di Pier Franco Quaglieni
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Nino Boeti presidente – D’Annunzio – Il Cardinale Ravasi –
Nino Boeti presidente
Il medico ortopedico Nino Boeti è stato eletto con voto bipartisan Presidente del Consiglio regionale del Piemonte. Una grande dimostrazione di stima personale,ma anche il riconoscimento della sua capacità di porsi, nell’esercizio delle sue funzioni ai vertici dell’Assemblea legislativa piemontese,super partes. Boeti è un uomo appassionato alle sue idee,ma sa anche andar oltre,senza mai tradire sè stesso. Come presidente del Comitato regionale sulla Resistenza e la Costituzione ha saputo valorizzare nei modi dovuti tutta la Resistenza,anche quella militare, cattolica,liberale,monarchica che era rimasta nell’ombra per troppi anni. Per dieci anni Sindaco di Rivoli,ha al suo attivo una solida esperienza. L’esatto contrario di chi oggi vorrebbe governare il Paese ,senza mai aver fatto nulla di positivo che ne dimostri il valore sia nel lavoro sia nella politica. Il Piemonte troverà in lui l’esponente in cui identificarsi, al di là delle divisioni politiche. C’è bisogno di uomo con Boeti. Lo conosco e l’ho sempre apprezzato,così come non ho mai avuto simpatia per il suo predecessore. Tra i due c’è una differenza palpabile immediata,tutta a vantaggio di Boeti anche sul piano della simpatia umana.
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D’Annunzio
Qualche giorno fa ho partecipato ad un curioso dibattito su Gabriele d’Annunzio,morto 80 anni fa al Vittoriale di Gardone Riviera, la casa-museo che si era costruito,essendo ancora lui in vita. Una vita” inimitabile”, la sua,come diceva lo stesso poeta.D’Annunzio rifiutò ogni schema tradizionale e, per capirlo, guai a cercare di ingabbiarlo in categorie etico-politiche. Avrei pensato che il critico amico che lo ha criticato con grande asprezza,usasse il logorato riferimento ai suoi rapporti con il fascismo che già Renzo De Felice nel 1978 aveva chiarito in modo conclusivo,
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Il Cardinale Ravasi
Ho incontrato mercoledì scorso a Torino il cardinale Gianfranco Ravasi, la figura intellettuale oggi più significativa del mondo cattolico.Non esito a dire che Ravasi è uno degli uomini di cultura più importanti a livello internazionale a cui la porpora cardinalizia non ha aggiunto nulla al prestigio acquisito sul campo con la sua opera di studioso. I suoi discorsi sono semplici e chiari come solo chi ha maturato una profonda cultura sa fare . Simile a lui ho conosciuto solo Norberto Bobbio e Karl Popper,ma le mie esperienze sono limitate. Ravasi è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. E’ stato bello trascorrere un’ora con lui in compagnia di pochi amici.Magari in altra occasione scriverò delle cose che ci siamo dette.In poche battute è impossibile farlo.
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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Caro Quaglieni,
vedo che lei dopo le elezioni del 4 marzo non ha più scritto di temi politici, dopo aver fatto una prima , e riconosco accurata, disamina dei risultati del voto. Tace in attesa di riposizionarsi anche lei ? Non sarebbe il solo. Cordiali saluti. Ennio Empoli
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Caro Empoli,
Ho scritto un commento dopo il 4 marzo e seguo il dibattito di questi giorni con attenzione,ma senza partecipazione. Per me la politica è fatta di idee,di principi,di valori. Le alleanze forzate non mi entusiasmano ,anche se i compromessi in politica sono all’ordine del giorno e non debbono scandalizzarci. Temo soprattutto la possibilità di un governo tecnico,il peggiore tra quelli possibili,come dimostra quello presieduto da Monti. Sono lontanissimo dai grillini e dai leghisti,non sono iscritto a nessun partito e non ho certo desiderio di “riposizionarmi”,come Lei,un po’ maliziosamente, insinua. Non l’ho fatto in passato,non lo farò neppure questa volta. Io rispetto il Presidente della Repubblica e il suo ruolo,attendo fiducioso,ma non tranquillo,in rispettoso silenzio. Mi sembra che ci sia troppa inesperienza,troppa arroganza in molti politici rampanti. Nessuno ha vinto e questo è il dato con cui confrontarsi. Attendiamo che si vada oltre le schermaglie e poi esprimeremo un giudizio. Non mi piacciono quei giornalisti che scrivono,basandosi sul nulla,articoli sul futuro governo,cercando di dettare legge. E’ un giornalismo che detesto,anzi un non giornalismo.I giornali devono dare informazioni,non essere usati per condizionare l’opinione pubblica.