Torino è decisamente la città amica dei cani, si incontrano di ogni taglia e tipologia, code che scodinzolano in ogni parte della città, discorsi in linguaggio canino frequentissimi e animati, padroni innamorati che passeggiano con loro ad ogni ora pur di farli divertire.
Il Comune ha dedicato ai quadrupedi più di 90.000 mq, con oltre 50 aree sparse per ogni quartiere dove posso socializzare e stare liberi come il Parco della Pellerina o il Parco Ruffini, accoglienza negli esercizi commerciali, sui trasporti pubblici e perfino in alcuni musei. Il capoluogo sabaudo è in testa riguardo alla quantità di strutture turistiche che li accettano ed è consigliata come meta a chi non rinuncia alle vacanze con il proprio animale domestico.
E’ bello vedere fuori da ristoranti, negozi e bar ciotole con l’acqua dove i nostri amati animali si possono rinfrescare, è comodo andare a fare la spesa con loro, leggere un libro e gustare un caffè senza doverli lasciare a casa o in macchina, qualcuno si è inventato perfino un servizio di asilo in accordo col dentista. A tutto ciò si aggiunge la solidarietà e il vero amore per questi esseri senzienti da parte di coloro che ogni anno adottano circa 250 cani al canile della città, un’altra dimostrazione di quanto Torino sia un modello in fatto di cultura cinofila e di quanto i cani siano coinvolti nella vita di tutti i giorni, nella famiglia, nella società.
Un riavvicinamento alla natura insomma, una spinta per fare vita all’aperto godendo di una compagnia allegra e incondizionatamente fedele di supporto per gli anziani più soli, preziosa per i bambini il cui apporto positivo alla sfera emotiva e relazionale durante la crescita è oramai certo. I cani sono “quella cosa a metà tra bambini e angeli” diceva Totò, “chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato” affermava Schopenhauer mentre Pennac parla di meditazione riferendosi alle nostre passeggiate con loro, non sono solo una compagnia quindi, i nostri amici possiedono un potere taumaturgico, curativo e ci supportano quotidianamente senza avanzare nessuna richiesta particolare se non quella di stare con noi e a Torino questo loro desiderio è davvero esaudibile ovunque.
Amiamoli, passiamo del tempo con loro sfruttando le possibilità che abbiamo in questa bellissima città senza dimenticare però di rispettare una serie di regole e consuetudini di buona e civile convivenza come portarli sempre al guinzaglio, mettere la museruola quando previsto e mantenere le strade pulite non lasciando le loro tracce indesiderate, è una responsabilità e una dimostrazione di civiltà importante e necessaria.
Maria La Barbera