L’Assessore Valmaggia ha risposto, nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 19 settembre 2017, ad una mia interrogazione a risposta immediata con la quale chiedevo, rilevata la delicatezza e la complessità delle procedure di accatastamento dei fabbricati rurali al catasto urbano, introdotta dal Decreto Salva Italia, di sollecitare il Governo e il Parlamento a realizzare al più presto le necessarie modifiche normative in materia di Catasto, prevedendo un migliore percorso d’intesa con l’Agenzia delle Entrate al fine di agevolare cittadini ed Enti Locali. Negli ultimi mesi, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha inviato centinaia di migliaia di lettere (150 mila soltanto in Piemonte) contenenti avvisi per regolarizzare i fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni e non ancora dichiarati al Catasto Edilizio Urbano, ma la casistica è vastissima, variegata e complessa e il continuo evolvere della normativa non agevola le operazioni di variazione catastale. La delicatezza della situazione è stata, peraltro, rimarcata da numerose segnalazioni di Comuni, soprattutto montani, relative alle complessità e ai costi conseguenti alle richieste di accatastamento di immobili rurali. Il rischio concreto è che molti non dichiarino il bene, altri decidano di rimuovere parti o interi edifici o possano sbagliare dichiarazione. Come sollecitato da Uncem ed Enti Locali, è necessario e urgente che venga approvata la legge nazionale di riforma del Catasto che dovrà prevedere un opportuno riequilibrio del prelievo ottenuto con l’aggiornamento dei valori che vengono allineati con quelli di mercato. Con questa revisione, nelle aree montane e rurali molti cittadini pagherebbero cifre inferiori rispetto alle imposte attuali. Inoltre, la riforma dovrebbe considerare il tema dell’accatastamento in una più ampia visione dell’immenso patrimonio edilizio, storico e prezioso, ma spesso in stato di abbandono, costituito dai borghi alpini. La riforma, infine, dovrebbe mirare a consentire di inquadrare con un nuovo ruolo i Comuni e le Unioni, con conseguenze importanti positive anche sulla fiscalità locale. L’Assessore Valmaggia ha precisato che la questione generale è attinente la materia fiscale sulla quale lo Stato ha competenza legislativa esclusiva e, pertanto, la vicenda è lontana dalla portata di possibili interventi delle Regioni. Tuttavia, per quanto concerne i fabbricati ex rurali il cui accatastamento non ha giustificazione concreta, trattandosi di veri e propri “ruderi”, è possibile cercare di concordare rapide procedure di cancellazione dal Catasto dei Terreni. Tali eventuali accordi potranno essere oggetto di discussione nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.
Antonio Ferrentino
Consigliere regionale Pd