Con i lavoratori di Stellantis in piazza il 12 aprile ci sarà anche Alberto Cirio, governatore della Regione Piemonte. Un gesto doveroso, ha detto (e anche una bella mossa elettorale da esperto comunicatore e candidato) che dovrebbe essere di tutti i piemontesi. “Ci sarò io, parteciperà il gonfalone della Regione Piemonte, parteciperemo tutti e mi auguro davvero che partecipino anche tutti gli altri candidati uno di fianco all’altro in quella giornata in cui chiediamo certezze chiare, vogliamo conoscere le prospettive dell’azienda”Ha aggiunto il presidente: “Questa città, questa regione, sul tema Stellantis non possono dividersi e dobbiamo stare tutti uniti senza nessun tipo di bandiera, ma sotto il gonfalone della Regione Piemonte”. Alla manifestazione parteciperanno non solo gli operai ma anche i quadri dell’azienda per conoscere il futuro dello storico stabilimento di Mirafiori e di tutto il comparto automotive.
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Torino, 25 marzo 2024 – Sono state le parole di Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, padrone di casa dell’evento nazionale, a dare il via ai lavori: “Per il Piemonte si tratta di una vetrina voluta e conquistata quando l’anno scorso abbiamo dato disponibilità per accogliere nella nostra regione tutti i distretti nazionali. L’evento certifica il percorso avviato dalla Regione a partire dall’approvazione del Regolamento regionale dei Distretti del cibo nel 2020, che ha permesso ai territori piemontesi di costituirsi in distretti. Siamo all’inizio di un iter che va ulteriormente sviluppato. Attualmente sono nove i distretti piemontesi ma ci sono molte altre opportunità di creare rete pensando ai tanti comuni presenti nella nostra regione con le diverse peculiarità agroalimentari di qualità”. Fare rete, celebrare le eccellenze, organizzare i mercati e combattere lo spreco alimentare. Pensare al cibo non solo dal punto di vista gastronomico ma anche quale volano per la promozione turistica e culturale dei territori, i temi affrontati tra il 21 e il 23 marzo scorso, quando Torino e Pollenzo hanno ospitato l’incontro nazionale dei Distretti del Cibo, voluti con l’intento di favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale. Si tratta di realtà che favoriscono l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, promuovono la sicurezza alimentare, la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni e dello spreco alimentare, salvaguardano il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole, agroalimentari e l’enogastronomia. I Distretti diventano strumenti fondamentali per la sostenibilità ambientale e territoriale, per la promozione di un territorio e la divulgazione delle proprie eccellenze. Lo stesso presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel suo video saluto in apertura dei lavori ha sottolineato come i Distretti del Cibo siano: “portatori di cultura. Il valore del cibo non è solo legato al turismo eno-gastronomico, il cibo deve essere considerato con rispetto, come bene da salvaguardare. Un bene che deve essere un diritto per tutti”. Parole importanti alle quali hanno fatto eco, il giorno dopo a Pollenzo, quelle di Barbara Nappini, di Slow Food che ha sottolineato quanto sia necessario una maggiore armonia tra le politiche ambientali-sociali ed economiche: “Bisogna fare pace. Pace con la natura per avere un futuro migliore”.
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Collaborazione e coordinamento nelle attività di stoccaggio, raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti agroalimentari prodotti dalle imprese e nell’accesso a servizi di alto profilo per la loro gestione. E ancora attività di sensibilizzazione e comunicazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e delle opportunità di valorizzazione dei rifiuti e, infine, identificazione di opportunità progettuali sostenute da fondi e finanziamenti pubblici o privati in materia di diffusione di buone pratiche di gestione di rifiuti del settore agroalimentare.
Sono queste in sintesi le finalità della Convenzione sottoscritta giovedì 21 marzo presso Regione Piemonte dalla Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, Cascina Pulita e Nexus Rete di Imprese Mista a margine dell’evento “Territori che nutrono“, un confronto sui temi delle politiche di aggregazione e promozione dei territori, dell’organizzazione dei mercati, dello spreco alimentare, della valorizzazione dei paesaggi, dell’enogastronomia e dei percorsi turistici.
Cosa cambia con la firma della Convenzione? I circa 200 Distretti presenti in Italia e riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura definiranno fin da subito una roadmap di interventi sul territorio nazionale, a partire da quelli lombardi che rappresentano il progetto pilota. A seguire e nel rispetto degli obiettivi della Convenzione saranno organizzati incontri formativi e informativi sulla normativa ambientale e sulla corretta gestione dei rifiuti rivolti alle aziende associate ai Distretti e si darà vita a un circuito di raccolta dei rifiuti agroalimentari conforme agli standard qualitativi e di sostenibilità che la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo intende adottare, grazie al know-how di Cascina Pulita e il coordinamento di Nexus.
“I Distretti del Cibo nascono per promuovere un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano, per favorire la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni, per promuovere la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. Per questo è necessario sviluppare l’agricoltura circolare, ovvero un sistema agricolo in cui, grazie anche alla ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche, gli scarti si riutilizzano e si rigenerano divenendo risorse. L’obiettivo, quindi, non è solo quello di ridurre sprechi e rifiuti ma di creare valore aggiunto per l’intera filiera. Questo accordo va nella direzione di fornire riferimenti e strumenti utili a tutti i Distretti.“
Angelo Barone, Presidente della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo
“Siamo lieti di avviare questa collaborazione con la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo e Nexus, lieti di essere stati selezionati quale partner privilegiato per la raccolta e valorizzazione dei rifiuti del comparto agroalimentare d’eccellenza coordinato dalla Consulta. Ci impegneremo a servire ogni Distretto con l’elevato standard qualitativo che ci contraddistingue, contribuendo alla sostenibilità di ogni filiera coinvolta“.
Virginia Vergero, Responsabile Innovazione di Cascina Pulita
A Torino il tour Ugl
Paolo Capone, Leader UGL: “Puntare sulla partecipazione dei lavoratori per rinnovare le relazioni industriali”
Lunedì 25 marzo, alle ore 10.00, in Piazza San Carlo, a Torino, si è svolta la tappa del tour itinerante per l’Italia promosso dall’UGL con lo slogan “Lavoro è PartecipAzione”, a bordo di un autobus, per promuovere la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il tour, che sta attraversando venti regioni, si propone di affrontare il tema della partecipazione declinandolo concretamente nelle singole realtà aziendali, per arrivare alla realizzazione compiuta dell’art. 46 della Costituzione Italiana.
Al centro dell’evento i temi locali e regionali che riguardano l’occupazione, l’economia e il lavoro. La sicurezza sul lavoro, i bassi salari e la maggiore produttività sono questioni cruciali che richiedono l’attiva partecipazione dei lavoratori.
“Torino vanta una lunga storia industriale che ha forgiato il tessuto economico dell’Italia. Grandi aziende, negli anni, hanno dato lavoro a molte persone e famiglie che con il proprio impegno hanno fatto crescere il Paese. Nei momenti di crisi però, sono state proprio queste zone a essere più duramente colpite dalle ricadute negative. Oggi, anche il futuro crea preoccupazioni, con l’intelligenza artificiale e l’evoluzione tecnologica che corrono veloci e mettono a rischio molti posti di lavoro. La situazione che sta attraversando Mirafiori, e i quasi 1000 operai, tra scioperi, contratti ridotti e produzione a picco, è allarmante e ci spinge a ribadire quanto sia importante puntare sugli investimenti nelle politiche industriali e sul sostegno al comparto automotive per far ripartire la produzione. In tal senso l’UGL è favorevole alla prosecuzione del tavolo tra istituzioni nazionali, locali e parti datoriali per il rilancio del settore”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, a margine dell’evento.
“La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese in questa fase più che mai riveste un ruolo centrale. Il messaggio che abbiamo cercato di diffondere-anche attraverso il tour- consiste nel valorizzare la collaborazione tra capitale e lavoro per rinnovare l’attuale modello di relazioni industriali e dare voce alle istanze dei lavoratori”.
L’Assessorato regionale all’Agricoltura ha prorogato al 15 aprile 2024 la scadenza del bando “pacchetto giovani” che offre aiuti concreti ai giovani piemontesi per avviare l’attività e per investire nell’innovazione aziendale.
L’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa precisa: “Visto il grande interesse che sta riscontrando la nuova programmazione dello Sviluppo Rurale, si è ritenuto opportuno concedere una proroga per favorire i giovani agricoltori a predisporre nel miglior modo le domande per questa prima opportunità concessa dal nuovo Csr”.
Il bando, aperto a dicembre 2023, ha una copertura finanziaria complessiva di 45 milioni di euro e integra due misure del Complemento di sviluppo rurale 2023-2027 (Csr): investimenti per migliorare la competitività sui mercati delle aziende agricole e accrescere la redditività delle stesse (misura SRD01) e contributi per l’insediamento iniziale dei giovani agricoltori piemontesi (misura SRE01).
Possono partecipare i giovani agricoltori che al momento della presentazione della domanda hanno un’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti) e sono già titolari di una azienda agricola.
Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-insediamento-giovani-agricoltori-sre01-investimenti-competitivita-srd01
Torino Compra Vicino. Con questo slogan nasce il piano di azioni a sostegno dei negozi di vicinato e dell’economia di prossimità promosso dalla Città di Torino in collaborazione con Ascom e Confesercenti e con il supporto della Camera di commercio di Torino. L’iniziativa nasce in occasione della costituzione dell’Albo del Commercio di Prossimità di Interesse Collettivo, le cui linee guida sono state approvate ieri dalla giunta comunale, e si propone di raccontare, valorizzare e sostenere gli esercizi commerciali di quartiere e le loro storie.
“I negozi di vicinato – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – svolgono una funzione importantissima non soltanto dal punto di vista commerciale, ma come presidio del territorio ed elemento di aggregazione sociale per le cittadine e i cittadini. Con la loro storia rappresentano inoltre una peculiarità della nostra città anche per chi viene da fuori. Proprio per questo vogliamo valorizzarli e aiutarli a promuoversi al meglio”.
Torino compra vicino si propone quindi di riconoscere i meriti dei negozianti con la creazione di un Albo pubblico degli esercizi del commercio di prossimità di interesse collettivo (EPIC) oltre che attraverso la valorizzazione del commercio locale con percorsi alternativi turistico-culturali, attività di sensibilizzazione e processi partecipativi con la cittadinanza.
L’Albo sarà articolato in tre categorie (valore storico e culturale; di tradizione; innovativo e di eccellenza) per dare visibilità sia alle attività commerciali che appartengono alla storia dei quartieri e attorno alle quali si è consolidata una rete di rapporti sociali e di fiducia, che a quelle particolarmente innovative che possono rappresentare un’opportunità di sviluppo del commercio di prossimità. Alle imprese insignite del riconoscimento EPIC e inserite nell’Albo (la cui adesione sarà volontaria) verrà assegnata una targa distintiva che ne identificherà l’appartenenza e la categoria.
“Attività locali, botteghe storiche, negozi di quartiere – aggiunge l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – sono per tante e tanti torinesi luoghi di fiducia. Sono una ricchezza insostituibile per il tessuto economico, culturale e sociale di tutta la città e, attraverso la costituzione di questo albo, vogliamo aiutarli a preservare queste importanti caratteristiche, che li rendono unici a Torino e nel mondo”.
Torino compra vicino darà vita ad una campagna di comunicazione e a una serie di iniziative come percorsi tematici e tour nei vari quartieri, video interviste per raccontare le realtà d’eccellenza, oltre a progetti speciali per mostrare il valore del commercio di vicinato per la qualità di vita collettiva.
TORINO CLICK
A cura di lineaitaliapiemonte.it – In crescita l’export alimentare piemontese: boom di vendite in Francia, Germania e Usa. Da gennaio a settembre 2023 le imprese piemontesi dell’industria alimentare e delle bevande hanno esportato merci per oltre 6 miliardi di euro. Nell’intero anno 2022 le esportazioni piemontesi del settore alimentare e delle bevande avevano raggiunto gli 8 miliardi di euro (+14,4% sul 2021). I primi tre paesi di destinazione sono la Francia (il 16,1%), la Germania (il 15,2%) e gli Usa (l’8,2%), secondo i dati della Camera di Commercio di Torino.
2024 nuovo record per export cibo made in Italy
A livello nazionale, il 2024 fa segnare un nuovo record per le esportazioni di cibo Made in Italy, con una crescita del 14% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nonostante le tensioni internazionali, con guerre e blocchi che ostacolano i transiti commerciali. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Istat.
Necessario rimuovere ostacoli commerciali ma anche strutturali
“Questo trend di crescita deve però far sì che vengano incrementati gli accordi di filiera per sostenere le produzioni piemontesi dalla carne bovina alla frutta fino alle nocciole. Serve, quindi, un’attenzione che l’agroindustria virtuosa auspichiamo, ponga sempre di più dimostrando disponibilità ad attivare accordi che diano impulso all’economia alimentare piemontese. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve rimuovere gli ostacoli commerciali – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -, ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. L’obiettivo è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.
Oltre 9,8 milioni di euro sono stati assegnati a 16 Comuni e un’Unione montana del Torinese per la realizzazione di 17 progetti di sviluppo territoriale.
L’importante stanziamento è reso possibile grazie all’azione sviluppata dalla Regione attraverso il Programma operativo complementare 2014-2020, che è stato approvato dal Cipess, con oltre 31 milioni di euro assegnati a 57 Comuni e due Unioni montane del Piemonte.
«Grazie al lavoro di squadra portato avanti con il Governo – commenta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – mettiamo a disposizione del territorio torinese più di 9,8 milioni di euro che gli enti locali attendevano da tempo per sbloccare interventi strategici nell’ambito di viabilità, sicurezza e gestione del territorio, riqualificazione urbana, scuola, sanità, inclusione, valorizzazione del patrimonio pubblico e culturale, turismo e sport. Un ulteriore intervento concreto che si aggiunge alle numerose azioni messe in atto fin dal primo giorno di mandato per consentire a ogni singola amministrazione del Piemonte di dare risposte efficaci alle richieste dei cittadini».
In provincia di Torino, la misura finanzia: con 1,5 milioni di euro la riqualificazione dell’area delle ex casermette a Moncenisio; con altri 1,5 milioni la valorizzazione del complesso scolastico Martiri della Libertà di Settimo Torinese; con 1,4 milioni la messa in sicurezza del parcheggio interrato a Forno Canavese; con un milione di euro il potenziamento del centro polisportivo comunale di Rivarolo Canavese; con 856 mila euro il terzo lotto della riconversione del centro servizi di Leinì; con 737 mila euro i lavori per l’adeguamento sismico e normativo della scuola primaria di Cercenasco; con 560 mila euro il progetto “Smart inclusive mountain” dell’Unione montana delle Valli Chisone e Germanasca; con 355 mila euro la riqualificazione energetica del palazzo civico di Candiolo; con 332 mila euro le opere per la sistemazione dei locali a servizio della Polizia municipale di Moncalieri; con 256 mila euro il miglioramento dell’area che circonda il lago Malciaussia a Usseglio; con 240 mila euro l’ampliamento del complesso della torre Tellaria a Pont Canavese; con altri 240 mila euro il potenziamento della zona Cascinetta-Parco dei briganti a Verolengo; con 204 mila euro la valorizzazione del centro di Cavour; con 180 mila euro la messa in sicurezza del plesso scolastico di Montanaro; con 175 mila euro la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele II a Virle Piemonte; con 136 mila euro l’efficientamento degli impianti sportivi di Bollengo; con 128 mila euro la realizzazione di una strada di accesso alla zona Sud del concentrico di Lemie.
Lo stanziamento assegnato attraverso la programmazione regionale sarà cofinanziato per una parte dagli enti locali interessati. Lunedì 25 marzo, al Grattacielo Piemonte, la Regione incontrerà i beneficiari dei contributi per dare formalmente il via all’iter che permetterà di realizzare i progetti.
«Portare avanti questi interventi insieme agli enti locali – aggiungono gli assessori della Regione Piemonte alle Politiche sociali Maurizio Marrone, allo Sport Fabrizio Ricca e allo Sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano – significa consolidare un’intesa di territorio che permette alle nostre comunità di crescere ogni giorno, nell’ambito di una programmazione fatta di attenzione alle necessità di cittadini, imprese e associazioni che è ormai un modello di riferimento».
In preparazione dell’audizione, nei prossimi giorni il presidente promuoverà un incontro con sindacati, associazioni di categoria e il Comune di Torino.
È indetto intanto per il 12 aprile lo sciopero per la salvaguardia di Mirafiori. Sarà una manifestazione unitaria dei sindacati con i lavoratori di Stellantis e dell’indotto automotive, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e l’Associazione Quadri.
Otto le ore di sciopero, considerato anche il fatto che agli operai di Mirafiori nelle scorse settimane è stato comunicato il prolungamento della cassa integrazione. Riguarderà più di 2.200 lavoratori, dal 2 al 20 aprile.
Alla manifestazione parteciperanno, aspetto non comune da anni, anche gli impiegati e i quadri aziendali.
I manifestanti chiederanno un nuovo modello di auto per la tutela del sito produttivo di Torino, oltre ad assunzioni di giovani. Nello stabilimento l’età media dei lavoratori supera i 56 anni.