FINO AL 10 GIUGNO
Bard (Aosta)
Un’immagine – macigno. Di forte impatto emotivo, ma allo stesso tempo di grande profilo artistico. La foto ritrae, in tutta la sua straziante crudezza, un rinoceronte nero appena ucciso e mutilato dei suoi due corni all’interno del Parco Hluhluwe Imfolozi, la più antica riserva naturale africana, e documenta la grande piaga del bracconaggio che, in quell’area dell’Africa, fa della rivendita al mercato nero dei corni dell’animale una fonte di lucro non indifferente e totalmente sorda nella sua inaudita crudeltà ai
divieti imposti dall’uomo e alle leggi della natura. Realizzato dal sudafricano Brent Stirton – che ha dichiarato di aver visto almeno una trentina di scene similari durante il suo reportage all’interno della riserva – lo scatto fotografico ha per titolo “Memorial to a species” (Monumento alla specie) ed è il vincitore assoluto della 53esima edizione del “Wildlife Photographer of the Year” ( il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra ) di cui il Forte di Bard ospita, per il nono anno consecutivo, la prima tappa del tour italiano. Negli storici spazi della spettacolare roccaforte valdostana – riedificata nell’800 da Casa Savoia, ma di cui si ha notizia come presidio ostrogoto fin dal VI secolo d. C.- si potrà così visitare, fino al prossimo 10 giugno, una mostra fotografica di altissimo livello incentrata sugli scatti naturalistici più spettacolari realizzati a livello mondiale nell’arco del 2017. Cento le foto portate in rassegna e vincitrici delle sedici categorie in cui si articola il Premio: immagini che ritraggono l’incredibile biodiversità esistente sul pianeta, dai comportamenti di animali quasi sconosciuti a mondi subacquei nascosti e misteriosi, selezionate fra le oltre 50mila giunte da 92 diversi Paesi e giudicate da esperti internazionali sulla base dell’originalità e di ben precisi e assodati criteri artistici e tecnici. Fra i premiati, anche cinque italiani, fra cui la giovanissima Ekaterina Bee, vincitrice nella categoria “10 Years and under”. Insieme a lei, Stefano Unterthiner finalista nelle categorie “The Wildlife Photojournalist Award” e “Story e Urban Wildlife”, Marco Urso finalista nella categoria “Behaviour”, Hugo Wasserman e Angiolo Manetti finalisti rispettivamente nella categoria “Urban Wildlife” e “Earth’s Environments”. E’ invece olandese il fotografo dell’anno per la “Categoria Giovani”. Si chiama Daniel Nelson e si è aggiudicato il primo premio con il ritratto di un gorilla felicemente sdraiato, nella foresta del Parco Nazionale di Odzala (Repubblica del Congo), mentre mangia con gusto un frutto dell’albero del pane. A corollario della rassegna, il Forte propone anche una serie di eventi a tema. Sabato 14 aprile è in programma una conferenza-incontro con Angiolo Manetti e Marco Urso, due dei cinque fotografi italiani premiati, mentre il 5 e il 6 maggio si terrà il “Master of Wildlife Photography” condotto da Stefano Unterthiner – anche lui fra gli italiani vincitori – e da Emanuele Biggi, biologo e fotografo nonché conduttore della trasmissione “Geo” su Raitre. Eventi su prenotazione: tel. 0125/833886 – eventi@fortedibard.it
Gianni Milani
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“Wildlife Photographer of the Year 53”
Forte di Bard (Aosta), tel. 0125/833811 – www.fortedibard.it
Fino al 10 giugno
Orari: da mart. a ven. 10 – 18; sab. dom. e festivi 10 – 19