FONDAZIONE COSSO

Progetto Ulisse a Miradolo

miradoloÈ partito ad ottobre il Progetto Ulisse ideato e curato dalla Fondazione Cosso di San Secondo di Pineroloin collaborazione con il progetto Avant-dernière pensée, a cura di Roberto Galimberti. Il progetto riflette la volontà e l’impegno della Fondazione Cosso nel promuovere sul territorio i temi della ricerca e della cultura, con particolare attenzione alle fasce giovanili. Partecipano all’iniziativa il Liceo Scientifico “Marie Curie” e il Liceo Classico “G. F. Porporato” di Pinerolo. Grazie alla disponibilità e all’impegno di Dirigenti e Insegnanti, il progetto vede oltre 270 allievi partecipanti, in una fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni. L’iniziativa rimane aperta, per le future edizioni, a tutte le scuole di ogni ordine e grado ed è quindi destinata a crescere e arricchirsi nel tempo. Nel mese di gennaio 2017 le scuole prenderanno parte a un matinée esclusivo, un concerto a loro riservato, in cui verrà eseguita dal progetto Avant-dernière pensée la propria rilettura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi. Al matinée si affiancherà, per i ragazzi, un incontro introduttivo, a scuola, in cui verrà loro esposta l’evoluzione dell’idea della performance. Un autentico “viaggio” dietro le quinte attraverso gli aspetti distintivi del progetto, che coniuga alla propria visione poetica uno studio inedito e unico sulle nuove tecnologie e coinvolge professionalità e saperi che rappresentano oggi opportunità nuove di crescita e ricerca, nonché spunti per future professioni. Ai docenti che aderiscono al progetto è richiesto di lavorare con le proprie classi declinando durante l’anno scolastico il tema di Ulisse nei modi e nei linguaggi più svariati, in totale libertà di contenuti e mezzi espressivi. Questo grande lavoro di approfondimento, studio e ricerca confluirà, nel mese di febbraio 2017, in una performance collettiva nelle sale espositive del Castello di Miradolo, realizzata dagli allievi e curata dalla Fondazione Cosso con il progetto Avant-dernière pensée. Un’occasione di scambio e confronto, in un evento aperto alle famiglie e al pubblico. Il grande pubblico potrà apprezzare la rilettura della straordinaria partitura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi da parte del progetto Avant-dernière pensée, in occasione del tradizionale Concerto di Natale, il 25 e 26 dicembre, al Castello di Miradolo.

Massimo Iaretti

Come crescono i giovani a Pinerolo?

giovani I risultati dello studio, finalizzato a capire come crescono i ragazzi, cosa pensano, come si relazionano con i pari ed in famiglia, quali sono le prospettive per il futuro, saranno presentati in un incontro pubblico, che si tiene venerdì 8 aprile tra le ore 14.30 e le 17 al Castello di Miradolo

Ottocento ragazzi in un’età compresa tra i 12 ed i 20 anni sono stati al centro di un studio, “Crescere a Pinerolo” a cura della Fondazione Emanuela Zancan per conto della Fondazione Cosso con il contributo finanziario della stessa ed in collaborazione con il Comune di Pinerolo. Nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno sono stati distribuiti 590 questionari delle scuole pinerolesi secondarie di secondo grado che si sono andati ad aggiungere a quelli raccolti nella scuole secondarie di primo grado, chiudendo così il cerchio temporale. I risultati dello studio, finalizzato a capire come crescono i ragazzi, cosa pensano, come si relazionano con i pari ed in famiglia, quali sono le prospettive per il futuro, saranno presentati in un incontro pubblico, che si tiene venerdì 8 aprile tra le ore 14.30 e le 17 al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo. I lavori verranno introdotti da Maria Luisa Cosso, presidente della Fondazione Cosso, Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Emanuele Zancan Onlus, Giampiero Clement, assessore al Comune di Pinerolo e Giovanni Tosco, presidente dell’Ufficio Pio della Compagnia San Paolo. Seguiranno le relazioni di Giulia Barbero Vignola (Fondazione Zancan) su “I risultati dello studio: uno sguardo a 360° sulla crescita dei ragazzi” e di Martin Eybard (Fondazione Cosso) su “Istruzione, tempo libero, futuro e felicità: le voci dei ragazzi”. Seguirà una discussione tra Paolo Malano (liceo scientifico Maria Curie), Maria Teresa Ingicco (liceo classico Porporato), Loredana Grabbi (Istituto Alberti – Porro), Danilo Chiabrando (Istituto Buniva).

Massimo Iaretti

 
 

Il Beato Angelico al castello di Miradolo

beato angelico miradolo1

beato angelico miradolo2Un percorso intimo e raffinato che racconta un capolavoro di Fra’ Giovanni da Fiesole: il suggestivo trittico con l’Ascensione, il Giudizio Universale e la Pentecoste,custodito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini a Roma

 

È dedicato a Beato Angelico l’attuale evento espositivo proposto dalla Fondazione Cosso a partire dal 28 marzo nella suggestiva cornice del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo. Un percorso intimo e raffinato che racconta un capolavoro di Fra’ Giovanni da Fiesole, ovvero Beatro Angelico: il suggestivo trittico con l’Ascensione, il Giudizio Universale e la Pentecoste,custodito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini a Roma. La mostra è nata grazie alla fruttuosa collaborazione della Fondazione Cosso con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma ela Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini.

 

La curatela è affidata aDaniela Porro, Giorgio Leone e Antonio D’Amico, che hanno voluto “svelare” il Giudizio Universale, dipinto da Beato Angelico nei suoi anni romani, intorno al 1447-’48.Il percorso si sviluppa attraverso l’accostamento di tre fondamentali codici miniati provenienti dal Museo di San Marco e dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. La narrazione evolve con due grandi capolavori come la delicata e “piena di grazia” Madonna dell’Umiltà, in arrivo dal Museo Nazionale di San Matteo di Pisa, e le tavolette con la Nascita di Gesù e l’Orazione nell’orto, dei Musei Civici di San Domenico di Forlì.

 

La mostra si inserisce in un percorso di forte vivacità culturale caratterizzato non soltanto dai grandi eventi di respiro internazionale legati all’Expo, ma anche dall’ostensione della Sacra Sindone, per la quale giunge alla Diocesi di Torino un altro capolavoro di Beato Angelico, il Compianto sul Cristo morto. Coincidenza significativa che crea un legame tra il Comune di San Secondo e il capoluogo piemontese, tra il Castello di Miradolo e il Museo Diocesano Torinese.La mostra si completa di uno scenografico allestimento che, nell’oscurità delle sale, presenta alcune grandi riproduzioni retroilluminate, in alta definizione, dei particolari delle opere esposte. L’illuminazione scelta, che attraversa i dettagli, diviene insieme metafora e simbolo della luce divina che pervade l’opera di Beato Angelico.

 

Le note del raro Requiem di Franz Liszt, in una riscrittura per archi e organo, avvolgono le sale attraverso un inedito sistema di diffusione del suono. La partitura, che guarda al passato, agli esempi di Orlando di Lasso e Palestrina, diviene la narrazione, in musica, del momento del Giudizio Universale, in un’atmosfera sospesa di raccoglimento e intimità.Nel Parco del Castello, che è recentemente entrato nel circuito dei Grandi Giardini Italiani ed è parte del progetto 100 Giardini per Expo, esploderanno fiori e profumi della primavera, regalando agli ospiti la gioia della vicinanza con la natura.

 

Massimo Iaretti

 

Orari

Giovedì e venerdì 14-18.30

Sabato, domenica e lunedì 10-19

Chiuso il martedì e il mercoledì

 

Biglietto di ingresso alla mostra

Intero: 10 euro

Ridotto: 8 euro (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni di età, over 65)

Ridotto dai 6 ai 14 anni: 3 euro

Gratuito: bambini fino a 6 anni di età, Abbonati Musei

Per maggiori informazioni su visite guidate per gruppi, momenti di approfondimento e concerti consultare il sito o telefonare al numero 0121/502761

 

La grande arte val bene una gita al Castello di Miradolo

miradolo

Riunite straordinarie opere, realizzate dai più grandi maestri, dal Rinascimento alla fine del Seicento; fra i nomi presenti si annoverano Raffaello, Andrea della Robbia, Carlo Crivelli, Ludovico Carracci, Paris Bordon, Tiziano, Rubens, Guercino, Guido Reni

 

Sono circa 16mila i visitatori che hanno visitato sino ad oggi l’esposizione su San Sebastiano che si tiene al Castello di Miradolo  a San Secondo di Pinerolo. Il dato è decisamente significativo perché segna il record di passaggi nell’ambito delle mostre a cura della Fondazione Cosso. Merito innanzitutto della spettacolare sequenza di capolavori che Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico sono riusciti a concentrare nell’esposizione da loro curata e dedicata alla iconografia del martire cristiano che incarna la bellezza e l’integrità.


Al Castello di Miradolo sono riunite straordinarie opere, realizzate dai più grandi maestri, dal Rinascimento alla fine del Seicento; fra i nomi presenti si annoverano Raffaello, Andrea della Robbia, Carlo Crivelli, Ludovico Carracci, Paris Bordon, Tiziano, Rubens, Guercino, Guido Reni, Ribera, Nicolas Regnier, Mattias Stomer, Mattia Preti, Luca Giordano. L’offerta è un emozionante excursus dentro quasi tre secoli, operando affascinanti confronti sul soggetto: il medesimo artista che adotta differenti soluzioni formali, oppure pose e ambientazioni in anni ravvicinati letti da artisti diversi.


“Questa mostra conferma come l’originalità e la qualità premino” – afferma Maria Luisa Cosso, Presidente della Fondazione Cosso “Pubblico e critica si sono appassionati intorno alla nostra proposta, riconoscendo la qualità delle scelte artistiche, che ci hanno garantito opere di primissimo livello, e valutando con interesse anche il tema, una delle grandi storie antiche, la vicenda di un martire e, più in generale, la capacità di un giovane uomo di testimoniare le sue idee sino all’ultima sfida. Questa è una mostra di emozioni, di bellezza e di arte straordinaria. E il pubblico lo ha capito e apprezzato, come testimoniano il successo numerico e soprattutto i giudizi molto positivi che i visitatori ci hanno voluto lasciare”.

 

Miar