due uomini che hanno in comune un passato vissuto a Zanzibar, entrambi rifugiati in Inghilterra. Sono il 65enne mercante di mobili Saleh Omar e Latif Mahmud, interprete con un passato che lo lega a Saleh.
Il mercante richiede asilo nel Regno Unito e all’arrivo all’aeroporto di Gatwick presenta un passaporto falso, intestato a un certo Rajab Shaaban Mahmud; inoltre gli è stato suggerito di fare finta di non capire una parola d’inglese. Così quando viene richiesto l’aiuto di un esperto del dialetto kiswahili, ecco arrivare l’interprete Latif che è il figlio di Rajab, ovvero l’intestatario del passaporto.
La trama di fatto è costellata da più storie, e personaggi che vivono in modo differente la condizione di immigrati. Il mercante Saleh ripercorre il passato e i suoi affari a Zanzibar, tra merci pregiate, contrattazioni con i clienti, aneddoti relativi a specifici oggetti che aveva in vendita.
Saleh e Latif hanno una terra di origine in comune della quale sentono la nostalgia, alcuni segreti che li riguardano e un’antica violenta vertenza relativa a una casa.
Corollario delle loro esistenze un parterre di altri personaggi con le loro traversie e memorie. E, come negli altri libri di questo autore, al centro ci sono storie di esilio, migrazioni, sradicamento, memoria, appartenenza, identità. Lui -che si sente sia africano che europeo- ha fatto tesoro delle esperienze che ha vissuto e i suoi romanzi aiutano a elaborare il passato, a guardare con maggior lucidità ed empatia il presente, a costruire il futuro.
Mia Kankimäki “Le donne a cui penso di notte” -Neri Pozza- euro 19,00
E’ magnifico questo libro della scrittrice finlandese Mia Kankimäki che compie un’azione letteraria e un viaggio di ampio respiro: traccia un tour sulle tracce di alcune grandi donne, cercando di cogliere il segreto della loro fenomenale resilienza. A metà tra saggio e diario, questo è un libro originalissimo che ci porta a spasso nei secoli, a diverse latitudini, inseguendo donne che hanno lasciato una tracia indelebile nel mondo.
«Sono M. Ho 43 anni….di notte penso alle donne». Intende donne che sono state coraggiose, resistenti, tenaci; che hanno perseguito le loro passioni a dispetto di tutto e tutti, abbattuto molteplici barriere e fatto cose che non ci si aspettava da loro.
Sono artiste e scrittrici dal lavoro solitario e introspettivo. La maggior parte non ha avuto marito né figli, le loro storie d’amore mai state convenzionali. Hanno viaggiato, cambiato paese e cultura e spesso hanno impresso una virata portentosa alle loro vite anche in età avanzata.
Si inizia con la scrittrice Karen Blixen, nata Isak Dinesen in una residenza di campagna non lontano da Copenaghen, poi planata in una fattoria africana. Kankimäki decide di recarsi in Africa seguendo le orme dell’autrice de “La mia Africa” e utilizza ogni sorta di materiale per ripercorrerne la vita; dal pessimo matrimonio con il barone Bror al grande amore per Denis Finch Hatton che andava e veniva a suo piacimento tra le braccia di Karen.
Come andò a finire si sa… ed emblematica è la svolta che la Blixen diede alla sua vita dopo il fallimento della fattoria africana e la morte del suo amore. Nel 1931, a 46 anni e senza un soldo, tormentata dalla sifilide trasmessale dal marito, tornò in patria, nella casa della sua infanzia e incominciò a scrivere.
Kankimäki mette a fuoco i molteplici aspetti della Blixen, rivelandoci una donna colta e coraggiosa, ma anche impaurita e spesso depressa; piena di umorismo e risorse interiori, ma anche bugiarda e ambiziosa.
Poi l’avventura continua e a dare la nuova rotta alle notti insonni della scrittrice finlandese è la scoperta di un volume illustrato che parla di alcune viaggiatrici dell’Ottocento. Kankimäki si rimette in viaggio per correre dietro alle vicende di donne di grande tempra come Isabella Bird, Ida Pfeiffer e Mary Kingsley. Tutte amanti dell’avventura che decidono di lasciarsi alle spalle la tranquilla vita quotidiana e partono alla scoperta del mondo. Sono senza soldi e per niente allenate alle fatiche che le attendono, ma partono comunque da sole e inseguono le loro passioni.
Non mancano all’appello anche artiste come la pittrice del Rinascimento Sofonisba Anguissola presso la corte di Spagna e Lavinia Fontana che mantenne la famiglia con i suoi dipinti. E poi altre donne incredibili tutte da scoprire….
Melania Soriani “Bly” -Mondadori- euro 20,00
Elizabeth Jane Cochran, conosciuta come Nellie Bly, è stata la prima giornalista investigativa della storia. Una pioniera nata nel 1864 che ha saputo ribellarsi alla tradizione che la voleva sposa e madre, ed ha tracciato una traiettoria di vita personalissima, fuori dai rigidi schemi della sua epoca.
La scrittrice Melania Soriani ha messo a segno questo romanzo ispirato liberamente alla storia di un personaggio realmente esistito, ripercorrendone la straordinaria vita.
Elizabeth nasce nella famiglia di un giudice, in un piccolo e tranquillo borgo della Pennsylvania. Fin da piccola dimostra una tempra notevole, tendente alla ribellione rispetto all’educazione destinata alle femmine, e preferisce partecipare ai giochi e alle avventure dei fratelli maggiori. Non bambole leziose, ma scoperte maschili e poi il fascino della magnifica e nutrita biblioteca paterna.
Cresce, legge, si forma idee personalissime e precise sul mondo che la circonda; soprattutto sulla condizione femminile chiusa in un perimetro di pensiero, azione e occupazioni decisamente limitato ed asfittico. Quando conosce la fondatrice di un quotidiano locale ha l’illuminazione che guiderà i suoi futuri passi: decide di diventare giornalista.
Poi la vita le si metterà di traverso; la morte del padre che era il pilastro della famiglia mette fine alla serena infanzia di Elizabeth. La madre si risposa ed avviene il tracollo definitivo. La giovane deve abbandonare gli studi e trasferirsi; soprattutto, scopre di non voler mai dipendere da un uomo, da nessuno. Mira ad essere libera ed indipendente, a realizzarsi e, poco a poco, scopre anche come.
La sua vita ha dell’incredibile: nel 1887 bussa alla porta di John Cockerill, direttore del “New York World” di Joseph Pulitzer e chiede di essere assunta come reporter….una cosa mai sentita prima. Ha solo 23 anni, coraggio e talento da vendere, da 3 anni scrive per un quotidiano di Pittsburgh firmando i suoi pezzi Nellie Bly.
Propone un’idea nuovissima che convince Cockerill e Pulitzer; condurre un’inchiesta sotto copertura nel manicomio femminile di New York, a Blackwell Island.
Il suo reportage è pietra miliare nella storia del giornalismo, brillante avvio di una carriera che la condurrà in molteplici inchieste sotto infiniti travestimenti. Nellie racconterà le piaghe nascoste del paese agli americani, senza peli sulla lingua, senza lasciarsi mai scoraggiare o fermare dalle difficoltà che le si pareranno sulla strada
Diventa l’antesignana di una nuova professione nella quale le donne potranno realizzarsi, famosa e scomoda per qualcuno, l’incubo di politici e benpensanti. Viaggerà in lungo e in largo per il mondo facendo il lavoro che ama e nel quale eccelle, conoscerà amori e sconfitte. Soprattutto sarà un nuovo tipo di donna: indipendente e libera, giornalista intrepida, artefice della propria vita …e che vita!
Giulia Lamarca “Prometto che ti darò il mondo” -DeAgostini- euro 16,00
Questa è una storia vera, tragica, ma anche luminosa perché parla di rivincita sul destino maledetto. Giulia ha solo 19 anni quando un incidente con il motorino guidato dal suo ragazzo la sbalza lontano e le spezza la colonna vertebrale. La vita diventa dolore assoluto nelle sale chirurgiche e nelle stanze del Centro Traumatologico Ortopedico di Torino. Il verdetto della medicina è senza appello: lesione midollare. Una parte di Giulia è morta il giorno dello schianto e non c’è più.
Però è nata un’altra Giulia che ha scoperto come la libertà di movimento -che sembra essere un nostro diritto- non sia affatto scontata. Anziché rassegnarsi alla carrozzina, è proprio quando la vita ha cercato di immobilizzarla, che Giulia ha trovato la forza di superare quel limite.
Oggi è una bellissima giovane donna di 29 anni, psicologa, formatrice aziendale e content creator e soprattutto è una travel blogger. Si avete capito bene, viaggia in lungo e in largo per il mondo e racconta le sue esperienze sul blog “My travels: the hard truth” e sul suo profilo Instagram.
Dopo mesi lunghi e penosi di riabilitazione in ospedale si è ripresa la sua vita e l’ha lanciata più lontano ancora di prima. In ospedale ha conosciuto Andrea, giovane tirocinante fisioterapista, che anziché vedere il suo handicap è riuscito ad entrare nella sua anima, scoprendone la tenacia, la forza e la bellezza.
I due diventano inseparabili e lui la sorprende con una proposta che sembra avere dell’incredibile. Partire alla volta nientemeno che dell’Australia, all’altro capo del mondo. E Giulia dice di si.
Così inizia la sua nuova avventurosa seconda vita e con Andrea riesce a superare tutte le barriere architettoniche sul cammino. Insieme si avventurano sul Machu Pichu, percorrono la Grande Muraglia Cinese, volano in Giappone per ammirare l’esplosione della fioritura dei ciliegi…. E poi una tappa via l’altra, sempre in carrozzina, ma oltre ogni possibile barriera, alla scoperta degli angoli più incredibili del globo.
Il libro in cui Giulia si racconta diventa così non solo autobiografia, ma testimonianza concreta della forza che si può trovare anche di fronte a quella che sembrerebbe una durissima condanna a vita. E’ la storia di una gioia di vivere che bypassa ostacoli alti come muri. Come dire che non sono solo le gambe a farci avanzare nei marosi dell’esistenza. Un libro che insegna molto….